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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LETTERE EBRAICHE, SEGNI CELESTI DELLA TORAH

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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DECRIPTAZIONE DEI TESTI
Il Cristianesimo, che di fatto usa nella propria esegesi le traduzioni in greco i LXX e la Vulgata anche se non esclude il testo originario ebraico che serve da conio con cui confrontare le traduzioni, non è aduso ad interessarsi di interpretazioni se non letterali del testo o che da queste discendono.
Per il Cristianesimo le "Sacre Scritture" sono misteriose "historia Dei".
Agostino di Dacia (XII secolo d.C.) al riguardo sinteticamente scrisse: "littera gesta docet, quid credas allegoria, moralis quid agas, quo tendas anagogia".
Si ricavano quattro sensi o modi di interpretazione:

  • Littera gesta docet = a lettura letterale insegna i fatti;
  • Quid credas allegoria = l'allegoria fa vedere con l'immaginazione cosa credere;
  • Moralis quid agas = il senso morale indica i comportamenti, cioè il cosa fare;
  • Quo tendas anagogia = l'anagogia guida al cielo, ci fa vedere dove tendere.
Dante Alighieri tutto ciò poi l'esplicitò nei Trattato II, del Convivio.
L'interpretazione dei testi Biblici antichi è guidato dai libri del Nuovo Testamento ispirati dalla predicazione apostolica, ivi espressa in modo speciale, ("speciali modo exprimitur"), e tali scritti pur se in greco, è da ritenere abbiano attinto dalla Bibbia ebraica e dalle traduzioni in greco di quei tempi.
Quanto era nelle lettere ebraiche di significativo evidentemente fu colto perché molti riferimenti biblici contenuto negli scritti del NT portano ai testi originari ed implicano, se esistenti, anche le letture di secondo livello.
Su ciò ho indagato e propongo "Vangeli, profezie attuate dal Cristo".

Al riguardo apro una digressione.
Porto ad esempio una citazione che ho trovato nel libro dei Proverbi quando al versetto 30,4 dice:

"Chi è salito al cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si chiama? Qual'è il nome del suo figlio, se lo sai?"

Il testo parla del "Creatore" e rivela che nell'idea dell'autore fosse "persona" e che addirittura avesse un figlio.
Le lettere ebraiche inequivocabilmente parlano di figlio, infatti:

Qual'è il nome del suo figlio, se lo sai?

La decriptazione di questo versetto Proverbi 30,4 fornisce questo testo.

"I viventi saranno innalzati dal mondo. In cielo portati saranno col corpo. Il sangue sarà dell'Unigenito in pienezza a fruttificare, li porterà in seno puri angeli, saranno condotti a vivere dall'artefice nel corpo, vivi saranno dal Vivente a casa risorti, in vita con la potenza riuscita. A vivere risaranno, usciranno al sorgere, dalle prigionl. Per il Verbo alla pienezza saranno dell'Unico, col corpo saliranno vivi. Al mondo la risurrezione ai viventi ha portato e i viventi escono alla luce del Vivente, il Figlio li porterà, retti saranno alla completa conoscenza."

L'inizio di questo versetto nella forma esplicita richiama il versetto di Giovanni 3,13; quest'ultimo ne fornisce una perfetta sintesi "Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo" e nel criptato di Proverbi 30,4 è fornita una risposta esauriente alla domanda di Nicodemo sulla rinascita che tratterò in altro paragrafo. Infatti "Gli rispose Gesù: Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?" (Giovanni 3,10) e poi gli cita in pratica col Giovanni 3,13 questo testo che profetizza nel criptato le cose a venire e tende a confermargli che Lui è quel figlio del Creatore.

Il Concilio Vaticano II con il Dei Verbum (8 e 9) poi osserva che è la Tradizione "nella Chiesa fa più profondamente comprendere e rende ininterrottamente operanti le stesse sacre Scritture" che sono "Parola di Dio messa per iscritto sotto l'ispirazione dello Spirito divino", ma è la Tradizione che "trasmette integralmente la Parola di Dio - affidata da Cristo e dallo Spirito Santo agli apostoli - ai loro successori, affinché, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano", "Così la Chiesa attinge la sua certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura" e conclude: "Perciò l'una e l'altra - la Scrittura e la Tradizione - devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e riverenza".
Essendomi dotato di quel nuovo strumento di cui ho detto in premesse per sollecitare dai testi con i segni originari una lettura di 2° livello da quei libri antichi alla luce della rivelazione portata dalla predicazione apostolica che si ricava dl N.T. mi sono chiesto quale sarebbe stato il risultato di una decriptazione della descrizione della creazione del libro della Genesi.
Ripropongo così quel versetto Genesi 1,8 prima presentato col testo ebraico con lettere separate come nei testi antichi e provo a decriptarlo col mio metodo.

"Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno."



Genesi 1,8 - "Ma (Le disse:) del diletto Unigenito la divinità entrerà , sarà la Madre del Potente , che nel corpo si verserà ; (Questi) sarà ad agire dal cielo . E sarà nel mondo forte , agirà da grande e del Signore (Iah) sarà la famiglia per versarsi in un corpo , è portarsi per salvare () dall'angelo (ribelle) l'esistenze ."

Genesi 1,8 - "Ma (Le disse:) del diletto Unigenito la divinità entrerà, sarà la Madre del Potente, che nel corpo si verserà; (Questi) sarà ad agire dal cielo. E sarà nel mondo forte, agirà da grande e del Signore sarà la famiglia per versarsi in un corpo, è a portarsi per salvare dall'angelo (ribelle) l'esistenze."

Pare proprio una annunciazione, allora vediamo cosa ci può dire in tal senso il famoso primo versetto della Genesi.

Genesi 1,1 - In principio Dio creò il cielo e la terra.



Genesi 1,1 - Dentro il corpo d'una donna () fu a scegliere d'abitare . In un corpo , dell'Unico la divinità entrò , per starvi a vivere . L'Unigenito l'indicò : uscirò dal cielo e verrò in terra .

Genesi 1,1 - Dentro il corpo d'una donna fu a scegliere d'abitare. In un corpo, dell'Unico la divinità entrò, per starvi a vivere. L'Unigenito l'indicò: uscirò dal cielo e verrò in terra.

Pare congruente e premessa a quando ottenuto dal versetto 8 e la pagina di secondo livello pare proprio riferirsi ad una profezia di incarnazione.
Propongo di seguito la decriptazione di tutto il capitolo Genesi 1 fino alla conclusione del 7° giorno agli inizi del capitolo 2 ed in appendice riporto il testo secondo la traduzione C.E.I..
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