BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2012  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheAttesa del Messia - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA REGINA DEL SUD E SALOMONE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

LA MITICA TERRA DI KUSH »
IL RACCONTO BIBLICO DELL'INCONTRO CON SALOMONE »
IL RACCONTO ETIOPE DEL KEBRA NEGAST »
UNA VISIONE PRAGMATICA - MISSIONE COMMERCIALE »

LA TRADIZIONE EBRAICA SU LA REGINA DI SABA E SU SALOMONE
Questa Regina, venuta da lontano, da una terra misteriosa, fu ritenuta apportatrice d'arti magiche e sortilegi.
Si legge in un "midrash" che Salomone sarebbe stato avvisato dell'esistenza del regno di Saba e della sua regina da un uccello di cui capiva la lingua.
Probabilmente questi è il Tamarim del racconto del "Kebra Negast".
Questo discorso che Salomone conoscesse la lingua degli uccelli può nascondere il fatto che il nome Zippora, moglie di Mosè, vuol dire uccellino, come abbiamo visto era etiope e Mosè era stato là e conosceva la lingua.
Mosè rimase in contatto con Ietro che fu il primo esempio di uno straniero convertitosi al Signore e ciò sta ad asseverare che rimasero sempre contatti con l'Etiopia e, pur se s'andarono attenuando, rimase la nozione di quel popolo lontano e ricco.
Saba era paese pacifico, pieno d'oro bagnato dai fiumi del Paradiso; così lo descrive la Genesi (2,10-14), il cui racconto, secondo la tradizione, era noto ovviamente a Salomone: "Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate."
Il paese di Avìla e il paese d'Etiopia erano la terra di Madian affacciate sul ramo del Mar Rosso, Arabia saudita e Corno d'Africa.
Il "Dizionario Usi e Leggende ebraiche" di A. Unterman riporta che Salomone desiderava molto incontrare la regina e quando ella giunse lo trovò seduto in un palazzo con un pavimento di cristallo sotto cui scorreva acqua.
Spontaneamente per avvicinarsi, credendo di bagnarsi, la regina sollevò la gonna e mostrò le gambe.
Erano pelose... era una strega... la stessa Lilith.
Di ciò si trova poi cenno nel Corano.
Discorso allusivo, quello della scopertura dei piedi e dei peli, alle parti genitali.
Salomone però la sposò onde la casa reale etiope sostiene di discendere dall'unione Salomone - Regina di Saba.

Come dicevo, questa Regina venuta da lontano fu ritenuta apportatrice d'arti magiche e sortilegi, perché - dice il racconto biblico dell'incontro - venne a chiedere soluzioni di enigmi da parte della sapienza di Salomone.
La parola enigmi evoca il mistero e il mito antichissimo della Sfinge e di Edipo con i due quesiti:

  • 1° quesito: Qual era l'essere che cammina ora a quattro gambe, ora a due, ora a tre che, contrariamente alla legge generale, più gambe ha più mostra la propria debolezza? Risposta: l'uomo.
  • 2° quesito: Esistono due sorelle, delle quali l'una genera l'altra, e delle quali la seconda, a sua volta, genera la prima. Chi sono? Risposta: la notte e il giorno.
Edipo diede le risposte e la Sfinge, che opprimeva Tebe, fu domata.
Erano in definitiva indovinelli di cui si divertivano anche gli ebrei; si pensi, infatti, agli enigmi che in più occasioni propose Sansone nella sua storia.

Non è certo questo tipo d'enigmi che possono incuriosire tanto da far compiere un costoso lunghissimo viaggio come fu quello della carovana da Saba a Gerusalemme, pero la Sfinge un poco nel discorso c'entra.
Questa, alata, con corpo superiore di donna e l'inferiore di leone, è fusione di tre elementi, la forza dello spirito per le ali, ragione e sentimenti umani per la parte superiore del corpo e degli istinti animali per la parte inferiore.
Nel caso specifico Salomone è come la sfinge, in quanto in lui si trovano tutti gli elementi dello spirito, della ragione e degli istinti esaltati al massimo pur se amalgamati in modo ammirevole.
La regina, nel caso specifico, fa la parte di Edipo, sapute le risposte da Salomone in un certo senso gli portò via la potenza e quell'incontro sottolineò l'acme della potenza di Salomone poi, iniziò la decadenza; in seguito, infatti, alla morte di Salomone il regno d'Israele si sfasciò in due regni.
Ciò fu raccolto dalla tradizione che ritiene che quella Regina di fatto in se stessa si portò via il sangue regale di Salomone che era stato scelto da Dio quale Re e quindi in un certo senso fu lei stessa arca che portava un'alleanza eterna che Dio aveva fatto con Davide e la sua stirpe, tanto che poi questo sangue sarebbe stato capace di ereditare, sia pure subdolamente, l'Arca della Testimonianza.
Un po' come il mito del "sangre real" dei Merovingi.
Fu quella regina, sia pure involontariamente, un po' come Dalila che ricevuto il segreto della forza di Sansone , ne procurò la rovina. (Vedi: "Nella gloria, Sansone - piccolo sole - annuncia il Messia")
Sansone, si unì con una straniera che fu causa della sua rovina.
La filistea era Dalilà nel cui nome c'è la parola notte che richiama la figura del demone Lilith, il demone femminile della tradizione della cabala ebraica, temuta nell'immaginario popolare ebraico come demone notturno capace di portare danno ai bambini di sesso maschile e caratterizzata dagli aspetti negativi della femminilità: adulterio, stregoneria e lussuria.
Sarebbe quello il nome della prima donna creata, prima compagna femmina di Adamo uomo e precedente a Eva.
Il contrasto è evidente, lui "piccolo sole" e lei parente della notte.
Torniamo all'idea della Sfinge.
L'essere umano in effetti è come diviso in tre parti e ha in sé due divisioni:
  • tra testa e cuore, l'intelletto dai sentimenti.
  • tra cuore e gli istinti, sessualità, territorio, sopravvivenza e dominio.
Secondo lo Zohar, libro fondamentale della Qabbalah, questa divisione in tre parti è indice di decadenza.
L'uomo integrale dovrebbe cercare l'unità e questa era ricercata Salomone.
D'altra parte, al Re Salomone sono attribuiti tre scritti della Tenak che danno armi per superare quelle divisioni:
  • il Cantico dei Cantici, idillico canto d'amore completo tra due innamorati;
  • i Proverbi, che riguarda l'etica e la morale;
  • il Qoelet o Ecclesiaste, considerazioni sulla morte.
L'idea è cercare di conseguire la totale integrazione simmetrica uomo-donna.
Per la Qabbalah Salomone e Makeda cercarono d'unire amore e passione, intelletto e spirito, ma arrivarono solo a un primo grado di sintesi e non alla integrale simmetria uomo-donna.
Salomone incarna in sé un'anima non solo ebraica, ma universale e avrebbe cercato una via sapienziale che coinvolgesse mente, spirito e corpo.

Questo pensiero della simmetria, ha portato all'idea qabbalistica di cercare parole ebraiche che nel testo della bibbia si possono leggere in un senso e nel senso opposto rimanendo identiche, come ad esempio sole "shoemoesh" e notte "lil" .
Ciò ha fatto trovare tra le parole ebraiche simmetriche della Tenak un palindromo di ben sette lettere.
La Qabbalah lo ritiene simbolo di perfetta conciliazione tra Destra e Sinistra, "Chesed" e "Ghevurà", Giustizia e Misericordia e, direi, tra maschile e femminile; insomma un tendere a Dio, un'immagine del suo bilanciare perfetto di posizioni e qualità che si propongono in contraltare.
Questa parola o meglio questa serie di lettere, è ripetuta di seguito per ben due volte, si trova proprio nel libro attribuito a Salomone in Proverbi 30,1. È:


La traduzione C.E.I. di Proverbi 30,1 è: "Detti di Agur, figlio di Iakè, da Massa. Dice questo uomo: Sono stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno."
Questo capitolo 30 dei Proverbi di Salomone contiene insegnamenti di grande portata in cui l'autore che si nasconde dietro al nome di Agur, che nonostante sia Salomone, si dichiara al versetto 2, "io sono il più stupido degli uomini e non ho intelligenza umana"; propone però ovviamente idee non normali, non sciocche, ma sapienti.
Dice, infatti, 1Re di Salomone: "Dio concesse a Salomone sapienza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. La sapienza di Salomone superava la sapienza di tutti gli orientali e tutta la sapienza dell'Egitto. Egli era più saggio di tutti gli uomini, più di Etan l'Ezraita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome era famoso fra tutte le genti limitrofe. Salomone pronunciò tremila proverbi; le sue odi furono millecinque. Parlò delle piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò delle bestie, degli uccelli, dei rettili e dei pesci. Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la sapienza di Salomone, mandati da tutti i re della terra, che avevano sentito parlare della sua sapienza."
Questo di Proverbi 30 è il discorso dell'uomo perché il primo versetto propone "...dice quest'uomo: ".
Una traduzione più precisa sarebbe "oracolo del forte ", insomma una profezia del "maschio" in contrapposizione a quello che verrà nel capitolo 30 da parte della donna perfetta.
Per riequilibrare le novazioni del capitolo 30, nel 31 Salomone, col nome di Lemuel, passa, infatti, alla sua anima ebraica per fare elogi e lodi alla donna perfetta, che mette in opera tutti i Precetti della Torà, dall'Alef alla Tau, di cui ho detto nel "Il marito della donna perfetta" articolo in .pdf nella rubrica "San Giuseppe".
Le prime parole che dice questo uomo del capitolo 30 sono appunto:

L'EITI'EL L'EITI'EL
e poi aggiunge "ve'ukhal" .

Così sono spiegate dalla Qabbalah quelle lettere: "l'eiti'el l'eiti'el ve'ukhal" = "mie sono le lettere", o "sono colui che comprende i segni", cioè le lettere della Torah e quel "ve'ukhal" viene tradotto come un "posso", cioè io Salomone posso trattare in più modi quelle lettere.
Di fatto con il mio metodo di decriptazione, che associa alle lettere ebraiche significati grafici come icone, ottengo qualcosa del genere:
  • non sono (solo) indicazioni sull'esistenza di Dio ;
  • no sono segni che sono da Dio ;
  • che portano uniti al tutto .
Cioè, come dice Isaia in 29,11-12, vi sono due modi per leggere quei testi, uno normale e uno togliendo il sigillato.

Nella fede ebraica, infatti, la Torah è il progetto che Dio aveva pre tracciato e col quale ha creato il mondo e ogni lettera è un tassello importante.
La "Torah" è pensata dalla Qabbalah sia come rivelazione e raccolta di prescrizioni e di narrazioni storiche, ma anche come un'ininterrotta serie di nomi divini, un unico Nome, lungo quante sono tutte le lettere che lo compongono, dal quale trae origine il TUTTO della creazione, perciò ogni variazione, ogni aggiunta o sottrazione di un singolo elemento, può rendere inutilizzabile il testo del rotolo, perché ne deforma il significato, come se nel dire "Sia la luce", avesse detto sia la pece; non avrebbe creato la luce, ma la pece.

È proprio così nel pensiero ebraico; infatti, al proposito si legge: "R. Meir raccontava: Quando incontrai R. Yshmael questi mi domandò: Qual è la tua occupazione? Risposi: Lo scriba. E il Maestro: Fai bene attenzione al tuo lavoro che è opera divina. Se tu aggiungessi o togliessi una sola lettera dal testo, potresti causare la distruzione dell'universo." (Talmud - Eruvin 13)

Salomone così, per la Qabbalah in quel versetto Proverbi 30,1, avvisa che sa trattare le lettere ebraiche come le lettere della Torah, quindi usa parole avanti e indietro come lettura usuale, ma sotto c'è anche un messaggio da scoprire.
I Maestri della mistica giungono ad attribuire alle singole lettere la proprietà di possedere un corpo, uno spirito, un'anima (Shabat 104); sono così ideogrammi che esprimono le energie di costruzione del cosmo.
Una lettura appropriata della parola in base alle sue lettere può portare a meglio comprendere il progetto divino della creazione e spingere l'uomo a comportamenti corretti come Bezalel, l'artigiano chiamato da Mosè a per la costruzione del Tabernacolo nel deserto, che: "Sapeva disporre le lettere dell'alfabeto con le quali furono creati il cielo e la terra". (Berachot 55).
Come Bezalel, grazie a quel dono di conoscere le lettere divine, poté sovrintendere alla costruzione del "Mishkhan" -Tabernacolo nel deserto così Salomone, la cui saggezza derivava dal fatto che conosceva come usare quelle lettere, poté edificare il Santuario di Gerusalemme.
Perciò, la pagina del racconto della venuta della Regina di Saba, può anche nascodere un altro volto.
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2012 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  DECRIPTAZIONE BIBBIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e sh́n

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy