parti precedenti:
INTRODUZIONE »
UNA SPOSA O UN ROBOT? »
UN PROGETTO CHE NON PIACQUE A TUTTI »
LA CASA PER LA SPOSA
L'uomo di Genesi 1 è un essere completo, maschio e femmina "Dio creò l'uomo ('Adam) a sua immagine
;
a immagine
di Dio lo creò; maschio e femmina li creò." (Genesi 1,27) il nome come abbiamo visto era uno solo "'Adam", sia della femmina che del maschio.
Al riguardo Rambam, cioè Mosè Maimonide, osserva "Tra tutte le creature viventi l'uomo è l'unico come il suo Creatore ad avere il senso della morale, la ragione e il libero arbitrio. Egli può conoscere e amare Dio, può unirsi a lui spiritualmente ed è l'unico che può guidare le proprie azioni con la ragione."
Alcuni rabbini per "soeloem"
"immagine" traducono "a suo modello" e dalle lettere "viene su
guizzante
dall'acqua
"
che parla d'immagine rispecchiata da una superficie d'acqua, poi di "tutela" e di "ombra"
del Vivente
,
e di misericordia, perché "protegge"
la vita
in tutte le sue forme.
Al capitolo 2 della Genesi Dio constatò: "Non è bene che l'uomo
sia solo: gli voglio fare
un aiuto che gli sia simile". (Genesi 2,18)
Si legge nei commentari anche di un'idea mitologica d'Adamo all'origine bifronte ermafrodito che Dio avrebbe diviso per estrarre la donna.
Per vari studiosi i due racconti della creazione dei primi due capitoli sono poi espressione della tradizione Eloista e Iavista di una stessa storia.
Letti di seguito, però, danno un insegnamento non da poco.
L'insieme dei due racconti è illuminazione dalla esperienza di vita che l'Adamo del primo racconto, la coppia maschio e femmina fonte della vita umana, ha comunque bisogno d'un aiuto per costruire il mondo che Dio vuole, in quanto uniti, ma senza la volontà specifica e l'aiuto d'attuare un disegno divino, non possono raggiungere lo scopo per cui sono stati creati.
Ecco che era necessario il secondo racconto che apre la mente a considerare che per una umanità felice occorre non solo che un maschio incontri una femmina, ma che i due s'incontrino guidati da Dio e desiderino costantemente d'esserGli uniti nello stesso intento; solo così potrà costruire l'umanità ordinata.
Adamo, infatti, così, è il nome di un maschio e di una femmina uniti ad opera del Signore che desidera s'aiutino a vicenda ad attuare il Suo disegno e nell'ebraismo c'è appunto l'idea che l'uomo senza moglie non è un 'Adam, ma solo un essere umano maschio, del pari la femmina, da sola è incompleta.
È importante sottolineare "un aiuto che gli sia simile".
La nuova traduzione C.E.I propone "aiuto che gli corrisponda" e stando strettamente alle parole ebraiche usate "'ezoer"
"benoegeddo"
,
"un aiuto di fronte a lui" che gli sia d'aiuto da un altro punto di vista.
Dio procede per gradi e fa vedere all'uomo l'aiuto limitato che può venire da altri esseri viventi, cioè dal bestiale, e la coppia comprende che occorre di più.
Ciò lo fa con una parabola ove l'autore sacro spiega che Dio forma gli animali e li presenta ad 'Adam: "Allora il Signore Dio plasmò
dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. (Genesi 2,19-20)
Qui per plasmare
usa lo stesso verbo usato quando formò l'uomo dalla polvere al versetto 7 di questo capitolo 2, ma nell'uomo aveva ben posto il suo soffio "nishmat"
mentre negli animali solo il "noepoesh"
,
respiro e se non si considera Adamo già coppia, verrà il dubbio aberrante, come per secoli qualcuno ebbe, che la parte femminile umana non avesse l'anima!
L'uomo coppia, però, è immagine di Dio "soeloem"
,
appunto chiamato a proteggere
la vita
,
e per far esercitare questa prerogativa d'essere protettore e custode, Dio dà loro esseri a disposizione su cui possono esercitare protezione e da cui ricevere aiuto.
