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ATTESA DEL MESSIA...

 
AMORE, NAVICELLA DELL'UOMO NUOVO,
ASTRONAUTA DEL CIELO

di Alessandro Conti Puorger
 

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L'IPERSPAZIO E L'UOMO INTERIORE »

SALIRE SULLA NAVICELLA SPAZIALE
Molti fenomeni descritti nella Bibbia ivi comprese le teofanie, lette con fantasia, potrebbero essere considerati fenomeni extraterrestri suscettibili di venire esaminati secondo i parametri fissati da Josef Allen Hynek, il grande ufologo, che ha classificati i tipi di avvistamenti ed incontri come in appresso:

  • Luci Notturne - LN - fenomeni aerei anomali notturni.
  • Dischi diurni - DD - fenomeni aerei anomali diurni.
  • Radarici - R - fenomeni aerei anomali riscontrati anche da radar.
  • Radar-Visuali - RV - fenomeni aerei anomali con visione di particolari.
  • Incontri Ravvicinati I tipo - IR1 - oggetti volanti anomali a distanza ravvicinata con visione di particolari.
  • Incontri Ravvicinati II tipo - IR2 - oggetti volanti anomali a distanza ravvicinata in cui vi è un'interazione dell'oggetto con l'ambiente e osservatore.
  • Incontri Ravvicinati III tipo - IR3 - oggetti volanti anomali a distanza ravvicinata nelle quali oltre all'oggetto vengono osservati esseri viventi intelligenti che interagiscono con l'osservatore.
  • Incontri Ravvicinati IV tipo - IR4 - come sopra con osservatore che sale a bordo dell'UFO.
Sarebbe interessante inserire in questa classifica gli avvistamenti della Bibbia.
Ad esempio, per far comprendere, consideriamo alcuni fenomeno descritti:
  • "Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento" (Luca 2.9) sarebbe un IR3.
  • "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo" (Matteo 2,2) sarebbe un IR1.
  • "...un uragano avanzare dal settentrione... un turbinio di fuoco... un balenare di elettro incandescente. Al centro apparve la figura di quattro esseri animati... Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro..." (Ezechiele 1,4-13) sarebbe un IR3.
  • "Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo." (2Re 2,11) sarebbe un IR4.
L'attesa del cristiano è che torni il Signore Gesù e ci porti via con lui nel suo Regno, Lui sarà la nostra navicella:
  • "...mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi... due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero... Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo." (Atti 1,9-11)
  • "Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo." (Marco 13,26s)
Il sommo Dante conclude così la Divina Commedia "L'amor che move il sole e l'altre stelle" (Paradiso XXXIII, 145)
È percorrendo le vie dell'amore che il Creatore ha lasciato seminato ovunque a cemento della sua opera che si può andare oltre il tempo ad iper velocità e si può entrare a conoscere i segreti del Creatore.
Occorre entrare in un trasformatore che c'inserisca dal parametro tempo alla dimensione profondità di Dio, quindi nell'eternità.
Questa navicella è l'amore di Dio, che permette di entrare nelle Sue profondità.
Su questa navicella, anche se il viaggio è lungo, non termina con la morte.
Al riguardo dell'amore più forte della morte propongo le seguenti citazioni:
  • "Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione:le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio." (Cantico dei Cantici 8,6.7)
  • "Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti." (Sapienza 3,9)
  • "Beati coloro che ti videro e che si sono addormentati nell'amore! Perché anche noi vivremo certamente." (Siracide 48,18)
La prima volta che si trova il verbo amare nella Bibbia è in occasione del sacrificio o "Akedah" di Isacco:

"Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: Abramo, Abramo! Rispose: Eccomi! Riprese: Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò." (Genesi 22,1-2)

È significativo che Abramo, come il primo uomo, viene messo alla prova.
La prova è sugli affetti più cari, ovviamente Dio non voleva la morte di Isacco, ma la morte in Abramo dei sentimenti falsi per il figlio primogenito che veniva idolatrato dal padre, infatti, nel Vangelo di Matteo si legge:

"...chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà." (Matteo 10, 37b-39)

Perdere la vita davanti agli occhi del mondo per Cristo, è spendere la propria vita per Lui, chi fa ciò ha sentito che è amato, infatti:

"Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: Io amo Dio, e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello." (1Giovanni 4,19-21)

La risposta di Dio fu inequivocabile:

"Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, io ti benedirò con ogni benedizione... Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce." (Genesi 22,16-18)

San Paolo commenta:

"...perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede." (Galati 3,14)

infatti, Cristo nella carne è figlio di Abramo.

Tutta la storia di salvezza portata avanti con Abramo e la sua discendenza è spinta dall'amore, come rivela ad Isacco:

"E in quella notte gli apparve il Signore e disse: Io sono il Dio di Abramo, tuo padre; non temere perché io sono con te. Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza a causa di Abramo, mio servo". (Genesi 26,24)

I termine esatto usato è "ba'abur" che si può tradurre: a causa di Abramo, per amore di Abramo, per i meriti di Abramo.
Il grano, il prodotto della terra è anche detto "'abur" infatti in Giosuè si legge dopo l'attraversamento del Giordano: "Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione..." (Giosuè 5,11)
C'è perciò uno stretto collegamento con Abramo, il sacrificio d'Isacco, i meriti d'Abramo e la Pasqua.

Come possiamo renderci conto dell'amore, come può avvenire l'incontro?
Sentiamo San Paolo grande esploratore dell'amore intergalattico del Creatore:

"Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno." (1Corinzi 2,11-15)

In definitiva o si ha o non si ha, e averlo non è un merito, ma solo la risposta ad una richiesta che occorre inoltrare, come fare il numero telefonico e attendere con pazienza.
Abbiamo in noi come un radar che pur se immersi nello spirito del mondo, se non lo teniamo spento, ci fa comprendere quando è il momento che la navicella spaziale dello Spirito del Signore ci viene incontro e, con una immagine allegorica, ci fa salire a bordo.
Cristo, per incontrarci prese tale astronave ed entrò nel mondo con l'aiuto di Maria, la stazione spaziale che s'era preparato per amore:

"Le rispose l'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio." (Luca 1,35)

Questa navicella nel Vangelo di Giovanni da Gesù è chiamata il "Consolatore", ma è appunto lo Spirito Santo, quello che viene del Padre e dal Figlio e che ha portato il Figlio nel mondo a Maria:
  • "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre..." (Giovanni 14,16)
  • "Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto." (Giovanni 14,26)
  • "Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza..." (Giovanni 15,26)
  • "Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò." (Giovanni 16,7)
La navicella era stata inviata in esplorazione sulla terra anche nei tempi antichi.
Dice la Prima Lettera di Pietro:

"Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che dovevano seguirle." (1Pietro 1,10s)

Prova è l'amore cantato al Signore nei Salmi sotto l'impulso dello Spirito Santo:
  • "Alleluia. Lodate il Signore, popoli tutti, voi tutte, nazioni, dategli gloria; perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno." (Salmi 17)
  • "È bello dar lode al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunziare al mattino il tuo amore e la tua fedeltà lungo la notte, sull'arpa a dieci corde e sulla lira, con canti sulla cetra." (Salmi 92,1-3)
  • "Amore e giustizia voglio cantare, voglio cantare inni a te, o Signore." (Salmi 101,1)
  • "Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore." (Salmi 103,8)
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