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LIBRO DI NEEMIA, ULTIMA PARTE, IL LATO APOCALITTICO
di Alessandro Conti Puorger

FACCIO IL PUNTO
Questo articolo conclude il ciclo di ricerca che mi ha impegnato nell'ultimo trimestre del 2008 sui libri della Bibbia detti di Esdra e Neemia.
I personaggi di Esdra e Neemia ben rappresentano il periodo del IV-V secolo a.C. di post esilio e le due funzioni essenziali di un nuovo stato in formazione:
  • l'ordine teologico-sacerdotale con Esdra, scriba e sacerdote, erudito nella legge che intraprende il rinnovamento del culto;
  • il potere e l'azione, con Neemia governatore, uomo energico e coraggioso, dedito alla preghiera, che dirige la restaurazione edilizia e sociale della nazione.
Esdra e Neemia in questi libri prendono la parola (Esdra 7,27 - 9,15 e Neemia,1,1 - 2,20; 3,33 - 7,5; 12,31 - 13,31) e sembrano voler far concludere che gli scritti sono anche autobiografici, pur se la critica letteraria li attribuisce nella forma definitiva ben, dopo 300 a.C., l'esistenza dei personaggi rappresentati.

Quel periodo storico è riconosciuto fondante del giudaismo, cioè della evoluzione dell'ebraismo, quando i reduci da Babilonia (tornati nei territori dell'antica patria a ricostruire il Tempio distrutto per consenso nel 530 a.C. del re persiano Ciro II) furono capaci di ricreare in Giudea una forte identità religiosa e civile che portò ad un uno stato teocratico autonomo che batteva moneta (dramme con scritta Juda IHD).
In effetti il Giudaismo affonda le sue radici nella vita degli ebrei deportati a Babilonia nel 587 a.C., praticamente tutti del Regno di Giuda.
Il Regno del Nord, infatti, era stato distrutto fisicamente nel 722 a.C., mentre dal punto religioso, dopo la divisione dei due Regni era iniziato un sincretismo con le religioni locali che ne divaricarono la diversità con il credo di Giuda unita da fede monoteista, cementata dalla Torah e dalla speranza messianica.
Quei libri trattano di fatti relativi ai primi reduci con la:
  • ricostruzione delle mura di Gerusalemme;
  • ripristino del potere e della forza pubblica;
  • ripristino del Tempio;
  • ripristino dei suoi riti e delle funzione dei leviti, dei sacerdoti, portieri, cantori.
«Fascino del Tempio (di Salomone)! Il fumo del sacrificio che saliva dritto al cielo anche nei giorni di vento, Cohanim (sacerdoti) e Leviti depositari di segrete formule musicali atte a rendere incomparabilmente perfetto il "corban" quotidiano, 288 musicisti tra cori, orchestra e maestri concertatori impegnati in prove ed esecuzioni vocali, corali e strumentali che manco la Scala di Milano, i 12 nebelim suonati dai migliori strumentisti di allora, il suono dei 7 shofarim del Tempio che (assicurano i testimoni dell'epoca) nei giorni di aria pulita erano udibili a Gerico. Ma anche il Tempio dei misteri: l'"ugab" o abuba del Primo Tempio che, durante un'esecuzione, si rompe e non viene più riparato; sino a scomparire del tutto nel Secondo Tempio.
Nel periodo della deportazione babilonese, il cantico cede il passo a un genere musicale tutto nuovo; la lamentazione, talora accompagnata dal suono mesto dell'"halil". Cetre e arpe vengono simbolicamente appese agli alberi come segno di lutto eppure, musicalmente parlando, non tutto andò perduto in Babilonia; l'organologia ebraica si arricchisce di nuovi strumenti come la "sabcha" o arpa triangolare (i latini la chiameranno "sambuca") e le "maschroquitas" o "Flauto di Pan".
All'indomani del ritorno in Eretz Israel e durante la restaurazione del Tempio e del culto, Ezra e Nehemia si preoccupano altresì di restituire una maggior professionalità al musicista e al cantante. Cohanim e Leviti non saranno più gli unici depositari dei segreti della musica del Tempio; gli 8 schemi melodici (i "lohan") dei Leviti diventano patrimonio di tutta la musica ebraica.»
(Francesco Lotoro, ebreo pianista, direttore d'orchestra).

Di quel periodo fu l'istituzione della Grande Sinagoga o Grande Assemblea. Istituzione religiosa di 120 membri che stabilirono molti aspetti dei riti e della liturgia ed ebbero l'autorità di definire il canone biblico. Fu ripristinato o forse istituito per questioni giuridiche il Sinedrio di 70 membri (dayyan) +1 il Nasi, la cui autorità fu fatta risalire ai tempi del Sinai con la scelta dei settanta anziani (Numeri 11,16).

Operava nella stanza della Pietra Tagliata del Tempio. I membri sedevano in semicerchio con il Nasi al centro. Le opinione dei giudici più giovani erano esaminate per prime onde non avessero timore ad esprimere opinione differente dagli anziani. Le decisioni avvenivano per maggioranza. Una sotto corte di 23 membri si occupava delle pene di morte. I membri dovevano conoscere lingue straniere per evitare traduttori e visioni distorte, conoscere pratiche magiche per processare maghi e streghe ed essere esperti di "pilpul" metodo rabbinico detto "pungente" per l'esame causitico di questioni della Torah.

La mia ricerca su tali libri di Esdra e Neemia ha seguito le idee che esposi in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" utilizzando il metodo di decriptazione di cui mi sono munito ormai da oltre 10 anni di cui in "Parlano le lettere".

Ho ritenuto questi libri importanti, come poi è risultato, perché relativi al momento in cui dalla Grande Sinagoga o Grande Assemblea furono rivisitati, nella veste che c'è pervenuta come definitiva, tutti gli scritti antichi a partire dalla stessa Torah, definendo di fatto "canonici" solo i libri scritti con le 22 lettere dell'alfabeto ebraico.
I nomi di Esdra e Neemia, come accennato, designano i due principali personaggi della restaurazione della comunità giudaica e, forse, i due libri formavano un'unità letteraria con 1-2 Cronache.
L'unità d'autore per Cronache ed Esdra-Neemia, opera come detto conclusa verso il 300 a.C., è anche suggerita dai versetti finali di 2Cronache 36,22-23 con i primi di Esdra 1,1-3 e dai medesimi orientamenti teologici.
Essendo i libri di Esdra e Neemia quasi un unicum, considerati tra gli scritti più recenti su cui dovette decidere quella Grande Assemblea, li ritengo, infatti, in grado di presentare tutti i particolari voluti perché fossero riconoscibili come canonici e desideravo verificare se anche questi fossero suscettibili di avere la seconda faccia ottenibile per decriptazione.
Nel complesso il contenuto dei libri di Esdra e Neemia si può così suddividere:
  • A - Esdra capitoli 1-6, trattano del ritorno e delle difficoltà dei primi reduci da Babilonia col benestare del re Ciro che nel vecchio Tempio erigono un altare per rinnovare offerte e sacrifici (al tempo di Dario I e dei profeti Aggeo e Zaccaria, il tempio fu ricostruito);
  • B - Esdra capitoli 7-10, è descritta l'opera del sacerdote e scriba Esdra, che riceve dal re di Persia, Artaserse, l'incarico ufficiale di recarsi a Gerusalemme;
  • C - Neemia capitoli 1-6, in cui Neemia, alto funzionario del re Artaserse, è autorizzato a visitare Gerusalemme e di ricostruirne le mura;
  • D - Neemia capitolo 7 con una lista di primi sionisti simile a quella in Esdra 2;
  • E - Neemia capitoli 8-9, Esdra restaura il culto e la celebrazione delle feste secondo la legge di Mosè;
  • F - Neemia capitoli 10-13, ove in un secondo soggiorno a Gerusalemme Neemia inaugura le mura riedificate e riforma la vita della comunità giudaica cerca di ripopolare la città e da prescrizioni per il rispetto del sabato ed intese ad evitare il più possibile l'imbarbarimento dei costumi evitando matrimoni che avrebbero minato la concorde unità nell'impostazione familiare e formativa della prole.
Nei due libri non sempre ben coordinati e armonizzati si trovano:
  • citazioni di documenti ufficiali dalla corte persiana (in aramaico);
  • liste di famiglie, statistiche ed elementi genealogici;
  • liste di rimpatriati (al primo ritorno, circa 538-520 a.C., e al tempo di Neemia, circa 445 a.C.);
  • ricordi personali e brani in terza persona.
Questa ricerca, con riferimento alla precedente suddivisione, s'è sviluppata nelle seguenti quattro parti che hanno comportato la decriptazione di ben 697 versetti:
In ciascuno dei precedenti articoli, come del resto nel presente, la decriptazione propone testi che paiono predisposti da più mani e raccolti a modo d'esercitazioni di scuola, che affrontano sotto vari aspetti, quindi pure con parti ripetitive, ma ciascuna di per sé originale e in modo congruente, il tema di Messia uomo-Dio con una storia che calza con quella della tradizione cristiana su Gesù di Nazaret.
Posso così rafforzare la constatazione che, appunto, tutti i libri del canone ebraico sono suscettibili di decriptazione e che la seconda faccia doveva essere elemento importante per far concludere favorevolmente sull'inserimento del singolo testo in quel canone.

In effetti, come ho ampiamente detto in vari articoli, quel metodo di decriptazione, definito dopo anni di ricerca preceduti dal graduale maturarsi di un motivato convincimento sulla base di elementi e considerazioni dedotte dai testi e dalla tradizione ebraica che doveva esistere una possibilità del genere, è un potente strumento.
Mi sento come immagino si sarà sentito Galileo dopo aver sperimentato il cannocchiale e aver scoperto novità, prima non immaginabili, sulla costituzione del pianeta luna e poi del sistema solare.
Tale strumento mi consente, infatti, d'evocare pagine inattese che lasciano me stesso sorpreso e che sono in modo biunivoco collegate alle lettere ebraiche del testo masoretico della Tenak o Bibbia ebraica.
Il tutto, rammento, nacque dalla considerazione che i testi antichi delle Sacre Scritture, come confermato dai rotoli di Qumran, erano scritti in ebraico o in aramaico, senza vocali perché non esistono tra le 22 lettere dell'alfabeto usato, tutte consonanti, e senza segni diacritici, con le lettere tutte separate senza la suddivisione in parole, onde anche la soluzione di tradizionale lettura è una particolare recisione in parole che costituisce una decriptazione che non esclude altre possibilità.
Ogni lettere ebraica, peraltro, ha conservato un messaggio grafico e può essere letta come ideogramma.
Ho seguito come si è sviluppato il segno grafico delle lettere ebraiche, molte originate da segni geroglifici egizi, nell'antico paleo ebraico sinaitico (iscrizioni del XV secolo a.C. trovate da Flinders Patrie) e dei tempi del re Mesha re di Moab e come il messaggio grafico si è conservato nell'ebraico quadrato arcaico (250 a.C.), asmodeo (150 a.C.), erodiano (30 a.C. al 70 d.C.).
Ritengo di aver individuato il significato di quei segni-immagine in quanto la chiave di lettura, come ho dimostrato ampiamente, è in grado di provocare - utilizzando, e sempre, regole predichiarate - testi efficaci che non saprei ricavare senza l'uso dello scritto in ebraico di base.
Su tale argomento sto provando come sia vero il pensiero, che mi pare ricordare sia di Hobbes (cito a memoria) "il momento più difficile di una scoperta e farla riconoscere... l'esperto non sopporta che altri trovino quanto non ha trovato lui stesso".

UN'APOCALISSE TRAPELA DALLA PARTE FINALE DEL LIBRO DI NEEMIA
Non vi è certezza degli anni effettivi in cui operarono Esdra e Neemia, che addirittura paiono come operare in tempi diversi.
In quei libri, infatti, il citare i sovrani persiani di stesso nome senza precisare il numerale del loro ordine di successione può dar luogo ad imprecisioni di interpretazione.
L'ipotesi più accreditata è che Esdra arrivi a Gerusalemme nel 458 a.C. (Esdra 7,8) e Neemia nel 445 a.C. (Neemia 2,1) e vi rimase fino al 433 a.C..
Neemia, tornato in Persia, fece ritorno sotto il regno di Artaserse I morto nel 423.
Esdra e Neemia avrebbero così operato in Gerusalemme praticamente in contemporanea, ma paiono ignorarsi quasi totalmente; il che è sorprendente se ambedue furono ufficialmente inviati dallo stesso Artaserse.
Al riguardo, a titolo esemplificativo, è da sottolineare che il Capitolo 10 di Neemia, inizio dell'ultima parte di quel libro, dopo la lettura della legge da parte di Esdra (Neemia 8) e la cerimonia espiatrice (Neemia 9) che considero inserimenti non propri del testo "Neemia", è inserito un documento con un impegno stabile del popolo firmato dai capi, dai leviti e dai sacerdoti tra i quali, stranamente, non è citato Esdra.
Un Esdra si trova in Neemia 12,1 tra i sacerdoti e i leviti tornati (nel 520 a.C. vedi libri di Esdra e di Aggeo) a Gerusalemme con Zorobabele.
Il contenuto di primo livello dei quattro capitoli finali del libro di Neemia in definitiva riguarda:
  • 10,1-40, documento attestante l'impegno della comunità;
  • 11,1-24, Neemia organizza unificando (sinecismo) preesistenti realtà in uno stato, lista di popolazione giudaica a Gerusalemme;
  • 11,25-36, la popolazione giudaica della provincia;
  • 12,1-9, sacerdoti e leviti tornati con Zorobabele e Giosuè;
  • 12,10-11, genealogia dei sommi sacerdoti;
  • 12,12-26, sacerdoti e leviti al tempo del sommo sacerdote Ioachim;
  • 12,27-43, Dedicazione delle mura di Gerusalemme;
  • 12,44-13,3, la comunità funziona felicemente;
  • 13,4-32, la seconda missione di Neemia.
È evidente che per un popolo disperso la notizia di una risurrezione miracolosa e la nascita di un germoglio di stato nuovo faceva sperare il prossimo ritorno ai tempi, ormai entrati nel mito, dei regni di Davide e Salomone e quindi dell'approssimarsi delle promesse totalizzanti dell'ineffabile Iahwèh.
I sei versetti di Neemia 12,44-13,3 la comunità funziona felicemente suggeriscono, infatti, l'aspettativa di ulteriori sviluppi e miglioramenti viste le premesse dei fatti favorevoli avvenuti; un po' come si rileva dopo l'evento della risurrezione di Gesù nei sei versetti di Atti 2,42-48 sulla prima comunità cristiana in attesa della rivelazione finale e dell'apocalisse.
Colpisce che la seconda parte del libro di Neemia inizia con quel documento che impegna la comunità, che il cronista forse ha tratto dagli archivi del tempio.
Il documento così inizia: "A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti. Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di Akalià, e Sedecìa..." (Neemia 10,1s)
Per chi è iniziato a considerare l'eventualità d'una lettura di secondo livello nell'ambito di scritti "sacri" ebraici l'avviso è evidente " " è una "scrittura sigillata" che inizia col una elencazione di firmatari che, per la maggiore libertà che una serie di nomi offre rispetto a discorsi esterni logici, consente più facilmente l'inserimento di un criptato.
Nell'immaginario biblico il testo sigillato è diffuso ed è evocato come modo per velare un volto della realtà che non può essere divulgata a non iniziati.
Il profeta Isaia al riguardo propone "Poiché il Signore ha versato su di voi uno spirito di torpore, ha chiuso i vostri occhi, ha velato i vostri capi." (Isaia 29,10) e prosegue "per voi ogni visione sarà come le parole di un libro sigillato: si da' a uno che sappia leggere dicendogli: Leggilo, ma quegli risponde: Non posso, perché è sigillato. Oppure si da' il libro a chi non sa leggere dicendogli: Leggilo; ma quegli risponde: Non so leggere." (Isaia 29,11s)
Con ciò Isaia avvisa che vi sono due livelli di lettura, uno per chi sa leggere, ed uno per chi sa leggere il criptato. Se si da, infatti, un testo sigillato da leggere, chi lo riceve si dovrebbe sentire autorizzato a togliere il sigillo e se risponde "Non posso, perché è sigillato" vuol dire che quel sigillo non è un marchingegno esterno, ma intimo alla lettura che il chiamato alla lettura non è in grado di togliere.
Isaia, così, aduso alle corti dei re di Giuda, sapeva bene che esistevano codici di criptazione e che i testi diplomatici permettevano letture nascoste e ci dice che i testi da lui prodotti, come peraltro i testi del Tempio oltre che del Re, hanno proprietà nascosta di potenziale diversa lettura.
Il profeta Daniele riprende il discorso del libro sigillato e lo evidenza come modo per celare la rivelazione finale, cioè quella che i cristiani dal greco apocaluYiV, la chiamano apocalisse: "Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta". (Daniele 12,1-4)
Quel testo di Daniele su libro sigillato che nasconde una rivelazione è infatti ripreso dal libro cristiano detto della Apocalisse di Giovanni: "E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli? Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli." (Apocalisse 5,1-5)
"Rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno", ma se fosse sigillato nel modo consueto ci si attenderebbe che il rotolo non si potesse aprire e, allora, non si potrebbe sapere che è scritto come le tavole della legge sui due lati, ma evidentemente quel sigillo ha caratteristiche diverse.
Il Germoglio di Davide, Gesù di Nazaret è colui a cui "Cantavano un canto nuovo: Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione." (Apocalisse 5,9)
Come ho già considerato in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche", questa parola disse Gesù di Nazaret agli Ebrei del suo tempo ed oggi, tramite i Vangeli, è rivolta ai Cristiani (ed ai Cattolici, che dal Concilio Vaticano II sono invitati a considerare le Scritture dell'A.T., sacre come i Vangeli): "Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza." (Giovanni 5,39)
Il messaggio di Gesù contenuto in quel versetto è preciso; si può incontrare il Messia atteso nei libri che la tradizione, confermata da Gesù, attribuisce scritti da Mosè (cioè nella Torah - Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio - in senso stretto e, per estensione, in tutta la Bibbia ebraica), a condizione di credere in Mosè.
Quel Vangelo, infatti, prosegue: "Se credeste, infatti, a Mosè (cioè alla Torah), credereste anche a me; perché di me ha scritto" e continua: "Ma se non credete ai suoi scritti, come potete credere alle mie parole?" (Giovanni 5,46s)
Ciò è molto categorico, cosicché ci s'attenderebbe trovare nella Torah profezie sul Messia, sulla sua missione, sulla resurrezione dei morti, sui tempi a venire e sui segni che compirà chiaramente riferibili a Gesù di Nazaret il che è molto, ma molto velato.
Basta seguire queste tracce che con le lettere ebraiche come immagini, tagliando all'occorrenza le parole dei testi delle Sacre Scritture ebraiche in modo diverso ed accogliendo l'invito di Gesù sul fatto che il Messia è il soggetto del testo nascosto per ottenere estesi testi messianici apocalittici i sette sigilli potrebbero essere le regole per ottenere la decriptazione (vedi il già richiamato "Parlano le lettere").
Basta al riguardo andare a verificare il mio "I geroglifici ebraici del libro di Daniele" in cui dai 384 versetti dei 12 capitoli del testo in ebraico ed aramaico (i versetti di Daniele dal 2,5 al 7,28) della Bibbia canonica ebraica ho ottenuto un testo congruente ed inatteso sull'epopea del Messia.
Ciò detto per non lasciare chi aprisse per la prima volta un mio studio per far comprendere cosa intendo per decriptazione del testo presento proprio i primi due versetti di Neemia 10 che parlano del documento sigillato.

Neemia 10,1 e 2 - A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti. Sul (documento) sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di Akalià, e Sedecìa,

Riporto di questi il testo in ebraico con lettere separate e senza segni diacritici e di vocalizzazione e rammento che i testi sono scritti da destra verso sinistra.

Neemia 10,1 -
                       

Neemia 10,2 -

Inizio la decriptazione lettera per lettera e riporto con la giustificazione quanto ottenuto che ripeto poi tutto di seguito come risultato finale.

Neemia 10,1 - Si portò a casa di una sposa (). A questa venne () dall'Unico un angelo . Che la grazia avrebbe portato dell'Agnello le indicò . Ne sarebbe stata la madre . L'Amen al mondo si porterà dalle Scritture a stare tra i viventi . Si porterà dall'alto al mondo di nascosto . Un segno portò alla madre per illuminarle la mente . Il sia l'angelo portò al Potente che a portarle fu l'energia e la rettitudine al mondo col Figlio portò .

Neemia 10,2 - Portatosi dall'alto ad entrare di nascosto , al termine dalla madre portato fu in vita . Per guidare () i viventi fu nel mondo ad entrare alla fine in un povero . Indicò al padre un angelo che racchiudeva la sposa () Iahwèh (). Giusto essendo ne uscì ...

Neemia 10,1 - Si portò a casa di una sposa. A questa venne dall'Unico un angelo. Che la grazia avrebbe portato dell'Agnello le indicò. Ne sarebbe stata la madre. L'Amen al mondo si porterà dalle Scritture a stare tra i viventi. Si porterà dall'alto al mondo di nascosto. Un segno portò alla madre per illuminarle la mente. Il sia l'angelo portò al Potente che a portarle fu l'energia e la rettitudine al mondo col Figlio portò.

Neemia 10,2 - Portatosi dall'alto ad entrare di nascosto, al termine dalla madre portato fu in vita. Per guidare i viventi fu nel mondo ad entrare alla fine in un povero. Indicò al padre un angelo che racchiudeva la sposa Iahwèh. Giusto essendo ne uscì...

Con riferimento ai racconti dei Vangeli riferiti a Gesù figlio di Maria di Nazaret pare di trovarsi al momento dell'annunciazione.
Pur se il testo decriptato pare partire senza antefatti come se il documento fosse un elemento di un testo più lungo amputato, poi dalla lettura del seguito riporto ci si rende conto che è in se stesso completo.
Ciò detto, presento la decriptazione in continuo dei quattro capitoli finali di Neemia 10-11-12-13 e mi astengo da inutili commenti.
In un paragrafo successivo proporrò alcuni spot metterò in evidenza con la lente d'ingrandimenti alcuni elementi interessanti.
Riporterò poi, per comodità, il testo C.E.I di quei quattro capitoli.

NEEMIA 10 - DECRIPTAZIONE
Neemia 10,1 - Si portò a casa di una sposa. A questa venne dall'Unico un angelo Che la grazia avrebbe portato dell'Agnello le indicò. Ne sarebbe stata la madre. L'Amen al mondo si porterà dalle Scritture a stare tra i viventi. Si porterà dall'alto al mondo di nascosto. Un segno portò alla madre per illuminarle la mente. Il sia l'angelo portò al Potente che a portarle fu l'energia e la rettitudine al mondo col Figlio portò.

Neemia 10,2 - Portatosi dall'alto ad entrare di nascosto, al termine dalla madre portato fu in vita. Per guidare i viventi fu nel mondo ad entrare alla fine in un povero. Indicò al padre un angelo che racchiudeva la sposa Iahwèh. Giusto essendo ne uscì...

Neemia 10,3 - ...illuminato nella mente, sarà nel mondo d'aiuto. Iah si lanciò in un vivente per stare nel mondo.

Neemia 10,4 - Il Verbo una luce annunciò alla vista. Tra i viventi nel corpo era uscito colui che re è del mondo.

Neemia 10,5 - Nella prigione per amore portò una luce ad accendere. Il figlio fu nel mondo a vivere del Potente per recare la rettitudine.

Neemia 10,6 - Consacrato a Dio viveva in un corpo per morire il Servo di Iah.

Neemia 10,7 - Giudicato era stato che la maledizione del giardino (terrestre) finisse e d'inviare la benedizione.

Neemia 10,8 - Per salvare dal serpente i viventi dal Padre fu nel mondo chi gli vive alla destra.

Neemia 10,9 - In un vivente una forza fu ad entrare in casa del serpente. A fuggire sarà per il fuoco che dal seno gli sarà ad uscire da maledizione. Nel mondo a spengere l'angelo (ribelle) sarà nei viventi.

Neemia 10,10 - Portò al mondo per accompagnare chi sta a vivervi per portarli. In Gesù, il figlio dell'Unico, in questi l'energia fu ad entrare, dentro la portò a stare per i viventi. Nel figlio c'è la grazia; dalle mammelle versata col sangue sarà con la divinità.

Neemia 10,11 - Portò ai fratelli che stanno nel mondo per salvarli, il figlio. Fu al mondo annunciato che per aiutare vi sarebbe entrato. A riversare per il serpente fu nel cuore l'ira col rifiuto. Fu al mondo la grazia ad inviare.

Neemia 10,12 - Tra i viventi fu la rettitudine in un primo corpo racchiusa e dentro la

Neemia 10,13 - Questa rettitudine porterà ai corpi la risurrezione delle moltitudini che

Neemia 10,14 - lo splendore sarà ad entrare dentro; da frutto figli porterà.

Neemia 10,15 - Dal corpo di quel primogenito la risurrezione sarà ad uscire per agire. Nei viventi il soffio del male brucerà. Dalle fosse i viventi porterà all'Unico. Dentro con rovine il serpente nei viventi colpirà. Alla fine li porterà al Padre tra gli angeli a stare.

Neemia 10,16 - Dal Figlio sarà la forza a scorrere, s'insinuerà dentro l'esistenza.

Neemia 10,17 - Sulla nube con gli angeli saranno ad entrare ad abitare i popoli;

Neemia 10,18 - Quel primo nel cuore nel corpo chiuderà questi. A versarli sarà fuori. Si vedranno in questi portarsi coi corpi.

Neemia 10,19 - Lo splendore di Iah nelle tombe risorgerà i viventi; da dentro a rialzarsi saranno.

Neemia 10,20 - Nelle tombe nei corpi ci risarà il soffio. L'originaria energia in tutti si riporterà. Da tutti l'angelo (ribelle) che portano dentro sarà...

Neemia 10,21 - ...dai viventi a fuggire, il soffio lo spazzerà. Risorgerà i viventi bruciando il serpente. Nei viventi il nascosto colpirà, sarà i corpi...

Neemia 10,22 - a salvare da chi c'è. Da questi da dentro il maledetto scenderà. L'aiuto portato con bruciature sull'essere impuro agirà.

Neemia 10,23 - Liberati da Iah per la grazia che invierà i miseri saranno nel mondo.

Neemia 10,24 - Uscirà da Gesù la grazia che ad inviare sarà. Entrerà nelle tombe la risurrezione vi porterà dentro.

Neemia 10,25 - Ad entrare la potenza porterà nelle tombe per risorgerli. Il soffio il vigore delle origini tornerà a versare.

Neemia 10,26 - I corpi nelle tombe riporrà a vivere. Dalle tombe risorti, figli usciranno. In seno al Risorto saranno ad entrare.

Neemia 10,27 - Porterà i fratelli che sono nel mondo nell'assemblea degli angeli. L'invierà sulle nuvole.

Neemia 10,28 - I viventi al Potente porterà retti. I consacrati a casa si vedranno con gli angeli entrare.

Neemia 10,29 - Si porteranno nel Risorto primogenito nel corpo ad entrare i popoli che vi entreranno retti. Uscirà per la rettitudine dall'esistenza reciso e sarà dai viventi ad uscire per il fuoco portato il nemico che sta tra i viventi. I salvati nel corpo col corpo saranno a vivere. Uscirà per l'energia finito chi ad opprimere è i viventi e da tutti uscirà. L'energia solo sul serpente nei viventi agirà; dai viventi sarà ad uscire. In terra porterà la fine al maledetto; tutti si porteranno nel corpo del Crocifisso. Dal mondo in Dio entreranno alla destra. Per dono entreranno a vivere da figli. Sarà dal mondo i viventi a portare il Figlio che crocifisso fu. Dall'apertura della piaga si porteranno. Sarà la porta da dove i popoli a casa saranno inviati.

Neemia 10,30 - I viventi nel petto saranno a versarsi, saranno in seno al potente primogenito a chiudersi. Saranno ad entrare a vivere sulla nube ove saranno con i corpi a starvi, vi entreranno da vivi, li porterà dentro il primogenito, saranno i viventi dentro Dio ad entrare ve li porterà ad abitare. Dallo stare in esilio li porterà e si vedranno entrare nel Potente. In cammino da arca li porterà nel corpo il Crocifisso. Dal mondo in Dio entreranno per starvi a vivere beati; per regalo entreranno dentro in forza del sangue dal Risorto uscito. Il Servo nel mondo il maledetto sarà stato a recidere con la resurrezione che li avrà cambiati ed in alto simili al Crocifisso verranno tutti a vivere. Su porterà alla fine il Signore sulla nube i figli e li condurrà vivi il Risorto. Il Verbo nel cuore sarà a portarli e nell'assemblea versati saranno i portati.

Neemia 10,31 - Li porterà il primogenito risorti nel corpo. Col serpente si scontrerà. Al drago in casa invierà la fine. Dall'opprimere portato dal serpente i popoli saranno ad uscire. Dalla terra li porterà, verranno col Figlio crocifisso a stare dal mondo nella pienezza. Puri chiusi nel cuore il Figlio li porterà.

Neemia 10,32 - Porterà i popoli che sono nel mondo dalla terra ad uscire. A vivere dentro saranno nell'Unico a stare i viventi venuti dalla putredine dalle tombe riportati dal Crocifisso e tutte risorte dentro le moltitudini un giorno usciranno dallo stare in esilio. Dal colle nella piaga li porterà nel corpo al Potente per incontrarlo. Rovesciate le tombe, chi vive entrato nei viventi ad abitare, bruciato dentro, finito, li porterà a casa. Saranno portati vivi al Santuario e l'invierà nel cuore ardente dell'Unico. Per il Crocifisso dal mondo rinnovati usciranno. Bruciato dentro sarà stato tra le rovine dal Crocifisso portando nei viventi il fuoco dell'Unico il maligno, lo bloccherà.

Neemia 10,33 - Porterà dal mondo i popoli giudicati e dall'Altissimo l'invierà; porterà i viventi su. Si porteranno al colle tutti gli sviati dal serpente che con l'opprimerli li condusse al delitto nell'esistenza. Risorti saranno dal Crocifisso da cui uscirà un fuoco che rovescerà nei cuori per rinnovarli che sul serpente agirà solo da fine. Da dentro sarà stata dal Crocifisso la divinità; entrando sarà angeli a portarli.

Neemia 10,34 - La potenza, il vigore nei viventi entrerà. Dal seno in corpo la rettitudine il Crocifisso porterà ai viventi. L'energia racchiusa nel Crocifisso uscirà integri saranno dall'essere impuro del serpente con la perversità finita. Uscirà dal Crocifisso per i viventi il forte aiuto nel mondo di sabato. Porterà il Crocifisso ad entrare nelle tombe l'aiuto della risurrezione che sarà della vita la potenza ai viventi riportare. Nell'eternità saranno i viventi portati dal Potente nel Santuario ove saranno a vivere. Avendo portato il serpente il peccato portò il Crocifisso al Potente l'espiazione. Innalzato, ne fu risorto il corpo da Dio. Per il portarsi da retto, con gli angeli il Crocifisso a casa fu alla fine, nella divinità. Al mondo sarà con gli angeli a riportarsi.

Neemia 10,35 - Con un'asta l'aprì uno straniero che con potenza gli portò in croce. Uscì dal Verbo la potenza che agli apostoli portò. L'innalzato versò dal corpo da dentro l'energia nel mondo. Dal legno fu con l'acqua ad uscire la rettitudine che entrò negli apostoli che stavano con la Madre. Nel mondo ad accompagnarli fu la madre ed entrarono in azione con la parola che nel mondo ad abitare era stato Dio, che fu in croce, che la divinità, aperto, fu agli apostoli a portare, nel cuore era del Crocifisso. Dal Padre il Crocifisso fu con gli angeli ma potente ai tempi fissati il Risorto con gli angeli rientrerà dentro, della risurrezione l'energia gli uscirà dal cuore. Si rivedrà col corpo l'innalzato che vivente vittima fu per la perversità del maledetto. Al mondo sarà l'energia a recare come scritto dentro la Torah.

Neemia 10,36 - A portare una fiamma sarà l'Unico che verrà dentro ad ardere nei corpi. Fu in Adamo un drago a portarsi, ma dentro la rettitudine porterà nei corpi che lo vincerà. Il frutto in tutti dell'albero brucerà con l'angelo (ribelle) che entrò. Dentro rinnoverà i cuori; sarà finita la forza della perversità.

Neemia 10,37 - Portato l'Unigenito in croce dentro da agnello porterà a finire dentro l'angelo che l'opprimere portò portando il bestiale. Il drago porterà, come scritto nella Torah, Lui, il Crocifisso, dentro ad ardere nei corpi. Sarà da dentro rovesciato dai corpi chi opprime e porterà giù i figli (del drago) che ha portato. La fiamma forte di Dio dentro sarà a finire il maledetto con l'opprimere che reca. Dal cammino uscirà tra lamenti dai viventi che n'usciranno salvati. Nei corpi di tutti ci risarà la vita. Riabiterà nel tempio la divinità che ad uscire fu per l'angelo (ribelle) portatosi.

Neemia 10,38 - Portò il primogenito dalla croce dal corpo una donna. Fu dal Crocifisso alla vista dal corpo. Fu dal foro del Crocifisso ad esistere. Con gli apostoli la portò e per il crocifisso un corpo/Chiesa recò tra gli uomini tra cui fu con gli apostoli a portarsi, e frutti dalla sposa dal legno della croce ci furono. Un corpo portò di simili che fu ad alzarsi di rigenerati. Da profeti in cammino uscirono gli apostoli. È nella madre di Dio la potenza che del Risorto la rettitudine porta. Indica che dentro c'era nel Crocifisso Dio che nel mondo era stato ad abitare che porterà dal seno la risurrezione dei corpi agli uomini tutti (quando) con gli angeli si riporterà dal Potente; (comunque) ad accompagnare è la madre che si porta per il mondo. Nella Madre entrò la potenza che reca ad esistere nell'acqua ove entrano i viventi, che sentendola hanno illuminate le menti. È per la madre dentro della sposa a vedersi un corpo esistere che a servire il Crocifisso con gli apostoli porta.

Neemia 10,39 - Si portò nel mondo Iah; entrò da sacerdote il Figlio dell'Unico. Entrò in un corpo l'energia in azione. Nella Madre entrò, in compagnia fu con la Madre dentro per dieci (mesi lunari). Nel mondo per il serpente si portò a stare tra i viventi e nel mondo ad accompagnarli fu. Dai viventi fu innalzato, ma rivenne in vita, agì la risurrezione nel corpo. Uscì, la Madre ne vide risorto il corpo. Dal cuore fu del Crocifisso la divinità ad uscire, fu da rifiuto per il serpente nel mondo. La potenza della risurrezione con la rettitudine porterà a tutti. Il cuore sta nel Crocifisso aperto da stanza del tesoro.

Neemia 10,40 - La rettitudine sarà che la divinità aprirà, onde la potenza della risurrezione così porterà. A tutti coloro che sono stati che dentro sono tra le anime dei morti, inviata sarà la forza della risurrezione dei corpi. La divinità portata dal Figlio sarà entrando del Potente a riportare la forza. Verranno tutti con i corpi a riportarsi dai morti. N'uscirà punito l'angelo nel mondo. Finito sarà nei corpi per la portata risurrezione e ad uscire sarà. Si rialzeranno rigenerati. Per il portato fuoco nei viventi il maligno uscirà. I viventi santi si porteranno per l'entrata rettitudine. Riusciranno angeli ad essere i viventi per entrare al servizio del Crocifisso. Saranno i viventi in Gesù nel corpo; saranno i viventi a portarvisi. Entreranno i salvati col corpo nel corpo. Sarà i viventi a portare il Potente ad incontrare. Si vedranno questi alla casa a venire dentro stando nel Crocifisso. In Dio entreranno per stare con gli angeli i portati.

NEEMIA 11 - DECRIPTAZIONE
Neemia 11,1 - Portata che sarà la risurrezione, la vergogna dai corpi sarà ad uscire. Ad agire nei viventi dentro sarà nei corpi riportata la pace e nella carne entrerà in azione la vita che uscì per il soffio che il serpente portò. L'energia portata nei corpi il serpente porterà alla fine. Una fiamma ci sarà dal primogenito che nei fratelli nel sangue l'energia entrerà, agendo risorgerà i corpi; n'uscirà il serpente. Un sabato dentro Gerusalemme in città all'uscita del vertice della luce (mezzogiorno) porterà il Crocifisso la risurrezione in azione. Sarà l'essere impuro a finire che abita da nemico di chi è tra i viventi.

Neemia 11,2 - Riportata sarà la benedizione e uscirà alla vista il Re. Dal Potente per entrare ad incontrarlo, risorti che saranno i viventi, v'entreranno. Gli uomini gli angeli insinueranno per stare a vivere dal Potente. Di sabato dentro standogli nel corpo li porterà al compimento.

Neemia 11,3 - Portato il maledetto ad uscire, alla vista bruciato sarà nel mondo. Per i viventi il giudizio uscirà, l'Unigenito brucerà nei corpi chi fu a stare in esilio a portarli. Da dentro Gerusalemme porterà chi li abitava, il nemico, con la forza dell'essenza della perversità dalla porta fuori. Sarà bruciato nel luogo/dentro ove un'asta all'uomo abitato dall'Unico nel petto in croce portò. Dentro al nemico sarà ad entrare vivo in un forte fuoco. Si vedrà il serpente uscire spento tra i lamenti. Dai viventi portato fuori, la potenza si riporterà a stare nella vita avendo portata fuori l'energia (quello). Del Crocifisso ci sarà l'energia che sarà i viventi a portare figli. Sarà per il Servo che sarà il compimento ad uscire.

Neemia 11,4 - Li porterà da dentro Gerusalemme dove saranno stati risorti a casa. Li porterà a vivere da figli ove saranno a stare nello splendore. Dal mondo porterà i viventi a casa tra gli angeli a stare col Figlio alla destra. I viventi a casa con gli angeli saranno, dal tempo saranno usciti, con dentro l'energia la forza sarà rientrata. Dentro con l'energia puri i corpi saranno per l'uscita da dentro dell'angelo (ribelle) che originò l'essere ribelli. Sarà uscito da casa l'angelo punito. Iah da dentro l'angelo avrà reciso con rifiuto potente. I viventi a casa inviati con bei corpi saliranno.

Neemia 11,5 - Porterà in seno i risorti. Il carico invierà a casa; nel corpo li porterà. Con la rettitudine in casa avrà ucciso il serpente; la prigione di questi aperto. Da dentro l'energia dal petto gli sarà uscita, figli per sempre saranno. Dal mondo dal Figlio saranno portati, lanciati saranno a casa per abitare con gli angeli. Questi dell'Agnello, carico di angeli del mondo, tranquilli con gli (altri) angeli staranno.

Neemia 11,6 - La sposa del Figlio bella col corpo salirà, entrerà a stabilirsi dentro Gerusalemme. Dai quattro (angoli) a centinaia si porteranno dai confini. Risorti vi si porranno e nell'ottavo (giorno) entreranno ad incontrarlo. In dono vivranno dal Potente.

Neemia 11,7 - Porterà a Dio dal mondo il Figlio a stare i figli. Dalla destra dal foro al potente Padre invierà i salvati perché a casa con gli angeli stessero. Porterà all'Eterno a casa con gli angeli il Verbo che ad aiutarli sarà. Dal mondo dentro puri li porterà al Potente. Il carico invierà dal seno di risorti, un carico bello sarà dal Crocifisso che sarà ad originarli dal cuore. L'invierà Gesù che fu nel mondo.

Neemia 11,8 - Per portare i fratelli nel corpo sarà a portarsi sull'altura ove fu forato. Potente sarà il Crocifisso risorto alla vista. Le centinaia si porteranno al Crocifisso. Si vedranno i risorti nel corpo stargli. I viventi porterà nell'ottavo (giorno) fuori.

