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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
I GEROGLIFICI EBRAICI
DEL LIBRO DI DANIELE

di Alessandro Conti Puorger
 

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DANIELE 3 - L'ADORAZIONE DELLA STATUA D'ORO »

DANIELE 4: SOGNO PREMONITORE E FOLLIA DI NABUCODONOSOR
Daniele 4,1 "Si vedranno tra gli angeli usciti per l'energia dentro portatasi, retti giudicati, su col corpo risorti per la potenza entrata.
Dal mondo condotti saranno stati nell'arca, dentro saranno stati nel Crocefisso che sarà stato a portarli ad essere rigogliosi per l'energia che da dentro ad uscire sarà stata del maligno."

Daniele 4,2 "Nel petto saranno stati dal Crocefisso a portarsi.
Furono scacciati dal Potente dagli angeli.
Angeli saranno riportati dal mondo col corpo.
Dal monte saranno inviati in alto liberati.
Retti da dentro saranno stati riportati dalle tombe.
Questi a recarsi saranno nel corpo dell'Unigenito.
I risorti saranno a starvi dentro.
Dal mondo al Potente l’invierà, angeli saranno."

Daniele 4,3 "Ed ai viventi inviato sarà stato il dono.
Nelle bare l'azione vitale del Potente entrerà, per l'energia si rialzeranno, versata nel sangue sarà la potenza in tutti.
Nelle tombe per la rettitudine risarà la vita a ristare dentro, da dentro saranno (ri)partoriti.
Belli risorti coi corpi dalle tombe guizzeranno a centinaia del Signore alla conoscenza cogli angeli inviati saranno."

Daniele 4,4 "All'ingresso, alla porta saranno con gli angeli in alto dal Potente a stare.
Guidati col corpo nel cuore i viventi saranno dell'Unico dall'Unigenito.
La risurrezione soffiata sarà stata ad originare la rettitudine, il demonio sarà dall'Unigenito portato tosato dai corpi.
Sarà l'Unigenito che recherà in prigione il serpente.
I viventi alla vista angeli usciranno, riinizierà delle origine per l'energia rientrata lo stato primigenio, saranno a star bene condotti dal Verbo.
Dal lottare col negativo l'Unigenito i viventi fuori avrà recato.
Alla conoscenza saranno dagli angeli del Potente a stare."

Daniele 4,5 "Portati all'eternità i fratelli col corpo saranno ad angeli innalzati allo stato primitivo.
Sarà alla porta con lamenti il maledetto, sbarrata gli sarà.
Per la resurrezione dai viventi uscirà.
Dentro guizzeranno nel cuore del risorto Unigenito, su col corpo retti.
Avrà bruciato nei viventi il maledetto, gli sarà stato recato il basta. Nei corpi gli ha portato nelle tombe la maledizione, l'energia gli verserà, trebbierà dall'esistenza l'angelo che dentro il mondo recò l'ammalare ai viventi.
L'Unigenito l'abbatterà, dal sangue lo recherà fuori, la forza originata dell'essere ribelle finirà."

Daniele 4,6 "Dentro al potente cuore i risorti avrà ammucchiati col corpo dentro.
A chiudersi col corpo nel cuore i viventi saranno dell'Unigenito, alla porta saranno dell'Unico inviati dal mondo.
Saranno stati aiutati nel tempo, alle porte saranno stati i corpi riportati dalle tombe, di Dio sarà ad entrare la forza dell'energia, santi saranno, angeli dentro per la rettitudine portata in tutti i corpi.
Colpito il negativo, l'Unigenito avrà inviato in un foro il serpente.
Per la rettitudine l’avrà imprigionato, questi avrà portato ad essere ammalato.
Dalla vita sarà stato sbarrato, sarà stato rinchiuso, colpito sarà stato alla fine il superbo.
Dai corpi uscirà l'origine dell'amarezza."

Daniele 4,7 "E a chiudere questi porterà a stare nel corpo l'Unigenito, risorti saranno stati, dall'azione del serpente liberati, la rettitudine dentro sarà stata richiusa, per questa entrata, la perversità sarà finita e l'Unigenito li accompagnerà dall'Unico per l’esistenza.
Per la potenza inviata da figli li porterà l’Unigenito all’Unico.
Ai pascoli nella luce recherà i viventi che v’entreranno risorti, a camminare saranno nell'Unico."

