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RICERCHE DI VERITÀ...

 
NEL SANTO L'ALTARE DEI PROFUMI
DAVANTI AL SANTO DEI SANTI

di Alessandro Conti Puorger
 

    parti precedenti:

ALTARE PER UNA VITTIMA PARTICOLARE »
LE CINQUE PARTI DI ESODO 30 »
L'ALTARE DI PROFUMI - ESODO 30,1-10 »
L'IMPOSTA PER IL CENSIMENTO - ESODO 30,11-16 »

LA CONCA DI RAME - ESODO 30,17- 21
Esodo 30,17 - "Il Signore parlò a Mosè:

Esodo 30,18 - Farai per le abluzioni un bacino di bronzo con il piedistallo di bronzo; lo collocherai tra la tenda del convegno e l'altare e vi metterai acqua.

Esodo 30,19 - Aronne e i suoi figli vi attingeranno per lavarsi le mani e i piedi.

Esodo 30,20 - Quando entreranno nella tenda del convegno, faranno un'abluzione con l'acqua, perché non muoiano; così quando si avvicineranno all'altare per officiare, per bruciare un'offerta da consumare con il fuoco in onore del Signore,

Esodo 30,21 - si laveranno le mani e i piedi e non moriranno. È una prescrizione rituale perenne per Aronne e per i suoi discendenti, in tutte le loro generazioni."

Farai un un "kiyor nechoeshoet" è un bacino, un lavabo di rame, come traducono gli ebrei e come riportava la precedente traduzione C.E.I, mentre ora traduce bronzo; d'altronde il bronzo è una lega di rame con altro metallo, in genere stagno, fino al 10%.
Si era, infatti, nel periodo storico detto dell'età del bronzo, 3500-1200 a.C..
La lettera ebraica K = dal punto di vista del suo intrinseco messaggio grafico è una conca, una mano a conca, quindi "kiyor" è un "vaso in cui è da portare il corpo ".
Questo catino con recipiente centrale riempibile, forse con rubinetti, come commenta Rashi, serviva per le abluzioni o meglio per la santificazione.
Era collocato "tra la tenda del convegno e l'altare" e per questo ultimo è da intendere l'altare dei profumi.
Con la mano destra i sacerdoti che dovevano entrare nel Santo si lavavano assieme mano e piede destro e con la sinistra mano e piede sinistro.
I sacerdoti prestavano il culto camminando a piedi nudi e solo quelle in effetti erano le parti in effetti da lavare perché prima di celebrare avevano fatto il bagno rituale nella "miqwah".
Questo rito del lavarsi mani e piedi dai più ortodossi, ed in particolare dai farisei, per tradizione era passato a precedere anche atti privati liturgici quali le preghiere quotidiane ed il mangiare assieme, in particolar modo nel sabato in estrapolazione a quanto dice Esodo 19,6: "Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa..."
Al riguardo è il caso di rammentare perché paiono attinenti:

  • il Vangelo di Marco quando commenta: "...i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame." (Matteo 7,3s)
  • l'episodio della lavanda dei piedi nel Vangelo di Giovanni, quando Gesù "...disse Simon Pietro: Non mi laverai mai i piedi! Gli rispose Gesù: Se non ti laverò, non avrai parte con me. Gli disse Simon Pietro: Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo! Soggiunse Gesù: Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti." (Giovanni 13,8-10)
Di quel bacile di Esodo 30 si ritrova menzione nel libro dell'Esodo al capito 38, versetto 8 che così si propone: "Fece il bacino di bronzo con il suo piedistallo di bronzo, impiegandovi gli specchi delle donne che venivano a prestare servizio all'ingresso della tenda del convegno" (Esodo 38,8), ed è proprio lui, il bacile di rame il "kiyor nechoeshoet".
Il lavabo perciò sarebbe stato ottenuto non con l'offerta del popolo, ma con quello delle donne che offrirono i loro specchi di rame che usavano per farsi belle per i mariti quando tornavano stanchi dal duro lavoro servile portandoli così alla procreazione di figli maschi che l'editto del Faraone voleva morti.
Questo inciso con, "gli specchi delle donne che venivano a prestare servizio" che, in effetti è "gli specchi delle schierate che prestavano servizio " ha provocato un midrash.
Mosè, infatti, secondo questo racconto edificante, per un senso di pudore e per moralismo non voleva accettare gli specchi delle donne, ma il Signore consigliò di accettarli, perché: "Sono preziosi per me più di qualunque altra cosa, perché fu per mezzo loro che le donne formarono legioni in Egitto." (Midrash Tankhumà Pekudé 9)
In 1Samuele 2,22 si parla di donne che prestavano servizio fuori della Tenda del Convegno: "Eli era molto vecchio e gli veniva all'orecchio quanto i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi si univano alle donne che prestavano servizio all'ingresso della tenda del convegno."
Pare che le acque della purificazione venissero fatte bere a donne sospettate d'adulterio (Bemidbar 5,11).
Nel I Tempio, in base al disposto di Esodo 30,17-21, Salomone dispose la costruzione e posa in opera del gran bacino di rame detto "il Mare" di cui mi sono interessato ampiamente con l'articolo "Il Dio Vivente", nella rubrica "Decriptazione Bibbia".

Ricostruzione dell'interno del tempio

L'altare su cui si bruciava la mistura dei profumi prescritti si trovava proprio nel mezzo dell'"hekhàl", tra il tavolo dei pani della proposizione e il candelabro che stavano prossimi al Velo.
Il re Salomone nel Santo nel Primo Tempio spostò in dietro l'altare dei profumi e aggiunse dieci candelabri a 7 braccia (sul lato sud) e 10 tavole dei pani al candelabro (sul lato nord) al candelabro e tavola dei pani di Mosè che stavano davanti al velo.
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