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IL "CREARE" E LE LETTERE EBRAICHE »
L'IDEA DELLE "SEFIROT" E DELLA ROTTURA DEI VASI
Dopo quelle di "bar'a"
proviamo a vedere come prosegue quel messaggio di Genesi 1,1 leggendo con l'uso delle loro proprietà grafiche le lettere successive di "'Elohim 'at"
...
...
che si possono interpretare come: "dall'Unico
la potenza
uscì
dell'esistenza
della vita
con l'alfabeto
(le lettere)".
Proseguendo si trova... "hashemaim v'at ha'aroetz"
e si può leggere: "(quei segni) uscirono
dai cieli
(spirituali, ossia dove il Nome
sta
a vivere
)
e
vennero
()
fuori
dall'Unico
per i corpi
alzare
"
e, allora, con queste considerazioni il primo versetto sosterrebbe l'importanza dei segni - lettere del testo ebraico e di conseguenza avvertirebbe di stare attenti a ogni loro particolare.
Ciascun versetto, quindi, è come una cava da approfondire, da scrutare, in quanto, si possono estrarre insegnamenti essenziali, perché quelle Scritture contengono i pensieri di Dio che superano di gran lunga quelli umani, infatti "...i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come, infatti, la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata." (Isaia 55,8-11)
Ecco che, appunto, a ogni lettura meditata delle Scritture si può ricevere qualcosa d'inatteso il che li amplia e arricchisce e li rende ancora più proficui sempre che ci si rivolga al testo con i segni originali dei libri della Tenak ebraica inseriti nella parte di Bibbia detta dai cristiani Antico (non Vecchio) Testamento.
Seguendo tali pensieri procedo qui di seguito a una "scrutatio" orientata all'idea dei "segni" anche del secondo versetto, Genesi 1,2, che fa parte con l'1,1 della promessa generale a preambolo prima della descrizione dei 7 giorni che come detto ha incuriosito gli esegeti.
Genesi 1,2 - "La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque."
(Quei segni) portati
fuori
dall'Unico
da corrieri
aprirono
l'esistenza
della totalità
del mondo
.
I segni
ad aprirsi
si portarono
e
(quanto) dentro
fuori
recarono
e
la nascosta
luce
di quei vasi
in cui agiva
la potenza
dal Verbo
Inviata
fu
.
I segni
aprendosi
portarono
vita
recando
i corpi
che portavano
chiusi
.
Dalla divinità
uscì
l'esistenza
della vita
.
La vita
nella mente - testa
nascosta
dal Verbo
con i segni
,
dall'alto
parlando
inviata
fu
per aprire
la vita
agli esseri
viventi
.
Riporto evidenziato in color ocra il risultato di questa decriptazione particolare dei primi due versetti del libro della Genesi che sono a monte della creazione vera e propria, su cui riferirà poi il testo.
Questi paiono stiano a spiegare che: "Per amore
il Principe fu a scegliere di creare. Dall'Unico la potenza uscì dell'esistenza della vita con l'alfabeto
(le lettere, dell'Unico
i segni
)
uscirono (quei segni) dai cieli (spirituali) e vennero fuori dall'Unico per i corpi alzare. (Quei segni) portati fuori dall'Unico da corrieri aprirono l'esistenza della totalità del mondo. I segni ad aprirsi si portarono e (quanto) dentro fuori recarono e la nascosta luce di quei vasi in cui agiva la potenza dal Verbo inviata fu. I segni aprendosi portarono vita recando i corpi che portavano chiusi. Dalla divinità uscì l'esistenza della vita. La vita nella mente nascosta dal Verbo con i segni, dall'alto parlando inviata fu per aprire la vita agli esseri viventi."
Il tema è veramente stuzzicante e si collega in modo sorprendente con il filone di spiritualità giudeo "qabbalista" dell'Adam Kadmon e dell'Albero Sefirotico di cui scrissi in "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta".
Scrivevo poi in "Il perdono di Caino" che la parola iniziale del Genesi "Ber'eshit"
potrebbe celare qualcosa d'inatteso del tipo: "Dentro
per i corpi
poriginare
fuochi
10
confinò
",
che si può così anche interpretare in quanto la lettera "jod"
corrisponde anche al numero 10.
Al riguardo ricordo che Gershom Sholem nel testo "Le grandi correnti della mistica ebraica" fa risalire a Luria, Maestro di "Qabbalah" del XVI secolo il concetto del "Tikkun" collegato l'idea della "Shevirat ha-Kelim", la "rottura dei vasi" e con quella delle "Sefirot".
Ora quel numero
= 10 pare alludere alle 10 ampolle creatici contenitrici del divino fuoco creatore appunto dalla Tradizione o "Qabbalah" definite "Sefirot" di cui le prime 3 contengono la "Testa, il Capo, la Mente" dell'Adamo Sefirotico e le altre 7 ampolle, il Corpo, si sono aperte dopo la loro emissione apportando alla creazione nei 7 giorni, ampolle i cui nomi sono attribuiti dalla Qabbalah stessa secondo quanto dice il versetto 1Cronache 29,11 quando "Davide benedisse il Signore sotto gli occhi di tutta l'assemblea. Davide disse: Benedetto sei tu, Signore, Dio d'Israele, nostro padre, ora e per sempre. Tua, Signore, è la grandezza ("Ghedullah"), la potenza ("Ghevurah"), lo splendore ("Tiferet"), la gloria ("la vittoria Nezak") e la maestà ("Hod"): perché tutto ("Kol" - che evoca "Yessod"), nei cieli e sulla terra, è tuo. Tuo è il regno ("Mamlachah" o "Malkhut"), Signore: ti innalzi sovrano sopra ogni cosa." (1Cronache 29,10-11)
4. "Chesed", l'amore nel creato;
5. "Gevurà" o "Din", le forze giudicanti;
6. "Rachamim" o "Tiferet", la misericordia che media le precedenti;
7. "Netzach", obra dell'eternità divina;
8. "Hod", la maestà divina;
9. "Yesod", il fondamento di tutte le forze divine;
10. "Malkhut", il regno di Dio.
Del resto "Sefirot"
deriva da
"scrivere" ove la lettera
pare proprio una "ampolla - piena
con la parola
del corpo
recata
dal segno
".
("Il tikkun olam nella concezione mistica" - Tullio Levi)
Così IHWH
apre il creato con due scenari o situazione o mondi
:
-
L'Essere;
-
apre i cieli dove c'è la vera vita;
-
e, reca;
-
ad aprire la terra ove la vita è in formazione e non è ancora perfetta in attesa che il potenziale dei doni nel mondo di quelle "Sefirot"
"pienamente
fruttifichino
()
e
lo completino
".
L'Essere assoluto, "Jod"
,
l'Essere dell'esistere
,
"Colui che è"
ha portato i due mondi e l'esistenza
dal mondo
di sopra l'ha recata
a quello di sotto
,
e con l'incarnazione, venuto nella carne come Gesù, consegna alla carne stessa il dono della risurrezione con la promessa che sarà
dal mondo disotto
a portare
nel mondo dei cieli
l'umanità perfettamente formata descrivendo così il segreto delle lettere che lo definiscono.
San Paolo nella lettera agli Efesini nei riguardi di Cristo scrive: "A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose." (Efesini 4,8-10)
In estrema sintesi, quindi, il Verbo, la Parola viene nel mondo, collega e intercede come Figlio verso il Padre presentando a riscatto le piaghe ricevute.
I vasi-ampolle delle prime 3 "Sefirot", in effetti, riguardano doti della SS Trinità:
- Padre = "Keter" o corona;
- Figlio con "Binah" le cui lettere ricordano il costruire e l'architetto - carpentiere;
- Spirito Santo la Sapienza "Chokhmà".