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GENESI 32 - DECRIPTAZIONE
Genesi 32 è il capitolo che racconta del ritorno di Giacobbe in Canaan con gli undici figli che aveva avuti da Lia e da Rachele, figlie di Labano e dalle loro serve Zilpa e Bila.
Si tratta nel complesso di 33 versetti che divido in due parti da 1-22 e 23-33.
La prima parte la presento decriptata come una novità in questo articolo, mentre la seconda fu presentata in "La risurrezione dei primogeniti", che poi ricorderò e commenterò ulteriormente.
Comincio col riportare il testo della traduzione in italiano del 2008 della C.E.I. dell'intero capitolo Genesi 32.

1a Parte 1-22
Genesi 32,1 - Labano si alzò di buon mattino, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.

Genesi 32,2 - Mentre Giacobbe andava per la sua strada, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.

Genesi 32,3 - Giacobbe al vederli disse: Questo è l'accampamento di Dio, e chiamò quel luogo Macanaim.

Genesi 32,4 - Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nella regione di Seir, la campagna di Edom.

Genesi 32,5 - Diede loro questo comando: Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono restato come forestiero presso Labano e vi sono rimasto fino ad ora.

Genesi 32,6 - Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato a informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi.

Genesi 32,7 - I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini.

Genesi 32,8 - Giacobbe si spaventò molto e si sentì angustiato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.

Genesi 32,9 - Pensava infatti: Se Esaù raggiunge un accampamento e lo sconfigge, l'altro si salverà.

Genesi 32,10 - Giacobbe disse: Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: Ritorna nella tua terra e tra la tua parentela, e io ti farò del bene,

Genesi 32,11 - io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano e ora sono arrivato al punto di formare due accampamenti.

Genesi 32,12 - Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché io ho paura di lui: che egli non arrivi e colpisca me e, senza riguardi, madri e bambini!

Genesi 32,13 - Eppure tu hai detto: Ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare, che non si può contare.

Genesi 32,14 - Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, da ciò che gli capitava tra mano, un dono per il fratello Esaù:

Genesi 32,15 - duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,

Genesi 32,16 - trenta cammelle, che allattavano, con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.

Genesi 32,17 - Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: Passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l'altro.

Genesi 32,18 - Diede quest'ordine al primo: Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: A chi appartieni? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?

Genesi 32,19 - tu risponderai: Di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco, egli stesso ci segue.

Genesi 32,20 - Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo incontrerete;

Genesi 32,21 - gli direte: Anche il tuo servo Giacobbe ci segue. Pensava infatti: Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza.

Genesi 32,22 - Così il dono passò prima di lui, mentre egli trascorse quella notte nell'accampamento.

2a Parte 23-33
Genesi 32,23 - Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok.

Genesi 32,24 - Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi.

Genesi 32,25 - Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora.

Genesi 32,26 - Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.

Genesi 32,27 - Quello disse: Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora. Giacobbe rispose: Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!

Genesi 32,28 - Gli domandò: Come ti chiami? Rispose: Giacobbe.

Genesi 32,29 - Riprese: Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!

Genesi 32,30 - Giacobbe allora gli chiese: Svelami il tuo nome. Gli rispose: Perché mi chiedi il nome? E qui lo benedisse.

Genesi 32,31 - Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: Davvero - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva.

Genesi 32,32 - Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all'anca.

Genesi 32,33 - Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quell'uomo aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.

Prima di presentare la decriptazione tutta di seguito propongo da esempio di come proceduto il risultato dimostrato del versetto 32,14.

Genesi 32,14 - Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, da ciò che gli capitava tra mano, un dono per il fratello Esaù:




e sarà la potenza dell'energia della risurrezione nei viventi la perdizione del serpente nel mondo . Fuori per la perversità () all'origine recata sarà rovesciato in prigione ove dalla vita l'angelo (ribelle) uscirà . A casa dal Padre sarà per mano a portare i viventi . Li guiderà dal Potente a vedere la luce . E dal fratello saranno portati !

Genesi 32,1 - E fu il Risorto la rettitudine della vita dal cuore ad inviare dentro la carne. A portarla fu negli apostoli (onde) del Risorto con la voce (la predicazione) figli fossero a recare e che del Potente il Figlio, recato in croce, fossero a portare, recandone nell'esistenza la benedizione. Vennero con la Madre a portarsi a stare in cammino per recare della risurrezione dentro la potenza, per finire la putredine (ove) i viventi si portano.

Genesi 32,2 - A portarsi furono in azione versando dentro al mondo la potenza della rettitudine che a nascere un corpo/popolo retto recò. E chi erano a incontrare dentro portavano. Angeli erano di Dio nel mondo che stavano a vivere.

Genesi 32,3 - E fu a iniziare a vivere un corpo (ove) agiva in seno la rettitudine. La felicità si vedeva rivivere nei viventi che dalla putredine per gli apostoli uscivano; del maledetto che è nei viventi colpivano la perversità. Erano a rovesciare il peccare (onde) usciva la putredine. E nei viventi entrava di Lui la vita; a riversarne l'energia era la Madre...

Genesi 32,4 - ...che a portare era ad accendere il vigore nell'esistenza. Ad agire, riversando dentro la pienezza della rettitudine, era la Madre. Con la potenza della parola gli apostoli erano a portare di Dio a sentire che simile in un fratello s'era portato. L'Unigenito nel corpo scese nel mondo per il cattivo demonio. Uscì dalla nube per portarsi tra i viventi.

Genesi 32,5 - E fu giù a portarsi. Venne (così) la pienezza della vita in un corpo. La rettitudine entrò completa a ricominciare a vivere in un corpo per recare all'angelo (ribelle) il rifiuto, (in quanto) giudicato era stato dal Potente. Ad agire in un simile la rettitudine entrò. L'Unigenito visse in un corpo per servire con la rettitudine chi era nell'oppressione ad abitare. Ad affaticarsi a casa dell'angelo (ribelle) in cammino in un corpo per finirlo fu a recarsi. L'Unigenito in una grotta dall'eternità nel tempo entrò.

Genesi 32,6 - E fu a recare nel mondo a esistere del Potente la forza della risurrezione. Portò lo Spirito ai viventi e in un corpo scese a incontrarli per servirli e li illuminò con la parola. Di nascosto, di Lui in una donna il vigore entrò per guizzare nel mondo in cammino. Fu in un povero il Signore per stare dal serpente a vivere. Giù in un fratello inviò una sorgente di forza di rettitudine.

Genesi 32,7 - A portarsi fu per il ritorno dal mondo. L'angelo (ribelle) che vi è a vivere Dio spazzerà versando dentro il rifiuto nei viventi. Nei corpi dentro l'Unigenito l'energia recò della divinità che nei fratelli sarà ad affliggere il serpente con l'azione della risurrezione che recherà e che scorrerà nei viventi. Per l'entrata potenza della rettitudine il serpente rovesciato dai corpi verrà. Ad ardere lo porterà l'Unigenito. Le moltitudini dei popoli, desiderate tutte dall'Unico, Gesù a vivere porterà.

Genesi 32,8 - A portarsi fu a stare in un corpo per i guai che con oppressione dentro i viventi originò l'essere impuro, che fu giù nei corpi il serpente a recare. E fu a chiudersi giù per venire tra i popoli. L'Unigenito per liberarli venne a portarsi. E dall'Unico al segno nel mondo scese l'Unigenito per rifiutarlo completamente dal mondo. In cammino per la parola che fu ai viventi dal Potente che a rinnovarne sarebbe stato la vita con la grazia che avrebbe portato alla fine.

Genesi 32,9 - Portò a stare l'Unico di un vivente nel corpo l'Unigenito a vivere. Fu dentro a recare l'Unigenito in azione per la distruzione del serpente onde al mondo ai viventi la grazia rientrasse. Nel mondo dai fratelli a finire porterà con l'entrata rettitudine la perversità. E dall'esistenza del mondo dalle midolla (dei viventi) tra lamenti uscirà l'angelo (ribelle) distrutto nei corpi dalla potenza soffiata dal Potente che sarà nei cuori ad entrare.

Genesi 32,10 - E fu l'Unico, per vivere nel corpo, di Giacobbe nel mondo Dio a essere. Dal padre che fu Abramo si portò Dio nel mondo. Fu il padre (da cui) fu Isacco, (da cui) il Signore uscirà tra i primogeniti per vivere nel corpo. Dio sarà in un simile nella casa dal serpente in terra. Con la rettitudine che recherà al serpente lo reciderà. Per legge divina lo arderà. Il guaio dai cuori sarà da dentro a uscire dai popoli così!

