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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
È UNA STORIA D'AMORE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA DONNA MESSIANICA
Mi sono interessato in due riprese del Cantico dei Cantici, da molti ritenuto un canto d'amore profano tra due innamorati, ma inserito dagli ebrei e poi dai cristiani nei propri canoni delle Sacre Scritture.
Al riguardo vedansi gli articoli:

Il Cantico dei Cantici, come dice il titolo, in ebraico è un superlativo ed equivale a dire "il Cantico più bello".
Rabbi Aqibah (50-132 d.C.), grande maestro nella redazione del Talmud, infatti, avvalorò come "Santo" il libro del Cantico dei Cantici con questa sintetica frase: "Nessuno in Israele ha mai dubitato che il Cantico dei Cantici possa sporcare le mani (cioè sia spirato). Nessuno ha mai pensato a questo. Tutto il mondo non vale quanto il giorno nel quale è stato dato al popolo di Israele il Cantico. Tutti gli scritti sono Santi ma il Cantico dei Cantici è il Santo dei Santi."
Nella terminologia rabbinica, infatti, si dice che un libro "sporca le mani" quando è sacro e contiene la vera parola di Dio.
La Torah e tutti i libri del canone ebraico sporcano le mani, mentre un qualunque testo pagano "non sporca le mani", quindi quel testo pur se pare parlare di un amore con risvolti erotici tra un ragazzo e una ragazza in effetti parla dell'amore di Dio per il suo popolo.

Torniamo ancora a quella famosa prima parola del testo ebraico della Genesi con cui di fatto esordisce la Bibbia essendo quel libro posto come primo libro.
La parola "ber'eshit" di 6 lettere permutandole può corrispondere anche al seguente messaggio "ta'eb shir" "desiderò un canto".
Si può anche concludere che Dio provvide alla creazione perché desiderava sentir cantare... cosa?
Di fatto la creazione intera sta cantando.
Voleva sentire la musica emessa dalle sfere degli astri, i rumori del mare e delle cascate, il canto degli uccelli?
Forse si, ma è certo che desiderava sentire il canto d'amore da parte dell'uomo, la sua sposa.
Soprattutto cantare "con grazia".
La grazia viene da Lui per le opere buone, per il rapporto armonioso col prossimo, dandoci la giusta conoscenza, col dono della preghiera di lode e di ringraziamento, col l'atteggiamento, quando ce lo dona, con cui ci rivolgiamo gli uni agli altri.

Il primo atto di ringraziamento per la liberazione fu i cantico di Mosè a cui si associò la profetessa Maria, "Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere". (Esodo 1,15)
Il canto si eleva ogni volta che il Signore compie prodigi, "Allora Israele cantò questo canto: Sgorga, o pozzo: cantatelo!" (Numeri 21,17)
Il fedele vede che tutto è un prodigio e salvezza da parte del Signore della storia: "Lodate il Signore, acclamate il suo nome; manifestate ai popoli le sue gesta. Cantate in suo onore, inneggiate a lui, ripetete tutti i suoi prodigi... Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra; annunziate ogni giorno la sua salvezza." (1Cronache 16,8-9; 16,16)
I Salmi sono poi tutto un invito al canto:
  • Salmi 9,12 - "Cantate inni al Signore... narrate tra i popoli le sue opere."
  • Salmi 30,5 - "Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome."
  • Salmi 33,2-3 - "Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate."
  • Salmi 47,7-8 - "Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni; perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte."
  • Salmi 66,1-4 - "Acclamate a Dio da tutta la terra, cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode. Dite a Dio: Stupende sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza a te si piegano i tuoi nemici. A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome".
  • Salmi 68,5 - "Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, spianate la strada a chi cavalca le nubi: Signore è il suo nome, gioite davanti a lui."
  • Salmi 96,1-3 - "Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi."
  • Salmi 98,4-6 - "Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia. Cantate inni al Signore con l'arpa, con l'arpa e con suono melodioso; con la tromba e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore."
  • Salmi 105,1-2 - "Alleluia. Lodate il Signore e invocate il suo nome, proclamate tra i popoli le sue opere. Cantate a lui canti di gioia, meditate tutti i suoi prodigi."
  • Salmi 147,7 - "Cantate al Signore un canto di grazie..."
  • Salmi 149,1-2 - "Alleluia. Cantate al Signore un canto nuovo; la sua lode nella assemblea dei fedeli. Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion."
Anche i profeti invitano al canto:
  • Isaia 12,5-6 - "Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose, ciò sia noto in tutta la terra. Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele".
  • Isaia 42,10 - "Cantate al Signore un canto nuovo, lode a lui fino all'estremità della terra; lo celebri il mare con quanto esso contiene, le isole con i loro abitanti."
  • Geremia 20,13 - "Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori."
Il profeta Geremia al capitolo 31 del libro omonimo, proclamando i 4 versetti per 4 volte "Oracolo del Signore, annuncia i giorni messianici, in questo modo:

"Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda concluderò un'alleanza nuova . Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni - oracolo del Signore: - porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l'un l'altro, dicendo: Conoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno , dal più piccolo al più grande - oracolo del Signore, - poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato." (Geremia 31,31-34)

Sarà scritta una alleanza nuova una "Ketubbah" scritta nei cuori, tutti mi conosceranno con quel conoscere che riguarda il conoscere come un uomo conosce una donna nell'intimo e completamente.
Sono parole che evocano le nozze, il matrimonio del Messia con una giovane!
Questa giovane è l'umanità redenta!

Poco prima Geremia aveva pronunciato un altro oracolo:

"Oracolo del Signore. Pianta dei cippi, metti paletti indicatori, ricorda bene il sentiero, la via che hai percorso. Ritorna, vergine d'Israele, ritorna alle tue città. Fino a quando andrai vagando, figlia ribelle? Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra: la donna circonderà l'uomo! Così dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Quando avrò cambiato la loro sorte, nella terra di Giuda e nelle sue città si dirà ancora questa parola: Il Signore ti benedica, sede di giustizia, monte santo. Vi abiteranno insieme Giuda e tutte le sue città, gli agricoltori e coloro che conducono le greggi. Poiché ristorerò chi è stanco e sazierò coloro che languono." (Geremia 31,20b-25)

Sono da sottolineare i seguenti punti:

A) questa è la vergine Israele ;
B) questa donna circonderà l'uomo ;
C) coabiteranno di agricoltori e coloro che conducono le greggi.

Tali elementi si ritrovano tutti nel Cantico dei Cantici.

A) Quel Cantico riguarda una fanciulla nello sbocciare dell'età, quindi vergine per definizione; lo si comprende nella conclusione da "Una sorella piccola abbiamo, e ancora non ha seni. Che faremo per la nostra sorella nel giorno in cui si parlerà di lei?" (Cantico dei Cantici 8,8)
Quel quando "si parlerà di lei" riguarda, infatti, (vedi nota Bibbia Gerusalemme) il giorno futuro del matrimonio.
Si apre con ciò il pensiero comprende che tutto il Cantico sia il sogno comune di questo evento da parte di "Lui" e di "lei" quando finalmente sarà il tempo opportuno.

B) Poi per quanto riguarda quella "donna che circonderà l'uomo" in effetti si può anche leggere che la femmina, perché così invero lì è scritto, che si convertirà, cioè si cambierà, in un uomo forte.
Ora, guardando ai personaggi principali del Cantico, la parte femminile è forte e determinata come il suo Lui, nulla la ferma, niente viene prima del loro amore.
Lei, rincorre il suo amato e il suo amato rincorre lei, alla pari, come non era usuale allora che la libertà sessuale era molto condizionata, perciò, sotto l'aspetto del rapporto d'amore sono perfettamente eguali.
Si tratta di una "donna messianica", quella che aveva intravisto il profeta Geremia quando aveva scritto l'oracolo del capitolo 31 del libro omonimo, quella vergine Israele.
Questo pensiero della piena parità uomo donna nell'amore porta al seguente pensiero che si trova nel Vangelo apocrifo di Tommaso: "Gesù vide alcuni neonati che poppavano. Disse ai suoi discepoli, "Questi neonati che poppano sono come quelli che entrano nel Regno." E loro gli dissero, "Dunque entreremo nel regno come neonati?" Gesù disse loro, "Quando farete dei due uno, e quando farete l'interno come l'esterno e l'esterno come l'interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l'uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno." (Vangelo di Tommaso 22)
Ho provveduto a decriptare l'intero "Libro della Consolazione" costituito dai capitoli 30 e 31 del libro del profeta Geremia nell'articolo in .pdf "Dal libro del profeta Geremia: Il libro della consolazione" inserito nella rubrica "Attesa del Messia".
Ciò che si consegue che un testo prettamente messianico.
In particolare il decriptato di Geremia dice 31,2 "Tra i retti entreranno dall'Unico a vivere con i corpi essendo la perversità dai viventi scesa. Dell'Unico nella grazia dentro rivestiti con i corpi si vedranno. I viventi con luminosi corpi saranno. Dalla porta saranno dell'assemblea le moltitudini ad entrare. Accompagnerà la sposa che col corpo camminando sarà portata da chi fu a risorgerne il corpo con la divinità."
È Lei la sua sposa quella che il Cantico definisce: "Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?" (Cantico dei Cantici 6,10)
Per questa sposa il Figlio di Dio lasciò la casa del Padre: "Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!" (Efesini 5,31s)

C) La giovinetta, evidentemente, proviene da famiglia di agricoltori e "lui" è un pastore "mi hanno messo a guardia delle vigne; Dimmi, o amore dell'anima mia, dove vai a pascolare le greggi." (Cantico dei Cantici 1,6.7)
Tali collocazioni d'origine, che si evincono chiaramente nelle ambientazioni delle varie scene, chiama alla mente la vicenda della inimicizia ben nota tra tali categorie - agricoltori e pastori - esemplificata nel capitolo 4 della Genesi con i personaggi di Caino e Abele e la coabitazione supporta l'idea della riappacificazione dei tempi finali, la pace del Messia.
Come conclusione l'amata, infatti, si definisce: "Così io sono ai suoi occhi come colei che ha trovato pace!" (Cantico dei Cantici 1,10b)
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