Daniele 4,8 "Nei corpi dentro ad entrare sarà stata la potente energia dell'Unico, recata dalla croce, versata dal Verbo, dal corpo la porterà ai viventi.
Ad entrare saranno a vivere nel cuore di Dio, la risurrezione in vita sarà stata dall'Unigenito recata delle tombe.
Questi porterà a finire la maledizione, finirà la prigione del male originale."

Daniele 4,9 "Si vedranno nel Verbo essere entrati sul Monte Calvo, si saranno al corpo recati dell'Unigenito, inviati dentro dal mondo, risorti in cammino saranno all'Unico recati vivi.
A questi avrà recato l'energia potente, tutti dal Padre entreranno, finito lo spavento portati fuori saranno dal Crocefisso nel cuore guizzati.
Il vigore sarà riportato completo.
Il Figlio Unigenito li condurrà a casa a vedere gli angeli in faccia, li porterà dal mondo all'esistenza.
Saranno le generazioni portate dagli angeli, salirà il frutto in cielo e i viventi tra gli angeli entreranno.
Sarà finita la forza dell'agire fraudolento nella carne per l'Unigenito."

Daniele 4,10 "Le tombe che colpivano nel mondo per la perversità saranno finite, da queste portati saranno stati per mano i risorti, spazzato il serpente dai viventi col fuoco, la rettitudine dentro sarà stata portata, e al maledetto avrà recato la rovina, l'avrà disperso, l'avrà trebbiato, dai viventi dall'anima sarà stato dall'Unigenito l'angelo (ribelle) stappato."

Daniele 4,11 "Si verserà in un corpo dal Padre, a vivere dal serpente porterà la rettitudine, invierà l'Unigenito all'essere ribelle, in cammino all'essere impuro guai con potenza gli invierà per l'Unico, gli recherà alla fine i precetti.
In azione dall'angelo il Verbo si reca nel mondo, sarà a venire col corpo per recarsi ad agire.
Il Verbo a sarà per incontrarlo a casa ad entrare dal drago per sbarrarlo dalla vita, gli recherà il completo Amen.
La fine delle tombe per tutti recherà, fuori saranno portati, si rialzeranno per il soffio i corpi all'esistenza, l'Unigenito rinnegherà l'angelo, il Verbo lo recherà fuori dall'esistenza."

Daniele 4,12 "Da dentro il verme si vedrà rovesciare dai corpi bruciato.
Dai corpi la risurrezione lo recherà fuori, sarà stato dentro originato al male dall'Unigenito un fuoco, dentro lo verserà e lo recherà dentro ad un carcere, sbarrato sarà dal Verbo.
A colpire il serpente portato da inviato dimesso da solo completamente l'Unigenito dall'Unico per sbarrarlo sarà stato.
Col Figlio l'Unico porterà da casa il cuore potente dal cielo, sarà a scendere, sarà ad immergersi recandosi per agire in un uomo, sarà a recarsi alla fine dai fratelli.
Dal serpente versarsi nel mondo dentro si vedrà; a bruciare dentro delle origini il male iniziò."

Daniele 4,13 "La potenza dentro ad abitare entrerà in un vivente con l'energia.
L'Unigenito per incontrarlo si recherà con la risurrezione in un uomo.
Del Figlio recherà in un cuore dentro la vita, vi si porterà l'Unigenito a stare.
Alla fine sarà ad entrare a casa del serpente.
Nel mondo si recherà il settimo (giorno); ad uscire dall'Eden sarà dagli angeli.
Sarà alla prigione del serpente il Verbo a recarsi, l'energia dall'alto a recare al mondo sarà."

Daniele 4,14 "Dentro in cammino da pellegrino completamente alla vista sarà col corpo, sarà il miele a scorrere per i viventi, l'Unigenito portato dalla madre da primogenito in vita a saltellare sarà, un luce ci sarà di angeli, che sorge Dio indicheranno.
Dall'Unico, dall'eternità la Parola alla fine per aiutare sarà inviata per la conoscenza portare.
Da inviato in vita sarà per iniziare a sbarrare l'esistenza del delitto che esiste con l'errore per il serpente.
Sarà dal Padre dal Regno tra gli uomini col corpo a vivere.
Inviato per aiutarli nell'esistenza sarà giù in una famiglia/casa da primogenito a stare, per segno invierà lamenti, e si sarà abbassato, dall'alto sarà nel mondo."