Gli animali sono in grado di dare aiuto "'ezoer"
all'uomo, perché hanno o danno forza
al corpo
,
ma non gli sono simili, ad esempio, non ci si può far una casa e figli, idee che come vedremo appaiono in
ove, anche se la lettera
è una preposizione, spezzando la parole, dalle lettere, s'ottiene:
- "figli
che fortuna
portano
";
- "una casa/famiglia
di splendore
()
con l'aiuto
porti
".
"Allora il Signore Dio fece scendere un torpore
sull'uomo
,
che si addormentò
;
gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne
al suo posto" (Genesi 2,21) ove "torpore - tareddemoah"
(parola usata 7 volte in tutto nella Bibbia ebraica di cui due sole volte nella Genesi), dalle lettere s'intuisce "scelse
un corpo
che gli assomigliasse
"
e per far ciò
l'addormentò "lo furono
per essere
rinnovati
()"
e la prese dalla sua stessa carne
,
dalla stessa casa, e sorge la domanda: è profezia su di sé quando nel sonno prese a Giuseppe la costola Maria e vi si chiuse?
"Il Signore Dio formò
con la costola, che aveva tolta all'uomo una donna
e la condusse all'uomo
."
(Genesi 2,22) e Dio questa volta non impiega il plasmò che ha già usato per gli animali e per la parte fisica dell'uomo, ma
"edificò, fabbricò" dall'uomo e per l'uomo, cioè per la coppia la
che in ebraico come parola significa "donna", ma come lettere fornisce l'indicazione che dalla coppia deve uscire "una
luce
per il mondo
"
quella luce di Lui del 1° giorno della creazione!
Non usa, infatti, il radicale
bensì
dal radicale
,
cioè ci lavorò sopra con cura... e le lettere ci parlano ancora di casa
e di
figli.
Ora l'umanità potrà costruirsi e la mira pare essere
un figlio
particolare e al pensiero su Giuseppe si aggiunse questo
"sarò
figlio
".
Usò una "costola, lato" "sel'a"
,
di cui 2 su 3 lettere sono le stesse di modello o immagine
,
come a dire la coppia "uomo" è immagine
di Dio, ma divisa è un essere che non dà vita
,
solo "un'ombra
vedo
".
Una prima conseguenza è Dio crea la moglie giusta, ma spetta all'uomo riconoscerla; s'addormenta Adamo e al risveglio ecco: un uomo e una donna.
In definitiva pare che il pensiero dell'autore della Genesi sia: un uomo
se sceglierà
come moglie
la donna
giusta che gli ha preparato Dio, l'umanità
,
potrà ben costruirsi secondo la Sua volontà.
In effetti, nel caso specifico Adamo dormiva si sveglia la riconosce, ma lei non dormiva era ben sveglia, sapeva che era lei la sposa promessa di lui, perché da lui era stata tratta per lui.
Sapienza delle donne che sono più sveglie e hanno un sesto senso per individuare l'uomo giusto, specie se si affidano a Dio.
Non mi ricordo dove ho letto questo pio raccontino che riporto a braccio:
"Roma, II secolo d.C., in una domus la matrona Livia parla con l'amica Licia cristiana e domanda: che fa di eccezionale il vostro Dio? Licia: combina matrimoni? Livia: Solo questo? Anche io sono capace. Il giorno dopo Livia convocò 10 schiavi e 10 schiave e disse: tu con lui, tu con lui... formò 10 coppie e li dichiarò sposati. La casa andavano a rotoli, stoviglie rotte, graffi, bernoccoli, occhi neri, ecc. Li riconvocò tutti... una lamentela... uno strazio. Livia chiamò Licia e le disse: mi sono resa conto, il vostro Dio è prodigioso... e divenne catecumena."
Il raccontino propone che in un matrimonio che si rifà alla Bibbia occorre un apporto divino, penso perciò che in quei versetti ci sia di più, perché l'autore nel versetto fondante relativo al matrimonio dei matrimoni, non voleva fare solo un discorso di una costruzione umana, ma un discorso spirituale.
