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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA CONQUISTA DI GERICO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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A GALGALA
Israele attraversò il Giordano al seguito dell'Arca dell'alleanza portata dai sacerdoti.
Il Giordano si fermò a monte e tutto il popolo passò a piedi asciutti.
Fu, di fatto, in mutate situazioni, il ripetersi, 40 anni dopo, anche con Giosuè del miracolo dell'apertura del Mar Rosso verificatosi con Mosè alla guida del popolo uscito dall'Egitto.
Il Salmo 114 - Inno pasquale - che riporto, ricorda assieme questi due eventi.

Salmo 114,1 - "Alleluia.
Quando Israele uscì dall'Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Salmo 114,2 - Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio.
Salmo 114,3 - Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro,
Salmo 114,4 - i monti saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge.
Salmo 114,5 - Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, perché torni indietro?
Salmo 114,6 - Perché voi monti saltellate come arieti
e voi colline come agnelli di un gregge?
Salmo 114,7 - Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe,
Salmo 114,8 - che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua."

La decripatazione che ho già presentato con altre nell'articolo in .pdf "Mosè Nascosto" nella rubrica "Lettere ebraiche e codice Bibbia" ci porta in pieno in un discorso messianico; infatti, questo di seguito è il testo del Salmo 114 decriptato.

Salmo 114,1 - Nel fango venne a stare il Principe di Dio.
Per vivere tra i viventi scese in un corpo nell'esistenza dalla matrice della casa che era stata indicata.
Fu in azione a versarsi tra i viventi per la perversità nell'agire colpire.

Salmo 114,2 - Ad uscire sarà a finire dal mondo la forza della perversità bloccando nel mondo il serpente.
La santità ha portato con la rettitudine di Dio tra i viventi per salvarli dal serpente; e tutti sarà a riportare.

Salmo 114,3 - Al mondo sarà dei viventi alla vista.
In campo aperto si portò per stare in cammino (dopo) che dall'acqua uscì del Giordano.
Fu riempito dentro di potenza.
Di fratelli portò un corpo.

Salmo 114,4 - Nel mondo a rigenerare fu la vita; dai corpi rovesciava l'essere impuro. (Indemoniati)
Con la rettitudine guai al serpente esistevano.
L'orgoglio con il peccare finivano.
La rettitudine dentro degli angeli spuntava negli apostoli.

Salmo 114,5 - Dai viventi usciva il serpente per la rettitudine che entrava.
Era la piaga che c'era a finire.
Fuggiva fuori chi stava nei corpi sbarrato.
All'angelo (ribelle) il decreto del rifiuto gli annunciava dai corpi.

Salmo 114,6 - Uscivano rigenerati di forza gli uomini deboli.
Con l'aiuto che recava affliggeva l'esistenza del serpente.
Erano i viventi in cammino con preghiere dall'oppressione dentro dell'angelo a rispuntare fuori energici.

Salmo 114,7 - La Parola in persona s'era dall'Unico per aiutare portata a guidare.
La potenza era dell'Unigenito in un corpo scesa in un vivente.
Al serpente dalla Parola inviata è la maledizione, portata nel mondo per spazzarlo abbattendolo da casa.

Salmo 114,8 - Al mondo la pura rettitudine era uscita.
Giù si portava alla vista in cammino tra i viventi.
Nei viventi era la malattia tolta via.
Della potenza un vivente la sorgente riportava ai viventi che risaranno a vivere.

Poi Israele si accampò a Galgala, a pochi chilometri a oriente di Gerico, forse dove di recente è stata scoperta un sito con una cava di pietra sotterranea.
Il racconto del libro di Giosuè intende evidenziare come un ritorno serio del popolo ai comandi originari del Signore, cioè al rispetto del patto, quali la circoncisione e la Pasqua, porta frutti immediati e molto più efficaci dell'aver fatto serie esercitazioni e preparazioni dell'esercito.

Il paradiso terrestre pensato dall'autore del libro sacro della Genesi era là dove stava la Terra Promessa e, puntuale, in linea con la tesi prospettata con i due articoli "ll giardino dell'Eden" e "I Cherubini alla porta dell'Eden", si verifica l'incontro con un angelo che in quella occasione era anche un uomo.
Racconta così l'autore del libro di Giosuè: "Quando fu presso Gerico, Giosuè alzò gli occhi e vide un uomo in piedi davanti a sé, che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: Tu sei dei nostri o dei nostri nemici? Rispose: No, io sono il capo dell'esercito del Signore. Giungo proprio ora. Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: Che ha da dire il mio signore al suo servo? Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè: Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo. Giosuè così fece." (Giosuè 5,13-15)
Giosuè viene così avvicinato alla figura di Mosè al roveto ardente, ma qui l'angelo del Signore invece di parlare da un fuoco "'esh" che non si consuma appare come un uomo "'ish" in carne ed ossa, un fuoco con IHWH dentro.
È così da attendersi una piena rivelazione del Messia nel testo di secondo livello.
È venuto quindi spontaneo passare alla decriptazione prima di questi tre versetti poi di tutto il successivo capitolo 6 di Giosué.
Intanto, ad ulteriore titolo esemplificativo di come procedo riporto la dimostrazione della decriptazione del versetto Giosuè 5,13 e poi tutti di seguito dei tre senza inserimenti di lettere ebraiche a titolo dimostrativo.

Giosuè 5,13 - Quando fu presso Gerico, Giosuè alzò gli occhi e vide un uomo in piedi davanti a sé, che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: Tu sei dei nostri o dei nostri nemici?





"E Iah fu dentro al mondo . Fu a portarsi completamente in Gesù . Dentro fu nel corpo l'Essere a chiudersi e a recare fu la Luce dell'Unico alla vista . All'oppressione () fu a portarsi e fu nel corpo l'Unigenito a recarsi . Entrò l'energia nel mondo in un uomo che agendo i viventi aiuterà con la potente energia per la fuga dell'essere impuro (). E nascosto nel corpo dentro porterà il fuoco al serpente e per soffiarglielo gli entrò in casa , sarà l'essere impuro () a bastonare . Sarà in cammino con Gesù la divinità che sarà a portarsi . E sarà l'origine dell'amarezza con potenza a portare fuori . Per il serpente rifiutare alla fine uscì . Per appassire il nemico fu l'energia a recare ."

Giosuè 5,13 - E Iah fu dentro al mondo. Fu a portarsi completamente in Gesù. Dentro fu nel corpo l'Essere a chiudersi e a recare fu la Luce dell'Unico alla vista. All'oppressione fu a portarsi e fu nel corpo l'Unigenito a recarsi. Entrò l'energia nel mondo in un uomo che agendo i viventi aiuterà con la potente energia per la fuga dell'essere impuro. E chiuso nel corpo dentro porterà il fuoco al serpente e per soffiarglielo gli entrò in casa, sarà l'essere impuro a bastonare. Sarà in cammino con Gesù la divinità che sarà a portarsi. E sarà l'origine dell'amarezza con potenza a portare fuori. Per il serpente rifiutare alla fine uscì. Per appassire il nemico fu l'energia a recare.

Giosuè 5,14 - E fu a dire il 'no', così, con forza, 'Io sono' al rettile. Dentro un primogenito IHWH nel tempo entrò. Dentro l'Unico un segno fu a recare. Fu il Verbo a guizzare in Gesù. Dio in una persona fu a portarsi in terra. Fuori si portò una forte luce ad indicarlo. L'annuncio portò. Fu a dire che il Potente si portava in vita al mondo, il Signore era tra i viventi per aiutarli dentro il corpo, Dio da servo si portava.

Giosuè 5,15 - Portato fu dall'Unico a vivere nel corpo dal rettile a casa l'Unigenito, fu ad uscire si portò al mondo dall'idolo (primo potente del mondo che non riconosce che nessuno superiore a se) Gesù per togliergli i sandali. Così ai viventi dall'alto nel corpo rivelò la rettitudine. Così fu ad uscire dalla Madre che lo versò portandolo in vita. La felicità nel mondo venne a sorgere. Dall'alto fu a portarsi il Santo. Lui si portò per spazzare col fuoco l'esistenza della perversità. Brucerà con l'agire retto l'angelo (ribelle).

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