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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LETTERE EBRAICHE, SEGNI CELESTI DELLA TORAH

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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ANCORA SULLA QABBALAH - IL SEFER YETZIRÀ: L'ORIGINE
In "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta" mi sono interessato un poco delle Qabbalah e dei suoi contenuti.
La Qabbalah è scienza complessa, detta "Saggezza Celeste", "Aritmetica Sacra", "Mistica del Linguaggio", "Esperienze dell'Essere" e "Hokhmah nistharah", cioè "Saggezza Segreta".
La parola ebraica qabbalah significa "ricezione - accettazione'', insomma "dono" come quello che viene da Dio il qabbalath-shabbath della santificazione del sabato che porta gioia e piacere.
Evidentemente quella parola è stata letta quale modus con cui Dio "versò dentro la potenza nel mondo ".
Il pilastro e più antico documento a cui è fatta risalire la mistica ebraica è il Hilchoth Yetzirà citato dal Talmud (III ed il VI secolo d.C.) studiato dai rabbini Chanina e Oshaya che l'usavano per pratiche magiche connesse al potere delle lettere e delle parole.
Il testo dell'opera nel quale si è fatto individuare quel riferimento del Talmud è il Sefer Yetzirà - Libro della formazione - opera fondamentale in 6 capitoli.
Questa opera cerca di riferire "la visione estatica avuta in un lampo" di come Dio procedette per la creazione del Universo attraverso le 10 Serifot, che vengono descritte nel primo capitolo, e le 22 pure Sefiroth costituite dalle lettere-numeri dell'alfabeto ebraico, suddivise nel testo in 3 madri, sette doppie e 12 semplici, come ho riportato nell'articolo sopracitato nel paragrafo "La Bibbia segreta cercata dalla Qabbalah ebraica".
Il centro della creazione è la potenza della Parola di Dio che fa circolare "come un uragano" lo Spirito di Dio che genera attraverso un linguaggio ed un alfabeto.
In quel testo è sostenuto che il mondo che la Parola ha creato non ha solo le 4 dimensioni spazio temporali della fisica, che divengono 7 se si prendono come direzione, il tempo mono - direzionale verso il futuro, e le tre dimensioni spaziali, ma bidirezionali.
In effetti è sostenuto che quanto creato ha 10 direzioni o "Profondità" che sono:

  • due etiche, del Bene e del Male;
  • due temporali, del Principio e della Fine;
  • sei spaziali, dell'Alto e del Basso, dell'Est e dell'Ovest, del Nord e del Sud.
La prima delle dieci Sefirot, la Corona, piena dello Spirito di Dio, descrive quelle coordinate, "lo spazio della creazione".
Appena tracciato il campo d'intervento, la prima ampolla o sefirah riversa nella seconda, la Sapienza, prima creazione dello Spirito, il linguaggio per formare le parole con le 22 lettere fondamentali e tutto ciò si riversa nella terza sefirah, l'intelletto o Binah.
Dio, come un grande scriba, nel foglio bianco dell'universo, cioè in quel campo d'intervento tracciato che ha aperto e srotolato, produce le meraviglie della creazione.
"Biancore superiore" è l'espressione con la quale i cabalisti designano questo stadio e le lettere dell'alfabeto, in genere di colore nero (Midrash Shemuel 5) per lo scriba, costituiscono l'inizio dell'intervento di Dio che trae fuori dal "achdut hashavè" (l'unicità di ciò che è uniforme) tutto ciò che esiste con lettere immateriali "forme dell'utero dell'eternità" che preparano la Torah primordiale dalla quale sono scaturiti il tempo, il cosmo e la Torah vera e propria.
Lo Zohar (serie di libri sulla Qabbalah scritti a commento del Pentateuco in Spagna in aramaico da Mosè di León - 1250-1305 - per far credere che l'opera fosse del saggio tamuldico del II secolo Shimon bar Yohai) sostiene che Adamo ricevette un libro consegnatogli dal Metratrone cosicché il primo uomo della Bibbia fu anche il primo qabbalista, infatti, per la Genesi, attribuì il nome con le lettere ebraiche agli animali.
La Bibbia poi sostiene che prima della dispersione della Torre di Babele su tutta la terra si parlava un solo idioma con le stesse parole, l'ebraico, che in seguito solo i patriarchi degli ebrei continuarono ad usarlo.
La creazione tramite le 22 sefirot dell'alfabeto crea nei distinti domini:
  • il mondo ossia il macrocosmo;
  • il tempo o se si vuole il tempo;
  • l'Anima dell'uomo, ossia il microcosmo unità corporea ed etica.
Il Sefer Yetzirah stabilisce una relazione alfa-numerica tra le lettere dell' alfabeto ebraico, i numeri, i pianeti, e i segni zodiacali come in appresso.

