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ATTESA DEL MESSIA...

 
IL GIUSTO E I GIUSTI

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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I PRIMI GIUSTI »

IL GIUSTO LOT
Lot era figlio di Aran, che morì in Ur dei Caldei, ed Aran era uno dei due fratelli di Abramo, l'altro si chiamava Nacor.
Il padre di Abramo, Terach, poi con Abramo e Lot si trasferì a Carran in Anatolia.
Qui Terach morì e qui Abramo sentì la chiamata del Signore che lo invitò ad andare verso il paese che gli avrebbe indicato.
Fu così che Abramo con la moglie Sarai e il nipote Lot e tutti gli averi si mise in viaggio verso la terra promessa.
Ora Abramo e Lot divennero assai ricchi con molti greggi, armenti, tende e mandriani e fu così che dovettero separarsi.
Abramo gli propose di scegliere dove risiedere e Lot scelse la valle del Giordano, quindi risedette a Sodoma.
La valle del Giordano, infatti, fu poi chiamata la Valle di Lot.
(Vedi: "Vittoria sul drago - Sanati nel Giordano")
Una coalizione di 4 re orientali attaccarono le città della valle e tra l'altro saccheggiarono Sodoma e fecero prigioniero Lot, ma Abramo riuscì a liberarlo.
Sodoma, Gomorra ed altre 3 città, Adamar, Zoar e Zeboim, tutte della valle di Sittim, così si chiamava allora la valle del Giordano a sud dell'attuale Mar Morto, paragonata al giardino dell'Eden, (Vedi: "Il giardino dell'Eden") erano tra loro coalizzate e avevano maturato agli occhi del Signore gravi colpe per il peccato di sodomia, ma secondo il pensiero ebraico, soprattutto, non ottemperavano al precetto dell'ospitalità allo straniero.
Fu così che ad Abramo si presentarono tre uomini; in effetti era il Signore stesso in aspetto trinitario.
Il Signore gli profetizzò la nascita di Isacco e gli riferì la maturata decisione di distruggere le città della valle di Sittim.
Qui, allora, ci fu la famosa intermediazione di Abramo che contrattò con furbizia tutta umana in questo modo col Signore: "Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia? Rispose il Signore: Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città. Abramo riprese e disse: Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere ... Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città? Rispose: Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque. Abramo riprese ancora a parlargli e disse: Forse là se ne troveranno quaranta. Rispose: Non lo farò, per riguardo a quei quaranta. Riprese: Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta. Rispose: Non lo farò, se ve ne troverò trenta. Riprese: Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti. Rispose: Non la distruggerò per riguardo a quei venti. Riprese: Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci. Rispose: Non la distruggerò per riguardo a quei dieci. Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione." (Genesi 18,22-33)
Il risultato fu che Sodoma venne distrutta perché non vi erano i 10 giusti numero minimo il "Minyan" necessario a celebrare come comunità il Signore.
Solo Lot con le sue due figlie vennero salvate.
Lot a Sodoma è uno straniero, ma solo lui offrì ospitalità a viaggiatori sconosciuti, nella fattispecie i due angeli.
I concittadini però pretendono la consegna degli sconosciti e Lot, addirittura, per non rompere il sacro dovere dell'ospitalità è pronto ad offrire le proprie figlie pur se era certo che n'avrebbero abusato.
Il peccato per cui furono punite Sodoma e le altre città della valle secondo il profeta Ezechiele fu però proprio di non essere ospitali: "Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sodoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente: insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai." (Ezechiele 16,49)
La seconda lettera di Pietro così riconosce Lot come un giusto: "Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore." (2Pietro 2,7-10)
Lot, quindi, fu salvato più volte, perché: "Molte sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore..." (Salmo 34,20)
Come a Noè accadde che dopo che fu salvato Lot si ubriacò, anzi fu fatto ubriacare dalle figlie che s'unirono a lui per avere una discendenza e nacquero i progenitori dei Moabiti e degli Ammoniti.

E se Lot fu giusto, che dire di Abramo!
Il Signore dopo che si presentò ad Abramo alle querce di Mamre in figura di quei tre uomini fu accolto con grande ospitalità.
Poi, mentre due di loro andavano per distruggere Sodoma, diceva: "...devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso. Disse allora il Signore: Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!" (Genesi 18,17-20)
Fu così che iniziò la contrattazione che prima ho accennato di Abramo col Signore.
La benedizione discese sui discendenti di Abramo, Isacco e poi Giacobbe-Israele e tutti sono definiti servi del Signore:

  • "Ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore di Abramo, mio servo". (Genesi 26,24)
  • "Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre". (Esodo 32,13)
Nell'ambito del libro del profeta Isaia il Signore conferma l'elezione di Israele e definisce così Abramo: "Ma tu, Israele mio servo, tu Giacobbe, che ho scelto, discendente di Abramo mio amico ..." (Isaia 41,8)
In ebraico quel "mio amico" corrisponde a "mio amato", perché il radicale del verbo è "amare".
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