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di Alessandro Conti Puorger
 
 

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INTRODUZIONE AL TEMA »

IN PRINCIPIO, "BER'ESHIT"
"In principio", infatti, è la prima parola della Bibbia.
È quella la prima parola con cui inizia la Genesi il primo libro della Torah.
Nella Tenak o Bibbia ebraica è scritta con le seguenti lettere , si pronuncia "Ber'eshit", ed è un termine assai indagato e di profondi significati.
Quelle lettere oltre al senso letterale si prestano a più interpretazioni e sono affrontate coi più vari criteri.
L'evangelista Giovanni inizia il Vangelo proprio con "In principio..." e collega così in modo deciso la prima parola del libro della Genesì a Gesù di Nazaret, il Verbo, il Logos, la Parola.

"In principio era il Verbo..." (Giovanni 1,1)
In principio erat Verbum
Eu arch hu o LogoV

I rabbini, saggi scrutatori dei sacri testi, usi a constatare la precisione con cui l'autore della Torah dosa le lettere ebraiche, si sono interrogati sul fatto che nel primo libro la prima parola con cui s'apre il discorso non inizia con "'alef" , la prima lettera dell'alfabeto e numerale 1, bensì con "bet" , la seconda e numerale 2, come se vi fosse un altro libro che precede il tutto.
Le lettere ebraiche, infatti, non sono solo lettere di un alfabeto, ma hanno anche profondi significati intrinseci e valori numerici.
(Vedi: Schede delle lettere ebraiche nella colonna a destra nelle pagine di questo sito e "Scrutatio cristiana del testo masoretico della bibbia")
Il Rebbe di Lubavitch (gruppo interno del movimento Chassidico fondato da Shneur Zalmaman a Lyady in Russia nel XVIII secolo, ora diffuso in USA) sostiene che essendo la Torah un libro di studio è una seconda fase cui è da premettere quella di meditazione e d'approfondimento del legame col Creatore, ossia è da premettere la fede "'amunah" , che appunto inizia con la lettera .
Tale prima fase ha inizio in famiglia.
Si è parlato anche della volontà di far elevare il pensiero del fedele ad una seconda creazione, quella di un uomo e di un popolo nuovo.
È, infatti, da considerare che scopo della Genesi, e in senso lato della Torah e di tutte le Sacre Scritture, non è la divulgazione in sé per invitare all'adesione a quelle dottrine, ma sono libri iniziatici e liturgici destinati al popolo ebraico.
Queste Scritture, infatti, sono dense di ricerca teologica in forma di midrash (DRSh ricercare) ed erano lette nelle liturgie del Tempio e ora della Sinagoga.
La Torah, inoltre, la prima fonte del diritto e della morale dell'antico stato ebraico, che con approfondimenti, tramite il Talmud, è ancora applicata più o meno integralmente nelle varie comunità ebraiche sparse in tutto il mondo.
Quelle Scritture parlano, quindi, a persone che hanno fede in Dio e che già credono che Lui ha creato il cielo e la terra, non intendono perciò dare spiegazioni scientifiche, come hanno creduto molti del mondo occidentale fino a Galileo Galilei, tesi ormai abbandonata anche dai più tradizionalisti. (Vedi: "Spirito creato in 7 tappe - Genesi codice egizio-ebraico" articolo in .pdf in "Ricerche di Verità")
Altri scrutatori hanno anche detto che in "Ber'eshit" la prima lettera è preposizione "per", quindi, "per un r'eshit" e "r'eshit" è un "Capo" visto che "r'osh" è "testa", perciò "Principe", da cui "Per un Principe Dio creò..." quindi, per il Verbo, il Principe di Dio che voleva conquistare un Regno.
Rashi, commentatore richiamato spesso nell'esegesi rabbinica, sostiene che il mondo fu creato per due = Principi, la Torah e Israele.
(Rashi è l'acronimo di Rabbi Shalomon ben Isaac un davidico che visse in Francia 1040-1105)

Gesù, che è il Verbo di Dio per i cristiani, disse: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!" (Luca 12,49)
Per comprendere tale loghion di Gesù è da tener presente che Deuteronomio 4,24 propone: "Poiché il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un Dio geloso".



onde per l'Ebreo se arrivava il fuoco era Dio che arrivava.
In "un Dio geloso" c'è "un Lui " Dio che... ma se prendo e aggiungo una "h" in , ottengo e è "creare, formare" e porta il pensiero a "Lui Dio che ha creato all'origine ".

"Fuoco divoratore"           è vicino a
                                    "donna che mangia"
e a sua volta è vicino a "donna prima sposa."

Tali lettere sono capaci d'evocare i racconti della creazione e suggeriscono che è la donna che mangia il primo frutto, d'altronde come vedremo nella famiglia ebraica è la sacerdotessa della kascerut a cui è delegata la purità del cibo.
Fuoco e donna sono poi equivalenti per le prime loro due lettere, ma in donna manca la lettera H = che però è sempre aggiungibile visto che le lettere nei testi originali erano equi - spaziate e che H indica spazio.
Se procedo con metodo, criteri, regole e significati delle lettere ebraiche del mio articolo "Parlano le lettere" ottengo, con riferimento al Cristo, la seguente decriptazione.
"Perché del Signore la divinità ad entrare sarà con la rettitudine in una donna (), la prima sposa di Lui ; Dio verserà l'energia nel primogenito ."

