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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
TENSIONE DELL'EBRAISMO AD UNA BIBBIA SEGRETA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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SVILUPPO DEL TESTO DEI LIBRI EBRAICI DELL'A.T. »
VICENDE DEI SEGNI EBRAICI »
IL GIUDAISMO E LA TORAH ORALE »

LA BIBBIA SEGRETA CERCATA DALLA CABBALÀ EBRAICA
Per chi crede nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, che tramite Mosè sull'Horeb donò la Torah, unico creatore del cielo e della terra, incommensurabile, imponderabile, onnipotente, onnisciente, infinito, eterno, onnipresente, ... ma (per non cadere nel panteismo) altro dal creato, nascono le domande sul come:

  • può sussistere un'esistenza diversa da Lui?
  • l'uomo limitato può arrivare a comprendere Dio, l'incomprensibile, l'inafferrabile, l'incontenibile?
Queste problematiche hanno una stessa radice; l'infinita essenza del Creatore come fa a contenersi, limitandosi per rivelarsi nelle limitate dimensioni spazio-temporali della creazione e delle creature?
Il consentire, da parte dell'Essere assoluto, l'esistenza altro diverso da sé, implica necessariamente due atti di volontà, di crearlo, e di limitarsi per far sì che possa esistere e non venga fagocitato; in ciò è la radice della Santità di Dio e dell'amore al prossimo ed al nemico.
Implicito è che Dio non crea l'uomo per farsi servire o per ricevere amore, in quanto in sé ha tutto l'amore di relazione possibile, (per i cristiani è trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo) e nulla gli occorre da altri.
Su come Dio può essersi limitato per produrre la creazione e come si può arrivare a Dio si sono ovviamente interrogati nei secoli le generazioni e, per articolare una risposta a questi misteri, la meditazione ebraica è passata per varie fasi di risposta, col profetismo e l'attesa Messianica, con la mistica degli esseni e la prassi farisaica, ma poi nel I sec. d.C. l'ebraismo si divaricò in due filoni principali:
  • i cristiani, che hanno inteso d'aver la risposta col Figlio incarnato e lo Spirito Santo ed aprirono la via ad una spiritualità dinamica e coinvolgente con l'annuncio del kerigma del Cristo morto e risorto;
  • i rabbini, che proseguirono con l'elaborazione del Talmud e della Mishnah, poi con la mistica cabbalistica i cui sviluppi influenzarono il chassidismo e l'attuale ebraismo ortodosso.
La cabbalà o tradizione ricevuta, è la mistica che apparve nel sud della Francia e in Spagna a fine XII sec. d.C. con insegnamenti esoterici, che secondo i cabbalisti fanno parte della Torah orale consegnata a Mosè sul Sinai unitamente alla Torah scritta.

I primi testi della cabbalà sono:
  • il "Sefer ha-bahir" che, pur se attribuito ad un sapiente della Mishnah del I sec. - Nechonia ben ha-Qana - fu divulgato in Provenza alla fine del XII sec. da allievi d'Isaac il Cieco;
  • il "Sefer Jezirah" o "Libro della creazione" che pur se può avere precedente formazione, apparve nel X sec. descrive in modo sintetico l'origine e la costruzione del mondo;
  • il libro "Zòhar" o "dello Splendore", attribuito a Simòn bar Yocày, saggio del II sec. d.C., allievo d'Aqiva (di cui abbiamo già detto); alcune parti del libro - forse tutte - sono state scritte però nella seconda metà del XIII sec. d.C. da altri autori ed in particolare da Moshen ben Shem Tob de Leon vissuto in Spagna (sosteneva che lo scritto era stato nascosto in Palestina in una grotta e che fu inviato in Spagna da Nachmanide).
In tali libri c'è un tentativo di risposta a quelle problematiche.
L'idea è che Dio ha creato tutte le cose e si manifesta al mondo con 32 vie della conoscenza o vie del cuore ( = cuore = 30+2 = 32), costituenti emanazioni ipostatiche di Dio o aspetti della sua azione.
Queste 32 vie della saggezza sono la risposta di Dio a quei due quesiti fondamentali, e sono costituite dalle:
  • 10 potenze, manifestazioni, o sfere d'emanazione, dette sefirot, che sono anche potenze creatrici del mondo, quali i 10 numeri naturali, corrispondenti all'insieme dei 4 elementi - Spirito di Dio, etere, acqua e fuoco - e delle 6 direzioni corrispondenti alle tre semidimensioni dello spazio, cioè le 4 direzioni terrene e le 2, alto e basso;
  • 22 lettere dell'alfabeto ebraico, cioè le consonanti mattoni base di tutto il creato e della stessa Torah ("Introduzione al Talmud e al Midrash", Gùnter Stemberger, Città Nuova - 1995), divise in tre gruppi:

