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DECRIPTAZIONE BIBBIA...
LA PERLA NASCOSTA NEL ROTOLO DI RUT DEL CANONE EBRAICO
di Alessandro Conti Puorger
Un sogno che hanno avuto tanti è di riuscire a parlare in diretta con gli autori dei sacri testi antichi ebraici, humus da cui sbocciano le rivelazioni delle religioni monoteistiche.
INTRODUZIONE
Ho chiarito in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche", sviluppato poi nella rubrica "Decriptare la Bibbia", come inseguendo tale sogno, sono arrivato ad estrarre dai testi antichi del canone ebraico, con regole definite (in "Parlano le lettere" le "Regole di lettura del criptato biblico"), tutte sempre rispettate, testi di secondo livello inseriti dagli autori.
È divenuto così realtà l’ottenere una voce inedita da tali scritti, che fa vivere momenti unici nel ritrovarla e nel leggere i risultati ottenuti.
Il mio interesse, sin dai primi momenti in cui iniziai a riuscire a far parlare i testi, si è rivolto ai più antichi in quanto pensai che l’origine di tale criterio di redazione fosse collegato alla storia d’origine dell’ebraismo, che in definitiva segnalando in Mosè i primi scritti di fatto porta all’Egitto ed ai geroglifici, quindi ad una lettura del grafico dei segni ebraici dotati d’espressività visiva evocante immagini che paiono implicare una costruzione ed un mesaggio degli stessi.
Ora, seguendo tali pensieri ho portato l’attenzione sul libro di Rut che nella Bibbia ebraica fa parte degli Agiografi, costituiti da 8 libri - Salmi, Proverbi, Giobbe ed altri 5 - tra cui, oltre Rut, vi sono il Cantico dei Cantici, Lamentazioni, Ecclesiaste, Ester; detti megillot o rotoletti, perché originariamente venivano letti nelle feste principali (Rut a Pentecoste) da libri separati scritti dagli scribi.
La mia attenzione per tale libro di Rut, (il cui testo in italiano tradotto dalla CEI riporto per comodità in Appendice), nacque per vari motivi tra cui:
- Dalla critica recente è ritenuto antico; infatti, gli studiosi tendono ad una datazione tra il X e l’VIII sec. a.C. in epoca monarchica.
- Rut è richiamata anche nella genealogia di Gesù nel Vangelo di Matteo (1,5).
- Essendo opera di scribi vi avranno potuto sviluppare tutta la loro tecnica.
- È relativamente breve in quanto costituito da 4 capitoli per complessivi 85 versetti, con 1283 parole, pari a 4917 lettere ebraiche.
Il testo tratta di una moabita, Rut, rimasta vedova del marito di Betlemme emigrato in Moab che, tornata con la suocera in Giuda, là (secondo la legge del levirato; Deut. 25,5-10) si sposò con un ebreo parente del marito ed ebbe un figlio, Obed, che sarà padre di Iesse e nonno del re David.
È questo di Rut un libro di particolare freschezza, veramente una novella molto gentile che narra la vicenda originale di una antica famiglia ebraica dell’epoca dei Giudici, famiglia con un’insolita apertura ai pagani, in quanto anche a stranieri che s’appoggiano in Dio s’estende la Sua misericordia (vedi Rt. 2,12), il che è ovvio per noi oggi, ma evidentemente non così era a quell’epoca.
Il fatto che il testo parli d’un matrimonio misto, è conferma di antica datazione della redazione, in quanto tali unioni erano osteggiate dal giudaismo formalizzato dalla riforma (V sec. a.C.) d’Esdra e Neemia che non voleva tali matrimoni.
Nulla nel libro di Rut è detto per il fatto che ciò è contrario alla Torah, come se la normative nella Torah, o parte di essa, avesse avuto formazione posteriore (vedi RUT Cap. 2). Tale normativa, infatti; implica:
- Deut. 7,3 "Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli" e loro sono i sette popoli scacciati dalla terra promessa con l’invasione raccontata in Giosuè.
- Deut. 23,4 "L’Ammonita e il Moabita non entreranno nella comunità del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generrazione..."
- Es. 34,16 "Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi."
Proprio perché Rut è uno dei libri ritenuti più antichi del canone ebraico, redatto da scribi, è plausibile che contenga un testo nascosto esauriente, in quanto figlio della prima scuola; il che apre adito a pensare che, nella riorganizzazione al tempo di Esdra, che procedette la compilazione e/o revisione di molti testi canonici, sia stata data una particolare sottolineatura a questo aspetto nella Torah stessa.
