BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2015  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheDecriptazione Bibbia - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

ATTESA DEL MESSIA...

 
DAL DESERTO AL GIARDINO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

LUOGHI INOSPITALI »
LUOGO ESTREMO »

LUOGHI DEL NEMICO
Nell'ebraico della Bibbia v'è poi un termine specifico "a'rabah" per esprimere il concetto di solitudine e per dire di una zona per lo più pianeggiante, deserta, arida, una campagna incolta, una pianura sterile, un deserto percorso solo da rare e sporadica acqua a carattere torrentizia.
Tale termine spiega le caratteristiche prevalenti della regione detta Arabia che gli Egizi chiamavano Ar Rabi.
Con i significati grafici intrinseci delle lettere la parola dice di sé: "vedo una grande Apertura ", ossia davanti vedo una grande estesa aperta.
Nella Bibbia ebraica è questa "a'rabah" una parola usata molte volte in particolare per le piane di Moab (9 volte in Numeri solo per Moab) e di Gerico, steppe ai lati degli ultimi tratti del fiume Giordano prima di confluire nel Mar Morto.
Quella parola deriva dal radicale semitico che sottende vari significati:

  • mercanteggiare, barattare, pignorare, impegnare, dare sicurezza, dare garanzia, scommettere, da cui mercante onde "a'rebbah" è malleveria pegno e "a'rebon" caparra, pegno;
  • mescolarsi, entrare in familiarità, da cui trama e mischianza di gente "e'roeb";
  • essere dolce, essere piacevole, essere grato, da cui dolce e grato "a'reb" e forse da questo viene il termine "a'rabah" come zona senza acclività quindi "dolce";
  • farsi bruno, oscurarsi, farsi sera, occidente, sera e salice "oe'roeb" e corvo "o'reb" e mosca canina, insetti, gli sciame d'insetti della IV piaga d'Egitto "a'rob".
L'attenzione con tale parola per quanto riguarda gli eventi biblici, si concentra, quindi, sul popolo dei Moabiti che abitavano all'est del Mar Morto nella regione centro meridionale dell'attuale Regno Hascemita di Giordania.
Quel territorio si presenta come un altopiano di altezza tra i 700 ed i 1000 metri sul livello del mare in cui il monte Nebo, punto di osservazione fenomenale di tutto il territorio di Canaan, spicca davanti alla piana di Gerico che gli si estende sotto.
Quel territorio confina a destra con terreno desertico e degrada ad occidente fino alle steppe attorno al Mar Morto a 400 metri sotto il livello del mare.
Questa area è tagliata in due regioni, settentrionale e meridionale, dal profondo canyon del Wadi Mujib, l'Arnon della Bibbia, confine fra Moab e gli Amorei, torrente che sfocia nella zona mediana della sponda orientale del Mar Morto.
Ar era la città principale di Moab, vicino al fiume Arnon come si legge nel libro dei Numeri: "Per questo si dice nel libro delle Guerre del Signore: Vaèb in Sufa e i torrenti, l'Arnon e il pendio dei torrenti, che declina verso la sede di Ar e si appoggia alla frontiera di Moab." (Numeri 21,14s)

Secondo il libro della Genesi 19,31-38 i Moabiti erano discendenti di Moab, figlio di Lot, avuto dalla figlia maggiore, in rapporti incestuosi e involontari di Lot, fatto ubriacare a turno dalle due figlie; dalla minore discesero gli Ammoniti.
Era stanziati in un territorio che il Signore aveva loro concesso per i meriti di Lot; infatti, si legge nel libro del Deuteronomio al 2,9: "Il Signore mi disse: Non attaccare Moab e non muovergli guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese, poiché ho dato Ar ai figli di Lot, come loro proprietà."
Più avanti, al versetto 18 e seguente poi precisa "Oggi tu stai per attraversare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai agli Ammoniti. Non li attaccare e non muover loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nella terra degli Ammoniti; infatti l'ho data in proprietà ai figli di Lot."

Che Dio non permise agli Israeliti di entrare in quei territori quando uscirono dal paese d'Egitto lo sostiene anche 2Cronache 20,10-23 ove accomuna ai nemici storici di Israele gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, vale a dire quelli di Edom, nemici che furono però vinti per intervento divino ai tempi di Giosafat (870- 846 a.C) re di Giuda.
(Vedi: "Giosafat re, profezia di resurrezione")

In effetti, Moab s'era comportato da nemico d'Israele, infatti, Balak il re di Moab, ebbe paura di Israele e assoldò il profeta di Madian, Balaam, per maledirlo, ma Balaam invece lo benedisse (Numeri 22-24).
Israele a causa di rapporti con le moabite fu portato all'idolatria (Numeri 25,1-5).
Moab sconfisse Israele al tempo dei Giudici, ma Eud lo liberò (Giudici 3,12-30).
Sotto il re Davide i Moabiti divennero sudditi e tributari d'Israele (2Samuele 8,2-12 e 23,20), ma poi si ribellarono e invasero il regno di Giuda (2Cronache 20,1-30).

In definitiva i Moabiti erano nemici storici, idolatri, quindi per Israele apportatori del male, onde tante sono le profezie contro Moab da parte dei profeti d'Israele che hanno contribuito a far memoria ed a consolidare nell'immaginario collettivo l'inimicizia tra i due popoli:
  • Isaia (11,14; 15,1-16,14; 25,10),
  • Geremia (9,25s; 25,21; 27,2-6; 48,1-47),
  • Ezechiele (25,8-11),
  • Amos (2,1-3),
  • Sofonia (2,8-11).
Particolarmente forte è la profezia di Geremia su Moab al capitolo 48 che inizia in questo modo: "Su Moab. Così dice il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: Guai a Nebo, poiché è devastata! Piena di vergogna e catturata è Kiriatàim, sente vergogna, è abbattuta la roccaforte. Non esiste più la fama di Moab, a Chesbon tramano il male contro di essa: Venite ed eliminiamola dalle nazioni. Anche tu, Madmen, sarai demolita, la spada ti inseguirà. Una voce, un grido da Coronàim: Devastazione e rovina grande! Abbattuta è Moab, le grida si fanno sentire fino a Soar. Piangendo, salgono la salita di Luchìt, giù per la discesa di Coronàim si odono grida strazianti: Fuggite, salvate la vostra vita! Siate come l'asino selvatico nel deserto. Poiché hai posto la fiducia nelle tue fortezze e nei tuoi tesori, anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio, insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi. Il devastatore verrà contro ogni città, nessuna città potrà scampare. Sarà devastata la valle e la pianura desolata, come dice il Signore. Erigete un cippo funebre a Moab, perché è tutta in rovina. Le sue città diventeranno un deserto, nessuno le abiterà." (Geremia 48,1-9)

Quell'asino selvatico, in ebraico è "a'roe'r" = "a'rea'r" = = , ma è tradotto con "tamarisco" in Geremia 17,6 e con "nudo, misero, derelitto" nel Salmo 102,18, ha lettere chiaramente apportatrice di due concetti:
  • di nemico "a'r" , parola aramaica usata in Daniele 4,16 impiegata in luogo di "sar" per nemico, quindi, , "vedo un corpo/popolo Portarsi da nemico ".
  • di male "ra'" , quindi, , "vedo il male in un corpo/popolo ".
Il fatto che i moabiti abitassero anche vaste zone brulle e desertiche e che fossero idolatri e nemici eccitava la fantasia per le considerazioni riportate in precedenti paragrafi.
La stessa parola "a'rabah" che è usata spesso in luogo di "steppa" suggerisce, il pensiero che là "un nemico Abita in quei campi ", infatti, era il territorio la cui capitale era Ar , la città nemica.
Vale a dire il nemico spirituale, i demoni abitando nella steppa, là s'erano incarnati in nemici concreti di carne e d'ossa.
San Paolo nella lettera agli Efesini 6,12 propone però di leggere tutti quei brani con uno spirito diverso: "La nostra battaglia, infatti, non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti."

Torno a quel tamerisco, che se si guarda com'è scritto in ebraico colpisce in modo particolare; quel termine "a'rea'r" , infatti, si trova associato in modo chiaro e voluto con la parola "a'rabah" in Geremia 17,6 brano che riguarda chi fa il male e adora gli idoli, perché si rivolge al peccato d'idolatria commesso da Giuda a far tempo dall'epoca di Salomone che amò anche donne di Moab che l'indussero ai loro riti.
Dopo aver, infatti, ricordato che i figli di Giuda avevano "...i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi, sui colli elevati, sui monti e in aperta campagna" (Geremia 17,2s), il profeta esclama: "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa ; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell'anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti." (Geremia 17,5-8)

I tamerici, sono piante arbustacee resistenti alla siccità ed alla forza del vento, frugali, vivono in ambiente arido.

Quel brano di Geremia esprime lo stesso concetto del Salmo 1, detto delle due vie, quella dei giusti, "come alberi piantati lungo corsi d'acqua" quindi in un giardino e quella dei malvagi che saranno dispersi; insomma il male abita la steppa.
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2015 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  ATTESA DEL MESSIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy