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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
I GEROGLIFICI EBRAICI
DEL LIBRO DI DANIELE

di Alessandro Conti Puorger
 

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ECCO PERCHÉ C'È UN TESTO NASCOSTO IN DANIELE »
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PROFEZIE MESSIANICHE »
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DANIELE 2 - IL SOGNO DI NABUCODONOSOR »
DANIELE 3 - L'ADORAZIONE DELLA STATUA D'ORO »
DANIELE 4 - SOGNO PREMONITORE E FOLLIA DI NABUCODONOSOR »
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DANIELE 6 - DANIELE NELLA FOSSA DEI LEONI »
DANIELE 7 - SOGNO DI DANIELE: LE QUATTRO BESTIE »
DANIELE 8 - LA VISIONE DI DANIELE: IL MONTONE E IL CAPRO »

DANIELE 9: LA PROFEZIA DELLE SETTANTA SETTIMANE
Daniele 9,1 "Dentro la risurrezione invierà alla fine l'Unigenito che strapperà il serpente dai corpi.
Sarà recato il fuoco dentro.
Belli dalle tombe risorgeranno, si riporteranno i corpi alla luce.
I viventi, colpito il male, vestiti saranno di beatitudine; vivi in cammino in alto al Regno dei retti coll'Onnipotente vivranno."

Daniele 9,2 "Dentro i risorti invierà alla fine all'Unico.
Chiusi nel Crocefisso dal Potente Re li porterà.
Da 'Io sono' alla porta degli angeli saranno.
Nell'Unico in cuore saranno inviati tutti.
Sarà dentro in pienezza il frutto dei viventi che dalla prova per il Verbo col corpo usciranno.
Risorti angeli saranno i viventi beati.
Uscì in Giuda dentro col corpo il Signore.
Dio fu per il verme ad essere in campo al mondo da profeta.
Potenti in cui viveva il serpente l'Unigenito portarono in croce.
La potenza gli uscì dal corpo.
Dentro fu finito in Gerusalemme.
Risorto, dentro in azione risarà per la seconda volta al mondo."

Daniele 9,3 "E dall'Unigenito Crocefisso l'energia uscì.
Venne a soffiarla agli apostoli.
Era Dio! Il Signore era del mondo!
Per la divinità a riuscire fu in vita, nel cuore si rovesciò la risurrezione.
Il Crocifisso reso meraviglioso fuori si riportò, a tutti la grazia porterà.
Dagli apostoli che stavano con la Madre a casa a sollevarli si portò da Risorto, la speranza ricominciò parlando col corpo."

Daniele 9,4 "Si riporterà l'Unigenito alla fine per fare giustizia al mondo del serpente.
Il Signore dal maledetto sarà a portarsi, verrà a condurlo dalla porta fuori e inizierà l'amarezza ad uscirgli.
Per incontrarlo dall'Unico dalla nube inviato fu al mondo da maledizione in cammino, l'impuro serpente col bastone a scacciare porterà dai corpi.
Per espiare col corpo uscì, dentro col corpo fu in croce a portarsi, al mondo si chiuse nei ceppi, per il potente amore fu a portarsi, ed al serpente il fuoco per il ribelle nei viventi bruciare sarà a recare."

Daniele 9,5 "Chiusa nel Cuore l'Unigenito ad abitare recò dalla perversità l'energia ed al mondo povero, misero si portò dal ribelle angelo e si recò per rimuoverlo dai viventi.
A vivere, giù si portò all'oppressione ed ai viventi per liberarli soffierà dal cuore la forza della rettitudine."

Daniele 9,6 "E dal serpente colpevole in un misero Dio per servire fu con la rettitudine al mondo.
Inviato in una casa/famiglia fu l'Unigenito.
Fu in vita da Donna per aiutare nel figlio, si portò da balsamo alla prigione dei viventi.
La potenza della rettitudine sarà per l'angelo portatrice di fuoco, col corpo fu inviato a portarglielo; e del Padre alla fine sarà l'energia a portargli con la maledizione.
Per la rettitudine il serpente dall'agire dei viventi fuori inizierà dai corpi a scendere."

