NUMERI NEI VANGELI E NELL'APOCALISSE
ANNUNCI DEL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger
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LA CHIESA A ROMA
Torniamo a:
"Il Cesare di Roma Caligola"
Ne fornisco tre letture pensando a Caligola:
1) Entra
sul trono
()
con il corpo
il serpente
a Roma
con Caligola
.
(Cioè Caligola è incarnazione della bestia = il serpente)
2) Esce
la rettitudine
per il ribelle
serpente
che per superbia
()
primeggia
;
del maligno
l’orgoglio
()
con la potenza
entra
.
(È l’angelo ribelle per orgoglio)
3) Nel mondo
così
il ribelle
del serpente
innalza
;
inizia
da tutti
ad essere
il gioire
fuori
.
(È empio, adora il maligno e porta la tristezza)
C’è anche una lettura positiva:
4) Entrerà
sul trono
()
la testa
del Potente
a Roma
,
tutti
sarà
nel cammino
a condurre.
,
Il serpente
uscirà
.
"La testa del Potente" fa venire a mente Cefalus, Cefa, Pietro ed allora la profezia prende consistenza.
"Entrerà sul trono Pietro a Roma.
Tutti sarà nel cammino a condurre.
Il serpente uscirà."
Questa profezia esplica la tensione di costituire a Roma la sede della Chiesa di Cristo, segno della vittoria sul serpente, rappresentato allora da Caligola che abitava a Roma, primo di tutti gli imperatori che poi gli succedettero con le grandi persecuzioni.
Quella era la riva del mare, la trincea, la punta avanzata del combattimento contro il male rappresentato dalla gran prostituta dell’Apocalisse, il via all’evangelizzazione per della vittoria che s’irradierà a tutte le genti.
Si rendeva concreta così la profezia d’Isaia (765-701 a.C.) che non poteva certo pensare a Roma in quei tempi (Is. 2,2):
"Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti."
"Si porta
al mondo
la forza
che uscì
da dentro
l’Unigenito
.
Dal Principe
fu
dalla croce
ad uscire
.
Fu
ai viventi
dalla destra
della rettitudine
a portare
l’energia
che sarà
l’esistenza
a rigenerare
().
Dentro
sono
segnati
dal Signore
,
ricreati
,
illuminati
escono
per il mondo
.
Un corpo/Chiesa
è
dall’acqua
.
Portano
gli apostoli
,
illuminati
dall’Unigenito
,
i viventi
in cammino
;
dentro
a vedere
portano
segni
,
e (altri) inviati
generano
().
E
Dio
è
portato
a tutti
nel mondo
alle genti
."
"Si porta al mondo la forza che uscì da dentro l’Unigenito.
Dal Principe fu dalla croce ad uscire.
Fu ai viventi dalla (sua) destra della rettitudine a portare l’energia che sarà l’esistenza a rigenerare. Dentro sono segnati dal Signore, ricreati, illuminati escono per il mondo. Un corpo/Chiesa è dall’acqua.
Portano gli apostoli, illuminati dall’Unigenito, i viventi in cammino; dentro a vedere portano segni, e (altri) inviati generano.
E Dio è portato a tutti nel mondo alle genti."
Le ultime parole del versetto
sono un anagramma di:
Sarà
a Roma
(= )
a portarsi
Caligola
!
Cioè avranno interpretato, quegli eventi degli ultimi tempi di cui parla il profeta Isaia si effettueranno con inizio dal tempo in cui Sarà a Roma a portarsi Caligola! Lo strano è che quanto era nascosto nel criptato s’è di fatto verificato.
Negli anni in cui regnava a Roma Caligola (37-41d. C.) la Chiesa in Palestina era in crescita e nel 37 d. C. accadde che "ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani." (At. 11,26b)
Quel richiamo nell’Apocalisse (12,6) del rifugiarsi della donna nel deserto, "ove Dio le aveva preparato un rifugio" (proprio per 3 anni e mezzo) letta anche come indicazione geografica fa andare la mente che in quegli anni 37-41 d.C. colonne e seguaci della Chiesa si siano rifugiati nella zona del monastero Esseno di Qumran, ove recenti scoperte hanno fatto trovare traccia di Vangeli qualche tenue traccia e dove sapienti ebrei convertiti possono aver aperto le profezie alla Chiesa nascente.
Quando S. Paolo si portò a Roma, nel 61 d. C., trovò già una comunità cristiana; di questa alcuni fratelli gli andarono incontro, come riferiscono gli Atti degli Apostoli. (At. 28,15)
Il Cristo, a seguito dello stabilirsi della Chiesa a Roma può fregiarsi dei titoli apocalittici - Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei re? Rispose Gesù: Tu lo dici: Io sono re ... (18,37) - si è avverato il titulus sulla croce, Lui è il Re, non Cesare; ora, a pieno titolo: "Gesù, l’Agnello, è Cesare".
Vi saranno colpi di coda del male per riprendersi il potere, ma la vittoria finale è assicurata dal ritorno glorioso dell’Agnello sgozzato.
L’Autore della storia ha risposto a Pilato.
Questo titolo ha la stessa pienezza del titulus sulla croce; infatti:
In definitiva il titulus è una bandiera su cui è scritto:
Gesù Nazareno il re dei Giudei,
ma per la gimatria equivale a:
"
Questi è Figlio di Dio"
come vedemmo, ma anche:
"
Gesù, l’Agnello, è Cesare"
Ci sono infine tre letture che profetizzano una festa particolare:
1) -
* Rientrerà
con la rettitudine
la pienezza
nei corpi
,
la potenza
nei corpi
si riporterà
delle origini
,
da tutti
l’affliggere
(
)
portato
dal serpente
uscirà
.
È profezia della redenzione finale Messianica.
2) -
* Usciranno
i bicchieri
(
);
del corpo
del serpente
si sazieranno
(
)
i viventi, lo mangeranno
,
saranno
nella gioia
ad entrare
.
È profezia del banchetto messianico.
3) -
* Entrata
con la rettitudine
(
)
con i corpi
potenti
in alto
dall’Unico
tutti saranno
nel gioire
ad entrare
.
È profezia della domenica eterna.
In un anno giubilare, tra Pasqua e Pentecoste, avverrà la risurrezione, la santa cena e la partenza per il seno del Padre col Cristo che avrà definitivamente vinto il male.
Il Talmud afferma:
Il Messia verrà da Roma.
Il Talmud (Tehillim 95,7; Talmud Sanhedrìn 98a e Ràshi 1.cit.) racconta che rav Yehoshù’a ben Levì chiese una volta al profeta Elia: Quando verrà il Messia? Elia rispose: Vai a chiederglielo, lo troverai seduto tra i malati poveri alle porte di Roma...
Rav Yehoshù’a andò dal Messia e gli chiese: Quando verrai? Il Messia rispose: Oggi.
Rav Yehoshù’a il giorno dopo andò da Elia e si lamentò del Messia perché ieri: Egli ha detto che sarebbe venuto oggi, ma non è affatto venuto.
Elia spiegò che il Messia intendeva: Oggi se ascolterete la sua voce!
In "Nétzach Israèl" - cap. 28, Maharàl spiega:
Andare dal Messia indica occorre elevarsi nel livello spirituale; Porte di Roma rappresenta il confine dell’impero di Edom, il confine del male; cioè il Messia è là. Il Messia siede tra i poveri e i malati che sono separati e rifiutati dal mondo come lui lo è.
Il Messia sarebbe venuto a Roma, perché là c’era la frontiera della lotta contro il male; si legge, infatti, nella prima lettera di Pietro (1Pt. 5,13): "
Vi saluta la comunità che è stata eletta come voi e dimora in Babilonia", cioè in Roma.
a.contipuorger@gmail.com