SAMUELE GIUDICE, SACERDOTE E PROFETA
di Alessandro Conti Puorger
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SAMUELE FA INTRAVEDERE IL MESSIA
Fu Samuele il figlio tanto desiderato dalla coppia Elkana - Anna, nato in vecchiaia nonostante lei fosse sterile.
Sono quelli i nomi dei suoi genitori, profetici in ebraico, perché in Anna "Channah"
c'è la parola "chen"
=
"la grazia" e in quello del marito Elkana
si dice, "Dio
ha formato
".
I due prefigurano il prototipo della coppia ideale da cui l'umanità attende il frutto della grazia da parte di Dio onde finisca l'esilio dal suo Regno.
Sotto questo aspetto tutte le coppie sono sterili e non lo possono concepire se non volontà e per intervento divino.
Sono perciò in qualche modo legati alla speranza d'Israele, cioè al Messia che porterà la grazia di Dio e il perdono nei riguardi del peccato dell'umanità, ma anche alla distruzione della causa prima, quella dell'istinto bestiale, che ha provocato la sua attuale condizione.
Grande fu la fede di quella donna, che effettivamente partorì per grazia di Dio.
Siccome in "nomen omen", cioè il nome è un presagio, vale a dire nel nome c'è il destino, anche nel caso di questa donna s'attua quanto insito nel nome Anna, perciò "una grazia
le uscirà
".
Aveva lei pregato nel pellegrinaggio annuale al santuario che si trovava allora a Silo per avere la grazia.
Se le fosse nato un figlio maschio l'avrebbe votato come nazireo al Signore.
La vide pregare il sacerdote Eli, la rassicurò: "Và in pace e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto". (1Samuele 1,17)
E' comprovato che Dio ascoltò, "Così, alla fine dell'anno, Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele. Perché, diceva, dal Signore l'ho impetrato". (1Samuele 1,20)
Fu questi per loro effettivamente una grazia!
"lo chiamò
Samuele
"
onde il nome "Samuele" spezzando la parolasi può anche pensare, indipendentemente dalla vocalizzazione, come "lo chiamò
a Dio
",
e proprio in questo senso quel versetto 1,20 lo spiega suggerendo poi il radicale del verbo chiedere/impetrare
.
Quel fanciullo fu portato per voto per servire il Signore nel santuario a Silo; là secondo la legge di Mosè gli Israeliti andavano in pellegrinaggio per le tre feste principali.
Dai tempi di Giosuè la Tenda del convegno che conteneva l'arca dell'Alleanza era stata, infatti, eretta a Silo (Giosuè 18,1) oggi Khirbet Seilun in Cisgiordania, che fu la capitale religiosa di Israele per circa 250 anni fino al trasferimento dell'Arca al tempo di Davide Gerusalemme.
Al tempo degli eventi il giovane Samuele là aiutava il sommo sacerdote Eli, e stava sempre con lui come ai tempi dell'esodo Giosuè stava con Mosè.
Ciò è riferito nei capitoli 1 e 2 del libro 1Samuele.
"Samuele prestava servizio davanti al Signore per quanto lo poteva un fanciullo e
andava cinto di efod di lino. Sua madre gli preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il marito a offrire il sacrificio annuale." (1Samuele 2,18s)
Già da piccolo Samuele aveva una dignità speciale come sta a significare questo discorso sull'efod e sulla veste.
"Eli allora benediceva Elkana e sua moglie ed esclamava: Ti conceda il Signore altra prole da questa donna per il prestito che essa ha fatto al Signore. Essi tornarono a casa e il Signore visitò Anna, che partorì ancora
tre figli e
due figlie." (1Samuele 2,20s)
Da questi versetti si evince che in definitiva Anna dopo Samuele ebbe altri 3 figli e 2 figlie, 6 in tutto compreso Samuele.
La stessa Anna all'inizio del capitolo 2 di tale libro (1 Samuele 2,1-10) aveva pregato e proclamato un proto - Magnificat, ossia un inno di esaltazione al Signore che pare ispirare quello riportato nei Vangelo di Luca 1,46-55 ivi proclamato da Maria, la madre di Gesù il Cristo.
Là Anna, tra l'altro, dice "
La sterile ha partorito sette volte" e dà gloria al Signore che "abbassa ed esalta".
Certamente si deve pensare che quel sette stia ad indicare un numero che è sinonimo di abbondanza
come nel versetto Genesi 41,17 del racconto del sogno del Faraone a Giuseppe dove c'è
per dire "sette anni di annondanza", però si può anche pensare che Anna parli in senso profetico.
In effetti lei, Anna, ne ha avuti solo 6 di parti, ma da una ulteriore Anna verrà la grazia per tutti che sarà certamente a scaturire da quella donna sterile di fatto, perché non ha conosciuto uomo, che partorirà il Messia.
Conclude, infatti, con l'invocazione messianica, "Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra ed eleverà la potenza del suo Messia." (1Samuele 2,10b)
Il figlio che manca ad Anna in effetti sarà la figlia che nascerà da un'altra Anna, la omonima madre di Maria secondo i Vangeli apocrifi.
Sarà lei la piena di grazia da cui appunto nascerà il Messia.
Questa è la sintesi della profetica storia di Samuele che ungerà Re Davide il progenitore dalla cui casa verrà il Messia.