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ALTERAZIONE DEL PROGETTO
Per la Bibbia il condizionamento dell'uomo è accidentale, legato a scelte sbagliate nella parte d'attuazione del Progetto a lui delegato.
La parola progetto, formata da pro = avanti e getto = jectus, implica il gettare avanti come in un tiro con l'arco, ma tra le possibilità implicite nel tirare v'è anche di mancare il bersaglio, ossia il fallire, e nel non arrivare a bersaglio è da cercare la radice del pensiero biblico del peccare.
In ebraico "lanciare, tirare" è
"con forza
un corpo
esce
" e per arrivare a segno è da rispettare la Torah
legata a quel radicale, che con i segni si può leggere: "segno
portare
il corpo
nel mondo
".
Quando la via del progetto è senza alterazioni "tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna" (Gen. 2,25), ma se la coppia maschio femmina, libera d'agire, fallisce il progetto, accentuando gli aspetti egoistici nasce disordine con sofferenza al singolo, alla coppia ed alla società.
La sessualità peraltro è parametro che esercita influenza su tutti gli aspetti della persona umana, ne condiziona l'affettività, la capacità d'amare e di procreare ingenerando limitazioni al rapportarsi, come segnala Adamo dopo il peccato "...ho avuto paura perché sono nudo, e mi sono nascosto." (Gen. 3,10)
Ha scoperto "male" la nudità, c'è stata un'imperfezione nella tela che si tesse indulgendo e distorcendo desideri e piacere: "Allora ... vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile..." (Gen. 3,6)
Nell'immaginario, con quei riferimenti all'essere nudi, è entrato che il peccato d'origine è connesso a distorsione della sfera della coppia, perché, "scoprire la nudità" nel linguaggio biblico è noto che palesa l'atto sessuale.
Il citato "tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna" (Gen. 2,25) è l'ultimo versetto del Capitolo 2 del Genesi, che precede e così è volutamente accostato al "più astuto" del primo versetto del Capitolo 3 ove "Il serpente era la bestia più astuta di tutte le bestie selvatiche..." (Gen. 3,1).
Nudo ed astuto
hanno stesse lettere formative, e spezzandole si hanno i seguenti predicati che ne spiegano i concetti:
- vedo
un corpo
portarsi
alla vita/dalle acque
(nudo come un verme);
- guardare
in alto
(astuto = innalzarsi sugli altri).
Oltre queste letture, l'essere nudo evoca demonio e tentazione:
un nemico
si porta
dai viventi
;
per agire
nei corpi
si porta
nei viventi
.
il nemico si trova poi nel vocabolo "selvatiche"
in cui c'è la parola demonio
.
Entra così l'idea d'un nemico del Progetto e San Paolo legge quella parola quando scrive: "Il figlio della perdizione (l'anticristo), colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel Tempio di Dio, additando se stesso come Dio." (2Tes. 2,4)
Gesù circa la zizzania che guasta il grano in crescita osserva: Un nemico ha fatto questo (Mt. 13, 28); per il grano =
,
infatti, basta poco trasformarlo in
= peccato da parte d'un nemico che vuol essere il primo
.
Il concetto della nudità riappare al Capitolo 9 del Genesi, dopo il Diluvio, quando "Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. Avendo bevuto vino, si ubriacò e giacque scoperto nell'interno della sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli" (9,20-22) e lo scoprire la nudità del padre corrisponde al giacere con la madre, come è chiaro dal versetto del Levitico (18,18): "Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità."
In qualche modo il male, segnalato con un disordine sessuale, ha sforato l'evento del diluvio, quest'evidenza propone l'autore del Genesi.
Il Signore l'aveva previsto e l'annuncio con: "Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché il cuore dell'uomo è incline al male fin dall'adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente com'è fatto." (Gen. 8,21)
Il nemico riprende l'attività e l'insidia che iniziò da un albero, riprende qui occasione dalla vite e dal suo frutto, elaborato in vino con sapienza dall'uomo.
La decisione di Dio è, però, di custodire l'uomo, di comprenderne le difficoltà e di allearsi con lui contro il nemico com'afferma nel libro dell'Esodo (23,20.22): "Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti nel cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato ... Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari."
Conferma San Paolo: "Rivestitevi dell'armatura di Dio per resistere alle insidie del diavolo..." (Ef. 6,11s)