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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA REGINA DEL SUD E SALOMONE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL RACCONTO ETIOPE DEL KEBRA NEGAST »
UNA VISIONE PRAGMATICA - MISSIONE COMMERCIALE »
LA TRADIZIONE EBRAICA SU LA REGINA DI SABA E SU SALOMONE »

CENNI DELLA REGINA NEL CORANO
La regina di Saba in arabo è "Bakis" o "Bilquis".
Salomone, in arabo "Sulayman", è citato più volte nel Corano quale profeta saggio dotato di doti magiche ed è pure più volte ricordato da antichi commentatori coranici e da storici musulmani per il suo rapporto con gli jinn, spiriti che possono essere spiriti maligni del deserto o anche spiriti buoni.
Pare che Salomone, per grazia di Dio, potesse dominare gli uni e gli altri, com'è precisato dalla XXI Sura Al-Anbiyâ', i Profeti:

  • 81 - E (sottomettemmo) il vento impetuoso a Salomone: al suo ordine soffiava sulla terra che abbiamo benedetta . Noi conosciamo ogni cosa.
  • 82 - E fra i demoni alcuni si tuffavano per lui e compivano altre opere ancora; eravamo Noi a sorvegliarli.
C'è poi una Sura, la XXXIV, intitolata Sabâ, che collega quella regione proprio ad un lembo del paradiso, come evidente riflesso del racconto del giardino dell'Eden del libro della Genesi, infatti recita:
  • 15 - C'era invero, per la gente di Sabâ, un segno nella loro terra: due giardini, uno a destra e uno a sinistra. Mangiate quel che il vostro Signore vi ha concesso e siateGli riconoscenti: (avete) una buona terra e un Signore che perdona!
  • 16 - Si allontanarono (da Noi) e allora inviammo contro di loro lo straripamento delle dighe e trasformammo i loro due giardini in due giardini di frutti amari, tamarischi e qualche loto.
In questa stessa Sura vi sono tre versetti che confermano ed ampliano il pensiero che Salomone avesse comportamenti legati alla magia e stregoneria, ma che fossero consentiti dal Signore:
  • 12 - (Sottomettemmo) a Salomone il vento che percorre un mese [di marcia] il mattino e un mese la sera e facemmo scorrere la fonte di rame. Lavoravano i dèmoni sotto di lui col permesso del suo Signore. Se uno qualunque di loro si fosse allontanato dal Nostro ordine, gli avremmo fatto provare il castigo della Fiamma.
  • 13 - Costruivano per lui quel che voleva: templi e statue, vassoi (grandi) come abbeveratoi e caldaie ben stabili. O famiglia di Davide, lavorate con gratitudine! E invece sono ben pochi i Miei servi riconoscenti.
  • 14 - Quando poi decidemmo che morisse, fu solo la "bestia della terra" che li avvertì della sua morte, rosicchiando il suo bastone. Poi, quando cadde, ebbero la prova i dèmoni che se avessero conosciuto l'invisibile, non sarebbero rimasti nel castigo avvilente.
L'interpretazione corrente è che Il Signore rivelò a Salomone che doveva prepararsi a lasciare questo mondo.
Questo Profeta allora pregò Allah di tener nascosta la sua morte agli Jinn e ai demoni finché non avessero finito i lavori del Tempio e della Reggia.
Il Profeta sarebbe morto appoggiato al bastone e solo molto tempo dopo, gli Jinn si accorsero che era morto, quando il bastone cadde in polvere, rosicchiato da una tarma.
Questa "bestia della terra" è l'idea del verme che rode la vita di tutti gli uomini, paragonato al tarlo della tarma che rode il legno, in quanto tutti gli uomini muoiono come Adamo.
Di fatto Salomone tra gli altri si era servito di un sapiente costruttore Chiram di Tiro che viene considerato un grande "architetto" nella Qabbalah e prototipo di maestro Massone.
Il suo nome Chiram in ebraico è e vi si trova la parola vita "chi" e la parola verme "ramah" () e Chiram fu per Salomone un bastone su cui appoggiarsi.

