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RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
LA VIA E IL DISCEPOLO COL LENZUOLO
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
PRIMA PARTE: LA SORGENTE DELLA VIA - IL NUOVO EDEN »
LA SORGENTE DELLA VIA - IL DISCEPOLO CHE GESÙ AMAVA »
LA SORGENTE DELLA VIA - LA QUESTIONE DEL CENACOLO »
LA SORGENTE DELLA VIA - IL GIOVANETTO DEL LENZUOLO »
LA SORGENTE DELLA VIA - MARCO DISCEPOLO ITINERANTE »
LA SORGENTE DELLA VIA - RIPRESA DELL'ITINERANZA DA PARTE DI MARCO »
LA SORGENTE DELLA VIA - MARCO RICONOSCIUTO OTTIMO DA TUTTI »
SECONDA PARTE: IL DISCEPOLO COL LENZUOLO - LA SALA AL PIANO SUPERIORE »
IL DISCEPOLO COL LENZUOLO - IL PODERE DEI GETZEMANI »
IL DISCEPOLO COL LENZUOLO L'ULTIMA CENA
Erano già un paio d'anni che Gesù dall'inizio del suo ministero non aveva festeggiato la Pasqua in quella casa.
La sera della cena a Betania nella casa di Simone il lebbroso, che Gesù aveva risuscitato, incontrò anche il padre di Marco.
Gesù gli disse verrò a far Pasqua a casa tua per festeggiare con i miei discepoli, ma un giorno prima, secondo il conteggio del calendario solare.
Capitava quel anno che era il giorno degli azzimi in cui si immolava la Pasqua.
Il padrone di casa ovviamente ne fu felice e disse che con la famiglia sarebbe stato nel podere di Maria, quindi gli avrebbe lasciato ogni disponibilità, che avrebbe fatto addobbare la sala e che bastava che facesse dare conferma al servo più importante che andava a prendere acqua con gli altri ogni mattina nei pressi del vecchio acquedotto vicino casa, così avrebbe potuto fornire l'occorrente per la cena.
Così fu che Gesù mandò due discepoli alla piscina di Siloe, la cui acqua veniva dalla sorgente Ghicon tramite l'acquedotto che aveva fatto fare il re Ezechia.
Fu lì che come erano gli accordi incontrarono quel servo con la brocca e poterono dare gli ultimi ritocchi alla sala.
Ovviamente il pane e il vino erano quelli del podere del Getzemani, quelli di Melkisedech.
Fu li che lui, la vera vite, dette da bere il suo vino agli apostoli... il suo stesso sangue, come annunciò.
Lo videro gli apostoli che era vero.
La stessa notte più tardi, quando assieme andarono al Monte degli Ulivi in quel podere lo videro, infatti, essere proprio una vera vite.
Fu quando dalla fronte imperlata di sudore pareva che da Gesù scendessero chicchi di rossa uva: "Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra." (Luca 22,43s)
Intanto la famiglia di Marco dormiva nel podere accanto.
Marco sentì qualche rumore quando arrivò una turba di gente con lanterne, spade e bastoni.
La turba era guidata proprio da uno dei discepoli, Giuda Iscariota.
Dopo grida e atti concitati presero Gesù che stava immobile con grande dignità.
Marco s'era alzato dal suo letto e si era avvicinato.
Era nudo, ma avvolto da un lenzuolo e si nascose dietro un ulivo.
Vide un gran trambusto e poi i discepoli darsela a gambe.
Mentre le guardie del sommo sacerdote tenevano Gesù e si allontanavano passarono con le lanterne vicino ad un albero da cui si intravedeva ai piedi del tronco spuntare un lembo del lenzuolo strascinato per terra.
Fu così che una guardia l'afferrò, ma lui, Marco, nudo fuggi a zig-zag tra gli ulivi di quel giardino che conosceva bene, sotto i raggi della luna piena.
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