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SECONDA RACCOLTA DE "I PROVERBI DI SALOMONE"
di Alessandro Conti Puorger

INTRODUZIONE GENERALE AL TEMA DELLA DECRIPTAZIONE
Per chi si trovasse per la prima volta in contatto con la tematica che porto avanti in questo mio sito presento la seguente doverosa premessa.
In tale sito ho raccolto quanto per ora ho prodotto nella mia ricerca, che dura da anni e che si è concretizzata sinora, a fine 2009, nel complesso in circa 100 articoli.
Questi miei scritti manifestano la possibilità anche di una lettura particolare, ottenuta per decriptazione, delle Sacre Scritture in ebraico inserite nella Bibbia che consente di far emergere pagine nascoste di secondo livello.
Intendo però subito evitare equivoci.
Questi scritti non intendono sminuire il testo "convenzionale", ma si propongono di presentare un aspetto nascosto che avvalora alle radici la conclusione a cui è pervenuta la lettura secondo l'esegesi cristiana.
Vale a dire che il dramma e l'apoteosi del Messia, incarnato storicamente da Gesù di Nazaret, sono imprescindibilmente legati al testo biblico ebraico, perché connaturate alle stesse lettere di quel alfabeto ed all'uso che ne è stato fatto nel comporre i testi, tanto che molte profezie su sé stesso invocate da Gesù nei Vangeli sarebbero connesse a tale lettura nascosta di quei testi ebraici.
Ciò si verifica grazie alla proprietà intrinseca delle lettere di quel alfabeto di essere anche icone portatrici di un messaggio visivo, tipo geroglifico.

Alcune proprietà intrinseche dei testi ebraici più antichi, cioè soprattutto della Torah, mi misero in attenzione:
  • alfabeto costituito da 22 consonanti;
  • mancanza di vocali e di segni per queste;
  • spaziatura eguale di tutte le lettere senza predefinita separazione in parole;
  • assenza di lettere "maiuscole" (inserite più tardi per alcune lettere a fine parola);
  • non separazione in versetti e Capitoli.
Tutto ciò, ma soprattutto il fatto che le 22 lettere di quel alfabeto hanno una grafica particolare del tutto dissimile a quella di altri alfabeti propone alla mente:



l'evidente volontà di trasmettere un messaggio anche visivo, mi fece considerare che era possibile ritenere che vi fossero ampi margini per letture diverse da quelle consolidate.

Tale eventualità, peraltro, è ritenuta possibile dalla tradizione ebraica.
Tra l'altro come viene trasmesso da tale tradizione l'evento della traduzione in greco narrato dalla "Lettera di Aristea", del II secolo a.C. scritta in greco da un ebreo di Alessandria d'Egitto al fratello Filocrate, fa comprendere che era estremamente riduttivo cercare di pervenire ad un testo concordato in greco.
Quella lettera discorre con un racconto midrashico dell'iniziativa suscitata da Demetrio di Falero, bibliotecario della nuova biblioteca di Alessandria, nel Re Tolomeo Filadelfo (regnò dal 283 e il 247 a.C.) che aveva inaugurato la Biblioteca di Alessandria di avere anche la traduzione in greco della Torah per arricchire il prezioso patrimonio della biblioteca di Alessandria.
Il racconto della lettera di Aristea sostiene che, sotto la guida del sommo sacerdote Eleazar, sei sapienti per tribù del popolo d'Israele, conoscitori delle Scritture e della cultura greca, furono scelti come traduttori e inviati ad Alessandria.
L'intento di quella lettera è di dimostrare un intervento divino che rese possibile quella convergenza di idee tanto che dopo 72 giorni le traduzioni... tutte concordavano tra loro in modo sorprendente, parola per parola, insieme con tutte le omissioni e le aggiunte.
Poi in circa un secolo la traduzione in greco si estese a tutti i libri canonici ebraici delle Sacre Scritture e così sarebbe nata la traduzione dei 72, detta dei 70, la Septuaginta.
Dall'ebraismo ortodosso la traduzione in greco, considerata ispirata dalla corrente di Filone di Alessandria, fu osteggiata e considerata riduttiva e mai accettata per la liturgia del Tempio e nelle sinagoghe della Palestina fino a spingere poi l'ebraismo, anche in relazione all'evento "cristianesimo" ad una riverifica dei testi più antichi campione per la emissione verso il 100 d.C. del testo ebraico in qualità, detto "masoretico".
Si deduce quindi che quel re Tolomeo credeva d'avere la Bibbia degli ebrei in greco, invece aveva solo un progetto di versione con omissioni ed aggiunte, confermando l'idea dei mistici dell'ebraismo e dei rabbini, i quali affermano che il testo in ebraico è importante e, senza i segni originali, si perde un peculiare aspetto e si ha solo un'impronta dell'originale.
Tutte le traduzioni della Bibbia (greco, latino, italiano, inglese, ecc.) sono in realtà delle interpretazioni del testo più o meno ammissibili, ma nessuna è in grado di sostituire biunivocamente il testo ebraico originale.
Il Talmud 'Eruvin 13b dice: "La Torah ha settanta volti; queste e quelle sono le parole del Dio vivente"; perciò la Torah per gli ebrei non è un testo fisso, ma è lasciata libera la possibilità di più interpretazioni; la mia è una delle letture possibili, in stretta corrispondenza biunivoca col testo è con regole sempre rispettate.

Questi pensieri ed i motivi della possibilità anche di altre letture mi hanno portato per anni ad investigare sulla evoluzione nel tempo dei segni di tale scrittura per cercare di trovare la permanenza di un messaggio grafico nelle stesse.
Affrontai poi praticamente a tappeto il vocabolario ebraico per verificare se le lettere che costituiscono i vari radicali delle parole fossero in grado di fornirne una descrizione con i messaggi grafici intrinseci.
Entrando poi in contatto con le forme di scrittura antiche Egizie e poi con la sinaitica, fenicia e copta ho potuto avere conferma del significato grafico di alcune lettere che rimanevano ancora alquanto vaghe.
Nel 1996 ebbi poi la conferma di aver trovato la chiave giusta per aprire la serratura a 22 scatti che consente la lettura di interi versetti e di interi Capitoli con risultati sensati quando cominciai a riuscire a ottenere le prime decriptazioni di versetti isolati ma con chiari sensati messaggi messianici.
Nei due anni successivi riuscii ad ottenere le prime pagine di 2° livello sensate che fornivano profezie continue e collegate.
Onde fosse chiara la data di nascita del "ritovamento" delle chiavi di decriptazioni, i significati delle lettere singole e le regole del metodo che nel frattempo avevo consolidato, ho il tutto ampiamente esposto nei seguenti testi cartacei che registrai alla SIAE, poi non pubblicati, ma editi in poche copie per uso personale:
  • "I Segni Sacri ebraici rivelano la Parola" l' 8-01-1998;
  • "Geroglifici e Segni ebraici-Una rivisitazione delle Scritture" il 3-02-2000.
Sulla base di quel metodo e di quei significati, mai più variati e rigidamente applicati, ho proceduto alla decriptazione di pagine e pagine.
Nel 2004, pronto ormai a presentare questa realtà in cui ero andato ad immergermi, ho proposto in Internet tale mio pensiero con un primo articolo "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" seguito da "I primi vagiti delle lettere ebraiche nella Bibbia".
Successivamente, in "Parlano le lettere", ho fornito in modo esplicito le chiavi di decriptazioni, i significati delle lettere singole e le regole del metodo, di cui alle schede nella colonna a destra della Home del mio sito che sono comunque le stesse che avevo già esplicitato nei testi che iscrissi alla SIAE.

Segnalo che: "Una tecnica esegetica usata dai rabbini nel Talmud (tradizione orale del I secolo a.C. - I secolo d.C.) per dare al testo non vocalizzato della Bibbia una diversa vocalizzazione o una diversa forma ortografica rispetto alla forma usuale è 'al tikrei, non leggere. L'uso dell''al tikrei non esclude in ogni caso la lettura originaria del testo e, perciò, si può più correttamente definire come "non leggere questo passo solo in modo usuale, ma anche in altro modo".
Questo procedimento permette così una nuova interpretazione, perfino quando le leggi della grammatica e della sintassi rendono necessaria la sola lettura tradizionale. L'uso di questa tecnica trae origine dal versetto: "Dio ha detto questo una volta, ma io ho ascoltato questo due volte." (j 62,12) e cioè che le parole della Bibbia si prestano a significati diversi di quello tradizionale." (Diz. Usi e leggende Ebraiche Alan Unterman-Laterza).
Il metodo che uso è l'al tikrei a tappeto, in cui ogni lettera può anche leggersi a se stante, in base al disegno che effettivamente reca e che ritengo d'aver individuato con una stretta rosa di significati.
La mia è una delle letture possibili, in stretta corrispondenza biunivoca col testo è con regole sempre rispettate.

Con l'articolo "Dai vocaboli ebraici ai messaggi delle lettere" ho poi anche chiarito come tali significati si possano dedurre investigando il vocabolario ebraico con attenta valutazione di alcuni radicali.
Da tale metodo applicato ai testi biblici, scritti con le lettere originali, si ottengono pagine che fanno trapelare un pensiero continuo sottostante, e non risultati sporadici ed impacciati, che porta a testi nascosti, presenti sotto il testo tradizionale, tutti riferiti al Messia.
Il primo testo decriptato che scelsi di presentare fu la II parte del libro del profeta Zaccaria, cioè i 6 Capitoli dal 9 al 14 con "Profezie nei Vangeli: il protovangelo di Zaccaria".
In questi anni ho poi avuto modo di esplicitare la presentazione dei risultati anche in "Scienze Antiche", forum bloccato che mi fu posto a disposizione da "Scienze Antiche" e, infine, dal dicembre 2007 ho raggruppato il tutto nelle varie rubriche di questo mio sito che viene mensilmente implementato.

INTRODUZIONE A: SECONDA RACCOLTA DE "I PROVERBI DI SALOMONE"
Questo articolo è la prosecuzione di "I Proverbi di Salomone, visione dell'uomo nuovo" che ho inserito nella rubrica "Vangeli e Protovangeli", alla cui lettura ovviamente rimando.
Considerazione che sento necessario premettere è il dare dei cenni sul libro dei "Proverbi", "Meschelei" della Tenak o Bibbia canonica ebraica, il secondo dei libri dopo il libro dei Salmi tra i "Ketubim" o Agiografi.
Tale libro è così chiamato dalla prima parola con cui inizia il testo in ebraico, "meshelei" , cioè proverbi e/o parabole dal radicale "liberare, trarre fuori" ed appare come un'antologia della sapienza d'Israele.
"Mashal" è usato anche per il termine "parabole", infatti in greco il libro ha il nome di "Paroimìa" (Paroimian parola usata nel vangelo di Giovanni: "Ora tu non parli più in parabole, ma parli chiaramente". (Giovanni 16,29)
C'è quindi nel modo di porgere la verità da parte di Gesù un qualcosa che si collega ai "Proverbi" vale a dire come se quel libro esprimesse anche altre cose sul regno dei cieli alla stregua delle "parabole di Gesù.
Questo libro per dati che si evincono dal testo stesso è considerato formato da più raccolte anche se prende il nome dalla prima parola, con cui inizia (1,1) il testo che così si propone: "Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele".
Il testo della raccolta del libro dei Proverbi, come ci è pervenuto, è costituito da 31 Capitoli, per complessivi 914 versetti, ove sono riconoscute le seguenti parti:
  • prologo, i primi 7 versetti del Capitolo 1;
  • I parte, poema sulla Sapienza 1,8 - 9,18 per 248 versetti;
  • II parte, proverbi di Salomone dal Capitolo 10 a 22,16 per 375 versetti di cui ho detto ne "I Proverbi di Salomone, visione dell'uomo nuovo" che ho inserito nella rubrica "Vangeli e Protovangeli";
  • III parte, raccolta dei saggi o parole dei sapienti 22,17 - 24,22 per 70 versetti;
  • appendice alla precedente 24,23 - 24,34 per 12 versetti;
  • IV parte, proverbi di Salomone trascritti dagli uomini di Ezechia re di Giuda dal Capitolo 25 al 29 per 138 versetti, di cui mi vado ora ad interessare;
  • V parte, parole di Agur Capitolo 30, per 33 versetti;
  • VI parte, parole di Lemuel dal Capitolo 31 i primi 9 versetti;
  • epilogo, nel Capitolo 31 per 22 versetti dal 10° al 31°, il poema della "moglie perfetta".
Questo ultimo poema è di tipo alfabetico; trattasi cioè di 22 versetti, quanti sono i segni dell'alfabeto della scrittura ebraica, ciascuno dei quali inizia con una parola la cui prima lettera segue la serie dei segni dello stesso alfabeto.
Vari sono i testi inseriti nella Bibbia ebraica che hanno questo vezzo di essere alfabetici e di questi mi sono interessato in "Poemi alfabetici nella Bibbia; messaggi sigillati".
Il proporre poemi del genere è un modo di dare particolare rilevanza alle lettere e tra l'altro costituisce avviso al lettore di stare attento non solo alla lettura di primo livello, ma di andare a scrutare anche nelle lettere come entità separate per la proprietà d'autonomia del significato intrinseco del singolo segno.
Nella rubrica "San Giuseppe" ho inserito la decriptazione di quei 22 versetti di quel poema nell'articolo "Il marito della donna perfetta".
Il risultato di decriptazione ottenuto da quel poema della "Donna perfetta" ha portato ad interessarmi del libro dei Proverbi, testo composito con la veste esterna con la manifesta intenzione di consigli efficaci per la corretta formazione di un figlio dell'alleanza.
Dico ciò con ragione, perchè il prologo del libro dei Proverbi, termina: "Il timore del Signore è il principio della scienza, gli stolti disprezzano la saggezza e l'istruzione" (Proverbi 1,1-7) e subito dopo la I parte propone: "Ascolta, figlio, le istruzioni di tuo padre" (Proverbi 1,8).
Questo ci porta a dove per la prima volta si trova il verbo temere: "Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande" (Genesi 15,1) e "In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram". (Genesi 15,18)
Poi, quando è stato già cambiato il nome di Abram in Abramo, l'angelo di Dio nell'episodio del sacrificio di Isacco gli dice: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male. Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio". (Genesi 22,12)
Ed Isacco è il figlio della promessa a cui si rifanno tutti i figli dell'alleanza che prefigura nel cristianesimo Gesù di Nazaret tanto che lo stesso Gesù ebbe a dire "Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". (Giovanni 8,56)
Così ho investigato la parte principale, e più antica, la più estesa del libro dei Proverbi, quella dell II parte che va dal Capitolo 10 al 22,16, per 375 proverbi detta "PROVERBI DI SALOMONE", perché è attribuita proprio dal primo versetto "Proverbi di Salomone" (Proverbi 10,1) al famoso re Salomone palesando un esuriente ed articolato testo che ha tutte le caratteristiche di un protovangelo che annuncia le vicende del Messia.

PROVERBI DI SALOMONE TRASCRITTI DAGLI UOMINI DI EZECHIA
L'ulteriore passo che vado ora a presentare è quello della IV parte del libro dei Proverbi, perché il primo versetto riconduce ai proverbi di Salomone nel seguente modo: "Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda". (Proverbi 25,1)
È da ricordare che nell'immaginario d'Israele c'era la tradizione consolidata della sapienza di tale re, infatti, in 1Re si legge:

"Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell'Egitto. Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol [vari nomi che non sappiamo chi siano]. Il suo nome divenne noto tra tutti i popoli limitrofi. Salomone pronunziò tremila proverbi. Le sue poesie furono millecinque. Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issopo che sbuca dal muro, parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili, di pesci. Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone. Venivano anche i re dei paesi dove s'era sparsa la fama della sua saggezza". (1Re 5,11-14)

Il re Salomone nell'intero testo biblico-versione C.E.I., è ricordato ben 307 volte.
Questo re, figlio di Davide, per il cristianesimo è figura della sapienza di Cristo, il Messia, che appunto secondo la profezia di Natan sarà dalla famiglia di Davide.
I Magi, re stranieri che vengono a cercarlo al momento della sua nascita come racconta il Vangelo di Matteo hanno a manifestare di fatto che è nato uno sapiente almeno come Salomone.
I Vangeli segnalano che Gesù nei riguardi di se stesso e di Salomone ebbe a dire: "La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui". (Luca 11,31 - Matteo 12,42)
Quella notazione su Ezechia (Dio mi ha reso forte), re di Giuda, va commentata.
Ezechia regnò dal 726 a 697 a.C. (2Re 18,2), figlio di Acaz (2Cronache 29,1), quello della profezia dell'Emmanuele di Isaia e della regina Abjia, nota come Abi (2Re 18,1s).
Di questo re, presente nella genealogia di Gesù nel Vangelo di Matteo, vi sono riferimenti nella Bibbia ebraica in 2Re 18-20, Isaia 36-39 e in 2Cronache 29-32.
Il successore fu Manasse, il re idolatra che la tradizione ricorda in modo pessimo anche quale uccisore del profeta Isaia.
Ezechia fu un sovrano grande e generoso, introdusse riforme e ripristinò alcune tradizioni di culto, quali:
  • centrò il culto di Iahwèh a Gerusalemme, e distrusse altri templi (2Re, 18,22);
  • abolì l'idolatria, demolì i templi idolatri;
  • distrusse il serpente di bronzo che fu miracoloso nel racconto di Mosè ed al quale gli Israeliti offrivano incenso (2Re 18,4);
  • restaurò il pellegrinaggio per la Pasqua ebraica memoriale dell'esodo (2Cronache 30,1-27 e 2Re 23,21-23) per tutte le tribù d'Israele.
Fu quindi quello di Ezechia un ritorno di fiamma del migliore periodo salomonico ricordato ormai come mitico regno dell'epoca d'oro; da ciò la notazione che riporta i proverbi dei Capitoli 25-29 a quel periodo attribuendoli a Salomone.
C'è subito dopo in Proverbi 25,2 una notazione ulteriore: "Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. È gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle".
Si parla così di qualcosa di nascosto "setoer" .

Sarà un avviso?
Abbiamo già visto in "Ester, un libro che… nasconde l'epopea del Messia" che ho inserito nella rubrica "Attesa del Messia" che quelle lettere che definiscono nascosto portano alla epopea del Messia.
Se quelle lettere le riferiamo al Messia e si pensa ai Vangeli quelle lettere ci dicono di Lui a cui fu "forato in croce il corpo ".
Quelle tre lettere ebraiche consecutive si trovano oltre che in Proverbi 25,3 - 25,23 - 27,5 - 27,12 e 28,28.
Proviamo a decriptare con le regole del mio metodo i primi due versetti di Proverbi 25.

Proverbi 25,1 - Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.




"In cammino i viventi da Dio entrano a vivere tranquilli in pace dal mondo beati usciti dal tempo . Lo sono per la fune dell'Unigenito che ha inviato con la resurrezione che c'è stata dalle tombe . Puri sono usciti ; del re è lo splendore entrato ."

Proverbi 25,2 - È gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle.



"Nella gloria di Dio entrati sono i viventi dal mondo . Dal foro segnato sul corpo la Parola gli ha recato la rettitudine . Il solo vivente in cui la potenza della rettitudine stava . Le midolla ha versato dal corpo per aiutare dentro i corpi ."

Nel prosieguo del testo si trovano vari consigli che accostano il figlio, il padre, alla legge e alla sapienza simili al pensiero "di un figlio saggio che rende lieto il Padre" (Proverbi 10,1) con cui inizia la II Parte dei Proverbi che la tradizione attribuisce direttamente a Salomone.

Segnalo al riguardo:
  • "Chi osserva la legge è un figlio intelligente" (Proverbi 28,7)
  • "Chi ama la sapienza allieta il padre" (Proverbi 29,3)
Si consolida così l'idea che anche sotto questo testo per istruire il figlio perfetto si parli di quello atteso, il Figlio dell'Uomo e celi un testo di secondo livello che riguarda il Messia.
Mi sono così sottoposto alla fatica di decriptare quei 138 versetti dei Capitoli dal 25 al 29 del libro dei Proverbi (28 nel 25, 28 nel 26, 27 nel 27, 28 nel 28, 27 nel 29) con i criteri che ho prima accennato.
Se ne ricava un testo che si sviluppa con lentezza, che presenta il tema generale della vittoria del male alla fine dei tempi ed alle lieti sorti ultime dell'umanità intera che sarà la sposa del Signore.
(Vedi: "Tempo - Eternità")

La decriptazione del primo versetto Proverbi 25,1 è, infatti, un il titolo del tema: "In cammino i viventi da Dio entrano a vivere tranquilli in pace dal mondo beati usciti dal tempo".

Presento il risultato qui di tutto seguito il testo ottenuto, senza dimostrazione, per una più facile lettura.
Lo presento indicando in grassetto il testo della traduzione C.E.I. in italiano del singolo versetto seguito dal testo decriptato.
Mentre i singoli versetti del testo di primo livello sono concetti conclusi in sé il testo di secondo livello dimostra che c'è un collegamento che dà una continuità di pensiero.
Rimando alla lettura del decriptato senza ulteriori commenti.

PROVERBI CAPITOLO 25 - DECRIPTAZIONE
Proverbi 25,1
Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
In cammino i viventi da Dio entrano a vivere tranquilli in pace dal mondo beati usciti dal tempo.
Lo sono per la fune dell'Unigenito che ha inviato con la resurrezione che c'è stata dalle tombe.
Puri sono usciti; del re è lo splendore entrato.

Proverbi 25,2
È gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle.
Alla gloria di Dio entrati sono i viventi dal mondo.
Dal foro segnato sul corpo la Parola gli ha recato la rettitudine.
Il solo vivente in cui la potenza della rettitudine stava.
Le midolla ha versato dal corpo per aiutare dentro i corpi.

Proverbi 25,3
I cieli per la loro altezza, la terra per la sua profondità e il cuore dei re sono inesplorabili.
In cielo dal Potente in alto i viventi ha condotto dalla terra.
Al Potente i popoli ha versato.
Li ha portati dal cuore il re.
Sono a vivere dall'Unico.
Sono stati guidati a casa con i corpi.

Proverbi 25,4
Togli le scorie dall'argento e l'orfo ne farà un bel vaso;
Dal mondo in cammino ha portato le scorie che erano i viventi.
Dalla piaga, dal foro le ha soffiate.
Li ha portati a stare su da Dio.
Salita col corpo del Verbo la sposa è.

Proverbi 25,5
togli il malvagio dalla presenza del re e il suo trono si stabilirà sulla giustizia.
Dal mondo in cammino a portarli col corpo risorti in alto di persona è stato il re.
Condotti sono stati a stabilirsi a casa del Giusto.
Al trono dell'Unico li ha portati.

Proverbi 25,6
Non darti arie davanti al re e non metterti al posto dei grandi,
Da Dio alla fine tutte del mondo le generazioni potenti nelle persone stanno.
I viventi in cammino ha portato a casa nel posto della gloria.
Sono vivi da Dio tutti a dimorare.

Proverbi 25,7
perché è meglio sentirsi dire: - Sali quassù - piuttosto che essere umiliato davanti ad uno superiore. Quanto tuoi occhi hanno visto
Così sono nel Cuore portati dentro dell'Unico i viventi col corpo.
Dal cammino innalzati del mondo con gli angeli usciti vivi fuori dalla collina del (calvo) Calvario sono stati al Potente.
La sposa del Verbo con i figli per mano sono a casa.
Beati col corpo all'Unico condotti dalla sorgente dove stava la rettitudine.

Proverbi 25,8
non metterlo subito fuori in un processo; altrimenti che farai alla fine, quando il tuo prossimo ti svergognerà?
Dio alla fine su a Dio le moltitudini dei viventi ha partorito.
Col viso di angeli i viventi escono tutti a vedere la luce.
Entra a casa dell'Unico il pane bianco alla fine uscito da dentro al mondo.
Il demonio dai viventi l'Unigenito ha finito; dell'Agnello ha agito la rettitudine.

Proverbi 25,9
Discuti la tua causa con il tuo vicino, ma non rivelare il segreto altrui;
Col corpo sono col primogenito a stare a casa dell'Unico.
Il Crocefisso da pastore li ha della rettitudine condotti al segreto.
L'Unigenito chiuso nel corpo, Dio alla fine si rivela.

Proverbi 25,10
altrimenti chi ti ascolta ti biasimerebbe e il tuo discredito sarebbe irreparabile.
Di persona è stato che per amore così risorti a vivere di continuo a casa tutti retti dal negativo alla fine ha convertito.

Proverbi 25,11
Come frutti d'oro su vassoio d'argento così è una parola detta a suo tempo.
Alla fine il Verbo che li ha condotti a vivere dal mondo dentro casa vive con la figura portata dal Crocefisso in trono; riscattati dal Figlio, la Parola, in alto dall'Unico di persona sono stati portati.

Proverbi 25,12
Come anello d'oro e collana d'oro fino è un saggio che ammonisce un orecchio attento.
Tratti fuori vivi questi dal mondo a casa li ha portati dalla malattia alla rettitudine.
Crocefisso, per i viventi ad impoverirsi fu, nascose da amo la vita. Innalzato l'Unigenito dalla ferita/colpo inviò la risurrezione dal seno a tutti.

Proverbi 25,13
Come fresco di neve al tempo della mietitura, è un messaggero verace per chi lo manda; egli rinfranca l'animo del suo signore.
A casa saliti dagli angeli, finito il delitto del superbo, un giorno li verserà su, saranno col corpo d'immagine belli i viventi ad esistere dal Potente.
I germogli saranno portati e le anime dal Signore saranno portate.
Saranno della luce a stare a casa.

Proverbi 25,14
Nuvole e vento, ma senza pioggia, tale è l'uomo che si vanta di regali che non fa.
Angeli in dono dall'Unigenito sono i viventi portati con i corpi.
Li reca dalle tombe e in cammino risorti a centinaia sono inviati all'Unico.
Saranno per il fuoco dagli uomini ad uscire i potenti serpenti da dentro morti tutti bruciati rovesciati dai corpi.

Proverbi 25,15
Con la pazienza il giudice si lascia persuadere, una lingua dolce spezza le ossa.
A casa dell'Unico col corpo come alle origini col Verbo sono vivi belli tutti.
Entrati alla fine sono nei pascoli del Potente, simili agli angeli col corpo come uscì il Crocefisso, risorti dal Figlio stesso (mentre il Crocefisso fu risorto dal Padre, il Messia alla fine risorgerà il resto).

Proverbi 25,16
Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, per non esserne nauseato e poi vomitarlo.
Alla porta di casa del Nome i viventi salgono.
Viene l'Unigenito con la sposa per mano.
Sono al giardino alla fine del settimo (giorno) ad abitare.
Recati dal mondo, a versare all'Unico tutti ha porterà.

Proverbi 25,17
Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, perché non si stanchi di te e ti prenda in odio.
Dal mondo versatili col corpo, col corpo si rivela così ai viventi a casa.
È alla fine la conoscenza della rettitudine in persona.
Seduto si vede ardere il fuoco dell'energia dell'origine della rettitudine.

Proverbi 25,18
Mazza, spada e freccia acuta è colui che depone il falso contro il suo prossimo.
In vita il volto che fu giù recato nella tomba alle moltitudini riporterà.
Dalla tomba su risorse il Figlio dell'Uomo alla vista con gli angeli riuscirà.
A casa il pastore che si portò dall'eternità per il prossimo.

Proverbi 25,19
Qual dente cariato e piede slogato tale è la fiducia dell'uomo sleale nel giorno della sventura,
La luce degli angeli col corpo alla vista esce.
Lo porta a rivelare ai viventi.
Si reca l'Eterno che in una pura dentro il Cuore al grembo portò in cammino.
Per aiutare da dentro fu portato in vita, giù col corpo uscì.

Proverbi 25,20
è togliersi le veste in un giorno rigido. Aceto su una piaga viva tali sono i canti per un cuore afflitto.
In vita l'Eterno uscì dal traditore a casa un giorno.
Al freddo uscì, chiuse in un vivente giù dall'alto l'energia.
In un corpo la portò per recare la risurrezione ai corpi.
Nella carne fu per la Madre.
Ad operare il Figlio si vide.

Proverbi 25,21
Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete dagli acqua da bere;
L'Unigenito dai viventi per il male dentro bruciare con l'energia dell'Unico così uscì.
Iniziò la rettitudine ad esistere al serpente al mondo per portargli la guerra e la forza da un vivente iniziò ad uscire.
Un fuoco rovesciò per abbattere la perversità dai viventi che c'è in vita.

Proverbi 25,22
perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo e il Signore ti ricompenserà.
Così fu in cammino.
Della malattia che c'era nei viventi originò la fine.
Dal mondo li strappò via con azione potente.
Ai corpi l'Unigenito la risurrezione portò e col Signore furono nella pace a camminare.

Proverbi 25,23
La tramontana porta la pioggia, un parlare in segreto porta lo sdegno sul volto.
Col corpo li ha portati dalla tomba su il Verbo e con energia alla fine alle strette porterà il potente serpente.
Dal cammino lo bruciò dai viventi e di persona alla destra questi con i popoli che risono vivi al Potente simili con gli angeli intorno gli ordini.

Proverbi 25,24
Abitare su un angolo del tetto è meglio di una moglie litigiosa e una casa in comune.
Dal Cuore li ha portati a casa di sabato.
In alto il Verbo li ha inviati per la croce in cammino.
Cammina con le centinaia risorte pure.
Il giudizio è stato ai viventi portato.
Dentro sono stati alla fine chiusi nel Figlio.

Proverbi 25,25
Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano.
I viventi sono a vivere nella città del Vivente in alto.
Le anime si vedono essere dal Verbo dal mondo portate.
I risorti viventi portati si vedono entrati nel cuore.
Portato il bestiale a scendere, vive nei corpi la legge.

Proverbi 25,26
Fontana torbida e sorgente inquinata, tale è il giusto che vacilla davanti all'empio.
I viventi si vedono essere angeli dall'energia guariti.
Risorti portati dalla putredine i corpi dal Messia crocefisso giusto a vivere nel Cuore.
Del Potente di persona sono col corpo la luce a vedere.

Proverbi 25,27
Mangiare troppo miele non è bene, né lasciarsi prendere da parole audaci.
Dall'Unigenito così guizzò il miele.
Dal monte da dentro lo portò l'appeso dal Cuore.
Da dentro recò la legge dal corpo.
La gloria dalla piaga da dentro recò per aiutare.

Proverbi 25,28
Una città smantellata o senza mura tale è l'uomo che non sa dominare la collera.
Si vedono essere i corpi germogliati portati su dal mondo.
Dall'Unigenito sono stati guidati.
Ha portato a vivere dal mondo gli uomini beati dall'Unico.
Sono stati inviati alla vita dall'albero col corpo, col potente Spirito li ha condotti.

PROVERBI CAPITOLO 26 - DECRIPTAZIONE
Proverbi 26,1
Come la neve d'estate e la pioggia alla mietitura, così l'onore non conviene allo stolto.
Retti, risorti, dal Potente in alto in cammino a casa li ha versati.
Sono stati stabiliti tra i retti i viventi.
Dal Cuore le moltitudini ha versato.
L'immagine della rettitudine ha inviato il Potente per incontrarli.
L'Unigenito che si portò in campo, il Potente sul trono è.
Il serpente a spengere portò per aiutarli.

Proverbi 26,2
Come il passero che svolazza, come la rondine che vola, così una maledizione senza motivo non verrà.
Retti su il Verbo li ha portati col corpo dal Potente ad abitare.
Sbarrati dentro le generazioni ha condotte nel corpo.
Con potente azione li reca a sgorgare puri del potente serpente.
Per completa grazia i viventi dal Potente verranno ad abitare uniti.

Proverbi 26,3
La frusta per il cavallo, la cavezza per l'asino e il bastone per la schiena degli stolti.
I risorti ha portati dal cuore guizzanti dal foro.
Ha recato alla pienezza gli uomini.
In cammino potenti dalle tombe vivi ha riportato i corpi.
Ha recato un fuoco da dentro il cuore potente alla superbia.
Retti in pienezza sono del serpente che c'era per vivere.

Proverbi 26,4
Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza per non divenire anche tu simile a lui.
Con Dio alla fine si vedono angeli.
Al trono sono in cammino col corpo tutti condotti.
Di persona tutti simili al Potente portati in cammino i viventi vengono.

Proverbi 26,5
Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza perché gli non si creda saggio.
Si vedono gli angeli che al trono stanno del Potente.
Così dall'Unico li ha portati potenti il Crocefisso.
Ha condotto il Verbo dagli angeli a stare dal mondo coloro che sono usciti dalle tombe. Così nel seno ove sono gli angeli li ha portati.

Proverbi 26,6
Si taglia i piedi e beve amarezze chi invia i messaggi per mezzo di uno stolto.
Ai viventi riversa lo splendore.
Si rivelò che è vivo, dalla tomba, dalla prova, risorto dalla croce riesce alla luce con Potenza dall'Uno il Figlio.
È vivo a casa, fiaccato in un buco è stato il serpente.

Proverbi 26,7
Malferme sono le gambe dello zoppo, così una massima sulla bocca degli stolti.
Alla porta con potenza sono stati condotti risorti.
Riversati sono stati in vita i viventi di Pasqua.
Portati liberati nel cuore del Verbo sono stati.
Al trono sono del Potente, sono dal Vivente.

Proverbi 26,8
Come chi lega il sasso alla fionda, così chi attribuisce onori ad uno stolto.
Così su col corpo li ha portati nel corpo dal Padre con gli angeli.
A casa del Vivente le schiere entrano rette inviate ad abitare tutte con gli angeli del Potente.
Retti, nella pienezza sono del Potente nella gloria.

Proverbi 26,9
Una spina penetrata nella mano di un ubriaco, tale è una massima sulla bocca degli stolti.
Nelle tombe ha portato nel chiuso in azione la fiamma.
Fu per aiutare il fuoco nella fornace, portò dai viventi a bruciare il serpente.
Soffiata fu la rettitudine in pienezza, fu potente a riesistere la vita.

Proverbi 26,10
Arciere che ferisce tutti i passanti, tale è chi assume uno stolto o un ubriaco.
Le moltitudini in tripudio in cammino con potenza conduce risorti retti col corpo.
Al trono saranno dal Potente.
Li porta alla luce l'Agnello.
Nell'aldilà saranno i viventi.

Proverbi 26,11
Come il cane torna al suo vomito, così lo stolto ripete le sue stoltezze.
Così tutti a casa il settimo (giorno) dal Potente li versa l'Unigenito.
Li ha portati così dal foro ad essere dal Potente.
Simili agli angeli, dal mondo a casa col corpo alla fine li porterà.

