BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2014  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRicerche di verità - Clicca qui per consultareParlano le lettere

Tutti gli articoli di BibbiaWeb LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

LO SPIRITO DI VERITÀ
di Alessandro Conti Puorger

LA PAROLA DI VERITÀ
Quanto qui di seguito riportato è il naturale sviluppo e prosieguo dello studio - meditazione di cui all'articolo dal titolo "Il Kérigma di Cristo risorto nell'Antico Testamento" inserito in questo mio Sito.

I miei interventi in campo biblico in questo mio Sito sono caratterizzati da un approccio particolare in quanto prendono spunto dalle lettere ebraiche usate come apportatrici di stabili messaggi grafici e non solo come lettere di un alfabeto antico.
Queste sono tutte consonanti e anticamente non v'erano i segni di vocalizzazione; quindi, le prendo "nude" senza i puntini che servono ad indicare le vocali.
Tali lettere così considerate sono capaci a mio parere, perché questa è la mia esperienza, d'animare le Sacre Scritture e d'avvicinare lo spirito del lettore e scrutatore a quello di chi, ispirato, usò quelle lettere nell'Antico Testamento e, comunque, anche se avesse scritto in greco gli erano presenti nella mente come nel caso della gran parte degli autori del Nuovo Testamento.
Seguendo tale idea, secondo i criteri maturati nella mia ricerca, dalle Sacre Scritture ebraiche inserite nella Tenak o Bibbia ebraica s'ottengono, infatti, pagine di secondo livello tutte relative alle vicende messianiche.
Per contro sono utili anche per entrare nel profondo dei pensieri degli autori del Nuovo Testamento che pensavano in ebraico ed aramaico.
Segnalo alcuni passi importanti di tale ricerca sulle proprietà delle lettere ebraiche e del perché e del come ci si possano attendere testi nascosti, ricerca che esordì con "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche":
È opportuno ricordare che in ebraico "verità" si dice "'emet" o "'oemoet".
In rabbino quadrato, scrittura dei testi sacri, si scrive , ma è tradotta nella Bibbia in italiano anche con "sicuro, certo, retto, verace".
È, quindi, parola molto vicina, perché proveniente dallo stesso radicale, all'altro termine "amen" , "fede", tradotta spesso anche con "vero e verità, così è" da cui il nostro così sia.
"In verità in verità vi dico", peraltro, è un particolare modo di sottolineare la veridicità di un'affermazione usato per ben 25 volte solo da Gesù Cristo nei Vangeli.
Proprio perché l'origine della scrittura ebraica, in linea con la tradizione biblica che fa uscire gli ebrei dall'Egitto, ha radici in tale cultura sì che i segni delle lettere dell'alfabeto con cui è traslitterato l'ebraico possono avere anche valenza di geroglifici, è da andare a quella cultura per vedere se si trovano tracce utili a chiarire l'idea di "emet" verità.
Ora per gli Egizi la verità e l'ordine s'è auto generata al momento della creazione, dal mare d'energia primigenio il Nun, evitando il caos.
Ecco, quindi, la sua deificazione.
È perciò questa una dèa, la dèa Maat della verità, dell'equilibrio e dell'ordine cosmico, raffigurata da una donna con una piuma sulla testa.
Il primo compito del faraone era di presiedere al rispetto della Legge, così molti di quei sovrani portarono anche l'attributo di "Meri Maat", cioè "amato da Maat".
(Il nome Miriam della sorella di Mosè, potrebbe proprio ricordare quel epiteto.)


Cartiglio e immagine della dèa Maat


I morti anche per gli Egizi subivano un giudizio.
Il loro cuore era pesato nella "stanza delle due verità" su una bilancia a due piatti custodita da Anubi e se il cuore del defunto pesava più della piuma di Maat posta sull'altro piatto era divorato da Ammit (mostro con testa di coccodrillo e corpo di leone e d'ippopotamo) ed quel defunto restava negli inferi o "Duat", altrimenti l'anima pura andava con Osiride nei campi di giunchi e di messi detti di "Aarù".


Il giudizio: Anubi e Ammit


In sintesi il pensiero degli Egizi era che la verità era:

"originata da Maat "

Ciò trapela ancora dalle lettere ebraiche.
È chiaro però che tutto nel monoteismo d'Israele va riferito al Dio Unico, quindi, la verità e l'ordine cosmico sono il sigillo del creatore con cui:

"l'Unico la vita ha segnato ".

Tutto ciò premesso, entro nel vivo riprendendo il discorso sulla parola di Dio "verità" che là, nell'articolo "Il Kérigma di Cristo risorto nell'Antico Testamento" al paragrafo "Il primogenito dei morti", è uscita strettamente collegata al Kèrigma stesso.
È, infatti, il Kèrigma l'annuncio di Gesù Cristo morto e risorto con la buona notizia della vittoria sulla morte, contrario ad ogni esperienza di questo mondo.
Chi v'aderisce prendendone atto con riflessi concreti e conseguenti sulla propria vita, ha certamente ricevuto e chiuso nel cuore tale notizia e l'ha creduta vera, perché testimoniata nel proprio spirito.
L'esperienza che si fa nel mondo è che esiste la morte, ma la notizia del Kèrigma è che la morte è stata vinta da un uomo che n'è uscito risorto, perché l'amore vince la morte.
Chi porta la notizia è solo uno strumento scelto dallo Spirito di Verità per raggiungere l'eletto a riceverla.
Questa notizia è capace di vincere il mondo che pur con tutta la sua sapienza lascia comunque tutti nello stato di morituri ed al massimo conclude come Cicerone con "La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi... Vita mortuorum in memoria est posita vivorum." (IX, 10)
Gesù Cristo invece ha elevato l'umanità, le ha aperto i cieli, assicurando come primizia un posto per tutti nel vita eterna.
Il credere a tale notizia è atto di libero accoglimento dello Spirito di Dio da parte dello spirito dell'uomo.
Lo Spirito di Dio viene, infatti, a liberare prigionieri provati e consci d'essere chiusi nella cella del proprio io, perché non riescono a superare i limiti dell'incapacità d'amare che li circondano e li separano come in una tenace bolla, impediti di passare all'altro per paura d'andare contro sé stessi e perdere così la vita, quindi soggetti ad una continua morte esistenziale, oltre che a quella fisica, ritenuta la fine dell'essere stesso.

Nel Vangelo di Giovanni, è da distinguere ciò che è chiamato "questo mondo" "cosmon tonton" da quello della creazione.
In vari versetti del Vangelo di Giovanni Gesù s'estranea da "questo mondo":
  • Giovanni 8,23 - "E diceva loro: Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo."
  • Giovanni 12,25 - "Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vi in questo mondo, la conserverà per la vita eterna."
  • Giovanni 12,31 - "Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori."
  • Giovanni 16,11 - "...riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato."
  • Giovanni 18,36 - "Rispose Gesù: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù."
Come ha detto Papa Benedetto XVI (lectio divina 11.06.2012) "questo mondo" è da intendere la cultura prevalente che come c'era allora, "mutatis mutandis", c'è oggi, vale a dire un modo di vivere, ove non conta la verità, ma l'apparenza, non vi si cerca la verità, ma l'effetto, la sensazione.
Insomma, "questo mondo" è dove, sotto il pretesto della verità, si vuole affermare solo se stessi come vincitori.
La verità di Cristo man mano si svela gradualmente in tutta la sua ricchezza e profondità se s'inizia ad accettare Cristo e la sua vita come via.
Solo "vivendo la verità, la verità diventa vita e vivendo questa vita troviamo anche la verità", infatti, "E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi." (1Giovanni 4,5-8)

Accade che chi aderisce col proprio spirito al Kèrigma, pur se resta in compagnia di tutti gli uomini di questo mondo in un mare in tempesta, con la certezza del patatrac finale, della malattia, della vecchiaia e comunque della morte, è salvato, perché ha ricevuto e chiuso nel cuore la notizia della vittoria sulla morte da parte dell'amore, notizia che ha creduto vera, perché testimoniata nel proprio spirito, tanto che l'avrà reso capace di muoversi dalla propria situazione di stallo e gli ha fatto chiedere aiuto alla persona viva del Risorto, perché gli elargisca il dono dell'amore, vale a dire lo Spirito Santo.
Questo ascoltatore, mosso dalla notizia, è così come salito su una barca certamente già ancorata, com'è la propria speranza, saldamente nei cieli.
Tale pensiero trova conferma nei seguenti passi:
  • Colossesi 1,3-8 - "Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, per le notizie ricevute della vostra fede in Cristo Gesù, e della carità che avete verso tutti i santi, in vista della speranza che vi attende nei cieli. Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio dalla parola di verità del vangelo che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità, che avete appresa da Èpafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele ministro di Cristo, e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito."
  • Ebrei 6,18-20 - "...nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti. In essa infatti noi abbiamo come un'àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell'interno del velo del santuario, dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek."
Nell'intera Bibbia tradotta in italiano la parola "verità" si trova circa 290 volte, di cui solo meno di 80 nell'Antico Testamento e 210 nel Nuovo Testamento ed in questo ben 95 volte negli scritti Giovannei.
Ciò conferma le asserzioni del primo capitolo del Vangelo di Giovanni:
  • Giovanni 1,14 - "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità."
  • Giovanni 1,17 - "...la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo."
IL PROCESSO A GESÙ
"Verità" è parola che durante il processo in cui Gesù fu condannato alla crocifissione si trova in bocca sia allo stesso Gesù che a Pilato, ma questi appare scettico su tale termine.
Il Vangelo di Giovanni, infatti, evidenzia:
"Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei re? Rispose Gesù: Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce." (Giovanni 18,37)

C'è stato un inquinamento della creazione in cui gli uomini sono stati succubi, tanto che Gesù al riguardo dice: "Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi." (Giovanni 8,31s)

Il problema è che in genere, pur se fortemente condizionato, l'uomo è cieco e si crede libero, quindi, alla replica "non siamo schiavi" Gesù là chiarisce "...avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna." (Giovanni 8,44)

Per Gesù in "questo mondo" di menzogna solo Dio è Verità.
Occorre un testimone "Gesù Cristo il testimone fedele" (Apocalisse 1,5) "...l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio" (Apocalisse 3,14) perché l'inquinamento è stato generale e non si vede più traccia dell'originario splendore.

Egli è il Dio di verità il Dio fedele d'Isaia 65,16 che apre il tempo del giorno ultimo che crea "nuovi cieli e nuova terra" d'Isaia 65,17 che crea "Gerusalemme per la gioia" ove "non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia" di Isaia 65,18s.
Per gli antichi greci invece, la verità era un astratto; fa parte dei concetti.
Per i filosofi Socrate (470-399 a.C.) e Platone (428-347 a.C.) e per la loro scuola, infatti, è un assoluto e come tale si trova nel mondo delle idee.
Con Gesù la verità però non è più un astratto, ma è divenuta una persona.

Lui stesso, Gesù, è venuto a dare testimonianza proprio alla Verità.
Dice appunto al riguardo il Vangelo di Giovanni nel famoso Prologo: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo." (Giovanni 1,9)

Luce in ebraico è "'or" ed ecco che "luce vera" è , veniva la luce della verità, ed ecco che quelle lettere lette come icone separate portano a concludere "l'Unico si porta alla vista in un uomo "!
Il Padre ha mandato suo figlio che si è fatto uomo!
Gesù, infatti, dichiara che la verità è proprio Lui stesso in persona: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me." (Giovanni 14,6)
La verità per il cristianesimo, quindi, non è un concetto astratto, ma s'è fatta carne e si può vedere toccare, come precisa l'inizio della 1 lettera di Giovanni che tra l'altro connette l'idea della luce con quello della verità:
"Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta. Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità." (1Giovanni 1,1-6)

Viene così attualizzata da Gesù la lettura della parola ebraica di "verità", "'emet" , "L'Unico (è) un uomo !" (il verbo "essere" si può sottintendere)
L'annuncio che la luce, è ciò che abbiamo udito e ciò che abbiamo sentito corrisponde all'asserzione:
  • "il Risorto vivente abbiamo visto ",
  • "il Risorto vivente abbiamo sentito ".
Le lettere ebraiche che descrivono tale annuncio tracciano sinteticamente la parola chiave del credo d'Israele, lo "Shema'" (Deuteronomio 6,4ss), ossia la fede, la verità d'Israele.
Quella fede s'è fatta carne ed è ormai un uomo, una persona vera da incontrare nella propria vita.

Pilato, però, nel processo a Gesù s'adegua alla maggioranza e piega la propria volontà alle decisioni della maggioranza stessa che chiede: "Crocifiggilo!".
È così da concludere che solo il consenso del pubblico è per lui la riconosciuta misura della verità.
Ciò, che pare una debolezza, e lo è, coincide con l'idea base del "relativismo", posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute o la possibilità di pervenirvi, accontentandosi di avere il plauso della maggioranza.
Fu Protagora, padre della sofistica (486-411 a.C.) a concludere che misura del giusto e del bene non è l'individuo singolo, ma l'intera comunità onde giusto sarebbe ciò che appare alla maggioranza, ciò che giova ed ha il consenso più ampio possibile dei cittadini.
> È questa posizione nettamente contraria alla Torah: "...non presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare verso la maggioranza, per falsare la giustizia. Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo." (Esodo 23,1-3)

L'identità dell'Unico con "Colui che Egli ha mandato", il Figlio dell'uomo, sostiene in modo pieno il dogma trinitario e della duplice natura umana e divina di Cristo Redentore.
Il cardinale Ratzinger, allora, quale decano del collegio cardinalizio, sul relativismo in un'omelia ha affermato: "Si va costituendo una dittatura del 'relativismo' che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un'altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. È lui la misura del vero umanesimo." (Basilica di San Pietro, Lunedì 18 aprile 2005)

Per contro, in quel processo a Gesù resta chiara la posizione scettica della domanda: "Gli dice Pilato: Che cos'è la verità?
Pilato così si rivela, perché con quella propone indirettamente il proprio credo consolidato in tanti anni d'aridità e d'autorità in cui ha vissuto e che ha constatato nella più vieta prassi della politica romana.
La verità non essendo appunto una cosa che si può vedere e toccare può all'occorrenza essere stiracchiata a seconda delle opinioni e degli interessi personali o generali.
Per la massima espressione nel paese dell'augusta legge romana la verità non era quindi oggettiva, onde la giustizia amministrata è solo di facciata, senza solido contenuto e può essere orientata dal vento d'ogni maggioranza, il che fa venire alla mente il pensiero che si legge nella lettera agli Efesini, "...sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina..." (Efesini 4,14)

Il processo diviene così una burla; infatti, Gesù viene flagellato e vestito da re da commedia: "Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: Ecco l'uomo!" (Giovanni 19,4s)
Assurdo, "non trovo in lui nessuna colpa" e lo fa insultare e flagellare!
Gesù è tutto insanguinato, ha il mantello rosso, è il rosso, l'"'edom", parola che ha in ebraico le stesse lettere di "'Adam" "l'uomo", uno rosso, da cui la dichiarazione di Pilato "Ecco l'uomo!"
Lui Gesù, in effetti, è il vero re, il giudice della situazione che è dalla parte della verità e compie in quel momento il giudizio di "questo mondo".
In ebraico poiché "uomo" si può dire anche "met" , in genere usato al plurale "metim" , quella dichiarazione di Pilato porta a far concludere che Gesù, rosso di sangue, è proprio come il primo uomo , quindi l'evangelista fa così tornare all'idea della verità che si trova solo in Gesù.

In quella omelia del Papa emerito Benedetto XVI poi, pure si legge: "Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come "un cembalo che tintinna (1Corinzi 13,1)".

Il binomio inscindibile Verità e carità = verità e amore = "'emet ve'ahab" letto con i significati grafici delle lettere ci dice:
  • L'Unico in un uomo si portò per amore ;
  • Il primo uomo che portò amore ;
  • L'Unigenito ai viventi dalla croce portò l'amore .
D'altronde Giovanni pensava in ebraico e le lettere di tale alfabeto erano da lui considerate sacre ed apportatrici di messaggi divini; infatti, è evidente una sua visione anche enigmatica della Sacra Scrittura con i famosi numeri dei 153 grossi pesci, il 666 numero del maligno, i 144.000, nonché con l'esplosione di simboli nell'Apocalisse.

Giovanni stesso peraltro propone questa sintesi:
"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati... Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." (1Giovanni 4,8-16)

LA VERITÀ NELLA TORAH
Il termine "'emet" o "'oemoet" nei cinque libri della Torah in ebraico si trova 11 volte, in Genesi 6 volte 24,27.48.49; 32,11; 42,16; 47,29 ; in Esodo 2 volte 18,21 e 34,6 e in Deuteronomio 3 volte 13,15; 17,4 e 22,20, ma mai nei libri del Levitico e dei Numeri.
Nella versione in italiano "'emet" o "'oemoet" è tradotto con "vero" in Deuteronomio 13,15; 17,4 e 22,20, mentre le altre volte è tradotto con retto, rettitudine o fedeltà e come "verità" solo nel versetto Genesi 42,16.
Questo versetto riguarda la narrazione del primo incontro di Giuseppe con i fratelli: "Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Saranno così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!" (Genesi 42,16)
Su tale incontro argomento nel proseguo mi dilungherò a sufficienza.

In Genesi 24,27 Eliezier, il servo di Abramo, inviato ai propri parenti in Anatolia per procurare la futura sposa di Isacco, Rebecca, benedice Dio fedele e usa "'oemoet", poi al versetto 24,48 dice che Dio l'ha guidato per la via giusta e usa ancora "'oemoet", indi propone al versetto 24,49 ai parenti di Rebecca di agire con bontà e fedeltà "'oemoet".
Se ne conclude che seguire la verità è seguire la via del Signore.

Al versetto 32,11 Giacobbe benedice Dio per la sua fedeltà ed usa "'oemoet".
Tenuto conto che in ebraico "'em" è "madre" si comprende che il comportamento che richiama il termine porta a pensare al comportamento affettuoso ed amorevole di una madre, di "madre segno ".
L'amore di Dio è ancora di più come suggerisce il profeta Isaia: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai." (Isaia 49,15)
Al versetto Genesi 47,29 Giacobbe prega Giuseppe di usargli bontà e fedeltà, "'oemoet" promettendo di farlo seppellire nel sepolcro dei padri.

In Esodo 18,21 Ietro suggerisce a Mosè di scegliere uomini retti "'oemoet" per costituirli capi per farsi aiutare nei giudizi minori.
Da cui uomini retti equivalgono ad uomini veri; indi chi non è retto ha una aliquota di falsità, perché non cammina nella via della verità.
In Esodo 34,6 Dio così si definisce a Mosè sull'Oreb: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà ".

PENSIERI DI GIOVANNI SULLA VERITÀ
Abbiamo intuito che il tema della "verità" è particolarmente caro all'evangelista Giovanni ed al riguardo propongo due suoi brani significativi tratti da:
  • 2Giovanni 1-6 - "Io, il presbitero, alla Signora eletta e ai suoi figli che amo nella verità, e non io soltanto, ma tutti quelli che hanno conosciuto la verità, a causa della verità che dimora in noi e dimorerà con noi in eterno: grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre. E ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin dal principio, che ci amiamo gli uni gli altri. E in questo sta l'amore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin dal principio; camminate in esso."
  • 3Giovanni 1-4 - "Io, il presbitero, al carissimo Gaio, che amo nella verità. Carissimo, faccio voti che tutto vada bene e che tu sia in buona salute, come va bene per la tua anima. Molto infatti mi sono rallegrato quando sono giunti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza che tu sei verace in quanto tu cammini nella verità. Non ho gioia più grande di questa, sapere che i miei figli camminano nella verità."
Essere veraci è camminare nella verità.
Ciò è identificato nel camminare nel comandamento dell'amore!
Il camminare nei comandamenti era appunto ritenuto un camminare nella verità essendo questi espressione della volontà di Dio per l'uomo, come risulta da questo passo del libro deuterocanonico di Tobia: "Ora, nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi decreti, camminando davanti a te nella verità." (Tobia 3,5)

D'altronde, nel versetto già ricordato di Ietro che suggerisce a Mosè di costituirsi degli aiutanti in cui si parla di uomini veri è chiarito in quale via debbono camminare; infatti, Ietro dice a Mose tu riservati il compito di spiegare: "...i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere." (Esodo 18,20s)

Nel Deuteronomio è poi chiaro il bivio, camminare col Signore, quindi nella verità o camminare nella menzogna del male: "Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso." (Deuteronomio 30,15s)

"Camminare per la via della verità" è tema fondamentale dell'ebraismo e costituisce il suo epilogo profetico nei tempi del Messia con l'attesa della risurrezione dai morti, fede incrollabile dei farisei che la traevano da una lettura particolare della Bibbia non accettata dai Sadducei.

Il "camminare per la via della verità" in ebraico è , ma circoncidendo il testo in altro modo s'ottiene questo pensiero: "Il Potente ha scritto : le generazioni tutte col primogenito dei morti !" che sta ad affermare che le generazioni verranno tutte risorte; in definitiva il tema del libro dell'Apocalisse.
In quel libro si trovano i seguenti accenni che ci riportano al nostro tema della verità che altri non è che un uomo che torna vincitore dai morti.

Apocalisse 1,17-18 - "Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi."

Apocalisse 2,8 - "All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi: Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita."

Apocalisse 22,12-13 - "Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il principio e la fine."

Primo Ultimo
a   W
 

il Vivente

È indubbio, l'autore dell'Apocalisse sta descrivendo la parola "'oemoet" .

In definitiva la verità "'emet" per l'ebraismo, il "verum" dei romani, in greco è tradotta "a-lètheia" "alhdeia", con a privativo, quindi "non nascondimento", "non nascosto" o se si potesse dire "svelatezza", quindi rivelato e rivelazione.
È perciò oggettiva ed incontestabile!
L'Apocalisse è la rivelazione, ossia la verità degli ultimi tempi.

Lui, Gesù Cristo, è l'"'amen" "'oemoet" "fedele e verace" come è sintetizzato in:
  • Apocalisse 3,14 - "All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio";
  • Apocalisse 19,11-16 - "Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è: il Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa di Dio, l'Onnipotente. Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori."
In conclusione la fede cristiana si basa sulla verità di una rivelazione.
Il testimone che ci rivela la verità è Gesù Cristo risorto.
L'annuncio è il Kèrigma che presenta il succo della rivelazione.
Nel corso dell'ultima Gesù nel discorso che seguì Gesù avvertì gli apostoli che avrebbero ricevuto lo "Spirito di Verità" che chiama anche il Consolatore:
  • Giovanni 14,17 - "...lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi."
  • Giovanni 15,26s - "Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio."
  • Giovanni 16,13 - "Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future."
È interessante considerare che senza che Gesù Cristo sia glorificato, cioè risorto e asceso al cielo, non può venire lo Spirito.
Cosa è da pensare al riguardo?
L'autorevole pensiero di Sant Agostino al riguardo è il seguente:
"Non vorremmo dunque che Cristo dica agli Apostoli: 'È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore.' (Giovanni 16,7) Se la mia natura umana non viene sottratta alla vostra vista carnale, non potrete assolutamente comprendere, sperimentare, pensare niente di divino. Quanto ho detto è più che sufficiente. Era necessario pertanto che dopo la risurrezione e l'ascensione al cielo del Signore Gesù Cristo, si adempisse la sua promessa di inviare lo Spirito Santo. Così aveva anche detto, come commento personale, l'evangelista Giovanni, quando Gesù, riferendosi allo Spirito Santo, aveva esclamato: 'Se uno ha sete, venga a me - e beva... e fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno.' Commentando queste parole, l'Evangelista prosegue: 'Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.' (Giovanni 7,38.39) Il Signore nostro Gesù Cristo fu dunque glorificato con la risurrezione e l'ascensione al cielo; allora mandò lo Spirito Santo." (Sant Agostino Discorso 270 Sulla Pentecoste)

Proprio la parola ebraica per Spirito "ruach" letta con i significati grafici propri delle lettere dice di sé tante cose che si possono riportare al Kèrigma ed ai suoi effetti.

