BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2006  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRicerche di verità - Clicca qui per consultareParlano le lettere

Tutti gli articoli di BibbiaWeb DECRIPTAZIONE BIBBIA...

IL CANTICO DEI CANTICI
di Alessandro Conti Puorger

Una storia d’amore sulla trama e sull’ordito della storia d’Israele.

INTRODUZIONE
Ci sono ora le prove, e le produco nel seguito di questo scritto, che il Cantico dei Cantici, inserito nell’Antico Testamento, è proprio un testo costruito ad hoc per celebrare, com’è nelle tradizioni canoniche ebraica e cristiana, la relazione d’amore, che rasenta il passionale, tra il Dio d’Israele ed il suo popolo.
Quest’amore, infatti, non è platonico o comprensibile solo in forma allegorica, ma concreto, in quanto del pari concretamente si evince dai fatti biblici, che ne riferiscono la nascita, per liberazione dalla schiavitù, e la continua cura che ha consentito l’esistenza dell’Israele di Dio fino allo stato adulto.
Ora, questi fatti pur se ampliamente raccontati nei libri storici delle Sacre Scritture, come vedremo, sono richiamati nella trama e nell’ordito del tappeto esterno del testo del Cantico, nascosti dalla bellezza e dai colori dell’insieme delle parole e dei versetti, ma desumibili dai significati delle singole lettere, in una forma particolare palesabile solo da un’appropriata decriptazione lettera per lettera del testo stesso.
In estrema sintesi questo è il risultato di quando più ampiamente vado a dire producendo la prova a giustificazione col testo conseguito, decriptato però con criteri predefiniti.

PREMESSE
Nella Bibbia, tra le tante perle che vi si trovano, c’è anche un poema d’amore.

"Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore,
non ne avrebbe che dispregio.
"
(Dal Cantico dei Cantici 8,7)

Basta questo versetto per sospettare che non è l’eros il motore dell’evento.
Sì, il "Cantico dei cantici", "Shir ha-Shirim" risponde alle attese; vale a dire è proprio il canto più bello od il cantico più grande, il cantico eccelso.
È questo, pure noto come Cantico di Salomone, perché così si autodefinisce nel primo versetto "Cantico dei cantici, che è di Salomone" (Ct. 1,1), costituito da una serie di poemetti amorosi su un amato, lo Sposo ed un’amata, la Sposa che s’incontrano, si perdono, si ricercano e si ritrovano.

Lo scritto, di alta poesia, si sviluppa in 8 capitoli, per complessivi 117 versetti.
Ci sono state varie proposte d’interpretazione del Cantico, quale poema erotico alla stregua di componimenti di analogo soggetto preesistenti nella letteratura antica Egiziana e del vicino oriente.
Da alcuni, in particolare è stato accostato ai poemi d’amore del panteon sumerico, secondo cui Tammuz, amante della dea madre Ishtar, dio del grano e della vegetazione, moriva ogni inverno e rinasceva ogni primavera.
La dea, infatti, ogni anno così riusciva a fuggire dagli inferi offrendo la vita dell’amante in luogo della propria, com’è detto nel poema "La discesa d’Ishtar agli inferi".
Tammuz, pastore, era chiamato Adonai (mio Signore) e grandi feste in primavera celebravano la sua risurrezione dalla morte.
In queste feste alcune donne, alla stregua delle prefiche greche, piangevano, si strappavano i capelli e le vesti, com'è anche cenno al versetto 8,14 del profeta Ezechiele ove il Signore mostra al profeta le nefandezze del paese, tra cui: "Mi condusse all’ingresso del portico della casa del Signore che guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz".
L’unico parallelismo col Cantico è però nel soggetto amoroso e, se ci fosse stato un intento del genere, l’inserimento nella Bibbia paleserebbe l’intenzione d’asserire, pur non nominandolo, che il Dio d’Israele compie gesta superiori a quelle attribuite a tutti i falsi idoli, compresi Isthar e Tammuz.

Questo Cantico dei cantici - con i libri di Rut, Ester, Lamentazioni ed Ecclesiaste - è uno dei cinque libri della Bibbia canonica ebraica definiti megillot, vale a dire rotoletti, perché originariamente letti in sinagoga da rotoli separati scritti dagli scribi.
Di certo è che il Cantico è opera di un grande scriba, altamente poetica.
I riferimenti espliciti nel testo vogliono condurre allo stesso Salomone, alla cui sapienza sono stati fatti risalire altri libri della Bibbia quali i Proverbi, l’Ecclesiaste e lo stesso libro della Sapienza, in linea a quanto dice il I° libro dei Re (5,12).
L’amato è chiamato "re" (Ct. 1,4.12) e "Salomone" (3,7.9), l’amata è detta "la sulammita" che porta a ricordare la fanciulla che curò e servì il re David in vecchiaia (1Re 1,3; 2,21-22) e ha il nome che è pressoché un femminile di Salomone.
Questo è un esplicito richiamo, quale punta di un iceberg, alla storia d’Israele, ma vedremo che c’è di più.

PERCHÉ IL CANTICO STA NEL CANONE DELLA BIBBIA
Gli esegeti, nei secoli, si sono interrogati sul perché questo libro faccia parte della Bibbia, considerato che non parla mai di Dio ed ha il linguaggio di un amore passionale.
La sola elevatezza poetica in sé non giustifica, infatti, l’inserimento nel canone, tanto che nel II secolo d.C. l’ebraismo si domandò se il libro dovesse essere considerato ispirato da Dio oppure una mera composizione secolare.
Rabbi Akiva, allora, difese il Cantico dicendo ai suoi detrattori: "Tutte le Scritture sono sante, ma il Cantico dei Cantici è il Santo dei Santi."
Il Cantico, infatti, è letto in sinagoga a Pesah, cioè a Pasqua, la festa che per gli Ebrei ricorda l’Esodo, ma quest’uso antico deve avere un fondamento ben più profondo del solo fatto che il cocchio del Faraone è ricordato al versetto 1,9: "Alla cavalla del cocchio del faraone io ti assomiglio amica mia".
Anche la tradizione cristiana, in linea con quella ebraica, ha accolto nel proprio canone tale libro (Decretum Damasi 380 d.C.).
Il Concilio II di Costantinopoli (553 d.C.) poi lo difese dalle opposizioni di Teodoro di Mopsuestia, che lo voleva ridurre ad un poema d’amore profano e confermò l’interpretazione allegorica di Dio nell’amato del Cantico e del popolo d’Israele nell’amata, adottata dagli ebrei.
Da ciò, arrivare alla relazione di Cristo con la Chiesa il passo è breve, come pure poi al rapporto personale dello Spirito Santo con un’anima, tanto che il Cantico fu l’emblema di mistici come San Giovanni della Croce e S. Teresa d’Avila ed ispirazione del Carmelo (Ct. 7,6), quale giardino d’incontro con il Signore.
Nuovi sostegni alla tesi di poema solo amoroso e carnale riapparvero poi in ambiente protestante (Chateillon, Herder, Budde).
Pur se il Cantico vuol far credere d’avere datazione antica - dell’epoca di Salomone, X secolo a.C. - vi sono due parole che costituiscono lievi incrinature e che portano a far ritenere che lo scritto abbia datazione posteriore:
  • quella derivata dalla greca "foreion" foreion per baldacchino, in Ct. 3,9, riciclata nell’ebraico ‘appirjon ;
  • quella derivata dalla persiana "pardes", in ebraico , per giardino in Ct. 4,13.
Anche i cabalisti trovarono profondi spunti in tale testo, tanto che quella parola "pardes" , relativa al giardino, è stata adottata dagli Ebrei come acrostico del nome dei quattro modi con cui cercare un’interpretazione nelle Sacre scritture ebraiche dell’Antico Testamento, in cui:

  • per Peschat, interpretazione letterale corrispondente al significato semplice della Scrittura;
  • per Remez, accenno, o interpretazione, il significato suggerito tende a trovare nessi tra le parole ed espressioni uguali situati in punti diversi del testo e li collega tra loro in modo riflessivo o narrativo secondo i casi, onde sottolineare l'unità dell'insieme, ogni parte del quale è strettamente collegata a tutte le altre;
  • per Dèrasch, midrash, haggadah, interpretazione, omiletica, allegorica;
  • per Sod significa segreto; indagato dalla cabala, via segreta per indagare la Scrittura in cui può rientrare anche il mio metodo di decriptazione, ma che poco a che vedere con la cabalà nella sua accezione popolare.
Gli stessi cabalisti introdussero l’uso di leggere il Cantico il venerdì al tramonto, inizio dello shabat , in quanto il sabato è come una sposa ed è il tempo in cui gli aspetti maschili e femminili del divino si uniscono in un’unione amorosa.
Sono incoraggiate in quella sera le relazioni sessuali tra gli sposi ad "imitatio Dei".

Altri principi dell’esegesi cabalistica sono:

1) "Chi coglie una parte dell’essenza, ha colto l’essenza intera" alla stregua che il DNA completo che descrive in modo inequivocabile un essere vivente può essere colto anche da poche cellule;
2) "Tutto segue la qualità degli inizi" come accade per i primi numeri di una serie che, hanno in se la capacità di descrivere tutta la serie, perciò è da porre particolare attenzione ai primi elementi, alla prima lettera, alla prima parola, al primo capitolo, al primo libro, ecc.;
3) lo studio delle lettere dell’alfabeto ebraico in quanto ogni lettera può fornire una serie di elementi che fanno comprendere in modo più completo il messaggio delle Scritture e che contengono i geni del DNA della Scrittura stessa.

La scuola Chassidica poi insegna, che già dai primi approcci con le singole lettere si ha un livello di conoscenza più elevato e che, per le succitate proprietà 1) e 2), non è detto che sia inferiore a quello che si raggiunge dopo una lunga serie d’approfonditi studi.

I rabbini si domandarono:
  • come mai la prima parola del primo libro della Bibbia, il Genesi, inizia con la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, la di Bereshit , "In principio..."?;
  • come mai la prima parola del "Cantico dei Cantici" inizia con la penultima lettera dell’alfabeto ebraico, la di Shir ?
Hanno peraltro osservato che con le stesse lettere di Bereshit si può scrivere cioè "desidero un canto", come se Dio avesse creato il mondo per sentirne il canto, ma non tanto quello delle alte sfere celesti, ma piuttosto il canto d’amore vero tra esseri che si donano senza limiti e danno la propria vita l’uno per l’altro; il migliore dei paradigmi, non poteva così che essere l’amore tra l’uomo e la donna che nella Genesi erano un tutt’uno originariamente e possono completarsi e tendere a all’unità partecipandola in quanto: Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra". (Gn. 1,28a)
Il Cantico dei Cantici, come assodato dall’esegesi moderna, è così un libro scritto nel giudaismo, in pratica dopo il ritorno dall’esilio babilonese, da parte di scribi esperti attorno al IV-V secolo a.C. e per questo inserito nelle megillot, forse accogliendo anche brani più antichi.

