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SOFONIA - DIES IRAE
di Alessandro Conti Puorger

IL PROFETA SOFONIA
Il libro del profeta Sofonia nella Tenak o Bibbia ebraica si trova al 9° posto dei profeti posteriori, se non si contano i grandi profeti Isaia, Geremia ed Ezechiele.
Sofonia, in ebraico, significa che "il Signore nasconde", "il Signore protegge", "riservato a Iah".
Notizie di questo profeta si trovano in pratica solo nel libro col suo nome.
Le uniche informazioni sono poi in pratica esclusivamente nel primo versetto: "Parola del Signore rivolta a Sofonìa figlio dell'Etiope (Kushi ), figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda." (Sofonia 1,1) ove "Sofonia figlio di Kushi" può indicare una provenienza, cioè figlio di Etiopi, più che il nome proprio del padre.
Alcuni ipotizzano che venga presentata una genealogia fasulla per collegarlo col re riformatore Ezechia, morto nel 687 a.C., ma la genealogia non afferma che l'avo Ezechia di Sofonia fosse re; allora quel nome è forse un semplice nome comune.
Se ne conclude comunque che il contesto storico del libro è prima della caduta di Gerusalemme nel 587 a.C., ma dopo la caduta del regno settentrionale nel 722 a.C., cioè Sofonia, come afferma quel versetto, profetizza sotto il regno di Giosia (640-609 a.C.) prima della riforma religiosa (640-630 a.C.).

Come Isaia e Michea erano stati testimoni della presa di Samaria (722 a.C.), capitale del regno di Israele del nord, Sofonia è il primo dei profeti inviato da Dio ad annunziare il disastro del regno di Giuda.
A quelli poi seguirono Geremia, Abacuc ed Ezechiele, ma il regno di Giuda non prestò attenzione.
In particolare la predicazione di Sofonia si sviluppa dopo l'ascesa al trono di re di Giuda di Giosia nel 640 a.C. quando era sentita la necessità di riforma religiosa.
I predecessori di Giosia, Amon e Manasse, avevano annullato nella pratica la riforma religiosa di Ezechia bisnonno di Giosia, riconsentendo pratiche pagane, il culto di Baal, l'astrologia, l'adorazione degli spiriti e il sacrificio di bambini, perseguitando poi anche i profeti (per la tradizione Manasse avrebbe condannato a morte Isaia).
Nel 621 a.C. Giosia attuò la propria riforma etico-religiosa, forse stimolato proprio dagli ammonimenti del profeta Sofonia e del profeta Geremia che aveva iniziato anche lui l'attività profetica.
Sofonia ha, infatti, profetizzato nei giorni di Giosia, re di Giuda (641-610 aC), in contemporanea con Geremia. (Su Geremia vedi in Attesa del Messia: "Dal libro del profeta Geremia: Il libro della consolazione")

Nel libro di Geremia si trovano riferimenti su un Sofonia, secondo sacerdote:
  • Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e Sofonìa figlio di Maasià. (Geremia 21,1)
  • Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Perché hai mandato in tuo nome lettere a tutto il popolo di Gerusalemme e a Sofonia figlio di Maasià, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti... (Geremia 29,25)
  • Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia. (Geremia 29,29)
  • Il re Sedecìa inviò allora Iucàl figlio di Selemia e il sacerdote Sofonia figlio di Maasià dal profeta Geremia per dirgli: "Prega per noi il Signore nostro Dio". (Geremia 37,3)
  • Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia. (Geremia 52,24)
Questo ultimo riferimento si trova anche in 2 Re 25,18.
Un Sofonia si trova citato anche in 1Cronache 6,21 e in Zaccaria 6,10.

Il libro, molto breve, in 3 capitoli per complessivi 53 versetti, il 1° di 18, il 2° di 15 e il 3° di 20, si sviluppa con:
  • introduzione (1,1);
  • annuncio della sentenza sul mondo (1,2-3);
  • contro l'adulterio religioso (1,4-6);
  • contro i potenti, i commercianti e gli increduli di Giuda (1,7-13);
  • sentenza e annuncio del giorno del Signore (1,14-18);
  • esortazione alla conversione (2,1-3);
  • contro le nazioni di occidente, i Filistei (2,4-7), d'oriente, Moab e Ammon (2,8-11), a sud, Etiopia (2,12) e a nord, Assur (2,13-15);
  • contro Gerusalemme (3,1-5);
  • effetti della sentenza (3,6-8);
  • la promessa di salvezza (3,8-20).
Sofonia denuncia il male dilagante nel mondo e per il mancato pentimento minaccia la rovina finale al regno di Giuda e ai suoi abitanti.
Per Sofonia il "giorno del Signore", che era visto quali rivincita della nazione sui suoi nemici, viene proposto come giorno del giudizio anche per il popolo giudaico, e di vittoria finale di Dio sul male, in definitiva il giorno della venuta del Messia.
La promessa di salvezza finale non riguarda solo il ritorno in patria e la restaurazione, ma anche la conversione dei popoli.

INFLUENZE SUL CRISTIANESIMO
Nella Bibbia cattolica il libro di Sofonia si trova nell'ambito dei libri profetici, del pari al 9° posto dei profeti minori, ma dopo i libri di Isaia, Geremia, Lamentazioni, Baruc ed Ezechiele.
Sofonia spera in un resto particolare d'Israele: "Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti." (3,11-13)
Una comunità del genere è ricordata poi nel libro dell'Apocalisse in 14,5: "Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia", modello della Chiesa perfetta finale, una piccola comunità povera, ma ricca interiormente, illuminata dalla fede in Dio e nella sua vittoria.
Sofonia definì subito dopo questo "resto" con l'immagine della Figlia di Sion: "Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, come nei giorni di festa". (3,14-18a)
Il "rallegrati... Figlia di Gerusalemme" (3,14) di Sofonia è stato ripreso nell'annuncio alla vergine Maria della nascita di Gesù dall'evangelista Luca con il "rallegrati, Maria!" con cui la Bibbia di Gerusalemme traduce "l'Ave piena di grazia " (Lc 1,28) e la cui traduzione C.E.I. sinora è stata "Ti saluto".
È Lei la Madonna, la nuova Gerusalemme a cui si rivolge Gabriele con le parole di Sofonia.

In realtà in greco è Kaire Kekaritomene "cairece caritwmenh", ove i termini "gioia" (Kàra) e "grazia" (Kàris) di cui la gioia è espressione, hanno la stessa matrice etimologica di "Kaire".
In greco perciò non è un semplice saluto come non lo è l'Ave latino che si trova in AVE MARIA, ma l'imperativo di un verbo che significa "mi rallegro, gioisco", quindi: un rallegrati! Gioisci!
Il saluto convenzionale nella vallata svizzera dell'Inn nella bassa Engadina in lingua romancia è "allegra" cioè rallegrati, che evidentemente ricorda l'antico valore dell'Ave latino.
Sulla minaccia per gli empi e la promessa per i giusti del "giorno del Signore" di cui: "Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze." (Sofonia 1,15-16) nella versione latina della Vulgata "Dies irae, dies illa, dies tribulationis et angustiae, dies calamitatis et miseriae, dies tenebrarum et caliginis, dies nebulae et turbinis, dies tubae et clangoris super civitates munitas et super angulos excelsos." ha ispirato l'inno medioevale "Dies irae dies illa" attribuito a Tommaso da Celano che descrive il giorno del giudizio con la tromba che raccoglie le anime davanti a Dio e ci sarà il giudizio.

"Dies Irae, dies illa
solvet saeclum in favilla
teste David cum Sybilla.
Quantus tremor est futurus,
Quando judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus..."

"Giorno dell'ira sarà quel giorno
dissolverà il mondo terreno in cenere
come annunciato da David e dalla Sibilla.
Quanto terrore verrà
quando giungerà il giudice
a giudicare severamente ogni cosa..."

Nei prossimi paragrafi andrò più a fondo sul libro di Sofonia e proseguirò la mia ricerca, anche su questo libro, di testi di secondo livello estraibili dai libri biblici scritti in ebraico col mio metodo di decriptazione che ho espresso in tanti articoli in questo mio Sito che parte dalle regole e significati delle lettere di cui in "Parlano le lettere".
Nell'articolo "Sette sigilli e sette trombe il giorno del Signore" ho, peraltro già fornito la decriptazione con tale metodo di alcuni versetti di Sofonia 1,7; 1,14-16 e già si comprende la presenza di un discorso messianico.
Dalla completa decriptazione sarà chiaro come l'intero messaggio di secondo livello che si ottiene riguarda la venuta del Messia e conferma l'annuncio cristiano della venuta del Signore.
Per far ciò prima per comodità riporto nel prossimo paragrafo il testo in italiano del libro di Sofonia e poi entrerò nel vivo della decriptazione.
Sottolineo l'idea universalistica che trapela: "Allora io darò ai popoli un labbro puro perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo." (Sofonia 3,9)
Tale idea prepara quella di una Chiesa universale trasversale in tutti i popoli.
Il giogo di cui parla quel versetto di Sofonia porta alla frase di Gesù: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero". (Matteo 11, 28-30)
Questo giogo nel linguaggio rabbinico è la Torah che Gesù porta a compimento "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto." (Matteo 5,17s)
Gesù ha dimostrato che il perfetto adempimento della Torah, testimoniato con la sua vita e con la morte in croce in favore dei peccatori, porta alla risurrezione che ha meritato per tutti.
Non solo, ma ha portato anche l'inizio del compimento della storia del Messia, annunciata nella Torah, che concluderà al suo ritorno nella gloria col giudizio finale sul male.
Si può anche comprendere perché Gesù usa l'aggettivo di dolce per il giogo, ma per far ciò occorre attingere alla tradizione ebraica.
Nel mese ebraico di 30 giorni Tishrì (settembre ottobre) per l'ebraismo ricadono le seguenti ricorrenze: Rosh Ha Shanà (Capodanno), i dieci giorni penitenziali, Yom Kippur (il giorno dell'Espiazione), Sukkot (Festa dei Tabernacoli), Oshanà rabbà, Sheminì Azzeret.
Tishrì è il primo mese dell'anno cronologico o civile ed il settimo mese dell'anno religioso o delle ricorrenze festive, perché per l'inizio dell'anno religioso la Torah sceglie il mese di Nissan per la liberazione dall'Egitto nel 15° giorno del mese.
Il segno zodiacale associato al mese è la bilancia (in ebraico mazal Moznaym).
A questo mese è associata l'idea del giudizio.
Il primo giorno Rosh Hashanà, è il Giorno del Giudizio che non cade mai di domenica, mercoledì o venerdì e Dio è seduto sul trono.
Sono aperti i libri su cui è scritto tutto ciò che abbiamo fatto.
I buoni ipso factu sono iscritti per un anno buono nel Libro della Vita.
Gli altri debbono attendere dieci giorni fino a Yom Kippur quando il giudizio verrà sigillato e in quei 10 giorni fino a Yom Kippur, i 10 Giorni di Pentimento, ognuno cerca di compiere Mitzvot, opere buone, atti di carità (Tzedakà).
Prima di Rosh Hashanà ci si augura di essere scritti nel Libro della Vita e che il giudizio sia sigillato a Yom Kippur e si dice all'amico Ketivà (tu sia scritto) Vachatimà (e sigillato) Tovà (per il bene) e Shanà Tovà Umetukà ossia "Buon Anno Dolce".
Per la stessa tradizione Adamo ed Eva furono creati il primo giorno di Tishrei, il sesto della creazione nello stesso giorno Adamo peccò e cominciò il ciclo annuale. (Vedi: "La durata della creazione" e "Le feste ebraiche della venuta del Messia")

IL TESTO C.E.I. DEL LIBRO DEL PROFETA SOFONIA
Capitolo 1
Sofonia 1,1 - Parola del Signore rivolta a Sofonìa figlio dell'Etiope, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda.

Sofonia 1,2 - Tutto farò sparire dalla terra. Oracolo del Signore.

Sofonia 1,3 - Distruggerò uomini e bestie; sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare, abbatterò gli empi; sterminerò l'uomo dalla terra. Oracolo del Signore.

Sofonia 1,4 - Stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; sterminerò da questo luogo gli avanzi di Baal e il nome stesso dei suoi falsi sacerdoti;

Sofonia 1,5 - quelli che sui tetti si prostrano davanti alla milizia celeste e quelli che si prostrano davanti al Signore, e poi giurano per Milcom;

Sofonia 1,6 - quelli che si allontanano dal seguire il Signore, che non lo cercano, né si curano di lui.