  • "Ruach": "la mente/testa riporta dalle chiusure ", libera le menti;
  • "i corpi riporta dalla prigionia ", riporta i prigionieri;
  • "il corpo riporta dalla tomba " che è congruente col pensiero che lo Spirito poteva essere passato solo dal primo risorto.
Abbiamo poi visto che in Giovanni 4,5-8 è detto: lo Spirito è la verità.
Fermiamoci un attimo a meditare queste parole: Lo Spirito è la verità.
In ebraico le parole Lo Spirito è la verità si possono tradurre:


Cosa ci dicono le lettere?
"Il corpo ha riportato dalla tomba ! È risorto il primo dai morti ! Sorprendente!

Non posso pensare che Giovanni non avesse questo modo di leggere le lettere ebraiche nella propria mente.
Tra l'altro lo Spirito di Verità, su cui tornerò, è pensiero di Giovanni e si trova nel suo Vangelo nei capitoli 14-16.
Questo Spirito di Verità sarà proprio quello che ispirerà la rivelazione della verità degli ultimi tempi che in modo connaturale con la cultura biblica del tempo Giovanni ha presentato poi con il libro dell'Apocalisse.
Sintesi catechetica dello Spirito di Verità "ruach l'emet" è il Kèrigma.

"Il corpo riportò dalla tomba potente il primogenito dei morti !"

GIUSEPPE CHE NASCONDE LA VERITÀ
È noto il racconto, contenuto nella seconda parte del libro della Genesi, di Giuseppe figlio di Giacobbe - Israele, venduto dai fratelli, divenuto vice faraone che prende tempo prima di rivelarsi ai fratelli stessi andati a reperire viveri in Egitto durante la carestia dei sette anni "delle vacche magre" e che non l'avevano riconosciuto.
Qui la verità è nascosta, ma sarà rivelata.
Nell'articolo "Il Kérigma di Cristo risorto nell'Antico Testamento" che ha mosso i pensieri di questo ulteriore approfondimento si venne a delineare una parola interessante del testo ebraico delle Sacre Scritture perché contiene tutte le lettere ebraiche di "'emet" verità usata per dire "sacco, sacca, borsa" e precisamente "'amettachat".
Descritto con il senso grafico delle lettere tale termine fornisce i pensiero "Vi unisce l'uomo quanto da portar via ()" che è attinente e spiega la parola di sacca, borsa, fardello per il viaggio.
Tenendo però conto che nella pronuncia c'è un raddoppiamento della centrale si può proporre "la verità (è) sotto ", quindi la verità è nascosta.
D'altronde anche senza pensare al raddoppiamento di pronuncia si ottiene un risultato analogo "la verità chiusa completamente ", quindi velata.
È veramente strano che tale termine nella Bibbia è usato solo in questo racconto e ripetutamente, per complessive 12 volte e mai in altri libri.
Si trova. infatti:
  • 2 volte in Genesi 42,27-28;
  • 5 volte in Genesi 43,12, 43,18, 43,21-23;
  • 5 volte in Genesi 44,1-2, 44,8, 44,11-12.
Tali tre capitoli, Genesi 42-44, costituiscono la parte centrale del racconto quando la verità, cioè che Giuseppe è loro fratello, non è ancora rivelata, il che avverrà poi nel capitolo Genesi 45.
Essendo provata ormai per me la possibilità d'ottenere pagine di secondo livello dalle pagine della Torah e della Tenak o Bibbia ebraica, quella parola che avverte con insistenza di una verità nascosta l'ho presa come avviso di un criptato importante sulla epopea messianica.
Mi sono così accinto alla decriptazione di quei tre capitoli per complessivi 106 versetti. (38 del capitolo 42 e 34 di ciascun capitolo 43 e 44)

Presento come esempio di ciò che intendo per decriptazione il versetto Genesi 42,21 con il testo della traduzione italiana della C.E.I. indi il testo ebraico e il risultato con la dimostrazione.

Genesi 42,21 - Si dissero allora l'un l'altro: Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti questa angoscia.





Genesi 42,21 - Portati saranno all'Unico a vivere con i corpi gli uomini . La divinità ai fratelli sarà stato a recare del Padre . Il Potente Unico nei cieli incontreranno (). Nell'assemblea degli angeli li porterà in alto . Con l'Unico stretti saranno ad abitare () felici . A vederlo () saranno . Tra gli angeli si porterà colui che salì col corpo in croce . All'angelo orgoglioso avrà portato dentro al mondo la fine . La grazia col rifiuto del serpente che opprimeva () avrà recato e il serpente quel primogenito avrà arso in seno (). L'energia avrà riportato in azione . La potenza della rettitudine avrà rinviato dentro quel primogenito . Rientrata la divinità , saranno angeli e dal mondo si alzeranno con i corpi . Nel mondo entreranno nella ferita del primogenito crocifisso .

Segnalo poi il versetto Genesi 43,23 in cui c'è uno "State in pace, non temete" che paiono simili alle parole del Risorto agli apostoli le parole.

Genesi 43,23 - Ma quegli disse: State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei vostri padri vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro lo avevo ricevuto io. E condusse loro Simeone.





Genesi 43,23 - E sarà a dir loro : State in pace , non temete ! Sono il vostro Dio e il Dio dei vostri padri . Avrà donato nel cammino ai viventi la vita . L'amore ai viventi avrà recato . L'energia dentro quel primogenito in tutti avrà racchiuso . Tutti saranno retti . Dalla piaga () forata del Verbo all'anelata () casa dell'Unico con la divinità staranno e saranno condotti a salire dall'Unico Dio ove entreranno da vivi . Verranno () ad ascoltarlo portati tra gli angeli .

Nei successivi paragrafi riporto senza commento il testo dell'ultima traduzione C.E.I. e la decriptazione, tutta di seguito, di quei tre capitoli del libro della Genesi.
Lascio al lettore senza commenti questo risultato che chiarisce in modo evidente ancora una volta come i testi della Torah contengono come pagina di secondo livello una profezia completa sul Messia e sugli ultimi tempi.
Riporto le 12 frasi all'interno del decriptato dei 12 versetti indicati in cui è "aperta" la parola "'amettachat" "sacco, sporta o borsa".
Nel testo del decriptato ho evidenziato in grassetto l'intera frase compiuta che comprende l'esplicitazione di quelle lettere, mentre qui in grassetto presento solo la lettura di quelle lettere:
  • Genesi 42,27 - Il Verbo che fu il primogenito che dai morti li ha a strappati, via li porterà.
  • Genesi 42,28 - A casa quel primogenito i viventi da sotto sarà a condurli e saranno a salire di Dio alla casa per vivervi.
  • Genesi 43,12 - Dentro il Verbo fu in un primogenito di un uomo. A strappar via sarà con la rettitudine dagli uomini, risorgendoli, chi fu dentro a portarsi.
  • Genesi 43,18 - Col Verbo usciranno dallo stare in esilio, da dentro il primogenito dei morti li strapperà via, saranno il frutto del Crocifisso.
  • Genesi 43,21 - Il primogenito crocifisso, il primogenito dei morti che li ha strappati via sarà dagli angeli portato ed eccolo sul trono del Verbo!
  • Genesi 43,22 - Frutto della verità nell'assemblea del Crocifisso saranno tra gli angeli condotti.
  • Genesi 43,23 - L'energia dentro quel primogenito in tutti avrà racchiuso. Tutti saranno retti.
  • Genesi 44,1 - Il "sia" al primogenito la madre sotto portò.
  • Genesi 44,2 - Dentro il Verbo fu da primogenito nella madre di sotto.
  • Genesi 44,8 - A parlare saranno del primogenito che dai morti strappato via fu.
  • Genesi 44,11 - Venne primogenito di un uomo. Di nascosto scelse di portarsi in terra.
  • Genesi 44,12 - Era ad agire in casa il primogenito da uomo sotto (messo); figlio fu vivendo da angelo.
GENESI 42 - TESTO C.E.I.
Genesi 42,1 - Giacobbe venne a sapere che in Egitto c'era grano; perciò disse ai figli: Perché state a guardarvi l'un l'altro?

Genesi 42,2 - E continuò: Ecco, ho sentito dire che vi è grano in Egitto. Andate laggiù a comprarne per noi, perché viviamo e non moriamo.

Genesi 42,3 - Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento dall'Egitto.

Genesi 42,4 - Quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo lasciò partire con i fratelli, perché diceva: Che non gli debba succedere qualche disgrazia!

Genesi 42,5 - Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c'era la carestia.

Genesi 42,6 - Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra.

Genesi 42,7 - Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: Da dove venite? Risposero: Dalla terra di Canaan, per comprare viveri.

Genesi 42,8 - Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero.

Genesi 42,9 - Allora Giuseppe si ricordò dei sogni che aveva avuto a loro riguardo e disse loro: Voi siete spie! Voi siete venuti per vedere i punti indifesi del territorio!

Genesi 42,10 - Gli risposero: No, mio signore; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri.

Genesi 42,11 - Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!

Genesi 42,12 - Ma egli insistette: No, voi siete venuti per vedere i punti indifesi del territorio!

Genesi 42,13 - Allora essi dissero: Dodici sono i tuoi servi; siamo fratelli, figli di un solo uomo, che abita nella terra di Canaan; ora il più giovane è presso nostro padre e uno non c'è più.

Genesi 42,14 - Giuseppe disse loro: Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie!

Genesi 42,15 - In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, voi non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più giovane.

Genesi 42,16 - Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Saranno così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!

Genesi 42,17 - E li tenne in carcere per tre giorni.

Genesi 42,18 - Il terzo giorno Giuseppe disse loro: Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio!

Genesi 42,19 - Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case.

Genesi 42,20 - Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete. Essi annuirono.

Genesi 42,21 - Si dissero allora l'un l'altro: Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti questa angoscia.

Genesi 42,22 - Ruben prese a dir loro: Non vi avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue.

Genesi 42,23 - Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l'interprete.

Genesi 42,24 - Allora egli andò in disparte e pianse. Poi tornò e parlò con loro. Scelse tra loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.

Genesi 42,25 - Quindi Giuseppe diede ordine di riempire di frumento i loro sacchi e di rimettere il denaro di ciascuno nel suo sacco e di dare loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.

Genesi 42,26 - Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là.

Genesi 42,27 - Ora, in un luogo dove passavano la notte, uno di loro aprì il sacco per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco.

Genesi 42,28 - Disse ai fratelli: Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco! Allora si sentirono mancare il cuore e, tremanti, si dissero l'un l'altro: Che è mai questo che Dio ci ha fatto?

Genesi 42,29 - Arrivati da Giacobbe loro padre, nella terra di Canaan, gli riferirono tutte le cose che erano loro capitate:

Genesi 42,30 - Quel l'uomo, che è il signore di quella terra, ci ha parlato duramente e ci ha trattato come spie del territorio.

Genesi 42,31 - Gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie!

Genesi 42,32 - Noi siamo dodici fratelli, figli dello stesso padre: uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nella terra di Canaan.

Genesi 42,33 - Ma l'uomo, signore di quella terra, ci ha risposto: Mi accerterò se voi siete sinceri in questo modo: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate.

Genesi 42,34 - Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così mi renderò conto che non siete spie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete circolare nel territorio.

Genesi 42,35 - Mentre svuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi da timore.

Genesi 42,36 - E il loro padre Giacobbe disse: Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Tutto ricade su di me!

Genesi 42,37 - Allora Ruben disse al padre: Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurrò. Affidalo alle mie mani e io te lo restituirò.

Genesi 42,38 - Ma egli rispose: Il mio figlio non andrà laggiù con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che voi volete fare, fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi.

GENESI 42 - DECRIPTAZIONE
Genesi 42,1 - A portarsi fu nel corpo l'Unico essendo a sentire il versare del pianto forte che c'era dal sesto (giorno della creazione) dentro dalle moltitudini dei viventi per lo straniero che s'era nei viventi portato. Fu all'origine il ribelle ad agire riversando dentro da serpente l'energia. Sarà a recare il serpente dai viventi ad uscire. Completamente finirà dai corpi chi all'origine si portò.

Genesi 42,2 - E fu all'origine ad essere ribelle un angelo ad uscire dal Nome. Il tempo fu così ad esistere del sesto (giorno), dentro il corpo abitò. Dei viventi scese nei corpi, li cambiò e la luce dai viventi uscì. Li portò a stare in esilio. Ai corpi riporterà la potenza. L'energia porterà per salvarli ed all'angelo che vive nel mondo recherà il rifiuto; l'angelo morirà.

Genesi 42,3 - E per scendere si portò in un primogenito tra i viventi. Giuseppe sentì illuminarsi la mente. Il Potente l'illuminò che dentro il corpo abiterà. Nel corpo della matrice (di Giuseppe) vivrà. Giù nel corpo c'era la (sua) vita.

Genesi 42,4 - E verrà il Figlio nei giorni inviato. In un primogenito vivrà; sarà a portarsi a riempirlo il Verbo. Del Potente nella moglie il vigore è in azione nel ventre. Che venne del primogenito la vita portata rettamente fu a dirgli (a Giuseppe). In una persona il prediletto dell'Unico abiterà. Dell'Unico in pienezza porterà l'energia.

Genesi 42,5 - E fu in quella casa dell'Unico a portarsi il Figlio; stava in Israele. Per il serpente bruciare dentro i corpi, in una casa alla fine si recò portando la rettitudine nel mondo. Dentro (per l'angelo ribelle) inizierà ad esistere una piaga nell'esistenza. Dall'esistenza uscirà il male. Dentro dell'Unico nei corpi scenderà la retta energia che agirà sull'angelo (ribelle).

Genesi 42,6 - E fu a portarsi a riempirla il Verbo. Lui entrò nella placenta nell'utero. Dall'alto entrò in terra. Lui entrò nella madre. Ad accenderle fu il corpo di potenza. La sposa sentì la vita entrarle. L'Unigenito nel corpo le scese. Si portò a stare nella famiglia che desiderava. Da primogenito in vita da Giuseppe si portò. Fu una luce ad indicare da annuncio che si portava. Il Potente la recò. Il Verbo fu un vivente, in terra uscì.

Genesi 42,7 - A portarsi fu nel corpo del primogenito di Giuseppe. Venne l'Unico ai viventi a recare ad esistere l'Agnello. Alla madre portò ad esistere l'indicazione un angelo. L'Agnello di Dio sarà nel mondo, madre la porterà ad essergli le disse, verrà nella madre a versarsi, ad accenderla la porterà. La prescelta portò il "sia". Fu il primogenito a viverle nel corpo; la divinità entrò nella madre. A vivere fu il primogenito, fu l'energia dentro a venirle. Madre la portò ad essere l'Unico. A vivere nel corpo si portò di un vivente in terra di Cannan. Il Potente accese dentro il corpo il primogenito in una sposa.

Genesi 42,8 - E riconobbe Giuseppe il primogenito della prescelta, da fratello fu a portasi (con lei) e nel mondo la pienezza entrò della rettitudine, in un corpo ad entrare la recò.

Genesi 42,9 - Si era ricordato Giuseppe del venutogli sogno di portare la prescelta per moglie (perché) nel corpo racchiudeva del Potente la vita. Il Potente entrerà tra i viventi ed è il primogenito che gli viveva nel corpo. Dio del mondo vi viveva, vivo col corpo a rivelarsi sarà ai viventi. Verrà la Parola in un corpo; lo desideravano tutti. Viene per il nemico a portare la fine. Rientrerà in terra ad abitare l'originaria integrità.

Genesi 42,10 - E sarà quel primogenito ai viventi dal corpo a recare la divinità. Sarà a riportare la potenza delle origini. Dell'Unico in aiuto l'energia sarà a recare che a servire sarà spegnendo il pazzo con la risurrezione che ricreerà tutti.

Genesi 42,11 - A tutti l'energia riporterà, figli saranno gli uomini dell'Unico. Con l'energia la grazia riporterà. Retti angeli saranno i viventi. Quel primogenito li guiderà ai pascoli del Potente. Quel primogenito al mondo fu a portarsi per servire. Sarà della retta vita nel corpo a rivelare l'esistenza ai viventi.

Genesi 42,12 - A recare sarà al primo essere ribelle maledetto con un vivente il rifiuto, con la rettitudine lo spazzerà dai corpi portandolo alla fine. Uscirà per quel primogenito dai corpi con le sue schiere. Nei viventi il serpente si vedrà condotto alla fine.

Genesi 42,13 - Portato fu il primogenito a vivere in un povero. Angeli furono i viventi a vedere con una luce. Pastori della casa alla porta furono. Il primogenito che viveva con la madre incontrarono. La grazia riportava quel figlio ad esistere per gli uomini. I fratelli aiuterà dentro la terra. La retta energia ai miseri riporterà. Uscirà l'angelo (ribelle) dal mondo. Riverserà nei cuori l'energia che viene dal Padre. Dall'opprimere li condurrà fuori. Un giorno li porterà ad entrare nell'Unico, annullando l'angelo che li aveva condotti.

Genesi 42,14 - A recare sarà quel primogenito dai viventi dai corpi il maledetto ad uscire. I viventi saranno ricondotti alla pienezza. Il Verbo Lui dell'Unico risorgerà i corpi. Ad insinuare nei corpi di tutti sarà la divinità. La rettitudine con la pienezza che viveva nei corpi rivivrà nei corpi. Scorrerà del Potente la forza della vita che riverrà nei viventi.

Genesi 42,15 - Dentro questi verrà nella croce. Dentro la tomba l'energia si riporterà della vita. Il Verbo col corpo si vedrà riuscire. Primo dai morti si rialzerà. Quel primo si riporterà in vita. Da questi uscendo la rettitudine risarà ad originare della vita. A casa ove abitava si riporterà quel primo. Dai fratelli sarà così vivo a rientrare. Verserà nei cuori l'energia per uscire da inviati nel mondo.

Genesi 42,16 - A riaccendere il vigore porteranno con una vita retta nei viventi. Dai fratelli l'essere impuro sarà rovesciato. Nelle assemblee dell'Unigenito Crocifisso i fratelli saranno alla retta vita a portare. Verranno i viventi ad uscire dalla prigionia e riportata sarà dentro la grazia. E insinuata nei corpi che sarà la rettitudine, ai viventi uscirà la verità che quel primogenito dalla croce per la rettitudine in vita si riportò. Quel primogenito ai viventi il rifiuto di vivere soffiò per il male. Entrando la rettitudine cambieranno. Rivelato sarà ai viventi che riverranno in vita.

Genesi 42,17 - E sarà l'originaria pienezza del soffio a rivenire nei viventi. Dio in vita li risorgerà. I viventi con i corpi nel terzo dei segni dei giorni (dalla loro creazione) rivivranno.

Genesi 42,18 - E sarà l'originaria vita nei corpi divina a rientrare nei viventi che saranno portati alla pienezza. Il Verbo dentro sarà stato a portar loro la vita. Accesa la potenza sarà stata dalla risurrezione. Saranno questi al quel primogenito tutti alla vista simili riportati in vita. E verranno a Dio dal mondo a stare i viventi. Per incontrarlo saranno a stare nel corpo di quel primogenito.

Genesi 42,19 - Nel primogenito nella piaga da dove ad inviare fu l'acqua verranno vivere. Nel primogenito a chiudersi saranno così i viventi. I fratelli aiuterà. Sarà il primogenito riempito dalle moltitudini. Dentro staranno nel Crocifisso i salvati. I viventi con i corpi retti a vivere li condurrà dall'Unico. Tutti nel Regno li porterà; vi entreranno ad abitare. Quel primogenito li riporterà dallo stare in esilio nel corpo. Il male dentro portato dall'angelo (ribelle) che li abitava finito sarà stato dalla rettitudine nei viventi.

Genesi 42,20 - Porterà all'Unico tutti i fratelli. Saranno retti i viventi a uscirgli. Li verserà dal cuore. L'invierà tutti dentro a stare nell'Unico e all'originaria potenza saranno portati. È degno di fede! Li porterà la Parola. Saranno retti i viventi. Avrà reciso quel primogenito da tutti la morte e avrà portato a spazzare col fuoco recato della rettitudine l'angelo (ribelle).

Genesi 42,21 - Portati saranno all'Unico a vivere con i corpi gli uomini. La divinità ai fratelli sarà stato a recare del Padre. Il Potente Unico nei cieli incontreranno. Nell'assemblea degli angeli li porterà in alto. Con l'Unico stretti saranno ad abitare felici. A vederlo saranno. Tra gli angeli si porterà colui che salì col corpo in croce. All'angelo orgoglioso avrà portato dentro al mondo la fine. La grazia col rifiuto del serpente che opprimeva avrà recato e il serpente quel primogenito avrà arso in seno. L'energia avrà riportato in azione. La potenza della rettitudine avrà rinviato dentro quel primogenito. Rientrata la divinità, saranno angeli e dal mondo si alzeranno con i corpi. Nel mondo entreranno nella ferita del primogenito crocifisso.

Genesi 42,22 - A portarsi sarà alla vista con gli angeli. Vedranno portarsi il Figlio dell'Unico che crocefissero i viventi. Il Potente in quel primogenito aveva vissuto nel corpo. Dal mondo li aveva accompagnati dall'Unico. Per primo a rivivere col corpo dalla croce fu. Dio era; era di rettitudine pieno. I viventi vedranno che Dio in croce per i peccati portarono. Dentro un fanciullo si portò il Potente. Dai peccatori nel tempo tra i viventi si portò e in cammino ai viventi il sangue portò. Recò l'energia nel mondo. Inviò alle generazioni la risurrezione.

Genesi 42,23 - E dal mondo alla pienezza saranno della conoscenza condotti. Portati tra i retti saranno ad ascoltare chi fu portarli nei gironi. Dal Verbo saranno così ad uscire le parole. Saranno su ad abitare ove stanno gli angeli tutti i viventi.

Genesi 42,24 - E saranno a tornare in seno all'Altissimo. Entreranno i viventi che portati saranno in bianchi lini e staranno col Risorto ad abitare. Dalla maledizione fuori i viventi avrà recato. Ci sarà stato l'aiuto. Avrà ricreato Dio nel mondo i viventi portandoli obbedienti. Dalle tombe le centinaia integre riverranno avendo bruciato nei viventi il peccare dell'angelo e saranno dalla prigionia a rivenire. Avrà recato il Potente alla rovina l'angelo che era entrato nei viventi.

Genesi 42,25 - A portargli sarà stato i precetti. Sarò stato portato in un foro dal Verbo che gli porterà ad esistere della vita il rifiuto e per quel primogenito, finito uscirà dalla vita. Da dentro i corpi porterà il serpente ad uscire con la risurrezione che ci sarà. Tra i pianti in un buco per il Verbo sarà ad entrare. Vivrà negli uomini la divinità per la risurrezione. Da fune si porterà per il Potente il Crocifisso su un colle, vi entreranno i viventi. Su li aiuterà a riuscire rinati. Con i corpi retti li condurrà. Saranno alla vista del Risorto a guizzare, entreranno nella piaga; l'invierà.

Genesi 42,26 - E saranno i risorti all'Unico condotti. Verranno nel Risorto dentro il corpo in seno con la potenza rientrata per il ribelle uscito. Nei viventi avrà recato ad essere il serpente arso pur salvando i viventi.

Genesi 42,27 - E saranno nel Verbo tutti a chiudersi, dell'Unico all'assemblea li aiuterà a venire. Del Risorto alla voce tutti del Crocifisso vivi nel foro del Verbo si porteranno. A Dio i racchiusi viventi nel corpo porterà a casa. I viventi accompagnerà, degli angeli li condurrà, saranno alla vista a venire del trono. Il Verbo li condurrà ed entreranno gli angeli del mondo. Dal mondo li porterà al Padre. Il Verbo che fu il primogenito che dai morti li ha a strappati, via li porterà.

Genesi 42,28 - E sarà ad originare per l'essere ribelle quel primogenito il rifiuto della vita essendo stato a recare la perversità. Lo brucerà tra i pianti, la pienezza il Verbo sarà a riportare. Scappato dai viventi rientrerà l'energia che uscì. A casa quel primogenito i viventi da sotto sarà a condurli e saranno a salire di Dio alla casa per vivervi. Per portarli sarà a chiuderli nel corpo. Aiuto porterà agli uomini. Da Dio all'originaria vita li condurrà. Per il rifiuto all'essere ribelle dai viventi uscito in questi verrà ad agire la risurrezione, rientrerà la divinità uscita. Saranno i viventi potenti per l'energia riportatasi.
>
Genesi 42,29 - Portati saranno alla casa desiderata. Di Dio saranno alla vista. In grembo al Padre saranno ad entrare i viventi, dalla terra usciti retti. Degli angeli vedranno ove abitano staranno. Nel cammino saranno stati aiutati con la riportata potenza che ha riportato la primitiva perfezione. Versati dal corpo del Crocifisso verranno alla pienezza per vivervi con i corpi.

Genesi 42,30 - Insinuatosi nei corpi, entrato negli uomini, all'origine giudicato fu. Uscito dall'Unico nei corpi scese, ad originare un drago portò. Duramente si portò fu a finire la bellezza. Finì l'energia che recava la rettitudine. Per l'essere ribelle fuggì la potenza che era nei viventi. L'Unico per finirlo entrò in terra.

Genesi 42,31 - E la bellezza nei viventi si rivedrà. La potenza sarà riportata con la rettitudine. L'energia risarà nei viventi. L'Unico invierà la grazia e il rifiuto uscirà con forza per l'opprimere che recò l'essere ribelle. Scapperà il serpente che sta nei viventi.

Genesi 42,32 - Rinnovati saranno in seno dalla risurrezione dei corpi. L'Unico invierà la grazia e fratelli saranno i viventi del Figlio. Sarà il Padre che sarà ad inviarlo; si portò in un primogenito di nascosto per aiutarli. Ad annullare l'angelo (ribelle) porterà e nel mondo verserà dal cuore l'energia che uscita sarà riportata ai viventi. Verrà per il Padre ad esistere il frutto della terra. Degli onesti si vedrà inviargli.

Genesi 42,33 - E fu in un primogenito a vivergli nel corpo Dio. Fu l'energia a portata nel mondo per gli uomini nel primogenito per aiutarli. L'energia fu ad entrare in terra dentro questi. Venne ad iniziare la conoscenza che un retto esisteva. La rettitudine inviata fu ai viventi da quel primogenito in croce. I viventi fratelli furono per la rettitudine che con la vita gli uscì. Unico che dalla tomba dalla porta riuscì. L'energia che gli stava racchiusa lo portò a rivenire. Fu a riportarsi quel primogenito crocifisso dai compagni a casa: Portò l'energia dentro i tutti che c'erano. La rettitudine nella Madre riversò, ad annunciarlo si portò, in cammino si recò.

Genesi 42,34 - E per il mondo dentro fu ad iniziare a portarsi. Vennero fratelli ad essere per rettitudine i viventi. Per il mondo, per versare nei cuori l'energia di Dio, fu a portarsi. Iniziò la conoscenza nel mondo che un retto c'era stato. Rifiutato dall'essere ribelle, a rivelarlo fu ai viventi quel primogenito dalla croce. Dalla piaga fu la rettitudine ad inviare. Fu ai viventi a venire la Madre. Del primogenito crocifisso fratelli furono così dalla Madre a venire. Gli apostoli in cammino con la madre si portarono e per il primogenito Crocifisso nel mondo iniziarono un corpo/popolo/Chiesa ad alzare. Indicavano che in giro dalla tomba il corpo riportò.

Genesi 42,35 - Portarono ad esistere nel mondo una forza. Esce dai viventi l'essere ribelle, obbedienti, sono salvati. Vomitato dai viventi si porta fuori l'angelo (ribelle). Fuori dagli uomini si porta il forestiero e dalla fiacchezza alla pienezza il Verbo li riporta. Dentro della risurrezione la speranza conduce l'esistenza del corpo/popolo/Chiesa. Desidera che quel primogenito crocifisso ridiscenda col corpo. Che col corpo si riporterà l'aveva indicato. Dal trono il Verbo sarà a rientrare tra i viventi del mondo. Vivo Lui dentro a casa sarà a rientrare dei viventi e l'esistenza lancerà che desiderano.

Genesi 42,36 - A riportarsi sarà quel primogenito dei viventi alla vista. In potenza rientrerà dai viventi. Sarà in azione riversato dentro dal Padre. Sarà nel mondo dei viventi a venire. Sarà a risorgere tutti alla fine i viventi. Sarà a portarsi a distruggere, ad annullare l'angelo (ribelle). E recherà un fuoco nei seni e l'energia annullerà l'angelo che si portò e riverranno figli ad essere. La vita angelica in tutti si riverserà. Dalle tombe li porterà a rialzarsi. Saranno ad uscire. Sarà stata riportata ad entrare la rettitudine; del Potente l'energia rientrerà.

Genesi 42,37 - Portati che saranno a ricominciare a vivere con i corpi, si vedranno portare i figli a Dio Padre. Saranno condotti al Potente Unico. I viventi vedranno il Crocifisso risorto che ad inviarli sarà. Tutti i viventi saranno il Crocifisso uniti a riempirlo. Dal Padre sarà per incontrarlo a portarli. In Dio, essendo retti, col Crocifisso tra gli angeli entreranno. Verranno condotti dall'Altissimo. Saranno per mano ad essere condotti. Ad incontrare saranno l'Unico. Il Risorto sarà stato i figli a riportare.

Genesi 42,38 - Portati saranno da quel primogenito vivi nel corpo al Potente. Da quel primo scenderanno. Nel Figlio saranno i popoli retti. Così dalla piaga saranno originati. Vivi li ricondurrà dai morti avendo portato Lui nei cuori all'essere impuro l'energia per la distruzione, Col corpo li avrà portati, riversati nel corpo. All'Unico Lui alla pienezza li condurrà, l'invierà a casa in viaggio, felici tutti. Del serpente avrà arso dentro la perversità e nei corpi la legge divina rivivrà. Verranno i risorti a stare a casa, col Crocifisso saranno ad abitare. Tolto via avrà portato l'angelo (ribelle) che negli inferi entrerà.

GENESI 43 - TESTO C.E.I.
Genesi 43,1 - La carestia continuava a gravare sulla terra.

Genesi 43,2 - Quand'ebbero finito di consumare il grano che avevano portato dall'Egitto, il padre disse loro: Tornate là e acquistate per noi un po' di viveri.

Genesi 43,3 - Ma Giuda gli disse: Quell'uomo ci ha avvertito severamente: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!

Genesi 43,4 - Se tu sei disposto a lasciar partire con noi nostro fratello, andremo laggiù e ti compreremo dei viveri.

Genesi 43,5 - Ma se tu non lo lasci partire, non ci andremo, perché quel l'uomo ci ha detto: Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!

Genesi 43,6 - Israele disse: Perché mi avete fatto questo male: far sapere a quel l'uomo che avevate ancora un fratello?

Genesi 43,7 - Risposero: Quel l'uomo ci ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla nostra parentela: È ancora vivo vostro padre? Avete qualche altro fratello? E noi abbiamo risposto secondo queste domande. Come avremmo potuto sapere che egli avrebbe detto: Conducete qui vostro fratello?

Genesi 43,8 - Giuda disse a Israele suo padre: Lascia venire il giovane con me;prepariamoci a partire per sopravvivere e non morire, noi, tu e i nostri bambini.

Genesi 43,9 - Io mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurrò, se non te lo riporterò, io sarò colpevole contro di te per tutta la vita.

Genesi 43,10 - Se non avessimo indugiato, ora saremmo già di ritorno per la seconda volta.

Genesi 43,11 - Israele, loro padre, rispose: Se è così, fate pure: mettete nei vostri bagagli i prodotti più scelti della terra e portateli in dono a quel l'uomo: un po' di balsamo, un po' di miele, resina e laudano, pistacchi e mandorle.

Genesi 43,12 - Prendete con voi il doppio del denaro, così porterete indietro il denaro che è stato rimesso nella bocca dei vostri sacchi: forse si tratta di un errore.

Genesi 43,13 - Prendete anche vostro fratello, partite e tornate da quel l'uomo.

Genesi 43,14 - Dio l'Onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quel l'uomo, così che vi rilasci sia l'altro fratello sia Beniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i miei figli, non li avrò più!

Genesi 43,15 - Gli uomini presero dunque questo dono e il doppio del denaro e anche Beniamino, si avviarono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe.

Genesi 43,16 - Quando Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo: Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e apparecchia, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno.

Genesi 43,17 - Quel l'uomo fece come Giuseppe aveva ordinato e introdusse quegli uomini nella casa di Giuseppe.

Genesi 43,18 - Ma essi si spaventarono, perché venivano condotti in casa di Giuseppe, e si dissero: A causa del denaro, rimesso l'altra volta nei nostri sacchi, ci conducono là: per assalirci, piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini.

Genesi 43,19 - Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e parlarono con lui all'ingresso della casa;

Genesi 43,20 - dissero: Perdona, mio signore, noi siamo venuti già un'altra volta per comprare viveri.

Genesi 43,21 - Quando fummo arrivati a un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco, il denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto. Noi ora l'abbiamo portato indietro

Genesi 43,22 - e, per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi abbia messo nei sacchi il nostro denaro!

Genesi 43,23 - Ma quegli disse: State in pace, non temete! Il vostro Dio e il Dio dei vostri padri vi ha messo un tesoro nei sacchi; il vostro denaro lo avevo ricevuto io. E condusse loro Simeone.

Genesi 43,24 - Quel l'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro dell'acqua, perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini.

Genesi 43,25 - Essi prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perché avevano saputo che avrebbero preso cibo in quel luogo.

Genesi 43,26 - Quando Giuseppe arrivò a casa, gli presentarono il dono che avevano con sé, e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra.

Genesi 43,27 - Egli domandò loro come stavano e disse: Sta bene il vostro vecchio padre di cui mi avete parlato? Vive ancora?

Genesi 43,28 - Risposero: Il tuo servo, nostro padre, sta bene, è ancora vivo e si inginocchiarono prostrandosi.

Genesi 43,29 - Egli alzò gli occhi e guardò Beniamino, il suo fratello, figlio della stessa madre, e disse: È questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete parlato? e aggiunse: Dio ti conceda grazia, figlio mio!

Genesi 43,30 - Giuseppe si affrettò a uscire, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e pianse.

Genesi 43,31 - Poi si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò: Servite il pasto.

Genesi 43,32 - Fu servito per lui a parte, per loro a parte e per i commensali egiziani a parte, perché gli Egiziani non possono prender cibo con gli Ebrei: ciò sarebbe per loro un abominio.

Genesi 43,33 - Presero posto davanti a lui dal primogenito al più giovane, ciascuno in ordine di età, e si guardavano con meraviglia l'un l'altro.

Genesi 43,34 - Egli fece portare loro porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte più abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino all'allegria.

GENESI 43 - DECRIPTAZIONE
Genesi 43,1 - Per il portarsi nel mondo del cattivo i pianti degli abitanti per l'aiuto (come) da un pozzo salivano.

Genesi 43,2 - Da recare era nel mondo la forza della rettitudine che all'origine ardeva nei corpi di tutti, ma il serpente se la mangiò. Verrà con la risurrezione a ricreata con la risurrezione dei corpi. Nel mondo dentro sarà l'Unico a portarsi in un vivente dove vive lo straniero che fu nei viventi a recarsi. Sarà l'Unico da vivente a guardare il serpente che è nel mondo. Dal vivere col Padre sarà ad uscire per salvarli. La vergogna che abita nei corpi portata dal serpente con l'energia recata nei viventi agisce nei cuori avendo mangiato (della conoscenza dell'albero del bene e del male).

Genesi 43,3 - E sarà dell'Unico in un vivente nel corpo la divinità a stare. Si porterà in Giudea col rifiuto per l'essere ribelle. Da testimone il Figlio porterà ad entrare in un uomo. La potenza inizierà a vivere in un corpo. Del serpente verrà alla vista. Gli recherà nelle persone ad esistere la distruzione. Ricomincerà la vita retta per i viventi che riverranno rettamente a vivere.

Genesi 43,4 - L'Unico allontanerà via con la rettitudine dai viventi, risorgendoli, il serpente nascosto. (Questi) gli diverranno fratelli in cui c'è il rifiuto per il drago che si portò. L'angelo calpestato uscirà e l'energia si riaccenderà dentro i corpi. Uscirà il serpente afflitto da tutti.

Genesi 43,5 - E l'Unico nei viventi annullerà con la rettitudine, salvandoli, il serpente nascosto. Il serpente si scontrerà nei corpi con l'aiuto della rettitudine che sarà entrata nell'uomo. Inizierà l'essere ribelle maledetto ad opprimere e l'annullerà completamente. Si vedrà portarsi nelle persone a ristare dentro la potenza. Per tutti ci risarà l'originaria vita anelata che all'origine finì con la rettitudine nei viventi.

Genesi 43,6 - E sarà dall'Unico l'essere ribelle ad essere arso nei corpi dalla divina potenza che nei viventi rientrerà. Li rigenererà. Dal tempo i viventi, dalla notte usciranno. Cammineranno nell'esistenza liberi gli uomini, usciranno dal peccare. Battuto il serpente, da retti vivranno i fratelli.

Genesi 43,7 - A portarsi sarà l'Unico in un vivente povero il cui corpo accenderà di divinità. Entrerà in un uomo, la potente energia vi porterà, ma il serpente avrà reciso con l'aiuto di una prescelta. Un angelo si portò, per il Potente le parlò: nel mondo ad agire si porterà col suo aiuto. Il Padre sarà, la rettitudine nelle midolla sarà ad entrarle, sarà ad accenderla di potenza. Così alla madre il primogenito annunciò l'angelo. La gloria si porterà dall'alto. Il Verbo sarà ad entrare, le s'insinuerà nel corpo, sarà la vita ad entrarle di Dio. Nel mondo uscì il "sia", aiuto porterà e sentì l'angelo! L'azione così fu! Fu il primogenito a viverle nel corpo, al mondo si portò dal corpo che l'aiuto gli portò. Venne da primogenito a vivere da una retta madre.

Genesi 43,8 - A portarsi fu nel primogenito a vivere nel corpo il Signore. In aiuto entrò Dio in Israele. Al padre (putativo Giuseppe) fu portata l'illuminazione. Il Potente il nascosto aprì. Nel mondo il ragazzo che viene è portato in modo innocente e nella madre ad entrare ha recato energia il Potente. Da retto nel mondo lo portasse, lo guidasse. Gli sarà dal mondo portato il rifiuto. L'invieranno alla morte. Scorrerà per i viventi da quel primo energia che grazia porterà e per chi cammina la vita da quel primo in croce uscirà. Scorrerà la vita dal cuore, dalla persona la recherà.

Genesi 43,9 - (Disse a Giuseppe) "Io sono" nel primogenito vedrai, nel corpo da figlio si porta, la madre sii ad aiutare. Fu prescelta la casa d'illuminati, da angeli si portarono dell'Unico, la pienezza entrò in quella casa. Fu a venire ad essere portatrice della divinità. Furono rettamente a portarsi nel mondo. Giù in cammino dai prescelti fu a portarsi il Potente. In una persona fu la rettitudine recata. Per i peccatori alla fine fu in cammino, da una sposa nei giorni visse.

Genesi 43,10 - Al maligno per il rifiuto che uscirà alla fine dai viventi uscirà. Dai viventi uscirà l'angelo (ribelle) che si portò. La rettitudine lo spazzerà. Alla fine, usciti dall'esilio dell'angelo, si riporteranno. In questi rientrerà il soffio, reagirà la vita, saranno Viventi!

Genesi 43,11 - E fu ad iniziare a vivere nel corpo la divinità entrata in un vivente d'Israele. Il padre, che era per il mondo, con la madre del primogenito vivevano rettamente. La bellezza del Verbo si portò nel primogenito. Su questi venne alla vista una luce che portava a rovesciare l'annuncio con cantici; l'indicavano uscito in terra. A casa del maligno la rettitudine un vivente recava. Alla perversità in un corpo c'era per l'essere impuro il rifiuto. Ci sarà un ottavo (giorno) che dalle tombe usciti vivi si vedranno belli rialzarsi con i corpi. In quel giorno si vedranno dall'amore insinuatosi rinnovati. Retti verranno portati dal Potente nel cuore. Da dentro i cuori l'angelo (ribelle) dai viventi porterà, nel fuoco lo rovescerà battuto in quel mare.

Genesi 43,12 - Si portò dal trono il Verbo per salvare dall'angelo entrato. Per rovesciarlo di nascosto si portò in una casa che fu ad aiutarlo. Da retti viventi si portò da primogenito che prescelse nel mondo per la loro rettitudine. La pienezza del Verbo entrò in un vivente, si portò a stare in esilio. Dentro il Verbo fu in un primogenito di un uomo. A strappar via sarà con la rettitudine dagli uomini, risorgendoli, chi fu dentro a portarsi. Dentro, in forza dell'aiuto della rettitudine, con i corpi saranno a rivivere. Risorti in cammino usciranno con Lui.

Genesi 43,13 - Li porterà a venire fratelli essendo per la rettitudine dalla putredine delle tombe portati e i risorti porterà (a Lui) simili dentro. Porterà la divinità ad entrare negli uomini.

Genesi 43,14 - Per il maledetto demonio che sta (dentro) sarà la fine. Del Potente la rettitudine per i viventi da misericordia sarà. La vita nelle persone sarà a rientrare. Di prima ci risarà la gioia. Il vigore del Potente così nei viventi riverrà. La primitiva vita ci risarà. Retti i viventi all'Unico chiusi nel corpo condurrà. Gli verranno figli. Dai giorni gli angeli porterà ad incontrare, Saranno così tra i beati. Bruciato con la rettitudine il serpente alla fine sarà stato. Risorti tutti col Crocifisso staranno.

Genesi 43,15 - Riporterà all'obbedienza dalla tomba i riportati fuori che avranno (ri) incontrato il dono della vita. Verranno i viventi guidati ad entrare nella ferita di quel primogenito crocifisso da cui avrà portato, per salvarli l'energia uscita con rettitudine dal foro del Verbo. La potenza riversata nelle tombe l'ha portata da dentro, gli stava nel sangue e verrà dal Figlio dalla destra (del costato) portata. Saranno a rialzarsi portati, ma chi a scendere li portò a vivere nelle angustie stando nei viventi col bastone lo spazzerà. Rivestiti li porterà di potenza. Nelle persone ci risarà la forza che li riporterà alla pienezza del Verbo.

Genesi 43,16 - Portata sarà dal corpo del primogenito di Giuseppe a venire la vita. Verrà dal figlio che nei giorni l'energia recò. Fu ad originare per l'essere ribelle il rifiuto con un fuoco che brucerà il male nei cuori. Sarà da tutti a portare ad uscire da dentro chi dall'origine venne negli uomini. Saranno i viventi ad entragli dentro. Saranno nel Crocifisso, ad entrati per portarsi nel cuore dentro vi si chiuderanno. Nel cuore dentro i racchiusi porterà ad entrare. Onesti per la rettitudine saranno venuti all'esistenza che c'era alle origini. Tutti porterà dal mondo gli uomini, saranno a vivere nella casa di lassù; rigenerati saranno i viventi.

Genesi 43,17 - Portata sarà l'azione della risurrezione nel mondo agli uomini. Affliggerà da fuoco nei corpi chi per primo da ribelle si portò, lo farà perire. Sarà a portarli a casa dell'Unico. Entreranno in quel primo che sarà stato risorto. Verranno gli uomini ad essere viventi templi aperti in cui sarà a portarsi a riempirli il Verbo.

Genesi 43,18 - Portata sarà la forza nei corpi desiderata. Ad uscire da quel primogenito l'energia della risurrezione sarà dalla piaga. Dal Signore la casa degli spiriti morti sarà stata finita. Sarà stata riportata la pienezza del soffio e saranno a ricominciare a vivere i corpi. Li porterà a rialzarsi la Parola da cui uscirà la rettitudine in pienezza. Col Verbo usciranno dallo stare in esilio, da dentro il primogenito dei morti li strapperà via, saranno il frutto del Crocifisso. Dalla malattia dell'origine dell'angelo per la grazia riportata vivi si riporteranno. Da dentro i guai in cui vivevano per il serpente usciranno. Il Crocifisso si rivelerà il Potente che in alto sarà tra gli angeli a condurli. E il serpente uscirà per il Crocifisso abortito. L'Altissimo l'energia avrà portato e il serpente rovescerà. Dalle tombe tutti riverranno. L'energia riporterà la potenza in azione dentro d'aiuto. Sarà la vita riportata di prima. Tutti dalle strette dell'essere ribelle che li opprime riporterà.

Genesi 43,19 - E sarà a scappare per la risurrezione portata il maledetto dagli uomini. L'origine brucerà del male. Innalzati a casa saranno tutti. Saranno a portarsi nel foro del Verbo e saranno gli insinuatisi nel corpo condotti a Dio. La porta ad aprire della casa sarà il Crocifisso.

Genesi 43,20 - E saranno dall'Unico di vita a saziarsi. A casa dell'Unico, giudicati di stare, staranno con i corpi. Alla porta scenderà il frutto del Crocifisso. Nell'assemblea del Potente entreranno. La potenza della risurrezione li avrà ricreati tutti.

Genesi 43,21 - E saranno quelli del mondo a stare tra i retti. Saranno a casa portati per incontrare Dio. Entreranno i viventi in compagnia dagli angeli e gli angeli della porta apriranno. Il primogenito crocifisso, il primogenito dei morti che li ha strappati via sarà dagli angeli portato ed eccolo sul trono del Verbo! In un uomo ad abitare il Verbo fu, fu il primogenito che a vivere sotto si portò. Dal trono in persona si portò da casa per salvarli, veloce si portò e all'angelo (ribelle) il fuoco in casa venne ed in casa fu giudicato e...

Genesi 43,22 - ...e bastonato. Così attorno al Verbo i fratelli col corpo entreranno. Quelli che portò col corpo, giudicati da portare a casa, saranno stati aiutati dall'energia recata dalla potenza della risurrezione. Ricreati, resi perfetti, dell'Unico saranno alla conoscenza. Tra gli angeli porterà i viventi che saranno posti dei retti nei gironi del Verbo. Frutto della verità nell'assemblea del Crocifisso saranno tra gli angeli condotti.

Genesi 43,23 - E sarà a dir loro: State in pace, non temete! Sono il vostro Dio e il Dio dei vostri padri. Avrà donato nel cammino ai viventi la vita. L'amore ai viventi avrà recato. L'energia dentro quel primogenito in tutti avrà racchiuso. Tutti saranno retti. Dalla piaga forata del Verbo all'anelata casa dell'Unico con la divinità staranno e saranno condotti a salire dall'Unico Dio ove entreranno da vivi. Verranno ad ascoltarlo portati tra gli angeli.

Genesi 43,24 - E saranno dentro l'Unico ad entrare gli uomini. Quel primogenito crocifisso entreranno ad incontrare da cui la risurrezione fu per i viventi. Dentro fu in croce ad entrare, furono a portare un foro nel Verbo. E fu dalla Croce ad inviare acqua, un mare portò dal corpo. Dal chiuso della roccia a rivelarla fu. Al mondo la madre portò, fu dal Crocifisso con gli apostoli ai viventi in giro a parlare. Portavano a Dio nelle assemblee i ribelli ad entrare nell'acqua.

Genesi 43,25 - Ed è la rettitudine che fu agli apostoli portata a venire in dono. L'eternità dentro recano, del primogenito sono a recare attorno le parole. Dentro scendono per la rigenerazione a stare nelle acque. Così sono all'ascolto portati. La rettitudine del Risorto dai viventi è mangiata, portata (in forma di) pane.

Genesi 43,26 - A portarsi è dentro l'Unico. È a portarsi in pienezza il Verbo che apre dentro ciò che è informe. È dentro a stare nel corpo e viene la vita angelica nelle assemblee ad entrare. Del primogenito risorto per le moltitudini fu il sangue ad uscire, dentro è per tutti ad entrare e sono a berlo. L'annuncio portano di Lui per la terra.