    • le lettere madri, 3 come i lati d'un triangolo:

    •   (l'Unico)

        (Nome)
    • le 7 lettere doppie (che hanno una doppia pronuncia), come i sette lumi del candelabro:
    • le 12 lettere semplici (come i pani della Presentazione):
Prima della creazione, non esisteva il nulla, esisteva solo Dio.
Secondo Rabbi Itzhaq Luria, la luce infinita s'è contratta, ritirata, al "centro dell'infinito" e questo ritirarsi e/o contrarsi è la teoria del tzimtzum che in un certo senso è la fase prima del big-beng.
Per creare qualcosa che non fosse se stesso, l'Infinito si sarebbe auto limitato ed avrebbe creato un ambito (lo spazio n'è solo un aspetto) privo di se, ove la creazione ha potuto aver luogo ed è mantenuto da una forza al contorno chiamata Shaddai "Onnipotente" o "Dio del campo", che fa sì che non venga di nuovo invaso.
Con tale nome Dio si manifestò ai patriarchi (vedi: Es. 6,3) e si trova molte volte in Genesi (17,1; 28,3; 35,11; 43,14; 48,3; 49,25) ed in Giobbe.
Questa forza si contrappone per volontà di Dio a se stesso.
È affermato che esistono, in ordine decrescente, quattro mondi:
  • dell'Emanazione - "Atzilut", corrisponde alla Yod di ;
  • della Creazione - "Brià", corrisponde alla prima he ;
  • della Formazione - "Yetzirà", corrisponde alla lettera vav ;
  • dell'Azione - "‘Assiya", corrisponde alla seconda he .
Il livello più alto dell'occultamento divino, è il nostro mondo, il più basso, quello dell'Azione, dove Dio ha nascosto in modo pressoché totale la sua presenza tanto che l'umanità ne può negare l'esistenza.
Il libero arbitrio è concesso solo all'uomo in questo mondo, ove si può attribuire ricompensa e castigo; nei mondi più elevati la presenza di Dio è tale che gli angeli sono in costante soggezione.
Il mondo è un velo che nasconderebbe il Suo volto ("Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo ... Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere." Es. 33,20.23); solo con gli occhi della mente secondo la mistica ebraica si può percepire il divino, rivelato da Dio con la Torah, che è il progetto della creazione del mondo, in quanto il Nome guardò nella Torah per creare il mondo (Zòhar I 134a).
Le 22 lettere dell'Alfabeto ebraico, Dio le ha escogitate, plasmate combinate insieme, pesate, le ha scambiate e per tramite loro ha prodotto l'intera creazione e tutto quanto doveva essere creato (G.Scholem, Die jùdische Mystik).Per far capire il potere delle lettere che combinate da Dio creano il tutto in un libretto dal titolo "Il tesoro della sapienza giudaica" c'è quest'aneddoto: Isaac Luria, mistico della cabbalah del XVI sec. d.C. incontrò un ebreo semplice e pio e questi raccontò che un giorno si era perso in una foresta, ma a sera, si accorse che non aveva con sé il libro delle preghiere. Si rivolse al Santo Benedetto: Mio Signore ho dimenticato il libro delle orazioni ed ho una memoria debole, non sono capace di pregare bene. Eppure, tu conosci tutte le preghiere degli uomini. Allora ti reciterò le lettere dell'alfabeto e Tu le ordinerai così da comporti la preghiera che gradisci. Dio tra sé commentò: Questa è l'orazione più preziosa che oggi è salita al cielo!)

Faccio notare come la lettura dei segni della parola Shaddai,
= l'Onnipotente, arricchisce o forse forma il concetto.

Alla luce () un basta ()", il limite c'è perché l'Uno dice basta;
"del campo () forza "; forza al contorno;
"nel campo () sta " Dio della steppa;
"Luce () a sbarrare () è ()"; in forma negativa;
"Luce () che d'aiuto () è ()" in forma positiva;
"Il demonio () c'è ()"; al confine è permesso esista il non Dio, l'a-Teo;
"In seno () a Yahweh ()"; questo spazio vuoto è dentro di Lui;
"In seno () si sta ()"; il creato è un bimbo che prende da Lui il latte.