Daniele 9,7 "Il serpente afflitto punito sarà nel mondo.
Giù alla polvere, fuori uscirà il potente angelo che portò la vergogna al mondo.
Il Verbo inviato fu ai viventi con la rettitudine, fu a portasi a vivere in prigione, uscì al serpente in un uomo in Giuda recato dal Potente a risiedere.
Fu, stando nel corpo a portare la resurrezione che il serpente reciderà, il maligno brucerà nei corpi.
Il maledetto si verserà dai corpi, da dentro sarà dai viventi portato fuori, nei corpi la legge risarà nei viventi.
Da dentro tutti usciranno dalla terra, porterà alla fine l'Unigenito la risurrezione, i corpi usciranno dalla porta delle tombe, puri risorti in vita; entro al seno del serpente che vi vive dalle origini brucerà il verme a cagione dentro della rettitudine."

Daniele 9,8 "Alla nube ad inviare sarà al Potente il frutto della risurrezione alla fine del mondo.
Usciti dal Verbo dagli angeli saranno i viventi potenti, nel Regno saranno ad abitare, per la portata potenza risorti, con i corpi saranno angeli e portati dal Potente Padre alla fine saranno dall'opprimere alla beatitudine, chiusi nel cuore dell'Unico con gli angeli per la portata potenza della rettitudine."

Daniele 9,9 "Il negativo alla porta tra i lamenti, la maledizione che c’è per l'angelo porterà fuori dai corpi col veleno che fu nei viventi ad entrare.
Nel mondo in un buco il serpente sarà chiuso, portato alla fine dalla rettitudine sarà, dell'amarezza il frutto gli porterà..."

Daniele 9,10 " ...e con potenza l'Unigenito il fuoco dal seno con energia porterà dentro per abbatterlo.
Recherà al serpente il Signore la maledizione, per opprimerlo porterà al potente serpente la rettitudine.
Da arca porterà il corpo, alla fine saranno portati dall'Unigenito i risorti coi corpi, a donare al Potente di persona sarà il frutto.
Sarà per l’aiuto del Servo che saranno recati ad entrare degli angeli in casa, saranno dall'Unico a stare i viventi."

Daniele 9,11 "Porterà tutti retti da Dio, aldilà li porterà, verranno alla fine recati nel corpo del Crocifisso.
Così si porteranno dal foro, si recheranno con i corpi nel cuore.
Del Potente alla fine saranno ad ascoltare a casa la voce.
Ad ardere completamente alla fine con la rettitudine l'Altissimo l'angelo (ribelle) avrà recato al mondo, la maledizione alla perversità nel settimo (giorno della creazione) gli uscirà, l'Unigenito lo brucerà dai corpi, così da tutti lo porterà da dentro ad uscire.
A casa alla fine i corpi porterà puri.
I risorti usciranno dal Servo.
Dal mondo in Dio ad entrare saranno.
Dalla piaga ove s’erano chiusi nel cuore l'Unigenito ai pascoli del Potente li porterà."

Daniele 9,12 "E saranno versati i viventi dall'Unigenito Crocifisso alla porta. dentro il corpo saranno portati dall'Unico i risorti col corpo.
Puri in alto saranno ad abitare portati, e dall’innalzato sul Monte calvo nel cuore saranno dagli angeli portati beati.
La risurrezione soffierà dal cuore e dell'energia riporterà la fiamma che c’era all’origine, riagirà la potenza che fu per l'angelo che portò il male ad uscire.
In cammino liberi entreranno dall'Unico, arso dai corpi il negativo, l'angelo si vedrà bruciato alla fine entrato finalmente in prigione.
Alla perfezione del cielo, retti alla beatitudine degli angeli si vedranno alla luce; tutti entreranno ad abitare nella (nuova) Gerusalemme." (Immagine che verrà ripresa nell’Apocalisse)

Daniele 9,13 "Così l'Unigenito risorgerà i corpi.
Retti tutti porterà a casa.
Dentro della Toràh la purezza della luce uscirà, inizierà la perfezione nei corpi a vedersi uscire.
Dal mondo questi verranno a casa dell'Unico, entreranno dall'Altissimo ad abitare avendo portato il rifiuto alla malattia. Ricusato alla fine dalle persone saranno col Signore Dio a vivere.
Agli apostoli portò la potenza per convertire i viventi dal peccare, figli portarono, e del Potente uscì il disegno che nei cuori iniziasse degli uomini la rettitudine."