Ho però pensato che la causa dell’introduzione nella Bibbia canonica ebraica ed il rispetto per tale libro di così antica datazione siano legati a questioni connesse appunto alla struttura delle sue fondamenta, cioè proprio alle stesse lettere ebraiche che lo formano e che queste siano allora da indagare con qualche particolare idoneo strumento rientrante nel Sod , via segreta per indagare la Scrittura. (Vedi: "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta", in particolare: "La Bibbia segreta cercata dalla cabbalà ebraica" e "Differenze del metodo di decriptazione e cabbalà")
Qualora anche il Cantico fosse un libro sigillato, come peraltro gli altri libri canonici, avrei in tal modo ottenuto un massaggio nascosto alla stregua di quanto dice Isaia su testi sacri del genere: "Per voi ogni visione sarà come le Parole di un libro sigillato; si dà ad uno che sappia leggere dicendogli: Leggilo. Ma quegli risponde: Non posso perché è sigillato. Oppure si dà il libro a chi non sa leggerlo dicendogli: Leggilo, ma quegli risponde: Non so leggere." (Is. 29,11.12)

Vale a dire, c’è un I° ed un II° livello di lettura, uno normale, cioè il saper leggere usuale ed uno speciale, per leggere il sigillato, per il quale occorre avere una particolare iniziazione e, chi non sa leggere, non supera il I° livello e chi legge soltanto quanto ufficiale, non supera il II°.
(Nell'Apocalisse 5,1 si legge: "E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli." ed anche qui si parla di due facce, come per le Tavole della Legge.)

CONCLUSIONI DALLA DECRIPTAZIONE
Il Cantico dei Cantici, che vuole far credere di sé di essere di più antica data, ha destato così il mio interesse; ho quindi proceduto su tale libro con l’idea di "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche", sviluppata poi in questa stessa rubrica "Decriptare la Bibbia".
Ho lì chiarito come ho inseguito il sogno d’estrarre dai testi antichi del canone ebraico, con regole definite, tutte sempre rispettate (in "Parlano le lettere" "Regole di lettura del criptato biblico"), testi di secondo livello inseriti dagli autori biblici.
Ho già accennato in "La perla nascosta nel rotolo di Rut del canone ebraico" che il mio interesse, sin dai primi momenti in cui iniziai a riuscire a far parlare i testi, si rivolse ai più antichi in quanto pensai che il vezzo degli ultimi redattori del Giudaismo fosse di tornare all’origine dell’ebraismo che con Mosè, di fatto, porta all’Egitto ed ai geroglifici, (Vedi: "Chi ha scritto l'esodo conosceva i geroglifici") quindi ad una lettura del grafico dei segni ebraici dotati d’espressività visiva evocante immagini che possono implicare una costruzione ed un messaggio degli stessi.
È divenuta così per me una realtà l’ottenere una voce inedita da tali scritti, che fa vivere momenti unici nel ritrovarla e nel leggere i risultati ottenuti.
I libri del Pentateuco, con gli altri della Bibbia ebraica, mi si sono, infatti, rivelati messaggi con due facce come un tappeto:
  • l'esterna, visibile alla normale lettura, in cui gli elementi sono singole parole;
  • l'interna, sottostante, segreta, solido supporto dell'ordito e della trama teologica, con regole precise in cui l'elemento minimo è la singola lettera ebraica vista come immagine.
In tale linea è così anche il "Cantico dei Cantici", di cui capitolo per capitolo riporto la soluzione della mia "scrutatio" che porta al testo nascosto ottenuto dalla traduzione lettera per lettera e non parola per parola col metodo inserito in "Parlano le lettere" con i significati di quelle ivi indicati.
Il risultato è sorprendente e, visto nel dettaglio, supera ogni possibile fantasia in quanto si ottiene un discorso continuo sensato ed inatteso.
Il decriptato segue la costruzione logica della lingua ebraica e così l’ho lasciato a scopi dimostrativi, per una facile verifica della congruità sulla scorta dei significati delle lettere dedotti nelle relative schede del metodo.
Come nel caso del libro di Rut, con la decriptazione del Cantico dei Cantici si ha la sorpresa di trovare un testo che riguarda la storia d’Israele.
Dalla lettura del criptato si ricava, infatti, che il "Cantico dei Cantici" riporta nei suoi 8 capitoli in forma lirica esterna 8 quadri - numero della pienezza - dei principali fatti della storia in cui Israele vi ha visto l’intervento di Dio, precisamente:

1° Quadro - "Mosè e il passaggio del Mar Rosso";
2° Quadro - "Il percorso nel deserto e la Toràh";
3° Quadro - "Dio con Mosè si forma il popolo";
4° Quadro - "Al Giordano, ove nasce il popolo d'Israele";
5° Quadro - "Storia di David, re di Gerusalemme";
6° Quadro - "David e Betsabea";
7° Quadro - "Salomone re";
8° Quadro - "Il Tempio di Salomone".

Perciò la storia esterna dell’amore di Dio per il suo popolo si basa sui fatti concreti che si leggono nella trama e nell’ordito.Le vicende narrate dal criptato si fermano proprio alla costruzione del Tempio.
La storia d'amore che si trova con la consueta prima lettura dell'opera riguarda, quindi, effettivamente il legame di Dio con il suo popolo, e quest’amore si basa su quei fatti e vicende concreti in cui Dio è intervenuto, descritti all'interno di questa storia in modo criptato, il che è una prova inattesa che fa fugare ogni possibile dubbio sul fatto che questo libro è un testo curato con funzioni liturgiche e celebrative.
Il Cantico dei Cantici, lo dimostra perciò il criptato che c’è sotto, oltre che essere una bella opera letteraria, è proprio un libro sacro, come vogliono le tradizioni ebraiche e cristiane accolte nella Chiesa cattolica ed anche dalla Protestante nonostante i vari detrattori.
Questo risultato molto importante il lettore potrà verificarlo rendendosi conto come numerosissimi siano i riferimenti biblici relativi ai fatti raccontati.
La biunivoca corrispondenza tra i fatti ed i testo decriptato, sempre con regole fisse, dimostra la volontà del criptatore e la bontà del metodo ritrovato che ha del sensazionale.Trattasi d'un cantico che evidentemente esalta l’intronizzazione di Dio nel Tempio di Salomone e che, vista la datazione del V secolo a.C. attribuita dagli esperti, è stato scritto dopo la costruzione del II Tempio (520-515 a.C.).
Tra l’altro la volontà dell’autore anonimo è proprio di dimostrare che il Cantico è un ritrovamento antico, scritto secoli prima per l’occasione dell’intronizzazione di Iahwèh nel Tempio; infatti, i quadri storici nascosti che s’ottengono dal criptato si fermano a tale occasione.
Con ciò il Tempio stesso acquista poi, in forma profetica, l’aspetto di una attesa fisica dell’incarnazione ed il decriptato dell’ultimo versetto (Ct. 8,14) nasconde la profezia di Natan dell’incarnazione del Messia dalla casa di David come ritiene la tradizione ebrea e cristiana. (2Sam. 7,12-16 e in 1Cr 17)
Segnalo poi che l’anonimo autore che attribuisce a Salomone lo scritto lo fa anche nel criptato; infatti nel versetto Ct. 6,9 nei riguardi del primo figlio di David con Betsabea, che appena nato muore, lo scriba autore l’indica come fratello, come nota autobiografica, che porterebbe così a ritenere proprio in Salomone il vero autore, in quanto quel bambino che morì era, in effetti, il fratello maggiore.

Riporto di seguito, senza interruzioni, tutto il decriptato negli 8 quadri che ho ottenuto secondo regole predefinite e predichiarate.
Lascio ora la parola a queste pagine che erano nascoste e che escono fresche come quando furono scritte, in quanto le lettere da cui sono state prodotte, secondo la tradizione, sono state usate da Dio per la creazione e per la Torah ed erano scritte sul Suo trono.

Le regole di decriptazioni che adotto sono riportate in le "Regole di lettura del criptato biblico" di "Parlano le lettere", nella rubrica "Decriptare la Bibbia".
Tutti i versetti sono stati decriptati con tali regole, di cui a dimostrazione riporto il primo:

Ct.1,1 "Cantico dei cantici, che è di Salomone."


"Alla luce è . La testa esce . Sorto è nel corpo . È vivo ! Inizierà dal principe del Potente la pace nel mondo ."

Riporto anche l'ultimo versetto in cui vi è in forma profetica, l’attesa fisica dell’incarnazione di Dio in un uomo:

"Il Figlio dell’Uno si porterà da David, da una matrice uscirà in cammino, il Potente giù ad abitare sarà, un corpo si vedrà far frutto. Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente, dall’alto generato sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi."

Questa profezia è evidentemente lì nata come estrapolazione dell’idea Tempio per il desiderio che lo Sposo s’introni in corpo carne ed ossa ed è in pratica quella del profeta Natan a David di cui è detto in 2Sam. 7,12-16 ed in 1Cr. 17.
Di seguito riporto la dimostrazione di tale decriptazione.

Ct. 8,14 "Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto, sopra i monti degli aromi."



"Il Figlio dell’Uno (=) si porterà da David , da una matrice uscirà in cammino , il Potente giù ad abitare sarà , un corpo si vedrà far frutto (). Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente , dall’alto generato () sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi ."

Quest’idea è in linea anche con un possibile decriptato insito nel titolo:

Ct. 1,1 "Cantico dei cantici che è di Salomone."



"La Luce si lancerà in dono in un corpo per stare con i viventi ; dell’Unico il Principe dal serpente libererà () i viventi nel mondo ",
vale a dire ci sarà un altro tempo in cui il Dio vivente entrerà in un Tempio non fatto da mani d'uomo!

1° QUADRO: MOSÈ E IL PASSAGGIO DEL MAR ROSSO
Ct. 1,1 "Alla luce è. La testa esce.
Sorto è nel corpo; è vivo!
Inizierà dal principe del Potente la pace nel mondo."

Ct. 1,2 "È alla luce. (Es. 2)
(I. 1) In un nido (il nido è la cesta di papiri) è all'acqua.
Ad inviate illuminazione c'è di versarlo per portata indicazione.
(La madre e la sorella di Mosè, Maria sono le inviate illuminate.)
La bocca è aperta che porta il vaso.
(Lo vede la figlia del faraone che apre la cesta.)
È bello! È dall'acqua alle mammelle. È così vivo, forte è, energico."

Ct. 1,3 "Potente il corpo è. Di un nobile è il vaso.
(I. 2) Bello è Mosè!
Dalle acque emerge il segno portato alla mente per versargli il nome.
(È così venuto dalle acque il segno per imporgli il nome. Vedi: "Chi ha scritto l'esodo conosceva i geroglifici")
Così cresce retto, energico.
Si vide d'un Egiziano (serpente) la morte originare. (Es. 2,12)
Ad uscire da casa (fu costretto) di portasi così."

Ct. 1,4 "Mosè base è dei fratelli del suo popolo.
È così inviato per la testa portargli a sollevare. (Es. 3)
Fuori per uscire da dentro (dal paese).
È dall'Unico inviato all'esistenza per aprire ai viventi il cammino.
(Come) un unico corpo è a portarlo.
Per inviarlo in cammino è.
Dal potente (Faraone) fuori li porta con l'energia del Nome.
Dal chiuso (dalla prigionia) escono.
Da dentro (dal paese) la base pura è di un corpo (popolo) ad uscire, protetto.
Aiutato è che anela d’essere dall'opprimere strappato via.
Al corpo (popolo) è la vita per amore riportata così."

Ct. 1,5 "Nella nerezza (nel buio) esce dall'Unico inviato, con violenza l'Unigenito si porta in campo.
Dentro l'energia porta, segni lancia, reca brucianti al serpente (Faraone) le piaghe.
I primogeniti escono degli Egiziani ad essere abbattuti. (Es. 12,29-34)
Per via è il popolo.
È stato piegato con bruciore il Faraone.
Alle acque escono."

Ct. 1,6 "Dio un segno fa vedere all'inviato (Mosè).
(I. 3 e 4) È illuminato: i primogeniti inviati siano! (Es. 13,1-16)
Diventa nero per i nobili (del Faraone) completamente.
Luce illuminante per questi (per gli Israeliti).
Il Verbo (ciò) indica all'inviato. È in campo la luce.
Da Mosè i figli che sono primogeniti alle acque sono fatti scorrere. (Es. 13,1-16)
A portarsi dentro sono. (Es. 14,15-31)
Il Nome energia forte emette.
Del Cuore il segno esce.
Viene aperto facilmente l'alto mare.
Gli agnelli alle acque sono.
Illumina la notte ai primogeniti l'energia.
Il Cuore al corpo/all’armata indica d'esistere."

Ct. 1,7
"Si apre (il mare).
(I. 5) A camminare, sono aiutati.
Esce al Faraone a riessere la luce (prima era buio per Lui).
I primogeniti entrano dentro.
Esce l’alito forte dell'Unigenito (Il vento che apre il mare).
È così uscito il segno: (le acque) di Ra ha aperto!
I primogeniti sono in modo piano entrati.
Al segno il corpo dentro è sceso.
Dentro giù ad entrare il corpo è con Mosè.
Gli Egiziani nell'acqua entrano.
I primogeniti usciti sono.
Rientra dentro in azione il Cuore.
È apertamente dall'alto in azione per proteggere del corpo l’esistenza.
I congiunti sono stati facilitati."

Ct. 1,8 "Iniziano alle acque i serpenti (gli Egiziani).
Venuta la conoscenza è che il cammino aperto è stato.
Dalla bocca riescono i figli, sorgono dal mare.
A scendere iniziato è dagli Egiziani.
Così dentro l'azione si rovescia.
Da dentro si sono fuori rialzati i primogeniti.
L'inviato ha portato a Ra un forte primo segno che nel cammino aiuta.
È stato un segno forte pulito (liscio) dell'azione del Potente!
Mosè il retto inviato, col bastone ha indicato d’aprire di Ra il mare."

Ct. 1,9 "Gli Egiziani con i cavalli finiti sono dentro con i carri.
Sono del Faraone il sangue.
È stato un segno forte a mano piatta a Ra.
È il segno che esiste! (È il segno che Dio c'è.)"

Ct. 1,10 "L'energia iniziata dal bastone ha portato degli Egiziani la vita ad essere spenta. Dentro a finire ha recato i corpi.
Il mare su a riportare inizia i corpi.
Così dentro i nobili, il bastone ha colpito nel mare."

Ct. 1,11 "Dal segno portato il corpo è colpito, apertamente i figli, (dicono): ha agito la Luce in campo aperto.
In cammino al popolo energia versano della protezione portata, indicano che ha aperto facilmente (il mare di canne) il rosso."

Ct. 1,12 "Dell'Eterno la Luce ha aperto le acque, per camminarvi dentro i viventi.
Tornano portandosi da lampada.
Protetti sono stati gli inviati (i primogeniti) Tiniti (di Menfi); il corpo è stretto (unito) a riportarsi."

Ct. 1,13 "Dalle angustie si porta il corpo fuori agli Amari, protetti si portano. Battuto è stato il Faraone dalla forza che dentro fu ad inviare l'Onnipotente che fu gli Egiziani ad opprimere."

Ct. 1,14 "I primogeniti illuminati tutti al campo come torelli protetti si riportano.
Battuti sono stati gli Egiziani!
Forti i primogeniti alle acque sono stati.
L'azione è raccontata con forza."

Ct. 1,15 "Rientrati gli inviati (i primogeniti), di come sono stati a viso aperto a Ra con forza segnati, che sono stati in campo inviati, così, con forza parlano.
In campo aperto hanno visto la forte energia dell'Essere, una mano aperta è stata recata agli inviati al mare."

Ct. 1,16 "Gli usciti inviati così sono stati a viso aperto amati dall'Essere Unico.
Il soffio d’energia hanno sentito al mare.
L'ira ha visto il corpo, un luminoso fuoco hanno visto promanare gli inviati in campo."

Ct. 1,17 "A versare il corpo porta il segno alle case/famiglie.
(I. 6) Indicano l'Essere che l'energia ha portato al primogenito corpo.
Questi al mare al corpo la vita dal Cuore con energia ha recato.
I figli portano il segno del mare."
Questa lettura del Capitolo 1 del Cantico dei Cantici conferma che al passaggio del Mar Rosso non ha partecipato l’intero popolo com’è sviluppato in "La risurrezione dei primogeniti".

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 1
1 Cantico dei cantici, che è di Salomone.
2 Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino.
3 Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi, profumo olezzante è il tuo nome, per questo le giovinette ti amano.
4 Attirami dietro a te corriamo! Mi introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo per te, ricorderemo le tue tenerezze più del vino. A ragione ti amano!
5 Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come i padiglioni di Salma.
6 Non state a guardare che sono bruna, perché mi ha abbronzato il sole. I figli di mia madre si sono sdegnati con me; mi hanno messo a guardia delle vigne. La mia vigna, la mia, non l'ho custodita.
7 Dimmi, o amore dell'anima mia, dove vai a pascolare il gregge, dove lo fai pascolar al meriggio, perché io non sia come vagabonda dietro i greggi dei tuoi compagni.
8 Se non lo sai, o bellissima tra le donne, segui le orme del gregge e mena a pascolare le tue caprette presso le dimore dei pastori.
9 Alla cavalla del cocchio del faraone io ti assomiglio amica mia.
10 Belle sono le tue guance tra i pendenti, il tuo collo tra i vezzi di perle.
11 Faremo per te pendenti d'oro con grani di perla.
12 Mentre il re è nel suo recinto, il mio nardo spande il suo profumo.
13 Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra, riposa sul mio petto.
14 Il mio diletto è per me un grappolo di Cipro nelle vigne d'Engàddì.
15 Come sei bella amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono colombe.
16 Come sei bello, mio diletto, quanto grazioso! Anche il nostro letto è verdeggiante.
17 Le travi della nostra casa sono i cedri, nostro soffitto sono i cipressi.

2° QUADRO: IL PERCORSO NEL DESERTO E LA TORAH
Ct. 2,1 "Ad incontrarli sono in assemblea le famiglie.
Della protezione, per il segno uscito, il Principe (Mosè) reca energica illuminazione.
Porta in luce gli inviati, indica apertamente al popolo: (Quelli che avete) versati sono vivi."

Ct. 2,2 "Così l’illuminazione portano i tornati alle famiglie.
Dagli inviati esce l’annuncio che vive il Vivente.
Così l’angelo del male è segnato.
Sono alle case della forte energia uscita i figli a recare il segno."

Ct. 2,3 "Così i prescelti parlano.
Portano all’assemblea delle case azione che fa alzare la forza di uscire in campo, essendo stato in azione il corpo così inviato amato dall’Essere.
Nelle case la forte energia esce dai figli, è vita per le case.
La protezione di cui portavano il desiderio finalmente è stato portata.
È del sabato (del riposo dello spirito) ad essersi portato il frutto, di (questo) giorno il segno hanno portato, la voce nell’assemblea così ci fu."
(È il primo segno che sta per venire il giorno del Signore: "Esce il sabato"; Dio col manifestarsi ha attestato che è finita la collera del sesto giorno! Perciò il sabato ha portato il primo frutto. Vedi: "La durata della creazione")

Ct. 2,4 "Si aprono le case all'esistenza dell'Unico da cui promana l'esistenza.
Di Dio dentro è il segno uscito, è stata forte l'energia recata.
L'aiuto ha rivelato, l’ha portato l’Altissimo per amore."

Ct. 2,5 "La pienezza della vita così si riporta, inviata è stata dentro la prima luce, è stata l'illuminazione portata.
Gli idoli impuri per gli inviati sono nelle case finiti.
Parlando portano vita.
Vive così l’annuncio del potente segno dell'amore dell'Unico da cui promana l'Esistenza."

Ct. 2,6 "Il Nome di Dio ha portato il segno, ha strappato via il serpente per la prima volta, è stata portata ad esistere per i viventi la forte energia.
Ed il segno dentro racchiudono.
Ricreati sono stati."

Ct. 2,7 "D'uscire dall'essere schiavi il tempo è.
Vengono così vivi da dentro energicamente a recarsi al confine.
Forte si soffre la necessità, perché dentro le schiere portano la fine degli otri (dell’acqua), iniziano ad essere lambiti e portati al termine.
Entrano nel deserto, inizia l'acqua a finire, angoscia si porta.
E inizia per l'acqua segno di agitazione portato dal popolo.
Il popolo porta il primo segno di uscire dall'amore dell'Eterno.
Le colonne (del popolo) in assemblea parlano di sollevarsi."

Ct. 2,8 "Vociano, con la mano ai bastoni, affliggono l'Inviato (Mosè). (Es. 17,1-7)
Escono le armi.
Fanno uscire da dentro l'unica acqua che liberata scorre (le riserve).
Agirà il Potente, uscirà dal monte, una forza d'acqua viva si verserà parla (Mosè), farà sorgere l'azione del Potente aprendo un pozzo ai perversi."

Ct. 2,9 "In silenzio mano al bastone, la mano con forza potente solleva, dentro forte inizia il bastone con potente azione, una bocca al popolo apre, inizia ad essere potente la forza dell'acqua, esce energicamente fuori, colpita esce alla vista, si porta l'acqua (che era) sbarrata; origina dal foro.
Facilmente il segno potente emette col bastone Mosè, scorre forte dal chiuso l'acqua emessa fuori.
Ai paurosi il Potente energicamente ha portato il segno, l'acqua viene su forte, si alza, acqua emessa fuori del chiuso per i fiacchi che erano per l’acqua."

Ct. 2,10 "In azione l'energia al mondo dall'Amato è stata portata.
Inizia la vita di un popolo potente.
È sorta la forza per camminare.
Del male è segnata con forza l'esistenza.
Del soffio la fine è portata.
Potenti vasi sono in cammino."

Ct. 2,11 "Così è al mondo l'energia (di Dio) uscita.
Al mondo la pienezza del segno ha recato.
Gli Ebrei sono in cammino.
Per il Nome passati.
Esce un potente vaso; il Potente lo conduce."

Ct. 2,12 "Al mondo l'Inviato giù dagli angeli è.
Per i viventi una lampada l'Unico recò dentro la terra.
Si vide da segno uscire questi per i viventi.
Un forte popolo uscì in cammino che sarà sentito portare voce al mondo. La Torah invierà ad ascoltare.
In terra da angeli la porteranno." (Gli ebrei sono angeli che portano la Torah)

Ct. 2,13 "Uscito il tempo, ad incontrarlo uscì l'Inviato.
(I. 7) A cuore aperto gli parlò in cammino il Signore che nel cammino una bocca ad inviare fu.
Di vita riempì i viventi, li circondò, doni portò.
Il popolo fu in grembo a portare.
Nei viventi la forza del cammino del male che era a segnarli nell’esistenza, fu il soffio confinato.
Furono portate al serpente bruciature, in cammino."
(È iniziato il tempo in cui la collera del Signore cogli uomini è terminato. L'invio della Torah, di cui è cenno al versetto 2,12, ha coinciso con l'alba del 7° giorno della creazione; la teofania di fulmini e luce che l'hanno circondata sul Sinai stanno ad indicare un momento particolare della storia della creazione. Vedi: "La durata della creazione")

Ct. 2,14 "Forti (gli Amaleciti) si portano sul sentiero, chiudono il cammino, portati si sono in campo, circondano, con potenza agiscono, dentro ai circondati segnano il corpo. (Es. 17,8-16)
(Gli ebrei) escono vivi dall'accerchiamento, camminano fuori.
Dal monte, inizia con forza l'energia ad esistere, dal primo all'ultimo i vivi vedono la forza della mano a coppa aperta (Mosè prega).
Il Nome è in azione, emette forza, inizia segno di rovesciamento, porta potenza; facile così è un rovesciamento.
Riportati in cammino al far della sera vivi vedono d’essere per la mano a coppa dell'Inviato. (Perché Mosè l'ha pregato)
L'Unico li ha portati fuori."