Neemia 11,9 - I condotti sarà a portare nell'Unico nel cuore. Invierà questi l'Agnello che fu il Verbo che per i viventi la conoscenza del Potente fu ad uscire vivente. Portò il Signore l'aiuto per entrare nella casa degli angeli. Entreranno nella pienezza portati da quel primo che dal mondo l'innalzerà alla Città della vita nuova/rinnovata.

Neemia 11,10 - I viventi invierà dal mondo retti, usciranno angeli. Dai giorni conosciuti saranno fuori. Dentro tra lamenti porterà chi fu della lite l'essenza; bruciature gli invierà.

Neemia 11,11 - Con la risurrezione del corpo sarà uscita da dentro l'energia che li ammalava, l'avrà vomitata. Il Figlio per salvarli dal serpente tra i viventi abitò. L'angelo da cui scese l'essere impuro avrà rovesciato. Dentro l'angelo ribelle avrà portato alla fine. Il Figlio porterà i fratelli a stare nel bene. Nello splendore li ha aiutati dentro a stare avendo finito nel mondo il maledetto che sta nei viventi.

Neemia 11,12 - A portare all'Unico a vivere dal seno i risorti che saranno ad entrare nel Regno nello splendore dentro ove stava il Crocifisso. Nell'ottavo (giorno) entreranno le centinaia portate dal Crocifisso che lo vedranno risorto col corpo. Saranno i viventi portati rinnovati. Saranno i viventi portati nell'eternità. Saranno ad entrare tra i figli. Saranno stati con misericordia dal Figlio giudicati. Sarà uscito da dentro dell'angelo la forza. Ci risarà dentro l'energia dell'essere puro. Nei corpi sarà uscito chi abitava l'anima imprigionandola e le moltitudini tra gli angeli nel Regno saranno ad entrare.

Neemia 11,13 - Porterà all'Unico nell'assemblea chi sarà stato portato nel corpo. La moglie sarà nella pienezza a casa portata dal Crocifisso. I viventi verranno a stare a vivervi dai quattro (angoli della terra). Saranno strappati via dall'angelo (ribelle) che s'era per vivere portato. I popoli risorti nei cerchi saranno dentro con gli angeli. Vedranno questi col corpo Dio, il Figlio che fratello di quelli è. Il Figlio li ha salvati dal serpente che la morte dentro ha inviato iniziandoli ad essere ribelli.

Neemia 11,14 - Portò ai fratelli ad esistere nel mondo la vita elevata con irrigazione. Racchiusa era la potenza con l'acqua nel primogenito. Uscì alla vista, col risorto corpo fu dalla madre. Il risorto che viveva con gli apostoli entrato si portò a parlare. A versarli fu in aiuto. Innalzato fu dal mondo. La madre di questi dentro ad aiutarlo fu. Di Dio il Figlio nel mondo in cammino l'aiuto porta; la potenza sta nella madre.

Neemia 11,15 - Per portare la vita degli angeli entrò ad accompagnare nell'esistenza i viventi. Per l'ascolto fu ad entrare dentro con gli apostoli nelle assemblee; che ritornerà il Figlio sentirono. Per questi un corpo/Chiesa ci fu. Versati nelle acque da dentro il serpente che li abita è ad uscire. Figli dentro porta con gli apostoli a stare.

Neemia 11,16 - Portano che il Risorto dentro alla fine si sarebbe riportato. Sarà a recare un dono/la dote dall'alto nel mondo. Il Regno quel primogenito rientrando avrà aperto. I viventi saranno su guidati. Dentro saranno col Crocifisso ad entrare in Dio. Dal mondo saranno i viventi da vivi a vederlo. La risurrezione sarà ad entrare. La potenza a portarsi sarà nei viventi.

Neemia 11,17 - A portare gli uomini dagli angeli sarà dal mondo il Figlio. I viventi essendo retti al Padre l'invierà in dono. Saranno dentro degli angeli la congregazione a vedere. La risurrezione entrata avrà finito l'ammalare che c'è per la perversità. Per l'aiuto uscirà del serpente finito il soffio. Il serpente fuori si porterà da dentro dal ventre. Vomitato i viventi rinnovati vivranno. L'originaria vita si riporterà e il Servo al Padre l'invierà. Dentro l'anima si riporterà in azione dentro lo splendore. La potenza nel cuore rinviata sarà stata per l'aiuto che ci sarà stato del Crocifisso che ha recato l'energia.

Neemia 11,18 - Tutti nell'assemblea del Potente portati saranno i viventi. Dentro la Città (la nuova Gerusalemme dell'Apocalisse) entreranno con al vertice la luce (a mezzogiorno) i viventi per venirvi a stare a vivere. Nell'ottavo (giorno) saranno i viventi portati. Col primogenito le moltitudini si vedranno entrare.

Neemia 11,19 - Li porterà dal mondo il Risorto e si vedrà il corpo che gli sta in seno versare. Porterà dentro al cuore del Potente i viventi e vi abiteranno da fratelli, usciti dalla (stessa) madre nel mondo del Risorto, Maria, madre del primogenito che nel mondo nel settimo (giorno) fu nell'acqua a portarli per rinnovare l'esistenza dei viventi.

Neemia 11,20 - Porterà i risorti l'Unigenito nel corpo da Israele. Entrerà il sacerdote con chi fu tra i viventi del mondo. Avrà accompagnato chi è nel pianto per il serpente nemico. Sarà il Signore ad aiutare nel mondo gli uomini che dentro dell'angelo (ribelle) l'ammalare a finire avrà recato.

Neemia 11,21 - Ed entreranno tra gli angeli del Crocefisso chi sarà stato inviato dai giorni ove era in esilio. Saranno i viventi dalla casa del superbo portati su dalla prigione ove desideravano scappare. Il Risorto Verbo quel primogenito li avrà innalzati inviandoli tutti dall'essere oppressi ove sono a vivere.

Neemia 11,22 - Porterà il Verbo a riversare chi era stato ad aiutare nel mondo. Accompagnati saranno i viventi a casa alla (nuova) Gerusalemme. Si vedranno questi essere del Figlio dentro il frutto. Il serpente che dentro è entrato ad abitarli inviandoli tra i morti inviato sarà stato fuori. Dal Figlio in vita sarà stata la rettitudine originata nei viventi dentro che inviata sarà stata l'origine che l'avrà distrutto. Salvi, i corpi si alzeranno potenti nello splendore. Nel sangue il rifiuto della rettitudine l'avrà finito. Il Tempio si riaprirà; Dio che rientrerà a stare nei viventi.

Neemia 11,23 - Retti saranno i viventi su portati dal Crocifisso ad entrare nel Regno dell'Altissimo. Al mondo dei viventi avrà portato l'Amen/la fine. Dal mondo innalzerà i viventi con i risorti corpi. Nel corpo gli si saranno i viventi insinuati, col corpo sarà a portare i viventi; a casa un giorno li condurrà.

Neemia 11,24 - Porterà il Verbo tutti a vivere a casa con gli angeli i salvati. Saranno questi dentro Dio a vivere col Figlio. Saranno (anche) gli stranieri nell'assemblea dei figli. Il Signore li avrà aiutati ad uscire. Del Potente saranno alla porta, entreranno nel Regno, in cammino rinati dentro con i corpi il Potente vedranno da vivi.

Neemia 11,25 - A portarsi dal maledetto nella prigione del nemico fu. I viventi da casa del demonio integri vivi a casa inviati saranno. Sarà stata la perversità sbarrata nel mondo. Sarà stata la risurrezione dentro a recare una mattina. Saranno dai confini del mondo dai quattro (angoli) portati dentro dagli angeli. Nel Crocifisso saranno ad entrare portati in lini bianchi. Sarà dentro il frutto, gli angeli del Crocifisso saranno dal mondo portati a casa standogli nel ventre su a Dio li porterà; da freccia il corpo sarà ad uscire.

Neemia 11,26 - Li riporterà a casa Gesù e dentro i viventi rinati porterà. Dentro ad abitare saranno nel Crocifisso per fuggire.

Neemia 11,27 - E dentro i racchiusi salitigli nel corpo nella gioia porterà a casa. L'aveva dichiarato che nel settimo (giorno) li avrebbe portati. Col Figlio alla fine saranno usciti.

Neemia 11,28 - Ed a casa su li verserà dal Potente. Le locuste dalla piaga tra gli angeli usciranno ed a casa col Figlio Crocifisso saranno ad entrare.

Neemia 11,29 - E dentro la sorgente del corpo ai viventi avrà portato l'energia e a casa su dal male usciranno; li riporterà dal pozzo della morte.

Neemia 11,30 - Questi guiderà all'eternità. Dal Potente vivi li porterà nell'assemblea su con i corpi a stare. Entreranno nel Regno per stare nella gioia. Per l'aiuto del Crocifisso sarà entrata la forza avendo rovesciato la perversità dentro dell'angelo (ribelle) finito. Il Signore sarà la grazia a riportare nei viventi che abitava alle origini nei corpi. L'aveva giurato l'Eterno che nel cammino sarebbe stato dell'Unico a rientrare l'energia nei viventi.

Neemia 11,31 - Porterà il Figlio a stare i figli alla destra a vivere in luogo elevato. I popoli retti salvi avrà portato dalle rovine del mondo e dentro saranno tutti in Dio portati ad abitare. L'energia del Crocifisso sarà entrata.

Neemia 11,32 - I miseri tutti avrà portato il Crocifisso. Tra gli angeli dentro le nuvole saranno entrati.

Neemia 11,33 - Dal nascosto giù avrà portato dai corpi il verme che a scappare completamente sarà dai viventi.

Neemia 11,34 - L'Unico sarà stato ad aiutarli. Sceso per le preghiere dei viventi, l'angelo (ribelle) ha disfatto nei cuori.

Neemia 11,35 - Rinati li porterà ove desideravano abitare. Scappati saranno dal mondo. Con l'artefice saranno a vivere.

Neemia 11,36 - Portati alla vita degli angeli dal mondo potenti li avrà recati. Nelle acque bollenti chi li ammalava avrà rovesciato e finita sarà stata la perversità. Per l'aiuto rientrerà nei cuori l'energia che c'era; a vivere saranno tra gli angeli.

NEEMIA 12 - DECRIPTAZIONE
Neemia 12,1 - Portò Dio nel mondo ad entrare la rettitudine. Entrò l'energia a stare in un vivente per portarsi nel mondo ad accompagnare chi v'è a vivere. Da una donna nel corpo dall'alto si portò alla vista dei viventi. In questa nel corpo dentro abitò. Del Potente a casa un angelo l'illuminò. Dio a segnarla sarà di divinità, avrebbe portato Gesù, il principe. Iah, le sarà nel corpo a vivere. Sia ad entrare! Agì in questa nel corpo il primogenito.

Neemia 12,2 - L'Unico in Maria entrò. Il Potente portò la rettitudine a chiuderle nell'utero e l'accese.

Neemia 12,3 - Accesa la rettitudine, l'energia fu ad entrarle nell'utero. Le visse nel corpo un uomo.

Neemia 12,4 - L'Eterno portò l'Unigenito nel cammino. Un angelo l'indicazione a portare fu al padre che Iah...

Neemia 12,5 -...vivrà nei giorni, l'aveva inviato nella matrice l'Eterno per stare nel mondo. Rasserenato ne uscì.

Neemia 12,6 - A sorgere da un seno il Signore fu. A portarsi fu in un corpo per starvi ad abitarlo. Sarà a conoscenza che c'è nel mondo.

Neemia 12,7 - Alla pienezza del Potente porterà i popoli e rovescerà chi li ammala. Ci sarà la conoscenza che è nel mondo Dio entrato in un corpo. Da una donna è uscita la rettitudine nel mondo, l'energia è da un vivente portata, in un fratello è entrata, vive in una famiglia/casa nei giorni in Gesù.

Neemia 12,8 - E nel mondo la potenza porterà a stare nei viventi Gesù, figli li porterà obbedienti. Nei simili sarà la divinità ad accendere nei corpi che da dentro è uscita. Il Signore in aiuto entrerà dell'uomo. I lamenti usciti li ha sentiti. Del serpente nel mondo sarà l'essere impuro a finire con la perversità che all'origine recò, la primitiva vita riporterà.

Neemia 12,9 - Porta dentro al ventre per riversarlo il Signore un sentito rifiuto per il vivere nei viventi del serpente. L'energia che fuggì dal sangue per il serpente nei viventi riaccenderà: l'essere ribelle porterà a finire.

Neemia 12,10 - Portò in Gesù nel mondo a recare il Potente a stare la mano che venne all'esistenza a portare ciò che è sorto e fu a portarsi obbediente a stare tra i viventi chi generò prima dei segni. Dio fu a risiedere portando la divinità nell'esistenza in dono in una casa nel mondo e del Potente fu la mano a venire. Fu a portare nell'esistenza la conoscenza.

Neemia 12,11 - Fu a recare una forza d'aiuto in azione nel mondo per portare il serpente ad essere sbarrato che all'origine scelse la violenza. Un drago portò essendosi portato (altri ribelli) angeli che segnano con l'energia della perversità. Il serpente sarà sbarrato per la prima volta. Finirà dall'esistenza l'essere impuro che agisce.

Neemia 12,12 - Dentro nei giorni s'è portata la forza per vomitarlo dai viventi del mondo essendosi portata la rettitudine. Entrata l'energia per cambiare da una donna è nel mondo. Il Padre ha portato la scelta la potenza della risurrezione in un corpo fu ad entrare. A viverle nel corpo fu ad entrarle il Potente, fu nel corpo a viverle Iah. La grazia inviata fu al mondo.