Daniele 4,15 "Per sbarrare l'angelo al mondo si chiuderà dal serpente a vivere in un fratello.
A colpirlo sarà finalmente, per incontrarlo in un vivente camminerà, dell'Unico l'energia dentro porterà con la rettitudine in aiuto, un germoglio ne porterà, inizierà ad inviare il segno al mondo che in un casa il potente cuore ha acceso.
L'Unigenito giù per guarire con la risurrezione i corpi iniziò. L'Unico all'essere ribelle la rettitudine potente verserà per consumarlo.
Per aiutare sarà così dal serpente da amo nei giorni in un vivente in cammino.
Portato in croce sarà, potenti guai al maligno invierà, al superbo, col corpo la maledizione recherà per battere il peccare che un drago fu a all’origine con (altri) angeli a segnare il mondo.
La rettitudine al mondo partorita sarà stata, lo spirito di Dio al mondo sarà inviato che sarà l'angelo a rovesciare, per trebbiarlo gli sarà inviato in casa un retto."

Daniele 4,16 "Alle origini fu l'impurità per l'angelo ad esistere che iniziò col partorire ad esistere.
La devastazione uscì nel mondo.
Abitò il serpente nei cuori, distruzioni giù nei corpi alle donne portò, viventi con una piaghe brucianti si videro uscire.
Nella prigione sbarrò la luce, rovine con lamenti ci furono, fu il terrore inviato al mondo.
Ad affliggere i viventi in cammino iniziò, recò l'origine dell'amarezza con l'invecchiare, nei cuori che erano desolati il nemico si chiuse.
Del serpente il desiderare con la superbia nei corpi iniziò, per il primo serpente fu da dentro ad uscire la potenza della rettitudine dall'agire, l'energia uscita dentro del serpente la carità bruciò, iniziò l'angoscia.
Si recò l'essere ribelle a vivere nei corpi che iniziarono ad ammalarsi.
I viventi maledetti per il nemico furono, l'ardente soffio bruciò nei corpi, uscì per il serpente nemico dall’esistenza la rettitudine."

Daniele 4,17 "L'Unigenito sarà il serpente a scacciare, sarà nella prigione di questi a stare, alla fine per aiutare sarà dalle moltitudini dal mondo a recarsi.
Alla fine si verserà il Verbo si porterà in un corpo e in vita uscirà. Sarà ai viventi il cuore di Dio dal cielo portato in un petto.
Sarà finalmente ad uscire del serpente la prigione che il cattivo originò."

Daniele 4,18 "A portarsi in azione il Verbo sarà nel mondo; bello si recherà dagli angeli, in una casa/famiglia entrerà, una luce per chi cammina sarà dall'Unico portata ai viventi.
Questi si recherà a finire la prigione, da dentro al mondo alla fine lo spavento porterà fuori.
Sarà a finire l'essere impuro dai corpi.
Ai viventi per recare la fine del creare si recherà da casa.
In azione l’energia il Verbo porterà al mondo ad esistere, sarà la risurrezione con la rettitudine degli angeli ad inviare, scenderà il frutto del cielo."

Daniele 4,19 "L'Unigenito da inviato alla fine nel mondo ad uscire porterà l'Unico ai viventi in cammino.
Dalla nube sarà in un corpo dentro a stare alla fine, e forti segni porterà alle moltitudini che lo porteranno in croce da retto.
Il corpo dentro del Crocifisso recheranno nella bara.
Al Crocifisso la potenza dal cielo l'Unico recherà, risorgerà.
La potenza nel cuore gl’invierà per la rettitudine.
Il serpente in un buco porterà, soffierà via del male l'origine."

