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PURI DI CUORE
"Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio." (Matteo 5,8)
La Chiesa di Cristo Risorto, nata a Gerusalemme il giorno di Pentecoste del 30 d.C. con la discesa dello Spirito Santo sui 120 riuniti nel Cenacolo, ben presto divenne numerosa a seguito delle conversioni all'ascolto nelle piazze del Kerigma e si diffuse rapidamente nella Palestina e iniziarono presto le missioni nei territori limitrofi.
Il libro degli Atti degli Apostoli pone in evidenza che: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola." (Atti 4,32)
Del resto nella lettera agli Efesini anche San Paolo sottolinea: "Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti." (Efesini 4,4)
Avevano tutti un medesimo sentire, ossia erano "puri".
Puro o mero, infatti, è tutto ciò che è costituito da un unico elemento, quindi, è netto, privo di contaminazione e d'elementi estranei, che non ha mescolanza e in termini morali è anche sincero, pulito, limpido, onesto, retto e schietto.
In ebraico puro "tahor" viene dal radicale di "purificare purgare" e "taharah" è purificazione e "tehar" splendore.
Il purificare è il processo per cui "ciò che sigillato esce dal corpo ."
In senso etico e catechetico, tenuto conto che è il radicale di generare, si può leggere per "dall'amore Rigenerato ()".
Il battesimo è la rigenerazione attraverso lo Spirito Santo che è amore.
Lo Spirito Santo, donato grazie al battesimo, attesta allo spirito del fedele che "fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro, perché non ha doppiezza." (1Giovanni 3,2)
Da quanto poi dice il complesso delle Sacre Scritture si desume che il cuore nel pensiero ebraico "leb" non è solo l'organo cardiaco, ma è anche sede del sentire, del pensare, del volere, quindi di emozioni e sentimenti come amore, timore, misericordia, sicurezza, semplicità, verità, infatti, il radicale è relativo ad acquistare senno e al divenire intelligenti.
In Israele ad esempio sui cartelli che avvisano di fare attenzione è scritto "ponici il cuore".
Un cuore puro è come oro purificato nel crogiolo.
I Salmi confermano la necessità di un cuore puro per salire a Dio:

  • Salmo 24,3s - "Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo."
  • Salmo 51,12 - "Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo."
  • Salmo 73,1 - "Quanto è buono Dio con i giusti, con gli uomini dal cuore puro!"
Il puro di cuore nella visione del Vangelo compie a pieno lo "Shema'", in quanto ama il Signore con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze, vale a dire mette Dio e la sua volontà al primo posto e facendo ciò trova la felicità.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica in merito al premio... "vedranno Dio"... propone:

1722 - Una tale beatitudine oltrepassa l'intelligenza e le sole forze umane. Essa è frutto di un dono gratuito di Dio. Per questo la si dice soprannaturale, come la grazia che dispone l'uomo ad entrare nella gioia di Dio. "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio; tuttavia nella sua grandezza e nella sua mirabile gloria, "nessun uomo può vedere Dio e restare vivo". Il Padre, infatti, è incomprensibile; ma nel suo amore, nella sua bontà verso gli uomini, e nella sua onnipotenza, arriva a concedere a coloro che lo amano il privilegio di vedere Dio... poiché ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio. (Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses)

Nel racconto della teofania a Mosè sulla rupe di Esodo 33 Dio tra l'altro, infatti, "Soggiunse: Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo" (Esodo 33,20)
Accade però che dopo la venuta del Cristo, immagine del Padre, è stato ricevuto il dono del battesimo che inserisce in una vita nuova.

1227 - Secondo l'apostolo san Paolo, mediante il Battesimo il credente comunica alla morte di Cristo. Con lui è sepolto e con lui risuscita: "Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Romani 6,3-4). I battezzati si sono rivestiti di Cristo. Mediante l'azione dello Spirito Santo, il Battesimo è un lavacro che purifica, santifica e giustifica.

Essendo morti con Cristo nel battesimo, come risorti con lui i puri di cuore possono vederlo nella gloria come di fatto dice Gesù con la Benedizione di cui abbiamo detto.
Il comandamento che avvicinerei a questa beatitudine è il 10° della tradizione ebraica, ossia "non desiderare", perché essendo puri di cuore si ringrazia Dio della propria storia.

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