VISIONE DI EZECHIELE DEL III TEMPIO - CHIESA DEL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger
IL TEMPIO DI GERUSALEMME
L'ultimo libro profetico dell'Antico Testamento, quello di Malachia, proclama: "Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti." (Malachia 3,1); così, per l'ebraismo, prima della fine del mondo, dovrà essere ricostruito il Tempio.
Con l'articolo
"Il Tempio del Messia e la Città di Dio" m'interessai del tema, ma una recente scrutatio - decriptazione di alcuni capitoli di Ezechiele m'hanno portato a tornarci sopra.
Nei libri della Bibbia canonica della religione cristiana, nella versione in italiano, "Tempio" e "Gerusalemme" sono parole ripetute rispettivamente più di 750 e 950 volte, ma mai nei primi 5 libri, detti "Torah" o Pentateuco.
Solo in Genesi 14, quando Abram incontra il re e sacerdote Melkisedeq, indirettamente è ricordata "Gerusalemme", ma come "Salem".
Quando Giacobbe poi, ricevuta la primogenitura dal padre Isacco, fugge da Esaù, il fratello maggiore infuriato, al capitolo 28 del libro della Genesi, invero, c'è un brano profetico ove s'intravede l'idea del Tempio, ma questo è camuffato dalla parola "casa".
È lì narrato che Giacobbe si fermò a dormire in un posto, vi sognò una scala che arrivava al cielo su cui salivano e scendevano gli angeli.
"Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo. Ebbe timore e disse: Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo. La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz." (Genesi 28,16-19)
Ora, in ebraico casa è
"Bet" o "beit" e "casa di Dio" là è definita beit "'Elohim",
,
cioè il Tempio ove Lui dimora, da cui appunto
,
cioè "Bet - El", quindi, Betel.
Secondo Giacobbe che era profeta, quello è il luogo che in assoluto consente, secondo la verità della Torah, il passaggio dalle realtà terrene a quelle celesti, ossia è la porta invero, in terra del Tempio celeste, inteso come casa di Dio.
Là dove Giacobbe sognò la scala, secondo la tradizione ebraica, era il luogo in cui in futuro sarebbe sorto il Tempio detto "Beit Ha-Mikdash", vale a dire Casa della Santificazione o "Beit 'Adonai", ossia Casa del Signore.
Il Tempio in Isaia 56,7 è, infatti, definito da Dio semplicemente come la "Mia casa", "Beiti"
,
infatti: "Così dice il Signore... il mio Tempio
()
si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli." (Isaia 56,1-7)
È poi da porre in particolare evidenza anche l'altra definizione di Giacobbe, "porta del cielo"
"shea'r hasshamaim", che riprenderò più avanti.
Targa alla porta della Celeste Basilica di Monte S.Michele
(In "
Il fine settimana, dono d'anticipo d'eternità" ho tra l'altro presentato decriptato secondo i criteri del mio metodo "
Parlano le lettere" anche l'intero capitolo 28 del libro della Genesi)
Di fatto, un paese a 19 Km a nord di Gerusalemme dai Cananei era detto Luz e poi El-Betel; Abram vi costruì un altare e tornò in quel luogo (Genesi 12,8; 13,3).
Là Dio si rivelò a Giacobbe in sogno e dopo il suo ritorno in Canaan vi abitò e vi costruì un altare (Genesi 35,1-8).
Betel ai tempi di Giosuè era alleata con Ai, conquistata (Giosuè 7,2; 8,9-17; 12,9-16), fece parte del territorio della tribù di Efraim al confine con Beniamino (Giosuè 16,1s; 18,13-22; Giudici 1,22-27; 1Cronache 7,28).
Nel periodo dei giudici a Betel stava l'arca della testimonianza e gli Israeliti vi andavano per consultare il Signore (Giudici 20,18-28; 21,1-4; 1Samuele 7,16; 10,3).
Per custodire l'arca santa solo nel X secolo a.C. Re Salomone, figlio di Davide, a Gerusalemme costruì quello che è definito
Primo Tempio, distrutto quattro secoli dopo, nel 586 a.C., (410 anni secondo il Talmud) da Nabucodonosor II.
Dal ritorno dall'esilio babilonese a partire dal 536 a.C. fu iniziata la ricostruzione di quello che fu detto il
Secondo Tempio, ultimato nel marzo del 515 a.C., poi restaurato da Giuda Maccabeo nel 164 a.C., quindi ampliato con una nuova sistemazione del Monte del Tempio da parte di Erode il Grande (iniziata nel 19 a.C. e terminata nel 64 d.C.).
Questo II Tempio fu distrutto dall'imperatore Tito nel 70 d.C. ed oggi resta solo un quarto dell'estensione dell'originario muro occidentale di contenimento, il famoso Muro del Pianto.
Gesù insegnava nel Tempio e gli apostoli poi lo frequentarono.
Gli arabi sulla spianata dove sorgeva hanno costruito la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa, ma forse ricadono nell'ex piazzale dei gentili del II Tempio.
In tale area, in un punto non ancora individuato, ci sarebbe però la pietra di fondazione del mondo secondo la tradizione ebraica, roccia del sacrificio d'Isacco e guanciale di Giacobbe l'ebraismo anela alla costruzione del
Terzo Tempio di Gerusalemme col quale inizierebbe un'era di pace per tutta l'umanità, segno per loro d'inizio dell'era messianica.
C'è al riguardo la profezia di Ezechiele che così riporta il pensiero del Signore:
"...
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni. Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. Farò con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabilirò e li moltiplicherò e
porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre." (Ezechiele 37,21-28)
In conclusione, secondo tale profezia, il Messia, figlio di Davide, l'unico pastore, ancora atteso dall'ebraismo, ricostruirà il Bet Hamiqdàsh.
Costruzione spirituale o fisica?
L'ebraismo interpreta il III Tempio quale costruzione fisica a Gerusalemme, ma immagine del Tempio celeste, ove le due opere si congiungeranno.
Dopo il combattimento vittorioso finale, l'"Armageddon", contro il male - incarnato dalle nazioni "Gog e Magog" - sussisterà un mondo perfetto, senza malvagità alcuna nell'esistenza umana.
Alla fine del VI millennio (nel calendario ebraico il 2000 d.C. corrisponde a 5760 anni dalla creazione di Adamo), il VII millennio sarà un'era di santità, tranquillità, di vita spirituale e pace universale, l'"Olam Haba" - Mondo Futuro, dove tutte le persone risorte avranno una conoscenza diretta di Dio.