Questi pensieri sono in armonia col libro di Giobbe (38 10s): "Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte e ho detto: Fin qui giungerai e non oltre e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde?" e non sono lontani da dal discorso di S. Paolo ad Atene: "Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo Lui che dà a tutti la vita e il respiro ed ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo ..." (At. 17,24-28a)
In definitiva, per la necessità di autolimitazione all'interno della divinità, onde un mondo finito e l'uomo possano avere esistenza separata e libera dalla divina, occorre che esista "un'altra parte", "sitra achra" (in aramaico) nome con cui sono definite le forze demoniache.
Per creare, Dio poi trova modo di rioccupare lo spazio lasciato vuoto; cioè per i cabbalisti, perciò c'è una seconda fase del tzimtzum, però, se rioccupasse questo spazio con se stesso annullerebbe la possibilità della creazione ed allora, reintegra la non esistenza in forma rarefatta e contratta come raggio di luce che è l'energia dalla quale sono creati i mondi (cioè con un se stesso uguale e distinto, capace di essere percepito, perché assume la corporeità; il 1° giorno del libro del Genesi ne è il racconto, con i segni per Luce leggo: "per l'Unico reca i corpi " e visto in forma cristiana "l'Unigenito si porterà in un corpo ") e quest'energia, per divenire materia si trasforma (una teoria della relatività ante litteram; ma già, Einstein era ebreo!) poi è captata da 10 ricevitori dette Sefirot che sono ampolle che raccolgono e condensano la luce che le ha create.
La luce, raggiunta la prima Sefirah la riempie e l'eccesso passa alla successiva e via di seguito, fino alla quarta, ma questo contenitore esplode, come tutte le successive. (la Cabbalà la definisce "rottura dei vasi"; è la teoria d'Isaac Luria - 1569 - alcune scintille d'energia sono rimaste intrappolate, compito dell'uomo è liberarle. A ricomposizione - Tikkun - compiuta con tutte le luci finalmente riunite, la Torah rivelerà i misteri e le combinazioni verbali nascoste ed arriverà il Messia. Ogni individuo ha la propria parte da compiere con l'osservanza dei precetti con mistica kavvanah o intima intenzione.)
Le prime tre Sefirot, sono nel mondo a portata di mano dell'uomo, raggiungibili, ma separate: la corona eccelsa, la rettitudine, qualità precipua di Dio, l'intelligenza-prudenza e la saggezza-sapienza.

Nell'uomo ciascuna sefirah ha potere su un certo ambito:

  1. Corona Fede-Volontà (centro)
  2. Sapienza Deduzione (destra - femminile F)
  3. Intelletto Intuizione (sinistra - maschile M)
  4. Bontà Amore - Generosità - Bontà (destra F)
  5. Forza Potere - Rigore - autocontrollo (sinistra M)
  6. Bellezza Armonia-Verità (centro)
  7. Eternità Vittoria-Dominio (destra - femminile F)
  8. Gloria Splendore-Empatia (sinistra - maschile M)
  9. Fondamento Sessualità (centro)
  10. Regno Umiltà-Regalità (centro - M)
    Shekhinah Presenza divina (centro - F)
(Le sefirot a sinistra intelletto-forza-gloria sono definite maschili (M), quelle a destra sapienza-bontà-eternità femminili (F); quando M e F interagiscono armonicamente il mondo ne beneficia.)


L'emanazione divina è una linfa che nutre corpo e anima e consente la salita dell'uomo verso il principio divino ed il mistico con tale emanazione, dall'esperienza fisica sale a realtà più rarefatte.
Le realtà-sfere più basse accolgono e riflettono l'energia proveniente dall'alto fino alla conoscenza che porta all'Unione secondo le vie dello schema dell'"albero sefirotico" sopra riportato.
Il "sitra-acra", non ha una propria energia, ma la sua attività dipende dalla luce divina e prende forza dalla parte sinistra soprattutto dalla 5a delle sefirot, la gevurah che ha appunto lo scopo di bilanciare l'amore divino che sta sulla destra.
I peccati degli uomini darebbero quel sur plus d'energia che porta al prevalere della parte sinistra sulla destra e provoca la separazione della shekinah dallo sposo divino e l'induce ad un rapporto adulterino con la personificazione del "sitra-acta", Sammaele capo dei demoni.
Il movimento in cui si attua la creazione è un movimento linguistico per la concezione simbolica delle lettere come segnature segrete del divino, presenti in tutte le sfere e in tutti i gradi del processo della creazione ed il tutto si sviluppa miscelando numeri e lettere secondo la "Hokmat ha seruf" o scienza dell'arte combinatoria.
Le 10 sefirot sono state immaginate anche a forma di corpo umano, l'"Adam Kadmon" l'"uomo delle origini" di Gen. 1,26-27, perfetto prima del peccato, o a forma di colomba o d'albero sefirotico e l'Adamo terreno sarebbe stato creato a somiglianza dell'Adam Kadmon (visto da Ezechiele nelle sembianze d'uomo, in cui noi cristiani vediamo il Figlio di Dio fattosi uomo in Gesù di Nazaret, il Cristo).


Indico i nomi delle sefiròt e la posizione nell'Adam Kadmon:

Testa (lettera )
1 - testa centro Koetoer = corona eccelsa dell'infinito Dio.
2 - lobo sinistro Binah = intelligenza.
3 - lobo destro Hokmah sapienza, saggezza.
Tronco superiore (lettera )
4 - braccio destro Bontà Amore-Generosità-Bontà e/o
Rahamim = misericordia
5 - braccio sinistro Din=giustizia e/o
Geburah=forza, potenza, opere prodigiose;
6 - petto Hèsed=Amore e/o
/ tifàrah/tiforet bellezza, gloria, ornamento.
Tronco inferiore (lettera )
7 - gamba sinistra Hod = maestà, fasto, splendore.
8 - gamba destra Nesah = eternità, vittoria, succo (sangue).
9 - tronco Yesod = fondamento, base.
10 - basso ventre Malcut = Regno, sovranità maschile e/o
Shekinàh = presenza divina femminile.


Nella testa della colomba c'è la lettera del Tetragramma del Nome di Dio, l'Essere, ed è sede di tre sefiròt (1, 2 e 3).

Nelle ali aperte a forma di mano e nelle gambe ci sono le e in basso, per governare (portare, guidare), c'è la .

In ebraico, colomba è "ionah" ed è una immagine che la Scrittura propone per Dio che si manifesta nel mondo; infatti, con i segni leggo: È portatrice dell'energia (di Dio) nel mondo .

Per la prima volta nell'A.T. la colomba si trova nell'episodio dall'arca di Noè, ed è espressione di comunione di Dio con Israele (vedi: "colomba mia" nel Cantico dei Cantici, che è canto d'amore tra Dio e la sposa Israele.)
La colomba riappare nei Vangeli al momento del battesimo di Gesù ad indicare che tutte le sefiròt di Dio erano con Lui.

*** Le tre sefiròt della testa, che si possono pensare a triangolo, in pratica sono attività di Dio Padre 1-2-3; infatti, i mistici ebraici ("Dizionario Unterman" voce "abba") usano la parola "abba = Padre" per indicare nell'ambito di queste sefiròt.

(1) "Koetoer = corona, diadema" è il grado più alto d'energia, tanto sfolgorante da trascendere ogni comprensione; quindi sta al vertice del triangolo, come la corona in testa al Re, infatti, con i segni si legge:
"la rettitudine segna la testa ";
perciò nel tradurre i segni o con la parola "rettitudine" indico in forma riduttiva un concetto che supera le categorie umane che viene direttamente dalla mente di Dio.
È appunto là che c'è la totale identità della sostanza e i cristiani potrebbero trovarvi indicazione dell'unicità della sostanza delle tre persone "Padre, Figlio e Spirito Santo".
Che la rettitudine sia inviata da Dio nel mondo è segno di comunione con gli uomini che accomuna alla divinità.
Questa rettitudine è un fuoco che arde (), infatti Dio si palesa nel roveto ardente e Isaia (33,14ss) osserva: "
Chi di noi può abitare in un fuoco divorante? Chi di noi può abitare tra fiamme perenni? Chi cammina con giustizia e parla con lealtà..."

(2) "binah = intelligenza, prudenza"; con i segni si legge:
"da dentro sono gli angeli ad uscire ";

(3) "Hokmah = sapienza", saggezza; con i segni si legge:
"dalla tomba per la rettitudine la vita riuscirà ".
I mistici ebrei usano ‘abba per indicare la sefirah della Hokmah, che rappresenta il "padre" di tutte le sefirot (Dizionario Unterman).

*** attività che i Cristiani riferiscono al Figlio 4-5-6:

(4) "Rahamim = misericordia"; con i segni si legge:
"in un corpo si chiuse in vita per stare tra i viventi ".
Hèsed = Amore, che con i segni si legge:
"vi racchiuse la pienezza per aiutare "

(5) "Din = giustizia"; "sbarrerà l'opprimere ()" e/o
Geburah = forza, potenza, opere-prodigiose;
"in cammino per purificare uscirà ";
"in cammino dentro si recherà col corpo nel mondo ";
"la superbia porterà dai corpi ad uscire ."

(6) / "tifàrah/tiforet = bellezza, gloria, ornamento".
Con i segni si ha:
"indica che il Verbo dell'Unico nel corpo entrerà ;"
"il segno della gloria esce ;"
"in croce la gloria esce ".