Ct. 2,15 "(Ma gli Amaleciti) Iniziano a ristringerli.
(I. 8) Le armi portano potenti energiche che portano bruciature. In alto è Mosè. Dall'alto la forza di vita gli rovescia il Cuore che è vivo.
Vive le schiere sono. Dai familiari che a vivere sono alle acque si riportano gli agnelli vivi, sono dall’Inviato riportati dal giro alle abitazioni."

Ct. 2,16 "La protezione ha portato.
Battuto è stato il serpente, la forza fu portata dall'Unico, energia potente ha portato al mondo. Il male uscì da dentro.
L'illuminazione ha portato, luce inviata è stata ai viventi."

Ct. 2,17 "L'Eterno luce è, parla, porta i chiusi ad aprirsi, è portata la vita, ed il vessillo portato al mondo si alza potente.
Il Potente è vivo, avvolge, dentro protegge, ai viventi apre il cammino, l'Amato è, potente solleva dentro l'esistenza.
L'Unico reca potente azione, parla, il popolo fa uscire.
L'Unico è potente, è forza per i viventi, dall'alto genera, è dentro segnato il popolo."

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 2
1 Io sono un narciso di Saron, un giglio delle valli.
2 Come un giglio tra i cardi, così la mia amata tra le fanciulle.
3 Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto tra i giovani. Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce il suo frutto al mio palato.
4 Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore.
5 Sostenetemi con focacce d'uva passa, rinfrancatemi con pomi, perché io sono malato d'amore.
6 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.
7 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l'amata, finché essa non lo voglia.
8 Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline.
9 Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate.
10 Ora parla il mio diletto e mi dice: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!
11 Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se ne è andata;
12 i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.
13 Il fico ha messo fuori i primi frutti le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella e vieni.
14 O mia colomba, che stai nella fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro.
15 Prendeteci le volpi, le volpi piccoline che guastano le vigne, perché le nostre vigne sono in fiore.
16 Il mio diletto è per me e io per lui. Egli pascola il gregge tra i gigli.
17 Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, o mio diletto, somigliante alla gazzella o al cerbiatto, sopra i monti degli aromi.

3° QUADRO: DIO CON MOSÈ SI FORMA IL POPOLO
Ct. 3,1 "Si vide del Potente con Mosè la rettitudine dentro esistere.
Della notte ha portato la fine.
Dentro si versò della luce il tempo. (È cominciata la luce del 7° giorno!)
Fu a rivenire il fuoco dell'amore.
Nel mondo l'anima rifù, dentro l'arco (dell'alleanza Es. 19 e successivi) fu riportato.
Reca (il nuovo giorno) del serpente ad iniziare l'uscita, alla fine sarà portato."
(Con Mosè c'è il passaggio tra il sesto e il settimo giorno della creazione. Dio dopo la cacciata d’Adamo ed Eva restò adirato nella seconda parte della giornata del sesto giorno. L’alba del settimo giorno fu la consegna della Torah.)

Ct. 3,2 "Inizia il sorgere (del giorno 7°) esce l'energia che l'Unico porta, l'inizio della pienezza si reca nell'intimo ad entrare, dentro agisce, è alla moltitudine l'illuminazione portata.
Riversata è la vita che si portò a fuggire, dentro ha portato segni il Padre, ha versato la luce al mondo, viene l'illuminazione del (suo) amare.
L'Inviato (Mosè) ne parla, illuminato è.
Dentro siede da colonna che è portante e con potenza dà inizio all'uscita, l'indica, con forza conduce."

Ct. 3,3 "All'uscita portati dall'Inviato sono apertamente alla luce, dall'amarezza sono i viventi ad uscire, ritornati sono alla vita, dentro agisce l'Essere, al popolo inizia il segno dell'accendersi dell'amore.
L'Inviato (Mosè) parla illuminato con l'Essere, fa vedere segni ai viventi."

Ct. 3,4 "Dentro vivo agisce il Cuore, illumina gli Ebrei che scelti sono, la vita esce, (II. 1) alla vita eterna il Nome li solleva, l'Unico indica d'esistere, dal primo all'ultimo l'illuminati dall'amore.
Il profumo ri-esiste della fratellanza, a questo tutti sono portati dal bastone del Serpente primo (Mosè il capo dei Leviti).
L'Unico li protegge, parla all'Inviato, porta dell'Eternità la luce, entra dentro la forza dell'unità completa.
Sono condotti da Dio; un tempio dell'Unico vivente sono.
E Dio unico nella mente/testa nel mondo reca un popolo che scelto è stato."

Ct. 3,5 "D'uscire dall'essere in prigione il tempo è, vengono così per le acque dentro ad abitare ai confini. (Vogliono portarsi verso il Giordano.)
Forte si soffre la necessità, perché dalle case a scendere dentro inizia a portarsi il segno degli otri, iniziano ad essere lambiti e portati a termine.
Entrano nel deserto, inizia l'acqua a finire, angoscia si porta ed inizia per l'acqua segno d’agitazione portato dal popolo, il popolo porta il primo segno di uscire dall'amore dell'Eterno, le colonne strette parlano di sollevarsi."
(Avviene la stessa situazione del versetto Ct. 2,7; infatti, l'episodio "Massa e Meriba" c'è sia in Es. 17,1-7 sia in Nm. 20,1-11, in due tempi diversi.)

Ct. 3,6 "L'acqua fu al colpo ad iniziare, un segno dall'alto uscì, un'acqua energica,
(II. 2) acqua nel deserto, così il segno fu dell'acqua al popolo recato.
Completamente si vide alla luce emettersi l'acqua rovesciata, dal Cuore dal corpo segnato, si portò potente da dentro, per il bastone dell'Inviato uscì acqua per tutti.
Il Padre versò il segno che in un corpo si porterà per tutti."
(Questo segno di Mosè, che colpisce la roccia e da questa scaturì acqua, è profezia del Cristo, che crocefisso in croce, colpito da una lancia, farà uscire acqua dal suo costato a salvezza di tutti. Tutti i Profeti nel criptato riprendono quest’episodio che ho trovato anche più volte nel Levitico.)

Ct. 3,7 "Fuori emessa, uscì l'acqua. Il Cuore il segno portò.
(II. 3) Una luce potente accese.
Il Potente in vita uscirà, la Luce che illumina gli esseri viventi camminerà dentro il corpo di un vivente per tornare.
Fu dentro per la potenza uscita dall'acqua a camminare il figlio che è Israele."
(Quest’uscita dell'acqua dalla roccia la vedono tutti; l'acqua indica una nascita, quella del popolo d'Israele, profezia della nascita del Figlio di Dio.)

Ct. 3,8 (Vengono succintamente descritti i meriti di Mosè.) "Tutti i viventi fratelli colpiti furono all'Oreb.
La vita ad apprendere furono.
La vita potente racchiusa ai viventi uscì.
L'Unico è luce all'Oreb.
E dall'alto fu così al popolo (da Mosè) portata di vita la parola dell’Uno che dentro della notte recò la fine."

Ct. 3,9 "Dell'Unico con la parola al popolo fu portatore energia.
Al sentirla l’illuminazione entrò.
Il Potente portò al mondo la vita.
Un cammino di pace aprì.
La vita dall'albero (del paradiso) fu ad entrare nel cuore dei figli."

Ct. 3,10 "Al popolo recò quanto basta d'azione d’illuminazione per aprire la rettitudine.
Riempì con la parola le menti, dalla parola fu la legge divina portata scolpita che apre dentro la vita.
Il popolo così dentro portò. Iniziò dal corpo ad andar via la morte e a coppe portò nel corpo a scorrere l'amore del Vivente.
Dentro l'Inviato portò l'indicazione che esiste un popolo che porta la pace."

Ct. 3,11 "Innalzato l'Unico fu dall'Inviato nel mondo.
(II. 4 e 5)
Recato alla vista fu dall'Inviato nel mondo.
Il Figlio (Israele) condusse.
Con i segni fece alzare la forza, portò energia dentro ai viventi in cammino, la pace entrò dentro, si vide un bel corpo uscire.
Illuminato, agì con il cuore.
Di mente aperta, la potenza portò dell'Unico ai viventi.
Recò dentro l'esistenza che conduce alla vita, racchiuse il segno che l'energia indica di portare.
E dentro fu portata la vita da Mosè (tanto) che la prigione finì.
Col cuore condusse (il popolo)."

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 3
1 Sul mio letto durante la notte, ho cercato l'amato del mio cuore; l'ho cercato, ma non l'ho trovato.
2 Mi alzerò e farò il giro della città: per le strade e per le piazze; voglio cercare l'amato del mio cuore. L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
3 Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda: Avete visto l'amato del mio cuore?
4 Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l'amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente non lo lascerò finché non l'abbia condotto nella casa di mia madre, nella stanza della mia genitrice.
5 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per i cervi dei campi: non destate, non scuotete dal sonno l'amata finché essa non lo voglia.
6 Che cos'è che sale dal deserto come una colonna di fumo, esalando profumo di mirra e d'incenso e d'ogni polvere aromatica?
7 Ecco la lettiga di Salomone: sessanta prodi le stanno intorno, tra i più valorosi d'Israele.
8 Tutti sanno maneggiare la spada, sono esperti nella guerra; ognuno porta la spada al fianco contro i pericoli della notte.
9 Un baldacchino s'è fatti il re Salomone, con legno del Libano.
10 Le sue colonne le ha fatte d'argento, d'oro la sua spalliera; il suo seggio di porpora, il centro è un ricamo d'amore delle fanciulle di Gerusalemme.
11 Uscite, figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona che gli pose sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno della gioia dl suo cuore.

4° QUADRO: AL GIORDANO, OVE NASCE IL POPOLO D'ISRAELE
Ct. 4,1 "Esce dall'Inviato la rettitudine, la forza dalla parola esce, il male è segnato, è ad uscire l'energia della rettitudine che è per la parola ad entrare in azione.
Sono (altri) inviati ad essere invasati con violenza (i settanta anziani Nm. 11,24-30), vive la vita dentro dell'Eterno, con potenza alzano della vita il segno, con la rettitudine bruciano il nemico, così rettamente agiscono, attorno escono, l'agire colpisce con forza i viventi, illuminati camminano, con potenza la luce portano.
La vita genera in cammino il potente, l'Eterno."
(La prima parte, nella situazione che emergeva del racconto dell'Esodo, al versetto Ct. 1,15, è stata letta: "Rientrati gli inviati, di come sono stati a viso aperto a Ra con forza segnati, che sono stati in campo inviati, così, con forza parlano; in campo aperto hanno visto la forte energia dell'Essere, una mano aperta è stata recata agli inviati al mare." Quest’accostamento porta a concludere che sono finiti i 40 anni del cammino nel deserto, vale a dire tutto il popolo ha raggiunto lo spirito che avevano ricevuto i primogeniti, spettatori dell'evento pasquale.)