Daniele 9,14 "Portata sarà la risurrezione che abbatterà dall’esistenza la perversità.
Si vedrà per la potenza uscire il cattivo.
Una calamità gli sarà in casa ad esistergli per l'Unigenito.
Ad uscire da innalzato fu l'energia portata della rettitudine, fu giù con forza per vomitarlo gli portò nel mondo la maledizione, per opprimerlo.
Li condurrà l’azione potente dalla vergogna ove si vedevano, per la risurrezione che sarà portata, alla beatitudine.
In azione il fuoco al mondo porterà al serpente per il peccare.
Si vedrà all'angelo portarlo dentro; ad abbatterlo con potenza si porterà."

Daniele 9,15 "E nel tempo rientrerà il Signore, sarà dal primo serpente al mondo con forza a ricusarlo.
Per bruciarlo nei corpi al mondo si riporterà giù.
L'Unigenito alla fine riverrà.
Lo rivedranno con le piaghe i viventi in terra.
Vivo giù col corpo sarà, dai viventi dentro sarà a scacciare), a colpire, ad abbattere la perversità.
Finirà dall'agire il delitto con la rettitudine.
Il fuoco dalla piaga sarà a portare nei viventi al nascosto.
Da questi fuori del peccare l'energia recata dall'empio angelo porterà."

Daniele 9,16 "Dall'Unigenito punito sarà nel pianto il serpente, giù alla polvere finirà per la forza della rettitudine che gli sarà accesa in casa.
Ha inviato l'Unico l'ira per arderlo, l'ha chiusa in un uomo retto, a vivere in una città la rettitudine fu in un corpo portata, per bruciare il serpente la Madre ha generato il Santo, così la rettitudine dentro chiusa nel cuore per annullarlo portò e dentro il peccato si porterà a finire.
L'Unigenito dentro in croce fu, da inviato si portò a Gerusalemme e si vide per le piaghe del serpente alla tomba, dal corpo il soffio usci, la potente rettitudine guizzò dal foro da dentro, con forza dall'interno del Crocifisso fu l'energia recata."

Daniele 9,17 "E nel tempo riuscì da risorto.
Dal seno la maledizione ci fu per ricusare del serpente la stoltezza. Lo finirà dalle azioni con la sola rettitudine, ma Dio a tutti la grazia porterà che angeli sarà a portarli ed usciranno con l’originario corpo in cui soffierà l'energia per essere retti.
Ragazzi, santi, retti usciranno; per la risurrezione nei viventi rivivrà la potenza.
Per amore col Signore staranno."

Daniele 9,18 "Nel mondo per amore entrò Dio, nel mondo fu l'Unigenito per colpire l'angelo.
Della rettitudine gli porterà il fuoco nel seno il Verbo, la verserà alla prigione.
Entreranno rovine per l’angelo nell’esistenza, una fornace dall'Unigenito uscirà.
La risurrezione in vita dei morti sarà l'energia a portare e usciranno in città beati puri alla vista risorti in vita retti.
Dall'azione il serpente sarà ad uscire con bruciature col rifiuto portato nei corpi.
Ricomincerà dall'alto la giustizia alla fine ad esistere, ricusato l'angelo, la grazia si riporterà nei viventi.
Soffiata sarà la potenza ai morti nelle tombe, l'energia portata dal Figlio li condurrà dal Potente di persona, saranno così in alto per amore.
Saranno dalla rettitudine rigenerati, dentro risaranno vivi."

