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LA COSMOGONIA DI ERMOPOLI
(capitale del 15º distretto dell'Alto Egitto sulla riva occidentale del Nilo detta anche "Khemnu" ovvero "Città degli Otto")
Gli otto o Ogagle erano le 4 coppie divine primordiali:
- Nun e Nunet, le acque primordiali;
- Keku e Keket, l'oscurità;
- Huh ed Huhet, l'infinito;
- Amon ed Amonet, l'ignoto.
In questa cosmogonia, Thot, è l'artefice del mondo ed è la divinità egizia della sapienza, scrittura, magia, misura del tempo, matematica e geometria.
Questi è rappresentato da un uccello, l'Ibis che vola sulle sponde del Nilo.
La primigenia collina, quella che nella cosmologia di Eliopoli era scaturita da Nun, per quella di Ermopoli in effetti lo fu ad opera della Oglade.
Nella tomba di Ramesse VI la barca di Ra è trainata verso "Colui che è nell'abisso" ed è raffigurato mentre regge la barca solare che trasporta Kheper e gli dèi primigeni che avevano dato inizio alla creazione del mondo.
La simbologia identifica, sotto la barca, le acque primordiali e sopra, l'alba del primo giorno del tempo che comincia ad esistere.
Su questa collina l'Ibis depositò un uovo che fu covato dalle otto entità elementari, quattro dei maschili dalle teste di rana e la loro contropartita femminile delle teste di serpente.
Da quel uovo nacque il sole, Ammon - Ra ed emanazione di Ra fu la dea Maat che nella religione egizia rappresenta l'ordine cosmico, la giustizia e la verità.
Questa idea di un artefice del mondo, di un demiurgo sul tipo di Thot, fu ripresa da Platone nel Timeo quale intelligenza che progetta il mondo, avendo le idee a modello e la materia come strumento.
È da tenere presente che demiurgo è "un lavoratore del popolo" un artigiano, un carpentiere; infatti, questi ordina la materia che ha disposizione.
Così faceva Thot attingendo con sapienza dall'oceano di tutte l'energia potenziali dell'abisso primigenio.
Poi gli uomini ed in particolare il faraone doveva conservare - legge di Maat - per consentire il mantenimento dell'equilibrio cosmico.
Per Platone però l'abisso primigenio sarebbe il mondo delle idee, teorico, puro quello del sommo bene che deve tradursi in pratica con un divenire provocato dal demiurgo che tende al migliore dei mondi possibili passando per la materia a disposizione e nel caso specifico... anche attraverso la volontà dell'uomo.
In definitiva tutti questi miti che ho accennato convergono nel pensiero di un artefice divino che da un oceano primigenio, illimitato, ignoto, oscuro, misterioso, preesistente, anch'esso divino, ha ordinato l'energia infinita con sapienza, scienza, forza e potere ottenendo tutto ciò che esiste ed in particolare il mondo ed i suoi abitanti, gli esseri viventi.
Ecco che con nuova ispirazione, dalla Torah che la tradizione considera ricevuta da Mosè ex principe egiziano così inizia:
"In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'"abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Genesi 1,1-2)