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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
IL DIO VIVENTE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL BACINO DEL TEMPIO DI SALOMONE
Quando Dio scacciò l'uomo "...pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita." (Genesi 3,4) onde sono questi angeli segno del limite che Dio ha posto tra l'uomo e la sua residenza e incontrare questi angeli avvisa l'uomo che è in vicinanza del suo Regno. (Vedi: "I Cherubini alla porta dell'Eden" e "Il giardino dell'Eden")
L'arca con le due stanghe portata durante l'Esodo dai Leviti per 40 anni per i deserti della penisola del Sinai fino alla conquista della terra promessa aveva ispirato l'immagine del carro "roekoeb" di Dio, la "merkabah" con cui la "Shekinah" cioè la "Presenza" di Dio seguiva Israele ovunque andava.
La "Shekinah" di Dio si insediò poi nel 1° Tempio che Salomone, figlio di Davide, aveva fatto costruire.
Il popolo d'Israele e il suo Dio IHWH, tramite questo re illuminato furono così resi noti ai popoli vicini e ai grandi imperi Babilonese ed Egiziano.
Di fatto, il popolo d'Israele da quel momento era stato efficace ambasciatore di Dio tra quei popoli tanto che Isaia (2,1-3) due secoli dopo pronunciò la famosa profezia: "Ciò che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme. Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri. Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore."
Quel Tempio era una meraviglia per la ricchezza dei rivestimenti di legno di cedro, dei decori e degli ornamenti in bronzo e per le suppellettili d'oro.

C'è nel libro 1Re al capitolo 7 la seguente descrizione relativa agli arredi del Tempio fatto costruire da Salomone durante il suo regno (970-931 a.C.):