Questi pensieri, importanti per il tema che desidero approfondire, associati al Verbo e al Principio danno luogo ad un modo suggestivo di spezzare quel "Ber'eshit", con un criterio, peraltro, usato anche dai rabbini, ma, ovviamente, da questi non associato a quel detto di Gesù.
Se considero "Ber'eshit" come un involucro che contiene un messaggio interno, osservo che se s'estraggono le due lettere centrali queste ci dicono "'esh", ossia "fuoco".
Subito alla mente mi vengono quelle parole arcane di Gesù in Luca 12,49 "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra" e ora paiono proprio chiarirsi.
Poco prima, il Signore aveva parlato dell'attesa del "...padrone quando torna dalle nozze" e aveva detto "Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate." (Luca 12,40).
Gesù in modo sintetico con queste parole ha detto più cose di se stesso:

  • è iniziato il tempo del "Figlio dell'uomo";
  • il Figlio dell'uomo, è intanto venuto in esplorazione;
  • porta un fuoco, modo per dire ai conoscitori della parola che è quel "In Principio...", ossia quel Principe da cui e per cui il tutto fu creato;
  • è lo sposo che sta preparando il fidanzamento per le nozze finali.
Dopo questi pensieri se si torna a quel "Ber'eshit" ci si rende conto che estratta la parola "'esh" fuoco , resta "berit", quindi "alleanza", ossia, la Torah parlerà di un'alleanza, "un'alleanza di fuoco".
Pensando a quel discorso fuoco-donna si ha anche un "patto con la donna", e porta a due pensieri:
  • già un patto tra uomo e donna sarebbe un bel punto di partenza per una nuova umanità, patto che s'è per ora realizzato solo in Cristo e la Chiesa e nei veri matrimoni!
  • ma porta ad un discorso più ampio, la donna siamo noi, l'intera umanità, e quel patto Dio lo fa con noi, o meglio con noi se siamo Israele.
Se si pensa così, allora, già la prima parola della Bibbia sinteticamente intende intonare tutto ciò che segue, la preparazione di un patto di fuoco che si conclude con le nozze, quindi un matrimonio, il matrimonio dei matrimoni.
Al riguardo nel mio studio "Lo sposo della coppia nel matrimonio, roveto ardente" mi soffermai su quanto disse il profeta Osea: "oracolo del Signore mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone... Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore. E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore - io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra; la terra risponderà con il grano, il vino nuovo e l'olio." (Osea 2,18.21-24)
Il grano, il vino e l'olio sono i segni del Messia e ai cristiani ricordano l'olio dell'unzione, il sacro crisma del Messia e il pane e il vino dell'Eucaristia.
Dei versetti importanti Osea 2,21-22 trascrissi le parole essenziali in ebraico.

Ti farò mia sposa per sempre      
Ti farò mia sposa nella giustizia    
Ti fidanzerò con me nella fedeltà

(Quel "fidanzerò" è uguale a ti sposerò; lo stesso verbo .)

Sposarsi e felicità o beatitudine "'oeshoer" sono parole che hanno le stesse lettere da ordinare in modo diverso e stesso numero per la gimatria (501 = 300 + 200 + 1 ).
Nel corso della vita matrimoniale quelle lettere sono da riordinare nel modo giusto e, se ci s'appoggia al Signore, si passa dallo sposarsi alla felicità.
"In principio" "Ber'eshit" , la prima parola della Genesi, salvo la B = , ha le stesse lettere anagrammate di "farò sposa" e allora l'idea che il Signore, nel creare il cielo e la terra, volesse fare una casa per sposarsi trova un ulteriore appoggio.

Quei versetti d'Osea c'insegnano che il vero matrimonio nel Signore sarà fondato e provato da 7 elementi uniti ed inscindibili:
  • per sempre,
  • giustizia,
  • diritto,
  • benevolenza,
  • amore,
  • fedeltà,
  • conoscenza del Signore.
Se manca una sola di queste sette colonne crolla la casa.
Dice, infatti, il libro dei Proverbi (9,1-2): "La Sapienza s'è costruita la casa, ha intagliato le sue 7 colonne" e continua con "ha ucciso gli animali, ha preparato il vino e ha imbandito la tavola" ove pare ricordare gli animali uccisi per il patto relativo e le promesse e l'alleanza del Signore con Abramo (Genesi 15) che poi esaminerò.
Viste le vicende dei Vangeli, Gesù si propone proprio come il compimento della Torah, in quanto quei testi, in effetti, altro non vogliono essere che il documento formale di un'alleanza di fuoco tra Dio e l'uomo che come umanità intera diviene la sposa del signore, la "kallah" , "i tutti del mondo ".
Dio, nei momenti fondanti si presenta col fuoco, per la prima volta a Mosè nel famoso roveto, quindi nella colonna di fuoco all'apertura del mare, poi ancora collegato al fuoco nell'alleanza del Sinai:
  • "Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta." (Esodo 14,24)
  • "Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto." (Esodo 19,18)
  • "...il Signore mi diede le due tavole di pietra, scritte dal dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il Signore vi aveva dette sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea." (Deuteronomio 9,10)
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