La narrazione, infatti, implica un riconoscimento ed un accoglimento di questo dono che Dio fa alla prima coppia che ha creato con tale finalità.
Dio sveglia
la coppia e
"...
disse: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna
perché dall'uomo
è stata tolta. Per questo l'uomo
abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie e i due saranno
una sola carne" (Genesi 2,21-24).
Il dormire e lo svegliarsi implica l'aver acquisito una rivelazione.
La coppia ora distingue uomo
e donna
,
nomi per la prima volta usati nella Genesi, che letti con le lettere separate, riferendo a Dio la
,
dicono:
-
dall'Unico
è stato
acceso
;
-
dell'Unico
la luce
uscirà
.
In quei versetti c'è il fondamento d'ogni matrimonio giudeo cristiano, quando Adamo, la coppia, apre gli occhi e riconosce la rivelazione che dall'Uno è stata accesa per il fine che dell'Unico luce esca.
La donna scelta solo per lui da Dio e lui scelto solo per lei per essere coppia, quando cioè l'uomo riconosce e conosce la donna datagli da Dio, la chiama per nome "Donna
"
la sceglie
per
moglie e formano una
carne sola "una casa
di illuminati
nella mente
",
una coppia nata, guidata e protetta dal Signore che cammina davanti a Lui per fare la sua volontà.
Le lettere ancora aiutano ad un pensiero "una sola carne
",
"col sentire
acceso
nella mente
dell'Unico
stretti
per aiutarlo
."
Nelle lettere dei due nomi ebraici uomo
e donna
i rabbini hanno notato che c'è due volte fuoco "'esh"
e l'inizio del Nome dei Nomi
.
Propongo, allora, l'ardito accostamento del matrimonio al roveto ardente, quello in cui Mosè incontrò il Signore, un fuoco che non si consuma; infatti, non a caso Mosè incontra Dio dopo la sua unione con Zippora.
Due fuochi sono il roveto ardente che non si consuma, perché c'è Iahwèh al centro; del pari è l'unione uomo e donna, se c'è Lui non si consuma.
Roveto ardente =
+
+
=
+
= uomo e donna = matrimonio.
In un matrimonio voluto, preparato e portato avanti dal Signore vi sono tre persone, perché oltre alla coppia il Signore, altrimenti restano due fuochi che non durano, due unità distinte che si bruciano l'uno con l'altro.
La coppia ha bisogno di un'alleanza, un patto continuo, perché l'essere simili a Dio possa attuarsi, infatti, la Scrittura parla di un "aiuto che gli corrisponda".
A chi? Ad 'Adam, alla coppia stessa, quindi, non può essere che Lui il Signore.
Quella "Donna" che uscirà dalla coppia è "L'Unica
luce
del mondo
",
l'aiuto per la coppia, è Lui, la fonte a cui loro s'uniformano per essergli simili: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo." (Giovanni 1,9)
S'esce dal livello della semplice collaborazione umana, e la Sua presenza è l'aiuto particolare per la coppia che diviene, lei stessa, i due, maschio e femmina ben connessi in una volontà di famiglia, la "donna" per uno sposo, Lui, che si inserisce nella coppia, lo sposo di 'Adam.
La coppia è così sede della Sua presenza, il Talmud, infatti, commenta: "Tra un uomo e una donna meritevoli risiede la Shekinah" (Talmud Sotà 17a)
L'uomo "aiuta" Dio come del resto insegna il catechismo di Pio X:
D: "Per qual fine Dio ci ha creato?"
R: "Dio ci ha creato per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell'altra in paradiso."
Aiutarlo come? Nella lotta contro il male con le armi della luce "Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce." (Romani 13,12)
L'atto per cui Iahwè-'Aelohim formò
il matrimonio introduce il desiderio di Dio che dall'uomo, da Adam, ci sia
un figlio
,
"il Figlio dell'Uomo"; prepara l'incarnazione, e desidera una famiglia ordinata ove sia accolto.
Anche questo ulteriore atto spontaneo del Creatore è ardito, un rischio addirittura doppio, perché implica la libertà di poterlo negare, evento verificatosi nel racconto di Genesi 3, e non da parte di una sola persona, ma di due.
