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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
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CONSIDERAZIONE SUI GIORNI DELLA CREAZIONE
La Bibbia, nel libro della Genesi, evidenzia che tutto ciò che è il "creato" è intervenuto ad opera di Dio in tempi che definisce giorni "iom" , diversi però da quelli che segnano il tempo sulla nostra terra e che siamo usi considerare.
Sono giorni nel senso stretto di quelle lettere ebraiche che definiscono il "giorno" , ma lette come icone.
Sono tempi, infatti, in cui: "è portata la vita ".
Ma chi la porta? "IHWH porta la vita ".
Dio apre la creazione con la parola... opera il Verbo!

Il primo atto inizia in questo modo: "Dio disse:

Sia la luce.
E la luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona
e separò la luce dalle tenebre
e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.
E fu sera e fu mattina primo giorno.
" (Genesi 1,3-5)

Dio opera con la Parola in quanto, Dio disse.
Il giorno che qui è definito è quello in cui opera la luce.
La notte e quella in cui ci sono tenebre.
Il sole non è stato ancora creato, quindi, questo non è ancora il giorno terreno degli uomini.
Il Vangelo di Giovanni dà una interpretazione autorevole di tale fatto, proprio ad opera di Gesù stesso che ebbe a dire: "Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo". (Giovanni 9,4s)
I giorni della creazione sono pertanto quelli in cui ha operato la Parola contro le tenebre.
Si deve perciò distinguere questi tempi da quelli degli uomini scanditi dalla luce o dalla assenza del sole.
I giorni della creazione, infatti, sono molto più lunghi.
I giorni della creazione sono sette: "Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto". (Genesi 2,1s)
È da interpretare che il settimo giorno è in corso e non è ancora cessato.
Al riguardo è da meditare quanto dice al riguardo lo stesso Gesù nel Vangelo di Giovanni: "Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato. Ma Gesù rispose loro: Il Padre mio opera sempre e anch'io opero". (Giovanni 5,16s)
È quindi da considerare che nel settimo giorno è portata avanti un'importante ulteriore fase della creazione e in questo 7° giorno poi cesserà.
Quando è stato scritto il libro della Genesi, evidentemente, era l'alba del settimo giorno per il quale non è scandita la frase rituale "E fu sera e fu mattina...", perché il settimo giorno era ed è ancora in corso; anzi, oggi siamo in piena notte del 7° giorno in attesa dell'8° giorno, vale a dire della domenica eterna.
Ancora nel Vangelo di Giovanni, Gesù ebbe a dire: "Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce". (Giovanni 11,9s)
Il che rende lecito considerare che anche i giorni della creazione possano dividersi in 12 ore in cui opera la luce e in 12 ore in cui vi sono tenebre che vengono vinte dal giorno successivo, e quando vi sarà la vittoria finale alla fine del settimo giorno, non vi saranno più tenebre, ma sarà la domenica eterna nella Nuova Gerusalemme, la Città di Dio, in cui "Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello". (Apocalisse 21,22s)
Tutta la creazione è un continuo combattimento che si concluderà con la vittoria della luce sulle tenebre; "Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo". (Romani 8,22s)
Pare poi doversi concludere che il giorno e la notte nella creazione sono invertiti rispetto a quelli delle giornate usate sulla terra ai tempi dell'Antico Testamento e quindi di Gesù in cui la notte precedeva il giorno in quanto il giorno nuovo iniziava al "vespro", cioè alla sera del giorno precedente.
Nei giorni della creazione, invece, è detto prima ciò che avviene nel giorno, onde quelle giornate paiono iniziare al mattino e poi, avvenuto il fatto, è riportata la frase rituale che sancisce la venuta della notte che separerà dal giorno della creazione successivo:

"E fu sera e fu mattina giorno ..."
... "Vaehi oe'roeb vaehi biqoer iom"...

Questa frase è ripetuta 6 volte per i primi sei giorni in Genesi 1,5; 1,8; 1,13; 1,19; 1,23 e in 1,31.
I versetti del primo giorno "Dio disse: Sia la luce. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina primo giorno". (Genesi 1,3-5) attestano, infatti, che fu creato prima il giorno e poi la notte e non si verifica prima la creazione delle tenebre e poi della luce.
Si parte, infatti, con la creazione della luce.
Quando quella cessa vi è oscurità.
Prima della creazione, peraltro, c'era solo Dio e "Dio è luce e in lui non ci sono tenebre". (1Giovanni 1,5)
C'era sì oscurità, ma non c'erano nemmeno occhi umani per vederla, ma c'era il suo Spirito e non c'era il tempo.
Le tenebre vere poi sono quelle che in cui incappa chi manca del suo Spirito.
Seguendo poi il criterio dei giorni del mondo al tempo di Gesù, vale a dire se la notte avesse preceduto il giorno, il libro della Genesi avrebbe dovuto dire il contrario, cioè "E fu mattina e fu sera primo giorno".
Vari dei pensieri che seguono sono già in "La durata della Creazione".

Cosa si può dedurre dal racconto di Genesi 1?
Adamo è nato nel sesto giorno.
È da ritenere che l'uomo fu formato a mezzogiorno, perché in tale ora non c'è ombra e se non ci fosse stato il peccato il sole sarebbe rimasto sempre a mezzogiorno come nell'Apocalisse e non ci sarebbe stato il tempo.
A causa del il peccato invece il giorno declinò nella sera.
Di ciò c'è un cenno nella Genesi; infatti, dopo il peccato: "...udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo e sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino." (Genesi 3,8)
Ora è noto che "la brezza del giorno" viene nel pomeriggio, quando dalla valle si forma una corrente ascensionale verso le pendici del monte, il monte di Dio, scaldate dal calore del giorno.
Per Adamo la Bibbia fissa un tempo di vita terrena di 930 anni (Genesi 5.5), perciò, ipotizzando che morì fisicamente alla fine del 6° giorno, un'ora della creazione corrisponderebbe a 930/6 = 155 anni.
Ad un numero molto prossimo di anni corrispondenti ad un'ora della creazione si può pervenire con altro ragionamento.
Dal mezzogiorno del 6° giorno momento della nascita d'Adamo al 2000 d.C., secondo la tradizione ebraica, sarebbero trascorsi 5961 anni, perciò, tra la nascita dell'umanità con Adamo e la nascita di Gesù Cristo intercorrerebbero 3954 anni (5961-2000 -7 anni perché il Cristo è in effetti per errori del calendario Giuliano è nato sette anni prima, nel 7 a.C.) ed alla domenica di Pasqua dell'anno 30 d.C. sarebbero trascorsi per quella tradizione 3984 anni.
Dalla nascita d'Adamo fino al 7° giorno della creazione trascorse perciò la metà di una giornata (metà di un tempo cioè 12/2 = 6 ore) ed una notte (un tempo = 12 ore).
Gesù Cristo invece nacque nella seconda parte del settimo giorno e fu crocifisso quando il demonio era al suo massimo potere ai 2/3 = 0,666 della giornata di luce.
In definitiva, dalla nascita d'Adamo alla morte e risurrezione di Gesù sarebbero trascorse 6 ore del 6° giorno,12 ore di notte, quella tra la sera del 6° giorno e il mattino del 7° e 2/3 del tempo diurno del giorno 7°, circa 8 ore, per un totale di 26 ore.
Da tale discorso viene spontaneo il rapporto 3984/26, da cui un'ora della creazione corrisponderebbe a 153,24 anni e una giornata sarebbe di circa 3650 anni.
Un'ora corrisponderebbe perciò a circa tre giubilei 3x50.
Una giornata completa della creazione durerebbe 3650 anni terreni, pari ad un anno 1 in cui però ogni giorno fosse lungo 10 anni, oppure duri 10 anni in cui, ogni giorno sia della durata di un anno, cioè 10x365 = 3650 anni.
La risurrezione avverrà nella notte del settimo giorno in un giubileo, e gli uomini saranno portati su che ancora è notte.
Dalla risurrezione di Cristo passerebbero 4+12 ore, alba dell'8° giorno, e tali premesse indicano il giubileo del 2400.
Tra l'altro la venuta può essere affrettata ed i tempi accorciati; lo affermano i testi del Nuovo Testamento:
  • 2Pietro 3,11s - "Poiché dunque tutte queste cose debbono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e della pietà, attendendo ed affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno!"
  • Matteo 24,22 - "E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati."

Il momento della fine del settimo giorno può, perciò, essere anticipato e l'8° giorno sarà un giorno nuovo in cui sarà mezzogiorno eterno sin dall'alba.
Ogni momento può essere quello buono perché possa avvenire quanto è ineluttabile e previsto nel Simbolo niceno-costantinopolitano, ove di Gesù Cristo è affermato: "E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine".
La tradizione comunque propende per un anno di giubileo e la fine sarebbe tra Pasqua e Pentecoste.
Se la risurrezione avvenisse un'ora prima dell'alba sarebbe il giubileo del 2250; e se due ore prima nel 2100.
Ognuno però è tenuto ad essere pronto; d'altronde come dice il Vangelo "Quanto a quel giorno e a quell'ora, però nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre". (Matteo 24,36)

In parallelo alla vita di Adamo sta la vita del Cristo nella settimana di passione; anche le ore possono indicare un riferimento a questa.
Gesù mori sulla croce il venerdì, corrispondente al 6° giorno della creazione, fu messo in croce a mezzogiorno e morì tra le 2 e le tre del pomeriggio, e fu risorto nel terzo giorno prima dell'alba della domenica, corrispondente all'8° giorno.
Se ne potrebbe ricavare che il peccato da Adamo fu commesso e ne provocò la morte ontica o dell'essere tra le 2 e le 3 del pomeriggio del 6° giorno della creazione, mentre la morte fisica fu alle 6 del pomeriggio, l'ora in cui il corpo del Cristo fu sepolto.
A mezzogiorno il Cristo fu messo in croce, quindi, quando Adamo peccò fu come se non fosse trascorso il tempo; era per lui Adamo come fosse ancora mezzogiorno.
Da mezzogiorno alle tre fu come se il tempo si fermasse:

"Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio." (Luca 23,44)

Questo segno nella vita del Cristo con il parallelo a quella d'Adamo potrebbe corrispondere in questa ultima al momento che Adamo peccò, causa per cui poi Cristo morì in croce.
Il momento del peccato di Adamo avvenuto tra mezzogiorno e le tre del 6° giorno della creazione segna la creazione del tempo.
Perciò da quel corrispondente momento del 6° giorno ha senso misurare i tempi, in quanto senza il peccato il tempo non ci sarebbe stato.
Tutte le misure debbono riferirsi a ritroso ed in avanti da tale momento; cioè Adamo alle tre del pomeriggio si trovò vecchio di 450-465 anni.
A metà del cammino di sua vita!
Proseguendo, la morte di Gesù può corrisponde al momento della morte di Abele, che fu il vero primo uomo da cui iniziò ad esistere la morte fisica, e ciò seguendo tale ragionamento, avvenne, quando Adamo era alle tre del pomeriggio del 6° giorno della creazione.
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