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MATRIMONIO, FIGURA DI UN MISTERO
Il capitolo 5 della lettera di San Paolo alla comunità di Efeso così esordisce:
"Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore." (Efesini 5,1-2)
I cristiani perciò sono chiamati ad imitare Dio nella carità.
Tanto più nei propri matrimoni i cristiani ecco che sono chiamati l'uno per l'altra e viceversa ad imitare Dio nell'amore.
La sintesi della unione perfetta è "siate sottomessi gli uni agli altri." (Efesini 5,21) vale a dire perfetta parità nell'amore e nel servizio reciproco.
Questo amore in ebraico è detto "chesed"
,
sintesi d'amore disinteressato, e confidente, benevolenza, generosità, longaminità, attaccamento, perdono e devozione.
Dal ceppo di tale parola sono derivate
"chasid" "benigno, misericordioso, pio" e
"chasidah" "cicogna" ossia la pia, quindi i "chassidim" gli osservanti di Israele.
Dal punto di vista formativo della parola si può in essa trovare il concetto del radicale
di "confidare, rifugiarsi" e di
=
di "consesso, circolo adunanza familiare per deliberare, consiglio e segreto".
Dal punto di vista delle lettere per
si ha "stretti
da un pieno
aiuto
"
che rappresenta bene il rapporto che lega i due sposi nel matrimonio ed anche di "nascosto
nel segreto
".
Tale parola si trova, infatti, nella promessa di matrimonio del Signore a Israele In Osea 2,21-22, promessa unilaterale del Signore, patto nuovo onde la Dio stesso garantisce l'osservanza dell'alleanza da parte della sposa a cui cambierà il cuore, come dice il profeta Ezechiele: "Darò loro un cuore nuovo, uno spirito nuovo metterò dentro di loro. Toglierò dal loro petto il cuore di pietra, darò loro un cuore di carne, perché seguano le mie leggi, osservino le mie norme e le mettano in pratica: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio." (Ezechiele 11,19s)
È una promessa al popolo e al singolo di diventare liberi, onde questi possono finalmente fare la Sua Volontà; quindi, impegno del Signore di liberazione totale dai condizionamenti che hanno avuto influenza per tutta la vita che hanno schiavizzato e ingessato i comportamenti che rendevano praticamente impossibile rispettare il patto.
Scrive il profeta Osea: "Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore
e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore." (Osea 2,21s)
Quello del "segreto" è proprio del rapporto intimo tra i due sposi della sfera totale corpo, anima spirito, solo di loro due, ove altri non entrano.
Questo segreto è proprio quella della loro camera segreta, la camera nuziale.
Seguendo questo pensiero del segreto e della camera nel Vangelo di Matteo ho raccolto questi versetti:
- Matteo 1,19 - "Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto."
- Matteo 6,3 - "...mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."
- Matteo 6,6 - "...quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."
- Matteo 16,17-18 - "...quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."
- Matteo 6,21 - "Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore."
Il tesoro infatti si tiene in un luogo segreto.
Dice, infatti, il Vangelo di Luca al capitolo 2 che nell'infanzia del Salvatore:
- Luca 2,19 - "Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore."
- Luca 2,51 - "Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
Queste note portano a considerare dapprima il matrimonio della Santa Famiglia di Nazaret, poi il Discorso della Montagna come sintesi del segreto dell'uomo con Dio suo sposo perfetto, quando l'uomo consente che abiti nel proprio cuore.
Il desiderio del Signore è di poter entrare in confidenza intima con ciascuno e l'allegoria più prossima per far comprendere l'intensità del rapporto desiderato è quello dello Sposo nei riguardi della Sposa.
D'altronde Lui ha fatto un vero patto d'amore con ciascuno, una vera e proprio patto scritto, una "ketubbah" (dal radicale
"scrivere") in quanto "sul palmo delle Sue mani
segnati
dentro
"
siamo stati tutti.
Chi sente d'essere debole in lui può trovare forza, perché essendo Lui lo sposo sa bene che spetta anche a Lui quel: "trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita." (1Pietro 3,7)
La preghiera di Gesù nel Vangelo di Giovanni ci assicura questa unione:
- Giovanni 17,9 - E ora Padre "...non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi."
- Giovanni 17,11 - "Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi."
- Giovanni 17,22-23 - "E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me."
a.contipuorger@gmail.com