Sofonia 1,7 - Silenzio, alla presenza del Signore Dio, perché il giorno del Signore è vicino, perché il Signore ha preparato un sacrificio, ha mandato a chiamare i suoi invitati.

Sofonia 1,8 - Nel giorno del sacrificio del Signore, io punirò i prìncipi e i figli di re e quanti vestono alla moda straniera;

Sofonia 1,9 - punirò in quel giorno chiunque salta la soglia, chi riempie di rapine e di frodi il palazzo del suo padrone.

Sofonia 1,10 - In quel giorno - parola del Signore - grida d'aiuto verranno dalla Porta dei pesci, ululati dal quartiere nuovo e grande fragore dai colli.

Sofonia 1,11 - Urlate, abitanti del Mortaio, poiché tutta la turba dei trafficanti è finita, tutti i pesatori d'argento sono sterminati.

Sofonia 1,12 - In quel tempo perlustrerò Gerusalemme con lanterne e farò giustizia di quegli uomini che riposando sulle loro fecce pensano: Il Signore non fa né bene né male.

Sofonia 1,13 - I loro beni saranno saccheggiati e le loro case distrutte. Hanno costruito case ma non le abiteranno, hanno piantato viti, ma non ne berranno il vino.

Sofonia 1,14 - È vicino il gran giorno del Signore, è vicino e avanza a grandi passi. Una voce: Amaro è il giorno del Signore! anche un prode lo grida.

Sofonia 1,15 - Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità,

Sofonia 1,16 - giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo.

Sofonia 1,17 - Metterò gli uomini in angoscia e cammineranno come ciechi, perché han peccato contro il Signore; il loro sangue sarà sparso come polvere e le loro viscere come escrementi.

Sofonia 1,18 - Neppure il loro argento, neppure il loro oro potranno salvarli. Nel giorno dell'ira del Signore e al fuoco della sua gelosia tutta la terra sarà consumata, poiché farà improvvisa distruzione di tutti gli abitanti della terra.

Capitolo 2
Sofonia 2,1 - Radunatevi, raccoglietevi, o gente spudorata,

Sofonia 2,2 - prima di essere travolti come pula che scompare in un giorno; prima che piombi su di voi la collera furiosa del Signore.

Sofonia 2,3 - Cercate il Signore voi tutti, umili della terra, che eseguite i suoi ordini; cercate la giustizia, cercate l'umiltà, per trovarvi al riparo nel giorno dell'ira del Signore.

Sofonia 2,4 - Gaza infatti sarà desolata e Ascalòna ridotta a un deserto. Asdòd in pieno giorno sarà deportata ed Ekròn distrutta dalle fondamenta.

Sofonia 2,5 - Guai agli abitanti della costa del mare, alla gente dei Cretei! La parola del Signore è contro di te, Canaan, paese dei Filistei: Io ti distruggerò privandoti di ogni abitante.

Sofonia 2,6 - Diverrai pascoli di pastori e recinti di greggi.

Sofonia 2,7 - La costa del mare apparterrà al resto della casa di Giuda; in quei luoghi pascoleranno e a sera nelle case di Ascalòna prenderanno riposo, quando il Signore loro Dio li avrà visitati e avrà restaurato le loro sorti.

Sofonia 2,8 - Ho udito l'insulto di Moab e gli oltraggi degli Ammoniti, con i quali hanno insultato il mio popolo gloriandosi del loro territorio.

Sofonia 2,9 - Perciò, com'è vero ch'io vivo, - parola del Signore degli eserciti Dio d'Israele - Moab diventerà come Sòdoma e gli Ammoniti come Gomorra: un luogo invaso dai pruni, una cava di sale, un deserto per sempre. I rimasti del mio popolo li saccheggeranno e i superstiti della mia gente ne saranno gli eredi.

Sofonia 2,10 - Questo accadrà ad essi per la loro superbia, perché hanno insultato, hanno disprezzato il popolo del Signore.

Sofonia 2,11 - Terribile sarà il Signore con loro, poiché annienterà tutti gli idoli della terra, mentre a lui si prostreranno, ognuno sul proprio suolo, i popoli di tutti i continenti.

Sofonia 2,12 - Anche voi, Etiopi, sarete trafitti dalla mia spada.

Sofonia 2,13 - Stenderà la mano anche al settentrione e distruggerà Assur, farà di Ninive una desolazione, arida come il deserto.

Sofonia 2,14 - Alloggeranno in mezzo a lei, a branchi, tutti gli animali della valle. Anche il pellicano, anche il riccio albergheranno nei suoi capitelli; il gufo striderà sulle finestre e il corvo sulle soglie.

Sofonia 2,15 - È questa la città gaudente che si sentiva sicura e che pensava: Io e non altri all'infuori di me. Come mai è diventata un deserto, un rifugio di animali? Chiunque le passa vicino fischia e agita la mano.

Capitolo 3
Sofonia 3,1 - Guai alla città ribelle e contaminata, alla città prepotente!

Sofonia 3,2 - Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione. Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo Dio.

Sofonia 3,3 - I suoi capi in mezzo ad essa sono leoni ruggenti, i suoi giudici sono lupi della sera, che non hanno rosicchiato dal mattino.

Sofonia 3,4 - I suoi profeti sono boriosi, uomini fraudolenti. I suoi sacerdoti profanano le cose sacre, violano la legge.

Sofonia 3,5 - In mezzo ad essa il Signore è giusto, non commette iniquità; ogni mattino da' il suo giudizio, come la luce che non viene mai meno.

Sofonia 3,6 - Ho sterminato le nazioni, le loro torri d'angolo sono state distrutte; ho reso deserte le loro strade sì che non c'è alcun passante; sono state depredate le loro città e nessuno più le abita.

Sofonia 3,7 - Io pensavo: Almeno ora mi temerà! Accoglierà la correzione. Non si cancelleranno dai suoi occhi tutte le punizioni che le ho inflitte. Ma invece si sono affrettati a pervertire di nuovo ogni loro azione.

Sofonia 3,8 - Perciò aspettatemi - parola del Signore - quando mi leverò per accusare, perché ho decretato di adunare le genti, di convocare i regni, per riversare su di essi la mia collera, tutta la mia ira ardente: poiché dal fuoco della mia gelosia sarà consumata tutta la terra.

Sofonia 3,9 - Allora io darò ai popoli un labbro puro perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.

Sofonia 3,10 - Da oltre i fiumi di Etiopia fino all'estremo settentrione, i miei supplicanti mi porteranno offerte.

Sofonia 3,11 - In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora eliminerò da te tutti i superbi millantatori e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte.

Sofonia 3,12 - Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore

Sofonia 3,13 - il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.

Sofonia 3,14 - Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!

Sofonia 3,15 - Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura.

Sofonia 3,16 - In quel giorno si dirà a Gerusalemme: Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!

Sofonia 3,17 - Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia,

Sofonia 3,18 - come nei giorni di festa". Ho allontanato da te il male, perché tu non abbia a subirne la vergogna.

Sofonia 3,19 - Ecco, in quel tempo io sterminerò tutti i tuoi oppressori. Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i dispersi, li porrò in lode e fama dovunque sulla terra sono stati oggetto di vergogna.

Sofonia 3,20 - In quel tempo io vi guiderò, in quel tempo vi radunerò e vi darò fama e lode fra tutti i popoli della terra, quando, davanti ai vostri occhi, ristabilirò le vostre sorti, dice il Signore.

L'ANNUNCIO DEL MESSIA - DECRIPTAZIONE DEL LIBRO DI SOFONIA
Negli scritti del Nuovo Testamento si trova continuamente accenni agli annunci dei profeti sulla venuta di Gesù Cristo:

"Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore." (Romani 1,1-4)

Questo annuncio è insito in tutti i profeti come asserisce Gesù stesso:

"E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. " (Luca 24,27)

Questo annuncio deve perciò deve trovarsi anche nel libro del profeta Sofonia.
In questo libro, come nel libro delle consolazioni di Geremia (30-31), è ripetuto con insistenza, oracolo del Signore, Dice il Signore, Parola del Signore il che fa attendere un messaggio di 2° livello particolarmente pregnante.
Con i criteri della decriptazione lettera per lettera, già le lettere ebraiche del nome Sofonia forniscono una lettura profetica:

Sofonia "Scende in una persona () Iah ".

Il primo versetto poi, se si apre con i criteri di decriptazione del metodo contenuto nel mio articolo già richiamato in "Parlano le lettere", si ha un risultato invitante.

Sofonia 1,1 - "Parola del Signore rivolta a Sofonia figlio dell'Etiope, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda."





"Per aiutare dentro al corpo è entrato . Si porta al mondo dell'Unico il principe che è Dio . Scende di persona () a stare nel mondo . Il Figlio la rettitudine reca in dono . Dentro ad annunziare per il Potente è entrato in una casa un angelo . Ha detto che sarà al mondo dentro l'energia in un petto () versata . Sarà ad entrare in una casa , vi starà a vivere . Sarà una donna () che sta nel mondo a portare il Figlio dell'Unico che ai viventi porterà l'energia . Tra i viventi in cammino Iahwèh () in aiuto entrerà ."

Se poi si affronta tutto il testo di quei 3 capitoli con i loro 53 versetti con lo stesso criterio, come si può costatare qui di seguito, si ha esplicita conferma.

SOFONIA CAPITOLO 1
Sofonia 1,1
Per aiutare dentro al corpo è entrato.
Si porta al mondo dell'Unico il principe che è Dio.
Scende di persona a stare nel mondo.
Il Figlio la rettitudine reca in dono.
Dentro ad annunziare per il Potente è entrato in una casa un angelo.
Ha detto che sarà al mondo dentro l'energia in un petto versata.
Sarà ad entrare in una casa per starvi a vivere.
Sarà una donna che sta nel mondo a portare il Figlio dell'Unico che ai viventi porterà l'energia.
Tra i viventi in cammino Iahwèh in aiuto entrerà.

Sofonia 1,2
Dell'Unico in pienezza il Verbo Unigenito per far perire con la rettitudine il serpente in un seno guizza di persona a stare al mondo da Adam = uomo.
(Da Adamo nuovo) nel mondo abiterà tra i viventi il Signore.

Sofonia 1,3
L'Unico in pienezza il Verbo in un uomo porta da casa al mondo, in vita esce l'Unigenito per distruggere il peccare.
Il Verbo esce dal cielo, si reca ad aiutare in cammino gli esseri.
Al mondo sarà tra i viventi verrà da Adamà ed al mondo con la rettitudine il delitto porterà a finire.
L'Unigenito al tempo partorito alla luce si vedrà in vita e uscirà dell'Agnello il segno, dal seno guizzerà, dalla bocca lamenti usciranno da uomo.
Uscirà bello dalla Madre il Signore.

Sofonia 1,4
Ed inviato il Cuore è finalmente all'esistenza, è per aiutare, si è dall'alto in Giuda portato alla vista.
Del potente demonio si reca alla prigione.
Si è in un corpo portato per bruciare del serpente la vita.
Si reca al mondo per distruggerlo.
È a vivere inviato al mondo, da Madre sorge, esce da questa, viene da donna col corpo al mondo in una casa.
Dall'alto viene alla luce dalla Madre, esce dalla retta Maria.
Vedono i viventi del mondo la rettitudine uscita dagli angeli essere in vita.

Sofonia 1,5
E viene dai viventi per risorgerli tutti dalle tombe.
Porterà la forza del disfare ad uscire dal cammino.
La superbia finirà del serpente, su a casa dell'Unico usciranno in cielo e verranno liberati tutti.
Ad annunciarlo sono dai viventi usciti gli angeli.
Una luce sulla casa si vede.
È in vita il Potente, il Signore si porta al mondo da inviato, il settimo (nel settimo giorno, nel sabato della creazione) è in vita, in una casa il re vive.

Sofonia 1,6
E dell'Unico finalmente esce il vessillo; porta lamenti.
È da Madre in vita l'Unigenito in una grotta.
È stato il Signore portato da Donna.
Il corpo del Potente il padre (Giuseppe) sulla paglia ha portato.
Viene il Signore in mano di un povero al mondo portato.

Sofonia 1,7
Al mondo dai viventi vive di persona il Signore Iahvè.
Così il diletto si porta in una casa, si è recato dalla Madre. Col Signore così è in campo la rettitudine che è degli angeli. Il Signore da vittima al mondo santa si versa nel corpo, in un primogenito s'è portato...

Sofonia 1,8
E al mondo per incarico si è portato dai viventi per colpire dentro in vita la perversità e per punire finalmente è l'agire del serpente che sarà un olocausto al fuoco col corpo per gli esseri viventi e in azione dal cuore l'energia sarà fuori.
I viventi in cammino porterà in alto tutti dal mondo dal Potente a casa.
Posti i viventi saranno nel cuore.
Li porterà alla luce degli angeli.
Retti col corpo saranno.

Sofonia 1,9
Ed il Verbo verserà la legge divina, sarà in azione la potenza della rettitudine al mondo del serpente, uscirà l'essere impuro col suo fastidio dal mondo.
Uscirà dai viventi il soffio del drago, da dentro sarà portato dai viventi fuori.
Per Lui riuscirà la vita in pienezza.
Saranno i viventi Tempio del Signore.
Saranno fuori i viventi dalle prigioni.
Dalla prova e dall'amarezza i viventi usciranno.

Sofonia 1,10
Ed a stare in una casa un giorno uscì Lui bello, dalla Madre il Signore.
La voce giù a sentire versò fuori.
In vita alla luce si vede il corpo al mondo per aiutare nel cammino è i viventi.
Ed a giubilare escono per la manna uscita ai viventi con la luce gli angeli.
Al mondo portano l'illuminazione che il Figlio del Potente vive.
In campo aperto a chi cammina della casa alla vista portano il segno.

Sofonia 1,11
Al mondo si è di notte portato, è la Luce dentro ad esistere al mondo.
Vive la rettitudine finalmente in figura.
Inviato nel sangue esce tutto alla vista a vivere in Canaaan.
Dagli angeli l'Agnello il segno reca della rettitudine, la potenza con l'energia nel cuore è del Potente, è così in pienezza il Verbo.

Sofonia 1,12
Si reca all'esistenza dentro al tempo nel mondo.
Uscito è dall'Unico l'Unigenito puro, alla luce viene.
È nel bisogno del Potente la Madre che il Figlio dal corpo ha recato.
A segnarsi per un censimento al tempo era salita con l'uomo (il marito) che per l'alto custode Le era al mondo.
In vita uscì l'Unigenito da Maria.

Da dentro (di Lei) dalla parte interna in pienezza fu ad esistere il Cuore.
Sarà la casa/famiglia del Signore che porterà il "no" all'esistenza del male.

Sofonia 1,13
Ed al mondo è uscito in vita dal Potente per i viventi dal serpente liberare.
In pienezza in campo si è portato dentro, il segno è uscito ai viventi della potente luce che vive per i viventi del mondo.
Ed il Figlio reca dentro il segno che è circonciso da uomo in casa, ma recherà l'energia dal Cuore, in azione si porterà così, il verme sarà a recidere dagli uomini, completamente porterà l'Unigenito la fine della forza dell'opprimere nei viventi.

Sofonia 1,14
Si versò nel corpo, si portò da casa, fu portato dalla Madre, il Signore uscì per l'impuro serpente rovesciare, per la lite si portò in vita, al mondo. Un corpo da forte fune il Potente fu a portare ai viventi.
Il Signore all'amarezza, all'angustia, in silenzio per i viventi, cammina alla prigione.

Sofonia 1,15
Si è portato da un seno puro al mondo, fuori si portò, dalla Madre uscì. Lui fu portato in vita giù per aiutare il mondo ed a vivere all'angustia uscì, fu portato in vita da una donna e per liberare lo recò l'Unico fuori.
Fu a recare dai viventi in prigione il fuoco della rettitudine, inizierà il soffio del Potente ad uscire, sarà a portare dal seno l'energia degli angeli ed agirà per guarire dal serpente.

Sofonia 1,16
Si è recato dai viventi da simile il Verbo, col corpo porta lo squillo di tromba a sentire al serpente, esce dal nemico.
È a vivere uscito in una stalla, un segno porta dall'alto, esce di persona, si porta ad abitare alla fine al mondo per la superbia recare alla fine.

Sofonia 1,17
E al mondo giù nel corpo finalmente è la potenza ad un uomo portata ed esce in cammino, la reca così nella pelle un essere vivo, al demonio la calamità per i peccati porta.
Ed arde del Verbo la rettitudine nel sangue di un vivente retto che in azione soffierà dal corpo un potente veleno.
Una piaga rivelerà al serpente essergli in vita.

Sofonia 1,18
Cammina la piaga in pienezza dal Verbo a vivergli in cammino.
A vivergli questi gli esce a casa con la Madre.
Il rifiuto sono a recargli perfetto al mondo.
Scende con forza al serpente un vivente a casa un giorno dall'aldilà.
Il segno il Signore ha recato ad una casa ove una Donna l'ha versato ad abitare, l'indicazione reca che alla fine lo mangerà.
Per la sposa l'Unigenito col corpo alzare, così ad esistere tutta al mondo l'Unico la rettitudine ha inviato dentro.
Uscirà il serpente dal mondo spazzato col fuoco che uscirà dall'Unigenito.
La perfezione a dimorare è uscita in terra.

SOFONIA CAPITOLO 2
Sofonia 2,1
Al mondo la speranza della resurrezione ai simili reca e a versarla si porta.
Il fuoco porta al mondo in cammino lo porta ad esistere dal serpente l'Unigenito per ucciderlo, per distruggerlo.

Sofonia 2,2
Dentro il Cuore in un corpo la Madre l'ha partorito.
Alla fine la legge con la rettitudine si reca giù dagli Ebrei.
Si è portata la speranza in vita, dal serpente nemico.
Si porta l'Unigenito dell'alto.
Così in vita, chiusa in un corpo, reca l'energia dell'Unico per soffiarlo via completamente.
È una calamità dentro un cuore al verme con potenti guai a casa gli reca.
L'Unigenito dall'alto è così in vita, si è portato dai viventi, dell'Unico il Verbo è uscito portandosi al mondo.

Sofonia 2,3
Da casa ha versato la distruzione finalmente ad esistere per la perversità, così al serpente in azione ad abitare è uscito l'Unigenito col corpo giù da Donna per il verme ardere.
Il Verbo dal cuore porterà il soffio in azione al serpente e da dentro gli verserà il fuoco. E la santità dentro a versare ai simili con l'agire da angeli porterà al mondo.
Dall'Unico ha recato la potenza ad esistere alla fine.
Di nascosto l'ha recata da casa un giorno con l'ira il Signore.

Sofonia 2,4
Così è in azione questi in campo, si vedrà colpi portare dentro al mondo, alla fine uscito è Lui alla luce per la vergogna del serpente bruciare dalla vita dei viventi.
Da una donna di David della casa giù partorito è stato in vita.
È stato il germoglio portato al mondo
e si vede versato nel corpo portato dagli angeli alla fine si vede al freddo.

Sofonia 2,5
Del mondo portatosi è a stare alla luce.
Da dentro il grembo il Potente in vita la Madre in cammino ha portato.
È un puro segno ad esistere in veste di figlio.
Il Signore, l'Altissimo così vive in Canaan.
Per l'Unigenito col corpo sceso dal volto gli guizza della luce il segno.
È a viventi a portare in campo del Padre la legge divina.
Sono così a centinaia ad esistere gli angeli che si sono portati con la luce sulla casa.

Sofonia 2,6
Portato al mondo è il segno, uscito nella prigione casa del serpente: Vive con la Madre.
Gli angeli portatisi indicano l'Agnello.
L'indicano ai pastori che si sono dalla Madre recati alla stalla, condotti dal segno sceso dell'Unigenito con gli angeli.


Sofonia 2,7
Ed al mondo è uscito per l'operare scelleratamente del serpente bruciare dai corpi.
È sulla prescelta casa a stare il segno che in Giudea dall'alto è uscito in vita.
Sono stati portati i pastori condotti dagli angeli dentro la casa.
L'Unigenito sorto che alberga dentro si vede col corpo.
Nella casa che è un ricovero per il bestiame, un angelo così è a stare.
Il Verbo, versato nel sangue, il Signore, dal primo serpente uscito è al mondo a vivere. Porta il fuoco alla casa di schiavitù dei viventi.

Sofonia 2,8
Il Nome nel tempo è stato chiuso nel corpo.
La Parola pura ha portato il Padre e in cammino per aiutare il Verbo, che è il Figlio, è alla vista dei viventi portato dagli angeli.
Beato in una grotta col volto portato, l'Unigenito finalmente si vede in vita, è stata portata all'esistenza la Gloria dall'alto in cammino, frutto (Marcheswan ottavo mese = novembre mese dei prodotti) per i viventi.

Sofonia 2,9
Il Potente così ha inviato in vita l'unico Figlio.
Primogenito della Madre, il Signore giù da casa dall'Unico reca il segno al primo serpente che a vivere è sorta col corpo la maledizione.
La rettitudine è in vita portata, l'Unigenito da dentro al trono per aiutare gli uomini.
Uscito è al mondo, reca dentro l'energia per spazzarlo dai viventi e per ucciderlo agirà in vita col corpo al mondo per i viventi liberare.
Verserà dal chiuso dei corpi il serpente e preparerà un banchetto ai viventi col serpente che chiuso condurrà al fuoco in vita.
I viventi usciranno per sempre fanciulli liberati all'Unico.
Col corpo saranno alla fine i popoli ad esistere, saranno a casa questi portati a vivere e saranno dal Crocefisso nel corpo in cammino condotti, saranno eredi.

Sofonia 2,10
Colpirà l'Unigenito alla fine il serpente, uscirà dai morti dalle tombe alla fine il superbo per la portata l'energia.
Vivi, retti risaranno.
A chiudersi nel corpo del Verbo si porteranno.
Li recherà in cammino liberati.
Porterà in alto i popoli.
Saranno fuori dal mondo, portati su a casa dell'Unico condotti alla fine.

Sofonia 2,11
Degli angeli li porterà alla vista il Signore.
In alto saranno dal mondo vivi, retti saranno col corpo.
Questi dal mondo verranno dalla prigione del serpente.
A vivere fuori dalla terra li porterà.
Sarà la risurrezione nelle tombe portata e la potenza riporterà gli uomini in vita.
A vivere risorti li porterà tutti l'Unigenito a resistere.
Fuori in cammino li porterà dall'Essere Vivente.

Sofonia 2,12
In cammino a centinaia puri a casa li ha portati.
Per la risurrezione che ci sarà stata, la malattia del serpente che era chiusa nei corpi da dentro sarà uscita, alla vita riescono.

Sofonia 2,13
Portata è stata nei cuori la forza che l'impuro agire del serpente giù il soffio ha recato.
L'energia portata è stata.
Dal Padre alla porta vengono con l'Unigenito i risorti.
Li ha condotti ad inebriarsi.
Sono alla luce del Vivente venuti i figli portati dal mondo dal potente Nome a vivere, usciti su sono dal mondo retti con veste pura.

Sofonia 2,14
E le moltitudini su conduce a casa, tutte rette dal mondo all'Eterno in alto.
La sposa a vivere alla fine ha condotto dall'afflizione.
E l'affliggere della putredine l'Unigenito ha finito, anche l'ha punita dentro con ira, alla fine dai corpi è uscita la forza del serpente.
Sono angeli, ma per la versata potenza, sono simili col corpo.
Le moltitudini dalle prigioni del serpente ha portate dagli angeli.
Dalla desolazione al trono al volto così saranno dell'Unico.
Dal corpo colpito (del Crocifisso) escono, si vedono dal corpo uscire.

Sofonia 2,15
Questi verranno fuori della città (Gerusalemme).
Dal mondo innalzati saranno a portarsi i risorti dentro al Crocefisso.
Guizzanti nel cuore si chiuderanno, entreranno dall'Unigenito a vivere nel corpo, usciti da dentro al cuore a casa entreranno da "Io sono".
Portati alla soglia, saranno alla vista portati della porta dell'Unico, saranno così fuori con forti cantici al Nome, entreranno dei viventi le moltitudini su dal Potente a vivere, la sposa si vedrà condotta pura.
Dall'Altissimo saranno dal mondo per la rettitudine che ha versato; è stata con energia spazzato l'essere impuro.