Genesi 32,11 - A farsi piccolo alla fine fu per i viventi tutti del mondo. La benevolenza fu ai viventi a recare (onde) la piaga del serpente uscisse. Per la fedeltà di una donna dal cattivo alla luce sarà. Tutti verrà a servire con la rettitudine. Così sarà dentro la putredine del serpente a stare. Tra gli ebrei alla fine sarà a venire per scendere dall'angelo (ribelle) nel mondo per colpirne la perversità nel tempo. Nel mondo a uscire sarà nell'esistenza per finirlo. Sarà la potenza della risurrezione a stare in un vivente. La grazia porterà a tutti.

Genesi 32,12 - Al mondo giù sarà dal serpente. In un figlio primogenito vivrà per essere d'aiuto ai fratelli. Nei giorni per conoscenza dei simili la rettitudine sarà a stare in un corpo per la prima volta. A incontrarli così sarà a venire portandola in una persona a stare dentro. E desiderando che la rettitudine, che negli angeli c'è dell'Unico, nei viventi agisse, in un cuore a inviarla fu d'un vivente.

Genesi 32,13 - E venendo l'Unigenito a vivere nel corpo per tutti uscirà lo star bene dell'origine. Sarà nei cuori a ristare dentro ad agire nei viventi la rettitudine che porterà a risorgere i morti. Sarà l'Unigenito, colpendolo, a finire il male con la rettitudine che il vigore riporterà. Il serpente entrerà in un mare che l'Unigenito accenderà. Nei corpi il rifiuto sarà a far perire il verme che nel corpo abita.

Genesi 32,14 - E sarà la potenza dell'energia della risurrezione nei viventi la perdizione del serpente nel mondo. Fuori per la perversità all'origine recata sarà rovesciato in prigione ove dalla vita l'angelo (ribelle) uscirà. A casa dal Padre sarà per mano a portare i viventi. Li guiderà dal Potente a vedere la luce. E dal fratello saranno portati!

Genesi 32,15 - Si vedranno questi riessere vivi. In viventi riverranno nell'esistenza dalla morte. Sarà stata la risurrezione la forza in seno a liberarli dall'esistenza dell'essere ribelle che li ammalava. Nell'acqua bollente verrà a stare dai viventi portato. Dell'Unico sarà la potenza a stare in seno che a risorgere i corpi sarà dei viventi.

Genesi 32,16 - Beneficati saranno i viventi che a vivere staranno da angeli. (Perché accadrà tutto ciò?) Per l'obbedienza che portò a rispondere all'invio che ci fu in campo aperto da Mosè. (Gli ebrei offrirono i primogeniti.) Potente illuminazione fu per i viventi con la parola. Un corpo/popolo portò a scegliere l'Unico. Dal corpo preghiere vive Gli portarono che a fruttare furono (onde) i viventi si vedranno liberati dall'Unico. Tra i Tiniti 10 (segni) fu ai viventi a portare con rovine. Il popolo/corpo dal seno libero uscì.

Genesi 32,17 - E fu ai confini a inviarli ad abitare. Furono per mano dal servo a essere portati i branchi/gruppi (del popolo fuggitivo). Un gruppo dal potente/Faraone da solo portò. E fu a dire Dio al servo che fosse a condurre gli Ebrei con un bastone da cui il potente soffio d'energia sarebbe stato a lanciare. E a strappar via vivi per dono avrebbe recati da dentro di chi li opprimeva i gruppi, ma dentro sarebbe stato oppresso un gruppo.

Genesi 32,18 - E (quando) sarà il comando a venire i primi (primogeniti) si portassero inviati potenti per primi. Agli Amari (laghi amari) così sarebbero a stare (ove) saranno (poi) ad incontrarsi. Così agendo alla luce si porterebbero (quando) i fratelli fossero a portarsi. Per la distruzione del Faraone/serpente così rifiutare, dagli Amari guizzanti alle acque fossero a venire, portandosi ad incontrarlo. Tutti in cammino si porteranno perché erano con Dio a uscire. Con il Potente in persona saranno stati così.

Genesi 32,19 - Si portarono i primogeniti agli Amari al segno potenti. Con il servo (Mosè) tutti furono in azione a versarsi dalle case (ove) vivevano. Li guidò lui in quiete portandoli di nascosto fuori. Per il rifiuto giudicato fu il Faraone. In azione la Luce si portò e uscirono lamenti anche da lui (il Faraone) (in quanto) del primogenito nella tomba il corpo fu per l'angelo (della morte) che si portò.

