IL CANTICO DEI CANTICI
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
INTRODUZIONE »
PREMESSE »
PERCHÉ IL CANTICO STA NEL CANONE DELLA BIBBIA »
CONCLUSIONI DALLA DECRIPTAZIONE »
1° QUADRO: MOSÈ E IL PASSAGGIO DEL MAR ROSSO »
2° QUADRO: IL PERCORSO NEL DESERTO E LA TORAH »
3° QUADRO: DIO CON MOSÈ SI FORMA IL POPOLO »
4° QUADRO: AL GIORDANO, OVE NASCE IL POPOLO D'ISRAELE »
5° QUADRO: STORIA DI DAVID, RE DI GERUSALEMME »
6° QUADRO: DAVID E BETSABEA »
7° QUADRO: SALOMONE RE »
8° QUADRO: IL TEMPIO DI SALOMONE »
VICENDE DELLA LETTERA "TÈT" NEL CANTICO
Particolare cura e dosaggio da parte dallo scriba autore del Cantico è stato quello della lettera tèt , il cui significato del nome della lettera è scossa (forse colpo al cuore).
Il segno sinaitico
è un aiuto per spiegarci la lettera , in quanto ci porta al segno che oggi indica femminile e ad un altro segno egiziano che indica: bello, buono, perfetto e compiuto.
È un cuore con arterie e trachea e parte dei polmoni attaccati che si schematizza con il segno suddetto.
Indica le interiora, le parti nascoste, che venivano mummificate e conservate in vasi (i canopi) a parte e quelle parti delle vittime che erano offerte agli dei.
L’Aramaico, Qumran, i samaritani ed i Rabbini hanno così schematizzano il cuore come un vaso
con la sua apertura ed il segno della scrittura quadrata lo recepisce appieno.
C’è in questa lettera il segno d’un luogo sigillato, di un posto riservato, di un occhio chiuso o socchiuso; potrebbe essere il segno di un pozzo chiuso, ma che si può aprire.
Significati base:
cuore, pozzo, sigillato, utero;
Significati traslati:
carità,
bontà,
amore, bellezza.
Ulteriori conferme:
- "A livello del divino (questa lettera) rappresenta la vita eterna promessa da Dio a ogni anima." (Gabriel Mandel);
- Daniela Saghi Abravanel ricorda che nella Genesi la prima volta che si trova questa lettera è nel versetto "E Dio vide che era cosa buona". (Gen. 1,4).
Ho seguito nel decriptare il Cantico anche le vicende di questa lettera in quel testo; così i numeri tra parentesi vicino ad alcuni versetti decriptati indicano il numero progressivo delle lettere
che s’incontrano e queste rappresentano il "Cuore" che Dio vuol donare agli uomini (es.
1. 2 Il numero romano indica il ciclo di lettere, I, II, III o IV e il numero arabo vicino alla lettera
sta ad indicare quale posto assume in ciascun ciclo di 8 di tali lettere).
Quando il numero delle lettere
perviene ad
8 è segno d'una tappa importante conseguita nella storia della salvezza.Questo tipo di segnale è in linea con la tradizione ebraica secondo cui i primi maestri farisei della Torah erano chiamati Scribi
,
perché erano i guardiani del testo biblico canonico di cui
contavano le lettere.
Anche nei primi capitoli della Genesi si ritrova tale ritualismo attorno alle lettere
.
Queste lettere; infatti, lì sono rare e, contandole, ogni volta che si perviene alla settima avviene un avvenimento - a causa dell’intervento del demonio - che impedisce di dotare l’uomo di piena conoscenza.
Dio, cioè, non può ancora dotare l'umanità del proprio cuore
;
questo è l’evento atteso dall’uomo come ottavo che indica l’attesa dell’ottavo giorno, ulteriore tappa della creazione.
Seguendo la sequenza delle lettere
,
doni particolari di Dio, per il decriptato del Cantico dei Cantici si sono avuti in queste occasioni (accanto riporto l’evento che sancisce il criptato):
I - Ct. 2,15 "In alto è Mosè. Dall'alto la forza di vita gli rovescia il Cuore
che è vivo";
II - Ct. 4,10 "Nel popolo sarà a chiudersi il Nome";
III - Ct. 7,3 "Salomone la vita dal pozzo del cuore emette";
IV - Ct. 8,12 "Dio s’insedia nel Tempio che Salomone ha costruito."
Il dono pieno, si ha per questo poema all'ultimo capitolo, nel versetto Ct. 8,12.
Così è più solidamente spiegata la volontà dell’anonimo autore dell’attribuzione a Salomone. Ciò è rilevato anche dal fatto che nel decriptato dei versetti del Cantico c'è un voluto parallelo tra Ct. 2,15, in cui è stato indicato Mosè come portatore della terza
a e Ct. Ct.7,3 dove lo stesso dono è Salomone; vale a dire Salomone è un nuovo Mosè, come è chiaro dal confronto dei decriptati stessi:
- Ct. 2,15 - "Le armi portano potenti energiche che portano bruciature. In alto è Mosè. Dall'alto la forza di vita gli rovescia il Cuore che è vivo. Vive le schiere sono. Dai familiari che a vivere sono alle acque si riportano gli agnelli vivi, sono dall'Inviato riportati dal giro alle abitazioni."
- Ct. 7,3 - "Il principe (Salomone), capo retto, inizia a camminare con energia, confida con la mente in Dio, le forze al bisognoso apre, la vita questi dal pozzo del cuore emette, retto, astuto completamente, il peccato dei viventi sviati (cenno agli episodi di Salomone saggio giudice) apre dentro alla luce. Ed alla luce un angelo è in vita."