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RICERCHE DI VERITÀ...

 
LO SPOSO DELLA COPPIA NEL MATRIMONIO,
ROVETO ARDENTE

di Alessandro Conti Puorger
 

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INTRODUZIONE »
UNA SPOSA O UN ROBOT? »
UN PROGETTO CHE NON PIACQUE A TUTTI »
LA CASA PER LA SPOSA »
LA CADUTA »
SALMI 127,1 - CANTO DELLE ASCENSIONI. DI SALOMONE »
PREPARATIVI DI UNA FAMIGLIA SANTA »
IL MATRIMONIO DEL FIGLIO UNIGENITO ISACCO »
IL MATRIMONIO FIGURA DEL PATTO »

RADICI BIBLICHE NEL RITUALE
Il precetto misvah del matrimonio, colto dall'ebraismo dalla considerazione di Dio "Non è bene che l'uomo sia solo" (Genesi 2,18) ha il duplice aspetto di essere:

  • un atto privato tra marito e moglie codificato, un vero e proprio contratto;
  • l'impegno della coppia davanti alla Comunità, di intendere di procedere in modo ordinato all'invito del Signore, pure nella Genesi di "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra" (Genesi 1,28)
Prima delle nozze la fidanzata fa un bagno rituale in una vasca con acqua di sorgente, "miqwek", com'è tenuta a fare nel matrimonio dopo ogni mestruazione, come fanno le proselite per la conversione all'ebraismo e come fanno i più ortodossi il venerdì sera e facevano gli Esseni. (Vedi origine del battesimo del Battista passato con altro significato nel battesimo cristiano "Le feste ebraiche della venuta del Messia")
Tra l'altro dal libro del Cantico dei Cantici (3,6; 5,9; 6,1; 7,1-8; 8,5-7) si coglie la presenza di un coro di vergini di Gerusalemme in età di sposarsi che, nel giorno di "Kippur" o del "perdono", danzavano nei giardini onde i giovani scegliessero la futura moglie, ricordata da una danza popolare "bakeramim" "nelle vigne".
Descrizioni complete di cerimonie antiche non ve ne sono, ma nella Bibbia si colgono dettagli da accenni ai matrimoni reali e nei Salmi.
La sposa con una veste bianca di lino finissimo con preziosi ricami (Salmo 45,13-14) era accompagnata dalle "vergini compagne", le ricche si coprivano dei più bei gioielli e tutte si cingevano con una cintura nunziale (Isaia 49,18; 61,10 e Geremia 2,32, si velavano come fece Rebecca (Genesi 24,65), velo che allude al sonno e alla sorpresa della prima coppia.
Con una ghirlanda o diadema (Isaia 61,10; Cantico dei Cantici 3,11) in testa lo sposo in processione con amici testimoni, musica e canti, e di sera con fiaccole, prendeva la sposa a casa dei futuri suoceri (Giudici 14:11-13; Matteo 9,15; 25,7-9).
Come nel caso di Rebecca i parenti benedicevano la sposa e velata, lo sposo la conduceva a casa sua o in quella di suo padre per il matrimonio che si preferiva all'aperto per dar senso al baldacchino, poi si serviva un banchetto nella casa dello sposo o dei suoi genitori (Matteo 22,1-4).
Il rito, consolidatosi nel tempo, procede in due fasi Qiddushin e Nissuin separabili fino ad un intervallo massimo di un anno.

Qiddushin ove lo sposo alla presenza di due testimoni validi legalmente, consegna alla sposa un semplice anello (prima erano monete d'oro), il rabbino recita la benedizione, lo sposo infila l'anello nel dito indice della destra della sposa con le formula: "Osserva, tu mi sei consacrata per mezzo di questo anello, secondo la legge di Mosè e di Israele".

Nissuin che presenta queste fasi:
  • consegna alla sposa del documento Ketubbah firmato anche dai testimoni degli sposi ove lo sposo specifica obblighi e un capitale in caso di divorzio (g'erushin) e/o vedovanza (Esodo 22,15-16 e Talmud babilonese Ketubbot 56b, 110b ved. e Tobia 7,14) che se intervenisse comporterebbe un documento scritto detto "get";
  • si stende sugli sposi il "tallit" o i baldacchino "kuppah"... sotto l'ombra di Dio;
  • la coppia è benedetta con 7 benedizioni (di Rabbi Iehuda ben El'ai del II secolo d.C. nel Talmud B. Ketubot 7b-8 V secolo d.C., ma.);
  • benedizione del vino che gli sposi sorseggiano in apposito calice;
  • in sinagoga c'è un rito davanti al rotolo della Torah e il canto del Salmo 127;
  • lo sposo rompe la coppa di cristallo per ricordare che nulla può essere di totalmente felice dopo la distruzione del Tempio e pronuncia il verso del salmo 137: "Si paralizzi la mia destra se ti dimentico Gerusalemme";
  • gli sposi prima del banchetto s'appartano a segno d'inizio di coabitazione.
Le benedizioni ripetono: Benedetto tu Signore Dio nostro Re dell'universo, che:
  1. hai creato il frutto della vite;
  2. tutto hai creato per la tua gloria;
  3. hai creato l'uomo;
  4. hai stabilito che dal suo seme si perpetui il genere umano in eterno;
  5. di gaudio fai esultare la città di Sion, perché, con gioia, nel suo seno tornano i figli a raccogliersi;
  6. gaudio porti a Sion con i suoi figli. Fa' gioire questa amorosa coppia, come facesti con coloro che tu creasti nel giardino dell'Eden. Benedetto tu, o Signore, che dai gioia allo sposo e alla sposa;
  7. hai creato l'allegria e la gioia, lo sposo e la sposa, la letizia ed il canto, la delizia e il piacere, l'amore e la fratellanza, la pace e l'amicizia... benedetto sei tu, o Signore, che fai gioire lo sposo e la sposa.
La benedizione sul vino è del tipo: "Col permesso dei Maestri. Per la vita! Benedetto Tu, o Signore Dio nostro, Re del mondo, creatore del frutto della vite. Benedetto Tu, o Signore Dio nostro, Re del mondo, che ci ha santificato con i suoi precetti e ci ha comandato di non contrarre matrimoni illeciti; ci ha vietato l'unione prima del matrimonio e ci ha permesso di sposare celebrando il rito matrimoniale e la consacrazione. Benedetto Tu o Signore, che santifichi il Tuo popolo Israele per mezzo della celebrazione del rito matrimoniale e della "consacrazione".
Dopo il rito gli sposi sono come nel paradiso terrestre prima del peccato, vale a dire tutti i peccati di primai sono perdonati e la coppia inizia la vita col Signore.
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