Daniele 4,20 "E sbarrato sarà in prigione questo dall'Unigenito.
Da un vivente il serpente sarà afflitto.
In azione sarà in un corpo a portarsi il Santo per guidare alla purezza le anime.
Sarà dall'Unico portato l'Unigenito a vivere in un corpo che in cammino all'essere impuro guai al serpente invierà.
Desidera chiuderlo per il terrore recar fuori dall'esistenza.
Il Figlio in vita in azione si verserà in un corpo, per estirparlo si porterà nel mondo.
Sarà in una casa nel primogenito nel corpo che si vedrà da donna versare e si porterà dentro la prigione, per aiutare.
Sarà il Verbo per annientare il serpente porterà l'energia nelle tombe della risurrezione che da sola lo finirà.
Dell'Unico al mondo la mano che fu a creare dal riposarsi in cielo sarà a scendere.
Per amore dentro si vedrà per recarsi in azione in un vivente a vivere.
Si recherà alla fine da figlio primogenito alla prigione del serpente. Si verserà nel mondo l'Eterno.
Per aiutare sarà il settimo (giorno) dall'Eden sarà dall'angelo (ribelle) con la forza per chiuderne la potenza in un angolo; dall'alto si recherà nel mondo a stare."

Daniele 4,21 "Per sbarrare dell'angelo al mondo l'orgoglio alla vista dei viventi in cammino l'Unigenito si recherà per estrarre dai corpi alla fine l'azione del serpente.
Sarà l'Unigenito al mondo a stare per aiutare.
Sarà a vivere nell’utero d’una scelta vergine; col corpo il terribile serpente affliggerà."

Daniele 4,22 "Porterà dal serpente un retto cuore in un corpo per punirlo, ai viventi l'invia per perdonare.
Porterà la risurrezione nelle midolla che sarà a portarla alla fine. Col Figlio la maledizione recherà al mondo in un vivente in giro per arderlo; recherà in azione il fuoco da casa l'Unigenito.
Così a cercarlo sarà per finirlo con la rettitudine.
Sarà per amore dei popoli a portarsi ad abitare.
Porterà ai viventi l'agnello tenero dal cielo in cammino.
Da una madre giù in una casa si vedrà esistere un angelo recatosi il settimo (giorno) al mondo che dell'Eterno il Figlio sarà per imprigionare il serpente.
Il Verbo recherà all'angelo (ribelle) ad esistere dell'altissimo la rettitudine.
L'eternità a sbarrare sarà alla fine all'essere impuro, con mano forte lo dominerà l'Altissimo Padre che di regnare gli recherà la fine. In un uomo l'Unigenito si porterà dal serpente a vivere, a scacciare sarà giù da casa il drago; guai gli invierà nel mondo."

Daniele 4,23 "E il 'basta' l'Unigenito all'amarezza recherà.
Dal serpente per liberare la casa abbattendolo in azione si verserà di un povero in un corpo.
I simili sarà ad aiutare.
Il principe inviato dall'Unico dal regno a tutti la rettitudine verserà, sarà in vita l'Amen per sbarrare con forza il drago, la mano in azione per trebbiare il serpente dall'esistenza.
Dal cuore all'angelo un fuoco vivo sarà ad originargli."

Daniele 4,24 "Dal serpente al mondo una formica retta inizierà a vivere nel cammino dell'esistenza che sarà lo splendore dell'Altissimo della rettitudine a recare chiusa nel cuore.
Sarà così dentro con la santità che a liberare porterà dal peccare. Sarà nell'oppressione dentro dei viventi la grazia in azione del Figlio che nel mondo dell'angelo finirà la perversità.
Inizierà col corpo ad affliggere il serpente; il delitto ne porterà alla fine colla rettitudine."

Daniele 4,25 "A casa del serpente in un primogenito vivrà il cuore che l'Unico dall'alto agli spaventati per aiutarli avrà inviato.
Dal nemico vivrà in l'Unigenito."

Daniele 4,26 "La potenza verserà giù alla fine ad esistere nel corpo vivo per l'angelo finire dai compagni.
Per bruciare il cattivo serpente uscirà, sarà la vergogna dal cammino recare alla fine.
Dalla nube sarà dentro la casa del serpente a vivere, gli entrerà del Potente la rettitudine da calamità."

Daniele 4,27 "In azione dagli angeli uscirà dal Regno l’Unigenito per recare all'essere ribelle il rifiuto' per bloccarlo.
L'Unigenito ad uscire sarà dal Padre da casa, con la potenza nel corpo dentro completa.
Dell'Unico la mano forte per incontrarlo uscirà.
Il Figlio sarà alla fine nel mondo, nel cuore sarà d’un puro in cammino, si recherà da casa alla fine per abbatterlo.
Il Verbo la potenza sarà a portare al serpente.
Il diletto nel mondo in giro starà."

Daniele 4,28 "Il peccare dal sangue del serpente finirà l'Unigenito.
La rettitudine soffierà in vita ai viventi che il serpente affliggerà, l'arrostirà nei viventi, dalle anime che era dalle origini abortirà.
In cammino l'Unigenito dal ribelle da inviato l'energia dentro porterà.
Un retto, giudicato giù il verme, che con potenza affligge i viventi, la potenza della rettitudine recherà per finirlo.
Dell'Unico in azione la legge dai viventi l'ucciderà."

Daniele 4,29 "Ai viventi invierà per perdonare un retto cuore.
Per punirlo si porterà a bruciarlo nei viventi.
Da madre sarà a portare alla fine il Figlio nel primogenito in un vivente in giro la rettitudine.
In azione il fuoco dentro l'Unigenito della rettitudine a dalla croce recherà dal corpo che sarà a finirlo.
La rettitudine sarà dal cuore ai popoli portato l’energia.
La porterà il settimo (giorno) al mondo dell'Eterno il Figlio che sarà ad imprigionare il serpente.
Il Verbo recherà all'angelo ad esistere dall'alto la forza della rettitudine.
Dall'eternità a sbarrare sarà alla fine l'essere impuro; con mano forte lo dominerà.
L'Altissimo Padre dal Regno da uomo l'Unigenito porterà al serpente a vivere; a scacciare sarà giù da casa il drago, guai gl’invierà nel mondo."

Daniele 4,30 "Dentro al mondo sorgerà nel tempo l'Unigenito, dai viventi il serpente finirà.
A togliere via il drago da casa si porterà, così giudicato scenderà dai corpi in cui riporterà la vita.
Dell'angelo che gli uomini ha incarcerato sarà l'essere impuro che vi agisce bruciato dentro.
Dal Padre la Toràh sarà inviata, sarà a divorarlo.
Porterà nei viventi nei cuori al serpente la devastazione, risaranno gli uomini vivi ad uscire.
Sarà giù il Cuore dentro in azione dell'Eterno per aiutare in Gesù che dal corpo nel mondo la rettitudine invierà.
La risurrezione dei corpi sarà ad inviare dal corpo dentro al mondo.
Porterà il cuore a recar frutti, recherà al mondo a stare così giù il frutto degli angeli. (Gesù è l’albero della vita del paradiso terrestre.)"

Daniele 4,31 "Ed il serpente abbattuto giù alla fine sarà portato dai viventi dalla forza dell'Unigenito che lo scontrerà con l'energia.
Dentro recherà la retta energia giù in un corpo in azione, all'opprimere sarà del serpente.
Dal cielo l’inviato agnello a finire porterà dai viventi l'impurità, in azione dall'Altissimo la forza ritornerà.
Riporterà la potenza, dell’Altissimo Padre nei corpi con la rettitudine che la fine porterà al serpente dalla vita.
Da una vergine donna dentro chiusosi alla fine si recherà nel mondo in giro per trebbiare il serpente; dal cuore gl’invierà nel mondo un fuoco potente.
Nel cuore in alto i viventi si porterà nel regno dal mondo ad abitare, col corpo vi recherà le generazioni."

Daniele 4,32 "E la rettitudine in un neonato primogenito nel corpo sarà, dell’Unico in un corpo agirà l'Unigenito.
Da una sposa dimessa sarà a casa, sarà dagli angeli a portarsi, anelando essere al mondo per servire, dentro la vita potente del cielo recherà, ed a sbarrare da leone inizierà il cattivo.
L’Unigenito gli recherà il rifiuto dell'Unico che sarà a finirlo dall'esistenza, il 'basta' sarà in un vivente racchiuso dal Padre che sarà a bloccare la perversità portata ad esistere dall'origine dall'essere ribelle.
Il serpente uscirà dai viventi, dal mondo il servo lo finirà."

Daniele 4,33 "Dentro al mondo al tempo stabilito dell'Amen la conoscenza ci sarà; ci sarà il segno che si porterà da casa l'Altissimo, e la potenza sarà versata nel corpo, dai viventi in cammino si recherà.
Al termine (stabilito), sarà al mondo in giro a stare, e questi sarà a recare nell'esistenza la forza per tornare in alto.
Sarà recato il serpente dall'esistenza fuori dalla porta; puri saranno riportati i corpi.
Dentro la purità del Figlio esisterà, sarà dentro dal delitto riportata la verginità, il serpente arso alla fine sarà nel mondo, diventati retti per la legge a casa li riporterà, saranno tutti lanciati dal mondo.
Portati alla pienezza dal Verbo, potenti saranno."

Daniele 4,34 "Così si vedranno ai pascoli inviati dal mondo, dagli angeli a casa portati, retti giudicati, su col corpo liberati, dentro chiusi portati vivi in alto a vivere recati alla vita gloriosa del potente re del cielo.
Aiutati saranno, dalla vergogna il Servo ci porterà fuori.
Sarà versata la resurrezione recandola dal cuore.
Porterà l'Unigenito un vaglio al mondo per il giudizio, e per aiutare sarà la via della rettitudine è sarà inviata a casa della, saranno tutti dal serpente usciti, l'umilierà nel mondo."

TRADUZIONE CEI:
Daniele 4 - Sogno premonitore e follia di Nabucodonosor
4,1 "Io Nabucodonosor ero tranquillo in casa e felice nella reggia."
4,2 "quando ebbi un sogno che mi spaventò. Le immaginazioni che mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passavano per la mente mi turbarono."
4,3 "Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere le spiegazioni del sogno."
4,4 "Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione."
4,5 "Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzar dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dei santi, e gli raccontai il sogno"
4,6 "dicendo: Baltazzar, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dèi santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno; tu dammene la spiegazione."
4,7 "Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste; Io stavo guardando ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra."
4,8 "Quell'albero era grande, robusto, e la sua cima giungeva al cielo e si poteva vedere fino all'estremità della terra."
4,9 "I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti e vi era in esso da mangiare per tutti. Le bestie della terra si riparano alla sua ombra e gli uccelli del cielo facevano il nido tra i suoi rami; di lui si nutriva ogni vivente."
4,10 "Mentre nel mio letto stavo osservando le visioni che mi passavano per la mente, ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo."
4,11 "e gridò a voce alta: Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami; scuotete le foglie, disperdetene i frutti; fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami."
4,12 "Lasciate però nella terra il ceppo con le radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati."
4,13 "Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano gli sia dato un cuore di bestia; sette tempi passeranno su di lui."
4,14 "Così è deciso per sentenza dei vigilanti e secondo la parola dei santi. Così i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini."
4,15 "Questo è il sogno, che io, re Nabucodonosor, ho fatto. Ora tu, Baltazzar, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dèi santi."
4,16 "Allora Daniele, chiamato Baltazzar, rimase per qualche tempo confuso e turbato ai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse: Baltazzar, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione. Rispose Baltazzar: valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari."
4,17 "L'albero che tu hai visto, grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da tutta la terra."
4,18 "e le cui foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo,"
4,19 "sei tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta al cielo e il tuo dominio si è esteso sino ai confini della terra."
4,20 "Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finché sette tempi siano passati su i lui,"
4,21 "questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore."
4,22 "Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i tori e sarai bagnato alla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole."
4,23 "L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito; quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio."
4,24 "Perciò, re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità."
4,25 "Tutte queste cose avvennero al re Nabucodonosor."
4,26 "Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di Babilonia,"
4,27 "il re prese a dire: Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con la forza della mia potenza?"
4,28 "Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce dal cielo: A te io parlo, re Nabucodonosor; il regno ti sarà tolto!"
4,29 "Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole."
4,30 "In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodonosor. Egli fu cacciato al consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo; il pelo gli crebbe come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli."
4,31 "Ma finito quel tempo, io Nabucodonosor alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno, la cui potenza è potenza eterna e il cui regno è di generazione in generazione."
4,32 "Tutti gli abitanti della terra sono, davanti a lui, come un nulla, egli dispone come gli piace delle schiere del cielo e degli abitanti della terra. Nessuno può fermargli la mano e dirgli: Che cosa fai?"
4,33 "In quel tempo tornò in me la conoscenza e con la gloria del regno mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore; i miei ministri e i miei principi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande."
4,34 "Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto, e glorifico il Re del cielo; tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia: egli può umiliare coloro che camminano nella superbia."

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