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RICERCHE DI VERITÀ...

 
NEL SANTO L'ALTARE DEI PROFUMI
DAVANTI AL SANTO DEI SANTI

di Alessandro Conti Puorger
 

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ALTARE PER UNA VITTIMA PARTICOLARE »
LE CINQUE PARTI DI ESODO 30 »
L'ALTARE DI PROFUMI - ESODO 30,1-10 »

L'IMPOSTA PER IL CENSIMENTO - ESODO 30,11-16
Esodo 30,11 - "Il Signore parlò a Mosè e gli disse:

Esodo 30,12 - Quando per il censimento conterai uno per uno gli Israeliti, all'atto del censimento ciascuno di essi pagherà al Signore il riscatto della sua vita, perché non li colpisca un flagello in occasione del loro censimento.

Esodo 30,13 - Chiunque verrà sottoposto al censimento, pagherà un mezzo siclo, conforme al siclo del santuario, il siclo di venti ghera. Questo mezzo siclo sarà un'offerta prelevata in onore del Signore.

Esodo 30,14 - Ogni persona sottoposta al censimento, dai venti anni in su, corrisponderà l'offerta prelevata per il Signore.

Esodo 30,15 - Il ricco non darà di più e il povero non darà di meno di mezzo siclo, per soddisfare all'offerta prelevata per il Signore, a riscatto delle vostre vite.

Esodo 30,16 - Prenderai il denaro espiatorio ricevuto dagli Israeliti e lo impiegherai per il servizio della tenda del convegno. Esso sarà per gli Israeliti come un memoriale davanti al Signore, per il riscatto delle vostre vite."

I commentatori ebrei sono dell'opinione che il primo censimento fu portato avanti da Mosè dopo il peccato del vitello d'oro e dopo l'eccidio punitivo di Israeliti per mano dei Leviti di cui è detto in Esodo 32,25-29.
Fu perciò come quando un pastore conta il numero delle pecore rimaste vive dopo un'epidemia.
In vista delle guerre di conquista della Terra Promessa in questo censimento furono contati gli abili alle armi, gli adatti alla guerra che, allora, erano considerati i maschi dai venti anni in su.
Nei successivi censimenti invece furono contati quelli che avevano superato i 13 anni e un giorno, cioè gli Israeliti adulti per la Torah che avessero cioè compiuto la "bar mitvah", vale a dire i figli del comandamento.
L'inizio del versetto 12, tradotto con "Quando per il censimento conterai uno per uno gli Israeliti..." secondo quei commentatori sarebbe "Quando solleverai il capo dei figli d'Israele " come se fossero tutti, appunto, a capo abbassato ancora in attesa di una punizione.
Peraltro il termine usato è inusuale e fa pensare alla fine di una distruzione "shoà" ( = ).
In effetti, tutti avrebbero potuto essere puniti, perché non s'erano opposti alla nefandezza di quei tremila circa uccisi dai Leviti, che volevano indurre ad adorare un idolo; da qui la punizione, il censimento, il pensiero del riscatto.
In definitiva, il censimento era, sia un modo a posteriori di aver conto del quantitativo delle teste del popolo, contando il totale del denaro ricavato, sia di riabilitarlo spiritualmente.
Sempre il versetto 12 dice, "ciascuno di essi pagherà al Signore il riscatto della sua vita" e quel è parola palindroma in quanto si legge da destra e da sinistra rimanendo invariata, il che è stato interpretato come insegnamento che tutto ciò che l'uomo devolve in opere di giustizia e di misericordia gli torna indietro e nulla perderà di ciò che ha devoluto per il prossimo.
L'idea poi che i meriti dei migliori possono uniti a recuperare i demeriti dei peggiori, è in definitiva l'embrione della "comunione dei santi".
In questo c'è la radice che del pensiero ebraico sulla preghiera che ha pieno valore comunitario se a parteciparvi c'è un quorum, un numero detto "minyan", almeno di dieci ebrei maschi d'età superiore ai 13 anni.
Il fatto che ciascuno deve versar metà di un siclo starebbe ad indicare che "nessuno è completo se non si unisce al suo prossimo. Rimanendo isolato può sfruttare solo la metà del proprio potenziale" (Toledot Yaa'cob Yoseef).
Come nella "parabola dei talenti" chi non traffica il proprio denaro, le proprie qualità, e non lo fa rendere utile rende le rende inutili rispetto agli altri, che come precisa la parabola, in effetti lo hanno tutti raddoppiato "avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse." (Matteo 25,27)
Lo "shoeqoel" o siclo non era una moneta, ma una misura di peso per l'argento, circa 13 grammi, secondo i tempi, dal verbo "pesare" in ebraico e nei tempi antichi era suddiviso in 20 "ghera".
Pare che quello del Santuario fosse di circa 15 grammi.
I multipli erano: 50 sicli una "mina" e 3000 sicli un "talento".

La parola "shoeqoel" in gimatria è 430

= ( = 30) + ( = 100) + ( = 300)

pari al valore della parola anima "noefoesh"

= ( = 300) + ( = 80) + ( = 50) = 430.

Per questo fatto l'idea del mezzo siclo è stata anche interpretata così:

  • c'è stata data provvisoriamente una mezza anima, l'altra metà ci deve essere data dal cielo, e ci viene data in prestito il giorno di sabato, onde il compito dell'uomo è innalzare la propria metà, dicono gli ebrei con Torah e "mitzvot", perché raggiunga il livello dell'altra metà;
  • si offre mezzo siclo per il riscatto della propria vita, l'altra metà la mette IHWH, perché ha scelto, col donarci la libertà, che fossimo soggetti alla tentazione del male.
Il versetto 16 conferma che il ricavato è denaro espiatorio, , il "koesoef hakkippurim" e che il siclo appunto di fatto era denaro in peso d'argento.
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