Proverbi 26,12
Hai visto un uomo che si crede saggio? È meglio sperare in uno stolto che in lui.
Col corpo dall'Unico sono alla fine gli uomini.
Dalle tombe così rivivono, da dentro le rovine agli angeli sono stati portati.
Dal Crocefisso una fune uscì: la potenza della rettitudine.
Bucato fu perché ai viventi l'energia portasse.

Proverbi 26,13
Il pigro dice: C'è una belva per la strada, un leone si aggira per le piazze.
L'Unigenito nei viventi il male ha arrostito con la risurrezione.
Ha chiuso il serpente da solo debole.
Dall'Unico col corpo sono a casa.
Sono un fiume, nel seno li ha condotti il Crocefisso.

Proverbi 26,14
La porta gira sui cardini, così il pigro sul suo letto.
Dal mondo il serpente ha finito.
Il Crocifisso in un buco l'ha portato.
A casa a festeggiare sono col corpo usciti.
Li ha portati a vedere su il Potente.
In alto i viventi nel cuore il Crocefisso ha recato.

Proverbi 26,15
Il pigro tuffa la mano nel piatto, ma dura fatica a portarla alla bocca.
Dal cuore i viventi ha inviato in azione su con potenza.
Sono alla porta condotti, dentro protetti dallo sposo.
Dal Potente stendono i padiglioni, dal mondo sono alla luce.
Gli sono in casa entrati; a migliaia sono stati portati.

Proverbi 26,16
Il pigro si crede saggio più di sette persone che rispondono con senno.
Chiusi così in seno salgono dal Potente.
Per le preghiere l'energia è stata portata ai viventi il settimo (giorno) al mondo per liberarli.
Sono dentro a stargli nel cuore i popoli.

Proverbi 26,17
Prende un cane per le orecchie chi si intromette in un lite che non lo riguarda.
Alla visione sono versati a casa dell'Unico.
Questi angeli sono, retti di cuore.
Aldilà i viventi del tempo il Figlio li ha innalzati col corpo.
È stata la distruzione al serpente portata.

Proverbi 26,18
Come un pazzo che scaglia tizzoni e frecce di morte
Così i viventi dall'appeso con potenza escono dal mondo.
Sono col corpo usciti questi, al sorgere.
Dalle tombe si alzano riportati dalla morte.

Proverbi 26,19
così è quel uomo che inganna il suo prossimo e poi dice; Ma sì, è stato uno scherzo!
Come gli angeli per l'Unigenito retti i viventi dal mondo vengono.
Dal male fuori li ha portati e dall'Unico vivi col corpo escono con la potenza delle origini a vivere da risorti la legge di 'Io sono'.

Proverbi 26,20
Per mancanza di legna il fuoco si spegne; se non c'è il delatore, il litigio si calma.
A casa dai confini li ha riportati, per il legno risono in vita, nell'arca dentro entrati, con l'Unigenito tornati dall'Unico, sono angeli.
Con l'energia il calunniatore è stato bruciato, finito abbattuto dai viventi per il giudizio.

Proverbi 26,21
Mantice per il carbone e legna per il fuoco, tale è l'attaccabrighe per rattizzare la lite.
Il Verbo per misericordia li ha tratti.
Dal Potente sono della vita portati all'albero.
Sono in pienezza simili all'Unigenito ad esistere.
La distruzione ha portato con l'energia negli esseri viventi del serpente che in una caverna ad ardere è dentro.

Proverbi 26,22
Le parole del sussurrone sono come ghiotti bocconi, esse scendono in fondo alle viscere.
In mano da cibo invia il corpo del ladro agli uomini da boccone delicato.
Sono stati i viventi portati fuori a vivere.
A scendere li ha portati dall'Uno.
Col corpo sono in vita nel Cuore inviati.

Proverbi 26,23
Come vernice d'argento sopra un coccio di creta sono le labbra lusinghiere con un cuore maligno.
Così in pienezza dal Verbo nel foro sono dal Potente retti a stare i viventi.
Dall'altura in alto dal Carpentiere risorti.
Dal Calvo (Calvario) il Crocefisso è stato che con veste di potenza ha rovesciato con forza; ha reciso dentro il male.

Proverbi 26,24
Chi odia si maschera con le labbra, ma nel suo intimo cova il tradimento.
Dentro al Calvo (Calvario) in croce con un'asta fu percosso al corpo.
I simili da abitazione porterà dentro.
Chi si avvicina condotto è alla purezza nel corpo per l'acqua che uscì.
(Gli antichi Egizi credevano che la via per il cielo fosse il Nilo che si collegava poi alla via lattea, occorreva una nave per il viaggio dei morti al cielo. Col Cristo c'è il passaggio, l'arca, l'acqua, il viaggio e la salvezza.)

Proverbi 26,25
Anche se usa espressioni melliflue, non ti fidare, perché egli ha sette abomini nel cuore.
Così sarà che saranno per grazia ad essere tra i puri portati.
Con potenza li reca Dio alla fine alla verità.
A casa li condurrà.
così sarà che il settimo (giorno) l'errore dentro porterà alla fine.
Dentro al cuore li condurrà.

Proverbi 26,26
L'odio si copre di simulazione, ma la sua malizia apparirà pubblicamente.
Alla fine così in pienezza entrano alla luce dell'Unico.
Dagli angeli escono a casa.
Per liberarli l'Unigenito ha recato l'energia alla fine.
Ha rivelato al mondo che il maleha finito e dentro ha abbattuto dal mondo il serpente.

Proverbi 26,27
Chi scava una fossa vi cadrà dentro e chi rotola un pietra, gli ricadrà addosso.
Così col corpo dal mondo risorti dalle tombe nell'arca saranno del Verbo con potenza portati.
Ha tolto per il Padre l'energia della maledizione.
È stata riportata la virtù dentro.

Proverbi 26,28
Una lingua bugiarda odia la verità, un bocca adulatrice produce rovina.
Dal Potente simili agli angeli, risorti, alla città illuminata dall'energia dell'Unico alla porta retti sono stati condotti.
E il Verbo al mondo ha chiuso il serpente.
L'ha abbattuto, è stato per l'agire bruciato del mondo la rovina.

PROVERBI CAPITOLO 27 - DECRIPTAZIONE
Proverbi 27,1
Non ti vantare del domani, perché non sai neppure che cosa genera l'oggi.
Per la maledizione finire dal Crocifisso uscì la potenza dal cuore.
Fu portata ai viventi che vivevano chiusi nell'oppressione.
Ri fù la potenza a venire.
Sbarrata si vide con l'acqua uscire; fu partorita un giorno.

Proverbi 27,2
Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra.
Fu al mondo la potenza in cammino.
Questa dal corpo portò con la potente ira.
Fu così inviata con l'Agnello.
Fu recata da Dio sul Calvo (Calvario) crocefisso pur essendo retto.

Proverbi 27,3
La pietra è greve, la sabbia è pesante, ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio dello stolto.
La rettitudine da dentro nell'angoscia il Figlio dal cuore, che il serpente aprì, dal chiuso portò a guizzare e così si vide dal foro dell'Unigenito portata.
Fu in cammino da dentro col sangue scarlatto con l'acqua ad uscire.

Proverbi 27,4
La collera è crudele, l'ira è impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?
Dell'Unigenito così per le ferite il corpo fu portato alla fine.
Dalla tomba in vita fuori si riportò.
La risurrezione al cuore la soffiò l'Unico.
Il Verbo a riportarsi dalla madre fu.
Fu rivisto alla porta potente.
Di persona fu a rovesciarsi all'abitazione.

Proverbi 27,5
Meglio un rimprovero aperto che un amore celato.
Il cuore riportò.
A casa riuscì in mezzo al chiuso (a porte chiuse).
Il Crocefisso si rivelò alla madre.
Per amore riuscì.
Ai viventi il foro segnato sul corpo indicò.

Proverbi 27,6
Leali sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un nemico.
Gli apostoli l'Unigenito ai viventi inviò.
Fu alla madre il soffio giù in azione.
Fu dall'Unigenito portata al mondo.
Dentro portò con l'energia in azione alla fine un corpo.
Lo portò al drago per bruciarlo.
Fu per rovesciarlo portata la virtù.
Negli apostoli l'originò.

Proverbi 27,7
Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l'amaro è dolce.
Inviò al superbo il fuoco.
Da dentro in azione uscì dal Crocefisso.
Da dentro portò dal foro il miele e gli apostoli con la parola della risurrezione da pastori da casa uscirono.
La vergogna dal corpo degli uomini si portarono a rovesciare.

Proverbi 27,8
Come un uccello che vola lontano dal nido così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora.
La rettitudine giù del Verbo fu dal corpo.
Gli apostoli portò in aiuto con la legge divina a vivere puri.
Angeli uscirono retti.
Inviati dall'Unigenito furono, del Risorto l'energia recano d'aiuto.
Aiuto ai viventi con la risurrezione portano.

Proverbi 27,9
Il profumo e l'incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l'anima.
Del Risorto i viventi allattano.
La carità dal corpo del Crocefisso è sorta.
La malattia dentro dai viventi porterà a finire.
Abbatterà il male.
Fuori l'ha portata con l'acqua dal legno col respiro.

Proverbi 27,10
Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre, non entrare nella casa di tuo fratello nel giorno della tua disgrazia. Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
Il male che brucia nei corpi si vedrà uscire.
Dell'Unico dentro sarà la rettitudine che la maledizione finirà.
La forza dentro riporterà.
A casa saranno alla fine con l'Unigenito a vivere.
L'affliggere del serpente finirà.
A casa li riporterà dal Padre un giorno l'Unigenito.
Saranno giudicati, nel cuore li porterà a casa risorti.
Retti, puri con i corpi e dentro a vivere l'Unigenito li chiuderà con i corpi in seno.

Proverbi 27,11
Sii saggio, figlio mio e allieterai il mio cuore e avrò di che respingere a colui che mi insulta.
Chiusi così i viventi dal Figlio saranno portati alla gioia.
Nel cuore saranno portati dall'Unico.
Il dono a casa dal mondo dalle tombe guariti saranno dalla Parola.

Proverbi 27,12
L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano.
Si vedono col corpo portarsi i viventi.
Nel corpo dell'Unigenito entreranno a pascere.
L'invierà dal foro il Crocefisso guariti tutti dall'Unico.
Saranno a vivere aldilà portati dagli angeli a coabitare da simili.

Proverbi 27,13
Prendigli il vestito perché si è fatto garante per uno straniero e tienilo in pegno per gli sconosciuti.
Li ha versati in grembo in cammino.
L'impuro con la rettitudine ha spazzato dalle moltitudini.
Queste col corpo ha portate a casa dell'Eterno dagli angeli.
L'Agnello fu al mondo da fune, fuori li ha portati.

Proverbi 27,14
Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce gli sarà imputato come una maledizione.
I viventi dentro al corpo retti il Pastore porta a casa.
A versare li porterà dal Potente in cammino.
Dalla porta li recherà del cuore.
Al mattino usciranno alla luce.
Così sarà per i viventi la maledizione finita.
Dalle tombe risorti a casa con potenza li ha condotti.

Proverbi 27,15
Il gocciolare continuo in tempo di pioggia e una moglie litigiosa si rassomigliano;
Alla porta del Potente il Verbo dal cuore li ha portati.
Col corpo alla porta di casa sono stati portati i viventi.
Serrati erano nel corpo.
Li conduce dall'Unico risorti.
Puri dal giudizio sono i viventi.
Angeli luminosi alla fine li ha portati dal mondo.

Proverbi 27,16
chi la vuol trattenere, trattiene il vento e raccoglie l'olio con la mano destra.
Su nella persona sono dal mondo saliti nel Verbo.
Angeli col corpo ha recati dalle tombe l'ottavo (giorno).
Alla destra li ha portati il diletto dell'Unico.

Proverbi 27,17
Il ferro si aguzza col ferro e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
Del Figlio nella ferita del cuore dentro col corpo questi guizzando si sono chiusi.
Alla porta ha condotto gli uomini a stare dall'Uno.
Della Parola angeli sono.
Da pastore li ha portati.

Proverbi 27,18
Il guardiano di un fico ne mangia i frutti, chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
Inviati dalle angustie finalmente ai pascoli sono dell'Unico.
Tutti dal Verbo col corpo sono usciti.
Li ha portati alla luce dalle amarezze.
Dall'Unigenito i giudicat sono stati, ha portate ad esistere le moltitudini.

Proverbi 27,19
Come un volto differisce dall'altro, così i cuori degli uomini differiscono tra loro.
Così i viventi sono a vivere entrati nel Verbo.
Angeli sono del Vivente.
Potenti nelle persone sono.
Dalla piaga inviati dal cuore escono dall'Uomo/Adamo (la moglie del nuovo Adamo) dal Potente gli uomini.

Proverbi 27,20
Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai, così non si saziano mai gli occhi dell'uomo.
Risorti col corpo li ha portati dal Padre.
Ha sbarrato al mondo il contrario.
Alla fine l'ha bruciato.
Dall'essere umiliati e dalle rovine, dai lamenti del mondo gli uomini dal Potente Unico alla fine del settimo (giorno) con gli angeli escono.

Proverbi 27,21
Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per l'oro, così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
I viventi purificati dal serpente al trono il Verbo ha condotto.
Arso dai corpi il serpente, nella ferita entrati dentro porta gli uomini dal Potente.
Al volto sono da vivi il lodare a portargli.

Proverbi 27,22
Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio tra i grani col pestello, non scuoteresti da lui la sua stoltezza.
L'Unigenito i morti alla fine retti ha recato con la risurrezione.
Venuto al mondo, all'Unico li ha condotti.
Sono stati nel cuore dalla piaga del crocefisso di sabato a portarsi.
Retti rigenerati sono stati dal Verbo che li ha condotti nell'arca in alto.
È stato il serpente dall'Unigenito finito.
In un buco ha portato il capo dei misfatti.
La forza è stata riportata nei corpi.
A tutti l'ha portata.

Proverbi 27,23
Preoccupati del tuo gregge, abbi cura delle tue mandrie,
È stato sbarrato il tempo.
Alla conoscenza della Persona è il gregge retto.
Sorto è dal colle, a casa la sposa dell'Eterno col corpo è viva.

Proverbi 27,24
perché non sono perenni le ricchezze, né un tesoro si trasmette di generazione in generazione.
Così sono dal potente Dio fanciulli al rifugio.
Ai pascoli dell'artefice, questi dal corpo partoriti li ha portati col corpo a dimorare.

Proverbi 27,25
Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova e si raccolgono i foraggi dei monti;
A rivelarsi chiuso in immagine si porta con gli angeli.
Il c orpo l'Unico tra grida di giubilo del risorto Unigenito porta.
Bello in pienezza il Volto reca a vedere ai rapiti portati alla fine del mondo in alto.


Proverbi 27,26
gli agnelli ti danno le vesti e i capretti il prezzo per comprare un campo,
Retti a casa risorti, recisa la vergogna, così ha portati i viventi dalle tombe.
Ad ereditare, dalla porta usciti del tempo, li ha condotti per mano l'Essere Vivente.

Proverbi 27,27
le capre latte abbondante per il cibo e per vitto della tua famiglia e per mantenere le tue schiave.
Portati per mano sono stati chiusi nel cuore.
Si vede da questi essere stato reciso il veleno.
Tutti dalla guerra a casa sono.
Dall'oppressione li ha portati alla vita.
Risono i viventi per la potenza fanciulli, portati dal Crocifisso ad essere retti.

PROVERBI CAPITOLO 28- DECRIPTAZIONE
Proverbi 28,1
L'empio fugge anche se nessuno lo insegue, mentre il giusto è sicuro come un giovane leone.
L'angelo (ribelle) in un buco ha portato e l'ha annullato dai corpi.
Per aiutare ha soffiato dai corpi col fuoco il peccare.
Li ha portati giusti essendoci stata dalla piaga la rettitudine.
Dal Verbo è stata fatta ragione, nel cuore li ha chiusi.

Proverbi 28,2
Per i delitti di un paese molti sono i suoi tiranni, ma con un uomo intelligente e saggio l'ordine si mantiene.
Dentro del superbo l'agire l'Unigenito dai corpi ha arso.
È stata nei viventi bruciata nei corpi la forza della perversità.
Dentro l'uomo rivive l'intelligenza sono stati ammaestrati.
Retti angeli un fiume sono di retti.

Proverbi 28,3
Un uomo empio che opprime i miseri è un pioggia torrenziale che non porta pane.
In cammino resi puri dalla risurrezione portata in azione, risvegliata la potenza, risono vivi i viventi.
Nel cuore col corpo, nel foro stretti, il Verbo li portati dall'Unico.
Sono angeli guizzati dalle tombe vivi.

Proverbi 28,4
Quelli che violano la legge lodano l'empio, ma quanti osservano la legge gli muovono guerra.
Si vedono questi dentro essere dal Crocefisso portati nel corpo dal mondo.
A stare a lodare li conduce con i corpo risorti.
Per il peccare ha bruciato il ribelle.
Alla fine li porta col corpo fuori a stare dalla guerra.
Li conduce a casa vivi.

Proverbi 28,5
I malvagi non comprendono la giustizia, ma quelli che cercano il Signore comprendono tutto.
Per incontrarlo con i canti in alto dell'Unico sono a casa.
Sono stati dal sonnecchiare risorti pel soffio dal cuore portato.
La vita da dentro ha versato il dono il Signore.
Sarà a stare a casa a stare con gli angeli la sposa.