Continuando nell'allegoria: Dio voleva sposarsi con una coppia perfetta.
Dio per prima cosa costruì una casa per la sposa e la costui con un progetto.
Il costruttore era la Parola, la Sapienza, il Verbo dei Cristiani.
Il primo versetto della Genesi relativo al primo racconto della creazione letto nei Targum (traduzioni dall'Aramaico) Palestinesi recita "In principio la Parola di Dio, con Sapienza, creò e rese perfetti il cielo e la terra/B>." (Vedi: "Torah - Targum palestinesi - versetti scelti con commenti")
Sin dal primo versetto circola l'idea del Verbo = la Parola sottolineato dal Vangelo di Giovanni e che San Paolo nella lettera ai Colossesi così tratteggia: "Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui." (Colossesi 1,15-17)
Il pensiero cristiano ha poi ufficialmente sancito il dogma della SS. Trinità che in embrione, agitava le menti: Dio Padre, la Parola il Figlio e lo Spirito Santo la Sapienza, cosicché il mondo fu creato da un atto di amore e volontà dell'intera SS. Trinità, una unità, una famiglia.
Farò per chiarire più considerazioni sul testo in ebraico di quel 1° versetto che si traduce semplicemente "In principio Dio creò il cielo e la terra." (Genesi 1,1)
Si sono domandati i rabbini: perché la Bibbia inizia con la 2° lettera dell'alfabeto ebraico, la "bet"
che è il numerale 2 e non la "'Alef"
,
la 1° che è il numero 1.
La risposta è stata:
- per far sapere che esistono due mondi, questo e il mondo a venire.
- perché è l'iniziale della parola "berakah", benedizione, mentre la "'alef" è l'iniziale della parola "'arirah", maledizione.
- non è il primo universo che Dio creava.
Proposi non trattarsi della creazione dell'Universo, ma d'una seconda creazione, quella spirituale. (Vedi: "Spirito creato in 7 tappe - Genesi codice egizio-ebraico" nella rubrica "Ricerche di verità") e aggiungo, perché Dio aveva in mente di costruire una casa e la lettera
è il l'iniziale del nome "casa"
"bait" di cui è anche il segno ideografico.
La prima parola del versetto Genesi 1,1 è, infatti,
"bereshit" "In principio" che appunto inizia con la lettera "bet"
la lettera di casa.
Per chi l'ha voluta costruirla? Tenendo presente ciò che ci dice poi il racconto, è come se volesse prepararsi un posto per accogliere una moglie per il Figlio!
Subito dopo quella prima lettera, infatti, c'è una lettera
dopo le lettere
e poi le lettere
e con i significati e le regole di decriptazione di "Parlano le lettere" per
si ha, considerato che la lettera
,
la 20° dell'alfabeto è la "r'osh" che vuol dire "testa"
ed ha perciò anche la forma di una testa: "Una casa
nella mente/testa
per una donna
()
che sarà
scelta
creò
"
o "La casa
,
il corpo
di una donna
()
che sarà
scelta
per il figlio
Unigenito
.
La donna amata che sarà prescelta è quella che intende creare.
L'umanità? Direi si, ma con un particolare non da poco, che l'amasse nelle libertà.
Dio è lo sposo e l'umanità tutta intera la sposa.
Questo era il disegno che aveva in mente e le Sacre Scritture ebraiche sono tutte un'allegoria dello sposo e della sposa; si pensi già solo al "Cantico dei Cantici" ed alle profezie dei grandi profeti d'Israele.
La prima umanità, la prima coppia, il primo Adamo, però l'ha rifiutato e allora si manifestò al popolo d'Israele e presentò il suo progetto, il disegno, la Torah.
Fece con tale popolo un patto nella carne.
Aveva detto il profeta Isaia: "Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto
;
come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te. Sulle tue mura, Gerusalemme, ho posto sentinelle; per tutto il giorno e tutta la notte non taceranno mai." (Isaia 62,4-6a)
Per architetto il Testo Masoretico riporta ti sposeranno i tuoi figli
",
ma in visione messianica leggo "...così ti sposerà il
"
il Figlio
che è
retto
e l'architetto produrrà figli simili a Lui.
