IL TEMPIO DEL MESSIA E LA CITTÀ DI DIO
di Alessandro Conti Puorger
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I TEMPLI DEI POPOLI
Il Tempio dal latino "templum" = recinto consacrato, è termine che deriva da una radice indoeuropea, in greco "tém-no" dal significato di "io taglio", quindi si intende un luogo ritagliato, separato dal profano.
Il Tempio, in effetti, è il prodotto, con origine e genesi diverse, della religiosità di alcuni popoli nell'evolversi della loro cultura ed è un luogo con un edificio sacro consacrato al culto, concepito quale dimora temporanea di una divinità ivi rappresentata da un'immagine o da un simulacro.
Il paragrafo fornisce nozioni generali e sintetiche, alcune importanti per cogliere le differenze essenziali con la nuova visione di Tempio che esce viva dai Vangeli.
Il Tempio Romano
In genere il tempio romano sorge su un luogo riconosciuto come sacro, vale a dire è preceduto da "un santuario" ove si verificò un evento che fu classificato come teofania; hanno quindi importanza la sommità di monti, grotte, alberi colpiti dal fulmine in cima a colline o lo spazio che l'augure circoscriveva per osservare i presagi.
Nell'antropomorfismo del politeismo classico la presenza divina, presupposta in tali luoghi sacri naturali, portò all'idea che il tempio è la casa della divinità.
Erano caratterizzati da un recinto sacro orientato secondo i punti cardinali e il tempio Romano ha forme planimetriche le più diverse, ma tutti avevano una cella per la statua del dio generalmente orientata nel senso nord-sud.
Erano posti su di un alto podio a cui s'accede mediante un'ampia scalinata da sud; per il resto erano analoghi ai Templi greci.?
Oltre a casa del dio potevano essere utilizzati per funzioni pubbliche.
Il Tempio Greco
Anche per i greci il tempio era la casa del dio, pure localizzata nella cella - "naos" ove solo al sacerdote era lecito entrare.
Erano orientati est-ovest, con l'ingresso aperto verso est.
Il culto si svolgeva su un altare antistante al tempio ed all'interno del recinto sacro - "temenos" del santuario che poteva ospitare anche una serie di costruzioni di uso pratico, per i tesori, "thesàuroi" con i doni votivi, sale per banchetti - "hestiatòria" e portici.
Il Tempio Egizio
Nell'antico Egitto il tempio, era considerato la "casa del dio".
La sua architettura, indipendentemente dal dio che vi si venerava, voleva rappresentare l'idea che avevano gli antichi Egizi sulle origini del mondo.
Da un viale con statue di sfingi, il "dromos", il percorso proseguiva in ambienti che erano sempre meno alti, o perché si abbassava il tetto, o perché i pavimenti salivano grazie a gradinate.
Dal viale si passava attraverso il "Pilone" o facciata (
a della figura), decorata con scene del Re che uccide il nemico, a simboleggiare la vittoria del bene sul male, dell'ordine sul disordine, della verità sull'ingiustizia.
Si perveniva così alla "Corte Colonnato" (
b), decorata con scene del Re vittorioso a cielo aperto in cui potevano accedere i fedeli, indi c'erano:
- la "Sala Ipostila" (c) che intendeva rappresentare una fitta foresta con poca luce e la palude da cui emergerà il piccolo monte primigenio col soffitto è generalmente dipinto di stelle o simboli di divinità;
- il "Vestibolo" (d) in cui si preparavano le operazioni del culto.
- la "Cella" (e) o Naos con la statua del dio a cui può accedere solo il Re e, in sua vece, il Sommo Sacerdote come sostituto del sovrano.
Il Tempio babilonese ed assiro
Erano palazzi veri e proprio ed anche ziqqurat, costruzione piramidali a più terrazze sovrapposte.
Alla sommità v'era la casa del dio che scendeva dal cielo.
Queste ziqqurat nelle pianure sostituivano le montagne su cui i Sumeri nel passato svolgevano i propri culti ed erano anche osservatori astronomici.
I Templi delle civiltà asiatiche
In India sorgono con il buddismo, sviluppo delle stupe, evoluzione di tumuli sepolcrali per conservare le reliquie del Budda, il che influenzò anche l'induismo.
Nella Cina antica, gli altari del cielo, all'aperto, i luoghi di culto naturali e i santuari dedicati agli antenati gradualmente furono integrati dal templi.
In Giappone, il culto scintoistico che inizialmente trovava sistemazione in aree chiamate "miya" in edicole stabili modellate sul tipo delle case d'abitazione, sotto l'influsso del buddismo si sviluppò in templi detti "jinja" o "jingu".
I Templi precolombiani
Avevano grandi proporzioni e forme che ricordano le ziqqurat babilonesi.
Vi si facevano anche sacrifici umani.