Genesi 43,27 - Portata è dal Risorto la divinità. La potenza entra nei viventi. Del Potente la salvezza recano. Sono da chi originò l'essere ribelli liberati ed i viventi il Padre sono ad anelare. Si aprono le catene, la bellezza della risurrezione si vede. Di viventi vive un corpo/popolo/Chiesa integro. Escono dal peccare, li aiutano gli apostoli a riportarli a vivere.

Genesi 43,28 - E c'è per quel primogenito a vivere un corpo/popolo/Chiesa che porta la salvezza. Il Potente serve con la rettitudine. A rifiutare è l'angelo (ribelle) che porta a peccare. Giudicati si riportano a vivere portandosi obbedienti. Aiuto recano e sono per risorto dalla croce annunciare a portarsi.

Genesi 43,29 - E fu con la risurrezione di quel primo una sorgente ad essere portata. (Da questa) portati si è nel corpo/popolo/Chiesa del primogenito, venendone figli. Sono viventi che sono degli apostoli fratelli ad essere portati figli. L'unica madre li reca (quella) che portò all'esistenza quel primogenito a vivere nel corpo. Uscita questa per il mondo, del primogenito la vita retta nei viventi entra, si riversa nei cuori. Gli apostoli felici parlano del Crocifisso vivente che Dio è che ha recato ad esistere la vita al corpo/popolo/Chiesa da cui la maledizione uscita è. Nei giorni la grazia della rettitudine del Figlio esiste.

Genesi 43,30 - E sono i viventi ri - partoriti ad essere portati pieni del soffio della rettitudine che sarà ad uccidere l'essere impuro. E per misericordia è riportata da Dio l'originaria vita che portò. Ed è dentro riversata l'illuminazione nei cuori con la rettitudine portata dal Crocifisso. E sono nella famiglia del primogenito ad entrare nel talamo. Nel mondo portano ad esistere la rettitudine dal Risorto per i viventi uscita.

Genesi 43,31 - Ed è nel corpo/popolo/Chiesa nelle assemblee a scendere il Verbo. L'energia è recata e sono giù a desiderare che sia alla fine dell'Unico il Verbo una fune per stare con l'Unico a vivere. Al corpo/popolo/Chiesa del Risorto è la vita portata col pane.

Genesi 43,32 - A recare è il Risorto la forza per la rescissione portare dal serpente. Dentro una mano che portava un'asta per il serpente l'aprì. Acqua dal cuore col sangue portò a guizzare. Per i viventi giù dal corpo un mare n'uscì. Da quel primogenito la sposa fu per la madre a venire. Portò dal cuore col sangue la rettitudine. Fu il rifiuto ad essere portato così al serpente. E gli apostoli uscirono con la madre ad alzare un corpo in cui fosse in pienezza la rettitudine, rifiuto dal Crocifisso che agisce dentro d'aiuto forte col pane che la rettitudine è del Crocifisso a recare. Agisce dentro il mondo Lui perché scende nel corpo/popolo/Chiesa la forza del Vivente.

Genesi 43,33 - Ed è il Risorto dentro a portare potenza nelle persone che sono ad entrare nella famiglia. L'Agnello retto abita così nel corpo/popolo/Chiesa del Crocifisso e si portano fuori ad erigerlo nelle città. Così con l'alzarsi il nemico a finire recano. Ed è integro dalla perversità chi incontra il dono della vita del primogenito che è risorto; (questi) la maledizione al male nel mondo ha recato.

Genesi 43,34 - A recare è stata la risurrezione quel primogenito che a salvare verrà i viventi. Verrà nelle persone ad essere portata la divinità per uscire dalla morte. Le moltitudini salverà. Verranno figli ad essere per vivere degli angeli la vita. I viventi risorti verranno tutti. I viventi nelle tombe rivivranno. La risurrezione sarà l'aiuto recato dal Crocifisso e i risorti nel Crocifisso si porteranno. Recata sarà la dalla risurrezione la rettitudine che a saziare i popoli recherà.

GENESI 44 - TESTO C.E.I.
Genesi 44,1 - Diede poi questo ordine al suo maggiordomo: Riempi i sacchi di quegli uomini di tanti viveri quanti ne possono contenere e rimetti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco.

Genesi 44,2 - Metterai la mia coppa, la coppa d'argento, alla bocca del sacco del più giovane, insieme con il denaro del suo grano. Quello fece secondo l'ordine di Giuseppe.

Genesi 44,3 - Alle prime luci del mattino quegli uomini furono fatti partire con i loro asini.

Genesi 44,4 - Erano appena usciti dalla città e ancora non si erano allontanati, quando Giuseppe disse al suo maggiordomo: Su, insegui quegli uomini, raggiungili e dì loro: Perché avete reso male per bene?

Genesi 44,5 - Non è forse questa la coppa in cui beve il mio signore e per mezzo della quale egli suole trarre i presagi? Avete fatto male a fare così.

Genesi 44,6 - Egli li raggiunse e ripeté loro queste parole.

Genesi 44,7 - Quelli gli risposero: Perché il mio signore dice questo? Lontano dai tuoi servi il fare una cosa simile!

Genesi 44,8 - Ecco, se ti abbiamo riportato dalla terra di Canaan il denaro che abbiamo trovato alla bocca dei nostri sacchi, come avremmo potuto rubare argento o oro dalla casa del tuo padrone?

Genesi 44,9 - Quello dei tuoi servi, presso il quale si troverà, sia messo a morte e anche noi diventeremo schiavi del mio signore.

Genesi 44,10 - Rispose: Ebbene, come avete detto, così sarà: colui, presso il quale si troverà la coppa, diventerà mio schiavo e voi sarete innocenti.

Genesi 44,11 - Ciascuno si affrettò a scaricare a terra il suo sacco e lo aprì.

Genesi 44,12 - Quegli li frugò cominciando dal maggiore e finendo con il più piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino.

Genesi 44,13 - Allora essi si stracciarono le vesti, ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono in città.

Genesi 44,14 - Giuda e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe, che si trovava ancora là, e si gettarono a terra davanti a lui.

Genesi 44,15 - Giuseppe disse loro: Che azione avete commesso? Non vi rendete conto che un uomo come me è capace di indovinare?

Genesi 44,16 - Giuda disse: Che diremo al mio signore? Come parlare? Come giustificarci? Dio stesso ha scoperto la colpa dei tuoi servi! Eccoci schiavi del mio signore, noi e colui che è stato trovato in possesso della coppa.

Genesi 44,17 - Ma egli rispose: Lontano da me fare una cosa simile! L'uomo trovato in possesso della coppa, quello sarà mio schiavo: quanto a voi, tornate in pace da vostro padre.

Genesi 44,18 - Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: Perdona, mio signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché uno come te è pari al faraone!

Genesi 44,19 - Il mio signore aveva interrogato i suoi servi: Avete ancora un padre o un fratello?

Genesi 44,20 - E noi avevamo risposto al mio signore: Abbiamo un padre vecchio e un figlio ancora giovane natogli in vecchiaia, il fratello che aveva è morto ed egli è rimasto l'unico figlio di quella madre e suo padre lo ama.

Genesi 44,21 - Tu avevi detto ai tuoi servi: Conducetelo qui da me, perché possa vederlo con i miei occhi.

Genesi 44,22 - Noi avevamo risposto al mio signore: Il giovinetto non può abbandonare suo padre: se lascerà suo padre, questi ne morirà.

Genesi 44,23 - Ma tu avevi ingiunto ai tuoi servi: Se il vostro fratello minore non verrà qui con voi, non potrete più venire alla mia presenza.

Genesi 44,24 - Fatto ritorno dal tuo servo, mio padre, gli riferimmo le parole del mio signore.

Genesi 44,25 - E nostro padre disse: Tornate ad acquistare per noi un po' di viveri.

Genesi 44,26 - E noi rispondemmo: Non possiamo ritornare laggiù: solo se verrà con noi il nostro fratello minore, andremo; non saremmo ammessi alla presenza di quel uomo senza avere con noi il nostro fratello minore.

Genesi 44,27 - Allora il tuo servo, mio padre, ci disse: Voi sapete che due figli mi aveva procreato mia moglie.

Genesi 44,28 - Uno partì da me e dissi: certo è stato sbranato! Da allora non l'ho più visto.

Genesi 44,29 - Se ora mi porterete via anche questo e gli capitasse una disgrazia, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi.

Genesi 44,30 - Ora, se io arrivassi dal tuo servo, mio padre, e il giovinetto non fosse con noi, poiché la vita dell'uno è legata alla vita dell'altro,

Genesi 44,31 - non appena egli vedesse che il giovinetto non è con noi, morirebbe, e i tuoi servi avrebbero fatto scendere con dolore negli inferi la canizie del tuo servo, nostro padre.

Genesi 44,32 - Ma il tuo servo si è reso garante del giovinetto presso mio padre dicendogli: Se non te lo ricondurrò, sarò colpevole verso mio padre per tutta la vita.

Genesi 44,33 - Ora, lascia che il tuo servo rimanga al posto del giovinetto come schiavo del mio signore e il giovinetto torni lassù con i suoi fratelli!

Genesi 44,34 - Perché, come potrei tornare da mio padre senza avere con me il giovinetto? Che io non veda il male che colpirebbe mio padre!

GENESI 44 - DECRIPTAZIONE
Genesi 44,1 - A portarsi fu giù. Portato venne da una donna dal corpo. Dall'alto dentro fu nella prescelta a portarsi. Il Potente Unico di vita il corpo le riempì venne un primogenito a viverle. Di sotto nel mondo dell'Unico un angelo luminoso fu dalla madre, unica sposa di un retto. Il "beata sei" portò alla sposa e l'angelo l'illuminò che verrà a portarsi in dono a vivere dal trono il Verbo. Il primogenito sarà ad accenderle dentro il Verbo. Il "sia" al primogenito la madre sotto portò.

Genesi 44,2 - E dall'Unico nella prescelta a scorrere dentro fu in azione la forza. Dall'alto fu in azione ad uscire dal trono il Verbo che nella prescelta si mise. Dentro il Verbo fu da primogenito nella madre di sotto. Entrò a versarsi nell'utero. L'energia portò, venne così a riempirla il Verbo che l'accese dentro il corpo, ma portò che fosse sentita una illuminazione al retto che la proteggeva in una casa (erano fidanzati). Nella mente a Giuseppe sul primogenito l'illuminò: nel corpo c'era la Parola.

Genesi 44,3 - Un mattino la Luce si portò, uscì con quel primogenito. Angeli con una luce furono ai viventi mandati. Si portava ad uscire la vita del mondo. Entrava di nascosto del ribelle a stare nel mondo dei viventi.

Genesi 44,4 - Al mondo dalla madre fu a scendere il primogenito e venne fuori della città per un rifiuto (non trovarono posto nell'albergo). Partorì in luogo nascosto ove obbediente si portò. Ve la portò Giuseppe. Aveva detto il Potente che alla donna compagna pensasse, fosse ai confini a portarla per il sorgere di un persecutore del primogenito. In una grotta fu ad entrare l'uomo. Fu la madre portata ad entrare dall'illuminato. In cammino, integri li aveva portati. Aveva detto al prescelto Dio di uscire con la madre perché un acceso potente morti (li voleva). Viveva (in questi) il male del mondo. Sotto (di lui) il bene usciva!

Genesi 44,5 - Nel mondo il Potente si portava con quel primogenito. Questo uscì da una donna dal corpo. Fu a sorgere da una prescelta nel mondo. Il Signore fu in una casa a portarsi e Lui l'energia racchiude della risurrezione. Sarà ad inviarla nelle tombe. Risorti da dentro si porteranno. Usciranno dal male tutti i viventi. Quel primogenito brucerà il cattivo. I risorti saranno integri.

Genesi 44,6 - Portatasi è la luce in cammino tra i viventi e saranno dalla sua mano ricreati. Il serpente uscirà dai viventi. Riverranno per la Parola a riessere in vita. Uscirà il maledetto!