Perciò Salomone era un uomo come tutti che Dio aveva dotato di poteri, appunto un profeta.
Il Corano nella Sura II Al-Baqara o della Giovenca poi critica gli antichi ebrei in quanto ritenere che avessero concluso, come oggi i massoni, che Salomone avesse conseguito la costruzione del Tempio e di tutti gli arredi, grazie solo a sapienza terrena di Chiram e compagni muratori e architetti e per aiuti di magia bianca e nera e non per volontà di Dio:
  • 101 - E quando giunse loro, da parte di Allah, un messaggero che confermava quello che già avevano ricevuto, alcuni di quelli a cui erano state date le Scritture, si gettarono alle spalle il Libro di Allah, come se non sapessero nulla.
  • 102 - Prestarono fede a quel che i demoni raccontarono sul regno di Salomone. Non era stato Salomone il miscredente, ma i demoni: insegnarono ai popoli la magia e ciò che era stato rivelato ai due angeli Hārūt e Mârût a Babele. Essi però non insegnarono nulla senza prima avvertire: Badate che noi non siam altro che una tentazione: non siate miscredenti. E la gente imparò da loro come separare l'uomo dalla sua sposa, ma non potevano nuocere a nessuno senza il permesso di Allah. Imparavano dunque ciò che era loro dannoso e di nessun vantaggio. E ben sapevano che chi avesse acquistato quell'arte, non avrebbe avuto parte nell'altra vita. Com'era detestabile quello in cambio del quale barattarono la loro anima. Se l'avessero saputo!
Ciò è confermato anche dal racconto vero e proprio dell'incontro con la regina Bilqis, cioè la regina di Saba, è nella Sura 27 An-Naml detta delle Formiche nei versetti 15-55.
Inizia ribadendo che a Salomone le doti particolari le aveva concesse Dio con potere sugli uomini, sugli uccelli e anche sugli Jinn:
  • 15 - Già demmo scienza a Davide e Salomone. Dissero: Lode ad Allah, Che ci ha concesso eccellenza su molti dei Suoi servi credenti!
  • 16 - Salomone succedette a Davide e disse: O uomini, ci è stato insegnato il linguaggio degli uccelli e ci è stata data abbondanza di ogni cosa: invero questa è grazia evidente!
  • 17 - Furono riunite per Salomone le sue schiere di dèmoni, di uomini e di uccelli e furono allineate in ranghi distinti.
  • 18 - Quando giunsero alla valle delle formiche, una formica disse: O formiche, rientrate nelle vostre dimore, che non vi schiaccino inavvertitamente Salomone e le sue truppe.
  • 19 - (Salomone) sorrise a queste sue parole e disse: Concedimi, o Signore, di esserTi grato per il favore che hai concesso a me a mio padre e a mia madre e (concedimi) di compiere il bene che Tu gradisci e, per la Tua misericordia, fammi entrare tra i Tuoi virtuosi servitori.
Dopo questo discorso strano sul popolo delle formiche, da cui prende il nome tutta la Sura, il racconto si sviluppa così:
  • 22-24 - Una upupa, portò notizie del regno di Saba e della sua regina e dei suoi tesori, questa adora il sole e Satana li ha sviati.
  • 28 - Fu così che Salomone scrisse una lettera inviò l'upupa che la fece cadere nel regno di quella e la regina convocò i notabili.
  • 35 - La Regina rispose mandando un dono.
  • 36-40 - Salomone minaccia di sottomettere Saba con la forza.
  • 41-44 - Fu così che la Regina venne da Salomone! E qui il racconto diviene sibillino, ma ricalca l'idea dell'acqua della tradizione ebraica e del Kebra Nagast.
  • 44 - Le fu detto: Entra nel palazzo, Quando lo vide, credette che fosse un'acqua profonda e si scoprì le gambe. (Allora Salomone) disse: È un palazzo lastricato di cristallo. Disse (quella): Signore! Sono stata ingiusta nei miei stessi confronti. Mi sottometto con Salomone ad Allah Signore dei mondi.
Ed ecco così che appare l'idea dell'acqua che portò... alla scopertura delle gambe.

Nella XXXVIII Sura, la Sâd, infine, viene suggerito che Dio con tutto quel potere che aveva dato a Salomone in definitiva stava anche mettendolo alla prova:
  • 34 - Mettemmo alla prova Salomone, mettendo un corpo sul suo trono. Poi si pentì
  • 35 - e disse: Signore, perdonami e concedimi una sovranità che nessun altro avrà dopo di me. In verità Tu sei il Munifico.
  • 36 - Gli assoggettammo il vento, soffiava al suo comando (fin) dove voleva inviarlo,
  • 37 - e tutti i demoni, costruttori e nuotatori di ogni specie (pescatori di perle).
  • 38 - E altri ancora incatenati a coppie.
  • 39 - Questo è il Nostro dono, dispensa o tesaurizza, senza [doverne] rendere conto.
  • 40 - In verità egli ha un posto vicino a Noi e un buon luogo di ritorno.
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