Ct. 4,2 (Mosè muore sul Monte Nebo.) (Deut. 34)
"L’illuminato (Mosè) inviato è così (quale) vaso d'eternità.
Dal popolo esce per la fine.
E dentro si reca indicazione che illumina (Mosè) che in alto si recherà, la vita emetterà su un monte in un posto chiuso.
Si alza, esce la luce dal vaso col Potente vive.
Ai viventi indicazione inizia -è morto! - porta ad illuminare tutti, l'apertura inizia essere al Nebo uscito alla Vita."
(Il Nebo è un monte a sinistra della valle del Giordano; quindi il popolo sotto la guida di Giosuè attraversa il Giordano.)

Ct. 4,3 "Il vigore portato dal cuore in campo aveva illuminato l'inviato (Mosè)
(II. 6) che fosse all'orlo portarsi del confine.
Dell'Essere il Vaso (l'arca) ha portato i viventi.
Dal deserto con energia iniziano a portarsi fuori a cavità fresche, all'aperto dall'alto si portano. (Scendono dalle pendici in sinistra nella valle del Giordano.) Energicamente il popolo si rovescia al confine, anela di combattere, potente scende alle acque indicate, con facilità."

Ct. 4,4 (Inizia l’attraversamento del Giordano Giosué 3)
(II. 7) "Dentro delle acque cammina alla porta, partorito sarà, dalla porta scenderà, ed alla luce il vaso del figlio (Israele) condotto sarà.
Alle potenti schiere di guerrieri Dio parlò: -uscite dalle acque del giardino al confine (Giordano); - Levi agisca - in alto sia portato il Vaso (arca) - la potente luce dal potente Cuore con forza aprirà il passo dentro al popolo che è alle acque."

Ct. 4,5 "Alla luce venne emessa la forza dall'Onnipotente dal vaso (l'arca).
Il vaso (dall'arca) s’illuminò.
Dell'energia fu in azione il soffio; il popolo è all'acqua.
Ad un segnale iniziano a portarsi le acque con forza in su, dentro fu ad aprirsi, aperte il popolo vide essere state le acque, dentro giubilo emesso fu dai viventi."

Ct. 4,6 "L'Eterno il dono alitò, aprì con la forza portata le acque ed il vessillo recò a sollevare il Potente con potenza.
- È vivente Dio -
- Il vaso (l'arca) del Potente è -
- Dio esce con un popolo nel mondo -
- Vivo si porta col popolo -
- E Dio cammina dentro il tempo -
- Apre il cuore portando energia in campo -"

Ct. 4,7 "Così in cammino è il soffio uscito che il male sarà a finire, il giorno si porta che dai viventi l’annullerà dentro facilmente."
(In questo settimo giorno della creazione, appena iniziato, sarà finito il nemico.)

Ct. 4,8 "L’Unico ha indicato d'essere vivo, dal cuore promanata porta l'energia, un vaso potente è al mondo, iniziato il segno è del vivente Potente il Figlio (Israele) che porta energica l'indicazione (di Lui), dentro porta dell'Unico l'esistenza, indica che la luce reca.
Il popolo è dal Signore illuminato.
Inizia vita ad emettere al mondo.
Vive del Signore una lucente lampada che ha portato un consacrato.
Ed invia ai viventi il consiglio.
Si porta ad indicare l'Unico.
Il popolo è portatore del segno.
Alla vita generato, il popolo è emanato dalle acque, il popolo è vivo."
(L'attraversamento del Giordano è la nascita del popolo d'Israele; profeticamente dal battesimo nel Giordano inizia il ministero del Cristo. Sal. 2,7 "Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato." Il parallelo col Vangelo è immediato: Mc. 1,11b "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto.")

Ct. 4,9 (Nei versetti 4,9 e 4,10 è descritta la missione d’Israele nel mondo.) "Del Potente dentro da casa il segno inviato è stato (al mondo), dall'Unico.
Lo spavento è in tutti (nei popoli vicini) entrato.
Del cuore dentro ha indicato il frutto.
L'Uno in azione per vendicarsi giù ha portato un popolo all'angelo (ribelle), (questo popolo) sarà retto."

Ct. 4,10 "Tra i viventi al mondo la bellezza porteranno dell'amore ad esistere.
(II. 8) Così fratelli alla fine saranno tutti.
(Da questo popolo) uscirà la vita al mondo, il Cuore dentro si porterà per amore, sarà un retto in vita, la forza dell'Essere con l'energia porterà, nel popolo sarà a chiudersi il Nome che inviato sarà, così, in vita.
(Da questo popolo nascerà il Nome, cioè s’incarnerà il Messia.)
Caleb (che era) del cielo..."

Ct. 4,11 (Quando gli esploratori andarono a vedere la terra promessa.)
(III. 1) "...da angelo parlò (Nm. 13 e Deut. 1,20-29): I segni (della Terra Promessa) indicano la bellezza davanti aprirsi, al bordo di portarsi indica essere facile, tutto aperto, con l’aiuto dentro (i popoli vicini) abbatterà il Potente.
Il cuore ha indicato in assemblea che un segno potente di fuoco porterà, emetterà una fornace, con forza fiaccherà gli uomini, è facile!
Un ariete sarà l'esercito, dentro inviato si porterà energicamente."

Ct. 4,12 (Era come dicevano Caleb e Giosuè, ma per la poca fede del popolo l’evento si verificò 40 anni dopo.)
"Nel giardino energicamente agiscono portandosi potenti, uniti stretti al confine sono, tutto aprono, al Golan agiscono portandosi potenti (fino) all'acqua della fontana sigillata (lago di Tiberiade)."

Ct. 4,13 "Luminosa frescura, è una coppa del paradiso. Ai corpi l’acqua reca energia, per il popolo frutti eccellenti ci sono per vivere. Perdonato è in vita il popolo. Da angeli calcano il mare."
(Un giardino nel versetto precedente, una coppa del paradiso in questo versetto, perché il popolo è stato portato in un paradiso terrestre. Infatti, dopo essere partiti da un posto bellissimo - la terra di Gosen in Egitto - in cui però vivevano da schiavi, dopo 40 anni nel deserto, di fatto liberi, ma timorosi, ora arrivano ad un posto bello, ma finalmente liberi, coscienti che Dio li ama. Peraltro nella Genesi si legge "Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra - era come il giardino del Signore, come il paese d’Egitto, fino ai pressi di Zoar." Gen. 13,10. Vedi: "Il giardino dell'Eden".)

Ct. 4,14 "Con energia signoreggiano, si porta facilmente il popolo in possesso ed al nido con energia a vivere si portano.
Piacevole tutto, agendo si alzano, sono potenti dentro, portano ruggiti. Per vivere il popolo si porta ad aprire le tende, agisce la perfezione, al popolo inizia luce ad essere dentro del cielo."

Ct. 4,15 (Questa vita beata viene presto messa in pericolo; infatti:) "I viventi (che abitano lì) reagiscono con forte energia, del giardino sono viventi dentro gli Aramei che percuotono con forza per l'acqua e inviano armati potenti forti all'acqua; i viventi l’inviano dal Libano."

Ct. 4,16 "Azione portano i popoli che sono al Nord e dentro a recare iniziano le forze dal confine in destra, il campo inceneriscono, sono in cammino con energia, sono fortemente armati, potenti si portano.(Ma al popolo d'Israele Dio porta in aiuto un salvatore!)Dentro il Nome una forza portò ad esistere.
Venne in Davide.
Fu la potenza a scorrere (mentre) a pascolare si portava.
Fu l’Unico della rettitudine la potenza a soffiargli nel corpo.
Fu in un vivente la fortuna ad essere recata."

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 4
1 Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo, le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad.
2 I tuoi denti come gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna.
3 Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo.
4 Come la torre di David il tuo collo, costruita a guisa di fortezza. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di prodi.
5 I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano tra i gigli.
6 Prima che spiri la brezza del giorno si allunghino le ombre, me ne andrò al monte della mirra e alla collina dell'incenso.
7 Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia.
8 Vieni con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano, vieni! Osserva dalla cima dell'Amana, dalla cima del Senir e dell'Ermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi.
9 Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo con una perla sola della tua collana.
10 Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa , quanto più deliziose del vino le tue carezze. L'odore di tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
11 Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c'è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.
12 Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata.
13 I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti squisiti, alberi di Cipro con nardo,
14 nardo e zafferano, cannella e cinnamomo con ogni specie di alberi di incenso; mirra, aloè con tutti i migliori aromi.
15 Fontana che irrora i giardini pozzo d'acque vive e ruscelli che sgorgano dal Libano.
16 Levati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia nel mio giardino.
Si effondano i suoi aromi. Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i suoi frutti squisiti.

5° QUADRO: STORIA DI DAVID, RE DI GERUSALEMME
Ct. 5,1 "Dalla (sua) casa (la casa di Iesse) dall'Unico scelto fu (1Sam. 16).
Potente cammina promanato dall'Essere.
Fratello segnato di forza.
Vaso potente nel mondo.
Leone scelto fu ai viventi portato.
Capo è del popolo.
Dentro il Nome con forza è in azione nel corpo.
Sarà il popolo a proteggere.
Dentro si giubila.
L’indicazione c’è che segnata è dall'Essere l'esistenza dell'inviato, che con forza agisce.
Racchiude nel cuore la forza.
A mangiare si porterà i cattivi.
È del Vivente una colonna e recherà luce.
Da ariete si porterà Davide; una forza vivente!"

Ct. 5,2 "Dell'Unico inviato è. È luce inviata al mondo. Porta un cuore forte.
(III. 2) I nemici rovescerà. Si porterà potente Davide.
Forte aiuto recherà a chi vacilla per liberarlo.
Una forza del Potente è; dell'Unico racchiude il segno che la forza del male è finita.
È dell'Essere portatore d'energia, scelto è, perfetto è, principe che dall'Unico illuminato è.
Inviato pieno di buona potenza.
Da freccia porterà a segno l'esistenza.
(Ma un) capo pieno di forza, che gonfio è di potenza, si porta possente in campo."

Ct. 5,3 "Per l'arroganza (dei nemici) il bene finito era.
(III. 3 e 4) Iniziava segno di oppressione completa.
Con energia indicò d'essere il primo forte vaso.
Il vaso in campo di un dio dentro acceso d'energia uscì col corpo chiuso (in un’armatura) alto; indica d'essere la fine del popolo. (1Sam. 17)
Golia è il vaso (Si verifichi, c’è proprio scritto Golia).
Come esce iniziano i cuori ad emettere dalla bocca la vita."

Ct. 5,4 "Davide è mandato.
La forza della mano porta la vita ad emettere (tira un sasso); ad aprire del chiuso porta la testa e la vita (di Golia) rovina.
Esce dalla vita e l'azione dal Potente è portata."

Ct. 5,5 "Sorto il segno è, (cioè tutti si rendono conto che ...) dall'Unico inviato è dal Potente.
(III. 5) Parla il segno che si racchiude la potenza in Davide, l'esistenza porta fortemente protetta dall'Essere che l'energia al fanciullo ha portato.
La vita si riporta al popolo e inizia a portarsi via lo spavento; è cambiato l'agire dentro, il male se ne va.
Parla il portato segno: uscirà dalla vita l'angelo perverso!"

Ct. 5,6 "Liberati finalmente sono (dai Filistei).
Inizia l'inviato ad essere il potente Davide.
Forte e amato è.
Il suocero (Saul) (lo vuole) abbattere (mentre) lo sente in casa cantare.
Gli parlano. (Gionata) ad illuminarlo è.
È fatto alzare, inizia ad uscire.
Dentro al deserto si porta.
Ricercato al confine è, in campo si porta.
E del potente (Saul) inizia la vita a scendere.
Inizia l'indicazione ad essere aperta.
Rovesciato vede il segno dell'esistenza portarsi.
Ed il potente (Saul) inizia a trarre vaticini."