Neemia 12,13 - Il Potente l'aiuto in un primogenito di madre accese perché aveva detto che sarebbe stato il Signore nel mondo la grazia ad inviare.

Neemia 12,14 - Del Potente la parola recò ad un retto. Era stata la colomba (dallo Spirito) prescelta. Un angelo del Potente illuminò che il Figlio sarebbe stato nel mondo di Giuseppe.

Neemia 12,15 - La potenza aveva racchiuso nel corpo della Madre l'Eterno. L'energia di Dio le viveva nel corpo. Fosse (Giuseppe) a portarsi la prescelta. racchiudeva il Potente che a versarsi s'era.

Neemia 12,16 - Del Potente Eterno è l'Unigenito. In un innocente corpo è entrato il Potente in cammino inviato nella prescelta per portare l'energia per salvare dal serpente i viventi.

Neemia 12,17 - Del Potente (Giuseppe) Padre sarà nel mondo. In un maschio sarà il Potente a vivere. L'energia nei giorni invierà perché porti all'eternità chi sta nel mondo. Il Verbo del Potente nell'utero le sta (a Maria).

Neemia 12,18 - Dal serpente per consumarlo in cammino entrò un fuoco in un vivente portato dall'alto. La risurrezione dei viventi dalle rovine entrava col Signore in dono.

Neemia 12,19 - Porta al serpente un forte bastone essendo in lite per i morti che per l'angelo (ribelle) ci sono. Del serpente sarà sbarrato l'agire. Sarà ad uscire dall'azione questi dell'esistenza.

Neemia 12,20 - Il Potente nel buco del serpente fu a versarsi. Di notte si vide dalla madre portato, versato tra gli Ebrei.

Neemia 12,21 - Il Potente di nascosto dal serpente a versarsi fu nel mondo, (ove) nascosto una luce sulla casa fu ad uscire guizzante. Furono alla porta a vedere chi era nei campi aperti; inviavano l'indicazione gli angeli di Dio.

Neemia 12,22 - Dai campi aperti li accompagnavano ove stava a vivere in una casa in quei giorni Dio. Era la luce a stare sulla casa ove stava, chi si portava era a conoscenza ed era portata la grazia. Dai pascoli ove stavano alla porta si portavano a vedere. Per la registrazione v'era. Viveva nel corpo ove una moglie era stata dal padre portata. La prescelta si portava nel mondo con un retto a cui era uscita per un angelo (l'indicazione) che era madre. Con la vergine che in cammino portava, all'indicazione che la generazione era a portare alla luce, entrò a farle fare il frutto nel buco dove stavano.

Neemia 12,23 - Il figlio (però) era del Potente che portatosi s'era nel corpo della donna a stare. Per il mondo al padre aveva portato l'indicazione. Per le scritture sarebbe stato un vivente. Dall'alto la riempì il Verbo il corpo per la parola che sarebbe entrato nei giorni da vivente e per sempre nei giorni sarebbe stato a portare la grazia. Gli angeli del Figlio di Dio erano luminosi a stare sulla casa.

Neemia 12,24 - Si portavano a vedere il dono al mondo del Potente che portatosi s'era dei viventi nella prigione per stare in esilio. Era entrato ad accendere un corpo. Abita il Signore in Gesù il Figlio che da prima dei tempi è Dio. Si portava da primogenito a vivere dalla madre con la potente energia che gli scorreva nel sangue. Al Potente inni e lodi (alleluia) sulla casa ove viveva su portavano (quegli angeli) ed indicavano che da David in un uomo nel mondo Dio entrato era a vivere. Nei viventi brucerà l'essere ribelle del serpente, riagirà la vita, integri risorti rivivranno i corpi.

Neemia 12,25 - In un uomo l'energia il Signore dentro nel ventre ha versato. Sarà per il mondo il servo. Ne fu ad uscire un vivente compiuto, un agnello che tra i viventi porterà l'energia per agire sperata. In una casa illuminata Maria alla luce lo portò Si vide in un corpo essere con la madre vivere col custode della casa. Dell'Unico in pienezza il Verbo era entrato dalla porta di chi è tra i viventi.

Neemia 12,26 - Dio, entrando in una famiglia/casa, nei giorni si era portato, obbediente stava con la madre il figlio Gesù che a casa dell'angelo (ribelle) si era portato a caccia. A rovesciarlo si porta dentro nei giorni ove l'angelo si chiuse per vivere stando nel mondo. Entrò il Verbo, si chiuse nel mondo, per aiutare l'Unico. Ne uscirà spento l'angelo nel mondo. La pienezza riporterà il Verbo ai corpi.

Neemia 12,27 - Porta dentro la grazia della rettitudine che alla fine nella prigione/tombe e i morti/gli uomini saranno con i corpi a riportarsi risorti perché dentro verserà la distruzione totale dell'entrato serpente portandolo nelle acque bollenti. Tutti dalla putredine si riporteranno vivi, integri per il serpente che uscito da dentro sarà. L'originaria vita potente sarà nei corpi riportati in pace, la potenza agirà della risurrezione in tutti. Nelle tombe l'energia della rettitudine la perversità avrà bruciato nelle midolla entrando e dentro avrà recato l'essere impuro alla fine, ma dentro risorti saranno i corpi che vivi si rialzeranno potenti. Tutti alla destra a casa del Potente saranno i viventi condotti ad abitare con i retti; angeli col corpo li porterà alla fine.

Neemia 12,28 - Portati saranno all'Unico alla pienezza col Verbo che li condurrà tra i figli essendo stati nel mondo salvati. Con il corpo in alto li porterà a vivere con gli angeli tra cui entreranno come agnelli convertiti. Saranno dentro a portarsi a tutti a Gerusalemme e i viventi guiderà su. Nel corpo gli staranno, l'invierà nel cuore il Verbo tutti a stare.

Neemia 12,29 - Si porteranno i viventi dentro colui che fu crocifisso fuori (di Gerusalemme) sul Golgota ove si porterà vivo. Il demonio l'aveva portato in croce sull'altura ove si vide un asta con forza da un vivente portargli in croce. Retto essendo dalla tomba si rialzò il corpo. Fu a rivivere, a casa dagli apostoli si riportò. Potente entrò dalla madre. Gli entreranno i viventi risorti con i corpi nel corpo per stare vivi nel foro. Dentro saranno a casa portati dal Crocifisso (alla nuova) Gerusalemme.

Neemia 12,30 - A portarsi gli saranno nel cuore entrandogli nel corpo. Li porteranno ad entrare così da fuori gli angeli che saranno stati i viventi nel mondo ad accompagnare. Saranno i viventi portati essendo purificati e verranno i popoli che porterà all'Unico il Crocifisso. Usciranno i risorti dalle città ove vivevano e verranno dalle tombe a portarsi vivi i fuoriusciti.

Neemia 12,31 - Porterà l'Unigenito ad innalzare dal mondo i venuti con i risorti corpi. Saranno dal Signore aiutati ad entrargli nel seno da dove il potente vigore ha recato. A vivere con Lui i popoli saranno aiutati ad entrare a bere l'essenza del Crocifisso portando con la legge divina la fortunata sorte. Li porterà dal Potente tutti e finalmente uscirà dal cammino finito il serpente con i giorni dell'angelo del mal operare. Il vigore portato l'ha reciso. Brucerà il nemico nel mondo da letame.

Neemia 12,32 - A portare sarà dal Potente retti i fratelli. Dal corpo saranno ad uscire i viventi del mondo portatisi dal Risorto che videro. Con il Signore nell'assemblea di lassù staranno, con luminosi corpi saranno. Saranno nello splendore ad entrare.

Neemia 12,33 - Portato si vedrà agli stranieri che stanno nel mondo l'aiuto dall'Unico per vivere nella pace.

Neemia 12,34 - Il Signore l'aiuto nel mondo ha recato. Da figli saranno a vivere tra gli angeli portati ad ascoltare il Signore che fu nel corpo per (tutti) i viventi che sono nel mondo.

Neemia 12,35 - Porterà i viventi ad abitare con gli angeli essendo nel mondo con la rettitudine entrata l'energia. Entrati saranno i viventi dentro l'assemblea di lassù. Su con i corpi li avrà portati tutti innocenti. Col corpo un carico di angeli sarà a portare in dono il Figlio risorto in seno. Il carico invierà di uomini tra gli angeli che saranno ad entrarvi da figli a vivervi essendo retti. Saranno ad entrare col Figlio questi. Cosi porterà le moltitudini tra gli angeli ad aggiungersi.

Neemia 12,36 - Ed i fratelli saranno stati portati alla luce a vedere da vivi Iahweh. Vedranno questi col corpo, Dio vivente, il Potente dei potenti. Sarà a rivelarsi che il Potente è. In seno la forza in dono della divinità sarà entrata. Per il portato aiuto, entrata la grazia, l'energia ci fu dentro della rettitudine. La potenza fu accesa essendo nei corpi l'essere impuro che c'è battuto. Negli uomini entrerà la divinità, entrerà a stare in seno a questi. Con i corpi dell'origine usciranno per la pienezza riportata. Il soffio nei corpi del Potente nelle persone sarà a rientrare per vivere.

Neemia 12,37 - Portata dall'alto la risurrezione si vedranno i corpi uscire dalla sorgente di splendore del sangue che da innalzato (in croce) portò. Dalla Vergine si vedrà accompagnato il Crocifisso nella Città di Davide dentro per i viventi innalzare. Il vigore avrà portato ai viventi uscitile dal seno. La potenza nel cuore che fu nel Crocifisso in aiuto avrà recato. Fu aiuto recato all'Eterno! D'illuminati si vedrà il corpo/Chiesa uscito dalla madre (quando) furono nelle acque della madre gli stranieri nelle assemblee.

Neemia 12,38 - Ed entreranno tutti per il portato aiuto nel mondo. Ed entreranno rinnovati stando nel Crocifisso per l'uscita perversità del serpente che la rettitudine avrà finito perché ha recato la divinità e ad incontrare saranno i fratelli del corpo/Chiesa del Signore. Stretti su saranno ad entrare i popoli in seno al Potente. Del Potente si apriranno le mura ai viventi innalzati, le potenti torri si apriranno, il Crocifisso lampada sarà per i viventi e per sempre entreranno nell'assemblea i riportati vivi che vi entreranno ripartoriti dal ventre (del Cristo).

Neemia 12,39 - Portati i viventi in alto, del Potente la luce vedranno. Vedranno il Verbo/il Volto (il Verbo è tutto ciò che si può vedere del Potente Vedi NT: per la tradizione ebraica solo gli arcangeli sopportano la visione del Potente, vedi i quattro esseri viventi, i Vigilanti di Apocalisse 4,6-8) che in un corpo fu a vivere ed innalzato risorse. Si vedranno coi corpi usciti dalla vecchiaia per la portata azione potente della risurrezione. Si vedranno i corpi, portati dai viventi, gloriosi, di grazia belli per la potenza riportata. Vivranno della sorte del Potente del mondo le centinaia entrate. Usciti dai pesci (prigionieri in mare del Leviatano) saranno i viventi portati all'eternità dalla porta delle pecore ("In verita`, in verita` vi dico: io sono la porta delle pecore." Giovanni 10,7) e il Risorto li avrà portati dalla vergogna del nemico, ad uscire dalla prigione.

Neemia 12,40 - Con i portati dal Crocifisso risorti, tra gli angeli entrati, doppio uscirà il coro. Nell'intimo saranno tutti ad entrare in Dio. Dal mondo sarà i viventi portati ad incontrare. Saranno portati nell'assemblea di lassù ove saranno ad entrare nei gironi. Nei giardini saranno a vivere i popoli l'esistenza.

Neemia 12,41 - Ed entreranno tra i retti (quelli) del mondo, da angeli saranno a vivere a Dio obbedienti. Sarà nei viventi in seno in dono ad entrare la "manna" (il nettare degli Dei: la vita degli angeli ) che è per vivere la forza degli angeli. Nei viventi sarà la rettitudine la forza che esce da Dio che n'è il portatore, la sorgente. Sarà in questi dell'agnello che fu al mondo la grazia, l'energia sarà entrata al (suono) delle trombe.

Neemia 12,42 - Ed i viventi vedranno la luce del Signore, l'ascolteranno, staranno con Lui, della potente forza si sazieranno, sentiranno questi che è stata portata dal Signore la grazia. Nei pascoli del Regno saranno ad entrare. Ma nelle rovine il serpente che dei viventi si portò da nemico. Questi portato sarà stato nel fuoco, dalla vita spazzato, l'avrà portato fuori dai viventi bruciandolo nei corpi. Nei corpi si era per vivere portato standovi da straniero a vivervi, n'uscirà dal Verbo vomitato, battuto.

Neemia 12,43 - Che a portarsi sarebbe stato per questi da casa annunciò. Dentro un giorno entro' Lui. In sacrificio fu per i viventi. Nel cammino per l'essere impuro del serpente sarebbe stato nei viventi a portare la forza della risurrezione nelle midolla e per le bruciature uscirà il maledetto che sta nei viventi. Brucerà nelle midolla salvando i viventi ove si chiuse, fuori scapperà l'essere impuro del serpente con la perversità. Fuggito, nei viventi entrerà l'energia della risurrezione. Saranno i viventi portati nel mondo ad essere rinati. Saranno i viventi risorti, vivi dalle tombe si porteranno e tutti i risorti in vita vedranno nella gioia il Crocifisso. Da Gerusalemme nell'eternità i viventi nel corpo racchiusi porterà a versare.

Neemia 12,44 - A portarsi fu a visitarli e dentro un giorno entrò Lui in un uomo. Fu in seno la potenza ad entrare, l'energia per risorgere con la rettitudine portò da totale rifiutò. Ma il nemico lo portò in croce. I potenti in croce il corpo ne portarono alla morte. La potenza nel corpo per la prima volta si riaccese. Fu al Crocifisso a riportarsi la potenza in seno che ne risorse il corpo. E il Crocifisso potente la rettitudine agli apostoli portò dal foro che il bestiale serpente demonio fu ad aprirgli. Nelle città la madre che viveva con gli apostoli il primogenito portò fino del mondo ai confini e un corpo/Chiesa uscì in cammino nel mondo. Gli apostoli sono a recidere il serpente portando ad essere i viventi retti. È la gioia per il Crocifisso a ristare nel mondo. Portato l'aiuto al mondo, in alto dal mondo quel retto uscì. Gli apostoli che s[ erano con la madre portati lo videro potente uscire. La potenza portò a stare nella madre che nel mondo per il Risorto sta tra i viventi.

Neemia 12,45 - A portarsi sono da custodi e al servizio di Dio nel mondo sono usciti con la madre che reca i viventi ad illuminare. L'acqua che dal corpo del Crocifisso uscì dal cuore a ripartorire li porta. Entrano viventi illuminati nella mente nel corpo/Chiesa. Sono dalla madre portati per il mondo per illuminare nelle città i viventi che rettamente vivono i precetti del Crocifisso. L'essere impuro è battuto, il compimento nel mondo del Figlio reca.

Neemia 12,46 - Bruciature dentro nei giorni per l'essere impuro ci sono. Aiuto porta aggiungendole (le bruciature) la madre all'antica che al principio uscì per un vivente risorto col corpo. Il corpo che rifu' in vita portato dalla risurrezione era il corpo del Crocifisso. Esce del serpente la perversità che porta ad essere impuri. Del Crocifisso il rifiuto al serpente nel mondo c'è con la madre.

Neemia 12,47 - Si riporterà per il maligno bruciare nei corpi Dio dentro nei giorni. Questi nel corpo riabiterà. Da casa in potenza si riporterà dentro nei giorni con gli angeli nella prigione dei viventi. Sarà ad uscire degli angeli il drago che è nei viventi a vivere. Tra i lamenti lo porterà alla fine ad uscire dai viventi risorgendone i corpi. Dal corpo sarà dai viventi portato fuori. Brucerà il nemico che si è nei viventi insinuato. Nei corpi in quel giorno dentro risarà a vivere la forza che li riporterà dalla putredine a risorgere per essere viventi potenti. Il serpente che si portò sarà dai viventi portato fuori, accompagnato nelle acque bollenti, rovesciato nel fuoco. Saranno i viventi del Potente figli. Sarà dall'Unico ad entrare nei corpi l'energia.

NEEMIA 13 - DECRIPTAZIONE
Neemia 13,1 - Dentro fu a portarsi in un vivente del mondo ad entrare dell'Unico l'energia che versò nel corpo di un primogenito. Dentro in pienezza il Verbo in un corpo visse. La risurrezione entrò dentro un primo. Questi con l'energia fu nel mondo ad agire. In una matrice portò l'energia onde tra i viventi si alzasse un primo retto. In una prescelta si portò nell'intimo. Portò in una donna nel corpo la potenza. L'Unico le fu dentro per portarsi da primogenito. Sentì dalla madre che un angelo le si era portato. Per la vita che portava il padre era da casa per versarla fuori col rifiuto. Che nel mondo il Potente ad entrare era stato nella matrice sentì. La conoscenza portò il Potente (stesso) sulla madre.

Neemia 13,2 - La rettitudine fu la potenza che nel primogenito versò nel sangue e venne il Figlio a stare in Israele a Betlemme (casa del pane). Portò in una casa in vita l'esistenza che la matrice portava. Fu alla luce l'Agnello (la rettitudine in un corpo). L'Altissimo si portò a venire nella casa del serpente per agire da vivente. Al serpente la maledizione portava. Si era portato al mondo il Verbo con la rettitudine da maledizione che è l'energia che porterà fuori il maledetto; rientrerà del Potente la benedizione.

Neemia 13,3 - Portata fu nel mondo a stare la rettitudine che risorgerà i viventi in azione in un vivente. Da quel primo per tutti uscirà. In croce portato, dal corpo gli uscirà e sarà da sola la forza che la potenza riportela in tutti. Il nemico dentro i viventi sarà bruciato nei corpi dalla divinità.

Neemia 13,4 - Porterà la potenza nelle persone, sarà nei viventi a colpire l'entrato maledetto che sarà bruciato. Sarà da dentro ad uscire per la rettitudine entrata l'angelo (ribelle). L'energia dal Crocifisso portata l'angelo affaticherà con la risurrezione. La rettitudine del Crocifisso dentro sarà in tutti. Il maledetto che opprimeva porterà a rovesciare dai corpi, ma dentro il Potente nei cuori si riporterà, dentro sarà a rientrare.

Neemia 13,5 - Si porterà a spazzare col fuoco il serpente e il Potente riaccenderà la rettitudine che riaprirà lo stato fortunato e la potenza rientrerà. A risorgere i viventi porterà nel mondo. Sarà riportata la potenza nelle persone. Ci sarà per i viventi il dono che sarà per le centinaia tutte in cui rientrerà la vita che l'angelo (ribelle) ha nascosto al mondo. Uscirà dai cuori la portata energia della perversità che il maligno nei viventi portò in seno. Risorgendo i corpi, rientrerà l'aiuto che nel giardino uscì. Al Crocifisso saranno con i corpi portati simili, fuori saranno splendenti. Vivi si alzeranno e da tutti ad uscire il serpente avrà portato. Usciti salvati col corpo, nel corpo saranno i viventi di Gesù il cui corpo rifù dalla morte. Dal corpo avrà portato nei morti ad entrare la rettitudine onde uscirà angelo chi è tra i viventi.

Neemia 13,6 - Porterà dentro tutti questi dal mondo al Potente. Uniti ad entrare saranno nel Crocifisso. Saranno a stargli dentro. Saranno nel corpo a portarsi nel Risorto guizzando dalla piaga. Saranno stati dentro rinnovati dal Crocifisso che nel terzo (giorno dalla formazione dell'uomo secondo i giorni della creazione, cioè nell'ottavo giorno essendo l'uomo stato formato nel sesto) sarà i viventi a portare. I risorti del Crocifisso saranno a riempire il corpo. Tutti si chiuderanno nel Risorto dal foro. Tutti uniti nel Re nell'intimo del cuore verranno a stare di Dio. Entreranno nel Regno. Li porterà dal Potente. Alla fine dei giorni i viventi, inviata la distruzione al serpente, del Crocifisso alla destra entreranno nel Regno.

Neemia 13,7 - I portatisi nel primogenito a casa li porterà da Dio. Da Gerusalemme li porterà al Padre. Sarà tra gli angeli ad entrare dentro con la compagna, la moglie dal corpo si vedrà dal Risorto uscire. La divinità sarà il dono. Dentro il Potente nel cuore li porterà ad abitare. Sarà ad uscire il Potente alla vista: il Risorto riportatosi dalla croce da Potente si porterà tra gli angeli nella luce. Dei retti entreranno dentro l'assemblea di lassù. La lite sarà finita con l'uscita del maledetto dall'esistenza dei viventi.

Neemia 13,8 - Portato sarà stato il cattivo serpente, che si era per vivere dalla nube portato nella donna, dal Potente ad essere spento. Verrà in tutti il maligno dentro ad essere finito nei cuori e dentro sarà a rientrare chi uscì. A racchiudersi si riporterà la discesa vita angelica; entrerà la potenza della risurrezione per la rettitudine rientrata.

Neemia 13,9 - Riportata l'originaria vita nei corpi, dalla perversità purificati, riportata ad entrare la potenza riaccesa dalla rettitudine recata, il Crocifisso porterà la moglie a stare a casa. Uscito bruciato dai viventi il maligno, che dentro s'era confinato, rientrerà la divinità che uscita era dai viventi. Il primogenito alla fine rientrerà per i viventi guidare, li porterà dal mondo nel cuore, tra gli angeli entreranno.

Neemia 13,10 - Condotti dell'Unico alla conoscenza, vi entreranno da retti, alla destra saranno portati dal Crocifisso che dal mondo li ha accompagnati per stare nella pienezza. Angeli del Crocifisso tra gli angeli dal mondo portati. Standogli dentro al corpo racchiusi avrà portato gli uomini. Dal potente demonio del mondo li ha portati ad uscire; li ha salvati. Con i corpi nel corpo gli staranno in seno. Dal Risorto saranno uscendo tra gli angeli ad entrare.

Neemia 13,11 - Portata all'Unico la ribellione, aprì l'Unico i confini. Uscirono dal cerchio del giardino in cui stavano a vivere. Si portò (infatti) all'origine l'essere ribelle nei viventi che l'essere impuro nell'agire inviò. Abbandonati dentro furono confinati per l'entrata del maledetto. (Ma) fu da Madre a portarsi l'Unico nel ventre, giù in un vivente si portò. Da primogenito sorse dal seno; la potenza agiva in un vivente nel sangue.

Neemia 13,12 - Si portò da una sposa di Giuda. Entrò in un casa che era a desiderarlo. Nel seno, avendone illuminata la mente, entrò. Alla porta a chi in cammino angeli si portarono. Uscì l'indicazione che era nel corpo. Si portò una luce e nel mondo fu giù partorito. Il rifiuto portò al nemico che lo portò in croce.

Neemia 13,13 - Ed in un primogenito si portò giù nel corpo nel mondo dall'alto desiderando al nemico portare la fine. Il compimento ci sarà nel mondo con l'entrata della rettitudine. Nel mondo l'energia portò giù. L'essere impuro spengerà. La pienezza riporterà il Verbo. Nei corpi riporterà il soffio. L'aiuto sarà a rientrare nei viventi. Per l'angelo (ribelle) uscito la potenza a riportarsi sarà nei viventi e l'Altissimo nel sangue la grazia invierà. Figli innocenti porterà le moltitudini. L'energia nei morti inviata sarà. Entrando la rettitudine, ci risarà l'energia che da amen sarà per il vivere del serpente che dentro si portò. Porterà l'Altissimo ad uscire dai viventi il serpente che ammalerà, gli rovescerà il rifiuto, dalla vita uscirà dei viventi.

Neemia 13,14 - In questi l'Agnello entrò del Potente a stare. Da Dio nel mondo per aiutare questi venne e la divinità completa nelle midolla gli si chiuse. Pienamente d'aiuto gli fu la Donna compagna da cui alla luce fu. Scelta fu casa/famiglia. Tempio di Dio nel mondo fu e nella casa viveva col custode da cui s'era portato.

Neemia 13,15 - Dentro nei giorni visse nel mondo, uscito dalla madre, partorito il primogenito fu indicato essere in una casa in Giudea da una generazione retta. Furono Magi dai confini a portarsi con l'indicazione sulla casa di una luce. Alla casa per l'indicazione si portarono. Vivente nella casa c'era il primogenito che stava con la madre, entrando lo videro in Rama (Matteo 2,16-18). Ma ai confini lo portarono avendo sentito del tentativo che c'era di uno che male operava nel mondo. Di nascosto con Maria portasse il primogenito parlarono: ci sarebbe stata per opprimerlo una azione da inviati alla casa onde fossero a morire i primogeniti. L'angelo che stava con la madre portò la sposa a salvare col primogenito. Ma a vite (di altre) famiglie ove c'erano primogeniti in quei giorni il corpo (inviato) portò il delitto. La madre con la famiglia fu portata a vivere fuori stando in esilio ai confini, ma il primogenito dalla calamità con la famiglia fu a portarsi vivo. Una piaga a Rama giù fu ad abbattersi.

Neemia 13,16 - E usciti, nelle angustie furono a vivere l'esistenza. A stare in esilio portò la famiglia, fuori si stabilì. L'aiuto dell'Unico in cammino portò a quel retto perché l'agnello portasse vivo. Portò a quel retto nella mente ove fosse (poi) a vivere la famiglia. L'illumino' dentro della fine di quel potente. Il figlio fosse (però) dalla Giudea fuori a portare ad abitare (finché) fosse il corpo (del figlio) portato a compimento.

Neemia 13,17 - Portatolo (il corpo a compimento, cioè divenuto adulto), il primogenito per la lite (col maligno) uscì. Venivano i notabili di Giudea a portarsi da chi parlava loro. Nelle acque entravano per le uscite parole. Usciva il male entrato in questi. Entratovi il primogenito, l'illuminato lo vide integro, vide porsi sul portatosi nelle acque a chiudersi la potenza. La potenza su quel vivente venne (quando) fu a portarsi dalle acque fuori. L'illuminato dentro lo indicò. (L'illuminato pare essere Giovanni Battista)

Neemia 13,18 - Entrata la potenza che si portava su un primo retto nel mondo sentì l'illuminato che si portava il Padre ad indicare che era stata la rettitudine in un vivente portata. Era dentro quel Primo la divinità entrata. Era stata l'energia portata dall'alto per essere da rifiuto con la perfezione al male del mondo. Per l'uscita di questo veniva a portargli dall'alto nel mondo la rovina. In un corpo entrata questa, veniva portata da un primo integro che la vita portava in pienezza. Era il Verbo che stava in un vivente. L'ira dall'alto era stata accesa in un corpo per il maledetto serpente ammalare. Il rifiuto completo nel mondo lo brucerà dentro alla fine.

