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APPENDICE - DECRIPTAZIONE GEREMIA 35
Il non godere delle "gioie" del mondo di cui dice San Paolo e quel ricordare di Gesù che non berrà più del vino, portano a pensare all'antico voto del nazireato con cui un Israelita si consacrava per un certo tempo o per sempre a IHWH (Numeri 6,1-21 e Giudici 13,1-14) con una particolare devozione interiore e rispettando alcune regole esteriori, precisamente:

  • astenersi dal vino e da qualsiasi sostanza che contenga traccia d'uva;
  • evitare di tagliarsi i capelli;
  • non diventare impuro toccando cadaveri o tombe, anche di parenti stretti.
A questo punto sono da ricordare i Recabiti della tribù dei Keniti (1Cronache 2,55; Giudici 4,11) che unitisi agli Ebrei, si stanziarono al sud della Tribù di Giuda e nella pianura di Esdrelon.
Recab, in effetti Rekab discendente di Cammat dei Keniti (1Cronache 2,55) - uccise Is-Baal figlio di Saul, e per questo fu ucciso da Davide (2Samuele 4,2-12) - e il figlio Ionadab, fervente iavista, sostenne Ieu nello sterminio della casa di Acab e contro gli adoratori di Baal (2Re 10,15-23), fu il capostipite dei Recabiti.
Il radicale è di "montare, cavalcare" e "rokoeb" è carro, "rakkab" è cavaliere e "rekob" è cocchio, carrozza.
Ionadab lasciò ai suoi figli il comando di non bere vino, di non costruire case, ma di abitare in tende, di non praticare l'agricoltura, e in particolare di non coltivare la vigna e questi e i loro discendenti restarono fedeli a tali comandi che praticavano ancora al tempo del profeta Geremia.
Al tempo del re Ioiachim (628-618 a.C.) alcuni Recabiti che dimoravano in Giuda quando Nabucodonosor mosse contro il paese si rifugiarono a Gerusalemme.
Per ordine di IHWH, il profeta Geremia, come riferisce il capitolo 35 del suo libro, fu incaricato da Dio d'invitare i membri dei Recabiti nel Tempio offrendo loro del vino per metterli alla prova se rispettavano o meno le disposizioni date dai padri.
Con fermezza, questi uomini rifiutano le coppe che furono loro presentate e restarono fedeli alle loro tradizioni.

Le lettere del resto fanno pensare a gente che in "un corpo retto di abita " e il vivere come forestieri allude al popolo d'Israele in cammino col Signore alla testa ai tempi dell'esodo tempo felice del fidanzamento di Dio col suo popolo e il versetto 35,7 rivela col "vivere a lungo sulla terra dove vivete come forestieri" il pensiero dell'esodo pasquale che è l'ideale per stare alla presenza del Signore che conduce il proprio popoli alla conquista della vera terra promessa.

Dio allora promise: "Non verrà mai a mancare a Ionadab, figlio di Recab, qualcuno che stia sempre alla mia presenza." (Geremia 35,19)

Ciò lo fece fare Dio a Geremia per far constatare che mentre i Recabiti rispettavano i comandi del loro padre i giudei, non rispettavano i comandi dati dal Signore per cui erano da attendersi il peggio... la futura deportazione.
Dopo l'esilio, al tempo di Neemia (3,14) "Malchia figlio di Recab" riparò la Porta dei Mucchi di Cenere; quindi, alcuni Recabiti erano sopravvissuti all'esilio.
Come vedremo la decriptazione porta ad una intensa pagina sul Messia.

Geremia 35
Riporto il testo C.E.I. 2008:

Geremia 35,1 - Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore durante il regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda:

Geremia 35,2 - Va' dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere.

Geremia 35,3 - Allora presi tutta la famiglia dei Recabiti, cioè Iaazania, figlio di Geremia, figlio di Cabassinia, i suoi fratelli e tutti i suoi figli.

Geremia 35,4 - Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canan, figlio di Igdalia, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasia, figlio di Sallum, custode della soglia.

Geremia 35,5 - Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: Bevete il vino!

Geremia 35,6 - Essi risposero: Noi non beviamo vino, perché Ionadab, figlio di Recab, nostro antenato, ci diede quest'ordine: Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai;

Geremia 35,7 - non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra dove vivete come forestieri.

Geremia 35,8 - Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadab, figlio di Recab, nostro padre, in tutto ciò che ci ha comandato, e perciò noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita;

Geremia 35,9 - non costruiamo case da abitare né possediamo vigne o campi o sementi.

Geremia 35,10 - Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadab, nostro padre.

Geremia 35,11 - Quando Nabucodonosor, re di Babilonia, è venuto contro il paese, ci siamo detti: Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all'esercito dei Caldei e all'esercito degli Aramei. Così siamo venuti ad abitare a Gerusalemme.

Geremia 35,12 - Allora fu rivolta a Geremia questa parola del Signore:

Geremia 35,13 - Così dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Va' e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore.

Geremia 35,14 - Sono state messe in pratica le parole di Ionadab, figlio di Recab, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino, ed essi non lo hanno bevuto fino ad oggi, obbedendo al comando del loro padre. Io invece vi ho parlato con premura e insistenza, ma voi non mi avete ascoltato!

Geremia 35,15 - Vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti, per dirvi: Abbandoni ciascuno la sua condotta perversa, migliorate le vostre azioni e non seguite e non servite altri dei per poter abitare nella terra che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta.

Geremia 35,16 - E mentre i figli di Ionadab, figlio di Recab, hanno eseguito il comando del loro padre, questo popolo non mi ha ascoltato.

Geremia 35,17 - Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele: Ecco, io farò venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunciato contro di loro, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto.

Geremia 35,18 - Geremia disse poi alla famiglia dei Recabiti: Dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadab, vostro padre, e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato,

Geremia 35,19 - per questo dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Non verrà mai a mancare a Ionadab, figlio di Recab, qualcuno che stia sempre alla mia presenza.

Prima di presentare tutta di seguito la decriptazione dei 19 versetti di questo capitolo a titolo di dimostrazione riporto, giustificata, la decriptazione del versetto 35,7 che presento con le lettere ebraico del testo della Tenak.

Geremia 35,7 - Non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra dove vivete come forestieri.





Geremia 35,7 - E dentro stava nel Crocefisso la potenza per venire () figli e per un'asta di uno straniero dall'innalzato (), che venne () colpito , dal corpo si vide portarsi . Recò la rettitudine dal corpo . La vita potente gli venne () dal cuore per l'azione dell'asta e guizzò dell'Unico la forza dell'Esistenza del Potente . La rettitudine dalla piaga () fu . Dentro lo splendore stava nel morto che un fuoco da dentro recò al maligno . Con l'acqua fu la rettitudine della vita a guizzargli dal seno (). L'energia il Crocefisso della vita recò nei giorni . Dei viventi le moltitudini sarà la vita ad innalzare (). Del Verbo l'energia sarà a entrare nell'uomo . Uscirà una Donna (); un corpo verrà () di viventi in cammino . Un corpo - Chiesa ci sarà per salvare () i viventi .

Geremia 35,1 - Entrò la Parola in una donna nel corpo. A esistere Dio fu nel corpo della madre. Il Signore tra i viventi venne. Il Signore dentro nei giorni fu a entrare. Si portò obbediente a essere di una madre il figlio. Fu da una donna a essere al mondo portato. Il Re era del mondo e per sbarrarlo entrava col rifiuto dall'essere ribelle.

Geremia 35,2 - Al mondo la potenza riportava della rettitudine che all'origine dal serpente dentro era stata finita. Per entrare in un corpo la rettitudine dentro a stare in un vivente portò la Parola l'indicazione che desiderava alla prescelta che da Madre lo portasse al mondo nella casa da primogenito e nella prescelta Madre dentro, per il sia, scelse il Signore Dio Unico di entrare. La potenza accese della rettitudine nella prescelta e versò ponendosi da primogenito e nell'innocente fu a stare l'energia (divina).

Geremia 35,3 - Si portò l'Unico, si versò di nascosto, venne a stare in un primogenito. In questi l'energia (divina) fu a entrare. Figlio fu nel corpo della Madre IHWH. Da figlio nel seno le scese, l'energia che era di Lui la segnò; nel primogenito la vita portò e venne la rettitudine, nel cuore del figlio fu a portarsi. Porterà quel primogenito la fine con la rettitudine al serpente; in casa sarà a finirlo, a uscire dai corpi. spento sarà da un viventi.

Geremia 35,4 - E di un padre da primogenito venne a vivere nella casa che fu prescelta dal Signore Dio. Il Potente di un illuminato retto scelse figlio di essere. La grazia inviata sarà col figlio (quando) sarà glorificato. Sara Lui che sarà a bruciare nel mondo il maledetto che a entrare fu nei viventi. Dell'Unico riaccenderà nei corpi l'originaria ombra. La potenza riaccenderà della rettitudine. Crocefisso nel mondo risorgerà il corpo, risarà in vita. Una Donna dal corpo per i viventi con l'acqua dall'innalzato guizzerà. Il potente fuoco della rettitudine dal Crocefisso dal seno con la risurrezione sarà nel mondo a recare. Figli sorgeranno del Potente. Di salvati un corpo - popolo - Chiesa uscirà dal foro del Verbo.

Geremia 35,5 - Si portò l'Unico dal dragone serpente di persona a stare. Un figlio fu di una casa che era stata prescelta, partorito in una retta famiglia, fu un vivente in cammino per le preghiere dei viventi. Visse il rifiuto nei giorni all'opprimere portato. La rettitudine da un foro recherà (quando) in croce lo porteranno. Originerà la vita dal corpo, la divinità sarà a uscire che salverà; a finire porterà colui che è che opprime.

Geremia 35,6 - E fu a originare con la vita dal corpo portata la potenza negli uomini. Dal Crocefisso uscì il vino della rettitudine che sarà la colomba/lo Spirito Santo che s'insinuerà dentro; l'angelo (ribelle) nei corpi spengerà. Il Padre con lo Spirito Santo giù si porteranno. Rientrerà l'Altissimo che all'angelo recherà il rifiuto. l'essere ribelle annullerà completamente con il fuoco (della risurrezione) che in tutti recherà. Risaranno in forza dell'energia dell'Unico puri e figli saranno ad uscire i viventi dell'Eterno per sempre.

Geremia 35,7 - E dentro stava nel Crocefisso la potenza per venire figli e per un'asta di uno straniero dall'innalzato, che venne colpito, dal corpo si vide portarsi. Recò la rettitudine dal corpo. La vita potente gli venne dal cuore per l'azione dell'asta e guizzò dell'Unico la forza dell'Esistenza del Potente. La rettitudine dalla piaga fu. Dentro lo splendore stava nel morto che un fuoco da dentro recò al maligno. Con l'acqua fu la rettitudine della vita a guizzargli dal seno. L'energia il Crocefisso della vita recò nei giorni. Dei viventi le moltitudini sarà la vita ad innalzare. Del Verbo l'energia sarà a entrare nell'uomo. Uscirà una Donna; un corpo verrà di viventi in cammino. Un corpo - Chiesa ci sarà per salvare i viventi.

Geremia 35,8 - Portarono gli apostoli ad ascoltare dentro la voce del Signore. Dell'offerta del Figlio in un corpo retto dentro iniziò l'intelligenza e nel cammino il rifiuto al verme recavano. Gli apostoli portavano nel cuore la potenza del Crocefisso che era stata a risorgerlo dalla croce. E dal Crocefisso il vino (il sangue rosso come il vino) per tutti nei giorni gli apostoli recavano per incontrare la grazia e a illuminare erano recando del Figlio la forza. L'energia portata recava dentro dell'angelo (ribelle) a finire l'opprimere che portavano.

Geremia 35,9 - A recare nei cuori la potenza del Crocefisso sono. Figli porta l'arca che è la madre. Dal Potente lo stare in esilio finisce. A riabitare portano la rettitudine nei corpi e al demonio recano colpi. Del male, rifiutata è nel mondo l'esistenza; esce del serpente l'energia portata.

Geremia 35,10 - Riportano gli apostoli dallo stare in esilio dentro lo splendore che c'era nei viventi e il soffio del peccare dell'angelo (ribelle) si vede bruciato dalla rettitudine. Della sposa inizia a sorgere il corpo. Giù si porta l'energia, la reca la colomba (Spirito Santo) in aiuto; al Padre sono gli apostoli a recarli.

Geremia 35,11 - Ed è nel mondo con forza dentro ad agire accompagnandoli il Crocefisso. Agli apostoli dentro reca rettitudine, li aiuta un corpo - Chiesa a iniziare tra i pericoli. Nei viventi il serpente spengono, confondono il maledetto in terra e bello di viventi un corpo/Chiesa per l'Unico portano recando figli che conducono all'Unico. È quel corpo/popolo a recare pace. Vi vive il Verbo da cui l'energia è della vita del Potente. Esce per la rettitudine il demonio che sta nei viventi e nei viventi nelle persone ri è a vivere il Potente. L'originario verme portato dall'angelo (ribelle) bruciato è nell'intimo essendo nel corpo portata l'illuminazione del Potente sulla vita.

Geremia 35,12 - A recare furono nel mondo la forza in aiuto da cibo che recava ad entrare la divinità. Fu nel corpo/Chiesa a vivere il Signore col rifiuto per l'essere ribelle.

Geremia 35,13 - Spenge l'origine dell'essere ribelle il Signore che giù desidera finisca la maledizione che c'è. Dal (nuovo) Israele fuori dal cammino porta l'essere ribelle. Completo il rifiuto è ad accendergli il Signore per sbarrare la perversità del serpente che fu a recarli a stare in esilio. Saranno nella (nuova) Gerusalemme a entrare con Lui. Il Crocifisso rovescerà le tombe e i viventi porterà nel foro del suo corpo. Potenti, risorti, in seno a Dio s'insinueranno con i corpi; saranno angeli, inizieranno a vivere col Signore.

Geremia 35,14 - Usciti si porteranno a versarsi in quel primogenito crocefisso. La Parola era. Si era al mondo portata da offerta. Il Figlio (come un) carro felici su li porterà dal mondo. Verranno nel Figlio a stare. Li condurrà nel cuore al Potente. Alla fine saranno i risorti tutti portati. Con il Crocefisso saranno a stare ad abitare dal Potente, da moglie li porterà nell'eternità. Dal mondo saranno a portarsi i viventi a entrare in questi da dove uscì la rettitudine che sarà stata a risorgerli. Nel seno si porteranno da cui l'originò, nel Crocefisso i viventi saliranno, li porterà tutti dal Padre. Daranno a uscire vivi portati a incontrarlo. Retti saranno per l'aiuto dentro i corpi che dal Crocefisso ci sarà stato. La divinità che erano ad anelare avrà risorto così i viventi e la Parola ha recato il rifiuto che ha bruciato in seno a tutti i viventi il maledetto che c'era.

Geremia 35,15 - Porterà la moglie dal Potente nell'assemblea. Da Dio staranno così i viventi a venire. Tutti nel Servo saranno a uscire tra gli angeli a casa. Con l'Unico saranno i viventi del mondo. Risorti, retti saranno stati strappati via del serpente che li ammalava. All'origine l'essere ribelle a stare in esilio li aveva portati. Per l'angelo ribelle all'origine fu il Nome sbarrato. Li fiaccò portando a entrare il male, la perversità fu nei cuori e dentro si portò in seno il serpente. Del serpente furono così i viventi a portare la maledizione. Scelse in cammino di portarsi in un fratello nel corpo a stare Dio che a entrare fu nella madre. In un fratello nel corpo fu a vivere. Il Potente per servire in un vivente si portò a stare in esilio (onde) il maledetto dall'uomo uscisse. La felicità ridonerà, saranno dal serpente con la rettitudine recisi. Dal Padre tutti saranno retti i viventi riportati. Il serpente delle origini uscirà dai cuori. Integri riverranno. L'Unico colpirà l'angelo (ribelle) con la rettitudine nei viventi, porterà al serpente peccatore nel tempo da vivente la maledizione a esistere.

Geremia 35,16 - Così sarà dal mondo vomitato chi nei viventi si portò. Figli saranno del Signore per l'offerta del Figlio che (come) un carro venne per i venti giù. Portato in croce dal Padre sarà a rientrare. Primo tra i risorti con il corpo salirà portando i viventi, ma nel mondo si vedrà dai viventi uscire colpito il serpente peccatore che per il peccare maledetto fu.

Geremia 35,17 - Nel cammino l'aver ucciso l'Unigenito che viveva nel corpo una calamità per il maledetto fu. Giù da dentro l'Unigenito si portò dalla croce la maledizione. Fu la rettitudine divina a uscire. Inviata l'energia fu ai viventi. Da dentro fu originata. La divinità fu, uscita, a recare aiuto. Lui in cammino potente rifù. Si riporto risorto a casa; fu col corpo a portare la pace. Venne dalla sposa compagna, la Donna il cui corpo dalla Parola in Croce fu. Dall'innalzato fu a uscire con l'acqua e si vide offerta dal corpo del Crocefisso essere. La divinità fu a entrare, con l'acqua recherà la divinità. Il Risorto dal seno la recò e iniziò la chiamata. Il Potente nel mondo la madre recò e il rifiuto in azione all'angelo (ribelle) portò.

Geremia 35,18 - E nel cuore saranno del Crocefisso a entrare che da carro sarà per i viventi. Nell'Unigenito vivi con i corpi gli saranno nel corpo i viventi. Saranno a entrare da dove si portò la rettitudine fuori che nell'Unigenito l'essere ribelle fu ad aprire con un'asta che entrò. Giù da dentro l'Unigenito portò dalla croce la divinità, a uscire fu la rettitudine di Dio per spazzar via l'angelo (ribelle). La Donna - moglie fu dal corpo alla luce con l'acqua nel tempo; dal seno gli guizzò, ai viventi giù si portò dalla croce. Il Signore l'offrì. Del Padre era la rettitudine che dalla morte protegge e verrà tutti i viventi a rialzare portando la fine dell'esistenza (della morte). Si porterà a tutti in azione la risurrezione che recherà retti tutti. Beati si rialzeranno ed entreranno nell'Unigenito crocefisso da retti viventi.

Geremia 35,19 - Il Potente con la rettitudine avendo ucciso il primo dei ribelli da cui fu la perversità con le sue schiere, avrà portato a finire la maledizione che c'era. Sarà nei risorti corpi la divinità. La potenza ricomincerà a stare per la rettitudine nei corpi riconfinata. Gli uomini dal Potente saranno portati in offerta. Figli dai corpi retti a casa rialzati dal Potente, in persona saranno la sposa per sempre.

a.contipuorger@gmail.com

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