Ct. 5,7 "Uscita dall'inviato (Saul) la custodia.
È la vita uscita a capovolgersi.
La vita della casa una rovina; da (essere) capo uscirà.
Così gli si porta un inviato (Samuele), con forza parla, fa scendere dal perverso la forza, l'inviato (Samuele) l’illuminazione dell'Unico gli reca.
Inizia la fine del capo.
Basta d'esistere la protezione forte al vivente dall'alto.
La forza del Nome dal capo è uscita.
Lo stringerà la morte."

Ct. 5,8 "Escono sette segni d'esistenza (anni) a venire così di vita (a David, che sette anni regnò ad Ebron, poi sarà re a Gerusalemme).
Dentro energia porta a segno a Gerusalemme.
Dell'Unico su un uomo il segno di vita scende, inizia a portare primo finalmente Davide.
È la vita ad aprirglisi, segno in cammino è che la protezione porta del Potente e la luce a racchiudere portando potenza.
Il segno dell'amore dell'Unico inviatogli è."

Ct. 5,9 "La vita si apre all'amato, di rettitudine tributo porta per aiuto al mondo.
Bei figli, doni di vita (gli nascono).
La vita si apre all'amato, al retto vivente David.
Illuminato vaso retto al mondo si apre, illumina la casa, dell’Eterno da inviato si porta."

Ct. 5,10 "Davide è innalzato. Dell’assemblea portato primo.
Di protezione porta la veste. Giubilano mille e mille."

Ct. 5,11 "Da capo inizia illuminato a portarsi retto.
Puri la bocca di questi versa precetti.
Completamente è portato al culmine.
Segno di potenza è per i viventi.
Illuminato nobile porta segni che rettamente agisce.
Si porta da grande."

Ct. 5,12 "Agisce con forza, energico è.
E retto è; gli promana la forza di vita dall'alto.
Dell'Unico la bocca è.
Stabile è la vita del popolo che dalle strette solleva.
Porta il segno dentro di racchiudere un cuore.
Di dimora porta il segno che dall'alto la pienezza l’ha segnato."

Ct. 5,13 "Con vigore è a portarsi. Con facilità il nemico si porta a premere.
(III. 6) Apre a casa al Nome una torre portata da segno (il Millo 1 Cr. 11,8).
Che vive un popolo che ha rovesciato chi lo stringeva è (la notizia) ai viventi dei confini (ai popoli vicini) portato.
Segno è portato di gioia, energia è di vita, d'energia buona il soffio reca. Segno ai viventi ha recato del popolo Ebreo (fino allora era in pratica un popolo sconosciuto)."

Ct. 5,14 "È con mano forte, a portarsi in Galilea.
Con forza colpisce riapre dentro la vita in pieno, è la vita dentro completa, il popolo illuminato è che per il Nome l’azione fu portata a segno.
L’illuminò un inviato di vita dall'alto, parlò indicando di aggirare (il nemico 2 Sam 5,17-25): a fil di spada di teste (ne fece) un mare."

Ct. 5,15 "Fa traboccare la forza e al popolo porta protezione.
È luce dal Nome costituita, è vita dall'alto.
Il Signore gli parla, lo colpisce in visione di portare il vaso (l'arca) del cuore (di Dio) emanazione che porta energia a casa.
L'annuncia al popolo.
Il vaso (l'arca) dell’Unico annienta l’esistenza di un vivente (1Cr. 13,10 Uzza)."

Ct. 5,16 "Dal chiuso il vaso porta un vivente (Uzza) tra i morti, si rovesciò la forza sul vivo che lo portava.
Il vaso (l'arca) del Potente porta vita (alla casa d’Obed Edom 2Sam. 6,10).
Al Potente porta pingui vivi (animali da sacrificare), di mano è la vita ad uscire per Davide (sacrifica personalmente animali grassi - vedi 2Sam. 6,13).
È splendente alla vista (David danza davanti all’arca).
È di casa ad abitare finalmente (l’arca) a Gerusalemme."

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 5
1 Sono venuto nel mio giardino, sorella, mia sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari.
2 Io dormo, ma il mio cuore veglia. Un rumore! È il mio diletto che bussa: Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia; perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne.
3 Mi sono tolta la veste; come indossarla ancora? Mi sono lavati i piedi; come ancora sporcarli.
4 Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio e un fremito mi ha sconvolta.
5 Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani stillavano mirra, fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello.
6 Ho aperto allora al mio diletto, ma il mio diletto già se n'era andato, era scomparso, io venni meno per la sua scomparsa. L'ho cercato, ma non l'ho trovato, l'ho chiamato, ma non m'ha risposto.
7 Mi han trovata le guardie che perlustrano la città, mi han percossa, mi hanno ferita, mi hanno tolto il mantello le guardie delle mura.
8 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che cosa gli racconterete? Che sono malata d'amore.
9 Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, o tu, la più bella tra le donne? Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, perché così ci scongiuri?
10 Il mio diletto è bianco e vermiglio, riconoscibile tra mille e mille.
11 Il suo capo è oro, oro puro, i suoi riccioli grappoli di palma, neri come il corvo.
12 I suoi occhi, come colombe su ruscelli di acqua, i suoi denti bagnati nel latte, posti in un castone.
13 Le sue guance, come aiuole di balsamo, aiuole di erbe profumate; le sue labbra sono gigli, che stillano fluida mirra.
14 Le sue guance, come aiuole di balsamo aiuole di erbe profumate; le sue labbra sono gigli che stillano fluida mirra.
15 Le sue gambe, colonne di alabastro, posate su basi d'oro puro. Il suo aspetto è quello dl Libano, magnifico come i cedri.
16 Dolcezza è il suo palato; egli è tutto delizie! Questo è il mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di Gerusalemme.

6° QUADRO: DAVID E BETSABEA
Ct. 6,1 "Inizia ad inviare in campo un esercito.
A David un vaso esce bello (Betsabea), dentro l’energia l’accende di forza vitale; per incontrarla a parlarle un inviato esce che a David il vaso porti. (2Sam. 11)
L'inviato domanda, l'inviato la porta alla dimora."

Ct. 6,2 "Per David è sceso il serpente nel giardino (bell’immagine per indicare la tentazione!).
(III. 7) Lo porta il serpente ad agire, ad inebriarsi, ad esaltarsi.
Completamente esce da dentro il Nome.
Il serpente cattivo ha portato il segno.
Dentro scorre l'energia della forza vitale portata a guizzare dal serpente alla bella.
Versato il giubilo (Betzabea è rimasta incinta). Inviata è la vita."

Ct. 6,3 "Incontrato è stato dal serpente Davide.
E la protezione ha portato quanto basta (vale a dire finisce).
Il Potente è uscito dal capo.
E ad agire uscì da dentro l'illuminazione che gli portava luce, inviando forza di vita."

Ct. 6,4 "La bella (Betzabea) inizia ad indicare che nel corpo agisce una forza segno di esistenza.
Così indica un corpo alzarsi fuori (si vede la pancia), l'energia iniziò a portarsi in campo, il vaso è sofferente di necessità.
Di potente vita inizia ad essere madre.
Al mondo di un figlio il peso porta in segno."

Ct. 6,5 "Dal campo tornato è (Uria il marito di Betsabea).
Vede essere stato d'energia forzato il vaso.
All'inviato (David) corre sufficiente illuminazione ad aprirsi.
Si affretti al campo a riessere.
Da casa inviato sia.
Accesi nemici facilmente così agiranno attorno in campo.
Nell'azione lo colpiranno con forza.
Dal vivente la luce scorrerà.
Il potente (Davide, si noti, ora ha il segno del serpente) ha stabilito d'inviarlo al campo del Gàlaad."
(L’esercito accerchiava la città di Rabba degli Ammoniti, vedi 2Sam. 11,2)

Ct. 6,6 "Al sorgere (alba) inviato è (Uria) così come gli ordinò.
Al campo da pecora (cioè portata al macello) è il vivente.
Ad una bruciante azione dal potente (David) fatto portare, la vita emise in campo. Il corpo una saetta gli aprì, la luce tutta del vivente tramontò. L’indicazione iniziò: è morto (Uria)!
E orbata esce, annullata la casa.
Esce la matrice (Betsabea esce da casa sua e va alla reggia)."

Ct. 6,7 "Così (a Betsabea) parlò il potente (Davide): dal recinto in campo all'aperto vivo si portò (Uria), energicamente il corpo abbatterono, finì così la vita nel combattere, guizzante scese tra i morti con facilità."

Ct. 6,8 "Illumina di porre essa (Betsabea) tra le regine.
Si porta del Nome un Inviato (il profeta Natan) che per l'Essere Vivente parla con forza al potente (Davide): a scorrere la luce di un essere vivente ha portato con azione da serpente, la morte inizierà ad essere emanata dalla matrice; (è) scritto!"

Ct. 6,9 "Il fratello finirà.
Uscito che sarà il primogenito, ne sarà portata l'energia a terminare, le forze gli finiranno, morto sarà.
Del fratello il termine (il momento di nascere) esce.
È il primogenito.
Con potenza inizia dalla madre a uscire, da dentro il corpo esce, (ma) esce ad esistere la maledizione con forza portata; al potente (a Davide) la legge divina si apre.
Sul partorito primogenito, sul desiderato figlio si porta (la maledizione); la fine reca all'esistenza del primogenito principe portato fuori dalla regina.
E la parola con forza al potente (Davide) in cammino dall'illuminato c'è stata: nella vita condurrà l'esistenza con (questa) ferita portata aperta."
(Poiché l'autore è Salomone, come sostiene lo scrittore, il bambino che nasce e che muore appena nato è suo fratello maggiore, figlio di David e Betsabea.)

Ct. 6,10 "La matrice ri-è colpita (Betsabea resta incinta nuovamente).
Inizia il segno ad uscire.
Energicamente si affaccia.
Si riapre il vaso alla vita, reca alla luce un principe bello.
Così al potente (a David) un figlio esce in casa; con un corpo esce vigoroso, la vita ad aprirsi inizia, è dalla madre al mondo un vaso inviato insigne.
L'ha portato a termine."

Ct. 6,11 "Dio fa camminare Natan, e:
- colpito fu il capo (David),
- la legge divina è stata dal Potente completata,
- inizia (ora) a portarsi un segno alla casa;
- padre ri-è, uscirà l'erede, potente si vedrà portare il segno al mondo, un germoglio fuori camminerà, parlerà con energia, uscirà un inviato che si alzerà e porterà al mondo alta energica forza vitale."
(1Cr. 17,1-15 e 2Sam. 7,1-17 - Questo germoglio è Salomone, ma è profezia del Germoglio che uscirà dalla casa di David, il Messia; parola che sarà ripresa dai profeti.)

Ct. 6,12 "Del P/potente il primogenito sarà, di sapere forte.
Animato sarà dal Nome, segno d'energia sarà vivente.
Capo retto dalla casa porterà l'indicazione al popolo d’essere munifico."

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 6
1 Dov'è andato il tuo diletto, o bella tra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché noi lo possiamo cercare con te?
2 Il mio diletto era sceso nel suo giardino tra le aiuole del balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli.
3 Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me; egli pascola il gregge tra i gigli.
4 u sei bella, amica mia, come Tirza, leggiadra come Gerusalemme, terribile come schiere a vessilli spiegati.
5 Distogli da me i tuoi occhi; il loro sguardo mi turba. Le tue chiome sono come un gregge di capre, che scendono dal Gàlaad.
6 I tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono dal bagno. Tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna.
7 Come spicchio di melagrana la tua gota, attraverso il tuo velo.
8 Sessanta sono le regine, ottanta le altre spose, le fanciulle senza numero.
9 Ma unica è la mia colomba, la mia perfetta, ella è l'unica di sua madre, la preferita della sua genitrice. L'hanno vista le giovani e l'hanno detta beata, le regine e le altre spose ne hanno intessute le lodi.
10 Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?
11 Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere il verdeggiare della valle, per vedere se la vite metteva germogli, se fiorivano i melograni.
12 Non lo so, ma il mio desiderio mi ha posto sui carri di Ammi-nadib.

7° QUADRO: SALOMONE RE
Ct. 7,1 "L’illuminazione porta dentro.
Una forte luce porterà alla casa.
Sarà per il mondo una luce portata dal Potente.
Per i viventi sarà da segno, la luce porterà dentro.
Sarà illuminato, porterà dentro l'Essere.
La portata energia scelta dentro il vaso alla vita si aprirà.
Il segno dal chiuso scorrerà.
Alla luce si porterà la potente vita.
Ci sarà il segno che il vaso una vita racchiude potente.
Indicherà al mondo dei viventi che la grazia esiste in un vivente."
(Il nome del bambino Salomone non viene citato, ma viene chiamato alla mente con il nome della Sulammita che nel testo è un avviso crittografico, infatti, ripetuto due volte: Sulammita = simile () perché () è d'indicazione , in pratica nome simile a Salomone.)

Ct. 7,2 "Alla vita si apre.
Bello il volto alla vista.
Vitale è così il figlio, dall'alto forza vivente.
Della casa segno nobile.
Racchiude una vita che versa forza.
È un capo retto, sarà così in modo retto la vita a portare.
Racchiude potenza. Inizia ad essere vivente.
Alla vita si vede la luce uscire. È protetto da forza durevole."

Ct. 7,3 (III. 8) "Il principe, capo retto, inizia a camminare con energia, confida
(IV. 1) con la mente in Dio, le forze al bisognoso apre, la vita questi dal pozzo del cuore emette, retto, astuto completamente, il peccato dei viventi sviati (cenno agli episodi di Salomone saggio giudice) apre dentro alla luce.
Ed alla luce un angelo è in vita."

Ct. 7,4 "Luce emanata è dall'Onnipotente che di rettitudine così l’illumina.
Degli angeli è alla vista un frutto in un uomo.
Segno dell'Unico ai viventi che una forza scesa dentro è nel mondo."
(È certamente profetico per il Messia "Figlio di David.")

Ct. 7,5 "Viene su portando dell'Unico nel corpo la rettitudine.
Vaso vivente grande si apre.
Luce benigna è.
L'inviato è un vaso di benedizioni.
Dentro nel giudicare porta emessa dall'alto la luce.
I nemici della casa finisce.
Molta forza di vita origina parlando.
Così come torre esce potente il figlio, si porta energico, un favo di miele aperto, bocca di consolazione, protegge i viventi, la luce versa."

Ct. 7,6 "Al capo (David) inizia illuminazione che il vaso (Salomone) dall'alto è retto (IV. 2) come agnello.
In vita del Potente porta protezione, (è) potente il segno.
Il capo (David) inizia a mettersi a letto (a bruciare il vaso dentro, è vecchio), tesse con la madre di promanarlo (a Salomone) re.
Inizia (David) a declinare in casa.
Apre il cuore alla forza della madre."

Ct. 7,7 "La madre si apre, con forza parla, con forza indica questi (Salomone).
La madre, apre con benignità un segno d'amore.
Alla casa l’indicazione d'agire un inviato (Natan) che porta in cammino dell'Essere la vita."

Ct. 7,8 (Discorso di Natan da Ct. 7,8 a Ct. 7,11)
"Questi (Natan) inizia ricordando che tra i morti (è) il vaso consanguineo che apertamente da serpente a Tamar si portò da demonio forzandole il vaso, il potente (Davide) del primogenito (Amnon) orbato porta il segno." (Vedi 2Sam. 13)

Ct. 7,9 "Dice: un segno è che, il primogenito, che sopra apertamente in casa a Tamar il fratello colpì dentro per i datteri (è un eufemismo criptato per indicare lo stupro subito da Tamar da parte del fratello; "nel foro il vessillo con energia fu a portare"), e fu aperta con forza, gli portò energia il primogenito.
L’Onnipotente il vaso primogenito alla luce di tutti portò alla fine.
Aperta scorre la parola dell'inviato (Natan) e il capo (il bandolo) che è chiuso (nascosto), dell'Unico con parola retta così indica, parla portando il nascosto ad essere in vita..."

Ct. 7,10 "...porta (indica) che racchiude rettitudine il retto (Salomone).
(IV. 3) Come l'esistenza sia stata emanata uscendo dal Cuore e dentro al mondo portata in cammino, dal Potente amato è, potente di vita è, il principe forte vivente (che) protezione porta alla casa, dentro da illuminato parla, segno è della forte luce inviata dell'Essere Vivente..."

Ct. 7,11 "...Unico. L’inviato (Natan indica che è conveniente che) sia il potente Davide a portare in alto con forza l'indicato (Salomone), che alla piazza un segno rechi."

Ct. 7,12 "Il cammino (di Salomone) apra Davide con forza; energicamente faccia salire primo apertamente alla luce il protetto, fuori emetta la potenza dello stato (dell'Essere), la emetta fuori di casa, così col soffio l'innalzi."

Ct. 7,13 "L'inviato (Natan) illumina come sia tra viventi apribile il cammino in alto.
Alla destra in vista escano (David, Natan e Salomone), per l'Unico il germoglio (Salomone l’aveva chiamato così al versetto 6,12) apriranno, fuori scorrerà dalla bocca l'energia alla bocca.(Soffierà Natan su di Lui e l’ungerà.)
Con il segno dal nascosto uscirà (Salomone) in pienezza alla vita, vestito da capo uscirà, con energia s'innalzerà, apertamente in alto lo porteranno. L’inviato (Natan) in cui è al vivente il Nome iniziò completa energia al primogenito indicato da David, sarà in cammino."
(Questi fatti sono raccontati in 1Re 1)

Ct. 7,14 "In campo aperto, di Davide al primogenito (Salomone, primogenito di Betsabea, prescelta prima tra le regine, deciso primogenito di tutti i figli nel cuore di David) forte vita con Natan gli portano, la testa con la forza racchiusa portata dall'alto con la bocca gli segnano (soffiano sulla testa), racchiusa è la forte energia portano così del Potente al vivente l'energia. (1Re 2,38-40)
Protetta è la vita, nuova è la vita, cammina Mosè rinviato è in vita.
Di David la forza si alzò per bocca dell'Inviato (da Natan - si osservi che la parola è Safon che richiama l'evento dell'apertura del Mare dei giunchi e quindi Mosè), un segno forte per camminare."

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 7
1 Volgiti, volgiti, Sulammita, volgiti, volgiti, vogliamo ammirarti. Che ammirate nella Sulammita durante la danza a due schiere?
2 Come sono belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d'artista.
3 Il tuo ombellico è una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da gigli.
4 I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella.
5 Il tuo collo come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come i laghetti di Chesbòn, il tuo naso come la torre del Libano che fa la guardia verso Damasco.
6 Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo e la chioma del tuo capo è come la porpora: un re è stato preso dalle tue trecce.
7 Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, figlia di delizie!
8 La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli.
9 Ho detto: salirò sulla palma, coglierò i grappoli dei datteri; mi siano i tuoi seni come grappoli d'uva e il profumo del tuo respiro come di pomi.
10 Il tuo palato è come vino squisito, che scorre diritto verso il mio diletto e fluisce sulle labbra e sui denti!
11 Io sono per il mio diletto e la sua brama è verso di me.
12 Vieni, mio diletto, andiamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi.
13 Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se mette gemme la vite, se sbocciano i fiori, se fioriscono i melograni: là ti darò le mie carezze.
14 Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c'è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi; mio diletto li ho serbati per te.

8° QUADRO: IL TEMPIO DI SALOMONE
Ct. 8,1 "La vita dell'Essere è completamente emessa al vaso (Salomone).
Così il fratello (Adonia) che un serpente è, con forza porta energia per rovesciarlo (quale) demonio.
È iniziato dalla madre che sia ad incontrarlo (1Re 2,41-53).
Cammini rettamente!
A casa gli annuncia, (altrimenti) giù inizierà il fuoco a rovesciargli.
Così lo retribuirà da nemico, lo colpirebbe portando con potenza la forza."

Ct. 8,2 "Capitò che nel cammino il padre (David) fu ad iniziare al vaso di Dio (per l'arca) una Tempio. (Vedi 2Sam. 7)
Iniziò in vita ad essere (a tracciarne) il solco.
La protezione dell'Inviato (Natan) c'era.
Iniziò (però) l'illuminazione a rovesciarsi.
Così fu con forza dall'Inviato aperta (quest’illuminazione diceva): vano racchiudere il Vivente, calpesterà il corpo il Vivente con l'energia dell'Essere!"

Ct. 8,3 "Il Nome di Dio riporta (ora a Salomone) l'indicazione di scavare.
Di ri-iniziare l’illuminazione c’è per portare ad essere in vita (il Tempio); è dall'Inviato portata.
Ha indicato (il Nome) di chiudersi in una casa rovesciandovi l'energia dell'Essere."

Ct. 8,4 "Uscita l'illuminazione: del Tempio il tempo è. Vengono così viventi dentro energicamente portati dai confini a Gerusalemme.
(Salomone costrinse stranieri nemici prigionieri ai lavori forzati. Vedi 1Re 915-21)
Ai viventi s'apre l'indicazione d'agire.
Fu il popolo a portarsi e ai viventi si apre il segno d'agire (anche) per il popolo.
Il popolo si portò dal primo all'ultimo in campo, per amore dell'Eterno, le colonne pure sollevarono."

Ct. 8,5 "I viventi sono colpiti.
Viene dall'alto ad uscire dal Vivente l'energia.
Entra il Vivente dalla porta del Tempio.
Il Vivente gli idoli di rovesciare indica.
Dell'azione del Potente David apre il segno pauroso: esce l'indicazione, un soffio si porta dal chiuso per svegliare il popolo, l'indicazione dal vaso del Nome (arca) esce, l'operare scelleratamente finirà, indica (che) la rettitudine origina il Vivente dal vaso, il Nome apre dal chiuso del seno la potenza, esce dall'Essere la potente legge retta."
(Di quest’episodio non c'è traccia nella Bibbia; sembra di capire che durante la costruzione del tempio accadde un fatto che manifestò il volere di Dio: prima di costruire il Tempio occorreva abbattere gli idoli e la scelleratezza. Questo messaggio di Dio sarebbe stato interpretato da David. S'arguisce che Dio non gradì che gli stranieri schiavi costruissero il tempio, tanto più che si comportavano con scelleratezza ed adoravano gli idoli.)

Ct. 8,6 "Illuminazione forte ai viventi inviata è di rettitudine.
Nel chiuso (dall’interno del Tempio) porta purezza dall'alto, nei cuori la rettitudine, il vigore reca per finire i misfatti, gli stranieri porta ad agire rettamente perché forte si apre dall'arca la morte.
L'amore si rovescia infiammato al mondo.
Dal Tempio un fuoco inizia portandosi potente, rovescia l'energia dell'Unico al mondo, le sue vampe sono vampe dell'Unico, fuoco bruciante potente esce da dentro, indicazione dell'Essere al mondo."