Stava scegliendo una sposa tra gli uomini, sarebbe venuta dagli ebrei, ma avrebbe portato figli e figlie che sarebbero stati la sua famiglia.
Dopo la lettera
in
viene la
o "r'osh" appunto "testa"
,
da considerare come la mente di Dio e la lettera "bet" è anche la preposizione "dentro", quindi, cosa aveva dentro
la testa
il Signore?
Nella sua mente c'erano quelle due lettere
,
la prima è la jod
,
radice del verbo essere, e la
indica un segno, direi più in generale un disegno, un modello, una indicazione precisa ed è l'iniziale della Torah
.
Come ogni progettista aveva nella mente un progetto ed il progetto era la Torah e l'architetto, che Isaia ricorda, voleva attuare quel progetto, infatti, Torah viene dal radicale "lanciare"
e un progetto è un lancio dalla mente, perché "è
dalla testa
ad uscire
".
Dice un midrash ebraico che se un re costruisce un palazzo, generalmente fa venire un architetto e questi, il Verbo, la Parola, la Sapienza costruisce con un progetto, ha dei disegni
per stabilire dove deve collocare camere e porte: "Così anche il Santo, benedetto sia, prima guardò nella "Torah" e soltanto dopo creò il mondo. Genesi 1,1 si deve intendere così: "Con la Torah Dio creò il cielo e la terra". (Genesi Rabbà 1)
Per quel midrash
è paria "Con la Torah", infatti la
è anche la preposizione "con" e la testa
che stava
nella Torah
e poi
"in
testa
c'è
la
"
è cirlocuzione per alludere Torah.
Proseguendo sull'idea della casa e della Torah si può fare il passo. "Per casa
,
vista
la luce
che c'è
nella Torah
creò Dio il cielo e la terra."
L'apertura all'altro della vita ha senso solo se la base è un amore che voglia travalicare i limiti che ci sono e solo lui può ridurre le distanze.
Sotto tale aspetto già il primo versetto della Genesi è da considerare come un preambolo che ci dice dell'idea in Dio dell'incarnazione:
"Dentro
il corpo
d'una donna
()
fu
a scegliere
d'abitare
.
In un corpo
,
dell'Unico
la divinità
entrò
,
per starvi
a vivere
.
L'Unigenito
l'indicò
:
uscirò
dal cielo
e
verrò
in terra
."
Dall'umanità Dio intende sceglie una Donna per portarsi come Figlio dell'uomo.
A preparazione del primo matrimonio occorsero sei giorni di creazione da parte di Dio che tutto con cura pensò e dispose.
Tutto aveva preparato per la prima coppia, un cielo meraviglioso aperto da cui si affacciavano gli angeli, il firmamento che poggiava figurativamente sui quattro angoli della terra e formava una meravigliosa iridescente baldacchino, un giorno pieno di sole con cielo azzurro, terso, un giardino fertile ed ubertoso ricco d'acqua pieno d'erbe, fiori e piante e frutta, tutti gli animali, buoni e gentili, s'abbeveravano e guardavano ammirati.
Si sposava il padrone di casa e Dio stesso si curò di rendere piacente la sposa prima di presentarla ad Adamo, per lui, solo per lui.
Adamo non doveva vedere i preparativi doveva restare abbagliato dalla sposa.
Un velo gli copri gli occhi, un torpore mentre la sposa appunto nascosta dal velo era acconciata per lui, solo per lui, perché l'amore passa anche per i sensi.
Prendendola dalla sua carne era certo avevano gli stessi sentimenti.
Il celebrante che benedì la coppia era Lui lo sposo di Adamo, "li benedì e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra" (Genesi 1,28) e gli angeli avranno danzato e suonato per quel segno d'amore che si compiva sulla terra.
Per la prima volta l'amore spirituale diveniva tangibile, concreto nella carne.
La prima
coppia 'Adam, divenuto due
poteva usare il verbo amare
.
Un'unità legata dall'amore, a sua immagine e somiglianza entrava nella casa del mondo per sconfiggere il nemico che conosce solo odio e invidia.