  • 1Re 7,23 - "Fece il Mare, un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, perfettamente rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e una corda di trenta cubiti lo poteva cingere intorno."
    Salomone, cioè fece fare un bacino di metallo fuso che in ebraico fu chiamato ha-iiam il Mare e non si può non accorgersi del gioco di lettere simbolico che volutamente comporta.
    Ora Dio è nel Santo dei Santi e fuori c'è il Mare.
    "lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Genesi 1,1b)
    C'è una tensione a leggere il nome di 'Elohim .
    Da Dio uscirà un mare , da Dio ad uscire sarà acqua , ma anche: Dio nel mondo sarà un vivente !
  • 1Re 7,24 - "C'erano sotto l'orlo, tutto intorno, figure di coloquìntidi, dieci per ogni cubito, che formavano un giro all'intorno; le figure di coloquìntidi erano disposte in due file ed erano state colate insieme con il Mare."
    Queste coloquintidi "sobebim" forse sono delle zucche o meglio, ritengo, dei motivi ornamentali, come i flutti del mare in risalto a spirale, "che rigirano dentro " per simulare le onde come se il bordo non finisse e fosse indefinitamente grande.
  • 1Re 7,25 - "Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il Mare poggiava su di essi e tutte le loro parti posteriori erano rivolte verso l'interno."
    I buoi si vedevano protesi ad estendersi all'infinito nelle 4 direzioni per indicare Dio infinito.
  • 1Re 7,26 - "Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo, fatto come l'orlo di un calice, era a forma di giglio. La sua capacità era di duemila bat."
    1 bat era 45 litri.
  • 1Re 7,27-39 - "Fece dieci carrelli di bronzo; di quattro cubiti era la lunghezza di ogni carrello e di quattro cubiti la larghezza e di tre cubiti l'altezza. La struttura dei carrelli era questa: telai e traverse tra i telai. Sulle traverse, che erano fra i telai, vi erano figure di leoni, buoi e cherubini, e sull'intelaiatura, sia sopra che sotto i leoni e i buoi, c'erano ghirlande a festoni. Ciascun carrello aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo e quattro supporti con sporgenze per sostenere il bacino; le sporgenze erano fuse, contrapposte a ciascuna ghirlanda. L'orlo della parte circolare interna sporgeva di un cubito: l'orlo era rotondo, come opera di sostegno, ed era di un cubito e mezzo; anche sulla sua apertura c'erano sculture. Il telaio del carrello era quadrato, non rotondo. Le quattro ruote erano sotto il telaio; i perni delle ruote erano fissati al carrello e l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro perni, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi, tutto era in metallo fuso. Quattro sporgenze erano sui quattro angoli di ciascun carrello; la sporgenza e il carrello erano in un unico pezzo. Alla cima del carrello vi era una fascia rotonda, di mezzo cubito d'altezza; alla cima del carrello vi erano manici e cornici che sporgevano da essa. Nei riquadri dei suoi manici e nel suo telaio erano incise figure di cherubini, leoni e palme, secondo lo spazio libero, e ghirlande intorno. I dieci carrelli furono fusi in un medesimo stampo, identici nella misura e nella forma. Fece poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno aveva una capacità di quaranta bat ed era di quattro cubiti: un bacino per ogni carrello, per i dieci carrelli. Pose cinque carrelli sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose il Mare sul lato destro del tempio, a oriente, rivolto verso meridione."
    Un totale di 2.000+10x40 = 2.400 bat = 90.000+18.000 = 108.000 litri = 108 mc.
C'era così stata, nella costruzione del Tempio una tensione verso i pagani, interpretata con i segni di quei carri, come apertura di Dio nei loro confronti.
L'acqua era su ruote con l'idea, espressa del bacino grande che può essere trainato dai buoi in ogni direzione, che rendeva palese l'implicito desiderio di chi aveva voluti quei bacini che portassero l'acqua lustrale in tutto il mondo, che s'estendesse cioè ovunque la fede d'Israele nel Dio Unico.
I buoi del bacile grande erano 12, ma quelli dei bacili piccoli non c'erano anche se questi bacili erano immaginati su carrelli con ruote.
Dio stesso avrebbe fornito i buoi necessari!
E chi dovevano essere se non gli Israeliti stessi?
Di fatto ciò sarebbe avvenuto dopo il 30 d.C. con l'annuncio cristiano ai pagani.
I buoi in quella occasione furono gli apostoli, tutti d'Israele, che annunciarono il kerygma, l'evento degli eventi, la risurrezione di Gesù di Nazaret.
Osserva, infatti, San Paolo: "Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non metterai la museruola al bue che trebbia. Forse Dio si dà pensiero dei buoi? Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per noi. Poiché colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte, come il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza." (1Corinti 9,9-10)
Le 12 tribù di Israele e i 12 apostoli, 24 in tutto, hanno fornito l'annuncio del Messia, che doveva venire i primi e che è venuto i secondi, 2400 erano i "bat" di acqua di quei bacili, ognuno ha dato l'annuncio di Cristo, il 100, la resa del buon frutto caduto sulla terra buona "Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto" (Luca 8,8).
Ora il 100 in ebraico è la lettera qof = Q che è anche l'iniziale del Santo cioè Dio stesso e del Santuario "Qadosh".
Quei bacili erano pronti a dare acqua per la sete di tutta la terra, pronti "rovesciandosi a portare acqua "; veniva così scritta simbolicamente una parola "qum" che in ebraico voleva dire anche insorgere e sorgere e dopo l'evento di Cristo anche risorgere "nel rovesciato si riporerterà la vita ".
Quel luogo del Tempio era il "maqom" , il luogo della presenza del Signore da cui verserà la nuova vita con la risurrezione e dov'è "putredine porterà la Sua vita ".
L'acqua per il lavacro dei pagani, fu proprio ad uscire dalla parte destra del Tempio non da quel bacile, ma in forma concreta, uscì dal costato di Cristo come materia del battesimo, quando "uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua" (Giovanni 19,34)
Gesù aveva, infatti, detto: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. Gli dissero allora i Giudei: Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere? Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù." (Giovanni 2,10-22)
Ecco che il corpo di Cristo, ed in particolare il suo cuore è la Q grande, il Santuario da cui si riversa l'acqua di vita per il mondo.
Ora Tempio è sinteticamente detto anche "Baiit" "Casa", sottinteso di Dio, dove appare chiara la simbologia delle lettere, questo Tempio "dentro sta nel Crocefisso ".
Quel bacile rotondo sulla destra del tempio era come il foro che subirà Gesù al costato quando, secondo il Vangelo di Giovanni, la lancia di un romano fu a colpire in croce il Tempio del suo corpo, il suo cuore, per costatarne la morte avvenuta e da cui uscì "sangue ed acqua".

Quella descrizione degli oggetti di bronzo del Tempio prosegue in 1Re 7 e conclude riferendo al versetto 47 "Salomone sistemò tutti gli utensili; a causa della loro quantità così grande non si poteva calcolare il peso del bronzo."
Dio però parve come momentaneamente ritirarsi dal suo popolo per l'apostasia di fatto continuamente perpetrata e per la mancanza di fede dei suoi re e lasciò distruggere quel Tempio in muratura di Salomone.
Quasi 4 secoli dopo, infatti, nel 586 a.C., purtroppo, in occasione della presa di Gerusalemme da parte dell'esercito di Nabucodonosor, vi furono distruzioni e rapine nel Tempio, infatti si trova in 2Re 25,13-14: "I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono tutto il loro bronzo in Babilonia. Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, le coppe e tutte le suppellettili di bronzo che servivano al culto."

La descrizione di questi bacili disposti su buoi e su ruote sono un primo sviluppò dell'Opera del Carro, "Ma'asèh merkavàh" , la cui prima espressione fu poi il carro che portò in cielo Elia (2Re 2, 7-13), tanto caro alla mistica ebraica dall'età talmudica fino all'età contemporanea.
I rabbì del I secolo, redattori della "Mishnàh" che riporta la legge orale ebraica, discepoli di Yohanan ben Zakkay rifletterono sul primo capitolo della Genesi, "Ma'asèh bereshìt", "l'opera della creazione" e sul primo capitolo del libro di Ezechiele, sulla visione del carro col trono divino, "Ma'asèh merkavàh", "l'opera del carro".
Seguirono dei trattati anonimi del secolo V e VI detti "Hekalòt", "palazzi", con riferimento ai palazzi celesti da attraversare dal mistico prima di pervenire al settimo palazzo ove c'è il trono della Gloria, "Kavòd" di Dio.
Gli adepti, che si definivano "Yoredè merkavàh" "che scendono nel carro" si riunivano in circoli segreti.
La riflessione sul "Ma'asèh bereshìt", si sviluppo nel "Sèfer yeshiràh" "Libro della creazione" che si vuol far risalire al III secolo pur se ebbe grande eco col "Sèfer ha-bahìr" "Il libro splendente" solo nel XII in Provenza, base della qabbalah che si basa sui misteri delle lettere che sono anche numeri (22 lettere e 10 numeri) le primordiali 32 sefiroth "vie segrete della sapienza" di cui Dio s'è servito per la creazione del mondo.

Due osservazioni connesse a quei bacili fatti fare da Salomone per il Tempio:
  • la visione a Babilonia di Ezechiele al capitolo 1 del libro omonimo ci presenta un carro di fuoco su cui siede una figura gloriosa di Figlio d'uomo in cui il carro è su ruote che vanno in tutte le direzioni come reminiscenza di quei bacili; questa "merkabah" fu vista in visione come profezia di Dio che si metteva alla guida dei reduci dall'esilio. (Vedi: "Il carro di fuoco d'Ezechiele: UFO e/o macchina del tempo?")
  • lo stesso Ezechiele ha la visione dell'acqua che sgorga dalla destra del Tempio, là dove nel Tempio di Salomone, appunto, c'era il grande bacile d'acqua: "Mi condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare." (Ezechiele 47,1) (Vedi: "Acqua viva, fonte, sorgente per lavare il peccato" e "La Roccia che scaturisce acqua viva" articoli in .pdf in "Attesa del Messia")
Anche nel Tempio ricostruito da Erode a partire dal 19 a.C. i pagani avranno sì il loro cortile, quindi, pur se silenzioso, un invito palese ad entrare... a convertirsi!

A questo punto della storia della rivelazione, alla domanda "chi sono oggi i cherubini che annunciano la presenza del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe al mondo?"
È da concludere i fedeli nel Dio unico che s'esprime come Dio vivente quelli che con la loro vita e fedeltà fanno presente il Santo e attendono la venuta finale del Messia, Figlio di Dio.
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