Daniele 9,19 "Il Signore è risorto, i viventi lo vedranno al mondo, il Signore sarà per liberarli a rientrare.
Il Signore sarà al mondo a versare il dono, a casa della perversità si vedrà la risurrezione entrare.
Il primo serpente finirà, l'Unigenito nel chiuso dei corpi il serpente in seno ucciderà, la maledizione gli sarà con bruciature, il fuoco nei viventi con la rettitudine invierà.
Versata nei corpi riinizierà ad agire la potenza, si vedrà dai corpi arso, si rialzeranno i popoli retti."

Daniele 9,20 "E da testimonio inviato fu ai viventi il Figlio, e da il soffio del potente serpente porterà nei viventi a finire e dalla porta uscirà il peccare, alla fine sarà a riportare a chiudere nel cuore dell'Unico gli sviati viventi che saranno retti.
Del primo serpente di cui portavano i viventi il soffio sarà la potenza finita, la grazia completa risarà con la potenza.
Di persona Iahvèh dal primo serpente al mondo uscirà, sarà innalzato, il corpo abbattuto risorgerà, la maledizione gli sarà."

Daniele 9,21 "Per portare il peccare a sbarrare l'Unigenito inviato fu a vivere dentro un corpo.
In una casa indicò che il Verbo del Potente al mondo si porterà in uomo.
Gabriele ad una Donna con il corpo alla vista fu ad indicarle che l'Essere dentro si Le chiuderà, a questa porterà l'energia.
Dentro la scelta si chiuse il Potente, l’entrò nel seno, il soffio dentro fu, l'azione del Verbo la toccò.
Di Dio ci fu rettamente nel tempo il dono che aveva promesso."

Daniele 9,22 "Si portò all'esistenza il Figlio, portato fu in una casa col corpo, in vista dei viventi fu, portatosi fu l'Unigenito all'essere ribelle per sbarrare dell'angelo l'operare folle, nel tempo uscì.
Fu giù a venire a stare dal serpente nel mondo, per accendere la rettitudine fu in cammino, dentro è ad inviarla nel mondo."

Daniele 9,23 "Da casa per toglier via il serpente alla fine la totale grazia recò con l'energia.
Fu la forza della rettitudine ad esistere, giù dalla nube la purezza portò, dell'Unico da frutto venne nell’esistenza.
Il serpente del mondo in cammino sarà a fiaccare, sarà il veleno a recare all'impuro per la fine.
L'Unigenito per finire la perversità a casa fu dell'angelo, da solo dentro in un corpo fu nel mondo.
Il Figlio a casa dei viventi alla vista uscì."

Daniele 9,24 "Il settimo (giorno della creazione) sarà a liberare per le preghiere i viventi che l'angelo (ribelle) chiuse nell'oppressione.
Dall'alto vedrà una piaga portarsi in azione il serpente.
Vedrà stare in un corpo la santità che con la rettitudine del Potente la prigione aprirà del superbo.
Dai corpi per strappare dai viventi il peccato si portò.
In croce lo porterà il serpente.
Espiò l'iniquità recata dal serpente al mondo.
In una casa/famiglia fu il primogenito d’un giusto ("...Giuseppe, suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla...": Mt. 1,19), da fanciullo fu circonciso. Sigillato nel petto si portò il Figlio, dentro vi fu l'Unigenito.
Portò il Potente il Messia santo; santi saranno i viventi."

Daniele 9,25 "E alla fine sbarrerà il peccare, lo finirà col fuoco della rettitudine, perché invierà ai viventi giù l'Unico in aiuto il Figlio che al Potente aprirà il ritorno portandoli nel cuore ad abitare alla fine.
Fu in un povero del Potente in un vivente ad agire nel sangue il dono della grazia.
In cammino sarà ad aiutare con la risurrezione per le preghiere dei viventi.
Di settimo (il sabato dei giorni della creazione secondo il libro del Genesi) al mondo portato per la perversità bruciare, in una casa alla vista fu dei viventi la luce dell'esistenza.
Una Madre portò alla luce un angelo che sarà i morti a risorgere e a casa li riporterà.
Per l'energia che dentro invierà dalla croce uscirà dai corpi chi li rende colpevoli, e dalle tombe i corpi porterà a rialzarsi riportandoli dal fango e li verserà fuori dal tempo per starvi a vivere."