Neemia 13,19 - Portata è stata nel mondo la forza della rettitudine da una donna dal corpo. Con l'ombra del Potente Gesù nel corpo le fu. Fu alla mente a portarle l'illuminazione sul perché. Del Potente a parlarle un angelo fu ad entrare luminoso in casa dalla prescelta e parlò. Portò il sia a chiudersi e nel mondo l'aiuto al Potente la prescelta portò. Nella prescelta si portò il primogenito a viverle nel corpo per l'entrata nella donna nel corpo del Potente. Il primogenito era il Verbo che nella prescelta si chiuse portandosi nel seno. Aiutò l'Unico di nascosto, nel corpo le entrò di sabato a portarle la vita. L'energia sentì che nel corpo era entrata a collocarsi. Del tutto era stata dall'alto ad entrarle l'accensione che sentiva nel corpo essere in pienezza. Era stato dentro a portarsi nel primogenito. Per salvare, dal Padre era stato portato ai viventi del mondo per lo stare in esilio finire.

Neemia 13,20 - A portarsi fu per il serpente che era stato un angelo portatosi ad entrare nel corpo di una sposa; fu nei viventi a portarsi per vivere. Così nei corpi fu di tutti; per i viventi una piaga col verme a chiudere portò. Giù il Potente fu in un corpo a portarsi per liberare i viventi. Il Verbo in azione in un vivente portò la risurrezione che alla fine ci sarà per i viventi.

Neemia 13,21 - Porta quel primogenito la protesta nel mondo per il bestiale recato all'origine dall'essere ribelle maledetto a vivere nei viventi con l'essere impuro. Agirà un primo integro dal serpente che energia sarà ai viventi inviare. Alla condizione di fortuna dal mondo prigione porterà i viventi. Nel mondo primo morto che risorgerà per l'energia che porta fu. Per l'aiuto di quel primo, che libererà dal ventre la rettitudine ai viventi, la vita angelica rientrerà. Dal tempo si uscirà. Dal mondo si sara' a Dio Padre da quel primo portati dentro un sabato.

Neemia 13,22 - Li porterà il primogenito vivi col corpo dal mondo al Potente. Ad accompagnare sarà le centinaia dei risorti. Nel corpo gli saranno ad entrare. Saranno portati i viventi nel cuore ove entreranno con i corpi. Saranno i viventi a portarsi dentro il primogenito. Un mare di risorti gli vivrà nel corpo. Saranno i viventi entrati per la porta da cui fu l'acqua a guizzare dal santuario che al primogenito crocifisso fu con un'asta un vivente ad aprirgli. Alla luce da dentro il Crocifisso scorse acqua (quando) da questi venne colpito. La rettitudine dal corpo uscì, a guizzare fu la divinità nel mondo che fu a portarsi dal chiuso e dal foro aperto dell'innalzato ci fu la rettitudine per le moltitudini a chiudersi con la misericordia.

Neemia 13,23 - Scapperanno i viventi da dentro i giorni. Vivi usciranno entrando a vivere nel corpo di quel primogenito che fu crocifisso. Sarà a rivenire il Signore in aiuto di chi è a vivere nel mondo. Il Risorto sarà a casa a portarli. Invierà il Risorto quel mare. La moglie che ama sarà a portare. Il Crocifisso i popoli porterà tra gli angeli; sarà a portarli integri. Li porterà dal Padre; sarà a condurli alla fine.

Neemia 13,24 - Portati dal Figlio saranno ad entrare a vivere nell'assemblea lassù per stare a vivere tra le mani del creatore che li ha risorti. L'amata saranno del Crocifisso che li ha condotti. Il primogenito, dall'opprimere in cui vivono, ai viventi la rettitudine ha lanciato onde saranno a rivivere da rinati. Dentro il corpo del Signore, che li ha aiutati saranno alla fine portati tutti simili agli angeli i popoli e lo vedranno da vivi.

Neemia 13,25 - Si riporterà quel primogenito col corpo con cui furono dentro a vederlo vivere i viventi e l'origine della maledizione dai viventi, portata dalle origini, spengerà dalla vita. Rientrerà la vita delle origini con l'energia della risurrezione che sarà ai viventi a recare. L'origine dell'essere ribelle che nel cuore dei viventi si portò all'origine brucerà dentro spazzandolo dalla vita. Dentro la divinità a rientrare sarà nei viventi, l'origine dei morti avrà finito. Frutto dell'energia del Crocifisso sarà la rettitudine nei viventi. Del Potente figli saranno ad uscire i viventi. Chi si portò per primo dai morti risorto, quel primogenito si riporterà dei viventi a casa. Con gli angeli il Crocifisso sarà a rientrare tra i viventi con potenza. Il Figlio sarà con la rettitudine ai viventi a recare la potenza anelata.

Neemia 13,26 - Ad entrare la potenza porterà quel primo dall'alto con la divinità che gli uscirà che il peccato brucerà perché entrando nei viventi il serpente con la rettitudine sarà a bruciare nei corpi. La divinità porterà dentro l'energia che li porterà a cambiare, a rientrare dentro sarà la pienezza dell'esistenza. Nel Regno dentro i viventi Lui dal mondo li porterà. Dentro al Potente, in Dio ad entrare saranno portati, entrati nel Signore crocifisso che angeli quelli del mondo porterà. Di Dio ad entrare saranno i viventi nel Regno in alto tutti. L'onestà di Dio scorsa nei viventi, da quel primo portata dalla croce e uscita dal chiuso del cuore sarà stata all'Unico a portarli. Entrata l'energia della risurrezione, sarà la vita ad entrare degli angeli. Agnelli saranno portati tutti.

Neemia 13,27 - I condotti dal Potente l'anelavano nell'anima. Vedranno il Potente: vedranno il risorto della croce i venuti. La sposa compagna entrerà nella fortuna e dal Potente entrerà. Entrati questi nel primogenito sul colle nel seno, nel cuore di Dio entreranno a stare ad abitare. Dal Potente entreranno per dono da figli. Del Risorto alla destra a banchettare saranno portati tutti.

Neemia 13,28 - Portati i viventi a casa degli angeli ove staranno per l'esistenza, i condotti saranno alla conoscenza del Figlio di Dio, il Risorto che fu dentro al mondo da sacerdote. Entrato nel cammino, l'essere impuro del serpente avrà strappato via. Avrà finito in un buco la stoltezza dei cuori. Entrati nell'assemblea tra i canti sarà portato dell'Unico il cibo. Nell'assemblea ad entrare li porterà l'Altissimo.

Neemia 13,29 - In questo banchetto da cibo succulento la divinità uscirà. Sarà ad agire la potenza che scorrerà da Dio. Sarà ad entrare la rettitudine, entrerà l'energia. Nel mondo la recò da cibo il Crocifisso. Nel mondo da sacerdote entrato li porterà fuori. La Potenza riporterà a stare tra i viventi.

Neemia 13,30 - Portati, dal cuore partoriti dal Crocifisso, saranno i viventi dalla piaga potenti per l'energia della rettitudine nei corpi portatasi. Dell'Unico i popoli saranno alla porta che apriranno ai viventi i custodi e tutti camminando entreranno tra gli angeli a stare a vivere portati al Potente. Ha accompagnato a stare le centinaia che saranno risorte a casa nella pienezza. Retti il Crocifisso li ha recati.

Neemia 13,31 - Si portò per il serpente rovesciare dai corpi ove dentro l'angelo (ribelle) entrò dall'albero. Fu nei viventi dentro al tempo per starvi a vivere. Nei viventi lo colpirà. La vita dell'angelo (ribelle) porterà a finire ed il serpente dentro arso nei corpi sarà dei viventi.

Neemia 13,32 - Questi a banchettare col serpente saranno. Per Dio (così) ad uscire sarà dal serpente del bene.

ALCUNE SOTTOLINEATURE
L'ampio testo del decriptato alla lettura porta ad una miriade di questioni teologiche e veramente innumerevoli sarebbero i particolare da evidenziare.
Il testo di origine proprio per la quantità di nomi che comporta presenta con facilità il nome di Gesù e Giosuè che vengono poi ad entrare nel criptato in 10,10 - 10,24 - 10,40 - 11,7 - 11,26 - 12,1.
Si trova anche nel testo al momento giusto il nome di Giuseppe in 12,14.
Per contro dalle lettere appare possibile trovare, e per ben quatto volte, il nome di Maria e precisamente in 11,19 - 12,2 - 12,25 e 13,15.
Interessanti sotto l'aspetto del criptato, perché fanno comprendere come visivamente le lettere sono in grado di presentare immagini, è il versetto Neemia 12,2 che presento unito al successivo.

Neemia 12,2 - Amaria, Malluch, Cattus,
Neemia 12,3 - Secania, Recum, Meremòt,

Nel nome di Maria entra una che nelle lettere immagini raffigura aprire entrare, il che porta alla decriptazione seguente.

Neemia 12,2 - L'Unico in Maria entrò. ( Il nome Maria si apre con una ) Il Potente portò la rettitudine a chiuderle nell'utero e l'accese .

Neemia 12,3 - Accesa la rettitudine , l'energia fu ad entrarle nell'utero . Le visse nel corpo un uomo .

Neemia 12,2 e 3 - L'Unico in Maria entrò. Il Potente portò la rettitudine a chiuderle nell'utero e l'accese. Accesa la rettitudine, l'energia fu ad entrarle nell'utero. Le visse nel corpo un uomo.

Faccio notare che i vangeli dell'infanzia trovano in queste pagine un grande appoggio, infatti:
  • si trovano, come detto, annunciazione a Maria;
  • annunciazione a Giuseppe (12,4 e 12,14 e seguenti);
  • visita dei pastori (12,22);
  • gli angeli sul luogo della natività che cantano "alleluia" (12,23s);
  • visita dei Magi (13,15);
  • fuga in Egitto (13,16).
Lo stesso battesimo di Gesù e la figura di Giovanni il Battista risultano ben delineati nel decriptato di 13,17 e seguenti.

Metto in particolare evidenza il decriptato di Neemia 12,22 in cui si trovano i pascoli e quindi i pastori, la registrazione per un editto e la vergine.

Neemia 12,22 - Dai campi aperti li accompagnavano ove stava a vivere in una casa in quei giorni Dio. Era la luce a stare sulla casa ove stava, chi si portava era a conoscenza ed era portata la grazia. Dai pascoli ove stavano alla porta si portavano a vedere. Per la registrazione v'era. Viveva nel corpo ove una moglie era stata dal padre portata. La prescelta si portava nel mondo con un retto a cui era uscita per un angelo (l'indicazione) che era madre. Con la vergine che in cammino portava, all'indicazione che la generazione era a portare alla luce, entro' a farle fare il frutto nel buco dove stavano.

NEEMIA 10-11-12-13 TESTO C.E.I.
Neemia 10,1 - A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti.

Neemia 10,2 - Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di Akalià, e Sedecìa,

Neemia 10,3 - Seraia, Azaria, Geremia,

Neemia 10,4 - Pascur, Amaria, Malchia,

Neemia 10,5 - Cattus, Sebania, Malluch,

Neemia 10,6 - Carim, Meremòt, Abdia,

Neemia 10,7 - Daniele, Ghinneton, Baruch,

Neemia 10,8 - Mesullàm, Abia, Miamin,

Neemia 10,9 - Maazia, Bilgai, Semaia; questi sono i sacerdoti.

Neemia 10,10 - Leviti: Giosuè, figlio di Azania, Binnui dei figli di Chenadàd, Kadmiel,

Neemia 10,11 - e i loro fratelli Sebania, Odia, Kelita, Pelaia, Canàn,

Neemia 10,12 - Mica, Recob, Casaoià,

Neemia 10,13 - Zaccur, Serebia, Sebania,

Neemia 10,14 - Odia, Bani, Beninu.

Neemia 10,15 - Capi del popolo: Pareos, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Bani,

Neemia 10,16 - Bunni, Azgad, Bebai,

Neemia 10,17 - Adonia, Bigvai, Adin,

Neemia 10,18 - Ater, Ezechia, Azzur,

Neemia 10,19 - Odia, Casum, Bezai,

Neemia 10,20 - Carif, Anatòt, Nebai,

Neemia 10,21 - Magpias, Mesullàm, Chezìr,

Neemia 10,22 - Mesezabeèl, Zadòk, Iaddua,

Neemia 10,23 - Pelatia, Canan, Anaia,

Neemia 10,24 - Osea, Anania, Cassùb,

Neemia 10,25 - Alloches, Pilca, Sobek,

Neemia 10,26 - Recum, Casabna, Maaseia,

Neemia 10,27 - Achia, Canàn, Anan,

Neemia 10,28 - Malluch, Carim, Baana.

Neemia 10,29 - Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti avevano conoscenza e intelligenza,

Neemia 10,30 - si unirono ai loro fratelli più ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi.

Neemia 10,31 - E in particolare: a non dare le nostre figlie agli abitanti del paese e a non prendere le loro figlie per i nostri figli;

Neemia 10,32 - a non comprar nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli che portassero a vendere in giorno di sabato qualunque genere di merci o di derrate; a lasciare in riposo la terra ogni settimo anno e a rinunziare a ogni credito.

Neemia 10,33 - Ci siamo anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio della casa del nostro Dio:

Neemia 10,34 - per i pani dell'offerta, per il sacrificio continuo, per l'olocausto perenne, per i sacrifici dei sabati, dei noviluni, delle feste, per le offerte sacre, per i sacrifici espiatori in favore di Israele e per ogni lavoro della casa del nostro Dio.