Peraltro, così se ne dava una caratteristica nascosta riferibile agli antichi egizi e quindi se ne avvalorava l’autorità.
La legislazione ebraica, Infatti, dovette essere presentata al re persiano Artaserse e da questi accettata, com’è implicito nel mandato di tale re ad Esdra, di cui è detto nel libro omonimo: "A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia... (chi parla è Artaserse)." (Es. 7,26)
Il nome Rut
,
dal radicale ebraico
hwr = saziarsi, è "sazietà" letto con i segni è:
- corpo, popolo, testa, capo...
- portato/si, condotto/si...
- a termine, a compimento, al confine, alla fine, a segno, scelta, in croce.
Una possibile lettura Rut
è:
"Su un popolo
ha
portato la scelta
."
Entrando però nell’idea del decriptare vale la considerazione che già leggendo alla rovescia il titolo Rut
si ha la parola Torah
.
(Per le regole del decriptare, infatti, si può omettere la lettera
=h,
se finale d’una parola, in quanto tale lettera
indica spazio aperto, campo aperto e simili, sostituibile perciò dallo spazio del supporto su cui si scrive.)
Come a dire, se avete pensato di rovesciare il titolo e vi incuriosite dall’idea che rivoltando il titolo viene Torah, procedete allora rovesciare il testo - con regole che evidentemente allora erano consolidate - e leggetevi sotto. Vi troverete, come nella Torah, un altro testo e il fondamento della Torah stessa.
E qual è il dono della Torah se non la storia concreta della rivelazione con la promessa di una conoscenza di Dio più ravvicinata?
In effetti, così provvedendo, ho ricavato un testo nascosto, inatteso, rispettoso dello scenario noto, esauriente, esplicito e logico.
Tale testo si sviluppa raccontando brani della storia d’Israele e interpolandovi considaerazioni e profezie e si sviluppa nel modo seguente:
- Antefatti al Miracolo del Mar Rosso (1,1 - 1,10)
- Miracolo del Mar Rosso (1,11 - 1,19)
- Ritorno ai laghi Amari (1,20 - 1,22)
- Arrivano gli Amaleciti (2,1 - 2,6)
- All'Horeb (2,7 - 2,9)
- Incontro con Ietro (2,10 - 2,13)
- I primi esploratori (2,14 - 2,17)
- Da Mosè a Giosuè (2,18 - 2,23)
- Incontro con Racab (3,1 - 3,8)
- Incontro di Giosuè con l’angelo, profezia (3,9 - 3,15)
- A Gerico (3,16 - 3,18)
- Da Giosuè a Saul (4,1 - 4,3)
- David e Golia (4,4 - 4,9)
- Re David (4,10 - 4,11)
- Profezia sul Cristo (4,12 - 4,22)
Questa perla nascosta rende giustizia:
- in modo puntuale all’attesa del titolo decriptato di Rut, in quanto tratta di come Dio "su un popolo ha portato la scelta" riferendo i principali fatti fondanti essenziali della scelta stessa, perché riporta rivisitati gli avvenimenti che l'autore in modo ispirato ha ritenuto tappe progressive fondanti d’un corpo "vaso" in terra di Yahwèh, fino alla profezia di Natan d’un germoglio dalla casa di Davide;
- all’idea del titolo rovescito, in quanto riporta elementi descrittivi dell’Esodo ed una lunga articolata precisa profezia sull’incarnazione, vita, morte e risurrezione del Cristo, che è il Regno di Dio, la cui rivelazione ed incontro sono il fine ultimo della Torah;
- al metodo di decriptazione usato.
In tal senso il ritrovamente è veramente simile a quello d’una perla preziosa come dice il Vangelo di Matteo: "Il Regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt. 13,45s)
Ciò assicura che non è perduto il tempo che si dedica a cercarlo.
Per ottenere tale testo nascosto ho effettuato la traduzione del Libro di Rut lettera per lettera, e non parola per parola, col metodo inserito in "Parlano le lettere" con i significati delle lettere ivi indicati.
La traduzione lettera per lettera, perciò, segue la costruzione logica della lingua ebraica e così è stata lasciata per scopi dimostrativi, onde consentire una facile verifica della congruità sulla scorta dei significati delle lettere, dedotti nelle relative schede del metodo e, capitolo per capitolo, riporto il decriptato.
La dimostrazione, per snellezza, la fornisco a titolo esemplificativo solo per il primo versetto di ciascun capitolo.
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