Ct. 8,7 "La vita è del Vivente al popolo. Il Tempio l'Esistente ha riempito.
(IV. 4) L'Essere vi si porta tutto ed in cammino dentro reca ad indicare dell'Unico a tutto il mondo l'amore.
E l'energia esce per saziare tutti di potenza, all'uomo nel cuore il soffio riporta ad entrare dell'Unico Vivente.
È segno inviato all'uomo dell'Unico perfetto.
Al mondo porta il Tempio il forte segno (che) si porta da dentro l'amore, disprezzo è dentro (da Dio) portato al profondere dell'oro che si porta."
(Questo miracolo, con i fatti portentosi accaduti durante la costruzione del Tempio hanno dimostrato che Dio voleva l'amore tra gli uomini - anche nei riguardi degli stranieri, più dell'oro che si profondeva nella costruzione del Tempio.)

Ct. 8,8 "Il fratello (Adonia) porta l'indicazione di serpente, energia vuol
(IV. 5) portare versarsi al pozzo (vuole sposare la Sunammita), ad inviata (incaricata-Betsabea) si apre, portasi da demonio.
(In effetti) del forte vivente (Salomone) l'annullamento da serpente (vuole) aprire, la madre (cadendo nel tranello) apre da inviata l'azione, (ma a Salomone) l'illuminazione si apre del serpente fratello (di cui) ha portato l'indicazione l'inviata, e nel giorno bruciato è, il deserto dentro apre."
(È raccontato in pochi tratti l'episodio della morte di Adonia di 1Re 2,12-25.)

Ct. 8,9 "L'Unico, il Vivente, a chiudersi si porterà dai viventi al mondo, uscirà
(IV. 6) nell'esistenza ad incontrarli.
Il Figlio al mondo dell'Altissimo uscirà per amore.
Il capo (Salomone) è un segno.
Dal trono il Verbo si porterà dell'Unico in un vivente per aiutare, potente segno aperto è dell'Unico, un germoglio dall'alto sarà aperto.
(Da Salomone verrà il Cristo, Vedi Genealogie di Gesù Mt. 1.) Tavole di cedro..."

Ct. 8,10 "...sono al muro, si portano luci a sufficienza, il vaso (Tempio) ai vivi della grandezza porta il segno, inizia a colpire il mondo, è forte il segno.
Forti preghiere emesse sono portate così dai viventi e ad alzarsi inizia il segno della pace."

Ct. 8,11 "Agnelli al Vivente in campo aperto porta ad aprire il potente Salomone.
(IV. 7) Dentro al Tempio per l’azione al Potente, uscito dall'acqua, (lavatosi) si porta l'inviato Natan, inizia ad aprire i designati agnelli al Vivente.
Il Potente promana dal cuore al popolo la forza della vita, dell'Unico forte la luce è nel Tempio, inizia dentro il frutto a portare Dio.
Parla in trono dalla bocca..."

Ct. 8,12 "Vaso alto è, illuminato di potenza è, con potenza parla emettendo (IV. 8) forza, l'Unico con potenza soffia.
Va Salomone (dentro il Tempio e) porta ai vivi dell'Unico il segno (che) è vivente, del Potente emette bontà, al popolo è dal Vivente Unico l'indicato il frutto portato."

Ct. 8,13 "S’apre l'esistenza che porta dell'illuminazione del Tempio il segno. Il Tempio giardino è del Vivente, alla vita versa luce forte. Dal Tempio l'Esser Vivente, il Potente, si versa e in cammino apre il Nome consiglio forte."
Ct. 8,14 "Il Figlio dell’Uno si porterà da David, da una matrice uscirà in cammino, il Potente giù ad abitare sarà, un corpo si vedrà far frutto.
Dell’Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente, dall’alto generato sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi.
" (Profezia dell’incarnazione in 2Sam. 7,12-16 e in 1Cr. 17)

TRADUZIONE CEI:
Capitolo 8
1 Oh se tu fossi mio fratello, allattato al seno di mia madre! Trovandoti fuori ti potrei baciare e nessuno potrebbe disprezzarmi.
2 Ti condurrei, ti introdurrei nella casa di mia madre; mi insegneresti l'arte dell'amore. Ti farei bere vino aromatico, del succo del mio melograno.
3 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.
4 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, non destate, non scuotete dal sonno l'amata finché essa non lo voglia.
5 Chi è colei che sale dal deserto, appoggiata al suo diletto? Sotto il melo ti ho svegliata; là, dove ti concepì tua madre, là, dove la tua genitrice ti partorì.
6 Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; tenace come gli inferi la passione; le sue vampe sono vampe fuoco, una fiamma del Signore!
7 Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.
8 Una sorella piccola abbiamo, ancora non ha seni. Che faremo per la nostra sorella, nel giorno in cui se ne parlerà?
9 Se fosse un muro, le costruiremo sopra un recinto d'argento; se fosse una porta, la rafforzeremmo con tavole di cedro.
10 Io sono un muro e i miei seni sono come torri! Così sono ai suoi occhi, come colei che ha trovato pace!
11 Una vigna aveva Salomone in Bal Hamòn; egli affidò la vigna ai custodi; ciascuno gli doveva portare come suo frutto mille sicli d'argento.
12 La vigna mia, proprio mia, mi sta davanti a te, Salomone, i mille sicli e duecento per i custodi del suo frutto!
13 Tu che abiti nei giardini -i compagni stanno in ascolto- fammi sentire la tua voce.
14 Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto, sopra i monti degli aromi.

VICENDE DELLA LETTERA NEL CANTICO
Particolare cura e dosaggio da parte dallo scriba autore del Cantico è stato quello della lettera tèt , il cui significato del nome della lettera è scossa (forse colpo al cuore).
Il segno sinaitico è un aiuto per spiegarci la lettera , in quanto ci porta al segno che oggi indica femminile e ad un altro segno egiziano che indica: bello, buono, perfetto e compiuto.
È un cuore con arterie e trachea e parte dei polmoni attaccati che si schematizza con il segno suddetto.
Indica le interiora, le parti nascoste, che venivano mummificate e conservate in vasi (i canopi) a parte e quelle parti delle vittime che erano offerte agli dei.
L’Aramaico, Qumran, i samaritani ed i Rabbini hanno così schematizzano il cuore come un vaso con la sua apertura ed il segno della scrittura quadrata lo recepisce appieno.
C’è in questa lettera il segno d’un luogo sigillato, di un posto riservato, di un occhio chiuso o socchiuso; potrebbe essere il segno di un pozzo chiuso, ma che si può aprire.

Significati base: cuore, pozzo, sigillato, utero;
Significati traslati: carità, bontà, amore, bellezza.

Ulteriori conferme:
  • "A livello del divino (questa lettera) rappresenta la vita eterna promessa da Dio a ogni anima." (Gabriel Mandel);
  • Daniela Saghi Abravanel ricorda che nella Genesi la prima volta che si trova questa lettera è nel versetto "E Dio vide che era cosa buona". (Gen. 1,4).
Ho seguito nel decriptare il Cantico anche le vicende di questa lettera in quel testo; così i numeri tra parentesi vicino ad alcuni versetti decriptati indicano il numero progressivo delle lettere che s’incontrano e queste rappresentano il "Cuore" che Dio vuol donare agli uomini (es. 1. 2 Il numero romano indica il ciclo di lettere, I, II, III o IV e il numero arabo vicino alla lettera sta ad indicare quale posto assume in ciascun ciclo di 8 di tali lettere).
Quando il numero delle lettere perviene ad 8 è segno d'una tappa importante conseguita nella storia della salvezza.Questo tipo di segnale è in linea con la tradizione ebraica secondo cui i primi maestri farisei della Torah erano chiamati Scribi , perché erano i guardiani del testo biblico canonico di cui contavano le lettere.
Anche nei primi capitoli della Genesi si ritrova tale ritualismo attorno alle lettere .
Queste lettere; infatti, lì sono rare e, contandole, ogni volta che si perviene alla settima avviene un avvenimento - a causa dell’intervento del demonio - che impedisce di dotare l’uomo di piena conoscenza.
Dio, cioè, non può ancora dotare l'umanità del proprio cuore ; questo è l’evento atteso dall’uomo come ottavo che indica l’attesa dell’ottavo giorno, ulteriore tappa della creazione.
Seguendo la sequenza delle lettere , doni particolari di Dio, per il decriptato del Cantico dei Cantici si sono avuti in queste occasioni (accanto riporto l’evento che sancisce il criptato):

I - Ct. 2,15 "In alto è Mosè. Dall'alto la forza di vita gli rovescia il Cuore che è vivo";
II - Ct. 4,10 "Nel popolo sarà a chiudersi il Nome";
III - Ct. 7,3 "Salomone la vita dal pozzo del cuore emette";
IV - Ct. 8,12 "Dio s’insedia nel Tempio che Salomone ha costruito."

Il dono pieno, si ha per questo poema all'ultimo capitolo, nel versetto Ct. 8,12.

Così è più solidamente spiegata la volontà dell’anonimo autore dell’attribuzione a Salomone. Ciò è rilevato anche dal fatto che nel decriptato dei versetti del Cantico c'è un voluto parallelo tra Ct. 2,15, in cui è stato indicato Mosè come portatore della terza a e Ct. Ct.7,3 dove lo stesso dono è Salomone; vale a dire Salomone è un nuovo Mosè, come è chiaro dal confronto dei decriptati stessi:

- Ct. 2,15 - "Le armi portano potenti energiche che portano bruciature. In alto è Mosè. Dall'alto la forza di vita gli rovescia il Cuore che è vivo. Vive le schiere sono. Dai familiari che a vivere sono alle acque si riportano gli agnelli vivi, sono dall'Inviato riportati dal giro alle abitazioni."
- Ct. 7,3 - "Il principe (Salomone), capo retto, inizia a camminare con energia, confida con la mente in Dio, le forze al bisognoso apre, la vita questi dal pozzo del cuore emette, retto, astuto completamente, il peccato dei viventi sviati (cenno agli episodi di Salomone saggio giudice) apre dentro alla luce. Ed alla luce un angelo è in vita."

UN’EMOZIONE
È indubbio che il poema nella lettura tutta di seguito, anche in italiano, dà forti emozioni ed evoca i bei tempi di quell’amore che coinvolge anima e corpo con totale dedizione.
Passando però alla lettura in ebraico, ho poi avuto la nitida sensazione che il Dio che non è mai nominato fosse proprio il soggetto-oggetto del poema e che cioè il Cantico esternamente potesse esprimere le sensazioni spirituali che si provano alla lettura delle lettere ebraiche del Nome impronunciabile di Iahwèh , lo Sposo , che s’incontra in un giardino , sfugge per farsi cercare in modo più attento e, si può perdere , ma sel lo si ricerca in modo sincero lo si ritrova in un altro campo con un livello di più alta spiritualità, perché è fedele.
Peraltro, è pensabile come + vale a dire "È passione", e quindi non è da meravigliarsi che il rapporto di Lui con il suo popolo abbia un legame del genere.
Per quest’ipotesi che travalica il campo puramente razionale, però, non ho trovato altro modo d’approfondimento se non nello spazio del midrash.
Su tale tema rimando perciò alla lettura del mio racconto: "Cantico e Tempio di Salomone: Inni al Nome ineffabile".

a.contipuorger@gmail.com

Tutti gli articoli di BibbiaWeb

vai alla visualizzazione normale di inizio articolo     invia questa notizia ad un amico

 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy