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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
SETTE SIGILLI E SETTE TROMBE
IL GIORNO DEL SIGNORE

di Alessandro Conti Puorger
 

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CENNI SULLA VITA DOPO LA MORTE PER GLI EGIZI »
PLATONE E IL GIUDIZIO DELLE ANIME - MITO DI ER »
IL GIORNO DEL GIUDIZIO E DEL SIGNORE NEL NUOVO TESTAMENTO »
NELLA TORAH CENNI AL "GIUDIZIO" DI DIO »

L'APOCALISSE APRE LA TORAH
Quanto relativo al collegamento Torah profeti verrà esaminato più avanti, ma prima sul libro dell'Apocalisse è opportuno fare una digressione.
Quel libro presenta una "rivelazione" da parte di un angelo di Dio che all'autore, che dichiara chiamarsi Giovanni, disse:

"Queste parole sono certe e veraci. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve...Poi aggiunse: "Non mettere sotto sigillo le parole profetiche di questo libro, perché il tempo è vicino." (Ap. 22,6.10)

Ciò fa arguire che varie rivelazioni dei profeti sono state scritte, ma sotto sigillo, cioè non si acquisiscono con una lettura normale del testo, ma occorre procedere ad una decriptazione.
Il tema del sigillo e di testi sigillati, di rotoli da sciogliere è il sottofondo di tutta l'Apocalisse, infatti:

"E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli? Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli. Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo: Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra". (Ap. 5,1-10)

L'Agnello, il germoglio di Davide, è quello profetizzato dal noto passo al capitolo 11 di Isaia "Un germoglio spuntera dal tronco di Iesse, un virgulto germogliera dalle sue radici. Su di lui si posera lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore..." (Isaia 11.1.2)

Questa profezia messianica i cristiani della prima ora la riferirono a Gesù di Nazaret e, qui con quei versetti l'Apocalisse, di fatto, sostiene che le Sue vicende sono tali che riescono a spiegare tutta la Torah e tutto l'A.T., testi che, in definitiva ,non fanno altro che profetizzarlo.

Il cercare in ogni versetto dell'A.T il Messia è, infatti, la prima regola che propone la tradizione per entrare nello spirito dei testi biblici e, aggiungo, per arrivare ad una loro decriptazione (vedi Decriptazione Capitolo 11 e capitolo 16 versetti di Isaia in "Giuseppe, l'Emmanuele e la Madre".
Il refrain del sigillo, che nasconde un testo nascosto, continua nel successivo capitolo 6 e i sette sigilli vengono aperti uno alla volta dall'Agnello.

Nel capitolo 7 della visione - rivelazione di Giovanni appaiono quattro angeli ai quattro angoli della terra che trattengono i venti finche non sia messo il sigillo di Dio sulla fronte degli eletti, quindi, "l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe." (Ap. 8,1.2) e ciascuno di tali angeli in successione suona la tromba, escono sette "tuoni" e si verificano gli eventi finali.

Al capitolo 10 ritorna l'argomento sigilli e si arguisce che i sette tuoni saranno le voci profetiche dei nuovi profeti di Cristo ultime a servizio degli uomini, ma ora il testo propone "Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo". (Ap. 10,1-4)

Si comprende che non era necessario che lo scrivesse, perché gli verrà dato in cibo, infatti:

"Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: Và', prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra. Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele (Ezechiele 3,3). Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. Allora mi fu detto: Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re." (Ap. 10,8-11)

Ora il testo coglie l'occasione con cambiamenti di scena e con pennellate e con un mutilare d'immagini di fornire continui riferimenti a libri di profeti dell'A.T..
Al riguardo faccio qualche esempio.

Ho sopra indicato tra parentesi nel passo Ap. 10,8-11 che mangiare un rotolo e sentire sapore di miele accadde anche al profeta Ezechiele: "Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo. Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come miele." (Ez. 3,3)

Prima di ciò il libro dell'Apocalisse aveva sottolineato un altro fatto: "Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli (Daniele 12,7); che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: Non vi sarà più indugio! Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti". (Ap. 10,5-7)

Ho approfondito e verificato l'idea che presentai in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" con il quale prevedevo la presenza di testi nascosti nelle pagine in ebraico della Bibbia svelabili da una lettura dei valori grafici delle singole lettere e col sezionare i gruppi di lettere adiacenti in modo diverso per ottenere altre parole non contemplate nel testo così come tradizionalmente tradotto.
Dopo vari tentativi, concretizzai metodo, regole e significati delle lettere, che non ho più modificato, e che ho inseriti in "Parlano le lettere" e con tale metodo ho già decriptato 75% dell'intero testo biblico del canone ebraico.
Con tali criteri ho poi avuto modo di verificare che in particolare i testi conseguibili dalla decriptazione dei libri dei "Profeti" danno luogo a veri e propri protovangeli che annunziano l'evento "Messia".
Ebbi poi modo di confermare tale impostazione presentando "Profezie nei Vangeli: il Protovangelo di Zaccaria" e su tale scia decriptai l'intero libro del profeta Daniele e lo presentai con l'articolo "I geroglifici ebraici del libro di Daniele". Come accade anche nel testo dell'Apocalisse i continui richiami ai testi biblici, che del resto si verifica in tutti i libri del N.T., scritti peraltro tutti in greco, danno l'opportunità al lettore che provenisse dall'ebraismo di andare a verificare i testi in ebraico e le profezie interne di secondo livello che certamente all'epoca erano in grado di leggere (vedi "Vangeli, profezie attuate dal Cristo").

Ebbene, per comodità del lettore riporto il testo della decriptazione del versetto Daniele 12,7 nel brano che ho su riportato in Apocalisse 10,5-7.
È questa una sintetica e sorprendente profezia che chiarisce in effetti quel "alzò la destra verso il cielo e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli."

Daniele 12,7 - "Portò ad espiare la pena l'azione dell'Unigenito in croce. Uscì dall'uomo del serpente la vergogna, in lini bianchi saranno i viventi tra i beati. La vita del male operare del serpente dal vivere dai giorni uscirà. Sarà la luce a riportarsi, saranno col corpo il viventi alla destra portati risorti a vivere da Dio. Li porterà il potente Unigenito ad entrare in cielo e saranno il settimo (giorno) dentro a vivere in eterno. Così saranno portati all'eternità, all'assemblea di festa saranno a vivere portati. Dalle strette su saranno retti tutti condotti, dal drago salvati. Saranno alla conoscenza i viventi del Santo. La perfezione che è degli angeli entrerà in tutti; l'aveva giurato!"

Per completezza degli esempi che sto portando su questa tematica delle citazioni nell'Apocalisse ho così decriptato anche il versetto Ezechiele 3,3 che è richiamato in quel libro nel passo 10,8-11.

Ezechiele 3,3 - "Per portarsi a stare l'Unigenito in un vivente nel corpo, la divinità fu da dentro ad inviare dalla nube alla Madre dentro l'utero. Una angelo così indicò che l'Unigenito la sposa recherà, che il seno Le sarebbe stato di rettitudine segnato di pienezza. Venne alla madre rivelato che al mondo da questa veniva dell'Unico il principe da primogenito figlio. L'indicazione un angelo di Dio fu così a portare l'Unigenito alla sposa. Per la perversità finire nel mondo fu ad abitarvi il Verbo. Fu della rettitudine ad insinuare il fuoco per il serpente dagli uomini portare a rovesciare."

Questo decriptato esalta l'incarnazione come motore della distruzione del male nel mondo per la rettitudine di Dio, propria della natura divina, in un primo uomo e da questa a un popolo di credenti.
Ciò verrà poi esaltato dallo stesso libro dell'Apocalisse subito dopo lo squillo della settima tromba dalla seguente visione:

"Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio (Isaia 66,7), destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro (Salmo 2,9), e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni." (Apocalisse 12,1-6)

Questa immagine è riferita alla Chiesa nascente che sta partorendo nel mondo il corpo di Cristo e al riguardo di quel 1260 giorni del versetto Ap. 12,6 rimando alla lettura del mio articolo (Vedi "Numeri nei Vangeli e nell'Apocalisse, annunci del Messia.")
In quella visione della donna e del drago v'è anche un riferimento al Salmo 2 la cui decriptazione tra l'altro ho presentata in "Nel DNA dei Salmi: il Messia" e per quello relativo a Isaia 66,7 che recita: "Prima di provare i dolori, ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio" e a questo il testo di Isaia fa precedere: "Giunge un rumore, un frastuono dalla città, un rumore del tempio; è la voce del Signore che paga il contraccambio ai suoi nemici." (Isaia 66,6)
Riporto la decriptazione di entrambi quei versetti risultando molto calzanti.

Isaia 66,6 - "A rovesciare portò al sepente un fuoco. Desiderò inviarglielo dal seno. Fu un corpo versato recato guizzò con l'acqua fuori, fu la sposa versata condotta. Con la potenza del Signore libererà dal serpente i viventi, dal cammino lo reciderà. Al serpente guai a casa è a recare."
(E Giovanni ne fu sconvolto Gv. 19,35: "Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.")

Isaia 66,7 - "Da dentro il Cuore dall'alto della croce in vita fu dal Potente partorita, uscì da dentro dal cuore. Un corpo/popolo nell'acqua è da dentro a portare Fratelli sparsi nel mondo e uscì ai viventi la potenza della carità al mondo dal colpito Agnello."

Per essere più esaustivo al riguardo delle citazioni di versetti di profeti propongo ancora quanto l'Apocalisse dice l'apertura del sesto sigillo:
"Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci (Osea 10,8) dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?" (Ap. 6,12.15s)

Ho evidenziato in grassetto un richiamo al profeta Osea: "Le alture dell'iniquità, peccato d'Israele, saranno distrutte, spine e rovi cresceranno sui loro altri; diranno ai monti: Copriteci e ai colli: Cadete su di noi." (Os. 10,8) di cui riporto la decriptazione.

Osea 10,8 - "E l'energia della risurrezione nei viventi ( il soffio - energia del Nome ) aiuto reca, dentro la morte annulla del peccato, completa la rettitudine di Dio versa, porta i precetti sbarrare nel corpo. In giro l'aiuto al mondo dall'alto ai viventi del sacrificio portato dal Crocefisso la Madre reca, dell'Unigenito la vita nei corpi portata potente genera, è ai viventi la rettitudine in pienezza recata ad abitare, conduce del serpente superbo il peccare completamente ad abortire. Si porta l'Altissimo con gli apostoli e..."
(Non è ancora la risurrezione finale, ma l'annuncio di questa, il soffio portato dagli apostoli.)

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