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RICERCHE DI VERITÀ...
NEL SANTO L'ALTARE DEI PROFUMI DAVANTI AL SANTO DEI SANTI
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
ALTARE PER UNA VITTIMA PARTICOLARE »
LE CINQUE PARTI DI ESODO 30 »
L'ALTARE DI PROFUMI - ESODO 30,1-10 »
L'IMPOSTA PER IL CENSIMENTO - ESODO 30,11-16 »
LA CONCA DI RAME - ESODO 30,17- 21 »
L'OLIO DELL'UNZIONE - ESODO 30,22-33
Esodo 30,22 - "Il Signore parlò a Mosè:
Esodo 30,23 - Procurati balsami pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli; cinnamomo profumato, la metà, cioè duecentocinquanta sicli; canna aromatica, duecentocinquanta;
Esodo 30,24 - cassia, cinquecento sicli, conformi al siclo del santuario; e un hin d'olio d'oliva.
Esodo 30,25 - Ne farai l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto secondo l'arte del profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra.
Esodo 30,26 - Con esso ungerai la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza,
Esodo 30,27 - la tavola e tutti i suoi accessori, il candelabro con i suoi accessori, l'altare dell'incenso,
Esodo 30,28 - l'altare degli olocausti e tutti i suoi accessori, il bacino con il suo piedistallo.
Esodo 30,29 - Consacrerai queste cose, che diventeranno santissime: tutto quello che verrà a contatto con esse sarà santo.
Esodo 30,30 - Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai, perché esercitino il mio sacerdozio.
Esodo 30,31 - Agli Israeliti dirai: Questo sarà per me l'olio dell'unzione sacra, di generazione in generazione.
Esodo 30,32 - Non si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non ne dovrete fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere.
Esodo 30,33 - Chi ne farà di simile a questo o ne porrà sopra un uomo estraneo, sia eliminato dal suo popolo."
Pare che debbono essere compiute, tutte e soltanto, da Mosè queste azioni, in cascata, "Il Signore parlò a Mosè: procurati balsami pregiati... ne farai l'olio per l'unzione sacra... composto secondo l'arte del profumiere... con esso ungerai... agli Israeliti dirai..."
Mosè stesso deve preparare l'olio con cui saranno unti la Tenda, tutti gli arredi, Aronne e i suoi figli, i grandi o sommi sacerdoti "chohanim ghedolim" e tutti i re della dinastia davidica.
In effetti in Esodo 37,29 si legge che Bezaleel "Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico da bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere."
Si dice poi che all'epoca del II Tempio ci fosse una famiglia, Avtinas, esperta nella preparazione dell'incenso per il "Bet Hamiqdash".
Nella tradizione c'è comunque il pensiero dedotto dal testo sacro che il contenitore di quel sacro balsamo fosse stato poi nascosto all'atto della fine del primo Tempio e che sarà restituito all'epoca messianica; infatti, il testo dice: "Questo sarà per me l'olio dell'unzione sacra, di generazione in generazione", solo questo olio e non un altro sarà quello che riconosco valido per l'unzione.
Quel "sarà per me" pare proprio dire che anche dopo la morte di Mosè, Io stesso, il Signore, avrò cura della conservazione.
I "balsami pregiati" sono aromi di prima scelta gli
gli "shamim r'osh" e balsamo in ebraico ha le stesse lettere di cielo "shamaim"
.
Se si considera tutto il popolo d'Israele come la moglie " 'ishah"
del patto con IHWH quel l'olio dell'unzione
"shoemoen mishechat qodoesh", fatto con quelle fragranze pregiate
,
s'intravede l'intento sia che:
-
"il Nome
invierà
il Messia
,
tutta
la santificherà
"sottinteso la "donna";
-
"Il Nome
cambierà
la donna
()".
Questo balsamo da Mosè deve essere "composto secondo l'arte del profumiere" e tale arte doveva quindi essere ben nota a Mosè che era vissuto alla corte del faraone d'Egitto.
Il culto quotidiano dei gran sacerdoti e del faraone egizi comportava, infatti, la purificazione con rasatura completa del corpo e con massaggi di oli profumati.
Mirra e incenso erano bruciati per purificare l'aria e sostanze aromatiche, mirra, cannella, gomma arabica, vino di palma e salnitro erano anche impiegati per l'imbalsamazione.
I sacerdoti egizi, così, erano tutti esperti profumieri sotto la protezione di Thot, dio protettore anche di questa scienza e Mosè d'altronde era esperto in tutte le arti egizie:
- "Mosè era un uomo assai considerato nel paese d'Egitto, agli occhi dei ministri del faraone e del popolo." (Esodo 11,3)
- "Così Mosè venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente nelle parole e nelle opere." (Atti 7,22)
Pare che la preparazione dell'olio dell'unzione consistesse nello sminuzzare separatamente ciascun componente e in seguito miscelarli ed immergerli in acqua calda affinché questa ne assumesse gli aromi.
Filtrato il tutto, all'acqua s'aggiungeva l'olio d'oliva e si portava ad ebollizione, riciclando la condensa finche rimaneva solo olio aromatico speziato.
La composizione di questo olio dell'unzione come dice il testo, era:
- mirra vergine peso di cinquecento sicli, cioè circa 7-8 Kg;
- cinnamomo profumato, peso duecentocinquanta sicli, cioè circa 3,5-4 Kg;
- canna aromatica, peso duecentocinquanta, cioè circa 3,5-4 Kg;
- cassia, peso cinquecento sicli, cioè circa 7-8 Kg;
- un hin d'olio d'oliva, circa 6 litri.
(sicli del santuario)
Secondo la tradizione si sarebbero ottenuti 12 log vale a dire circa 5-5,5 litri di olio profumato.
La mirra "mar"
fluida, sostanza gommosa - resinosa, proveniente da arbusti di burseracee dell'Arabia ed Africa Orientale, in specie dalla Somalia, che scortecciati producono gocce morbide di colore marrone, rosso o giallo tendenti gradualmente ad indurirsi, di sapore amaro.
Il profumo darebbe forza, ottimismo e calma.
Secondo alcuni commentatori, invece, sarebbe un aroma estraibile dalla gola del cervo muschiato solo se in libertà.
Il cinnamomo o cannella "qineman"
della famiglia delle lauracee si ottiene dalla corteccia, da alberi nativa di Ceylon, la vera cannella, il cinnamomum zeylanicum zeylanicum, che ha aroma secco e pungente, ricorda quello dei chiodi di garofano con retrogusto pepato.
La canna aromatica "qeneh boshoem"
,
l'attuale cannabis, cioè il calamo aromatico o canna odorosa, pianta acquatico-palustre, rizomatosa, corrisponde al calamo aromatico "Acorus calamus" avente anche effetti allucinogeni.
La cassia di specie più scadente della cannella vera o cinnamomo di Ceylon detta anche cannella cinese si ottiene dalla corteccia di alberi del Vietnam, Sumatra e Indonesia, detta cinnamomum cassia "qiddah"
di sapore più aspro.
Il soave odore o odore soave è espressione che si ripete più volte nelle Bibbia, il che propone che Dio è sensibile a profumi ed odori e che solo certi gli possono risultare graditi.
Certo anche qui nell'ambito dello spiccato antropomorfismo che la Bibbia annette a IHWH può essere stata esaltata una qualità, ma forse c'è di più.
Di fatto l'odorato che capta il profumo quale distillato aeriforme della materia colpiva l'immaginazione degli antichi essendo il più etereo dei sensi tanto che si pensava che questo fosse destinato a dare sollievo più allo spirito che alla stessa carne.
Così riassume San Paolo "...un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio... " (Filippesi 4,18b) e propone "Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore." (Efesini 5,1s)
Il sacrificio di soave odore, infatti, richiama un sacrificio nello Spirito vista la somiglianza già evidenziata dei due termini odore "rich"
e "ruach"
,
Spirito in ebraico.
Tra l'altro nel peccato originale compiuto dalla prima coppia, attenendoci strettamente al testo di Genesi 3, pare potersi concludere che l'unico senso fisico che non partecipò e che non contribuì al peccato fu l'odorato, mentre il tatto, la vista l'udito e il gusto furono tutti coinvolti.
Genesi 3, infatti, parla della coppia che dette ascolto, Eva al serpente maligno e Adamo ad Eva, e poi entrambi, ciascuno alla volta, vide, toccò e gustò dell'albero della conoscenza del bene e del male, ma dell'odorato nulla dice.
Il Talmud, Berakhòt 43b, conferma che l'olfatto è l'unico senso da cui l'anima trae piacere, mentre tutti gli altri sensi danno piacere al corpo.
I midrashim, peraltro, confermano che l'olfatto fu l'unico senso a non essere stato coinvolto direttamente nel peccato dell'albero della conoscenza.
Onde il senso dell'odorato sarebbe il più spirituale di tutti i sensi.
Non a caso le apparizioni del "numinoso" e della santità, anche nel cattolicesimo, è associato a piacevoli manifestazioni olfattive.
L'uomo dopo il peccato avrebbe perduto molto delle qualità olfattive e ciò misura in un certo senso la gravità della perdita spirituale.
Quindi l'uomo in genere non riesce, come prima, a scoprire e distinguere realtà sottili, che ora gli rimangono completamente nascoste.
Le apparenze ingannano, il senso della distanza, le forme possono venire alterate e proporre immagini accattivanti, ma l'odorato che coglie la presenza di molecole invisibili possono rivelare la presenza di un cadavere imbellettato.
L'olfatto così è evoca doti di sottigliezza e di penetrazione.
L'olfatto è, così, anche considerato il senso del Messia, come può dedursi un'affermazione che va rintracciata nel versetto di Isaia 11,3 che parla di Lui: "Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire."
Quel "Si compiacerà del timore del Signore" in effetti in ebraico è:
Il primo verbo contiene le lettere di "rich"
profumo, quindi il Messia avrà il "sentore", cioè "avrà il profumo del timore di Dio...".
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