Neemia 10,35 - Tirando a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta della legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a tempi fissi, anno per anno, perché sia bruciata sull'altare del Signore nostro Dio, come sta scritto nella legge.

Neemia 10,36 - Ci siamo impegnati a portare ogni anno nel tempio le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto di qualunque pianta,

Neemia 10,37 - come anche i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio.

Neemia 10,38 - Ci siamo anche impegnati a portare ai sacerdoti nelle stanze della casa del nostro Dio le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, cioè le primizie dei frutti di qualunque albero, del vino e dell'olio, e a dare la decima delle rendite del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati.

Neemia 10,39 - Un sacerdote, figlio di Aronne, sarà con i leviti quando preleveranno le decime; i leviti porteranno un decimo della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze del tesoro;

Neemia 10,40 - perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di Levi devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in quel luogo stanno gli arredi del santuario, i sacerdoti che prestano il servizio, i portieri e i cantori. Ci siamo impegnati così a non trascurare la casa del nostro Dio.

Neemia 11,1 - I capi del popolo si sono stabiliti a Gerusalemme; il resto del popolo ha tirato a sorte per far venire uno su dieci a popolare Gerusalemme, la città santa; gli altri nove potevano rimanere nelle altre città.

Neemia 11,2 - Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente per abitare in Gerusalemme.

Neemia 11,3 - Ecco i capi della provincia che si sono stabiliti a Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda ognuno si è stabilito nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, sacerdoti, leviti, oblati e i discendenti dei servi di Salomone.

Neemia 11,4 - A Gerusalemme si sono stabiliti i figli di Giuda e i figli di Beniamino. Dei figli di Giuda: Ataia, figlio di Uzzia, figlio di Zaccaria, figlio di Amaria, figlio di Sefatia, figlio di Macalalèel, dei figli di Perez:

Neemia 11,5 - Maaseia figlio di Baruch, figlio di Col-Coze, figlio di Cazaia, figlio di Adaia, figlio di Ioiarib, figlio di Zaccaria, figlio della famiglia Selanita.

Neemia 11,6 - Totale dei figli di Perez che si sono stabiliti a Gerusalemme: quattrocentosessantotto uomini valorosi.

Neemia 11,7 - Questi sono i figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Ioed, figlio di Pedaia, figlio di Kolaia, figlio di Maaseia, figlio di Itiel, figlio di Isaia;

Neemia 11,8 - dopo di lui, Gabbai, Sallai: in tutto, novecentoventotto.

Neemia 11,9 - Gioele figlio di Zicrì; era loro capo e Giuda figlio di Assenùa era il secondo capo della città.

Neemia 11,10 - Dei sacerdoti: Iedaia, Ioiarìb, Iachin,

Neemia 11,11 - Seraia figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di Meraiòt, figlio di Achitùb, capo del tempio,

Neemia 11,12 - e i loro fratelli addetti al lavoro del tempio, in numero di ottocentoventidue; Adaia figlio di Ierocam, figlio di Pelalia, figlio di Amsi, figlio di Zaccaria, figlio di Pascur, figlio di Malchia,

Neemia 11,13 - e i suoi fratelli, capi delle casate, in numero di duecentoquarantadue; Amasai figlio di Azareèl, figlio di Aczai, figlio di Mesillemòt, figlio di Immer,

Neemia 11,14 - e i loro fratelli uomini valorosi, in numero di centoventotto; Zabdiel figlio di Ghedolìm era loro capo.

Neemia 11,15 - Dei leviti: Semaia figlio di Cassùb, figlio di Azrikam, figlio di Casabià, figlio di Bunni;

Neemia 11,16 - Sabbetài e Iozabàd, preposti al servizio esterno del tempio, fra i capi dei leviti;

Neemia 11,17 - Mattania figlio di Mica, figlio di Zabdi, figlio di Asaf, il capo della salmodia, che intonava le lodi durante la preghiera; Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli; Abda figlio di Sammua, figlio di Galal, figlio di Ieditun.

Neemia 11,18 - Totale dei leviti nella città santa: duecentottantaquattro.

Neemia 11,19 - I portieri: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte: centosettantadue.

Neemia 11,20 - Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti si è stabilito in tutte le città di Giuda, ognuno nella sua proprietà.

Neemia 11,21 - Gli oblati si sono stabiliti sull'Ofel e Zica e Ghispa erano a capo degli oblati.

Neemia 11,22 - Il capo dei leviti a Gerusalemme era Uzzi figlio di Bani, figlio di Casabià, figlio di Mattania, figlio di Mica, dei figli di Asaf, che erano i cantori addetti al servizio del tempio;

Neemia 11,23 - poiché vi era un ordine del re che riguardava i cantori e vi era una provvista assicurata loro ogni giorno.

Neemia 11,24 - Petachia figlio di Mesezabeel, dei figli di Zerach, figlio di Giuda, suppliva il re per tutti gli affari del popolo.

Neemia 11,25 - Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni figli di Giuda si sono stabiliti in Kiriat-Arba e nei villaggi dipendenti, in Dibon e nei suoi villaggi, in Iekabseèl e nei suoi villaggi,

Neemia 11,26 - in Iesuà, in Molada, in Bet-Pelet,

Neemia 11,27 - in Cazar-Sual, in Bersabea e nei suoi villaggi,

Neemia 11,28 - in Ziklàg, in Mecona e nei suoi villaggi,

Neemia 11,29 - in En-Rimmòn, in Zorea, in Iarmut,

Neemia 11,30 - in Zanoach, in Adullam e nei suoi villaggi, in Lachis e nei suoi villaggi, in Azeka e nei suoi villaggi. Si sono stabiliti da Bersabea fino alla valle di Hinnòm.

Neemia 11,31 - I figli di Beniamino si sono stabiliti a Gheba, Micmas, Ai, Betel e nei luoghi che ne dipendevano;

Neemia 11,32 - ad Anatòt, Nob, Anania,

Neemia 11,33 - a Cazòr, Rama, Ghittàim,

Neemia 11,34 - Cadid, Zeboim, Neballat,

Neemia 11,35 - e Lod e Ono, nella valle degli Artigiani.

Neemia 11,36 - Dei leviti parte si è stabilita con Giuda, parte con Beniamino.

Neemia 12,1 - Questi sono i sacerdoti e i leviti che sono tornati con Zorobabèle figlio di Sealtiel, e con Giosuè: Seraia, Geremia, Esdra,

Neemia 12,2 - Amaria, Malluch, Cattus,

Neemia 12,3 - Secania, Recum, Meremòt,

Neemia 12,4 - Iddo, Ghinneton, Abia,

Neemia 12,5 - Miamin, Maadia, Bilga,

Neemia 12,6 - Semaia, Ioiarìb, Iedaia,

Neemia 12,7 - Sallu, Amok, Chelkia, Iedaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo di Giosuè.

Neemia 12,8 - Leviti: Giosuè, Binnui, Kadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che con i suoi fratelli era preposto al canto degli inni di lode.

Neemia 12,9 - Bakbukia e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo i loro turni di servizio.

Neemia 12,10 - Giosuè generò Ioiachìm; Ioiachìm generò Eliasìb; Eliasìb generò Ioiadà;

Neemia 12,11 - Ioiadà generò Giònata; Giònata generò Iaddua.

Neemia 12,12 - Al tempo di Ioiachìm i sacerdoti che erano i capi delle casate sacerdotali erano i seguenti: del casato di Seraia, Meraia; di quello di Geremia, Anania;

Neemia 12,13 - di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di Amaria, Giovanni;

Neemia 12,14 - di quello di Malluk, Giònata; di quello di Sebania, Giuseppe;

Neemia 12,15 - di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt, Chelkài;

Neemia 12,16 - di quello di Iddo, Zaccaria; di quello di Ghinneton, Mesullàm;

Neemia 12,17 - di quello di Abia, Zicrì; di quello di Miniamìn...; di quello di Moadia, Piltai;

Neemia 12,18 - di quello di Bilga, Sammua; di quello di Semaia, Giònata;

Neemia 12,19 - di quello di Ioiarìb, Mattenai; di quello di Iedaia, Uzzi;

Neemia 12,20 - di quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber;

Neemia 12,21 - di quello di Chelkia, Casabià; di quello di Iedaia, Netaneèl.

Neemia 12,22 - I leviti furono registrati, quanto ai capi casato, al tempo di Eliasìb, di Ioiadà, di Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il Persiano.

Neemia 12,23 - I capi dei casati levitici sono registrati nel libro delle Cronache fino al tempo di Giovanni, figlio di Eliasìb.

Neemia 12,24 - I capi dei leviti Casabià, Serebia, Giosuè, figlio di Kadmiel, insieme con i loro fratelli, che stavano di fronte a loro, dovevano cantare inni e lodi a turni alternati, secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio.

Neemia 12,25 - Mattania, Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub erano portieri e facevano la guardia ai magazzini delle porte.

Neemia 12,26 - Questi vivevano al tempo di Ioiachìm figlio di Giosuè, figlio di Iozadàk e al tempo di Neemia il governatore e di Esdra sacerdote e scriba.

Neemia 12,27 - Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme, perché la dedicazione si celebrasse con gioia, con inni e cantici e suono di cembali, saltéri e cetre.

Neemia 12,28 - Gli appartenenti al corpo dei cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofatiti,

Neemia 12,29 - da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e d'Azmàvet; poiché i cantori si erano edificati villaggi nei dintorni di Gerusalemme.

Neemia 12,30 - I sacerdoti e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura.

Neemia 12,31 - Allora io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame;

Neemia 12,32 - dietro questo coro camminavano Osea, metà dei capi di Giuda,

Neemia 12,33 - Azaria, Esdra, Mesullàm,

Neemia 12,34 - Giuda, Beniamino, Semaia, Geremia,

Neemia 12,35 - appartenenti al coro dei sacerdoti con le trombe; Zaccaria figlio di Giònata, figlio di Semaia, figlio di Mattania, figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf,

Neemia 12,36 - e i suoi fratelli Semaia, Azareèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netaneèl, Giuda, Canàni, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio; Esdra lo scriba camminava alla loro testa.

Neemia 12,37 - Giunti alla porta della Fonte, salirono davanti a loro per la scalinata della città di Davide sulle mura in salita, oltre la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a oriente.

Neemia 12,38 - Il secondo coro si incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando oltre la torre dei Forni, esso andò fino al muro Largo,

Neemia 12,39 - poi oltre la porta di Èfraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di Cananeèl, la torre di Mea, giunse fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione.

Neemia 12,40 - I due cori si fermarono nella casa di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che si trovavano con me,

Neemia 12,41 - e i sacerdoti Eliakìm, Maaseia, Miniamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania con le trombe

Neemia 12,42 - e Maaseia, Semaia, Eleàzaro, Uzzi, Giovanni, Malchia, Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore.

Neemia 12,43 - In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano.

Neemia 12,44 - In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie, delle decime, perché vi raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e i leviti ai loro posti.

Neemia 12,45 - Questi osservavano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portieri, secondo l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio.

Neemia 12,46 - Poiché già anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, vi erano capi cantori e venivano innalzati canti di lode e di ringraziamento a Dio.

Neemia 12,47 - Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Neemia, dava ogni giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portieri; dava ai leviti le cose consacrate e i leviti davano ai figli di Aronne le cose consacrate che loro spettavano.

Neemia 13,1 - In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di Dio,

Neemia 13,2 - perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché avevano prezzolato contro di loro Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione.

Neemia 13,3 - Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato.

Neemia 13,4 - Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia,

Neemia 13,5 - aveva messo a disposizione di questo ultimo una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti.

Neemia 13,6 - Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse re di Babilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta una licenza dal re,

Neemia 13,7 - tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo a sua disposizione una stanza nei cortili del tempio.

Neemia 13,8 - La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza tutte le masserizie appartenenti a Tobia;

Neemia 13,9 - poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi del tempio, le offerte e l'incenso.

Neemia 13,10 - Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese.

Neemia 13,11 - Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: Perché la casa di Dio è stata abbandonata? Poi radunai i leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici.

Neemia 13,12 - Allora tutto Giuda portò ai magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio;

Neemia 13,13 - affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk, e a Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le ripartizioni tra i loro fratelli.

Neemia 13,14 - Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio!

Neemia 13,15 - In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a causa del giorno in cui vendevano le derrate.

Neemia 13,16 - C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme.

Neemia 13,17 - Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno di sabato?

Neemia 13,18 - I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il sabato!

Neemia 13,19 - Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato.

Neemia 13,20 - Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.

Neemia 13,21 - Allora io protestai contro di loro e dissi: Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta, vi farò arrestare. Da quel momento non vennero più in giorno di sabato.

Neemia 13,22 - Ordinai ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua grande misericordia!

Neemia 13,23 - In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab;

Neemia 13,24 - la metà dei loro figli parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo, non sapeva parlare giudaico.

Neemia 13,25 - Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi.

Neemia 13,26 - Dissi: Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche lui.

Neemia 13,27 - Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?

Neemia 13,28 - Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me.

Neemia 13,29 - Ricordati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l'alleanza dei sacerdoti e dei leviti.

Neemia 13,30 - Così li purificai da ogni consuetudine straniera e ristabilii i servizi dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro.

Neemia 13,31 - Diedi anche disposizioni circa l'offerta della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie.

Neemia 13,32 - Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene!

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