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SUL KÉRIGMA
Il termine Kérigma è la traslitterazione del sostantivo greco neutro
Khrugma
che significa "proclamazione", la quale avveniva per mezzo di un araldo che nei tempi antichi era preceduto dal suono di tromba e/o di tamburi per raccogliere gli uditori ed avvertirli di aprire bene le orecchie, perché avrebbero udito notizie importanti di un re o di un governatore.
Khrugma
traduce spesso in greco una rosa di concetti quali "proclama", "predicazione", "predica", "editto", "grido", "annuncio", "messaggio".
San Paolo quando parla di "stoltezza delle predicazione" in 1Corinzi 1,21 di fatto sta dicendo "la stoltezza del Kérigma" perché là proprio quel termine greco è usato.
In definitiva "è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione", ma aggiunge a chiarimento che stoltezza è stoltezza di Dio e sta per semplicità e pura verità, ma distinta nettamente da superstizione e da sapienza esoterica o gnostica.
Quel testo, infatti, così prosegue:
"E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini." (1Corinzi 12,22-25)
Kerigma non è parola molto usata.
Nei Vangeli Gesù la pronuncia quando parla della "predicazione" di Giona.
Chi fu, quindi, a predicare in modo "Kérigmatico" certamente fu tale personaggio in quanto è asseverato direttamente dalla parola di Gesù che, appunto, come propone il testo in greco del Vangelo di Matteo, usa il suddetto termine di Kérigma per la parola "predicazione" nel seguente versetto: "Ed egli rispose loro: Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione
Khrugma
di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!" (Matteo 12,39-41)
Quel termine è così associato in modo chiaro e preciso con l'evento della risurrezione del Figlio dell'uomo e come parallelo è richiamato da Gesù stesso per Giona "Che rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce".
Giona, cioè, come un banditore percorse le vie e le piazze della grande città di Ninive annunciando il Kérigma della propria personale risurrezione ad opera di Dio e convertì i Niniviti.
Eguale termine usa il Vangelo di Luca 11,29-32 quando tratteggia in modo sinottico l'episodio di Gesù che parla di Giona.
È così da associare "il segno di Giona" con il Kérigma, questo è quanto assicura Gesù a tutte le generazioni a venire e gli annunciatori saranno quelli del nuovo roveto ardente, la sua Chiesa!
Il termine
Khrugma
nelle lettere di San Paolo poi è usato per sei volte:
- Romani 16,25 - "A colui che ha il potere di confermarvi nel mio Vangelo, che annuncia Gesù Cristo..."
- 1Corinzi 1,21 - "Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione."
- 1Corinzi 2,4 - "La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza..."
- 1Corinzi 15,14 - "Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede."
- 2Timoteo 4,17 - "Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone."
- Tito 1,3 - "...e manifestata al tempo stabilito nella sua parola mediante la predicazione, a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore."
In definitiva il Kèrigma annuncia Gesù Cristo e la sua risurrezione.
È una predicazione semplice, "stolta" come dice San Paolo, capace però di provocare su chi la sente, se è stato preparato ad ascoltarla, una potente manifestazione dello Spirito.
Nell'Antico Testamento tradotto in greco il termine Kérigma si trova in:
- 2Cronache 30,5 - "Stabilirono di proclamare con bando in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a celebrare in Gerusalemme la Pasqua per il Signore Dio di Israele, perché molti non avevano osservato le norme prescritte."
- Proverbi 9,3 - ma riporto anche alcuni versetti seguenti in cui il soggetto è la "Sapienza", "Ha mandato le sue ancelle a proclamare sui punti più alti della città: Chi è inesperto accorra qui! A chi è privo di senno essa dice: Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate la stoltezza e vivrete, andate diritti per la via dell'intelligenza."
- Giona 3,2 - "Alzati, va' a Ninive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò."