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LA GLORIOSA EPOPEA D'ISRAELE E IL TRIONFO DI CRISTO
di Alessandro Conti Puorger

LEGGERE E VEDERE LE SCRITTURE
La tematica di quanto vado a trattare ha necessità di una sintetica introduzione.
Le 22 lettere dell'alfabeto ebraico oltre che essere le consonanti, quindi i mattoni per la formazione dei radicali ebraici di verbi e parole del vocabolario di quella lingua, di fatto hanno un'espressività grafica di vere e proprie icone che esprimono di per sé dei concetti.
Qualora venisse rinvenuto l'esatto significato grafico originario e fossero state a suo tempo, secondo antica convenzione, usate ad hoc mentre venivano impiegate anche nelle parole, lo scritto si potrebbe addirittura vedere, perché sarebbe costituito da una sequenza di immagini che potrebbero trasmettere una informazione ulteriore, ma nascosta ai profani.
Se ciò avesse un minima di ombra di verità gli scritti che potrebbero essere stati dotati anche di una lettura nascosta potrebbero essere quelli della Bibbia canonica ebraica o Tenak.
Queste considerazioni espresse in embrione in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" le ho poi ampliate e sviluppate e verificate nella rubrica "Lettere ebraiche e codice Bibbia".
Tale proprietà consente così che un versetto, con una specifica scelta preventiva dell'uso delle lettere come icone da parte dell'autore dello scritto, può allora avere, oltre alla sua "usuale" lettura nella lingua ebraica o aramaica (hanno stesso alfabeto), anche altra, quale visione d'una strisciata d'immagini, leggibile se si scopre la chiave giusta di questa serratura a 22 combinazioni.
L'idea s'è concretizzata con regole e significati nel metodo che ho definito in "Parlano le lettere", sviluppato poi nei tanti miei articoli inseriti nelle varie rubriche di questo Sito, ove ho verificato che l'idea trova applicazione nei testi biblici in ebraico.
Con molteplici ed esaurienti dimostrazioni, inserite nelle varie suddette rubriche, ho assodato che è conseguibile il poter dedurre testi cristologici di 2° livello dai libri delle Sacre Scritture del Testo Masoretico (T.M.) della Bibbia, redatti cioè con quelle 22 lettere e ritengo così che gli antichi nella produzione e nella lettura dei testi abbiano considerato anche tale possibilità.

C'è una pagina del Vangelo di Luca che considero collegata a questo tema, quella dei "Discepoli di Emmaus", che propongo con alcune considerazioni:

"Ed ecco in quello stesso giorno (Domenica della risurrezione) due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Èmmaus e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro...
Ed egli disse loro: Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria? E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui...
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture? E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro...
Mentre parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro...
disse: Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi. Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme." (Luca 24,13-47)

Faccio notare che preme a Luca mettere in evidenza come sia fondamentale trovare un modo di leggere e aprire le Sacre Scritture.
"Scrutale" dirà Gesù nel Vangelo di Giovanni (Giovanni 5,39)
Per Gesù, come si evince anche da quel brano di Luca quei libri sacri parlano di Lui stesso e della storia del Messia, in cui si identifica, infatti:
  • Luca 24,25 - Ed egli (Gesù) disse loro: Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
  • Luca 24,26 - Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?
  • Luca 24,27 - E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
  • Luca 24,33 - ...quando (Gesù) ci spiegava le Scritture?
  • Luca 24,45 (Gesù) Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture.
Tali Scritture, lette però in modo usuale, non paiono così esplicite ed esaurienti, tanto che da molti ebrei della prima ora il cristianesimo fu di fatto considerato come una setta "eretica" dell'ebraismo, in quanto le sue "verità" non parvero a quelli rientrare nella corretta ed usuale interpretazione dei testi sacri.
Le vari profezie che il cristianesimo conclude che in quelle Scritture esistono nei riguardi di Gesù-Messia-Figlio di Dio-il Verbo furono considerate, e di fatto è così anche nell'attuale ebraismo, infatti, una interpretazione non aderente alla volontà implicita nei testi.

Rispetto altre delle correnti ebraiche di allora, come risulta dagli scritti canonici cristiani che riguardano Gesù, i farisei, pur se nei Vangeli sono accusati di "ipocrisia", non avevano una la dottrina troppo lontana sul tema della risurrezione e dell'attesa del Messia dalle posizioni di Gesù, come se avessero l'idea di avvicinarsi a quegli scritti anche con letture meno letterali.

Da quanto evidenziato nel discorso dei "Discepoli di Emmaus" pare quasi che se vi fosse un modo specifico da adottare per leggere quelle Scritture, lo "scrutarle" di Gesù, riferendo al Cristo ogni parola, ed aggiungo, ogni lettera.
"Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza." (Giovanni 5,39)

"Se credeste, infatti, a Mosè, credereste anche a me; perché di me ha scritto... Ma se non credete ai suoi scritti, come potete credere alle mie parole?" (Giovanni 5,46s)

Gesù poi asserisce (Matteo 5,17ss) che non è "venuto per abolire la legge e i profeti... In verità vi dico: finché non sia passato il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno della legge senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di quei precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli." e quale entità minima della lettura, qui viene citata la singola lettera e non la parola, iota o segno, come a dire che nella Torah sono da guardate (anche) le singole lettere (ciò è conforme all'idea che tuttora sussiste nell'ebraismo, che se viene a mancare anche una sola lettera il rotolo è invalido per l'uso liturgico).

Ora, in quel brano di Luca è anche detto da Gesù: "...Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi." (Luca 24,44)

Ed ecco che ci avviciniamo all'argomento specifico.
Seguendo questi pensieri e questa esplicita indicazione attribuita direttamente a Gesù relativa ai Salmi, ho impostato una parte della mia ricerca dei testi biblici di 2° livello proprio nei riguardi del libro dei Salmi o Salterio, scritto in ebraico e detto dei "Tehillim" .
Questo libro costituito da 150 composizioni, completo già ai tempi di Gesù, è libro di preghiere e canti fondamentale sia per l'ebraismo che per il cristianesimo.
I Salmi hanno dato un grande apporto scritturistico nella formazione del cristianesimo, prova ne è che sono molteplici i riferimenti a questi negli scritti del canone biblico cristiano: Vangeli, Atti, Lettere e Apocalisse.
Molti versetti dei Salmi calzano bene con fatti della vita di Gesù e con la sua opera, ma l'ebraismo contesta che quello sia il significato autentico nella mente dei poeti Israeliti.
Ciò pare proprio non essere se si va a guardare a fondo.
Al riguardo propongo quanto nel seguenti miei articoli in in questo Sito, sia sul libro dei Salmi, sia di specifico nei riguardi di come questi rispondono positivamente a quelle parole di Gesù e quindi alla tematica:
Seguendo questo filone d'indagine la mia attenzione s'è soffermata sul Salmo 68 che è un inno di ringraziamento a Dio per la storia che ha portato avanti col popolo d'Israele, un vero e proprio "te Deum" di Israele.
Questo Salmo è considerato altamente profetico per il cristianesimo visti i numerosi commenti dei Padri della Chiesa; perciò ho voluto saggiarlo con lo strumento di cui mi sono dotato e che ritengo essere un ritrovamento.

SALMO 68 - LA GLORIOSA EPOPEA DI ISRAELE
Il Salmo 68, attribuito dal primo versetto del Salmo stesso a Davide, "Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto" è alquanto lungo, perché formato da 36 versetti. Il testo secondo la traduzione C.E.I. è il seguente:
Salmo 68,1 - Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto.
Salmo 68,2 - Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Salmo 68,3 - Come si disperde il fumo, tu li disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, periscano gli empi davanti a Dio.
Salmo 68,4 - I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia.
Salmo 68,5 - Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, spianate la strada a chi cavalca le nubi: "Signore" è il suo nome, gioite davanti a lui.
Salmo 68,6 - Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora.
Salmo 68,7 - Ai derelitti Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri; solo i ribelli abbandona in arida terra.

Salmo 68,8 - Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto,
Salmo 68,9 - la terra tremò, stillarono i cieli davanti al Dio del Sinai, davanti a Dio, il Dio di Israele.
Salmo 68,10 - Pioggia abbondante riversavi, o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta.
Salmo 68,11 - E il tuo popolo abitò il paese che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero.

Salmo 68,12 - Il Signore annunzia una notizia, le messaggere di vittoria sono grande schiera:
Salmo 68,13 - Fuggono i re, fuggono gli eserciti, anche le donne si dividono il bottino.
Salmo 68,14 - Mentre voi dormite tra gli ovili, splendono d'argento le ali della colomba,
le sue piume di riflessi d'oro.
Salmo 68,15 - Quando disperdeva i re l'Onnipotente, nevicava sullo Zalmon.
Salmo 68,16 - Monte di Dio, il monte di Basan, monte dalle alte cime, il monte di Basan.

Salmo 68,17 - Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che Dio ha scelto a sua dimora? Il Signore lo abiterà per sempre.
Salmo 68,18 - I carri di Dio sono migliaia e migliaia: il Signore viene dal Sinai nel santuario.
Salmo 68,19 - Sei salito in alto conducendo prigionieri, hai ricevuto uomini in tributo: anche i ribelli abiteranno presso il Signore Dio.

Salmo 68,20 - Benedetto il Signore sempre; ha cura di noi il Dio della salvezza.
Salmo 68,21 - Il nostro Dio è un Dio che salva; il Signore Dio libera dalla morte.
Salmo 68,22 - Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici, la testa altera di chi percorre la via del delitto.

Salmo 68,23 - Ha detto il Signore: Da Basan li farò tornare, li farò tornare dagli abissi del mare,
Salmo 68,24 - perché il tuo piede si bagni nel sangue, e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici.

Salmo 68,25 - Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
Salmo 68,26 - Precedono i cantori, seguono ultimi i citaredi, in mezzo le fanciulle che battono cembali.
Salmo 68,27 - Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della stirpe di Israele.
Salmo 68,28 - Ecco, Beniamino, il più giovane, guida i capi di Giuda nelle loro schiere, i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.

Salmo 68,29 - Dispiega, Dio, la tua potenza, conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.
Salmo 68,30 - Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te i re porteranno doni.
Salmo 68,31 - Minaccia la belva dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli: si prostrino portando verghe d'argento; disperdi i popoli che amano la guerra.
Salmo 68,32 - Verranno i grandi dall'Egitto, l'Etiopia tenderà le mani a Dio.

Salmo 68,33 - Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore;
Salmo 68,34 - egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, ecco, tuona con voce potente.
Salmo 68,35 - Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà su Israele, la sua potenza sopra le nubi.
Salmo 68,36 - Terribile sei, Dio, dal tuo santuario; il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, sia benedetto Dio.

Il Salmo dopo le informazioni di prassi del primo versetto inizia col ricordare gli l'eventi della liberazione dalla schiavitù d'Egitto: "Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano", Salmo (68,2).
parole che riecheggiano il libro dei Numeri (10,35): "Quando l'arca partiva, Mosè diceva: Sorgi, Signore, e siano dispersi i tuoi nemici e fuggano da te coloro che ti odiano."
Questa invocazione assieme al 2 versetto del Salmo 68 risulta essere usata dai sacerdoti esorcisti all'inizio delle pratiche che compiono come "Benedizione in caso di maleficio":

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!
Il nostro aiuto è nel nome del Signore! Egli ha fatto Cielo e terra!
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, com'era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen!
Sorga Dio e si disperdano i suoi nemici!
Fuggano dinnanzi a Lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo Tu li disperdi.

Il salmo ricorda che Dio "cavalca le nubi" (5) vale a dire vede i problemi della terra da un'altra dimensione rispetto a quella contingente degli uomini della terra condizionata dalle loro inimicizie provocata da spirito di contesa mossi dall'orgoglio con la mira di primeggiare.
Non gli interessano i confini delle nazioni perché le nubi non si curano di questi.
È, comunque, "Padre degli orfani e difensore delle vedove" (6), ma "i ribelli abbandona in arida terra" (7) il che induce a ricordare la fine dei ribelli nel deserto (Numeri 14,32).
Il Salmo poi ricorda il tema del cammino nel deserto del "Dio del Sinai" che fa "stillare i cieli" (9), dona la manna, fa tremare la terra nella teofania della consegna della Legge e fa "Pioggia abbondante riversavi" (10) perché vi sia acqua e vita nel deserto.
La conquista della terra promessa è tratteggiata in forma poetica e sintetica con rapide pennellate "Il Signore annunzia una notizia", "messaggere di vittoria", "Fuggono i re, fuggono gli eserciti", " splendono d'argento le ali della colomba (Israele), le sue piume di riflessi d'oro" (11-14).
Ricordando il monte Zalmon (il monte ombroso), altura vicino a Sichem (Giudici 9,48) e il monte Basan a nord, tratteggia punti estremi di conquista della Palestina (15-16).
Dio, però, non sceglie quei monti alti per porvi il suo santuario, sceglie Sion: "Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che Dio ha scelto a sua dimora?" (17).
La gloria di Dio dal Sinai va al santuario con migliaia e migliaia di carri e s'insedia nel santuario di Gerusalemme (18).
"Sei salito in alto conducendo prigionieri" (18), vale a dire hai condotto gli ex prigionieri d'Egitto sul monte Sion, ma è anche profezia di salvezza finale e di una Gerusalemme celeste.
"Anche i ribelli abiteranno presso il Signore" nei tempi messianici (19).
Questi tempi sono quelli della salvezza, di vittoria sulla morte e sul male (20-22).
"Perché il tuo piede si bagni nel sangue, e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici" (24) può accennare alla morte di Acab (1 Re 21,19; 22,38) e ai tempi di Ioram e Gezabele.
Futuro radioso, corteo glorioso, (25) dopo la vittoria su Gog e Magog, dirà l'Apocalisse, i re vinti da Dio saliranno a Gerusalemme portando offerte a Dio: "Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te i re porteranno doni" (30).
Sarà vinta la "la belva dei canneti", il coccodrillo o il behamot o il leviatano (31).
Conclude la visione della sovranità di Dio: "Nei cieli eterni cavalca, nei cieli eterni" (34) e "Terribile sei, Dio, dal tuo santuario" (36), ma si può intuire introduzione dei popoli salvati nel santuario celeste.

PROFEZIE CRISTOLOGICHE NEL SALMO 68
Per il cristianesimo tutto il Salmo è riferibile a Cristo, il Messia, che viene inneggiato.
Dio, infatti, con Gesù Cristo: "...ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra." (Efeso 1,9s)
"Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano, e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano" oltre che nell'Esodo, per il cristianesimo è avvenuto nel Cristo risorto, mentre per l'ebraismo è a
ncora atteso del Messia.
"I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia", perché questi nell'ultimo giorno saranno consolati: "Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il regno..." (Matteo 25,34)
Gli innumerevoli messaggeri con cui "Il Signore annuncia una notizia" fa pensare ai cristiani che annunciano il Kerygma... Cristo ha distrutto la morte!
"Anche le donne si dividono il bottino" (13) in effetti il testo ebraico propone "la bella della casa" , che nella storia d'Israele potrebbe essere Giaele che trafisse la testa del nemico Sìsara (Giudici 4) con un picchetto da tenda, ma fa pensare a Maria e alla Chiesa col gregge di Dio che dorme al sicuro tra gli steccati dell'ovile, i due muri , gli steccati della Legge, e la colomba, figura dello Spirito Santo, che la fa splendente di carità.
Il "Guardate come si amano!" (Tertullianus: PL 1,471), infatti, era lo splendore delle prime comunità cristiane.
"Sei salito in alto conducendo prigionieri" può prefigurare la discesa agli inferi e la liberazione degli antichi padri prigionieri della morte e l'ingresso trionfale del Signore nei cieli col corpo che ha preso da Maria, promessa di resurrezione dei corpi di tutti gli uomini.
"Ascendendo in cielo Cristo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini". (Efeso 4,8)
"Il Signore Dio libera dalla morte", profetizza la risurrezione dai morti e i versetti finali la finale Ascensione in cielo con tutti i salvati e la gloria finale col riconoscimento da parte di tutti i popoli.

In effetti, la fede biblica ha inizio con la creazione del popolo di Dio, cioè con un fatto: la liberazione di un popolo di oppressi.
Dio volse lo sguardo ai miseri: "Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti. Conosco infatti le sue sofferenze." (Esodo 3,7)
Questa situazione però è un fatto esistenziale per tutti gli uomini di qualsiasi razza, religione e ceto sociale, tutti oppressi oltre che da eventi della storia personale, prima o poi, da vecchiaia malattia e morte.
Al centro della fede cristiana c'è incarnazione, passione e risurrezione di Gesù Cristo.
È lo stesso tema, il sorgere del Cristo venuta è per liberare gli oppressi.
Nei Vangeli Sinottici ad esempio si trova l'episodio di Gesù e della tempesta sedata "Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: Salvaci, Signore, siamo perduti!" (Matteo 8,24)
Il grido "Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano" equivale all'invito a Lui che dorme sulla barca nel pieno di una tempesta di salvarci e Lui lo compie.

A commento di questo Salmo si potrebbero scrivere pagine e pagine.
Molti esegeti e Padri della Chiesa l'hanno commentato scorgendovi evidenti cenni cristologici come Agostino d'Ippona, Atanasio, Cassiodoro, Cirillo d'Alessandria, Eusebio, Gerolamo, Ilario, Origene, Teodoreto.

L'EPOPEA DEL CRISTO
Per quanto mi riguarda ho cercato di provare a portare un valore aggiunto avvicinando il testo ebraico del Salmo 68 per decriptazione col mio accennato metodo inserito in "Parlano le lettere".
Per iniziare sono partito dai versetti seguenti:

Salmo 68,14 - Mentre voi dormite tra gli ovili, splendono d'argento le ali della colomba, e sue piume di riflessi d'oro.

Salmo 68,15 - Quando disperdeva i re l'Onnipotente, nevicava sullo Zalmon.

Ho poi riportato il testo ebraico masoretico, che si sviluppa da destra a sinistra.

Salmo 68,14:



Salmo 68,15:


Ho, quindi, applicato a tappeto il mio metodo col seguente risultato:

Salmo 68,14 - Un primo uomo in cui arderà la rettitudine a casa si porterà dall'angelo (ribelle) ad abitare , sarà l'angelo a punire . Pur essendo un vivente retto , innocente essendo , la colomba (Spirito Santo) lo guiderà () nel parlare apertamente , pur se dentro la rettitudine piena il Verbo porterà del Padre , il corpo porterà della croce il carico ove sarà col corpo rovesciato , indebolito nella tomba il corpo porteranno a scendere .

Salmo 68,15 - Dentro del Verbo il corpo risorgerà , l'Onnipotente , il re essendo , la vita dentro rientrerà . Il Crocefisso risorto potente . Protezione ai viventi porterà dall'angelo .

Togliendo le lettere ebraiche di riprova il risultato letto tutto di seguito ottenuto è incoraggiante, infatti:

Salmo 68,14 - Un primo uomo in cui arderà la rettitudine a casa si porterà dall'angelo (ribelle) ad abitare, sarà l'angelo a punire. Pur essendo un vivente retto, innocente essendo, la colomba (Spirito Santo) lo guiderà nel parlare apertamente, pur se dentro la rettitudine piena il Verbo porterà del Padre, il corpo porterà della croce il carico ove sarà col corpo rovesciato, indebolito nella tomba il corpo porteranno a scendere.

Salmo 68,15 - Dentro del Verbo il corpo risorgerà, l'Onnipotente, il re essendo, la vita dentro rientrerà. Il Crocefisso risorto potente. Protezione ai viventi porterà dall'angelo.

Tra l'altro avevo già presentato in "La Torah annuncia l'epopea del Messia" la decriptazione del versetto n° 10 di questo Salmo, "Pioggia abbondante riversavi, o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta" (Salmo 68,10) con questo risultato:

Salmo 68,10 - Scorrerà la risurrezione come manna d'aiuto. Da dentro la porterà dalla Croce il Crocifisso . Ad inviare sarà il soffio di Dio. Ad uscire sarà d'acqua un ruscello dal Crocifisso. La rettitudine recherà all'angelo (ribelle) da rifiuto nel mondo. Verrà arso l'angelo dall'energia che dalla Croce uscirà.

In quell'articolo osservavo che quanto in quel versetto è detto per far intuire che stillarono la Torah.
È infatti raccontato in un midrash: "Quando Dio consegnò la Torah sul Sinai questa domandò. A chi mi hai consegnata, ai vivi o ai morti? Rispose il Santo, sia benedetto: Ai vivi. Ma sono tutti morti.
Cioè nella situazione attuale sono tutti destinati a morire. Gioca sul termine uomo che in ebraico si dice anche le stesse lettere che indica morto, participio passato del verbo morire. Dirà Gesù: "A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Non è un Dio dei morti, ma dei viventi!" (Marco 12,26-27a) "Che poi i morti risorgono lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui." (Luca. 20,37.38)
Per riguardo a te Io li risusciterò.
Che fece il Santo, sia benedetto?
Fece scendere la rugiada con la quale Egli darà la vita ai morti nel mondo futuro, secondo quanto è detto: "Pioggia abbondante riversavi, o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta." (Salmo 68,10)
La decriptazione conferma quel pensiero:

"Scorrerà la risurrezione come manna d'aiuto.
Da dentro la porterà dalla Croce il Crocifisso.
Ad inviare sarà il soffio di Dio.
Ad uscire sarà d'acqua un ruscello dal Crocifisso.
La rettitudine recherà all'angelo (ribelle) da rifiuto nel mondo.
Verrà arso l'angelo dall'energia che dalla Croce uscirà.
"

Questo fatto fu colto da Giovanni sotto la croce e sottolineò: "Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero perché anche voi crediate." (Giovanni 19,35)

A questo punto non mi resta che presentare la decriptazione completa del Salmo 68.

Salmo 68,1 - Il Potente in un vivente invierà giù a chiudere la potenza. Per amore dei viventi Questi li cambierà, la risurrezione lancerà.

Salmo 68,2 - Sarà a sorgere Dio nel mondo. Nei giorni il Verbo si porterà. Giù si porterà desideroso di stare in una casa ove sarà a portarsi. Si porterà a stare dall'angelo (ribelle). Si porterà nel buco ove sta con i viventi che odia. Un giorno in persona sarà a portarsi.

"Profezia della venuta del Cristo. Questa venuta comporta la sconfitta dei nemici, la liberazione degli schiavi da parte dello stesso Dio che un tempo fece uscire Israele dall'Egitto, il dono dello Spirito, la conversione di una folla immensa, l'elezione degli apostoli e l'ascensione del Signore" (Agostino).
"'Sorga Dio!' è a un tempo il grido di guerra contro i demoni e la parola della risurrezione: infatti ogni profezia è evangelica" (Eusebio).
"Quando Dio si è fatto uomo i suoi nemici sono stati dispersi e quelli che lo odiavano sono fuggiti" (Cirillo di Alessandria).
"Questo salmo è pieno dei misteri del Vangelo ed è particolarmente singolare per la descrizione dell'ascensione del Cristo. Il profeta invoca il compimento di ciò che sa dover avvenire: la risurrezione del Cristo e la dispersione dei suoi nemici." (Cassiodoro).

Salmo 68,3 - Da sacerdote in aiuto il Verbo agirà bruciando l'angelo. Il drago sbarrerà, il soffio spengerà, nella tentazione aiuto recherà, l'angelo scapperà dai viventi. Nelle persone ci risarà l'originario fuoco che c'era del Padre. Per l'essere impuro nei corpi la risurrezione agirà da acque bollenti. Nelle persone ci sarà la divinità che ad uscire fu dai viventi.

"Il salmista si augura non che siano annientati, ma che cessino di peccare, che la durezza del loro cuore sia sciolta come cera" (Girolamo).

Salmo 68,4 - Si porterà a cacciarlo dove sta. A rovesciarlo sarà, lo strapperà via dai viventi ove a chiudersi si portò. Per giovare giù porterà la potenza in una persona in cui sarà la divinità ad entrare. Sarà in un vivente a portarsi la forza della risurrezione. Sarà in un (nostro) simile dentro il Nome a chiudersi nel mondo.

"Questo versetto mostra che gli anatemi precedenti non sono contro gli uomini, ma contro i demoni. Quando i demoni sono vinti, gli uomini si rallegrano ed esultano davanti a Dio" (Teodoreto).
"Sconfitta dei nemici e gioia degli eletti: è il giudizio" (Ilario).
"È sotto lo sguardo di Dio, è alla sua presenza che si trova la vera gioia. Si dilettano nella loro stessa gioia sapendo che non la perderanno mai" (Cassiodoro).

Salmo 68,5 - La risurrezione sarà nei corpi a riportare la potenza che per il maledetto uscì dall'esistenza dei viventi che in questi l'essere ribelle portò. La risurrezione ai viventi porterà la pienezza accompagnata dalla potenza nei corpi con la rettitudine nell'intimo che il nemico dentro portò a finire. In una casa sarà ad entrare il Nome e si recherà dall'alto per colpi portare al serpente che nelle persone s'è portato.

Salmo 68,6 - L'Unico il Tempio porterà in un vivente. Sarà da madre a portarsi dalla porta. Sarà un angelo Dio alla madre ad inviare e le indicherà che di Dio al mondo sarà la madre che dentro al seno le porterà l'energia, il Santo gliela porterà.

"La santa dimora di Dio sono le anime sante" (Cirillo di Alessandria).

Salmo 68,7 - La divinità entrerà a stare a vivere nella madre e una luce sarà sulla casa ove sarà a vivere. D'aiuto sarà per i viventi una casa che sarà scelta nel mondo. La madre a portare giù sarà il primogenito. L'Unico a riempirle sarà il corpo. Sarà nella madre ad abitare la rettitudine ed alla luce il corpo porterà al termine un primo retto che in giro si porterà con il corpo. Nel corpo sarà per salvare con la rettitudine dall'angelo (ribelle) che portò giù i viventi in una prigione ad entrare.

Salmo 68,8 - Una maledizione fu per i viventi che nel fango vennero tutte le persone che furono a sentirne la piaga dentro. A scendere l'Eterno per spengerlo sarà col fuoco sarà un vivente a portargli l'energia; dal buco il serpente uscirà.

"Lo stesso Dio ha condotto Israele nel deserto e ha visitato il deserto delle genti col suo vangelo. Alla manna del Sinai corrisponde il corpo e il sangue di Cristo nella chiesa" (Girolamo).

Salmo 68,9 - L'Unico nel corpo scenderà, il male brucerà nel mondo. L'ira dal cielo invierà. In un utero il Verbo si porterà da madre in una persona a stare. Dio che entrerà fu tra i viventi quello che uscì sul Sinai. Da vivente il Verbo ad inviare sarà la divinità. Al mondo starà tra i viventi. Dio ad uscire sarà in Israele.

"Al momento della crocifissione la terra tremò; a Pentecoste la grazia dello Spirito santo scese come gocce di rugiada. È Dio che ha fatto questo: è lo stesso Dio che è apparso sul monte Sinai ai nostri padri, che ha sofferto la passione e che ha inviato lo Spirito santo" (Teodoreto).
"I cieli stillano la manna e gli oracoli divini. Il popolo ebreo era bambino e i cieli stillarono per lui come una nutrice che allatta il bambino" (Eusebio).

Salmo 68,10 - Scorrerà la risurrezione come manna d'aiuto. Da dentro la porterà dalla Croce il Crocifisso. Ad inviare sarà il soffio di Dio . Ad uscire sarà d'acqua un ruscello dal Crocifisso. La rettitudine recherà all'angelo (ribelle) da rifiuto nel mondo. Verrà arso l'angelo dall'energia che dalla Croce uscirà.

"Le genti erano malate; tu le hai ristabilite e portate a perfezione con l'annuncio del vangelo" (Atanasio).

Salmo 68,11 - Rinchiuso sarà alla fine. La rettitudine sarà a bruciarlo. In casa la porterà. Da dentro uscirà (quando) nell'oppressione sarà. La invierà da dentro il cuore. Gli recherà da dentro per finirlo la rettitudine. Sul serpente agirà. Tra lamenti il maledetto uscirà dallo stare nei viventi.

"Il povero è il Cristo che ha preso forma di servo, svuotandosi dalla forma di Dio" (Ilario).

Salmo 68,12 - Dall'Unico giudicato è stato essendo stato un drago ad originare essendo ribelle nel mondo tra i viventi, ove nella carne si portò con tutte le (sue) schiere nei corpi abitò.

Salmo 68,13 - In un vivente la potenza della rettitudine sarà a scendere dentro. L'Unico vi porterà per scelta la forza per sbarrare l'essere impuro. L'energia sarà alle mammelle a recare, da figlio si porterà in una scelta famiglia. Sarà in una prescelta completamente a chiudersi. Il Potente rovescerà un fuoco potente al serpente.

"Gli apostoli si spartiscono l'evangelizzazione delle genti, che sono il bottino della santa chiesa" (Cirillo di Alessandria).
"Le spoglie del diavolo sono trasferite entro la Chiesa da colui che ha vinto il forte armato" (Cassiodoro).

Salmo 68,14 - Un primo uomo in cui arderà la rettitudine a casa si porterà dall'angelo (ribelle) ad abitare, sarà l'angelo a punire. Pur essendo un vivente retto, innocente essendo, la colomba (Spirito Santo) lo guiderà nel parlare apertamente, pur se dentro la rettitudine piena il Verbo porterà del Padre, il corpo porterà della croce il carico ove sarà col corpo rovesciato, indebolito nella tomba il corpo porteranno a scendere.

"La colomba è lo Spirito santo" (Ilario).
"La colomba è la Chiesa" (Cassiodoro).

Salmo 68,15 - Dentro del Verbo il corpo risorgerà, l'Onnipotente, il re essendo, la vita dentro rientrerà. Il Crocefisso risorto potente. Protezione ai viventi porterà dall'angelo.

Salmo 68,16 - Fuori lo rivedranno potente. A rientrare sarà dalla madre. Entrerà col corpo in casa. Risorto dagli apostoli entrerà. Dal corpo sull'altura avrà inviato l'energia sarà stata con l'acqua ad uscire per le moltitudini rinnovare.

Il Signore abiterà sempre nel suo corpo nato dalla Vergine perché è salito al cielo col corpo" (Girolamo).

Salmo 68,17 - La potenza per i viventi uscirà dal Crocifisso. Dal corpo gli scenderà l'aiuto. Porterà l'energia che entrerà nei corpi. Sarà la vita a scorrere del Figlio. Inviata sarà ai viventi del mondo per ripartorirli. Dalle tombe vestiti di divinità usciranno. Sarà nei viventi la potenza della risurrezione. Dentro tutti si riporterà l'originario soffio del Signore che sarà a riaccendere la rettitudine che finì l'angelo giù chiudendosi.

"Il Cristo è il monte dei monti, il santo dei santi, il Signore dei signori" (Cassiodoro).

Salmo 68,18-19 - Nei corpi spengerà il maledetto. Cambieranno dentro tutti. Ci risarà nei viventi di Dio il soffio che sarà a risorgerli belli da angeli. Sulla nube il frutto dalla prova sarà ad inviare per stare dentro al Santuario. Ad innalzare sarà tutti dal Potente i viventi. Nel corpo si porteranno i viventi risorti dentro a stare nel Crocifisso risorto. Dentro saranno dallo stare in esilio a stare dal Potente riversati nell'assemblea integri tutti tra gli angeli recati. Alla fine a casa Adamo porterà all'Unico il Verbo. I ribelli saranno a vivere dal Potente. Abiteranno coloro che stanno nel mondo con Dio ove ad entrare saranno da vivi.

"L'armata di Dio sono gli spiriti celesti. Il Signore è in mezzo a loro, il Dio che ha dato la legge sul Sinai e che, elevandosi in alto, cioè salendo sulla croce, ha trascinato con sé, come prigionieri, quanti erano prigionieri del diavolo. L'aveva promesso quando disse: Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me." (Giovanni 12,32) (Atanasio).
"È disceso agli inferi, poi ha condotto in cielo quanti aveva liberato dalla schiavitù: ecco il bottino! Non si può esprimere meglio il trionfo del vincitore." (Cassiodoro).
"Il Cristo riconduce la natura umana dal peccato e dall'ignoranza alla virtù e alla conoscenza di Dio." (Origene).
"Il Padre dona al Figlio uomini disubbidienti; il Figlio, per mezzo dello Spirito, li rende figli di Dio." (Cirillo di Alessandria).

Salmo 68,20 - Dentro il corpo portati retti col Signore staranno un giorno dove saranno portati a vivere. Staranno i popoli nella pienezza del Potente ad abitare. Da Dio Gesù il Crocifisso tra gli angeli recherà; nei cerchi del Potente entreranno.

"Dopo la descrizione del trionfo, vengono le lodi e il rendimento di grazie. Colui che è salito nell'alto dei cieli condurrà a buon fine il cammino della nostra vita. Questo cammino è già appianato per il fatto che il mondo ha conosciuto il suo Salvatore, l'ha visto, l'ha riconosciuto nella sua incarnazione." (Cassiodoro).

Salmo 68,21 - Nel mondo il maledetto serpente avrà rifiutato. Il Potente il serpente strapperà via per il peccare finire avendo recato il serpente ad esistere la perversità all'origine. Avendolo giudicato essendo stato il serpente la morte a tutti recare, giù desiderava finirlo.

"Dio, che è la sola sorgente di salvezza, è il solo che ha trovato un'uscita dalla morte, risuscitando dai morti." (Cirillo di Alessandria).
"Gesù, risuscitando per primo, ha preparato la via per gli altri." (Atanasio)

Salmo 68,22 - Dall'origine affligge il serpente nel mondo nei giorni i viventi in cui si chiuse giù nei corpi. Nelle donne all'origine fu dentro per esistere a portarsi. Vi si versò sbarrandone la santità. Da nemico degli uomini entrò nel cammino. Dentro il peccato fu a portare.

Salmo 68,23 - Iniziarono ad essere ribelli. Il Signore sarà per i viventi rinnovare in una donna a stare dentro a vivere. Che vivrà alla sua ombra le porterà l'indicazione: gli sarà madre.
"È il Cristo che parla." (Eusebio).
"Quanti sono sommersi nel vizio, li farò ritornare a me." (Cirillo di Alessandria)
"Li condurrò al battesimo." (Atanasio)

Salmo 68,24 - Il Potente in seno l'energia alla prescelta nelle midolla scenderà. Nel corpo le scorrerà la potenza della rettitudine. Dentro al sangue il Potente l'accenderà e l'energia nella sposa abiterà. Sarà così a viverle il primogenito che portato sarà nella famiglia. Sarà la Madre che la vita degli angeli nel mondo recherà.

"I piedi del Cristo sono stati coperti dal suo sangue; il suo sangue è colato anche sui nemici, per guarirli." (Girolamo).

Salmo 68,25 - Nel corpo Lui, il Potente, sarà così a portato al termine. Sarà la rettitudine di Dio nel mondo ad essergli da circoncisitore. Sarà la rettitudine che porterà alla fine il maledetto. Ci risarà nei viventi in cammino a ristare dentro la santità.

Salmo 68,26 - A versare nel sangue porterà la risurrezione dei corpi che sarà ai viventi fratelli nei corpi ad inviare a scorrere l'energia. Sarà nei viventi dentro tutti a riportarsi. Così per azione del Potente la morte finirà. Riporterà il soffio il Verbo che si riporterà alla fine.

Salmo 68,27 - Per la rettitudine che avrà recato la divinità ad entrare sarà nei viventi. Il Signore sarà nei viventi la vita a riversare, porterà i corpi ad essere risorti, si vedranno potenti.

Salmo 68,28 - Per la risurrezione i viventi figli saranno per la vita angelica scesa, agirà lanciata nei corpi nel sangue. Luminosi i corpi saranno. Saranno nello splendore ad uscire. Con i corpi cammineranno vivi integri. Salvati con i corpi saranno stati. Colpito dentro il serpente si porteranno da angeli con luminosi corpi. Saranno puri; tutti potenti saranno.

Salmo 68,29 - Su li porterà dal mondo, in Dio entreranno essendo retti. La forza della rettitudine il peccare avrà colpito. Uscita la maledizione saranno i viventi nelle ferite/colpi riportati dal Verbo che in alto tutti potenti tra gli angeli porterà.

"Il salmista supplica Dio di inviare il Messia. La potenza di Dio è il Cristo." (Ilario)

Salmo 68,30 - I viventi del mondo saranno tutti retti. Dall'Altissimo a saziarsi di pace a camminare gli saranno recati in casa. Sarà ad accompagnarli dal Re che sarà stato dei viventi a risorgere le esistenze.

"Conferma il dono del battesimo con l'effusione dello Spirito." (Girolamo)
"I cristiani portano i loro doni, offrono se stessi a Dio come ostia vivente e gradita." (Girolamo)

Salmo 68,31 - Scappato il nemico a vivere in tutti verserà tra gli angeli, entreranno nell'eternità. Tutti dal Padre saranno l'alta casa a vedere, che a rivelarsi sarà alla vista dei viventi. Un mare dai morti guariti tornati nei corpi su staranno tra i retti nei gironi. Col verbo abiteranno gli stranieri. Dei popoli che erano nella putredine le moltitudini porterà tutte a stare nell'assemblea. Il Verbo su le recherà.

"La belva dei canneti è il diavolo." (Atanasio)

Salmo 68,32 - Staranno con l'Unico tutti. Saranno portati dal mondo nell'ottavo (giorno della creazione). In acque bollenti l'angelo ribelle starà per l'angoscia che fu per i viventi ad ardere nel fuoco. Finito dai corpi sarà giù a stare. Sbarrato sarà portato il serpente maledetto nel mare (di fuoco).

"Quando saranno vinti i demoni, gli egiziani (considerati come i più idolatri) e gli etiopi (che abitano le estremità della terra) verranno per ascoltare l'annuncio del vangelo (cfr. Atti 8,27 ss.)." (Atanasio)
"L'Egitto e l'Etiopia offriranno anime pure perché dove abbondò il peccato sovrabbonderà la grazia (cfr. Romani 5,20)." (Girolamo)

Salmo 68,33 - I viventi nel Regno porterà il Crocifisso. Entreranno nell'Unigenito nel corpo per salire. Tra i canti li porterà dal Potente. In Dio entreranno a stare i viventi nelle ferite che i viventi al corpo gli avranno portato. Col Signore saranno nella pienezza del Potente ad entrare.

"I regni della terra sono gli stessi regni che il Cristo ha rifiutato di prendere dal diavolo per riceverli poi dal Padre." (Origene)

Salmo 68,34 - Il Potente nei corpi spengerà la vergogna dei viventi con la forza della risurrezione. Nei viventi l'obbedienza nel sangue rientrerà. Tra gli angeli saranno tutti inviati. Nella casa sperata del Potente portati, la voce sentiranno di Questi.

"Era disceso nascondendo lo splendore della sua divinità; risale nella gloria" (Eusebio). "Profezia dell'ascensione. Il Signore risale dagli inferi e ascende nel più alto dei cieli. La sua voce potente è la voce che farà risorgere tutti i morti. Al suo comando risorgeranno." (Atanasio)

Salmo 68,35 - Il Crocifisso tra gli angeli si porterà. Si vedrà Questi potente. Dio uscirà; saranno i viventi a vederlo. Potente sarà nella luce alla vista. Il Potente nella maestà si porterà e lo vedranno questi portarsi dentro; da luce fissa sarà per i viventi.

Salmo 68,36 - I pascoli vedranno di Dio. Vi entreranno a stare i viventi per vivervi. Vivranno tra i santi essendo retti. Dio sarà la (loro) luce. Vedranno il Potente, Lui tra gli angeli, il Crocifisso. Tra gli angeli vedranno Questi portarsi. Il Crocifisso sul legno, morto, potente rivedranno vivo che da dentro il corpo recò la rettitudine. Dio al mondo sarà tra i viventi.

"Dio è mirabile nei suoi santi perché, dopo molte tribolazioni, li fa salire nell'alto dei cieli." (Girolamo)

L'ATTESA DELLA SALVEZZA
Nel libro del profeta Isaia il capitolo 33 è un cantico che però alcuni esperti non attribuiscono a quel profeta vissuto, nell'VIII sec. a.C., perché alcuni riferimenti sembrano richiamare ambienti mesopotamici del post esilio.
Questo cantico, di 24 versetti, è diviso in due parti:
  • l'attesa della salvezza (1-16);
  • il ritorno a Gerusalemme (17-24).
Per vari aspetti si può raffrontare al Salmo 68.

Il Testo della traduzione C.E.I. è il seguente:

Isaia 33,1 - Guai a te, che devasti e non sei stato devastato, che saccheggi e non sei stato saccheggiato: sarai devastato, quando avrai finito di devastare, ti saccheggeranno, quando avrai finito di saccheggiare.

Isaia 33,2 - Signore, pietà di noi, in te speriamo; sii il nostro braccio ogni mattina, nostra salvezza nel tempo dell'angoscia.

Isaia 33,3 - Al rumore della tua minaccia fuggono i popoli, quando ti levi si disperdono le nazioni.

Isaia 33,4 - Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette vi si precipita sopra come vi si precipitano le locuste.

Isaia 33,5 - Eccelso è il Signore poiché dimora lassù; egli riempie Sion di diritto e di giustizia.

Isaia 33,6 - C'è sicurezza nelle sue leggi, ricchezze salutari sono sapienza e scienza; il timore di Dio è il suo tesoro.

Isaia 33,7 - Ecco gli araldi gridano di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente.

Isaia 33,8 - Sono deserte le strade, non c'è chi passi per la via. Egli ha violato l'alleanza, ha respinto i testimoni, non si è curato di alcuno.

Isaia 33,9 - La terra è in lutto e piena di squallore, si scolora il Libano e intristisce; la pianura di Saron è simile a una steppa, brulli sono il Basan e il Carmelo.

Isaia 33,10 - Ora mi alzerò, dice il Signore, ora mi innalzerò, ora mi esalterò.

Isaia 33,11 - Avete concepito fieno, partorirete paglia; il mio soffio vi divorerà come fuoco.

Isaia 33,12 - I popoli saranno fornaci per calce, spini tagliati da bruciare nel fuoco.

Isaia 33,13 - Sentiranno i lontani quanto ho fatto, sapranno i vicini qual è la mia forza.

Isaia 33,14 - Hanno paura in Sion i peccatori, lo spavento si è impadronito degli empi. Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante? Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?

Isaia 33,15 - Chi cammina nella giustizia e parla con lealtà, chi rigetta un guadagno frutto di angherie, scuote le mani per non accettare regali, si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male:

Isaia 33,16 - costui abiterà in alto, fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.

Isaia 33,17 - I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore, contempleranno un paese sconfinato.

Isaia 33,18 - Il tuo cuore si chiederà nei suoi terrori: Dov'è colui che registra? Dov'è colui che pesa il denaro? Dov'è colui che ispeziona le torri?".

Isaia 33,19 - Non vedrai più quel popolo straniero, popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile, dalla lingua barbara che non si capisce.

Isaia 33,20 - Guarda Sion, la città delle nostre feste! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa, i suoi paletti non saranno divelti, nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.

Isaia 33,21 - Poiché se là c'è un potente, noi abbiamo il Signore, al posto di fiumi e larghi canali; non ci passerà nave a remi né l'attraverserà naviglio più grosso.

Isaia 33,22 - Poiché il Signore è il nostro giudice, il Signore è nostro legislatore, il Signore è nostro re; egli ci salverà.

Isaia 33,23 - Sono allentate le sue corde, non tengono più l'albero diritto, non spiegano più le vele. Allora anche i ciechi divideranno una preda enorme gli zoppi faranno un ricco bottino.

Isaia 33,24 - Nessuno degli abitanti dirà: Io sono malato. Il popolo che vi dimora è stato assolto dalle sue colpe.

In grassetto ho evidenziato alcuni aspetti espressi che lo avvicinano al Salmo 68 e che in pratica riguardano:
  • il pensiero che Dio disperde i nemici;
  • che abita in alto;
  • che ha scelto Sion;
  • araldi che gridano, in questo caso cattive notizie;
  • l'idea che Dio deve sorgere;
  • l'idea che Dio ci salverà;
  • anche gli incapaci (nel Salmo 68 le donne) potranno fare bottino;
  • non ci sarà più malattia e quindi la morte.
Secondo Isaia 33,17-22, Dio è il Re che sconfigge le potenze nemiche ed entra trionfalmente a Sion.
È quanto farà l'Agnello di Dio.
Gesù nella Sion terrena entrerà su un asinello, osannato dalla folla immane della sua entrata finale in cielo con i salvati.
Gesù non vincerà però con la forza, ma ha potere di vincere il male.
"Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!" (Giovanni 1,29)

Nella Liturgia delle Lodi si incontra questo cantico ove c'è l'annunzio di un ingresso glorioso di Dio nella storia umana: "Ora mi alzerò, dice il Signore, ora mi innalzerò, ora mi esalterò". (Isaia 33,10).
L'annuncio e per tutte le nazioni, anche ai lontani dalla sua alleanza. (Isaia 33,13).
Eppure, anche nei vicini, che abitano in Sion all'ombra della legge, c'è peccato ed empietà, ma il Signore non può tollerare ciò e col "fuoco divorante" e "fiamma perenne" (Isaia 33,14) annienterà il male.
È come l'annuncio di una Pasqua finale per tutti i popoli.
Passerà l'angelo sterminatore.
Per avere sicurezza occorre rifugiarsi in fortezza inespugnabile, in una casa ideale, in una Sion celeste, e si avrà l'abbondanza di pane e di acqua, simboli di vita. (Isaia 33,16)
In pratica è da segnare la casa coi segni dell'agnello come nella Pasqua quando passò l'angelo sterminatore.
Questa casa, fortezza inespugnabile è da segnare con sei impegni onde il credente fedele e giusto (Isaia 33,15), possa abitare, senza danni del fuoco divino:
  • camminare nella giustizia;
  • parlare leale e sincero, cioè essere sempre corretto;
  • rigettare un guadagno frutto di angherie;
  • "scuotendo le mani per non accettare regali" per evitare corruzione;
  • "turarsi gli orecchi" a proposte sconvenienti;
  • "chiude gli occhi per non vedere il male" per allontanare la tentazione. a rifiutare assolutamente ogni complicità con il male.
Sono impegni che comportano volontà ed è da partecipare con tutto se stesso, mente, anima e corpo con tutti i sensi.
Costui abiterà in fortezze inespugnabili e avrà abbondanza di pane e acqua, simboli di vita prospera e felice. (Isaia 33,16) immagini del battesimo (Lettera di Barnaba 11,5), e dell'Eucaristia. (Giustino Dialogo con Trifone)
Anche la decriptazione di questo cantico, che riporto in Appendice presenta la figura del Salvatore, il Cristo, figura che secondo i Vangeli verrà incarnata da Gesù di Nazaret.
Posso concludere anche con questa riprova che l'intera complesso delle Sacre Scritture canoniche ebraiche lette per decriptazione hanno un solo tema: l'epopea del Messia.

APPENDICE: ISAIA 33 - DECRIPTAZIONE
Isaia 33,1 - Al mondo recatosi è per giovare, e delle mammelle si porta l'Unico per scelta nel mondo dal serpente. L'Unico il fuoco dell'amore ha portato da casa e in cammino l'aiuto porta. Il no alla perfidia reca dentro, per spegnerne tutta la piaghe con il fuoco che reca per sbarrarlo, la legge divina porta al demonio così per finire l'oppressione. Del Potente dentro cammina il basta al saccheggiare, porta dentro la rettitudine.

Isaia 33,2 - È uscito porta al mondo la grazia a chi l'abita. Il serpente alla polvere recherà dov'è a dimorare. È uscita la stirpe del Vivente che il cuore ha versato in un corpo. È da madre Gesù. Il frutto nel tempo scende col corpo al mondo.

Isaia 33,3 - L'oggetto della speranza, il boccone delicato si porta da inviato alle cose impure, agli infermi. Per agire tra i viventi è da uomo all'inganno dai morti così inviato a salvare, in cammino portato è stato dalla Madre.

Isaia 33,4 - Ha portato l'Unico in pienezza la Parola per tirar fuori il serpente. Così lo rigetterà dalla bocca. Esce per chiudere in un foro/buco con la forza il serpente. Anela il fuoco di versargli in cammino. S'è al possedimento versato; da casa si porta.

Isaia 33,5 - Il Signore così è ad abitare dai viventi. In un corpo ha portato la vita piena. Giù è stato portata l'energia in un vivente. Alla luce con la Parola ha il Cuore portato. Un giusto al mondo!

Isaia 33,6 - E al mondo è uscita la fede. Totalmente nel tempo la virtù in pienezza ha inviato con Gesù un amo per i morti riportare. E in aiuto nel tempo è in vista completamente il Signore; è stato dall'Unico il tesoro portato. ("tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio." Ebrei 12,2)

Isaia 33,7 - Uscita inviata la luce di Dio in vita giù all'oppressione si porta a dividere dai viventi il serpente; inizia così ad essere al delitto si porta a vivere dal ribelle al pianto, alla violenza.

Isaia 33,8 - L'anima ha portato in vita, in pienezza la potenza ha portato finalmente alla luce di sabato dall'aldilà. In un primogenito nel corpo si chiude, esce a far fruttificare la berit (alleanza), per rigettare il nemico è in vita dal serpente. L'Unigenito lo giudicherà da uomo.

Isaia 33,9 - L'Unigenito per distruggere il potente serpente esce in terra; al mondo chiusa la Parola è in un corpo, al serpente a casa il Figli ha versato in vita, dall'insensato è in campo, esce il Principe. Inviato così ad oscurarlo nel mondo, gli porta un fanciullo con dentro il fuoco; l'energia porta della rettitudine al verme serpente.

Isaia 33,10 - Inizia il segno al mondo che l'Unico ha versato, l'ha portato dalla madre, è l'Unigenito dal ribelle uscito portato fuori nel tempo esce dal dall'Unico dall'alto, da un seno completamente esce, da uomo inizia.

Isaia 33,11 - Finalmente al mondo! Il corpo porta alla paglia, generato e versato alla luce, in un corpo si porta la sapienza. L'Unico con una luce indica il primo retto che nel cammino vive.

Isaia 33,12 - E al mondo si è portato in vista dai viventi. È ai viventi dai serafini portano il segno della luce. S'è alla polvere portato. Sceso è dalla Madre dal trono portato a vivere dalla Madre alla casa, dell'Unico il dono è stato giù completamente portato.

Isaia 33,13 - Sorto in vita, nella pelle chiusosi, portato dal grembo di una donna. Il male a bruciare è finalmente. È a portare aiuto in azione, portato al freddo dentro è in vita in cammino, dentro col corpo alla fine sta.

Isaia 33,14 - Della Parola il gaudio dentro scende, è stata portata l'energia racchiusa, il Cuore dell'Unico è in vita dall'Unigenito racchiuso, lo splendore dell'Eterno nel mondo, la grazia con un volto è dai viventi, in vita è. È a peregrinare, al serpente da inviato porta l'Unigenito il fuoco, inizia a portarsi alla sposa. In vita è ad affliggerlo, si reca con un corpo dal serpente ad abitare. Il focolare è per il perverso vivo (acceso).

Isaia 33,15 - Esce dal Potente la rettitudine, la giustizia porta tutta, si reca la parola la vita retta è vivente. I viventi l'Unigenito convertirà dalla cupidigia. All'opera versato, si porta completamente inviato al nemico. Così la Parola si è porta dai morti a vivere. L'agnello a rallegrare inizia col Cuore la Madre. Dall'Unico questi inviato si porta a liberare i viventi. Dal seno col sangue è stato dalla Madre portato. Dall'albero della vita si sentono i forti lamenti, è stato portato ai viventi alla vista e completamente puro, si vede.

Isaia 33,16 - Egli dall'amarezza porta ai viventi la forza per allontanarsi. Con la rettitudine! l'angelo (ribelle) insidia. Reca finalmente in pienezza del Potente l'ardore ai viventi. Al peccare in casa porta, la guerra. Reca in dono ai viventi la forza. Vive la colomba, l'Amen è con la Madre.

Isaia 33,17 - In un vivente dal serpente a casa così è la Parola, è portata finalmente stretta alle mammelle, al mondo si vede esistere, inviata è così completamente con il corpo ad annullarlo dal mondo. In terra vive col corpo la legge, è con la Madre.

Isaia 33,18 - Del serpente alla casa la rettitudine è uscita in cammino, fuori dall'Unico è per i viventi uscita, inizia ad essere al mondo in pienezza la Parola col corpo, l'Unigenito è in campo col fuoco da versare al serpente. I guai ad uscirgli dal libro iniziano, segno che al mondo gli vive il destino. Il Potente sta con i viventi.

Isaia 33,19 - L'Unigenito, per gli smarriti inviato, si porta con forza dal serpente. Iniziano i segni. Col corpo da primogenito esce alla vista dal seno. In vita versata è alla luce la Parola al mondo. Da vivente illuminerà. I vivente si porta ad esaudire. Allo schernitore un potente fuoco reca da energia per annullarlo a casa con violenza.

Isaia 33,20 - Nascosto da questi scende la colomba (Spirito Santo) All'incontro è l'innocente portato dall'Eden alle rovine, ai lamenti. Così finalmente col corpo l'Unigenito è inviato al mondo, è un povero il Potente in vita, bello, tranquillo, all'abitazione del serpente alla corruzione sceso, il grappolo del Potente è in pienezza in vista. È tutta la legge divina all'esistenza, porta il potente succo ed il retto vigore, a casa del serpente è il portatore dentro di potente speranza.

Isaia 33,21 - Così dell'Unico dalla Madre sorge la forza. È col corpo il Signore. Del serpente all'abitazione si porta. La speranza (ciò che si sperava) vive. L'energia partorita è in vita. La forza in un primo corpo per cambiare chiusa in una casa c'è. Esiste l'aiuto forte in un vivente che la distruzione al serpente per spegnerlo reca. L'Unigenito inviato è, il fuoco è dal Cuore portato giù, è dalla nuvola lanciato al serpente delle origini. È dall'aldilà l'energia portata.

Isaia 33,22 - Così è con forza uscita portata al mondo sorge la Parola. La carità invia e il Signore di vita la legge versa. A pascolare il Signore i viventi in cammino con energia si porta. Egli ci salverà.

Isaia 33,23 - Inviato il bene alla fossa della perdizione, la rettitudine a casa del serpente si è chiusa nei ceppi. E così invia confinata nel corpo l'energia in vita da casa il Potente. La Parola col corpo il fuoco ha portato in pienezza. Inizia questa a dividere per l'Eterno dal delitto del serpente i viventi; alle moltitudini esce, la Pasqua è del Vivente, la casa Questi per farla venir meno colpisce.
(Come nella prima Pasqua fece differenza tra le case degli egiziani e quelle degli ebrei, alla fine farà differenza tra la casa del serpente e la casa degli uomini.)

Isaia 33,24 - E a casa del serpente è per iniziare l'amarezza. Degli abitanti la malattia finirà, è in campo in azione in vita al mondo un fuoco che s'insinua per opprimere l'iniquità.

a.contipuorger@gmail.com

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