Genesi 32,20 - E fu il comando anche a venire alla luce. Inviate furono in cammino le centinaia tutte. In campo aperto, tranquillamente alla luce gli afflitti viventi prima nell'oppressione del Faraone/serpente uscirono in campo apertamente in cammino. Al mare dei fratelli il corpo fu a uscire in branco. Al mare guizzarono i primogeniti dagli Amari come da parola che uscì. Questi uscirono tutti al comando, portati energicamente da Dio vedendone la luce. Anche da casa all'uscita così le centinaia tutte si portarono.

Genesi 32,21 - E i primogeniti dagli Amari integri in cammino alle acque uscirono inviati fuori dal servo (Mosè). Così chi era nell'oppressione a casa in seguito furono inviati. Si portarono così (ove) erano stati i primogeniti agli Amari. Dei primogeniti con rami di palma il corpo uscì. In faccia inviati furono a portarsi da casa in sacrificio. Uscendo apertamente in cammino da segno per i serpenti (Faraone-Egiziani) in faccia inviati furono. Dei fratelli il corpo fu così inviato (mentre) dei primogeniti in vista a uscire; di fronte furono a portarsi da pazzi. C'era la luce dell'Unico davanti a stare.

Genesi 32,22 - E dai confini gli Ebrei uscirono vivi guidati fuori dall'azione degli Egiziani (Faraone-serpenti). Davanti fu a portare con il bastone lui (Mosè) agli Egiziani (Faraone-serpenti) gli inviati che da casa di notte uscirono in campo aperto; fuori si portarono dai padri per accamparsi in campo aperto. Riporto di seguito la decriptazione della 2a parte.

Genesi 32,23 - Si portò IHWH ad abbattere la vita nelle case. Di notte uscì (proprio) Lui per portare con forza il rovesciamento. Nei posti chiusi i primogeniti finì. Luminoso il segno (sulle porte) è per l'energia che dalla Luce è portata, (mentre) porta a venire fuoco che finisce le esistenze, col bruciante soffio strappate via sono portate. E i primogeniti, i segnati fratelli, protessero. In azione i principi forti potenti la protezione sono a recare e sono degli ebrei i primogeniti tutti, in seno dentro alla contesa versati.

Genesi 32,24 - E furono a versarsi con calore. E furono gli Ebrei a centinaia ad uscire guidati da Levi. In azione con i figli primogeniti designati iniziò alla luce un corpo potente a portarsi.

Genesi 32,25 - Ed è a portarsi il prescelto corpo, con forza in azione si versò, dentro dagli Egiziani da solo si recò. E sono stati dai padri versati all'Unico per essere di salvezza delle vite portandosi alla vista dei serpenti (Egiziani). Si portano tutti fuori all'aurora.

Genesi 32,26 - Si portarono a essere in vista così alla forza degli Egiziani i primogeniti. Furono tutti gli Egiziani a portarsi poiché sono stati afflitti nel pianto, a fil di spada (contro) i deboli si portano. E al suono di tromba così in faccia al confine sono in azione. Versati da dentro le case, usciti dai padri per una speranza al popolo portare...

Genesi 32,27 - ...che a portarsi (il popolo) fu per primo agli "amari". Liberamente a vagare inviati furono i vasi forti, agirono potenti fuori, in campo aperto all'alba portati furono; (poi) si riporteranno i primogeniti agli "amari". Gli Egiziani i primogeniti iniziano ad attirare. Da amo così furono i primogeniti alle acque. Figli retti di Tanis (della città di Menfi) sono.

Genesi 32,28 - Mi si portino i forti! Disse Dio il giorno che uscì a bruciare i viventi. Così a portarsi furono i primogeniti. Un vivente corpo con forza in azione rovesciò dentro (in Egitto).

Genesi 32,29 - E furono prima (d'andare) agli "Amari" degli Egiziani i primogeniti ad essere in vista. Si versarono dentro forti uniti alle acque di Ra. Ed alla porta (vicino al fortino Migdal dove c'era la porta in Egitto per la via dei Filistei) s'accese una strage forte. Pur tuttavia d'Israele la coppa fu superstite. Agì alle acque Dio. Aperte furono le acque. Ed al popolo i primogeniti inviati in dono in vita ha riportato da segno riportandoli tutti.

Genesi 32,30 - E furono risorti da Dio. Furono alla fine riportati. Furono i primogeniti agli "amari". In campo in cammino una forte mano uscì agli inviati. Dell'Unico il Nome così li portò a stare uniti agli "amari". I serpenti/gli Egiziani dalla vita uscirono. Colpiti in campo finiti dalla Luce di Dio che la potenza dai cieli portò. Furono i figli nell'afflizione segnati, recati dall'alba al tramonto.

Genesi 32,31 - E furono gli Egiziani abbattuti, visti spazzati rovesciati dentro dalla Luce nell'acqua; uscì (infatti) alle acque a sorgere davanti la forza di Dio. Così fu che il corpo dei primogeniti fu segnato nell'esistenza. Dio ha aperto il mare! Parlano gli inviati che sono vivi: Dio davanti al mare ha portato il segno. Salvatore delle loro vite è stato.

Genesi 32,32 - E fu lo straniero fiaccato dal potente bastone in campo dell'illuminato Mosè, il retto, primo duce ebreo, a cui venne il soffio d'energia portato da Dio. E di Lui la protezione agì dall'alto. Fu il corpo così a riportarsi.

Genesi 32,33 - Agì in cammino da retto Mosè, l'inviato del Potente. Iniziò con forza ad unire tutti, a condurre i figli fu d'Israele dal primo all'ultimo, nel cammino fu una mano aperta. Dimenticò il popolo presto questi fatti ai primi calore barcollarono. Rettamente parlò in campo con forza il capo retto della comunità. Fu con bastone l'acqua ad aprire colpendo, ad uscì così con forza l'energia, a scorrere, si vide dentro a coppe nelle bocche essere del popolo/corpo così per la forte azione. A versarsi dalle case dentro in cammino furono per l'aiuto uscito dall'Inviato Mosè, illuminato nel mondo.

Dal decriptato di Genesi 32,25 abbiamo trovato:

"E sono stati dai padri versati all'Unico per essere di salvezza delle vite portandosi alla vista degli Egiziani".
Gesù si legge in trasparenza.
I primogeniti sono come Gesù.
Se i padri ebrei per fede hanno "consacrato a Dio i primogeniti" per la salvezza di tutti, Dio Padre come non consacrerà il proprio figlio Unigenito per la salvezza di tutti gli uomini?
La fede di Abramo in Dio ha portato frutto.
Tutti i padri Ebrei hanno consacrato, come Abramo fece con Isacco, i primogeniti al Signore, disposti a sacrificarli.
A questo punto è chiaro che lo stesso sacrificio di Isacco può essere figura, "midrash" di questo sacrificio nella fede da parte di un intero popolo, quel racconto sembra illuminare la legge del riscatto - sostituzione prescritta (Esodo 13,13 e 34,20).

È questo capitolo 32 nel testo ebraico un contenitore eccezionale in quanto è come una matrioska, vale a dire come una serie di più contenitori formato da elementi ognuno dei quali è inseribile in uno di formato più grande.
Il testo esterno che parla di Giacobbe al guado dello Iabbok è il contenitore esterno, il più grande, la "madre".

Si passa, quindi, alla storia del Messia e alla sua incarnazione.
In questa si parla dell'evento della sua risurrezione e degli apostoli inviati a recare l'annuncio del regno.
Nell'ambito di questa storia s'inserisce il ricordo della prima Pasqua e dell'avventura dei Primogeniti a quali in parallelo si possono avvicinare gli apostoli di Cristo.
Questi primogeniti, i primi, ai tempi della nascita d'Israele, cioè al momento dell'uscita dall'Egitto, ebbero un grande ruolo nel racconto dell'Esodo per salvare tutto il popolo.
Contenuto nella storia di questi è comunque il primo sacrificio che Abramo avrebbe offerto nel figlio Isacco a Dio per fede sul Moria in Genesi 22 e che fu accettato da Dio nello spirito, ma non nella realtà.
La storia nascosta, che già avevo affrontato con quel mio articolo in "La risurrezione dei primogeniti", rivela che in quella occasione i primogeniti degli ebrei ebbero un grande ruolo perché fecero da esca per farsi rincorrere dagli Egiziani, mentre la gran massa di Israele e dei collegati fuggiva per altra via.
Cristo crocefisso fu l'esca per salvare l'umanità e gli apostoli furono gli annunciatori della buona notizia che ha salvato e salva molti e furono martiri per salvare i loro assassini.
Quest'ultimo contenitore della matrioska ha in sé il "seme" costituito appunto dagli Undici che Cristo lascia alle Genti per diffondere la notizia del Regno e della sua venuta finale col dono della risurrezione.

a.contipuorger@gmail.com


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