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VANGELI E PROTOVANGELI...

 
L'ARCANGELO MICHELE
LOTTA CON BASILISCO E LEVIATANO

di Alessandro Conti Puorger
 

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MICHELE NELLA BIBBIA CANONICA - ANTICO TESTAMENTO
Michele come nome proprio di persona si trova in:

  • Numeri 3,14, per il padre di Setur un esploratore del paese di Canaan;
  • 1 Cronache 5,13-14, per due Gaditi nel paese di Basan;
  • 1 Cronache 6,25, un Levita, bisnonno del cantore Asaf;
  • 1 Cronache 7,3, un capo tribù d'Isaccar;
  • 1 Cronache 8,16, un Beniaminita che abitava a Gerusalemme;
  • 1 Cronache 12,21, un capo Manassita;
  • 1 Cronache 27,18, uno della tribù di Isaccar;
  • 2 Cronache 21,2, un fratello del re di Giuda Ioram;
  • Esdra 8,8, padre di Zebadia, compagno d'Esdra tra i rimpatriati da Babilonia.
Come nome riferito all'arcangelo si deduce nei brani ove Daniele parla della sua apparizione e poi dei tempi finali.

Daniele 10,10-21 - "Ed ecco, una mano mi toccò e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani. Poi egli mi disse: Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiché ora sono stato mandato a te. Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tutto tremante. Egli mi disse: Non temere, Daniele, poiché fin dal primo giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole. Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventuno giorni: però Michele, uno dei primi principi, m'è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia; ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora una visione per quei giorni. Mentre egli parlava con me in questa maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii. Ed ecco uno con sembianze d'uomo mi toccò le labbra: io aprii la bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: Signor mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le energie. Come potrebbe questo servo del mio signore parlare con il mio signore, dal momento che non è rimasto in me alcun vigore e mi manca anche il respiro? Allora di nuovo quella figura d'uomo mi toccò, mi rese le forze e mi disse: Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati. Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: Parli il mio signore perché tu mi hai ridato forza. Allora mi disse: Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia. Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe e io nell'anno primo di Dario (Anno 536 a. C.), mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno.

Daniele 12,1-4 - "Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta."

Questi sono brani fondamentali sull'arcangelo Michele dai quali si ricava che nel testo esterno del pensiero biblico vi è che ogni nazione ha un proprio angelo protettore; sono, infatti, qui citati Michele, il vostro principe, cioè il protettore d'Israele, nonché i principi protettori di Persia e di Grecia.

In questa rubrica è già inserito l'articolo "I geroglifici ebraici del libro di Daniele" ove, tra l'altro, ho riportato la decriptazione lettera per lettera ottenuta con le regole di lettura di "Parlano le lettere" dell'intero testo originario di Daniele, così come scritto nel canone biblico Masoretico (in parte in aramaico e in parte in ebraico), decriptazione peraltro preannunciata possibile nello stesso testo ove dice "chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine".
Da quella decriptazione, a cui rimando, risulta evidente che il tema del Messia pervade le fondamenta di quel libro e l'arcangelo Michele non appare che nel testo esterno come nome che spezzato opportunamente contribuisce alla formazione dell'epopea messianica.
Nel secondo passo di Daniele, già citato, l'arcangelo Michele è associato alla risurrezione dei morti ed alla retribuzione finale, sicché gli eventi dell'arcangelo s'intrecciano strettamente con quelli del Messia (vedi ad es. Mt. 25,46, Gv. 5,29).
Il primo brano di Daniele porta ad un passo del profeta Zaccaria (3,1-8) sulla vestizione di Giosuè e sulla profezia della venuta del Germoglio ove pur non esplicitamente alcuni vedono un riferimento a Michele ed al suo potere di rimettere i peccati, di cui si legge nella tradizione ebraica. Il Vangelo però al proposito dei peccati osserva "Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?" (Mc. 2,7b) ed anche dal decriptato di quel testo di Zaccaria non vi è traccia di Michele, ma solo del Cristo.

Questo è il brano di Zaccaria 3,1-8, traduzione CEI, seguito dalla decriptazione.
"Poi mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, ritto davanti all'angelo del Signore, e satana era alla sua destra per accusarlo. L'angelo del Signore disse a satana: Ti rimprovera il Signore, o satana! Ti rimprovera il Signore che si è eletto Gerusalemme! Non è forse costui un tizzone sottratto al fuoco? Giosuè infatti era rivestito di vesti immonde e stava in piedi davanti all'angelo, il quale prese a dire a coloro che gli stavano intorno: Toglietegli quelle vesti immonde. Poi disse a Giosuè: Ecco, io ti tolgo di dosso il peccato; fatti rivestire di abiti da festa. Poi soggiunse: Mettetegli sul capo un diadema mondo. E gli misero un diadema mondo sul capo, lo rivestirono di candide vesti alla presenza dell'angelo del Signore. Poi l'angelo del Signore dichiarò a Giosuè: Dice il Signore degli eserciti: Se camminerai nelle mie vie e osserverai le mie leggi, tu avrai il governo della mia casa, sarai il custode dei miei atri e ti darò accesso fra questi che stanno qui. Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che siedono davanti a te, poiché essi servono da presagio: ecco, io manderò il mio servo Germoglio." (Zaccaria 3,1-8)

In "Profezie nei Vangeli: il protovangelo di Zaccaria" ho riportato la decriptazione della II parte - capitoli da 9-14 - del libro di Zaccaria con un esempio di come provvedo alle decriptazione, peraltro, ben chiarito in "Parlano le lettere".
La decriptazione di questi otto versetti del Capitolo 3 della I parte di Zaccaria è la sintesi d'un altro protovagelo che coglie l'inizio della vita pubblica del Cristo.
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