SOFONIA CAPITOLO 3
Sofonia 3,1
Dal mondo portati sono stati vivi ed alla vista escono.
E gli angeli dal redentore escono fuori, si vede essere dal corpo (del Crocifisso) uscita la colomba.

Sofonia 3,2
Del serpente il peccare si vede uscito.
dentro ad abbattere ha portato il potente serpente.
Dio ha rovesciato le tombe, fuori i viventi ha portato dal ribelle.
Sono usciti portati dal mondo guizzati dall'Unigenito dentro al cuore rinchiusi.
Uscita l'origine, il Potente la maledizione ha terminato.
Fuori il serpente delle origini ha abbattuto dalle moltitudini del mondo.

Sofonia 3,3
Risorti i corpi saranno al mondo.
Al mattino a casa entreranno dell'Unico.
Col corpo saranno portati dal Crocefisso risorto, dall'Unigenito in cammino saranno i viventi sul monte calvo nel cuore saranno ad entrare.
Questi del Padre saranno alla vista.
Le moltitudini guizzeranno ad ammassarsi.
I viventi portati nel cuore li verserà dal corpo.

Sofonia 3,4
Inviati a casa sono dell'Unico, sono usciti del volto alla visione.
È stato dai viventi dall'Unigenito il debito della perfidia portato a finire.
Sacerdote è del mondo, ucciso ha recato la santità, chiusi i viventi nel foro che riportò in croce che portò il corpo ad aprire.

Sofonia 3,5
Il Signore giuste verserà dentro le moltitudini.
Uscirà il serpente, l'Unigenito lo spazzerà, per il fuoco uscirà l'iniquità, a casa da dentro verserà le moltitudini al mattino (della Domenica eterna).
Liberi, il Verbo dal cuore li porterà.
Saranno tutti dagli angeli guizzati alla luce il Potente ad incontrare per sempre con nel corpo portata la potenza.
Dell'Unico sono portati alla conoscenza, fanciulli a casa risorti finalmente.

Sofonia 3,6
Escono retti col corpo alla fine all'esistenza i popoli a vivere.
Le anime ha portato il Verbo dagli angeli e tutti i viventi escono dal foro da dentro il Crocefisso.
Sono stati dalle tombe portati su, condotti puri.
Dal vivere la corruzione del peccare da dentro i corpi è distrutta, l'essere impuro che agiva nei corpi è uscito dai viventi, viveva dentro il serpente l'esistenza negli uomini, la vita ad annullare ne è stata portata con la risurrezione dentro.

Sofonia 3,7
Per l'Unigenito la vita nei corpi alla fine è riiniziata retta.
In tutti il timore riè dell'Unico portato completo.
Il Crocefisso ha riversato la vita nei viventi.
Alla pienezza col corpo li ha portati dal Potente.
Iniziano a portarsi da agnelli puri.
Ad agire li ha portati da angeli del mondo i tutti beati.
Il Verbo ha versato la legge divina.
Sono stati innalzati dall'esistenza del mondo, dall'Unigenito così l'energia uscì ed a risorgere retti furono a rivivere portati fuori dalla fossa, li ha ricondotti tutti in azione di notte, li ha riportati integri.

Sofonia 3,8
La potenza della rettitudine ha racchiuso che ha bruciato il serpente.
Sono angeli dell'Unico i viventi, il Signore con la potenza che ha portato ai viventi li ha risorti, sono guizzati all'eternità.
Della rettitudine è stato nei viventi il fuoco soffiato dal cuore.
La forza il serpente delle origini ha fatto perire.
La superbia è stata spiccata da casa.
Su sono i viventi al regno del Potente.
I risorti col Verbo così in alto sono usciti a vivere.
Da Questi i popoli sono stati tutti chiusi nel corpo, ma per l'adultero sono bruciature ad esistere.
Dentro l'Unigenito al fuoco ha versato l'angelo, venutagli è la fine.
Da mangiare per tutti uscì in terra.

Sofonia 3,9
Così sono dall'Unico questi, l'Unigenito al mondo ha soffiato la rettitudine, dal primo serpente i popoli sono stati liberati.
Il soffio entrato puri ha portato i corpi.
Rientra la potenza abbattuta dai corpi all'origine.
La vergogna dentro ha bruciato dai viventi, dal Signore il serpente si vede da solo portato al fuoco, così i viventi da fratello ha aiutati.

Sofonia 3,10
Dal seno puri guizzano dagli angeli fuori.
I corpi sono stati alla rettitudine portati dalla risurrezione.
Si vede finita la lite con la dispersione.
Sono stati portati a casa a dimorare i viventi, guidati dal Crocefisso sono stati.

Sofonia 3,11
Dentro sono stati portati i viventi, dal mondo fuori li ha portati Dio, l'Unigenito alla fine a casa ha portati i risorti, sono stati nella piaga in azione di notte dal Crocefisso.
È stato così dall'Unigenito bruciato dai corpi il superbo, si vede finito a casa, sono le bruciature dell'Unigenito a colpirlo, prigioniero dei viventi, rovesciato dai corpi, in pianto.
Dall'Altissimo colpita è stata la superbia che ha recato l'oppressione ed il serpente l'Unigenito Crocefisso si portò a far perire.
È la potenza da chi cammina da dentro uscita.
fuori il peccare ha sbarrato, dentro entra nei corpi la santità a stare.

Sofonia 3,12
Ed entra nella carne finalmente ad esistere dentro le viscere la rettitudine.
Si vede in seno l'energia essere portata e liberi li ha portati dalle prigioni alla pienezza a casa; ha risorto i viventi il Signore.

Sofonia 3,13
I risorti dall'Unico col corpo saranno tutti retti.
La maledizione al serpente dall'Unigenito è stata in azione col fuoco portata.
Per il peccare al serpente al mondo ha portato una potente calamità.
La benedizione in questi (risorti) dentro ha recato e col potente Unigenito sono in vita su dal Padre, del Verbo è entrata nei viventi la potenza simili agli angeli.
Finita del verme è stata l'oppressione, sono usciti vivi dal mondo, fuori sono stati dal male portati, e nel corpo a casa su li ha condotti l'Unigenito, e nessuno li molesterà.

Sofonia 3,14
Col corpo il frutto alla fine su è stato portato, un fiume è alla vista portato di retti, da Dio risorti, i viventi dalle tombe sono stati portati in alto.
Questi sono a casa tutti nel cuore dentro al Crocefisso sono stati portati alla pace.

Sofonia 3,15
Entrati nel foro sono nel corpo del Signore i viventi dal Monte calvo nel cuore sono così della persona dell'Unigenito.
Sono dentro dal pianto a vivere in cammino retti.
Da Dio sono usciti portati fuori il mattino da dentro tutti venuti dal timore sono ai pascoli eterni.

Sofonia 3,16
A casa di giorno escono fuori portati dall'Unigenito.
Sono dall'Unico, dall'amarezza del serpente sono a saziarsi di pace, di Dio finalmente sono alla vista, sono su, sono stati portati ai pascoli dal serpente guariti, condotti sono stati alla porta dell'Essere retto.

Sofonia 3,17
Dal Signore Dio usciti sono da dentro versati col corpo.
Dal pianto alle altezze portati nel corpo del Salvatore.
Sono stati risorti da Gesù.

Del Potente sono così a casa a gioire.
Usciti sono dal foro a dimorare per amore alla fine li ha condotti.
Sono a rallegrarsi in alto, sono così a casa tra i canti.

Sofonia 3,18
Dagli angeli portati in cammino sono i viventi all'assemblea.
Dall'Unico alla soglia finalmente sono.
Vivi dalla piaga usciti, sono stati portati risorti dall'Unigenito alla fine in alto.
Sono fuori dal foro del Verbo usciti.

Sofonia 3,19
Dal mondo inviati dagli angeli sono in vista della luce.
Esce dell'Unigenito alla fine la sposa, per amore è così a casa dal tempo del mondo uscita è dall'Unico, di Gesù Crocefisso è venuta la costola.
La perversità ha cacciato fuori che alle origini l'aveva versata nel fango.
Ha condotto la risurrezione ai morti.
Sono dai viventi potenti lodi portate al Potente Nome.
A casa con la sposa dalla terra dentro risorta pura!

Sofonia 3,20
Dentro si vedono alla fine usciti dal mondo all'esistenza delle origini.
Dal Padre sono con l'Unigenito venuti retti, vivi portati a casa dal tempo, radunati sono stati dall'Unico tutti così i viventi.
Così sono venuti angeli per l'Unigenito dall'oppressione i viventi.
Il serpente arso, reciso, finito per l'uscita fiamma.
Tutti i popoli sono, usciti dalla terra, a casa.
Convertiti sono stati all'Unigenito Crocefisso.
Dalla schiavitù sono così a vivere dal Potente.
Alla vista sono degli angeli così a vivere.
Parola di Jahwèh!

I VANGELI E IL GIORNO DELL'IRA
Il libro di Sofonia sottolinea che "Nel giorno dell'ira del Signore e al fuoco della sua gelosia tutta la terra sarà consumata, poiché farà improvvisa distruzione di tutti gli abitanti della terra." (Sofonia 1,18b)
Viene associato tale giorno con l'immagine del fuoco.

La decriptazione di quel versetto tra l'altro spiega che "Uscirà il serpente dal mondo spazzato col fuoco che uscirà dall'Unigenito" e il serpente è la personificazione del tentatore del male di cui al versetto "Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio." (Genesi 3,1a)
Nell'articolo "Geroglifici nella Bibbia: Gesù primo figlio dell'uomo e non di satana" tra l'altro proposi una decriptazione di quel versetto:

Si portò nel mondo l'angelo.
Per nascondersi dalla Luce uscì.
Fu nel mondo da nemico a portarsi a vivere dai viventi.
Di tutti la vita finisce.
Uscirà il demonio dal mondo,
l'Unigenito lo brucerà nei corpi;
in azione un fuoco uscirà dal Signore Dio
che riaprirà agli esseri la vita.


Questa era la promessa sottesa; Dio avrebbe portato un fuoco per bruciare il nemico dell'uomo e ridare all'uomo la sua dignità prevista nella gloria di Dio e questo fuoco sarà quello della risurrezione che brucerà il male e resterà solo ciò che è di Dio.

Questo nemico ha influenzato tanto l'uomo che in ogni uomo di fatto è come se avesse messo il suo verme che porta alla corruzione.
Il verme dell'uomo di terra sarà bruciato ed Isaia ed i Vangeli rivelano che quest'idea ha la sua consistenza:
  • perché il loro verme non morirà, il loro fuoco non si spengerà. (Isaia 66,24).
  • è meglio per te entrare nel Regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato... nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue" (Marco 10,47s).
  • Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla... Geenna. (Matteo 23,33).
Razza di vipere è lo stesso che seme di serpente, cioè figli del serpente, figli del demonio!
Quel "razza di vipere" si trova altre volte nei Vangeli.
Ancora per bocca di Gesù "Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore." (Matteo 12,34)
Quella espressione si trova in effetti, però, per la prima volta in bocca a Giovanni Battista "Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione..." (Matteo 3,7s, Luca 3,7s)
Giovanni Battista predicava nel deserto di Giuda: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!" (Matteo 3,1)

Annunciava così l'avvicinarsi del giorno dell'ira e di quel famoso fuoco: "Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile". (Matteo 3,11-12, Luca 3,16-17)
Da Gerusalemme sacerdoti e leviti mandarono ad interrogare Giovanni perché evidentemente attendevano un evento del genere da parte del Messia, ossia dal Cristo: "Chi sei tu? Egli confessò e non negò, e confessò: Io non sono il Cristo." (Giovanni 1,20)
Quando Gesù fu da lui battezzato: "...Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! ...questi è il Figlio di Dio." (Giovanni 1,29-34)
L'epopea del Cristo che risulta nascosta e trapelare da discussi versetti dai testi ufficiali biblici è nello stesso tempo nota ed attesa come imminente nei contemporanei di Giovanni.
La decriptazione però anche del libro di Sofonia fa comprendere che quella epopea era leggibile.
La stessa va letta attentamente e si trovano evidenti connessioni con i Vangeli e le attese degli scritti cristiani.
Segnalo anche che nel testo decriptato di Sofonia si trovano elementi ripresi dai Vangeli detti dell'infanzia, quali... il censimento, il custode di Maria, la grotta, i pastori.

a.contipuorger@gmail.com

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