Daniele 9,26 "E l'Unigenito chiuso nel corpo fu al mondo, il settimo (giorno della creazione) fu dai viventi.
Il sesto (giorno della creazione, in cui fu creato Adamo) li tolse via l'angelo, fu nei viventi la forza della rettitudine dei corpi a finire.
Il Messia si portò.
Per annullarlo il serpente con bastoni lo portò fuori Città ed in campo aperto l’abbatté; una porta di marmo sulla tomba fu del Crocefisso.
Si rivide vivo, nello splendore fu a rientrare a casa.
L'Unigenito si riporterà alla fine per portare dentro la risurrezione dal cuore il soffio porterà in azione, verserà giù della vita il vigore.
Di vivi n’uscirà un fiume.
Si rialzeranno tutti risorti i viventi dalla morte."

Daniele 9,27 "E fuori in cammino dalla rocca del Tempio le moltitudini saranno dal Crocefisso a guizzare con i corpi dentro.
Saranno i viventi risorti dentro a portarsi, li condurrà a vedere l'Uno.
Li porterà dalle tombe su, saranno ad entrare risorti a casa riportati dalle rovine della schiavitù.
Il Crocefisso da vittima portò ai viventi l'energia per chiudere la perversità con azione potente retta.
L'angelo superbo ad abbattere porterà giù nelle acque bollenti.
La sposa porterà dagli angeli, chiusa nel corpo su entrerà nel Crocifisso, tutti retti innalzerà i risorti, li porterà vivi dal Vivente.
Da Adamo fu estratta dal costato la donna, e dal Crocifisso alla fine, quale nuovo Adamo uscirà l’umanità risorta."

TRADUZIONE CEI:
Daniele 9 - La profezia delle settanta settimane
9,1 "Nell'anno primo di Dario figlio di Serse, della progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei,"
9,2 "nel primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il numero egli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè settant'anni."
9,3 "Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno, veste di sacco e cenere"
9,4 "e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio: Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l'alleanza e la benevolenza verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti,"
9,5 "abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!"
9,6 "Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese."
9,7 "A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancor oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti i Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i misfatti che hanno commesso contro di te."
9,8 "Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te;"
9,9 "al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,"
9,10 " non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli i aveva date per mezzo dei suoi servi, i profeti."
9,11 "Tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s'è allontanato per non ascoltare la tua voce; così si è riversata su di noi l'esacrazione scritta nella legge di Mosè, servo di Dio, perché abbiamo peccato contro di lui."
9,12 "Egli ha messo in atto quelle parole che aveva pronunziate contro di noi e i nostri governanti, mandando su di noi un male così grande quale mai, sotto il cielo, era venuto a Gerusalemme."
9,13 "Tutto questo male è venuto su di noi, proprio come sta scritto nella legge di Mosè. Tuttavia noi non abbiamo supplicato il Signor Dio nostro, convertendoci alle nostre iniquità e seguendo la tua verità."
9,14 "Il Signore ha vegliato sopra questo male e l'ha mandato su di noi, perché il Signore Dio nostro è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ascoltato la sua voce."
9,15 "Signore Dio nostro, che hai fatto uscire il tuo popolo dall'Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome, come è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi."
9,16 "Signore, secondo la tua misericordia, si plachi la tua ira e il tuo segno verso Gerusalemme, tua città, verso il tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l'iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso quanti ci stanno intorno."
9,17 "Ora ascolta, Dio nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fa risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato."
9,18 "Porgi l'orecchio, mio Dio, e ascolta; apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Non presentiamo le nostre suppliche davanti a te, basate sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia."
9,19 "Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo."
9,20 "Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore mio Dio per il monte santo del mio Dio,"
9,21 "mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l'ora dell'offerta della sera."
9,22 "Egli mi rivolse questo discorso; Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere."
9,23 "Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita un parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta attento alla parola e comprendi la visione:"
9,24 "Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, portare una giustizia eterna, sugellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi."
9,25 "Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi."
9,26 "Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; e la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate."
9,27 "Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio sarà l'abominio della desolazione e ciò sarà fino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore."

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