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DECRIPTAZIONE BIBBIA...
NON DATE PERLE AI PORCI
di Alessandro Conti Puorger
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IL MANGIARE KASHER »
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IL PORCO E LO STRANIERO OPPRESSORE »
L'ALTRA FACCIA DI LEVITICO 11
Vari anni fa scelsi di decriptare il libro del Levitico perché è il centrale tra i cinque libri del Pentateuco, detto Torah dagli Ebrei, e perché contiene la parte prevalente delle prescrizioni che costituiscono il corpus comportamentale religioso ebraico ed è il più astruso in certe parti alla comune mentalità.
Per comprendere a fondo cosa intendo per decriptare rinvio a "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" in cui ho inserito l'idea e poi gli sviluppi a cominciare con "Parlano le lettere" ove ho riportato metodo.
Ricordo che le prescrizioni rituali dedotte dai Rabbini dalla Torah e che regolano la vita ebraica sono 613, di cui 365 negative, corrispondenti al numero dei giorni solari in un anno, e 248 precetti positivi pari al numero delle ossa del corpo di un uomo.
Per contro molte di queste prescrizioni sono lontane dal pensiero cattolico, ma nel contempo il libro è conservato religiosamente nel Canone dei testi sacri.
Gesù (e poi San Paolo) critica la pedissequa applicazione di singole prescrizioni, ma il libro fa parte delle scritture che Gesù vuole che si scrutino e dichiara che nemmeno uno iota-segno verrà cambiato.
Ora, l'insieme di tali argomenti, che sembrano tra loro in contrasto, avrebbe una soluzione convergente e soddisfacente se il testo contenesse, come contiene, un testo/tesoro nascosto nella parte sommersa.
Il tema sotteso nel testo nascosto sostengo essere una continua profezia Cristologica e così la si trova.
Riporto il decriptato di quel Capitolo 11 proprio su i cibi puri e impuri ove c'è tutto il discorso sugli animali che si possono mangiare e non mangiare.
Ho effettuato la traduzione lettera per lettera e la traduzione non è aggiustata, perciò in qualche passaggio risulta un poco farraginosa, perché scorrendo lettera per lettera si deve giocoforza seguire la costruzione d'un pensiero con costruzione grammaticale sviluppata in altra lingua; ovviamente la traduzione è sempre suscettibile d'affinamenti e modifiche.
Prima di presentarlo ricordo che l'originale ebraico delle Sacre Scritture ha peculiarità intraducibili nelle altre lingue come rileva il midrash tratto da Megillah 9, in cui si parla di come la Bibbia fu fatta tradurre in greco da Tolomeo II (Filadelfo 308-247 a.C. "La lettera di Aristea" 150-100 a.C. in greco racconta come nel III sec. a C. fu tradotta la Bibbia in greco). Racconta che ai 72 traduttori mandati da Gerusalemme "il Santissimo - sia gloria a lui - diede nel loro cuore un medesimo pensiero acciocché tutti concordassero in un identico progetto di versione ... Dopo 72 giorni le traduzioni ... tutte concordavano tra loro in modo sorprendente, parola per parola, insieme con tutte le omissioni e le aggiunte; così sorse la traduzione dei 72, insomma dei 70, detta "Septuaginta" da cui si deduce che quel re credeva d'avere la Bibbia degli ebrei in greco, invece aveva solo un progetto di versione con omissioni ed aggiunte, confermando l'idea dei mistici dell'ebraismo e dei rabbini, i quali affermano che il testo in ebraico è importante e, senza i segni originali, si perde un peculiare aspetto e si ha solo un'impronta dell'originale.
In quel midrasch c'è ironia perché c'era scritto che la "lepre era impura" proprio nel Cap 11 del Levitico, perché si limitava leggere l'esterno.
Si verifichi il criptato che ho riportato che pare avere molto senso.
Ricordo che questo dei cibi puri ed impuri fu una faccenda subito chiusa sin dai primi momenti d'esistenza della Chiesa, come si legge negli Atti degli Apostoli al Cap. 10 e fu da quel momento lecito per i cristiani mangiare ogni cibo; anche se "nemmeno uno iota della legge passerà!"
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