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ATTESA DEL MESSIA...

 
CALEB FIGLIO DI IEFUNNE, LO SCOUT AMICO DI GIOSUÈ

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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SPARTIZIONE DEI TERRITORI
Se si pone verso il 1220-1225 a.C. sotto il faraone Merenptah l'esodo o fuga dall'Egitto dopo la morte dei primogeniti degli egiziani compreso l'erede al trono, nello stesso anno, secondo il racconto della Torah, ci fu la teofania sull'Horeb e da Qades-Barnea, ai confini meridionali della Terra Promessa, Mosè mandò in avanscoperta i dodici esploratori.
Iniziano, quindi, i 40 anni di peregrinazione nel deserto e di scontri con le tribù beduine e verso il 1180-1185 a.C., solo dopo la morte di Mosè sul monte Nebo, Giosuè poté entrare nella terra promessa ed iniziare la guerra di conquista.
Siamo all'epoca dell'invasione dei popoli del mare che tentarono di penetrare in Egitto alla fine della XIX dinastia sotto il faraone Merenptah e all'inizio della XX dinastia durante il regno del faraone Ramesse III.
Un'iscrizione di Merenptah del 1225 a.C. che ricorda la vittoria su popoli invasori, un'alleanza tra tribù di Libi e i "popoli del mare", costituiti da gruppi Kawasha - Tursha - Sherdi o Shardana - Shecles (Achei-Etruschi-Sardi-Siculi) e il testo cita pure Israele, unico caso di quel epoca che ne fa menzione. ("La risurrezione dei primogeniti")
Nel tempio funerario di Ramesse III a Medinet Habu (Tebe) c'è un'iscrizione su una vittoria navale avvenuta 25 - 30 anni più tardi da parte di navi comandate da Ramsete III sui popoli del mare, atto conclusivo che fermò una seconda invasione dell'Egitto, che aveva già provocato distruzioni città di Ittiti e di Mitanni da parte di quei popoli alleati questa volta con i Filistei o "Peleset" provenienti da Cipro e c'erano pure i "Danuna" o "Denyen", ossia gli Shardana.

La segnalazione degli 85 anni di Caleb ci porta a concludere che la spartizione di circa i 2/3 delle terre di Canaan si attuò verso il 1175 a.C..

le 12 Trubł Schematicamente questa piantina mostra la ripartizione per tribù del territorio.
I Daniti la tribù d'Israele che prese il nome da Dan, il quinto figlio di Giacobbe avuto da Bila, serva di Rachele madre di Giuseppe e Beniamino, ricevettero una porzione di terra con sbocco sul mare vicino alle terre di Beniamino (Giosuè 19,40s) da dove poi furono cacciati dagli Amorrei e dai Filistei (Giudici 1,34s e 13-18) e migrarono al nord verso il Libano.
I Leviti ebbero città isolate sparse in tutto il territorio, dette anche città rifugio.
Tra le tribù nettamente "Egiziane", cioè più entrate nello spirito della cultura egizia, oltre a quelle nate da Giuseppe vicerè d'Egitto, cioè Efraim e Manasse, e quella dei Leviti, di cui Mosè fu un grande esponente, anche lui principe egiziano, si debbono annoverare pure i Daniti che debbono aver avuto incarichi nel regno dei faraoni.
Ora, tra le guardie scelta di Ramses II nella battaglia di Qadesh c'erano anche gli Shardana, Sher-Dan, cioè Principi di Dan (Guido, Margaret, "The Sardinians", 1963), tra questi si pensa fossero associati i Daniti, amanti dell'arte della guerra.
Sulla bellicosità di tale tribù anche nella benedizione di Giacobbe nel libro del Genesi si trova un cenno:

"Dan giudicherà il suo popolo come ogni altra tribù d'Israele. Sia Dan un serpente sulla strada, una vipera cornuta sul sentiero, che morde i garretti del cavallo e il cavaliere cade all'indietro." (Genesi 49,16s)

Il Serpente alato era il simbolo degli SHER-DAN e Mosè lo fece issare su un'antenna un "serpente di bronzo" forse l'insegna dell'accampamento dei DAN. Le tribù di Israele conservarono il Serpente di Bronzo nel santuario di Dan, facendone oggetto di Culto, finché il re di Juda Ezechia lo fece distruggere.
I Daniti si mischiarono con i fratelli "Fenici" che erano che i Popoli del Mare ivi stabilitisi nelle antiche invasioni e dall'unione dei Popoli del Mare e dei Cananei nacque la Nazione fenicia" cosicché Ebrei e Fenici erano popoli fratelli, entrambi provenivano dal Sinai.
Quando fu da costruire il Tempio, Salomone, infatti, chiese aiuto e consulenza a Hiram di Tiro, e furono impiegati architetti discendenti di chi un tempo aveva edificato le regge micenee e i palazzi cretesi.
I Daniti non sono però elencati nel libro dell'Apocalisse (capitolo 7) tra le tribù d'Israele, mentre vi è elencato Giuseppe in sostituzione di Efraim.
Tra i Daniti, famoso, è l'eroe e giudice Sansone.

Attorno al 1155 a.C. morto Giosuè, inizia l'epoca dei Giudici con Otniel, nipote di Caleb, primo giudice eletto dalla tribù di Giuda (Giudici 3,7-11) contro il re di Mari o Aram, Cusan-Risataim nell'Alta Mesopotamia che per 8 anni oppresse il paese.

Ritorniamo ora a Caleb.
Abbiamo visto che dice chiaro e tondo a Giosuè che vuole la zona di Ebron, ove Dio aveva parlato ad Abram e gli aveva promesso terra e discendenza.
Così recita il libro della Genesi:

"Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Alzati, percorri il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te. Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore." (Genesi 13,14-18)

Ebron, in ebraico deriva dal radicale del verbo congiungere, aderire, mettersi insieme, associarsi, quindi "comunione" e ci dice come Caleb desiderasse restare sempre unito con la volontà di Dio perciò col suo operare i rende testimonianza alla fedeltà, alla bontà e alla potenza di Dio.

le tombe di Caleb Ebron detta anche "Kiriat-Arba, cioè Ebron" (Genesi 23,2) è il paese più alto della Palestina, 927 metri s.l.m. e si trova a 30 Km a sud di Gerusalemme.
Abramo vi abitò per vari anni e quando vi morì la moglie Sara comprò l'unico terreno della terra promessa che possedeva (Genesi 23,2-20), la grotta di Mamrè ove la seppellì.
Vi abitarono anche Isacco e Giacobbe (Genesi 35,27 e 37,14) e in quella grotta vi furono pure sepolti Abramo, Isacco, Rebecca, Lea e Giacobbe.

Il già richiamato commentatore dell'XI secolo Rashì, osserva che tutti e dodici gli esploratori partirono dal Neghev, ma poi il testo al singolare dice, egli arrivò a Hevron (Numeri 13,22) e commenta " Caleb andò lì da solo, ed egli si prostrò sulle tombe dei suoi patriarchi e matriarche, la grotta di Machpelaa Hevron..."
Tra i 12 c'era poi Johshua " Dio salva" che lo ispirava e Caleb era ispirato dalla storia nazionale dei fondatori della fede, da Abramo e gli altri patriarchi e non avevano paura di prendere possesso della terra a loro promessa e da dove in effetti provenivano essendo tutti discendenza di Abramo i cui figli nacquero in quella terra.
Gli altri esploratori invece erano distanti dal Sinai e dalla tradizione del patto e si sentivano piccoli, soli e senza forza davanti ai occhi dei loro nemici.

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