Sefer Yetzirah

Tanti sono perciò gli spunti a cui conduce la Qabbalah, ma ciò che riguarda il tema della mia ricerca, di comprendere e di esplicitare se v'è un secondo messaggio nel testo biblico, anche se considerato nelle possibilità, non è stato perseguito, pur se il Sefer Ha Bahir, redatto in Provenza tra il 1150 e il 1200, un midrash di versetti del Tanakh, offre un'interpretazione esoterica della Bibbia dei versetti stessi e di singole lettere dell'alfabeto, interpretando, addirittura, anche i piccoli segni sopra le lettere che anticamente non vi erano.
Idea, infatti della Qabbalah è che vi è corrispondenza tra quanto è in basso con ciò che è in alto, si ché ogni atto di quaggiù si riflette lassù.
Dal che discende che i dettagli che paiono marginali possono essere essenziali.
Nel XIII secolo i qabbalisti ebbero grande fioritura ed in tale periodo fu chiaro che il testo ebraico della Bibbia ebraica poteva avere una lettura diversa e che questa riguardava il Nome di Dio e, poiché in "nomen omen", poteva anche profetizzare le azioni salvifiche di Dio, perciò del Messia.
L'idea qabbalistica poi si riaccese agli inizi del XVIII secolo quando tra gli ebrei polacchi e russi Baal Shem Tov fondò il movimento chassidico che poi dopo ortodosso a cui dopo intemperanze inizialiaderirono profondi cultori di quello spirito.
Sul tema che mi interessa, cioè di un racconto sul Messia, segnalo che per Moshè Chaim Ephraim, un chassidim nipote del Baal Shem Tov, l'era messianica avrà inizio quando tutti, anche fuori dell'ebraismo, non solo le cerchie esoteriche ebraiche, attingeranno alle fonti dell'insegnamento biblico di Baal Shem Tov.
Qabbalista è colui che rivela la presenza di Dio nel mondo, che prepara la dimora della "gloria di Dio", la Shekinah attirandola verso questo mondo.
Vi è ora una separazione tra cose nascoste e rivelate, ma tra queste esiste un legame che è da manifestare col fare, "la-'ashot" in questo mondo, chiamato "olam ha 'asshyah", mondo dell'azione, ove il Chassidim rivela che le cose nascoste e le cose rivelate non appartengono a due ordini diversi o a due mondi separati, ma a un unico mondo; il qabbalista cioè ricuce la separazione tra i due mondi ritenuti separati.
La terra è "piena della Sua gloria" e non v'è luogo nel quale Egli non è presente, ma la Sua gloria è nascosta ed il mondo di quaggiù sarà di nuovo luminoso, spirituale, come nelle prime ore dell'universo, e il corpo umano, purificato, diventato trasparente, sarà di nuovo rivestito di luce.
"Ed ecco la gloria del Signore si rivelerà... vedranno con i loro occhi il Signore che rientra a Sion... Non sarà più il sole che ti illuminerà durante il giorno, non sarà più la luna che ti offrirà il riflesso della sua luce, Il Signore sarà per te luce permanente, e il tuo Dio sarà splendore glorioso".
Come è "Re nei cieli", il Signore sarà "Re sulla terra".
Idee tutte intimamente comuni con l'Apocalisse cristiana.
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