Genesi 44,7 - E sarà l'originaria vita nei corpi riportata con la divinità. Sarà recata perché sarà dalla Parola originato l'aiuto. Ad inviare sarà la rettitudine. La Parola fu in un vivente ad entrare. Dio nel mondo entrò di nascosto di notte. Entrò il Potente per servire. Sarà la rettitudine dal seno ad accendere. La porterà dalla croce. La rettitudine dalla Parola uscirà dalla ferita che gli apriranno.

Genesi 44,8 - Uscirà l'energia della rettitudine dal foro del Verbo. In quel primo si riaccenderà nel corpo la vita. Scenderanno dal primogenito gli apostoli che si porteranno da casa. A parlare saranno del primogenito che dai morti strappato via fu. Dagli apostoli si riportò, entrò risorto, fu a casa dagli apostoli a riportarsi quel primogenito potente in forza della rettitudine. Di viventi per il primogenito un corpo/popolo/Chiesa alzarono con rettitudine gli apostoli. In azione il rifiuto ci fu con la rettitudine per l'angelo (ribelle) che ruba la vita. Da casa furono ai confini. Il primogenito aiuta gli apostoli con la forza della rettitudine. Di rettitudine li riempie. Le parole del primogenito portano, (sono) oro.

Genesi 44,9 - Per il primo risorto un corpo/popolo/Chiesa furono di viventi a innalzare. Quel primo venne a portare dal seno ai viventi da dentro d'aiuto una forza. Per la rettitudine si riportò dai morti e scorse per i viventi dell'Unico la grazia. Figli nel mondo saranno ad uscire del Potente. Il Signore che è il Potente a servire fu i viventi.

Genesi 44,10 - E fu all'origine l'essere ribelle a scappare. I viventi nel tempo entrarono. Come ad insinuarsi nei corpi fu, la rettitudine piagò l'angelo (ribelle) con la perversità. L'Unico da donna nel corpo fu tra i viventi a scendere. In un primogenito venne a portarsi per stare nel mondo dove il serpente sta agendo dentro da l'essere impuro. Venne in un uomo: al mondo fu per riportare l'innocenza agli esseri viventi.

Genesi 44,11 - E fu per i viventi a rigenerare a portarsi. E fu a scendere portandosi in un uomo. Venne primogenito di un uomo. Di nascosto scelse di portarsi in terra. Al mondo si portò a stare il Verbo. Ai prescelti l'annunciò. I guai con la distruzione degli uomini a strappar via si portò.

Genesi 44,12 - A portarsi fu nella prigione dell'orgoglioso in una famiglia ove da grande uscì. Di nascosto dei potenti si portò in famiglia da piccolo. La sposa che aveva portato ad essergli madre crebbe (alzò) il primogenito che uscì in cammino. Era ad agire in casa il primogenito da uomo sotto (messo); figlio fu vivendo da angelo.

Genesi 44,13 - Ed in modo prezioso agiva portandosi vestito d'integrità. Ed era ad agire nelle prove da uomo dall'alto. Di nascosto la vita nel corpo portava ed era illuminato dentro e nel mondo agiva essendo di mente/testa aperta.

Genesi 44,14 - Ed era in casa per primo il Signore ad aiutare. Lui, vita portava alla casa che era stato a scegliere nel mondo. Con Giuseppe si portava Lui ad agire e l'aiutava. Infermo (Giuseppe) alla madre portava forza con la parola accompagnandola. Potente la persona era a portarsi. Del primogenito il corpo cresceva nel mondo.

Genesi 44,15 - E fu una prima amarezza per loro (quando) Giuseppe dalla vita uscì. Apertamente tra i viventi ad agire da illuminato uscì fuori questi nel mondo. Quel primogenito da illuminato nella mente agiva ponendosi nel mondo. Gli accompagnatori furono a conoscere tutti che un vivente retto era. Per incantesimo era a guidare illuminando gli uomini. Quel primogenito andando vagando tra i viventi, apostoli portò.

Genesi 44,16 - Ed era a parlare in Giudea ai viventi. Fuori con gli apostoli iniziò a vivere. La mente con potenza il Signore ai viventi apriva. Energia insinuava nelle menti e nei viventi entrava l'energia che scendeva nei cuori. Per l'aiuto si riversava fuori il maledetto che sta nei viventi. Dai viventi giù iniziava a venire il peccare. Gli apostoli sentivano dentro l'aiuto in forza della rettitudine che gli usciva. L'energia gli apostoli portava servire. Era a parlare il Signore in cammino ai viventi che incontrava. La grazia portava assieme alla felicità. L'angelo (ribelle) nei viventi, sceso all'origine, usciva. Scappava da casa, spazzato via da dentro era l'essere impuro.

Genesi 44,17 - Ed erano in forza di quel primogenito dai viventi dai corpi le malattie (causate) dal serpente ad uscire. Il serpente era in seno bruciato, portato a finire in questi, rivenivano uomini felici. L'angelo (ribelle) nei viventi sceso alle origini fuori scappava. Da dentro spazzato da Lui era ad uscire. Era ad uscirgli la potenza che spazzava da dentro l'essere impuro. Per il primogenito integri si rialzavano. Portava la potenza della salute di Dio che da Padre era ad anelare.

Genesi 44,18 - Portatore fu in cammino di un'illuminazione. Della divinità, che sarà recata da IHWH per sbarrare la perversità, era a parlare. Dentro sarà in primis sbarrato l'angelo (ribelle) che c'è. Sarà sbarrato dentro i corpi dall'energia dell'Unico, agirà dentro l'aiuto della rettitudine che s'insinuerà nei corpi. Dentro l'originaria prostituzione sarà dall'Unico impedita. Giudicato sarà portato il maledetto. Gli si accenderà l'ira che lo spegnerà. Agirà da sola la rettitudine che bruciature così nei viventi gli porterà. Spengerà il soffio del male nel mondo.

Genesi 44,19 - Dall'Unico giudicato è stato di distruzione il serpente. Verrà il servo; sarà a recare il rifiuto all'essere ribelle. Sarà la distruzione in casa l'Unico a portargli con un fratello.

Genesi 44,20 - A recare all'angelo, origine dell'essere ribelle, la maledizione, il Signore sarà. Sarà con un fuoco potente a rifiutarlo in casa. Questi per rovesciare l'angelo si portò la potenza della rettitudine. Questa rovescerà l'angelo. Sarà il marcio dai cuori rifiutato. Un giorno in croce lo porteranno. Sarà portato a crocifiggere il corpo di Lui. Un potente con dentro la mano un'asta a guizzare da quel primogenito acqua porterà. Porterà del Padre la forza e l'amore riporterà.

Genesi 44,21 - Portato in croce quel primogenito, i viventi vedranno che del Potente il servo era che retto nel mondo si portava. Dal corpo l'aiuto di Lui guizzerà. Sarà a recare una donna che sarà con l'acqua ad uscire. Una sorgente sarà dell'Altissimo a recare.

Genesi 44,22 - Portò energia quel primogenito ai viventi dal corpo. Di Dio dal Signore ci fu il rifiuto che fu recato con la rettitudine al serpente del mondo. Sull'angelo nemico con potenza agirà. Lo colpirà in casa. Quel primogenito dalla croce per il Padre è a recarlo portandone la forza dentro. Viene dal Padre con la forza che è a recare (anche) ai morti (ove) si recò.

Genesi 44,23 - E dalla croce da quel primogenito la vita dal corpo divina servita sarà con la rettitudine. La primitiva pienezza riscenderà nei fratelli. Saranno così retti i viventi del mondo. Entrerà a riversarsi nei cuori l'energia. Verrà la rettitudine a riempire tutti. A far perire porterà l'angelo. Il serpente si vedrà portato alla fine nelle persone dove sta.

Genesi 44,24 - Portata fu nel mondo a stare la rettitudine che è (propria) dell'Altissimo da rifiuto per il serpente che si vedrà da solo afflitto. Dalla casa sarà portato l'angelo a scappare. Liberi si riporteranno. Riverrà ad insinuarsi nei corpi la forza delle origini impedita dall'angelo che c'era.

Genesi 44,25 - E saranno a ricominciare la vita nei corpi dell'origine che dentro fu infermata dalla vergogna per l'abitazione dell'essere impuro. Del Potente l'energia portata ai viventi agirà nei cuori divorandolo.

Genesi 44,26 - Si riporterà bella la vita nei corpi del Potente. Dell'Unico l'energia porterà la perfezione nei corpi (stessi). La legge divina l'Unico porrà nei fratelli che saranno da angeli a portarsi nel mondo. Versò dal cuore l'energia quel primogenito dalla croce con gli apostoli che recò. E un Giordano portò di rettitudine che fu il rifiuto all'angelo recato. La sposa guizzare si vide portata dal Crocifisso. Una persona fu ad uscire da quel primogenito che sarà la distruzione della vita all'angelo a recare. Uscirà rovesciato dai cuori l'angelo annullato. Il rifiuto al drago porterà.

Genesi 44,27 - E sarà l'Unico nei viventi il male solo ad affliggere. Dentro sarà il maledetto ad essere rifiutato. Integri li riporterà ad essere. Sbarrerà nel tempo la piaga. Saranno rinnovati nei giorni, neonati usciranno. Del Potente saranno la moglie tutti ad essere.

Genesi 44,28 - E fu a scendere dal primogenito nel mondo per i fratelli il sangue. Venne ad essere portato dal primogenito con la vita. Dal corpo originò la rettitudine che i cuori guarisce. L'amore nei corpi il soffio recherà. La potenza originerà si rivedrà stare in tutti. Sarà a recare l'eternità nel mondo; angeli ne usciranno.

Genesi 44,29 - Ed i potenti lo rovesciarono nella tomba. Nel Crocifisso la vita riscorse. Vivo rivenne questo fuori. Nel seno, della vita il soffio d'energia fu a riportarsi, e si riversò nel corpo di Lui. In giro si riportò. Dagli apostoli si recò. Ad entrare si riportò col corpo il Crocifisso vivo. Il primo crocifisso che a risorgere fu. Dentro il Crocifisso rifù a casa. Ai compagni dal Risorto la divinità usci.

Genesi 44,30 - E nel tempo entrò la rettitudine che dentro l'Unico è la divinità. Il servo la rettitudine del padre fu a recare. Ne uscirà l'angelo nemico annullato. Il rifiuto al drago portò. Ed all'angelo orgoglioso portò a rovesciare un fuoco che recava nel corpo. Uscì da dentro l'energico soffio della risurrezione che recava.

Genesi 44,31 - E dell'essere Agnello quel primogenito recò l'indicazione. E così fu annullato nel mondo l'angelo nemico che porta tra i morti recando la perversità nei corpi. Fu da sbarramento a portargli il servo la forza della rettitudine. Verrà in tutti bruciato. Risarà dentro tutti ad agire sola la rettitudine del Padre. Sarà l'angelo che si portò dentro tolto via per l'energia della risurrezione che la divinità aprirà.

Genesi 44,32 - La rettitudine spazzerà da dentro la fiacchezza del nemico che vi abita. Verrà ad uscire l'angelo nemico dal seno dei viventi. Del Padre risarà la potenza delle origini a rivivere nei corpi. L'originaria pienezza del Padre ci risarà. A scontrarsi si porterà con la divinità. Sarà arso il peccato in tutti. Sarà la potenza del Padre a vincere nel mondo nei giorni dei viventi.

Genesi 44,33 - Portò nel tempo del mondo ad esistere la risurrezione il Figlio Unigenito che da servo retto sotto uscì. Uscirà l'energia che agisce del male da dentro. Liberi il Signore li riporterà nel mondo. Giovani, avendo spazzato il serpente, si rivedranno i viventi in cui l'originaria vita si riporterà.

Genesi 44,34 - Così fu quel primogenito ad essere afflitto in olocausto. Da Dio Padre era stato a portasi al mondo. L'angelo nemico annullerà. Lo rifiuterà completamente. Sara dalle persone per quel primogenito visto uscire. Dentro il male l'Unigenito brucerà nei corpi. Saranno i viventi a rialzarsi. Con quel primogenito verranno dal Padre a stare.

a.contipuorger@gmail.com

Tutti gli articoli di BibbiaWeb

vai alla visualizzazione normale di inizio articolo     invia questa notizia ad un amico

 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy