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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
SETTE SIGILLI E SETTE TROMBE
IL GIORNO DEL SIGNORE

di Alessandro Conti Puorger
 

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PLATONE E IL GIUDIZIO DELLE ANIME - MITO DI ER »
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L'APOCALISSE APRE LA TORAH »
LA TORAH, SUL "GIUDIZIO" DI DIO, SI APRE CON L'AIUTO DELL'AGNELLO »
DEUTERONOMIO 1,1-46 - TESTO E DECRIPTATO »

ISAIA E IL GIORNO DEL SIGNORE
Si può verificare che il termine il "Giorno del Signore" compare per la prima volta nei libri dei profeti e precisamente in quello del profeta Isaia ed in particolare nel Proto-Isaia, capitoli 1-39, che storicamente sono più antichi.
Quel termine, infatti, risulta già nel capitolo 2:
"Poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti contro ogni superbo e altero, contro chiunque si innalza ad abbatterlo contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati, contro tutte le querce del Basan, contro tutti gli alti monti, contro tutti i colli elevati, contro ogni torre eccelsa, contro ogni muro inaccessibile, contro tutte le navi di Tarsis e contro tutte le imbarcazioni di lusso. Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno e gli idoli spariranno del tutto." (Isaia 2,12-18)
Ciò che più m'ha colpito alla lettura di questi versetti è quella citazione delle "querce del Basan" che rimanda a "Og re di Basan " che si trova al versetto 4 del capitolo 1 del Deuteronomio di cui prima ho presentato la decriptazione completa.
Ecco che in quel giorno del Signore ci sarà una guerra contro un nuovo Og re di Basan, un replicante di questi nel tempo finale, come se Og ( = G) ricamminasse, il che porta pensare al Gog e Magog delle guerre apocalittiche finali delle forze del bene contro chi portò "il peccare nel cammino dei viventi" (vedi decriptato Deuteronomio 4,1).

Ora la decriptazione di quei versetti di Isaia 2,12-18 parlano dell'attività degli apostoli del Messia che portando avanti la sua missione e così di fatto adempiono al mandato di una guerra spirituale comandata dal Messia proprio contro le forze del male.

Isaia 2,12 - Della rettitudine la forza fu portata dal Vivente. Al serpente sono usciti portandosi al mondo, scesi dentro iniziano a portargli la fine con azione potente. Così i serpenti per gli apostoli escono portandosi dai corpi dei viventi ed a sentire ai serpenti tutti gli apostoli della risurrezione dell'Unigenito portano e li bruciano con la parola potente.

Isaia 2,13 - E si vede che in cammino del serpente iniziano il corpo a colpire forte; al mondo al serpente il Figlio ha portato gli apostoli per partorire (sono la sposa), i viventi sono alle acque portati, esce dagli apostoli l'illuminazione dell'Unigenito, sono al Vivente portati in alto. Dalle prigioni del serpente portano gli apostoli la forza per uscire; la casa (del serpente) bruciano gli apostoli.

Isaia 2,14 - Ha portato in vista al serpente la sposa che generata è stata dal Vivente, uscitagli dal corpo con l'acqua, è stata dal vivente portata dall'alto. Per la sposa in cammino da dentro l'oppressione esce, gli apostoli il Risorto Unigenito portano a tutti.

Isaia 2,15 - E si vede del serpente la vergogna grande che scorreva dentro uscire.
E dall'alto la sposa ha portato la vita al mondo da dentro della Roccia uscita.

Isaia 2,16 - E con agire potente a tutti dell'Unigenito dagli apostoli è portato il segno, indicano che il corpo del risorto sono che la risurrezione porterà dall'alto a tutti.
Del Risorto così è portato il segno, al mondo la delizia si apre.

Isaia 2,17 - E il Risorto dalla tomba in cammino dentro al mondo ha portato il segno al mondo, l'Uomo ha portato alla luce col soffio potente un corpo portatore di vita. Originati gli apostoli dal Risorto sono in vita inviati illuminati in cammino, dentro del Signore il cuore in aiuto portano, dentro sono portatori del Vivente, escono al mondo portatori dell'Unico.

Isaia 2,18 - Ed al mondo inizia di notte una forte piaga, da calamità, è stretto il serpente dalla Parola.

Isaia riprenderà poi il tema del "giorno del Signore" al Capitolo 13 associando un giudizio ed una punizione per il "peccatore" e quindi contro la causa del peccato; riporto i 3 versetti Isaia 13,6-9:

"Urlate, perché è vicino il giorno del Signore; esso viene come una devastazione da parte dell'Onnipotente. Perciò tutte le braccia sono fiacche, ogni cuore d'uomo viene meno; sono costernati, spasimi e dolori li prendono, si contorcono come una partoriente; ognuno osserva sgomento il suo vicino; i loro volti sono volti di fiamma. Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile, con sdegno, ira e furore, per fare della terra un deserto, per sterminare i peccatori."
La decriptazione di questi versetti parla della venuta del Signore per combattere Lucifero che è entrato nel mondo con i suoi angeli ribelli di cui espone gli effetti.

Isaia 13,6 - Uscito è al serpente che è potente (si comprende che è Lucifero ) porta la rettitudine, versatosi col corpo si è portato dentro alla Madre il Signore. Cosi un fuoco nel sangue per il demonio c'è; si è in casa portato l'Unigenito.

Isaia 13,7 - Si vede in cammino inviato al maligno, a sbarrarlo è dai viventi, completamente nel corpo la Parola è stata inviata al mondo (infiacchito , c'è il senso della kenosis) porta al vaso dei serpenti il cuore dentro, in un uomo è in vita in pienezza.

Isaia 13,8 - Ed angeli da casa al mondo il serpente si portò, giù si sono nei corpi degli esseri viventi recati, si chiusero dentro i serpenti, sono alle madri; è iniziata la costrizione, la lascivia, così sono condotte a partorire. L'esistenza del dolore l'ha inviata all'uomo il primo serpente, il male al mondo ha recato, fu la purezza fuori recata. Ha soffiato l'energia dell'esistenza il serpente al mondo dentro è nei viventi, alle bocche l'invia con forza all'uscita in vita.

Isaia 13,9 - Uscì (tale) energia al mondo, portata alla maternità la forza uscì ed al mondo dentro inizirono le atrocità, fu portata l'oscurità nelle menti/teste, fuori si portò l'ira, iniziarono le tenebre a porsi, uscì la luce, scese del serpente la bruciante vita nel mondo, portò a chiudere il cuore all'Unico (il peccato ). È uscita la forza che fa sorgere la vita, è dal sangue dei viventi l'energia uscita.

Il tema della venuta del Signore è ripreso da Isaia in particolare al Capitolo 40. In questo modo risulta dai versetti 8-19:

Isaia 40,8 - Secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola del nostro Dio dura sempre. Veramente il popolo è come l'erba.

Isaia 40,9 - Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio!

Isaia 40,10 - Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono.

Isaia 40,11 - Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri.

Isaia 40,12 - Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo? Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra, ha pesato con la stadera le montagne e i colli con la bilancia?

Isaia 40,13 - Chi ha diretto lo spirito del Signore e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?

Isaia 40,14 - A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse e gli insegnasse il sentiero della giustizia e lo ammaestrasse nella scienza e gli rivelasse la via della prudenza?

Isaia 40,15 - Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio, contano come il pulviscolo sulla bilancia; ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.

Isaia 40,16 - Il Libano non basterebbe per accendere il rogo, né le sue bestie per l'olocausto.

Isaia 40,17 - Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui, come niente e vanità sono da lui ritenute.

Isaia 40,18 - A chi potreste paragonare Dio e quale immagine mettergli a confronto?

Isaia 40,19 - Il fabbro fonde l'idolo, l'orafo lo riveste di oro e fonde catenelle d'argento.

Ne riporto, per brevità senza dimostrazione, la relativa decriptazione:

Isaia 40,8 - Chiusosi giù è con il corpo, inviato a casa del serpente scende, si è giù portata la Parola di Dio, il mondo è ad abitare, è sorta dal serpente perverso in un vivente.

Isaia 40,9 - Dall'alto generato cammina da casa nel mondo l'Altissimo potente ad agognando dentro di servire. Giù è la colomba in un corpo, è in vita, s'è per i pianti racchiusa. Versatosi si porta in cammino vivo con la carne, alla fine s'è portato in un corpo alla luce. Dal serpente si affretta, è dai viventi a stare Dio, finalmente è in vista, è iniziato dal ribelle serpente nemico ad esistere in Giuda; esce la maledizione ad essergli così in vita (al serpente).

Isaia 40,10 - Al mondo l'energia esce dalla nuvola, inviata è. Il Signore da casa l'aiuto s'è dentro portato, l'Unico ha recato il seme ed in vita tranquillo al serpente si porta; fuori inviato al mondo alla luce l'agnello reca l'Unico finalmente. E si porta la Parola dall'alto completamente e in una persona s'è portata.

Isaia 40,11 - L'agnello si vede in campo, l'Eterno col corpo l'ha recato, è stato alla compagna retta il seme portato, è stato versato dentro giù il Cuore. Dal Potente Unico è stato alla Madre portato dentro al grembo ed è sorto l'Unigenito, dall'alto ha portato tutta ad esistere l'energia al mondo del Potente.

Isaia 40,12 - In vita è dalla Madre alle mammelle, da casa la luce dall'alto si porta ai viventi, è stato in vita portato dal cielo. Dentro questi col corpo indica che completamente la rettitudine degli angeli ha portato a dar frutto in terra. Ha portato a sorgere versando il cuore. Alla Parola il Potente in pienezza partorito è stato dalla Madre e cammina da casa all'oppressione dentro l'Unigenito; a colpirla con energia è dai viventi.

Isaia 40,13 - Per vivere stando nell'oppressione l'Unico ha scelto, lo Spirito il Signore ha portato in un primogenito. In Gesù giù finalmente l'ha portato ad esistere; si porta in aiuto a stare dai miseri.

Isaia 40,14 - L'Unigenito la completezza della vita che è degli angeli porta dall'albero (l'albero della vita), recata è stata l'intelligenza, porta ad esistere l'insegnamento, porta dentro la via ai viventi della giustizia e la forza per il serpente in vita sbarrare al mondo e la conoscenza completa porta della strada dell'avvedutezza; è quanto basta in azione l'energia portata.

Isaia 40,15 - Al mondo lo splendore portato è stato dalla Madre, così in vita col corpo dai viventi per aiutare dal Potente è stato portato. Così alla luce la legge vive dell'Unico per colpire inviata è in vita dal serpente. Dentro si porta al mondo bello è ad esistere dalla Madre retta, alla polvere è stato il Cuore portato dal Potente.

Isaia 40,16 - Ha portato il cuore nel Figlio l'Unico, è per scacciare con forza da casa il nemico. Portatosi in vita, finalmente si porta ad annullare con mano forte il malvagio dal mondo.

Isaia 40,17 - Dalla sposa in cammino s'è portata in vita la rettitudine. Dall'Unico è stata inviata. Lo splendore aiuterà a riportare ai viventi. L'ira reca alla fine alla perversità del serpente, il raccolto gli porta (di tutte le sue malvagità).

Isaia 40,18 - E Dio in vita è, finalmente nel sangue si è portato, l'energia Dio ha portato ai viventi del mondo per la somiglianza completa, indica che dal nemico a difenderli si porta.

Isaia 40,19 - Ha inviato in pienezza la rettitudine, da un carpentiere ha portato giù il corpo la Parola. Questa gli esce a casa, si è col corpo versata dai miseri e reca col corpo la speranza, indica che dal trono la Parola giù si porta da debole.

A questo punto non posso che citare il famoso brano di Isaia 61,1-2 che il Vangelo di Luca (4,16-21) indica che Gesù ha letto da nella sinagoga di Nazaret, brano con cui sancisce l'inizio della propria attività pubblica e annuncia che il Giorno del Signore ha avuto inizio.

"Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:" (Lc. 4,16.17)
(Riporto il testo come appare in Isaia 61,1.2 che con qualche variante corrisponde a Lc. 4,18.19)

"Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti..." (Is. 61,1.2 - Lc. 4,18.19)

Il Vangelo di Luca prosegue così:

"Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". (Lc. 4,20.21)

Il Vangelo è esplicito e presenta quel tempo finale come anno di misericordia verso gli afflitti dalle soperchierie del male, ma di vendetta contro chi provoca il male stesso che, nella tradizione e come abbiamo constatato, è il nemico, il ribelle, quello che l'Apocalisse definisce il serpente antico (Ap. 12,9; 20,2).
Presento così la decriptazione di Is 61,1-2 che estendo anche a 61,3 che risulta del tutto esauriente.

Isaia 61,1 - Dallo Spirito dell'Unico giudicata è stata che è una perversità l'agire del serpente. C'è stato un consiglio, da Messia il Signore (a liberare le vite dalla calamità ) venuto è dal serpente nella carne, per i miseri è in vita, sorge del Potente la grazia. È la virtù dentro alla luce, del Potente il soffio in un corpo esiste, il cuore potente ha versato alla vista, degli schiavi è all'abitazione col corpo. Porterà il serpente delle origini a rimuovere dagli esseri viventi. La Parola verserà la legge portandola ai chiusi/prigionieri.

Isaia 61,2 - Il Potente ha versato nel corpo di una Donna la benevolenza. La potenza il Signore ha portato, è stata recata dalla Madre l'energia, si versa in vita, al serpente la maledizione è ad inviare, si porta dal serpente per la sposa consolare, inizia a casa del serpente ad essere in vita.

Isaia 61,3 - Dal serpente il fuoco porta in pienezza per la distruzione. Giù s'è portato per finirlo completamente. Appesa per i viventi la Parola dell'Unico col corpo in croce nella tomba finirà. L'Unico col soffio il corpo risorgerà, in vita invierà la risurrezione ai simili sotto per il Padre, perché si veda l'amore nel mondo. La stoltezza finirà lo spavento lo Spirito per spegnerlo porterà, verserà il serpente fuori dai viventi, inizierà ad esistere del Potente al mondo la giustizia, nei viventi la carità agirà del Signore, con potenza al mondo la croce glorificherà.

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