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ATTESA DEL MESSIA...

 
LO SPOSO DELL'ALLEANZA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

PROMESSA DIVINA: "ALLEANZA" »
"ALLEANZA" CON ADAMO »
ALLEANZA CON I PATRIARCHI DELL'EBRAISMO »
IL SANGUE DELL'AGNELLO »
SU I MATRIMONI EBRAICI E CRISTIANI »

L'ALLEANZA DEL SANGUE
Dopo che sul Sinai aveva dato a Mosè le 10 parole e le condizioni della Sua Alleanza come narrato nei capitoli 20-23 del libro dell'Esodo in 24,1-2: "Il Signore disse a Mosè: Sali verso il Signore tu e Aronne, Nadab e Abiu e settanta anziani d'Israele; voi vi prostrerete da lontano, solo Mosè si avvicinerà al Signore: gli altri non si avvicinino e il popolo non salga con lui."

Mosè è l'amico dello sposo e ha ricevuto le condizioni, la "ketubah", l'estratto della "Torah", il documento scritto dei doni del matrimonio-alleanza che il Signore intende regalare alla sposa, il popolo d'Israele che attende sotto il monte.
D'altronde, solo come regalo che si compirà grazie allo sposo, si possono pensare i comandamenti che ha dato, e direi promessi, nella "Torah".
Mosè come primo atto ha ricevuto dal futuro sposo in Esodo 24,1.2 l'invito di portarsi dai padri, gli anziani, della sposa, poi alla sposa "...andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme." (Esodo 24,3a) e per il verbo "riferire" il testo ebraico usa , per cui allude che ci sarà un libro , la "Torah" per cui Mosè è proprio l'amico dello sposo che reca le condizioni del matrimonio-alleanza che il Signore intende regalare alla sposa.

Accadde che: "Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!" (Esodo 24,3b)

Vediamo le lettere esatte della parte in grassetto che usa il testo ebraico:



Leggendo queste lettere con i segni il popolo rispose:

   La sposa della Parola saremo per la vita ;
        la moglie () corpo della Parola
     del Signore , faremo .

La sposa della Parola saremo per la vita; la moglie, corpo della Parola del Signore faremo.

E subito dopo accadde che: "Mosè scrisse tutte le parole del Signore." (Esodo 24,4a)



      A recare fu la "Ketubah" () Mosè ,
                venne () dalla sposa ().
       (Questa) disse sia al Signore .

A recare fu la "Ketubah" Mosè, venne dalla sposa. (Questa) disse sia al Signore.

A questo punto ci fu festa.
Mosè: "Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare." (Esodo 24,4b-6)

Ora vediamo cosa accadde seguendo il testo ebraico:

"Quindi prese il libro dell'alleanza
e lo lesse alla presenza del popolo.
Dissero: Quanto ha detto il Signore,
lo eseguiremo e vi presteremo ascolto." (Esodo 24,7)

Spezzo per decriptazione le lettere ebraiche che ho riportato:

E fu a riversare il nascosto del libro aperto dell'alleanza , portò che sarà a riversare nel corpo il Padre l'Unigenito . Questi inviato sarà al mondo , daI popolo si porterà . Fu a dire : si porti . Sposa (), moglie () del corpo della Parola del Signore faremo e l'energia ci accenda nel seno ().

E fu a riversare il nascosto del libro aperto dell'alleanza, portò che sarà a riversare nel corpo il Padre l'Unigenito. Questi inviato sarà al mondo dal popolo si porterà. Fu a dire: si porti. Sposa, moglie del corpo della Parola del Signore faremo e l'energia ci accenda nel seno.

Nell'ebraismo vari sono commenti sulla risposta del popolo a quel "lo eseguiremo e vi presteremo ascolto" che pare intendere di premette il fare all'ascolto. (Vedi: "Ritorno al Sinai") come a dire abbiamo compreso i sentimenti di Dio per noi ossia faremo ciò che ci dice anche se non avessimo a capire il motivo subito, poi mediteremo ed anche capiremo.
In definitiva, è come se avessero detto ci fidiamo, perché siamo certi che il Signore ci ama.

I saggi insegnano (Talmud Shabbat 88a-b) che quando il Santo udì gli Israeliti proclamare "lo eseguiremo e vi presteremo ascolto" esclamò: "Chi ha rivelato ai miei figli questo segreto. Il segreto che usano per sé gli angeli che sono coraggiosi esecutori dei miei ordini, obbedienti alla voce della mia parola?" (Tehillim 103.20)

A questo punto: "Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!" (Esodo 24,8)





E sarà a versare dalla quinta costola aperta . Verrà fuori il sangue per un'asta che sarà di uno straniero . Si verserà dall'innalzato sul popolo . E sarà a dire ecco il sangue uscito dell'alleanza che (è) dell'agnello in croce . Dal Signore per i popoli la rettitudine con l'acqua agirà potente . Sposa della Parola saranno i viventi ; uscirà la maledizione .

E sarà a versare dalla quinta costola aperta. Verrà fuori il sangue per un'asta che sarà di uno straniero. Si verserà dall'innalzato sul popolo. E sarà a dire ecco il sangue uscito dell'alleanza che (è) dell'agnello in croce. Dal Signore per i popoli la rettitudine con l'acqua agirà potente. Sposa della Parola saranno i viventi; uscirà la maledizione.

Ed ecco così fu solo allora che, appunto, Dio permise farsi vedere da persone prescelte tra il popolo: "Mosè salì con Aronne, Nadab, Abiu e i settanta anziani d'Israele. Essi videro il Dio d'Israele: sotto i suoi piedi vi era come un pavimento in lastre di zaffìro, limpido come il cielo. Contro i privilegiati degli Israeliti non stese la mano: essi videro Dio e poi mangiarono e bevvero." (Esodo 24,9-11)

Era la festa del matrimonio alla presenza dei parenti più anziani del popolo, vale a dire della sposa.
In precedenza Dio aveva comandato di purificare la sposa, infatti, prima di consegnare la "Ketubah", ossia le 10 parole in Esodo 20, in Esodo 19,10-11 si legge "Il Signore disse a Mosè: Va' dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo."

Ecco che proprio come nel matrimonio ebraico dopo la purificazione e la consegna della "Ketubah" avviene la cerimonia sotto il baldacchino, la "Chuppah".
Si legge, infatti, che: "Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. La gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. La gloria del Signore appariva agli occhi degli Israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte."(Esodo 24,15-18)

In ebraico "la nube coprì" "veicas hoea'anan" e "La gloria del Signore venne a dimorare" "vaoishekon kebod IHWH" , quindi, tenuto conto che = , la "Shekinah" , lo sposo, la presenza gloriosa del Signore, fu sotto il baldacchino di nubi.
Le lettere ci dicono anche che a "portarsi fu dal trono alla vista tra gli angeli ".

Mosè poi rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.
Dopo la vicende del vitello d'oro, essendo stata poi comunque accolta l'Alleanza, Dio da buon marito iniziò la coabitazione con la sposa, ossia col il suo popolo.
Fece perciò disporre per l'erezione della tenda del convegno per accogliere la sua presenza, la "Shekinah", quando comandava la sosta nel deserto e camminò in mezzo al popolo nel segno dell'Arca della Testimonianza o "Arca del Patto" "'aron ha berit", come narra nella Bibbia il libro dell'Esodo, il contenitore con coperchio ove erano custodite le tavole del Patto le due Tavole con i comandamenti, detti anche "le 10 parole", che il Signore consegnò sul monte Horeb a Mosè dopo che questi, in occasione dell'episodio del "vitello d'oro", aveva distrutte le prime ricevute.

Quelle 10 parole o comandamenti sono la Testimonianza del Patto o Alleanza da Dio voluto e sancito col popolo d'Israele, "Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di pietra." (Deuteronomio 4,13)

Diede poi un altro segno per ricordare l'Alleanza, il Sabato "Shabat" e lo fece in questo modo in Esodo 31,12-18: "Il Signore disse a Mosè: Tu ora parla agli Israeliti e riferisci loro: Osserverete attentamente i miei sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, di generazione in generazione, perché si sappia che io sono il Signore che vi santifica. Osserverete dunque il sabato, perché per voi è santo. Chi lo profanerà sia messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sia eliminato dal suo popolo. Per sei giorni si lavori, m a il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro in giorno di sabato sia messo a morte. Gli Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come un'alleanza perenne. Esso è un segno perenne fra me e gli Israeliti: infatti, il Signore in sei giorni ha fatto il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e ha preso respiro ( "veinnafash"). Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.", e per due volte ripete che è un segno e che è perenne.

Un giorno speciale, di riposo, e, com'è scritto nel testo in ebraico, per il "respiro", per "veinnafas"; ossia ogni sette giorni lo "shabat" è per il popolo come la loro anima "nafesh" , consente intimità con lo sposo, da calore e vigore a tutto il tempo, è uno squarcio di Paradiso che scende sulla terra, e lo "Shabat" consente una sosta dallo "stare in esilio" , ossia per quel giorno, uno ogni sette, lo "stare in esilio () finisce ".
In pratica le lettere della parola "shabat" là sono ripetute 8 volte, di cui due in "riposo assoluto" e in "cessato", e 8 è segno che allude a una realtà eterna.

È l'occasione che consente in pienezza agli sposi di godere la loro intimità e, stante l'alleanza, che vale sia con l'intero popolo che con ciascuna coppia di sposi, il Signore far parte in modo liturgico della loro intimità, se Gli viene consentito.
Ha senso, quindi, preferire Lui a qualsiasi incombenza, perché chi sceglie di stare con Lui ha scelto la parte migliore come ricorda in Luca 10,42 Gesù a Marta che si lamentava della sorella Maria che non l'aiutava a servire.

Del resto il giorno di riposo è un regalo fatto all'uomo: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!" (Marco 2,27)

Il profeta Ezechiele in 20,12 ricorda: "Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico."

Il riposo, con lui detto Sabato che ricorda il cessare, e che per i cristiani è Domenica, in quanto ricorda il Dominus, il Signore, è tra i sette giorni diverso dagli altri, come il Santo è "diverso" da ogni altro.

In tutti gli altri che non sono Dio, c'è qualche ombra, ma Lui è diverso, in Lui essendo "Qadosh" c'è solo luce, essendo al vertice della luce , per cui con rispettando lo "shabat" e il Suo riposo, "illumina la famiglia - casa completamente ".

Santifica il popolo, perché come sposo esercita il "Qiddushin", il matrimonio, e viene in mente Efesini 5,25-27: "E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata."

Per sottolineare che i patti erano inviolabili e duraturi, quindi per sempre, era solito farsi l'accostamento col sale per il potere conservante di questi e si parlava di "alleanza del sale" "berit moelach" come in:

  • Numeri 18,19 - "Io do a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te, per legge perenne, tutte le offerte di cose sante che gli Israeliti preleveranno per il Signore. È un'alleanza inviolabile , perenne , davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con te."
  • 2Cronache 13,5 - "Non sapete forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il regno a Davide su Israele per sempre, a lui e ai suoi figli con un'alleanza inviolabile ?"
Nel libro del Levitico in 2,13 si parla di "malach berit" "sale dell'alleanza": "Dovrai salare ogni tua offerta di oblazione: nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta porrai del sale."

Vi è poi un brano del profeta Geremia 31,31-34 ricordato nella lettera agli Ebrei 8,8 che parla di una "alleanza nuova" "berit chadasha" e lo sottolinea con affermando quattro volte Oracolo del Signore in quei quattro versetti:

"Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda concluderò un'alleanza nuova. Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni - oracolo del Signore - porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l'un l'altro, dicendo: Conoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande - oracolo del Signore - poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato." (Geremia 31,31-34)

Geremia allude ai tempi messianici in cui avverrà "porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore" ... "perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato", tutti fatti dati per compiuti da Gesù nei Vangeli, il quale concluse la sua vita terrena presentando il calice della nuova alleanza nel suo sangue (Luca 22,20; 1Corinzi 11,25).

In questo brano si parla di conoscenza del Signore, quindi una allusione al "matrimonio" spirituale con Lui da parte di ciascuno e di tutto il popolo cumulativamente che diverrà quindi la Sua Sposa, il nuovo Israele di Dio.

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