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ATTESA DEL MESSIA...

 
ESDRA NEL LIBRO DI NEEMIA
ANNUNCIA LA TORAH E IL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 

IL LIBRO DI NEEMIA
In un precedente articolo, "Esdra il Mosè del giudaismo profetizza il Cristo" ho presentato quanto relativo alla seconda faccia ottenuta per decriptazione del libro di Esdra dell'Antico Testamento (A.T.) del canone Cristiano, libro che nella Bibbia masoretica o Tanach ebraica e nella Bibbia dei LXX è unito a quello di Neemia.
Tale decriptazione è stata eseguita in linea con "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" ove presentai l'idea di testi nascosti nelle pagine in ebraico della Bibbia svelabili da una lettura degli ideogrammi delle singole lettere con regole e significati delle lettere che ho inseriti in "Parlano le lettere" ottenendo un vero e proprio protovangelo che annunzia il "Messia".

I due libri, Ester e Neemia, peraltro, hanno carattere d'opera unica, continuazione delle Cronache (in due libri nell'Antico Testamento), forse della stessa mano, ritenuti editi nella soluzione finale nel III secolo a.C.; perciò è mia intenzione con questo articolo proseguire quella ricerca.

Neemia "Nehoemyah" "Conforto di Dio", ritenuto l'autore del Libro di Neemia figlio di Akalià (Neemia 1,1), è un appartenente alla tribù di Giuda del V secolo a.C..

Il libro di Neemia si sviluppa in 13 capitoli che qui di seguito specifico sinteticamente il contenuto.

Capitolo 1 e Capitolo 2 narrano che la famiglia di Neemia viveva a Gerusalemme (Neemia 2 e 3) e che Neemia fu nominato in gioventù all'importante incarico di coppiere nel palazzo di Shushan e fu in rapporto di amicizia col re Artaserse I (Longimano).
In Palestina, allora, il territorio dell'ex regno di Giuda era una provincia dell'Impero Persiano.
Neemia, ebbe notizia (Neemia 1,2; 2,3) delle condizioni veramente tristi di Gerusalemme "I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di brecce e le sue porte consumate dal fuoco." (Neemia 1, 3); ne soffrì tanto che il re amico, vista quella tristezza gli diede il permesso di recarsi a Gerusalemme con l'incarico di "tirshatha", ossia governatore della Giudea.
Là Neemia troverà varie opposizione da popolazioni locali e dai loro capi (Sanballat governatore persiano di Samaria e Tobia, principe di origine ebraica a capo degli Ammoniti) che non desideravano la ricostruzione di Gerusalemme.

Capitolo 3 riguarda l'organizzazione dei lavori per la ricostruzione delle mura e contiene una importante descrizione della Città di quel tempo.

Capitolo 4 presenta i rinnegati Sanballat e Tobia che fanno scoppiare tumulti e Neemia organizza una vigilanza armata ai lavori (Neemia 4, 10-12).

Capitolo 5 segnala una profonda crisi economica.

Capitolo 6 segnala trame contro Neemia.

Capitolo 7 presenta la stessa lista di rimpatriati di Esdra 2.

Capitolo 8 e Capitolo 9 riappare Esdra che per vari giorni a partire da Rosh Hashanah nei giorni sacri del mese di Tishri legge e spiega la Torah in una festa delle capanne dopo la ricostruzione da parte di Neemia delle mura di Gerusalemme.
Nel ventiquattresimo giorno, dopo la fine delle feste, fu tenuta una solenne riunione di confessione e d'espiazione per i peccati dei padri e fu rinnovato il patto della Torah, data da Dio a Mosè: fu il giorno della nascita del giudaismo.
È a quella occasione che risale l'inizio del "targum", traduzione in aramaico della Sacra Scrittura, con testo oltre che traslitterato anche parafrasato ed intercalato con commenti.

Capitolo 10 riguarda la firma di un documento dai capi, leviti e sacerdoti del paese, in cui si impegnavano a rispettare "la legge di Dio" ed i precetti del divieto di matrimoni misti, di acquistare nei giorni di festa mercanzie dai popoli vicini, del ripristino dell'anno sabbatico, di sostentamento dei leviti e dei sacerdoti esentati dalle tasse.

Capitolo 11 riguarda i criteri per il ripopolamento d'Israele.

Capitolo 12 presenta le liste di Sacerdoti e Leviti rimpatriati.

Capitolo 13 presenta aspetti civili della riforma di Neemia e l'espulsione di Ammoniti e Moabiti.

Lo sfondo storico degli eventi dei libri di Esdra e di Neemia è il seguente:

Sheshbassar figlio di Ioiachin (re di Giuda, deportato dagli Assiri a Babilonia nel 597 a.C. e poi graziato) dopo l'editto di Ciro re dei Medi e dei Persiani (nel 539 a.C. entrò in Babilonia) che promulgò nel 538, formò la prima carovana di reduci che rientrò nel 537 a Gerusalemme per ricostruire il Tempio.
Molti giudei che si erano insediati bene in esilio rimasero in Mesopotamia, ma appoggiavano i rimpatriati con offerte, come d'altronde accade oggi per il nuovo stato d'Israele da parte degli ebrei nella diaspora.
Una ulteriore carovana fu guidata da Zorobabel "Straniero a Babilonia ", figlio di Salatiel figlio maggiore di Ioiachin (Aggeo 1,1 ed Esdra 3,2. Matteo 1,12, Luca 3,27), con capo spirituale un sacerdote di nome Giosuè.
I lavori di ricostruzione andarono con lentezza anche per l'opposizione locale soprattutto dei Samaritani, tanto che nel 520 il Tempio non s'ergeva ancora oltre le fondamenta.
Morto Cambise, tra il 522 al 520 il regno persiano ebbe una profonda crisi.
Il trono fu conteso tra Dario I° e Gaumata (Pseudo Smerdis) e ci fu un riflusso Assiro con Nabucodonosor IV, finché s'affermò Dario il grande.
Su incitamento dei profeti Daniele (che sentì la chiamata da Dio il 7 maggio 521) in Babilonia e di Aggeo e Zaccaria in Palestina dopo venti anni dal primo rimpatrio il Tempio fu riedificato.
La dominazione persiana consentì agli Ebrei di espandersi in Asia Minore ma ci fu anche il pericolo d'assorbire credi spuri.
Contro l'indifferenza religiosa si levarono gli ultimi profeti Malachia, Abdia e Gioele e prepararono la riforma di Esdra e Neemia che verso il 450 a.C. diedero all'ebraismo residuale l'impronta del Giudaismo rimasto fino ad oggi.
Esdra, venuto per ordine del re a Gerusalemme con una carovana di reduci e coi tesori del Tempio, promosse una riforma religiosa ed in tutta la satrapia dell'Abar Nahara - Siria e Palestina - ripropose, ma nella versione finale il nostro Pentateuco, Torah ebraica.
Esdra ha segnato la nascita ufficiale del giudaismo già latente nell'esilio e ne ha affermato e salvaguardato la tradizione religiosa ed è stato un secondo Mosè perché ha coordinato, integrato e sistemato in un corpo organico le Sacre Scritture.
Neemia, venuto a Gerusalemme per incarico di governatore del re persiano ha:
  • attuato una riforma civile;
  • riedificato le mura di Gerusalemme;
  • assicurato una stabilità economica;
  • regolato lo stato dei leviti;
  • rimesso in vigore l'osservanza del riposo del sabbatico;
  • proibito l'uso dei matrimoni misti.
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