Proverbi 28,6
Meglio un povero dalla condotta integra che uno dai costumi perversi, anche se ricco.
Bella, col corpo risorto, dal mondo ha portato la sposa a casa pura.
Ha portato ai viventi nell'oppressione del demonio nei corpi la rettitudine.
Sono i viventi condotti dal mondo portati dall'Unico a sentire i canti.

Proverbi 28,7
Chi osserva la legge è un figlio intelligente, chi frequenta i crapuloni disonora suo padre.
L'energia ha portato giù nei corpi.
La fine ha portato di Raab.
Angeli i viventi a casa sono ai pascoli col pastore.
Rimosso il serpente è stato dai viventi.
È la sposa dell'Essere Vivente che dal Padre è stata portata.

Proverbi 28,8
Chi accresce il patrimonio con l'usura e l'interesse, lo accumula per chi ha pietà dei miseri.
Vivi col corpo a casa fuori dal mondo ha recato il frutto nella cella (del Tempio del proprio corpo) dentro alla fine dal corpo nel Tempio del Potente.
Alla ricchezza ha inviato i poveri esseri viventi.
Sono radunati con gli angeli portati.

Proverbi 28,9
Chi volge altrove l'orecchio per non ascoltare la legge, anche la sua preghiera è un abominio.
Dalla prova sono col corpo dall'Unico.
Questi, dal sonnecchiare risorti, nel seno il Crocefisso li ha portati.
Nel corpo entrati in cammino gli uomini, il Verbo con potenza tutti porta alla fine.
Li conduce a vedere la casa dal mondo.

Proverbi 28,10
Chi fa traviare gli uomini retti per una cattiva strada, cadrà egli stesso nella fossa, mentre gli integri possederanno fortune.
Liberati, in cammino entrati, sono col principe.
Sono vivi dentro protetti dal corpo dell'Agnello.
Dalla caligine della fossa portati da Lui ad essere al Volto.
Condotti al Potente, recati puri sono i viventi.
Sono dal Vivente, sono per ereditare portati nel cuore, condotti a casa.

Proverbi 28,11
Il ricco si crede saggio, ma il povero intelligente lo scruta bene.
Nelle tombe ai viventi dentro le rovine l'energia sarà riportata delle origini.
Da Gesù la risurrezione sarà ai corpi portata.
Ai poveri la vita dentro sarà inviata.
Saranno dalle tombe rovesciati i corpi, angeli recherà.

Proverbi 28,12
Grande è la gioia quando trionfano i giusti, ma se prevalgono gli empi ognuno si nasconde.
A casa in giubilo giusti sono dei viventi le moltitudini del mondo.
Alla fine il Verbo alla felicità li porta dentro risorti.
Dai corpi bruciato con ardore è stato dal chiuso il superbo dall'uomo.

Proverbi 28,13
Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo; chi le confessa e cessa di farle troverà indulgenza.
I viventi al trono del Verbo alla luce si vedono essere portati.
Il serpente dall'Unigenito è stato arrostito.
È stato rinchiuso e nei viventi ha portato a sbarrare la perversità.
Si vedranno questi a casa, lo saranno per misericordia.

Proverbi 28,14
Beato l'uomo che teme sempre, chi indurisce il cuore cadrà nel male.
Beati sono gli uomini a vivere col Verbo dall'Uno.
Puri sono, dal sepolcro versati risorti.
Entrò la potenza dentro e fu il soffio portato al serpente, da dentro il male uscì.

Proverbi 28,15
Leone ruggente e orso affamato, tale è il malvagio che domina su un popolo povero.
Dall'Unigenito col corpo sono gli angeli del mondo portati alla porta di casa.
Il fuoco ha portato per abbattere l'erba cattiva del serpente malvagio.
In olocausto, ne cessò la potenza. (Matteo 30b "Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla, il grano invece riponetelo nel mio granaio.")

Proverbi 28,16
Un principe privo di senno moltiplica le vessazioni, ma chi odia la rapina prolungherà i suoi giorni.
Con l'energia in cammino sono stati sospinti nel foro del corpo.
Nell'arca li ha portati ad abitare il Crocefisso.
Questi le moltitudini in seno risorte ha versato.
Le porta tutte ai luminosi pascoli che ci sono a casa su a vedere.
Dal Nilo saranno alle Pleiadi gli esseri viventi.
(Cioè li porterà con l'arca come nave con cui i Faraoni pensavano di fare il viaggio dei morti alla risurrezione per la traversata del cielo, dal Nilo alle Pleiadi.)

Proverbi 28,17
Un uomo perseguitato per omicidio fuggirà fino alla tomba; nessuno lo soccorre.
Dagli uomini si vede lasciato il sangue.
L'anima eterna così nel corpo è stata per l'energia portata alla pienezza.
Da Dio sono perfetti, retti sono stati dentro portati.

Proverbi 28,18
Chi procede con rettitudine sarà salvato, chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto.
Dal mondo li ha portati in cammino.
Perfetti sono i viventi per Gesù che li ha portati da angeli ad agire.
Ha abbattuto il demonio dai corpi.

Per la rettitudine risono in vita belli.
Ha portato nel cuore i fratelli il Crocefisso.

Proverbi 28,19
Chi lavora la sua terra si sazierà di pane, chi insegue chimere si sazierà di miseria.
Il Servo da Adamo alla fine ha portato ad essere nel settimo (giorno) il serpente.
Il veleno e la ribellione dal frutto sorse.
Fu a giurarlo, i corpi sarebbe stato a risorgere.

Proverbi 28,20
L'uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi si arricchisce in fretta non sarà esente da colpa.
Dall'Unigenito sono stati risorti i popoli portando l'energia.
Ha recato alla fine nei corpi la rettitudine.
Figli retti li ha portati così alla fine e li ha sottratti dal mondo.
Si vedono alla luce stare.
Dai corpi il serpente ha annullato, l'ha abbattuto nel mondo.

Proverbi 28,21
Non è bene essere parziali, per un pezzo di pane si pecca.
Entrati così col corpo, dal Verbo inviati sono alla pienezza.
Nel cuore li porta a casa e si vede il serpente contorcersi.
Rinchiuso vivo è stato.
Il soffio ha arso l'impudico dai corpi.

Proverbi 28,22
L'uomo dall'occhio cupido è impaziente di arricchire e non pensa che gli piomberà addosso la miseria.
Sul serpente, che al mondo portò l'energia nell'uomo del male e con l'agire l'opprimere recò, una potente calamità ha agito con vigore.
Chiuso in un buco dai corpi è stato dentro dall'Unigenito inviato.

Proverbi 28,23
Chi corregge un altro troverà infine più favore di chi ha una lingua adulatrice.
A impoverirsi fu chiudendosi nell'uomo l'Unigenito.
Rientrò in un corpo l'esistenza della grazia che c'era stata nei viventi.
Giù dei popoli la malattia è stata arrostita.
Un fuoco ha portato energico.

Proverbi 28,24
Chi deruba il padre o la madre e dice: Non è peccato; è compagno dell'assassino.
Per la superbia questi del serpente l'Unigenito da casa fu a portarsi, e dalla madre si portò e in vita col corpo fu inviato dal superbo e agì da compagno (dell'uomo).
Lui, il Potente per l'uomo liberare nel mondo fu in croce.

Proverbi 28,25
L'uomo avido suscita litigi, ma chi confida nel Signore avrà successo.
Nel corpo si chiuse il Figlio.
Al superbo fu a muovere la lite.
Si portò dentro per amore nella prigione in azione.
Dal serpente fu la calamità ad esistere, lo sbarrò col fuoco energico.

Proverbi 28,26
Chi confida nel suo senno è uno stolto, chi si comporta con saggezza sarà salvato.
A casa li porta per amore in seno.
Nel cuore li porta dal mondo l'Unigenito al trono.
Sono accompagnati, portati in cammino dentro chiusi.
Retti i viventi entrano da Lui; sono salvati.

Proverbi 28,27
Per chi dà al povero non c'è indigenza, ma chi chiude gli occhi avrà grandi maledizioni.
L'energia ha recato al drago potente.
Dai corpi l'ha bruciato, l'ha annullato.
Al rifugio li porta in alto l'Altissimo in seno.
Sono dagli angeli ad essere portate le moltitudini a centinaia con i corpi portati dal Crocifisso.

Proverbi 28,28
Se prevalgono gli empi, tutti si nascondono, se essi periscono sono potenti i giusti.
A casa risorti con i corpi la luce a vedere sono i viventi.
È stato dal foro del Crocefisso che i corpi degli uomini ha portato a casa dal Padre alla porta vivi.
Sono state le moltitudini portate dal Giusto.
Sono dal Vivente.

PROVERBI CAPITOLO 29 - DECRIPTAZIONE
Proverbi 29,1
L'uomo, che rimproverato, resta di dura cervice sarà spazzato all'improvviso e senza rimedio.
Dall'Unigenito sono stati risorti alla fine retti dalle tombe portati puri.
Abbattuto dal fuoco uscì il nemico.
Dal soffio in un istante è stato bruciato dentro i corpi, l'ha portato al nulla.
Viventi ha guarito.

Proverbi 29,2
Quando comandano i giusti, il popolo gioisce, quando governano gli empi, il popolo geme.
A casa le moltitudini ha portato alla fine, tra i giusti sono a vivere.
Sono nella gioia entrate.
I popoli a casa liberati dal serpente empio sono dall'Unigenite guidate a vedere il Vivente.

Proverbi 29,3
Chi ama la sapienza allieta il padre, ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio.
Gli uomini per amore dalle tombe retti in vita riescono.
Sono stati risorti.
Percosse dentro sono state portate col bastone al male.
Fuori da questi l'ha condotto.
Ad abitare alla fine sono dal Padre.
Li ha aiutati ad uscire, li ha portati dagli angeli.

Proverbi 29,4
Il re con la giustizia rende prospero il paese; l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina.
La vita del serpente ha spento col fuoco il Verbo.
I cuori ha spazzato dei viventi.
Sono alla porta dell'Unico nel corpo su portati dall'Unigenito.
Sono stati risorti alla fine col corpo.
Dalla morte sono stati rigenerati.
Nei gironi degli angeli entrano.

Proverbi 29,5
L'uomo che adula il suo prossimo gli tende una rete per i suoi passi.
(Ri)diventati forti i viventi, la malattia ha rovesciato.
Con azione potente il male con la perversità dai corpi ha bruciato completamente nel tino col fuoco.
In alto dal Verbo i popoli sono stati portati.

Proverbi 29,6
Sotto i passi del malvaagio c'è un traboccchetto, mentre il giusto corre ed è contento.
A casa col Verbo risorti si vedono gli uomini.
Dal male, dalle insidie li ha portati giusti.
Sono a saziarsi nei pascoli della gioia.

Proverbi 29,7
Il giusto si prende a cuore la causa dei miseri, ma l'empio non intende ragione.
Sono stati riconosciuti giusti nel giudizio i poveri esseri viventi.
L'empio serpente era nemico, li opprimeva con la conoscenza della croce.

Proverbi 29,8
I beffardi mettono sottosopra una città, mentre i saggi placano la collera.
L'Unigenito per il debito del serpente li ha stabilti angeli belli.
All'annunciare si versarono coi corpi a riesistere.
Fuori li avrà portati dalle tombe.
Retti a rivivere saranno i viventi.
Saranno risorti, sarà dentro a riportarsi l'originario soffio.

Proverbi 29,9
Se un saggio discute con uno stolto, si agiti o rida, non vi sarà conclusione.
Gli uomini dalle tombe così in vita riinvierà per la risurrezione il Verbo.
Dal cuore veverranno guai col fuoco che l'Unico porterà all'esistenza del serpente e dai corpi lo tirerà fuori portando a riaccendere la legge.
Portati dall'Unigenito saranno da angeli guidati alla fine.

Proverbi 29,10
Gli uomini sanguinari odiano l'onesto, mentre i giusti hanno cura di lui.
Dall'Unigenito per il debito del sangue i viventi furono tolti via.
Ai pascoli portati perfetti e onesti.
Saranno a vivere portati a casa.
Versati simili agli angeli, del Volto alla luce li porterà.

Proverbi 29,11
Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo, il saggio alla fine lo sa calmare.
Tutti col corpo ha riportati.
Dalle tombe riportati sono stati condotti su ad essere dall'Unico al trono.
Sono accompagnati dai sapienti.
Dentro con l'Unigenito in lini bianchi sono seduti, per grazia entrati.

Proverbi 29,12
Se un principe da ascolto alle menzogne, tutti i suoi ministri sono malvagi.
A vivere in pace versati alla luce sono ad abitare in alto con la Parola.
La menzogna con la vergogna brucerà dai corpi.
Alla fine porterà l'empietà dagli esseri viventi.

Proverbi 29,13
Il povero e l'usuraio si incontrano, è il Signore che illumina gli occhi di tutti e due.
Dai corpi la falsità è stata bruciata con l'oppressione dalla rettitudine.
Alla destra del Verbo camminano da simili i viventi.
Sono ai pascoli inviati, sono alla luce con gli angeli a stare, usciti a vivere col Signore.

Proverbi 29,14
Un re che giudica i poveri con equità rende saldo il suo trono per sempre.
Il re ha giudicato.
A casa per la fede i poveri esseri viventi al trono li recherà.
Dal Potente per sempre saranno stabiliti.

Proverbi 29,15
La verga e la correzione danno sapienza, ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre.
Risorti a casa dal cuore ha portati dal mezzo dello spavento.
L'energia alle tombe così alla vita riusciranno portati ringiovaniti.
Liberati dal potente veleno, a casa sono alla luce dell'Unico a vivere portati.

Proverbi 29,16
Quando governano i malvagi, i delitti abbondano, ma i giusti ne vedranno la rovina.
Figli a casa ha riportato alla fine dall'empietà.
Risono vivi, sono le moltitudini uscite dal superbo dal peccare dall'insidia.
Versato è stato dai viventi da dentro il cascame.
Puri sono con i corpi dall'Unico portati.

Proverbi 29,17
Correggi il figlio e ti farà contento e ti procurerà consolazioni.
È stato il ribelle ucciso.
Portato è stato l'angelo (ribelle) ad essere rinchiuso.
Arso è stato il drago.
A vivere in Paradiso sono i viventi dal Potente con l'anima retta.

Proverbi 29,18
Senza la rivelazione il popolo diventa sfrenato; beato chi osserva la legge.
A casa dell'Unico sono degli angeli alla visione.
Sono stati dal Verbo col corpo a vederlo i popoli condotti.
I custodi della Toràh dal mondo tra i beati fuori ha portato.

Proverbi 29,19
Lo schiavo non si corregge a parole,comprende infatti, ma non obbedisce.
A casa per la Parola sono i viventi dal Potente Unico.
Sono stati portati alla pienezza col corpo dal Servo.
Retti sono essendo stati all'intelligenza portati dalla non obbedienza.

Proverbi 29,20
Hai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più da sperare in uno stolto che in lui.
Per vederlo sono alla fine gli uomini dall'Unico saliti alla casa.
Dalla Parola sono stati portati.
La croce da fune si aprì.
Guizzando così dal foro furono dal Potente da vivi per la vita ad abitare.

Proverbi 29,21
Chi accarezza lo schiavo fin dall'infanzia, alla fine costui diventerà insolente.
I viventi per il Verbo da innocenti vivono.
Ringiovaniti il Servo li ha portati e i fratelli nel corpo sono stati dal Crocefisso portati.
Sono entrati, sono usciti, i viventi racchiusi li ha portati così. ("Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo." Giovanni 10,9)

Proverbi 29,22
Un uomo collerico suscita litigi e l'iracondo commette molte colpe.
I guai col fuoco dell'ira sono in cammino dal corpo usciti dai viventi per l'impuro.
Per l'energia portata dentro in azione, dalle tombe vive escono le moltitudini.
Dal Verbo risorte si vedono.

Proverbi 29,23
L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione, l'umile di cuore ottiene onori.
In cammino l'Unigenito porta alla fine l'uomo dalla croce sulla collina nuda dal Potente ad abitare.
Ha portato a bruciare col soffio il serpente dai corpi.
Li ha riportati dalle tombe ad esistere integri, retti, gloriosi.

Proverbi 29,24
Chi è complice del ladro, odia se stesso, egli sente l'imprecazione, ma non denuncia nulla.
Dal mondo li ha portati dal Potente.
Ha versato i popoli ai giardini di casa da simili agli angeli.
L'Unigenito l'energia ha soffiato per la distruzione del serpente che uscirà dall'esistenza. Nel settimo (giorno) gli ha portato il 'no'.
L'affliggere è stato sbarrato.

Proverbi 29,25
Il temere gli uomini pone in una trappola; ma chi confida nel Signore è al sicuro.
Chiusa nel corpo la legge divina nell'uomo è stata alla fine.
L'energia ai viventi ha versata per ritornare.
Li ha portati nel cuore in grembo.
Dal Signore sono stati innalzati.

Proverbi 29,26
Molti ricercano il favore del principe, ma è il Signore che giudica ognuno.
Le moltitudini sono dal Vivente.
A vivere a casa ha versato risorti i viventi.
Del Verbo angeli sono.
Ha tolto via il serpente e la vita il Signore ha liberato.
Col soffio l'ha spazzato dall'esistenza col fuoco.

Proverbi 29,27
L'iniquo è un abominio per i giusti e gli uomini retti sono in abominio ai malvagi.
L'errore dentro ha finito.
Giusti sono in vita gli uomini.
Il peccare del serpente ha portato alla fine.
Si vede tagliato a pezzi arso.
Si rivede la retta via.

a.contipuorger@gmail.com

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