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RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
LA VIA E IL DISCEPOLO COL LENZUOLO
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
PRIMA PARTE: LA SORGENTE DELLA VIA - IL NUOVO EDEN »
LA SORGENTE DELLA VIA - IL DISCEPOLO CHE GESÙ AMAVA »
LA SORGENTE DELLA VIA - LA QUESTIONE DEL CENACOLO »
LA SORGENTE DELLA VIA - IL GIOVANETTO DEL LENZUOLO »
LA SORGENTE DELLA VIA - MARCO DISCEPOLO ITINERANTE »
LA SORGENTE DELLA VIA - RIPRESA DELL'ITINERANZA DA PARTE DI MARCO »
LA SORGENTE DELLA VIA - MARCO RICONOSCIUTO OTTIMO DA TUTTI »
SECONDA PARTE: IL DISCEPOLO COL LENZUOLO - LA SALA AL PIANO SUPERIORE »
IL DISCEPOLO COL LENZUOLO - IL PODERE DEI GETZEMANI »
IL DISCEPOLO COL LENZUOLO - L'ULTIMA CENA »
IL DISCEPOLO COL LENZUOLO IL TRANSITO DI MARIA
Maria, la madre di Gesù, sentì che doveva abbandonare questo mondo.
Avverti alcuni degli apostoli che in quel momento erano in Gerusalemme e chiese che avvertissero quelli lontani della prima ora.
Voleva che tornassero per dar loro l'estremo saluto.
Chiese anche a Maria la madre di Marco di poter essere portata là dove Gesù le aveva detto, nel paradiso terrestre del monte degli Ulivi, dove sarebbe venuto prenderla.
Da Gerusalemme i discepoli andarono a chiamare tutti.
La notizia tramite la madre Maria arrivò anche a Giovanni Marco che in quel momento stava col cugino Giuseppe Barnaba e Paolo nell'isola di Cipro.
La notizia lo colse all'improvviso appena sbarcato in terra ferma.
La madre aveva bisogno di lui, inoltre Maria la madre di Gesù, la cara Signora, conoscente della madre, stava per andare via da questo mondo.
Tutti i discepoli a Gerusalemme, erano in fermento.
Doveva andare a sistemare le cose, perché nel frattempo suo padre era morto e la madre non era più in grado di provvedere ad alcunché.
Fu così che Marco scelse di tornare e parve abbandonare la propria missione.
Quando arrivò a casa trovò ad accoglierlo la madre che gli raccontò i fatti.
Figlio mio ti ho fatto cercare perché avevo un grande bisogno di te.
La Signora stessa mi ha detto di farti tornare.
Era stata un'estate caldissima.
Il Signore le era apparso dicendole di farsi portare al podere del Getzemani per ripararsi dalla calura e di entrare nella cella del vino ove era più fresco.
Lui sarebbe venuto presto a prenderla per portarla con sé.
Pietro, che nel frattempo era venuto.
Lo abbraccio e proseguì lui il racconto.
Si, la Signora aveva da tempo l'intuizione che doveva passare da questo mondo al Padre, e così è stato!
Riunì quelli di noi della prima ora che erano più vicini a Gerusalemme e ad ognuno disse qualcosa.
È stato così che, la Signora mi ha parlato anche di te.
Mi ha detto fai rivenire Marco, portalo con te, ti sarà utile e servirà per portare il Signore alle genti.
Così la tua mamma che sapeva che eri a Cipro ti mandò a chiamare e tu, come Dio volle, trovasti i suoi incaricati in terra ferma che stavano per imbarcarsi per Cipro.
Poi Pietro proseguì, la Signora, mormorava spesso tra sé e sé le parole del Cantico dei Cantici, il brano 2,1-4 ove è detto:
"Io sono un narciso della pianura di Saron,
un giglio delle valli.
Come un giglio fra i rovi,
così l'amica mia tra le ragazze.
Come un melo tra gli alberi del bosco,
così l'amato mio tra i giovani.
Alla sua ombra desiderata mi siedo,
è dolce il suo frutto al mio palato.
Mi ha introdotto nella cella del vino
e il suo vessillo su di me è amore."
Ti posso assicurare che La Signora era felice.
Decidemmo, allora, di portarla là nel tuo podere che era tanto caro al Signore, nella grotta principale, per ripararla da quella calura opprimente.
Poi un bel mattino Giovanni, mio nipote, venne di corsa qui al Cenacolo.
Avvertì che nella cella del vino la Signora Maria era sparita.
Trovò solo il giaciglio sfatto e un lenzuolo a terra.
Non si è trovata più... è in cielo con Lui.
È avvenuto come dice il Cantico.
"...parla il mio diletto e mi dice: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! (Cantico 2,10)
Si è attuato quanto anche il brano 5,15:
"Sono venuto nel mio giardino, sorella mia, mia sposa,
e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo;
mangio il mio favo e il mio miele,
bevo il mio vino e il mio latte.
Mangiate, amici, bevete;
inebriatevi d'amore.
Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore.
Un rumore! La voce del mio amato che bussa:
Aprimi, sorella mia,
mia amica, mia colomba, mio tutto;
perché il mio capo è madido di rugiada,
i miei riccioli di gocce notturne."
Fu così che Marco seguì Pietro a Roma.
a.contipuorger@gmail.com
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