*** attività che i cristiani attribuiscono allo Spirito Santo 7-8-9:

(7) "Hod = maestà, fasto, splendore"; "nel mondo reca aiuto "
"la perversità () impedisce/sbarra "

(8) "Nesah = Eternità, vittoria, forza vigore succo (sangue)".
"Invia l'ardore - invia il candore "
"l'energia scende nelle tombe "

(9) "Yesod = fondamento, base";
"c'è il consiglio ".

*** attività dell'intera Trinità cui associa gli uomini 10:

(10) "Malcut = Regno, sovranità";
"nei viventi il serpente per la rettitudine recata finirà ";
"i viventi in cammino porterà alla fine ."


"Scekinah =Potere femminile";
"ad abitare () saranno tra gli angeli dal mondo ."

L'insieme dei due segni di Dio che si unisce con la Schekinah danno luogo al segno di David .

Gabriel Mendel nel già citato l'"Alfabeto ebraico" conferma che la cabbalah ad ogni lettera dell'alfabeto ha attribuito un aspetto della conoscenza religiosa; "... si tratta di un'arte millenaria ... foggiando con le lettere innumerevoli catene analogiche, in un nesso alchemico che si basa anzitutto sulla forma stessa delle lettere."

Nel Dizionario di usi e leggende Ebraiche si trova che:
  • Le lettere dell'alfabeto ebraico sono ritenute portatrici di messaggi con l'allitterazione dei loro nomi ed ogni lettera dell'alfabeto ebraico possiede anche un valore numerico; le parole hanno il valore della somma delle lettere che la compongono. In questo modo frasi o interi periodi che hanno lo stesso valore numerico possono essere messi in relazione l'uno con l'altro in un'associazione d'idee conosciuta come gematria (o gimatria).
  • Il testo biblico può essere interpretato con gli strumenti della gimatria per svelare, dalla scelta delle parole, informazioni. Oltre alla semplice addizione, vi sono modi più complessi di gimatria in cui ogni lettera è sillabata per intero prima di essere sommata, oppure il valore di una parola può essere moltiplicato per se stesso, o le lettere possono essere riscritte secondo il codice A-T-BA-SH nella quale la prima lettere è equivalente all'ultima, la seconda alla penultima, e così via.

    Esistono altri modi di permutazione ove si sostituisce:

    Ahas betà, la 1a lettera con l'8a e 15a, la 2a con la 9a e 16a:

    = = , = = , ecc.

    Albam, la 1a con la 12a, la 2a con la 13a:

    = , = , ecc.

    Taryeshkat, la 9a con la 20a, la 10a con la 21a, l'11a con la 22a:

    = , = , = ecc.

    Yippukh, la lettura al contrario delle parole.

    Lettere frontiera e lettere utero: Le lettere frontiera sono quelle all'estremo d'una parola, le lettere utero sono le interne.
    Consideriamo ad esempio la parola Dio.

    Lettere frontiera: = madre,
    Lettere utero: (che come parola da sola non vuol dire nulla).
    Ora in gimatria ha valore 86 = (40+10+5+30+1)
    in gimatria = uomo, infatti entrambi hanno il valore di 45:
    (10+5+30) e ad (40+4+1)

    Da ciò si conclude il pensiero: Dio è una madre nel cui utero c'è l'uomo.
Rabbi Yosef Rozin disse che per fare della Bibbia "letture come esplosione", è da istingure la "lettura delle parole" dalla "lettura delle lettere" che consiste nel lasciare alle lettere la possibilità di continuare ad essere lette pur con l'esistenza delle parole; fin qui coincide col mio criterio, ma aggiunge: "Bisogna dare alle lettere la possibilità di muoversi all'interno delle parole, di viaggiare, quindi di combinarsi diversamente per formare un'altra parola."; cioè con le regole della gimatria, il che fa capire che questa lettura è ora a spot e non a tappeto.
L'esperienza cabbalistica è stata e può essere per chi segue tale cammino mistico una via per mettersi in contatto con le tre sefirot della testa della colomba, ma pare essenziale per la logica della ricerca della lettura con le lettere, che la posizione d'una lettera rispetto alle altre sia da considerasi immutabile in quanto se il testo è stato scritto con tale posizione delle lettere così deve restare; infatti, se si procede mutandone l'ordine (salvo casi sporadici di traslitterazione come in Geremia per Babele letta col metodo Atbash) o si sostituisce una lettera ad un'altra è mutare il testo e così è facile far dire al testo ciò che si vuole.
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