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LE SPIE DI GIOSUÈ A GERICO
Prima del passaggio del Giordano per invadere la terra di Canaan Giosuè inviò due spie per avere informazioni aggiornate sulla città di Gerico.
Il racconto del fatto è sviluppato nella Bibbia al capitolo 2 del libro di Giosuè.
Chi incontrano queste spie a Gerico?
Una prostituta, segno inequivocabile di una città simbolo del peccato, concetto che come vedremo sarà ripreso dal libro dell'Apocalisse.
Il prostituirsi, assieme all'essere adultero adombrano una prostituzione e un adulterio più profondo, il flettere verso gli idoli, abbandonando il Dio vero.
Al riguardo dice la Torah in Esodo 34,15s: "Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le loro vittime sacrificali. Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi."
Più volte nel racconto si parla di "porta della città", il che sarebbe in contrasto col pensiero che le mura erano in parte diroccate a meno che non fosse la porta di una torre che veniva chiusa la sera.
È infatti ivi narrato della collaborazione che fu data a quelle spie dalla prostituta, Raab, che abitava proprio in adiacenza delle mura, forse in vicinanza della torre onde, secondo quella narrazione, con una fune le due spie poterono poi fuggire dalle mani degli inseguitori.
Questa prostituta diede loro ricovero e li protesse nella fuga onde successivamente, al momento della conquista di Gerico da parte degli Israeliti, fu preservata dall'eccidio con la propria famiglia come le era stato promesso.
In definitiva il racconto attesta che c'erano a Gerico delle mura con abitazioni addossate, come di fatto è stato rinvenuto negli scavi.
Il tema della prostituta l'abbiamo già incontrato nel libro della Genesi quando ivi parla di Tamar e Giuda e l'ho trattato nell'articolo "Tamar si traveste per essere antenata di Giuseppe".
Nell'articolo "La perla nascosta nel rotolo di Rut del canone ebraico" poi ho detto di tale evento delle spie con Raab, perché il fatto si ricava anche per decriptazione dal capitolo 3 del libro di Rut secondo le regole di "Parlano le lettere".
Sul tema della decriptazione vedansi:
La donna, di cui si parla nel libro di Giosuè è indicata col nome Raab o Rachab, Rahab
(da non confondere con
che è un mostro biblico), donna che dopo la presa di Gerico da parte degli Israeliti, divenne una virtuosa convertita, come racconta quel libro al Capitolo 6.
I nomi ebraici dei personaggi biblici hanno in sé la profezia della propria storia e in ebraico
è "ampio, largo", quindi, in un certo senso "longanime". Leggendo poi i singoli segni di
si ha: "il corpo
racchiuderà
dentro
"
e "il corpo
in grembo
".
Di chi sarà il corpo che racchiuderà dentro?
E Rachab si mostrò "longanime" verso quelle spie perché colpita dalla nomea che s'era fatta attorno al "Dio" che aiutava gli Israeliti.
Per la tradizione ebraica Giosuè l'avrebbe sposata ed il profeta Geremia sarebbe stato tra i discendenti (Vedi Diz. "Usi e leggende ebraiche" - Alan Unterman).
Il Talmud Babilonese (Megillah 15a), racconta che Rachab si sposò con Giosuè e fu antenata di otto profeti, tra cui Geremia, e la profetessa Culda (del tempo del re Giosia 2Re 22; 2Cronache 34).
"Il dizionario della Bibbia" di P. J. Achtemeier e della "Società of Biblical Literature", riporta come questa donna fu considerata una delle più belle della storia.
Ora è indiscutibile che otto è un numero che esprime la pienezza, tant'è che si è in attesa dell'8° giorno come momento di redenzione finale!
Tale tradizione com'è nata?
Solo oralmente, visto che la Bibbia non dice altro?
Il fatto d'eccezionale importanza è però che il testo decriptato del Capitolo 3 del libro di Rut riporta, tra l'altro, in modo diffuso e dimostrabile, la storia degli esploratori di Gerico e di Racab e sviluppa in modo insistente tale figura dalla quale viene profetizzata l'incarnazione di Dio.
Dalla sua discendenza si attuerà cioè la pienezza, com'è recepito dalla tradizione talmudica che attribuisce a Rachab otto profeti.
Interessante è che al Capitolo 1 del Vangelo, l'evangelista Matteo ha inserito Rachab tra le antenate di Gesù: "Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo... Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò... Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo." (Matteo 1,1-16)
In questa genealogia appunto sono inserite anche alcune donne che hanno nomi con storie particolari nella Bibbia o nella tradizione ebraica e precisamente:
- Tamar, nuora di Giuda, che travestendosi da prostituta da questi ebbe due figli;
- Rachab che generò Booz da Salomon (per la tradizione era la prostituta di Gerico - Giosuè 2);
- Rut sposò di Booz parente del marito morto e il libro di Rut narra che gli s'infilò sotto le coperte e lui poi la riscattò secondo la legge del levirato;
- La moglie di Uria, cioè Betzabea, che commise adulterio con Davide che poi la sposò.
Con ciò evidentemente Matteo intende richiamare l'idea del disegno preordinato di Dio nei sacri scritti antichi, provabile anche con la decriptazione.
A Dio interessa il cuore e la storia biblica è piena di prostitute che si convertono.
La lettera di Giacomo ricorda: "Così anche Raab, la prostituta, non fu forse giustificata per le opere, perché aveva dato ospitalità agli esploratori e li aveva fatti ripartire per un'altra strada?" (Giacomo 2,25)
D'altronde Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio." (Matteo 21,31)
Risulta poi chiaro come sia nata nella tradizione ebraica l'idea del matrimonio di Raab con Giosuè.
Tale unione, infatti, si deduce chiaramente dalla decriptazione dell'ultima parte del Capitolo 3 del testo del libro di Rut, come si può verificare e tale fatto, appunto, è recepito nella tradizione dell'ebraismo.
Nel decriptato di Rut c'è poi il racconto dell'incontro di Giosuè con l'angelo che è sinteticamente raccontato in Giosuè, capitolo 5,13-15.
Certamente le spie poterono descrivere la situazione delle mura e delle brecce che evidentemente sarebbero state difese ad oltranza dagli abitanti con barricate e armi.
Israele non aveva, infatti, predisposte macchine da guerra per l'assedio ne apprestarono opere d'ingegneria per attraversare il Giordano, segno che si fidavano delle informazioni e dell'appoggio di Dio.
Questi pensieri mi hanno portato a decriptare, secondo le regole del già segnalato metodo di "Parlano le lettere", i 24 versetti del capitolo 2 del libro di Giosuè.